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DAGO-CANNES - Dopo la Parigi turistica di Woody Allen (ma molti se lo son bevuto), arriva un Gus Van Sant mortifero e new age - “Sleeping Beauty” dell’australiana Julia Leigh, è una complessa versione DI UNA BellA addormentatA accanto ai vecchi ricchi e bavosi. E gli italiani sono un po’ stanchi di piselli mosci e bunga bunga - Meglio l’inglese “We Need To Talk About Kevin”, CON Tilda Swinton ATTRICE E produttrice...

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Gus Van Sant

DAGOREPORT
Secondo giorno di Cannes. Dopo la Parigi turistica di Woody Allen (ma molti se lo son bevuto) e l'arrivo di Bertolucci su una carrozzella da Grand Prix, arrivano due film al femminile che promettono sesso e violenza in concorso e un Gus Van Sant mortifero e new age che apre "Un certain regard"

Jane Campion

"Sleeping Beauty" dell'australiana Julia Leigh, prodotto da Jane Campion, e' una complessa versione dalla parte di una fanciulla delle Belle addormentate accanto ai vecchi ricchi e bavosi del celebre romanzo di Kawabata (non citato). Anche qui sesso e morte vanno a braccetto, ma l'aria che tira e' un po' troppo presuntuosa. E gli italiani sono un po' stanchi di piselli mosci e bunga bunga.

Tilda Swinton

Meglio l'inglese Lynne Ramsay con "We Need To Talk About Kevin", tragica storia di una madre, Tilda Swinton, alle prese con un figlio bello e dannato che semina dietro di se' una lunga scia di sangue. Tilda Swinton, anche produttrice...

 


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