1. INFATTI...
Jena per "La Stampa" - I libici muoiono per la libertà, infatti l'Occidente non interviene.
2. MASTELLA, OK RIFORMA MA PERPLESSO SU VIA SCELTA...
(Adnkronos) - "Che ci voglia una riforma della giustizia e' abbastanza evidente'. Lo ha dichiarato l'eurodeputato Clemente Mastella, intervenuto a '24 Mattino' su Radio 24. L'ex ministro della Giustizia si mostra pero' perplesso sulla strada scelta, la riforma costituzionale annunciata per giovedi': 'Che questa riforma si realizzi con le modalita' annunciate mi fa rimanere un po' perplesso. Tocca gangli costituzionali delicati, ci vuole dunque una doppia lettura di Camera e Senato piu' un referendum confermativo'.
Su alcuni punti della riforma, Mastella ha detto che 'una forma di responsabilita' dei magistrati ci vuole, quando e' palese il fatto che la scelta di indagare e' dettata da un pregiudizio o da moventi di natura ideologica. Penso al caso di de Magistris che mi mise sotto inchiesta a Catanzaro e la lettura finale del gip e' stata che su di me non c'erano notizie di reato. Un magistrato che fa cosi' ha bisogno di essere considerato responsabile, non solo in sede civile ma anche penale. Pero' bisogna stare attenti perche' se tu responsabilizzi poi il giudizio da parte del magistrato non e' piu' sereno'.
CICCHITTOMastella ha parlato anche dell'obbligatorieta' dell'azione penale: 'E' un tema molto discusso, l'obbligatorieta' e' giusta ma spesso gia' si procede a discrezione. Ci sono magistrati che indulgono a mandare avanti le cause di alcuni rispetto ad altri. Probabilmente, come avviene in altri Paesi europei, potrebbe essere il Parlamento a dare indicazioni sulle priorita' da scegliere durante l'anno, con reati considerati piu' macroscopici'.
3. CICCHITTO, STAVOLTA NON CI FERMERANNO. CON USCITA DI FINI DAL PDL PUO' ESSERE LA VOLTA BUONA PER RIFORMA...
(Adnkronos) - 'La riforma della giustizia non e' ancora arrivata in porto perche' in questi anni all'interno della maggioranza prima l'Udc e poi Fini hanno bloccato elementi importanti' ma 'con l'uscita di Fini dal Pdl, e la maggiore omogeneizzazione delle forze che sostengono il governo, puo' essere la volta buona'. Lo afferma, in una intervista a Il Tempo, il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto.
"I tempi -aggiunge- sono maturi perche' il dato vero e' che, dal 1991 in Italia, siamo in una fase nella quale con caratteristiche diverse la giustizia e' stata utilizzata a fini politici. Nel 1992 la magistratura si e' rivolta principalmente contro cinque formazioni politiche salvaguardando la sopravvivenza dell'ex Partito comunista. Dal '94 in poi la stessa operazione e' stata fatta con Silvio Berlusconi. Il retroterra culturale della richiesta di riforma e' dunque politico'.
Per la riforma, conclude Cicchitto, 'le condizioni ci sono. L'uscita di Gianfranco Fini dalla maggioranza ha reso quest'ultima piu' omogenea sul tema. Se non ci sara' un'ampia convergenza andremo al referendum costituzionale'.
antonio di pietro idv4. DI PIETRO (IDV): PROPOSTA DI BERLUSCONI È CRIMINALE
(LaPresse) - "É la più grossa ingiustizia che si profila all'orizzonte quella che vuole portare avanti Berlusconi. Vuole riformare la giustizia a favore dei delinquenti e rendere impossibile per giudici e magistrati portare avanti le indagini. É una proposta criminale e criminogena". Così il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, descrive alle telecamere di Sky la proposta di riforma del sistema giudiziario che sarà oggetto del Consiglio dei ministri di giovedì 10 marzo.
"Per portarla a termine - ha proseguito - dovrà modificare la Costituzione, e senza una maggioranza qualificata di due terzi voglio proprio vedere come farà". Di Pietro, chiude lasciando intendere che l'Idv si metterà di traverso e ricorda che senza la maggioranza qualificata saranno i cittadini a doversi esprimere su un quesito referendario. "Voglio vedere - ha concluso - se i cittadini stanno con i delinquenti. La modifica della legge 68 non sarà mai votata dai cittadini".
PIERLUIGI BERSANI5. BERSANI, RIFORMA? NON MI ASPETTO NIENTE DI BUONO...
