1 - PARMALAT: CDA NON TRATTA INCHIESTA, "RIGUARDA LE BANCHE"...
(AGI) - Il consiglio di amministrazione di Parmalat, che si e' riunito oggi per l'approvazione dei conti trimestrali, non ha affrontato il tema dell'inchiesta della procura di Milano sulla scalata di Lactalis. Lo hanno confermato alcuni consiglieri al termine della riunione. "E' una questione che riguarda le banche", ha sottolineato uno dei consiglieri.
2 - CALZOLARI, FINIRA' IN UNA BOLLA DI SAPONE...
(ANSA) - "Incommentabile. Credo si sgonfierà tutto in una bolla di sapone". A dirlo, rispondendo a una domanda sull'inchiesta della Procura di Milano riguardo la scalata di Lactalis a Parmalat, è stato il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari. Secondo Calzolari, comunque, gli ultimi sviluppi "non mettono in discussione l'epilogo della vicenda", perché "la cordata non c'é più da tempo, semmai c'é stata".
3 - UTILE TRE MESI 50 MLN (+3,1%), RICAVI OLTRE 1 MLD...
(ANSA) - Parmalat chiude il primo trimestre con un utile di 50 milioni di euro, in crescita del 3,1 per cento. Lo si legge in una nota, in cui si precisa che i ricavi sono ammontati a 1,03 miliardi (+8,9%).
4 - SCALATA PARMALAT, INDAGATA ANCHE LAZARD...
(LaPresse) - Anche la banca d'affari Lazard è indagata nell'ambito dell'inchiesta milanese sulle operazioni che sono culminate con la scalata di Parmalat da parte di Lactalis. L'indagine è scattata in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per l'operato dei propri dipendenti. Per lo stesso motivo sono indagate anche Banca Intesa e Sociétè Générale.
5 - IL PARERE SUL CONFLITTO D'INTERESSI...
Giuseppe Chiellino per "Il Sole 24 Ore"
Prima le trattative con Lactalis per un'offerta congiunta su Parmalat, come ha scritto il Sole giovedì. Poi il lavoro per la cordata italiana proprio con l'obiettivo (sollecitato dal Governo) di bloccare i francesi di Lactalis. Sullo sfondo quella quota di circa il 20% di Granarolo che Intesa Sanpaolo ha in portafoglio da troppo tempo e di cui si libererebbe molto volentieri.
GAETANO MICCICHELa domanda è banale: non sono troppi i tavoli su cui lo stesso giocatore sta giocando la stessa partita? Il dubbio è venuto anche a Miccichè che per mettere a posto la coscienza (e non solo) ha chiesto un parere allo studio legale di fiducia della casa, Pedersoli. «Via libera» è stata la risposta.
Nel frattempo Lactalis si era trovata un'altra banca, SocGen, guidata in Italia da Patrizia Micucci, ex Lehman Brothers e moglie di Fabio Canè. Che è il vice di Miccichè. Si può discutere quanto sia efficace il Chinese wall sul talamo e nelle mura domestiche, tanto più che Micucci e Canè si erano già trovati in una situazione analoga una dozzina di anni fa, nella vicenda Seat.
cane_fabioMa gossip a parte, ciò che importa è la sostanza che in questo caso ha a che fare con la trasparenza del mercato, umiliata da troppi intrecci, e con le attese di molti piccoli azionisti di un'Opa che riconosca qualcosa anche a loro. La Consob cosa dice?
6 - QUEL COLLOQUIO DI MICUCCI COL SOLE...
Carlo Festa per "Il Sole 24 Ore"
Secondo piano dello stabile in via Olona 2 a Milano. È qui che, i giorni successivi all'annuncio dell'acquisizione della quota in mano ai fondi hedge e alla crescita nel capitale, lo scorso 22 marzo, il Sole 24 Ore ha incontrato in esclusiva Patrizia Micucci, il gran capo nelle fusioni e acquisizioni di SocGen in Italia oltre che abile regista nell'acquisizione di Parmalat da parte di Lactalis. Un incontro avvenuto nell'euforia di quei giorni, quando l'operazione Parmalat stava prendendo progressivamente corpo.
Patrizia MicucciEd euforica, il giorno dopo il raid, era stata Patrizia Micucci come tutto il suo staff in SocGen. Presenti, a quell'incontro, anche i responsabili delle pubbliche relazioni di SocGen: una discussione, allora tutta off the record, veloce e in perfetto stile Lehman Brothers (dove la Micucci era diventata famosa), dove la banker con grande cortesia aveva descritto a grandi linee le tappe dell'operazione di acquisizione di azioni Parmalat: il primo approccio tra SocGen e Lactalis alla fine dello scorso anno e poi l'ingresso nel capitale grazie all'acquisto delle quote dei fondi e, successivamente, alla progressiva crescita nel gruppo di Collecchio fino al raggiungimento del 29 per cento delle azioni. Sono passati due mesi da allora e quell'incontro, cortese e gentile, può essere raccontato alla luce dei fatti di queste ore.
Enrico BondiChe dire? Tra gli addetti ai lavori, nel mondo della finanza, che Patrizia Micucci e Fabio Canè fossero sposati era cosa nota. Come era cosa nota che stessero seguendo entrambi l'operazione Parmalat: anzi, era motivo di chiacchere tra i banker che quotidianamente si ritrovano a pranzare all'Armani Nobu a Milano. Nessun segreto al riguardo.
CORRADO PASSERA resizeAnzi, la Micucci, ex banker di Lehman Brothers e nome conosciutissimo nel mondo finanziario milanese, il giorno dell'incontro con Il Sole 24 Ore, aveva tenuto a precisare che lei e il marito Fabio Canè non si vedevano da diversi giorni: dormendo anche in luoghi diversi, chiusa come era, nella tensione di quei giorni di trattative, tra le mura dello studio d'Urso, degli uffici di SocGen in via Olona e della camera d'albergo in cui si era allontanata per evitare conflitti d'interesse con il marito Canè, che nel frattempo stava seguendo la possibile costruzione della cordata italiana per conto di Intesa Sanpaolo. Tutto vero? Nessun incontro tra marito e moglie per parlare dell'affaire Parmalat? A verificarlo saranno ora i Pm di Milano.