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GRAND HOTEL BILDERBERG - LA LOGGIA DEI POTENTONI DEL MONDO S’INCONTRA A ST MORITZ (MANCA SOLO LICIO GELLI) ED è COSTRETTA A RESPINGERE L’ASSALTO DEL PRODE LEGHISTA BORGHEZIO: “MI HANNO AGGREDITO. È UNA VERA SOCIETÀ SEGRETA”- DALL’\"IMPENETRABILE\" CORTINA DI MISTERO SBUCANO I NOMI DEGLI ITALIANI CHE (FORSE) PARTECIPANO AI LAVORI: DA SCARONI A BERNABÉ, DA FULVIO CONTI A JOHN ELKANN - DI SICURO SI PARLERÀ DI LIBIA E PREZZO DEL PETROLIO - LA SVIZZERA NON GRADISCE…

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1 - A ST MORITZ I LAVORI DEL GRUPPO BILDERBERG, FORUM SEGRETO DEI POTENTI MONDIALI...
Roberto Sommella per "Milano Finanza"

club bilderberg

È molto più vecchio del forum di Davos. E forse per questo conta molto di più. Stavolta si mobiliteranno da mezzo mondo, Italia compresa, per raggiungere St Moritz, perla svizzera dei vip e dello sci d'alta classe. Il grande meeting, ma in molti parlano di club segretissimo planetario, del gruppo Bilderberg sbarca nel paese del Canton dei Grigioni e si può star certi che le cronache ne parleranno poco.

Ma invece ne varrebbe la pena. Protetto dalla consueta, impenetrabile cortina di mistero, il Suvretta House Hotel di Saint Moritz, una specie di Overlook Hotel (il mastodontico albergo montano del film-mito Shining) in salsa alpina, ha già consegnato ieri le prime chiavi delle camere e, anche se la lista dei partecipanti è top secret, si può dire che fino al 12 giugno sarà il centro del mondo, con buona pace della concomitante riunione dei giovani di Confindustria a Santa Margherita Ligure.

Grandi nomi, accertati e non. Dall'Italia si sa per certo che arriverà Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, vero habitué del conclave dei grandi (e misteriosi) uomini d'affari e di governo che ogni anno, dal 1954, sceglie una località per i suoi meeting internazionali; sugli altri top manager italici vige una cortina fumogena ma è stata segnalata la presenza nel passato recente di personaggi del calibro di Fulvio Conti, amministratore delegato dell'Enel (accreditato di una tripletta nel libro d'oro delle presenze al gruppo Bilderberg), Franco Bernabè, presidente della Telecom Italia, John Elkann, presidente della Fiat, Gianfelice Rocca patron della Techint, nonché di ministri e banchieri.

PAOLO SCARONI

Tra questi ultimi, qualche anno fa erano stati invitati il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, e il compianto Tommaso Padoa Schioppa. Inutile chiedere commenti e conferme ufficiali, l'invito al Bilderberg non si smentisce mai né si conferma, ma il no comment è decisamente assertivo.

Ma perché tanto segreto dietro queste riunioni che nel 2008, a pochi mesi dal crack di Lehman Brothers pre-delinearono in quel di Chantilly, in Virginia, una nuova mappa dell'ordine economico mondiale post-crisi con un panel di partecipanti che andava dal presidente della Fed, Ben Bernanke, all'allora presidente della Federal Reserve di New York, Timothy Geithner (ora segretario del Tesoro di Obama), passando per il presidente della Deutsche Bank, Joseph Ackermann? Una risposta se la stanno dando i malcapitati svizzeri che amano come di consueto la riservatezza e rifuggono le manifestazioni, peraltro già organizzate con tanto di blocchi stradali.

GIULIO TREMONTI

LA SVIZZERA NON GRADISCE - La decisione elvetica di ospitare le riunioni del controverso gruppo ha suscitato polemiche nella Confederazione. Il presidente dei giovani socialisti, David Roth, ha accusato il governo («c'è sempre un problema quando rappresentanti politici ed economici si riuniscono in incognito e a porte chiuse»), mentre un deputato dell'opposizione, Dominique Baettig, ha bollato la riunione perché «in contraddizione col modello svizzero di trasparenza». Quale sia il modello di trasparenza svizzero, peraltro, è tutto da verificare; basti ricordare le epiche battaglie con l'Italia durante lo scudo fiscale.

Ma tant'è, a Berna questa riunione del club dei potenti o dell'Onu in gessato (accezione benevola accreditata nel mondo anglosassone) non piace, perché non può controllarne gli esiti. L'unica certezza è che all'annuale meeting si parlerà di Libia e di costo del greggio, due argomenti ovviamente molto in voga di questi tempi e cari a quello che resta delle sette sorelle come alla Casa Bianca e che spiega anche la presenza di Scaroni, uno dei pochi che giustamente non fa mistero della sua presenza.

AFFILIATI E INVITATI - Ma chi sono davvero gli affiliati alla misteriosa setta planetaria che dal 1954 continua a riunirsi con inflessibile quanto elusiva puntualità? Su un sito che si presenta come organo ufficiale del gruppo (la cui autenticità è tutta da appurare) si legge di «un piccolo forum internazionale, flessibile, informale e ufficioso... dove non si prendono decisioni e non si fa politica». Un'affermazione un pochino riduttiva contestata dai principali esperti della materia.

