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1- \"COSA INTERESSA DI PIÙ I MILIONI DI EURO DI SANTORO O I MILIONI DI ITALIANI SENZA PENSIONE PERCHÉ LE POSTE DA QUASI UNA SETTIMANA NON FUNZIONANO? LA PRIMA CHE HAI DETTO (CORSERA: SANTORO PAG. 1, POSTE PAG. 27). L’ITALIA È SENZA SISTEMA POSTALE DA PIÙ GIORNI E NON È UNA NOTIZIA. IL FANTASTICO MONDO DELL’INFORMAZIONE\" 2- IL CAMBIO DI SISTEMA INFORMATICO PARALIZZA LE OPERAZIONE E NESSUNO CHE PRENDA IN CONSIDERAZIONE UN ALTRO CAMBIO: QUELLO DI MINIMO SARMI, AD DELLE POSTE 3- FILE, RITARDI, ATTESE INTERMINABILI. DURO RICHIAMO DELL’AGCOM: “INCREDIBILE PERDURARE DEL DISSERVIZIO” - L’AZIENDA: \"PROBLEMI IN VIA DI COMPLETA RISOLUZIONE...\"

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1- LETTERA
Riceviamo e pubblichiamo:

poste italiane sarmi

Cosa interessa di più i milioni di euro di Michele Santoro o i milioni di italiani senza pensione perché le Poste da quasi una settimana non funzionano? La prima che hai detto (Corsera, p. 1, Poste p. 27). L'Italia è senza sistema postale da più giorni e non è una notizia. Il fantastico mondo dell'informazione.
Novinar

2- POSTE IN TILT, DURO RICHIAMO DELL'AGCOM
Roberto Giovannini per "la Stampa"

Alla signora che ieri mattina ha preso il numeretto numero 706 - e davanti, nella sala stracolma dell'ufficio postale, aveva un display che diceva tristemente «187» - non si sa quanto farà piacere sapere che secondo le Poste Italiane l'«operatività degli uffici postali è ormai prossima alla completa normalità». E che nella giornata di ieri sono state fatti 1,5 milioni di conti correnti e pagate più di 250mila pensioni. Anche ieri, infatti in molte Regioni - Lazio, Toscana, Friuli, Campania solo per citarne alcune - entrare in un ufficio postale per cercare di fare un'operazione è stato un incubo.

Poste Italiane jpeg

File, ritardi, attese interminabili, nonostante gli orari di apertura degli sportelli siano stati prolungati. Tutto questo anche se quasi dappertutto gli (incolpevoli) impiegati allo sportello hanno sudato come dannati, alle prese con procedure lente e terminali in continuo crash. Sempre le Poste dicono che i sistemi informatici stanno tornando alla normalità, che i problemi tecnici cominciati mercoledì scorso «sono in via di completa risoluzione».

E che i «rallentamenti» sono stati dovuti alla mole di arretrati che «accumulati durante il disservizio». E dopo le richieste di alcune associazioni dei consumatori sarà aperto un tavolo di conciliazione per risarcire gli utenti danneggiati.

Il problema nasce all'interno della piattaforma software Sdp ( Service delivery platform ) messa a punto da HP e IBM per Poste. Un complicato programma che funge da interfaccia ai servizi postali, e che dovrebbe permettere agli operatori di svolgere tutte le principali funzioni da ogni terminale.

LE POSTE IN TILT

La «migrazione» al nuovo sistema - costato 40 milioni di euro - è cominciata all'inizio del 2010, ma problemi sono emersi quasi subito. Sui forum di discussione internet degli operatori degli uffici postali ci sono paginate di lamentele. Una nuova tornata di migrazione al nuovo sistema, dall'inizio di giugno, ha prodotto il collasso negli 11.900 uffici postali (su 13.200 e 60.000 terminali complessivi ) interessati.

Come spiega Giuseppe Pavone, responsabile sviluppo dei sistemi informativi di Poste, «il problema, generato da un baco informatico nel software, è in fase di risoluzione. Stiamo lavorando ventre a terra per risolverlo». Il software era stato scritto da HP e IBM, Poste era un loro cliente che ha subito un grave danno, chi pagherà? «C'è un contratto, a suo tempo si vedrà - replica Pavone - ora la priorità è rimettere a posto subito un sistema che era stato ideato per semplificare la vita a impiegati e cittadini».

Il commissario dell'Autorità Garante delle Comunicazioni Gianluigi Magri spara a zero: «Non è accettabile il perdurare dell'incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane», dice. Ma misure punitive l'Agcom non può infliggerne.

Perché il 29 aprile scorso a sorpresa il governo ha varato l'ennesima miniautorità garante «ad hoc»: l'Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale, sessanta dipendenti, guidata da tre commissari (Carlo Deodato, consigliere di Stato, Giovanni Bruno, in quota Pdl, Francesco Soro, in quota Rutelli). Va da sé che in tutto il resto d'Europa di questa faccende se ne occupano agenzie simili all'Agcom o all'Antitrust.

GIANLUIGI MAGRI DURO

Intanto ci sono i disagi. E forse gli indennizzi per chi magari non ha potuto pagare in tempo una multa e adesso se la troverà raddoppiata. O chi dovrà pagare gli interessi di mora per un pagamento effettuato in ritardo. Su richiesta delle associazioni dei consumatori, le Poste - che comunque si scusano con i cittadini - hanno deciso di aprire un tavolo di conciliazione, che si terrà nei prossimi giorni con il compito di esaminare i danni subiti dagli utenti, disponendo i dovuti risarcimenti.

Il meccanismo sarà analogo a quello avviato da Autostrade per l'Italia per gli utenti bloccati dalle strade ghiacciate lo scorso dicembre. Soddisfatte Adusbef, Federconsumatori, Adiconsum e Codacons, che parlano di «primo risultato per i cittadini» e invitano gli utenti a rivolgersi presso le proprie sedi per avere informazioni e avviare le pratiche. Altri però ritengono che non sia sufficiente. Ad esempio l'Aduc, che pure spiega come sia difficile attivare una class action. L'associazione invita così i cittadini danneggiati a chiedere la «messa in mora individuale».

 


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