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CAFONALINO SCULTOREO - QUELLA MOSTRA AL PINCIO NON S’HA DA FARE - BRACCIO DI FERRO TRA LA SOPRINTENDENZA E GLI ORGANIZZATORI DELLA RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SCULTURA: “VILLA TORLONIA È OK, MA ALLA CASINA VALADIER SCORDATEVELO” - LA CURATRICE GLORIA PORCELLA SFIDA LE AUTORITÀ: “È UNO SPAZIO A GESTIONE PRIVATA. NON LE TOGLIAMO” - IL MIBAC: “GIÀ INVIATA LA DIFFIDA. SI DEVE CHIEDERE L´OK ANCHE PER METTERE UN OMBRELLONE, FIGURIAMOCI UNA DECINA DI OPERE”...

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Foto di Mario Pizzi da Zagarolo

SALVATOR DALI ALLA CASINA VALADIER

1 - ARTE, LA SFIDA DEL PINCIO IGNORATO IL DIVIETO DELLA SOPRINTENDENZA: SCULTURE ESPOSTE ALLA CASINA VALADIER...
Carlo Alberto Bucci e Laura Serloni per "la Repubblica-Roma"

Le opere della Rassegna internazionale di scultura di Roma rimangono al Pincio. Gli organizzatori della mostra hanno deciso di sfidare il divieto della Soprintendenza, che ieri ha negato il via libera per la Casina Valadier, autorizzando però l´esposizione a Villa Torlonia. Il ministero dei Beni culturali, attraverso il direttore regionale Federica Galloni, annuncia: «Abbiamo già inviato una diffida al Comune e, per conoscenza, alla procura di Roma. Quell´edificio storico è un bene vincolato di proprietà del Comune e per qualsiasi manifestazione serve l´ok della Soprintendenza».

MAURIZIO ALESSANDRO ALFREDO

Nonostante tutto, le sculture restano al Pincio. E gli organizzatori Lamberto Petrecca e Gloria Porcella insistono: «Non toglieremo le opere dalla Casina Valadier. Non saranno esposte nella parte pubblica del Pincio ma nell´area data in concessione ad un privato che può ospitare eventi come la nostra mostra». In barba ai moniti del ministero dei Beni culturali, ieri in pompa magna è stata presentata la manifestazione che per circa due mesi porterà 33 sculture di altrettanti artisti a villa Torlonia e al Pincio, le due location previste per la prima rassegna internazionale di scultura di Roma.

LORENZO E DENNY QUINN CON MAMMA JOLANDA

L´esposizione nel gioiello di Villa Borghese però non s´ha proprio da fare. Lo ha decretato il tavolo congiunto tra Mibac e Comune che lunedì mattina ha intimato l´alt all´esposizione alla Casina Valadier e dato parere favorevole a quella nella storica villa sulla Nomentana con numerose prescrizioni da rispettare. Il divieto non è stato considerato.

LE DUE GLORIE

E si è tentato più di una volta di violare le procedure. Già venerdì pomeriggio a villa Torlonia sono arrivati i camion con decine di sculture pronte da montare. Opere di artisti che, per la maggior parte, espongono nella galleria Ca´ D´Oro gestita dal duo Petrecca-Porcella, quest´ultima già consigliere di Forza Italia al municipio I.

JOLANDA QUINN E MICHELINI E MOGLIE

I tir sono stati però bloccati e cacciati via perché l´ok della Soprintendenza non era ancora arrivato, poiché il tavolo si sarebbe riunito soltanto lunedì. E proprio mentre la riunione era in corso è stato tentato un altro blitz, stavolta al Pincio. In fretta e furia si sono assemblate le statue, tutto doveva essere pronto per il via ufficiale. Tanto che nella corsa contro il tempo, ieri, a Villa Torlonia, un´opera alta nove metri è stata danneggiata.

LAMBERTO E GLORIA CON PINO CANGEMI

Gli organizzatori, forti del fatto che la Casina Valadier è data in gestione ad un privato, hanno pensato di poter esporre senza alcuna autorizzazione. A nulla sono serviti gli avvertimenti della Soprintendenza, che più volte ha tentano invano di spiegare che si deve chiedere l´ok anche per mettere un ombrellone, figuriamoci una decina di opere.

HANNU PALOSUO

Niente. Scoppia la polemica. L´assessore alla Cultura, Dino Gasperini, glissa e non va alla presentazione. Interviene invece Umberto Broccoli, sovrintendente ai Beni culturali del comune di Roma: «Se vogliono lasciare lì le sculture, se ne assumono tutte le responsabilità».

GLORIA E HANNU

È rottura con la soprintendenza. Ma i due galleristi non sono però nuovi a certe forzature: all´Eur, il Risveglio di Seward Johnson è stato tolto soltanto un mese fa, nonostante i numerosi ordini di rimozione proprio da parte del direttore Galloni. Ecco ora un altro braccio di ferro.

Gloria Porcella con Ernesto Mocci

2 - GALLONI, IL DIRETTORE REGIONALE DEI BENI CULTURALI: "LE STATUE VANNO RIMOSSE QUEL PALAZZO È DEL CAMPIDOGLIO E NESSUNO CI HA INFORMATO"...
«È stata inviata una diffida al Comune e per competenza anche alla procura per l´immediata rimozione delle opere al Pincio». Senza troppi giri di parole Federica Galloni, direttore regionale del Lazio per il ministero dei Beni culturali, spiega che i lavori della Rassegna internazionale di scultura di Roma devono essere tolti dalla Casina Valadier.

GLORIA PORCELLA E CARMINE SINISCALCO

Architetto Galloni, gli organizzatori della Rassegna sostengono che le opere non saranno rimosse perché si trovano nel perimetro della Casina Valadier, che è in concessione ad un privato che può organizzare eventi, come anche esposizioni...
«Non è così a norma di legge. La Casina è un bene vincolato di proprietà comunale e per qualsiasi esposizione ci deve essere l´ok della Soprintendenza».

ERIKA CALESINI ALBASCIATORE TUOMI MIKULA GLORIA PORCELLA

E in questo caso non c´è stata alcuna autorizzazione?
«Abbiamo saputo in tempo reale, lunedì mattina, che stavano scaricando delle statue al Pincio. Non ci è proprio arrivata la richiesta di autorizzazione per la Casina Valadier».

ERIKA CALESINI

È invece arrivata quella per villa Torlonia. Perché avete dato parere favorevole?
«Sì, avevamo già concordato che l´esposizione non potesse interessare più location. Così il sì c´è stato per villa Torlonia con, ovviamente, tutta una serie di prescrizioni da rispettare».

DUCCIO E ALFREDO

E anche lì, in un primo momento, sono stati bloccati i lavori...
«Certo, perché venerdì volevano scaricare le sculture prima ancora che arrivasse la nostra autorizzazione. Soltanto lunedì si è riunito il tavolo congiunto tra Mibac e Comune per rilasciare i pareri, ma i camion con le opere sono arrivati prima del via libera. È stato poco rispettoso delle procedure».

DENNY QUINN E MAMMA JOLANDA E PETRI TUOMI NIKULA

È un braccio di ferro. Ora cosa farete?
«È stata inviata una diffida al Comune, che la girerà al concessionario e per competenza anche alla Procura. Ognuno, ora, agirà secondo le proprie competenze».
(Laura Serloni)

 


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