Di fatto, il gruppo Bilderberg pubblica al termine di ogni incontro solo un breve comunicato con una lista dei partecipanti. Su quella dell'anno scorso, tenutasi vicino Barcellona, a Stiges, figuravano Etienne Davignon, il presidente di Airbus, Thomas Enders, e la commissaria europea alle nuove tecnologie, Neelie Kroes. Molti l'anno scorso gli italiani presenti, un po' meno nel 2011 complice la crisi; mai confermata, invece, la presenza di Giulio Tremonti, ministro dell'Economia.

FRANCO BERNABE

Al quale però, nel silenzio generale, il senatore dell'Italia dei Valori, Elio Lannutti, ha recapitato una corposa interrogazione parlamentare (indirizzata anche al premier Silvio Berlusconi), per sapere se il governo sia a conoscenza di quello che si decide e chi siano i partecipanti italiani alle riunioni del gruppo più misterioso del mondo.

Sempre da fonte parlamentare si riesce a sapere qualcosa di più. Il gruppo Bilderberg è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità influenti in campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varietà di temi globali, economici, militari e politici; il gruppo si riunisce annualmente in hotel o resort di lusso in varie parti del mondo, normalmente in Europa, e una volta ogni quattro anni negli Stati Uniti o in Canada.

Ha un ufficio a Leida, nei Paesi Bassi. Le discussioni che si svolgono durante queste conferenze non sono mai registrate o riportate all'esterno e pertanto questi incontri sono stati oggetto di critiche e anche di varie teorie del complotto.

John Elkann

Il gruppo Bilderberg è stato a lungo sospettato, da alcuni, di essere una società segreta di tipo massonico, ma prove, come è ovvio, non se ne sono mai trovate. Di certo c'è che il super Club dei potenti nasce nel 1952, ma si fregia dell'attuale nome solo dal 1954, quando il 29 maggio un gran numero di politici e uomini d'affari si riunì a Oosterbeek, in Olanda, appunto all'Hotel Bilderberg (alla riunione del '52 si dice partecipò anche il presidente del Consiglio dell'epoca, Alcide De Gasperi). Da allora i summit si sono ripetuti una o due volte all'anno.

Un elenco parziale dei suoi membri, sempre secondo chi si è documentato sui siti e sui giornali di mezzo mondo (L'Economist ha trattato spesso dell'argomento e i suoi giornalisti a volte hanno moderato le tavole rotonde), vede tra i big Sofia di Grecia, Bernard Kouchner, David Rockefeller, Bernardo d'Olanda, Étienne Davignon (presidente del gruppo), Carlo d'Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, Beatrice d'Olanda, Henry Kissinger, ma un passaggio l'avrebbe fatto anche Dominique Strauss-Kahn e non sarebbero mancati negli anni Novanta Gianni e Umberto Agnelli.

FULVIO CONTI

I partecipanti si distinguono in diverse categorie, ma principalmente in due filoni: i membri permanenti dell'organizzazione e gli invitati come spettatori o relatori. La cosa non è mai piaciuta alla lobby europea per elezione, il Parlamento di Strasburgo, che ha definito Bilderberg un «gruppo di riflessione politica di tendenze decisamente conservatrici».

Tra i promotori del gruppo Bilderberg ci sono Bernhard van Lippe-Biesterfeld, presidente del Bilderberg fino a quando nel 1976 diede le dimissioni per lo scandalo della Lockheed Corporation, e Joseph Retinger. Cosa uscirà dalla tre giorni a St Moritz è difficile dirlo, ma in molti sostengono che gli accadimenti economico-finanziari che seguiranno ne saranno fortemente influenzati.

2 - BORGHEZIO TENTA DI ENTRARE CLUB BILDELBERG, MALMENATO...
(AGI) -
Brutta avventura per l'europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio: il politico piemontese avrebbe voluto assistere ai lavori del club di Bildelberg, riunito a Saint Moritz da oggi a domenica, e invece, al bureau d'ingresso dell'Hotel Suretta, nonostante si fosse presentato e avesse mostrato il tesserino dell'europarlamento e' stato bloccato e "malmenato" dagli uomini del servizio di sicurezza dell'organismo.

"Ci hanno letteralmente presi a spintoni", racconta Borghezio che era accompagnato dal suo assistente parlamentare. "Mi hanno dato anche un colpo sul naso che ora e' sanguinante: e' stata un'aggressione violentissima, mi hanno portato fuori di peso e per un miracolo non sono caduto".

messa 24 borghezio obelix

Dopo l'incidente, il parlamentare e' stato fermato dalla polizia svizzera: "Nulla da eccepire sul loro comportamento, sono stati gentilissimi, ma non riesco a capire perche' se la siano presa con noi: ci hanno portato via come malviventi, perquisendo anche la nostra macchina , dove ovviamente no e' stato trovato nulla".

Secondo l'europarlamentare, l'accaduto "smaschera la reale natura di questa consorteria: il club di Bildelber e' una societa' segreta e non un gruppo di persone che si riuniscono in modo riservato. Chiediamo che chi decide sui destini del mondo lo faccia in modo trasparente", aggiunge l'europarlamentare, che preannuncia una denuncia.

"E voglio aggiungere che non mi sarebbe dispiaciuto che, in una tale situazione, avessi ricevuto una telefonata delle autorita' italiane". Il Club Bilderberg, detto anche Conferenza Bilderberg o Gruppo Bilderberg, e' un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalita' influenti in campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varieta' di temi globali, economici, militari e politici.

 


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