(Adnkronos) - "Le carte vanno viste, per carita'. Il punto e' che da 17 anni non vediamo mai niente di accettabile. Io non mi aspetto niente di buono". Lo dice, a proposito della riforma della giustizia, il segretario del Pd Pierluigi Bersani in una intervista a La Repubblica. "E nel frattempo -aggiunge- ci sono nell'aria e in Parlamento ipotesi di ulteriori leggi ad personam che vanno inquadrate in un'offesiva generale del premier, alla quale ci opporremo, contro la magistratura".
"E' la solita bandiera populistica di Berlusconi, il solito modo di non andare ai problemi concreti, la solita chiamata ad un giudizio di Dio sulla sua persona. Le chiacchiere -aggiunge Bersani- non possono nascondere che la giustizia e' l'unico settore che non ha visto uno straccio di cambiamento a favore dei cittadini. La riforma e' solo un grande diversivo e la ricerca di un terreno di scontro". Bersani conferma la posizione del partito sulle consultazioni referendarie: "si' -dice- all'abrogazione del legittimo impedimento".
6. BERSANI, IL PATTO CON IL TERZO POLO SI FARA'...
(Adnkronos) - La linea del Pd resta quella di una alleanza tra 'moderati e progressisti' tra il Terzo Polo e il centrosinistra classico. 'Abbiamo delle buone occasioni per realizzare questo incontro: alle amministrative, nel passaggio dal primo al secondo turno. In Parlamento, con le battaglie sui temi costituzionali'. Lo afferma in una intervista a La Repubblica il leader del Pd Pierluigi Bersani secondo cui 'il governo non arrivera' a fine legislatura anche se Berlusconi usera' tutta la sua determinazione per galleggiare'.
Su Gianfranco Fini, Bersani dice: 'se il suo orizzonte e' la destra, gli facciamo gli auguri. Se vuole un'alternativa di centro, il discorso cambia'. "Prima delle alleanze -sottolinea comunque Bersani- c'e' il progetto di governo e il Pd ha la responsabilita' di proporlo. Abbiamo un pacchetto di riforme sociali e sulla democrazia. Da li' partiamo. La proposta politica del partito resta assolutamente ferma, si rivolge ai moderati e ai progressisti. Al momento giusto tireremo le somme. L'importante e' che il Pd abbia questa impostazione generosa e aperta che ora viene compresa dai cittadini piu' ancora che dalle forze politiche".
7. DELL'UTRI, IL PARTITO VA RISTRUTTURATO SUBITO, TROPPI TRE COORDINATORI...
(Adnkronos) - Il Pdl va ristrutturato subito e tre coordinatori "sono troppi". Lo dice, in una intervista al Corriere della Sera il senatore Marcello Dell'Utri, che tra Bondi, La Russa e Verdini sceglierebbe quest'ultimo. "Non solo -spiega- e' un uomo di una certa, e non scontata, cultura, ma e' pure uno straordinario organizzatore e motivatore".
"A questo punto -aggiunge- il Pdl ha bisogno non solo di una nuova struttura organizzativa, ma anche di nuovi entusiasmi. Ci sono giovani che meriterebbero di avere piu' spazio. C'e' tutta una base che chiede di essere coinvolta nella vita del partito da troppo tempo affidata alle solite facce. E' l'ossatura principale del partito che va ripensata e Berlusconi sta riflettendo proprio su questo".
WALTER VELTRONI"C'e' gente -sottolinea Dell'Utri- che sta li' ormai da quindici anni, altri hanno addirittura due, tre, a volte quattro incarichi. Sono diventati dei collezionisti di incarichi. Ci sono presidenti di Provincia e di Regione che non mollano la poltrona, che stanno seduti non ricordo piu' nemmeno da quando. E tutto questo, per un partito, e' deleterio". E Claudio Scajola? Potrebbe tornare ad un ruolo di rilievo? "No, non esiste", risponde Dell'Utri.
8. DELL'UTRI, BERLUSCONI SI PRESENTI AL PROCESSO E SI DIFENDA...
(Adnkronos) - Il processo Ruby "avra' un eccezionale effetto mediatico e diventera', con ogni probabilita', un processo politico. E allora, se la scena deve essere questa, tanto vale che Berlusconi si presenti in aula e si difenda". Lo dice, in una intervista al Corriere della Sera, il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri.
"Sono convinto che il cambio di strategia, l'idea insomma di presentarsi in aula sia assolutamente giusto. Credo -aggiunge- che Silvio si sia reso conto che continuare a battere la strada dei vari impedimenti non avrebbe portato da nessuna parte e, anzi, avrebbe persino nascosto qualche rischio concreto".
