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REAZIONI RADIOATTIVE - LO STOP ALLE CENTRALI NUCLEARI ANNUNCIATO DA UNA MERKEL IN PIENA EMORRAGIA DI VOTI FA INCAZZARE LE INDUSTRIE TEDESCHE - LA COMPAGNIA ENERGETICA RWE (CHE HA FATTO GIÀ CAUSA CONTRO IL GOVERNO) È PRONTA A FARE DI TUTTO PER FERMARE IL PROGETTO - IL COLOSSO EON PRENDE TEMPO - “I COSTI DELL’ENERGIA SI IMPENNERANNO”, È L’AVVERTIMENTO - SECONDO UN’AUTOREVOLE SOCIETÀ DI CONSULENZA, PERÒ, A FARLI SALIRE NON SARÀ LA DENUCLEARIZZAZIONE…

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Dal "Financial Times"
http://www.ft.com

Protesta anti nucleare in germania dopo fukushima

Il mondo industriale attacca Berlino per il suo ripensamento sul nucleare (ad oggi l'atomo fornisce alla Germania il 23% del suo fabbisogno energetico). Il Ceo della casa automobilistica Daimler, Dieter Zetsche afferma: "Voltiamo le spalle a un'energia alla portata di tutte le tasche". Hans-Peter Keitel, capo della Bdi Industry association avverte: "Il prezzo dell'elettricità salirà certamente". Mentre la compagnia elettrica tedesca Rwe si sta muovendo per cercare "ogni possibile modo legale" per contrastare il cammino intrapreso dalla Germania.

merkel nuclear

La Bdi mette in guardia verso un aumento dei prezzi energetici fin da quando dal governo tedesco arrivarono i primi segnali di un ripensamento sul nucleare. Avvenne all'indomani del disastro di Fukushima e Bdi parlò di un possibile incremento dei costi del 30% nel caso tutti gli impianti nucleari venissero chiusi entro la fine del decennio. Numeri che tuttavia l'Esecutivo di Angela Merkel ha puntualmente respinto come eccessivamente pessimistici.

Prognos, un'autorevole società di consulenza con sede a Basilea, calcola invece che la dismissione dei 17 impianti nucleari tedeschi da attuare entro il 2022 porterà a un aumento di 0,5 centesimi per kilowattora sul prezzo medio di 9,8 centesimi pagato oggi dalle industrie. Ma i prezzi, afferma, sono pronti a salire per altre ragioni: le tasse per finanziare le energie rinnovabili, i certificati di emissione che le compagnie dovranno comprare a partire dal 2013, i combustibili fossili sempre più cari.

MERKEL ANTI NUCLEAREMerkel e Mr Burns

In alcune parti della Germania meridionale, tuttavia, i costi dell'energia elettrica per l'industria potrebbero salire del 45%, poiché il nucleare oggi è concentrato soprattutto al sud. In queste aree ci sarà bisognò di nuovi impianti energetici, ad esempio per collegare la città natale della Daimler, Stoccarda, con i parchi di turbine eoliche sulla costa settentrionale tedesca.

Keitel ha invitato il governo di Angela Merkel a studiare alternative al sistema dei certificati di emissione che dal 2013 obbligherà tutte le industrie europee a comprare permessi per le emissioni di carbonio. Keitel ha anche chiesto di mantenere i 3,5 centesimi per kilowattora pagati dagli utenti dell'energia elettrica per finanziare gli investimenti nelle rinnovabili.

IL CEO DI DAIMLER DIETER ZETSCHE CON MARCHIONNECENTRALE NUCLEARE

Il governo tedesco ha detto che affiancherà il piano di chiusura degli impianti nucleari con incentivi e un alleggerimento della burocrazia per incoraggiare gli investimenti nelle fonti pulite, nonché per la costruzione di centrali elettriche a gas e linee di trasmissione. Appare chiaro, tuttavia, che Berlino non ha intenzione di aiutare i grandi gruppi dell'atomo (Eon, Rwe, Vattenfall, EnBw) ad attutire il colpo abolendo la tassa sul combustibile nucleare introdotta all'inizio di quest'anno. L'annuncio tedesco si è fatto sentire anche in borsa, per le compagnie coinvolte.

Rwe ha fatto causa al governo tedesco per la chiusura temporanea di due sue centrali nucleari disposta dalla Merkel a marzo. Eon sta prendendo tempo e si riserva di procedere per vie legali su un altro fronte: l'entrata in vigore di una tassa sul combustibile nucleare.

 


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