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FATTE PASSARE LE POMPE EXTRALARGE DELLA BEATIFICAZIONE, IL Cardinale Martini DEMOLISCE, CON L’IPOCRISIA CURIALE DEPUTATA AL SUO RUOLO, IL PAPA POLACCO (CHE LO SORPASSò IN CONCLAVE): \"UN UOMO STRAORDINARIO MA ERO PIU’ VICINO ALLO STILE DI PAPA LUCIANI\" - LA MEJO: \"Benché io non sia tanto favorevole alla moltiplicazione dei santi o dei beati e, quanto al processo di Wojtyla, ritengo che si sia proceduto piuttosto in fretta, non posso non ammirare in lui l’azione dello Spirito Santo...\"

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WOJTYLA

Risposta del Cardinale Carlo Maria Martini alla lettera di un lettore pubblicata dal "Corriere della Sera"

Ho conosciuto personalmente Karol Wojtyla, a partire dagli anni 70. Benché qualche volta non fossi d'accordo con le sue idee, come anche riconobbe il cardinale Ratzinger (oggi Benedetto XVI) in uno scritto dedicato ai miei dieci anni di episcopato, l'ho considerato un uomo straordinario. In lui la visione dell'infinito si coniugava con un grande senso pratico. Era poeta e filosofo e insieme uomo di azione, mistico e contemplativo e insieme con i piedi per terra.

Cardinal Martini

Benché io non sia tanto favorevole alla moltiplicazione dei santi o dei beati e, quanto al processo di Wojtyla, ritengo che si sia proceduto piuttosto in fretta, non posso non ammirare in lui l'azione dello Spirito Santo. Lo rivedo con la fronte appoggiata per lungo tempo sull'urna di san Carlo, durante la sua visita a Milano nel 1984, o quando costrinse i vescovi lombardi a stare in ginocchio per terra durante mezzora, mentre lui pregava su un inginocchiatoio nel tempio di san Luigi Gonzaga.

Durante i suoi viaggi non sentiva alcun desiderio di guardarsi intorno o di guardare giù dall'elicottero la natura circostante, come non gli interessavano molto i diversi capolavori dell'arte o della tecnica. Terminato il contatto con la gente rientrava in un silenzio che per lui era un tempo di lunga contemplazione. Questo è stato il modo con cui l'ho visto un po' da vicino. Perciò non sono stato stupito delle grandi folle presenti alla sua beatificazione.

WOJTYLA- SAN PIETRO

Ma con ciò nulla si dice di altri uomini di Dio, che furono un riferimento possente nella nostra storia. Non si negano le virtù di papa Luciani, che anch'io ho conosciuto quando era Patriarca di Venezia. Anzi, come stile mi sentivo forse più vicino a lui che non al suo successore. In ogni caso è un errore, come afferma anche l'autore della «Imitazione di Cristo», fare dei paragoni tra i santi, come pure lanciarsi in ipotesi sui disegni divini o su storie di fantasia popolare.

WOJTYLA- SAN PIETRO

Dio ha permesso che il destino di papa Luciani e quello di papa Wojtyla fossero diversi. Dobbiamo ricevere con gratitudine i doni di Dio e lasciare che sia lui a dirigere la storia. Ciascuno dei due Papi ha raggiunto con le proprie scelte, sostenute dallo Spirito, il proprio posto nel cammino del popolo di Dio.

 


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