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1- LA PREMIATA DITTA DELLA VALLE-PELLICCIOLI HANNO UNA VOGLIA MATTA DI PRENDERE LA7 2- IERI, L’AMABILE CHIACCHIERATA TRA LO SCARPARO A PALLINI E L’AD DI MEDIOBANCA NAGEL, A UN CERTO PUNTO, È CADUTA ANCHE SUL FUTURO DI TELECOMITALIA MEDIA-LA7 3- È NOTIZIA ORMAI UFFICIALE CHE BERNABÈ HA AFFIDATO A MEDIOBANCA IL RUOLO DI ADVISOR PER CERCARE SOGGETTI INTERESSATI ALL’ACQUISTO DELL’EMITTENTE (CONTATTI CON CANAL PLUS, FONDI USA E ALTRI GRUPPI TV TRA CUI LA TEDESCA BERTELSMANN) 3- SE LA STRADA PER LA CONQUISTA TOTALE DEL CORRIERE DELLA SERA È PER IL MOMENTO SBARRATA NULLA IMPEDISCE A DIEGUITO EL DRITTO E AI SUOI COMPAGNI DI MERENDA DI SPOSTARE L’ATTENZIONE SUL BOCCONE MEDIATICO DISPONIBILE AL MOMENTO 4- LA DE AGOSTINI GUIDATA DA PELLICCIOLI, CHE HA FATTO SUA NEL 2008 LA SOCIETà TV MAGNOLIA DI GIORGIO GORI (DA \"ISOLA DEI FAMOSI\" A \"EXIT\", DA \"L’EREDITà\" A \"X FACTOR\" ), HA VOGLIA DI USCIRE AL PIÙ PRESTO DAL VECCHIO MONDO DELLA CARTA STAMPATA

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Dopo aver archiviato la battaglia per il nuovo sindaco a Milano si è aperto da ieri il capitolo per il riassetto di Rcs e Mediobanca.

Le sciure milanesi che siedono nei bar intorno a Piazzetta Cuccia hanno visto un gran traffico intorno alla merchant bank dove il pallido Alberto Nagel sarà costretto a trascorrere l'estate per trovare un nuovo equilibrio tra gli azionisti del patto. Il primo squillo di tromba l'ha dato Dieter Rampl, il presidente tedesco di Unicredit che sembra rinato a nuova vita e si illude di poter giocare da protagonista quando tutti sanno che a menare la danza dentro Mediobanca sarà l'ex-camionista Fabrizio Pallenzona.

Ieri comunque ci sono state consultazioni in vista della riunione di oggi pomeriggio tra i soci di Rcs Mediagroup che controlla il "Corriere della Sera", e le sciure sedute nei bar hanno rivisto con piacere l'elegante profilo di Dieguito Della Valle mentre varcava il cancello di Piazzetta Cuccia.

Fin dal febbraio scorso il patron di Tod's che detiene il 5,5% di Rcs ha manifestato la sua intenzione di rendere fruttuosi i 200 milioni di euro investiti nell'editoria, e provocando il terremoto contro Cesarone Geronzi si è dichiarato disponibile a buttare sul piatto altri quattrini.

Il vincolo che lega i soci del Patto Rcs gli impedisce per il momento di dare un seguito concreto all'intenzione di mettere i piedi nella finanza milanese non solo come nuovo mecenate del Teatro La Scala, ma anche come punto di riferimento della cordata che lo Lega a Luchino di Montezemolo e al "nuovo mondo" che sorgerà dalle ceneri del berlusconismo.

È difficile capire che cosa si siano detti nell'incontro di ieri lo Scarparo e il pallido Nagel, ma Dagospia nella sua infinita miseria è riuscita a capire che l'amabile chiacchierata a un certo punto è caduta anche sul futuro di TelecomItalia Media, l'emittente televisiva proprietaria de "La7".

È notizia ormai ufficiale che Franchino Bernabè ha affidato a Mediobanca il ruolo di advisor per cercare soggetti interessati all'acquisto dell'emittente e che in questa prospettiva ci sono stati contatti con Canal Plus, fondi Usa e altri gruppi televisivi tra cui la tedesca Bertelsmann. Nessuno però finora ha scritto una parola sulla "bomba" che Dagospia ha raccolto negli ambienti della finanza circa l'interessamento di Dieguito Della Valle e Lorenzo Pelliccioli nei confronti della televisione di Franchino.

E questo sembra sia stato il cuore del dialogo che ieri Dieguito ha avviato nei confronti dell'Istituto di Piazzetta Cuccia manifestando l'interesse a entrare nella partita. Le ragioni a sostegno di questa ipotesi non mancano: se la strada di Rcs è per il momento sbarrata nulla impedisce a Dieguito e ai suoi compagni di merenda di spostare l'attenzione sul boccone mediatico disponibile al momento.

Questo interesse coincide con quello di Lorenzo Pelliccioli, il manager di Bergamo che ha iniziato la sua carriera nel campo del giornalismo e della televisione, fino ad arrivare nel 2005 alla guida di Lottomatica e del Gruppo De Agostini che ha l'intenzione di uscire al più presto dal vecchio mondo della carta stampata.

L'intesa tra Della Valle e Pelliccioli è forte ed è stata collaudata con successo in aprile quando hanno sferrato l'attacco finale contro Geronzi. In quell'occasione si sentivano le spalle sicure perché il blitz era stato concordato non solo con Giulietto Tremonti, ma anche con il pallido Nagel che ieri si è intrattenuto a lungo con il piccolo mecenate marchigiano.

 


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