Alberto Mattioli per "la Stampa"
Il segretario di stato francese alla Funzione Pubblica, Georges TronMaledetta primavera. Più che la stagione degli amori, per i politici francesi è quella degli scandali sessuali. L'ultimo caso risale a ieri. Niente di platealmente planetario come l'affaire Strauss-Kahn, però si è dovuto dimettere dal governo il viceministro alla Funzione pubblica, Georges Tron, accusato di «aggressione sessuale» da due ex impiegate del Comune di Draveil, nella banlieue meridionale di Parigi, di cui Tron è sindaco.
I fatti si sarebbero verificati dal 2007 al 2010, vittime due dipendenti di 34 e 36 anni. Il sindaco avrebbe proposto loro una seduta di riflessologia per poi aggredirle. Una sarebbe stata così sconvolta da tentare il suicidio. Tron nega tutto, accusa il Front national di aver montato un complotto (l'avvocato delle donne è un amico di Marine Le Pen) e annuncia che «farà riconoscere la sua innocenza da semplice cittadino».
Il suo avvocato parla di «affabulatrici» e spiega che le due hanno querelato per vendetta: erano state entrambe licenziate, una per aver pescato nelle casse comunali e l'altra per un non meglio precisato «comportamento indegno».
sarkozyMa secondo il «Journal du Dimanche» ci sarebbe un terzo caso in dirittura d'arrivo sulla scrivania del procuratore e potrebbe scoppiarne un quarto, quello di una commissaria di polizia trasferita dopo una persecuzione sessuale «durata mesi». Le indagini sono in corso.
Lo scandalo ha in comune con quello di Dsk una circostanza: tutti sapevano e nessuno parlava. Tron è celebre fra colleghi e giornalisti per la sua passione per i piedi femminili. Gli innocentisti parlano di un interesse meramente scientifico per la riflessologia, per i massaggi della medicina alternativa.
Tron è un esperto, tiene conferenze sull'argomento e si è fatto anche sistemare in municipio un gabinetto ad hoc. Per i colpevolisti, invece, Tron è un feticista e gli unici piedi che gli interessano sono quelli femminili. Che da lì le sue carezze salissero più in su sarà materia di discussione in tribunale. Resta il fatto che, all'Assemblée Nationale, il sindaco deputato era soprannominato «il massaggiatore cinese».
SARKOZYIn ogni caso, il podologo seriale non aveva alcuna voglia di dimettersi. Sono stati l'Eliseo e il primo ministro, François Fillon, a spingerlo: i dividendi politici della catastrofe di Dsk sono all'incasso e non devono essere deprezzati da uno scandalo sessuale «di destra». E poi Tron non è così importante da imporre un rimpasto e non è nemmeno un sarkozysta doc: vicino all'odiato ex premier De Villepin, era stato imbarcato nel governo solo nel 2010, dopo la disfatta alle regionali, più per indebolire l'opposizione che per rafforzare la maggioranza.
Con il Presidente c'è anzi un'antica antipatia: nel 99, Tron dichiarò che «Nicolas Sarkozy conosce solo due categorie di persone: i servi e i farabutti». E si beccò questa risposta: «Sapevo che eri un imbecille. Adesso, so che sei anche cattivo». Così Tron è stato scaricato in fretta. Si è dimesso alle 14.40 di ieri; alle 16, il suo nome era già sparito dal sito del governo. Fuori, come dire?, a pedate.