Marco Cavalli per Altriabusi (www.altriabusi.it)
Riceviamo e pubblichiamo:
aldo busiL'espressione giusta sarebbe "Che disastro", ma si fa prima a scrivere "Fantastico!", ormai con un emoticon al posto del punto esclamativo. Solo così si rende in pieno il senso di sfacelo che trasmette la recensione, apparsa il 6 maggio, in cui Antonio Gnoli incensa languidamente il "romanzo" di Eugenio Scalfari nel giornale da lui stesso fondato.
La testata nazionale che ogni giorno si fa premura di ironizzare sul vizio prediletto dal capo del Governo italiano, il conflitto di interesse, reputa sensato e forse anche scontato ospitare nelle pagine culturali un articolo del responsabile delle stesse che è da cima a fondo un panegirico di Scuote l'anima mia Eros, l'ultimo libro di Eugenio Scalfari.
EUGENIO SCALFARILa cosa sorprendente è che fino a prova contraria non solo Scalfari non ha trovato niente da ridire in merito a una simile operazione (inutile pensare che l'abbia promossa lui direttamente, non ha bisogno di abbassarsi a tanto), ma avrà preso le lodi del suo caposervizio come un giudizio spassionato, obiettivo, attendibile.
Chiariamo subito che se in un quotidiano o in una rivista di Destra il suo Direttore noleggia un redattore per farsi dare dello scrittore e del filosofo, non varrebbe neppure la pena di segnalare il fatto. Ma qui stiamo parlando di Repubblica', quotidiano sedicente di Sinistra e che si vuole contrapposto ideologicamente all'attuale maggioranza politica.
Un quotidiano che in decenni non ha dedicato una sola recensione degna di chiamarsi tale ai romanzi di Aldo Busi, e pazienza, ma nemmeno una riga di segnalazione alle sue apparizioni televisive all'epoca in cui Busi conduceva su Canale 5 una trasmissione sui libri tangente ad "Amici" di Maria De Filippi.
isc06 corrado augiasCi sono sciocchezze che si possono scusare, sebbene a stento, solo se precedute da altre sciocchezze di segno opposto, e così una recensione di Gnoli a Scalfari, in cui Scalfari è accostato a Platone, aveva una sola speranza di farsi leggere in modo da risultare credibile: aver pubblicato a suo tempo, e nelle stesse colonne, almeno una stroncatura di un libro di Aldo Busi, magari a firma dell'ex direttore di Repubblica'.
SAVIANO mediumPurtroppo, la Sinistra all'opposizione è indistinguibile dalla Destra di regime, anzi, per dirla alla Bartezzaghi, in Italia la Sinistra è palindroma alla Destra, nel senso che, a leggerla all'inverso, cioè da destra verso sinistra, la parola "Sinistra" si rivela, quanto a significato politico, identica alla parola "Destra" letta nel verso corretto, ovvero da sinistra a destra.
L'aspetto più grave non è che tocchi a Busi denunciare questa contraddizione anche semplicemente pagandone le conseguenze sulla propria persona, cioè sulla propria opera - è da non credere che una simile penna e una simile mente siano condannate all'inazione dall'opinione pubblica accreditata come tale.
Angelo PezzanaLa cosa realmente grave è che nessun intellettuale di quelli che collaborano a Repubblica', nessuno degli autori che in un soprassalto di indignazione sono passati da Mondadori a Feltrinelli, nessun Saviano col filino di bava contro le mafie casalesi e berlusconiane, nessun commentatore radiofonico di Pagina tre' , nessun Angelo Pezzana (che dice di ammirare Busi ma si guarda bene dall' invitarlo al Salone del Libro di Torino), nessun Corrado Augias, trovi che ci sia un'affinità tra Gnoli che colloca Scalfari in cima al Parnaso ed Emilio Fede che ogni sera in tv si genuflette davanti all'immaginetta votiva di Silvio Berlusconi.