Marco Giusti per "il Manifesto"
Un cella in Due Enzo Salvi e Maurizio Battista"C'è del guano sulla carrozzeria!". "No, è merda dottò...". E questa è solo la prima battuta del capolavoro trash dell'anno, "Una cella in due", interpretato da due colonne della comicità romana come Enzo Salvi e Maurizio Battista, con la partecipazione speciale di Massimo Ceccherini, scritto dallo stesso Salvi e Luca Biglione, diretto dall'esordiente Nicola Barnaba.
Visto nella cornice dell'anteprima per amici al Cineland di Ostia, regno indiscusso di Enzo Salvi, alla presenza di gran parte del cast e di star della Magica e non (un'Aida Yespica con tacchi infiniti), dove ogni battuta o allusione calcistica veniva seguita da applausi, come l'apparizione di Taddei o i titoli dei giornali su Totti Gold, è un gradito ritorno alla commedia pesante che nemmeno Neri Parenti ha il coraggio di praticare più.
Salvi e Maurizio BAttistaAnche se non credo sia per questo che i ben quattro produttori possano vantare sui titoli i contributi ministeriali (boh?), il fan della commedia scorreggiona avrà di che scatenarsi. Salvi e Battista, recitano metà del film in mutande e canotta e l'altra metà in carcere assieme al mostruoso Ceccherini che non parla, ma mangia topi e scarafaggi vivi. Quando casualmente evadono si ritrovano in situazioni assurde da film di Montesano e Noschese. "Attento al granchio!". "Sembrava una merda" si dicono sulla spiaggia prima di rovinare una sfilata di intimo maschili di uno stilista gaio. O si lanciano in un "Qua c'è da cagarsi addosso."- "Già fatto!", una volta finiti nel bel mezzo di una scena di un film di guerra senza accorgersene.
enzo salvi e melita toniolo in una sequenza di una cella in dueIl film, diretto con più attenzione di tante commedie più ricche, vede Salvi avvocato intrallazzone con moglie bella e cameriera scorreggiona ("Puzzettina!") che se la fa con Melita Toniolo (si vede più il sedere che il viso, ovvio). La moglie si vendica e lo manda in prigione.
Una cella in dueBattista invece, è un disgraziato che ha appena trovato un lavoro di tuttofare in un autosalone gestito da Massimo Marino, ma lo perde perché il losco proprietario lo ha dovuto cedere proprio a un parente della Melita raccomandato da Salvi.
Salvi e BattistaE' l'Italia di oggi. "Puoi aspirà ad altro", gli fa Marino mentre tira una striscia di coca. "Prendila con filosofia" è un altro consiglio. "A prenderla con filosofia si finisce sempre che te la pij in der culo" è la conclusione di Battista che diventa così rapinatore di vecchiette e finisce in prigione.
Completano il tutto grandi cammei di Gianni Ferrari come avvocato napoletano in prigione, Nicola Di Gioia come boss alla "Un prophète", la scottante Sara Tommasi in un minuscolo ruolo di segretaria (sarà stata tagliata dopo il suo celebre "ke krepi con tutte le sue troie"?... sui flani anche il nome è scomparso... ). Sui titoli di coda invece parte una scorreggia fuori onda di Maurizio Battista. E' la ciliegina sulla torta. Insomma un film politico.
Jane Alexander
2- LA LOCANDINA "CENSURA" LA TOMMASI...
Da "Libero"
Oggi debutta nelle sale la sua ultima fatica cinematografica, ma il nome di Sara Tommasi scompare dalla locandina. L'inchiesta napoletana sul giro di prostituzione in cui è stata coinvolta comincia a mietere vittime, a cominciare dalla stessa protagonista. La Tommasi ha infatti partecipato alle riprese di "Una cella in due", film comico con Enzo Salvi e Maurizio Battista, diretto da Nicola Barnaba.
Jane AlexanderEppure, il suo nome è stato epurato dalla locandina, rivista e corretta dopo che lo scandalo dell'inchiesta della Procura di Napoli, da cui sono venute fuori telefonate e sms a Silvio Berlusconi, ha tenuto banco tra i media. Anche alla presentazione del film alla stampa si è taciuto sulla sua partecipazione. Fanno tremare le sue doti attoriali o lo spettro di una cattiva pubblicità? Ciò che è certo, è che Sara ha decisamente perso appeal.