Un processo che sara' molto seguito. "Si', e lui e' notoriamente piuttosto abile. E tuttavia, ecco, con l'affetto che si puo' immaginare, vorrei dargli un piccolo consiglio: mettiamola cosi', forse -conclude Dell'Utri- un po' di sobrieta', a volte, non guasterebbe. Parlo di sobrieta' in generale... Non so, per esempio, anche quando dichiara, quando parla, a volte Berlusconi esagera un po', no?".
TIZIANA FERRARIO9. RAI: RIGETTATO RECLAMO AZIENDA CONTRO REINTEGRO FERRARIO...
(Adnkronos) - Il Tribunale di Roma, Sezione Lavoro (presidente Lucio Di Stefano, relatore Giovanni Mimmo) ha rigettato il reclamo proposto dalla RAI contro l'ordinanza che il 28 dicembre scorso aveva disposto la reintegrazione di Tiziana Ferrario nelle mansioni di conduttrice del Tg1 e di inviata per i grandi eventi.
Anche l'ordinanza collegiale, come gia' come quella del precedente Giudice, ha ravvisato sia la lesione della professionalita' della giornalista sia la discriminazione da lei subita: 'Sussistono elementi indiziari che convergono univocamente nel far ritenere che lo spostamento della lavoratrice dalle mansioni di conduttrice di telegiornale sia da addebitare piu' che ad effettive esigenze organizzative ad una volonta' ritorsiva posta in essere dai vertici della redazione al fine di sanzionare il dissenso manifestato dalla giornalista nei confronti della linea editoriale impressa al telegiornale dal direttore'.
"Ora la RAI non ha piu' alcun appiglio per non eseguire la decisione del Giudice -dichiarano i legali della giornalista avvocati Domenico e Giovanni Nicola d'Amati- se sara' necessario, chi si e' ostinato nella mancata esecuzione dell'ordine del Tribunale sara' chiamato a risponderne personalmente nelle sedi competenti".
10. VELTRONI: «PERCHÉ NON SIAMO IN PIAZZA?»...
Dal "Corriere della Sera" - Walter Veltroni è intervenuto ieri sulla drammatica situazione in Libia con un post pubblicato sulla sua bacheca di Facebook: «Perché nessuno scende in piazza al fianco dei patrioti libici? - si è chiesto -. Perché era così facile mobilitare giustamente milioni di persone contro Bush e gli americani per la guerra in Iraq e nessuno prova a riempire le piazze contro il dittatore Gheddafi? Oltre ad un piccolo sit-in del Pd a Roma e a uno delle associazioni, solo silenzio. Anche le coscienze di tutti noi sono rifluite dal mondo al "nostro giardino"?» .
L'ex leader del Pd si chiede perché «i partiti democratici, i sindacati, le associazioni di massa non promuovono una grande manifestazione e una campagna di solidarietà? Se non ora quando?» . All'appello si sono associati i democratici Marco Follini ed Enrico Gasbarra: «La nostra nuova storia politica post ' 900- ha detto quest'ultimo- si deve misurare con coraggio sui grandi temi della pace, della libertà e della democrazia, altrimenti che differenza c'è?» .
11. «GLI ATTACCHI A MIA MOGLIE HANNO PENALIZZATO BAUDO»...
Dal "Corriere della Sera" - Italo Bocchino attacca su La7 il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, che gli chiede di spiegare la presunta irregolarità legata alla società produttrice di fiction intestata alla moglie Gabriella Buontempo. «Gli spettatori- dice Bocchino- devono sapere perché per la prima volta in 50 anni non hanno visto Baudo in Rai. Il contratto gli è stato revocato perché il suo produttore nel 2010 era mia moglie. E questo per la campagna di diffamazione del Giornale» .
12. FRANCIA, ELEZIONI 2012 - SONDAGGIO CHOC: MARINE LE PEN DAVANTI A SARKÒ AL PRIMO TURNO...
P. DM. per "La Stampa" - Marine Le Pen, leader della destra del Front National, alle presidenziali del 2012 farebbe meglio del padre JeanMarie: al primo turno andrebbe addirittura in testa con il 23% superando di due punti Nicolas Sarkozy. Il tutto umiliando nuovamente il candidato - al momento non pervenuto - del Partito socialista.
È il risultato di un sondaggio Harris Interactive per il quotidiano «Le Parisien» a circa 14 mesi dall'appuntamento con le urne. Il padre nel 2002 riuscì ad arrivare secondo superando a sorpresa il segretario del Ps, Lionel Jospin, garantendo un secondo mandato plebiscitario a Jacques Chirac.