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BERLUSCONI CHI? - DA RE MIDA A RE MERDA: per la prima volta sembra di scorgere la figura, fino all’altro giorno neppure lontanamente immaginabile, del Cavalier negletto, e cioè di un presidente del Consiglio sull’orlo del più garbato respingimento, e comunque dissuaso dall’intervenire in città con comizi o manifestazioni per non pregiudicare il risultato. No, grazie: meglio di no...

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Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

SILVIO BERLUSCONI

In quell'area di misteriose percezioni che si colloca fra le sorprese politiche del dopo-voto e i possibili imprevisti dei ballottaggi, per la prima volta sembra di scorgere la figura, fino all'altro giorno neppure lontanamente immaginabile, del Cavalier negletto, e cioè di un presidente del Consiglio sull'orlo del più garbato respingimento, e comunque dissuaso dall'intervenire in città con comizi o manifestazioni per non pregiudicare il risultato. No, grazie: meglio di no.

SILVIO BERLUSCONI

Sembra che a Napoli, da Berlusconi "restituita all'occidente", anche se ancora sommersa da cumuli d'immondizia, sia partita dalle parti dello staff di Lettieri una specie di richiesta a Palazzo Grazioli. Dove peraltro è da giorni che stanno valutando il grado e il tipo di coinvolgimento del leader di qui al secondo turno.

E lo stesso a Milano. Ieri La Russa, che pure qualche responsabilità in ambito locale ce l'avrebbe anche avuta, si è imbarcato in una specie di perifrasi secondo cui nella campagna elettorale per il ballottaggio "è giusto che ci sia una presenza quasi esclusivamente del sindaco, il protagonista deve essere lui, in primo piano devono esserci la personalità e i progetti del sindaco". Che tradotto, o se si vuole letto alla rovescia in ogni caso vuol dire: il Cavaliere stavolta non s'impegni. Che tanto utile alla causa non è stato.

FABRIZIO DELLOREFICE SILVIO BERLUSCONI GIDEON MEIR

Chi l'avrebbe mai detto. E chi mai avrebbe potuto credere che dinanzi a questo genere di appelli, a queste espressioni di cortese opportunismo l'uomo che più
di ogni altro si è fatto forte del suo personaggio, anima e corpo, cuore e passione, il premier che non ha mai perso occasione per raccontare storielle o fare lo spiritoso sul bunga bunga, il leader dell'attacco selvaggio ai magistrati come pure il teorico attuatore del "Ghe pensi mi", ecco, impressiona che lo stesso Berlusconi, da quanto si capisce, stia anche lui calcolando se adesso gli conviene "metterci la faccia" più di quanto abbia già fatto e in particolare là dove l'esito è tutt'altro che scontato.

SILVIO BERLUSCONI

Vittima a Napoli, si direbbe, del suo stesso miracolismo: e il pensiero vola a piazza Plebiscito quando tre anni fa gli misero una ramazza in mano e lui trionfalmente la usò davanti alle telecamere per spazzare via dei rifiuti sparsi per terra pochi minuti prima dalla Protezione civile. Così come a Milano il Cavaliere è rimasto vittima del suo stesso manicheismo, che ancora una volta - l'ha detto pure Confalonieri! - l'ha portato oltre i limiti della misura e buon senso, altro che il partito dell'amore!

Caricatura-Silvio-Berlusconi-e-Nicole-Minetti-

E sia chiaro: tutto questo non significa che il berlusconismo è evaporato; o che l'esito terminale della sua stagione, la famosa "fine" di cui si parla almeno da un paio d'anni, va finalmente configurandosi in una sempre meno lenta consumazione. Ma certo da lunedì pomeriggio il caso Berlusconi è mutato di segno; c'è ora un prima e un poi, e tanto più si avverte questo confine pensando al vuoto, al silenzio, alla scomparsa, all'isolamento, per non dire alla solitudine che caratterizza la figura del leader in queste interminabili giornate da lui vissute non soltanto sotto il segno della sconfitta, ma forse anche accompagnate dal sospetto di essere diventato un boomerang elettorale.

Silvio Berlusconi

Filtra che prima o poi apparirà in televisione. Sta pensando dove e con chi. Ma alla buon'ora! Non fu così nell'aprile del 2005, quando dopo un'altra disfatta elettorale (sei regioni perse, due milioni di voti bruciati), il martedì post-elettorale Cavaliere si presentò a sorpresa nella tana del lupo, a Ballarò, e lì per due ore da solo fece un numero pazzesco battagliando con D'Alema, con Rutelli e anche con Floris. Altri tempi!

berlusconi silvio

Tutto sembra ora per Berlusconi più complicato e definitivo, e a volte anche grottesco come suonava l'altro giorno un comunicato che in pieno bailamme dava conto di un lungo incontro del presidente del Consiglio con il presidente del Gabon. Ed è vero che più gli eventi incombono, e meno se ne afferra l'avvicinarsi.

Ma rivista con il senno di poi, la campagna elettorale berlusconiana appare nelle sue pieghe pregna di segni drammatici, ansiogeni, allarmanti: "Mi azzannano da tutte le parti", "vogliono farmi il funerale", mi vogliono dare in pasto ai Pm di sinistra", se questi ultimi dovessero prevalere, "mi spolperebbero, mi toglierebbero le aziende, dovrei lasciare l'Italia", "mi fanno intorno terra bruciata".

Silvio Berlusconi

E anche qui dentro sta il frutto avvelenato del partito tecno-carismatico, del tele-populismo, delle semplificazioni mediatiche: in questo pauroso oscillare tra la maestà del comando e la rovina di una sconfitta che è sempre tutta personale, senza complici e senza pietà.

 

 


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