Riceviamo e pubblichiamo:
TaxiLettera
Ancora una volta il settimanale l'Espresso si produce in un vile tentativo di diffamazione descrivendomi come una pericolosa criminale.
Al fine di dare sostanza a questo ridicolo teorema, vengono scritte falsità e proposte ricostruzioni infamanti.
Non mi stupisce che questo fantasioso racconto coincida con la ripresa della mia attività politica in Puglia, dopo l'assenza legata alla malattia di mio figlio.
Ne sono indignata ma non turbata, ho piena fiducia nella magistratura ma debbo dire che questa stampa mi fa schifo.
Lo dichiara in una nota l'onorevole Elvira Savino, deputato PDL
Lettera 1
Tariffe Taxi Milano
Spiace che anche Dagospia, a cui riconosciamo di essere un'importante e preziosa anomalia nel panorama giornalistico italiano, sia caduto nell'errore di citare articoli della cronaca milanese, realizzati nell'ormai abituale maniera dai quotidiani milanesi, senza cioè controllare fonti in totale spregio della deontologia richiesta.
Nell'articolo da voi pubblicato che riprende, pensiamo quello che si trovava nella prima pagina dell'edizione milanese di 2 giorni fa, vengono fornite cifre (senza citarne la fonte) che non hanno alcuna attinenza con la realtà. Le cifre fornite sono ben altre e sono peraltro ancora in fase di verifica.
La realtà è che l'accordo fra le OO. SS. e la Regione Lombardia prevedeva che dopo il giugno 2010 e prima dell'analisi dei nuovi dati 2011 relativi agli indici di qualità, si dovesse verificare il meccanismo dell'automatico adeguamento, con particolare attenzione ai parametri presi in considerazione. Questo non è stato fatto.
La Regione non può tenere in considerazione solo quanto preferisce, senza rispettare quanto sottoscritto pretendendo di attuare solo ciò che preferisce.
Le sigle sindacali hanno già chiesto un incontro con l'Assessore Cattaneo e sono in attesa di una risposta che ormai tarda.
Giovanni Maggiolo
UNICA FILT CGIL
Lettera 2
Se c'è una cosa che mi fa imbufalire sono le persone che tentano di prendere per i fondelli. Durante 8 e mezzo Fini cita l'articolo 2278 del catechismo della Chiesa Cattolica ma salta una frase cambiando il senso del testo.
L'articolo COMPLETO è questo. (evidenziato in maiuscolo la frase eslusa)
L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. >> IN TAL CASO SI HA LA RINUNCIA ALL'ACCANIMENTO TERAPEUTICO <<. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacitò, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.
Tanto per non avere dubbi riporto anche l'articolo precedente e quello successivo
2277. Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile. Così un'azione oppure un'omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un'uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere.
2279. Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate.
Paolo
Lettera 3
La vera, drammatica, trista questione meridionale è soccorrere il vincitore, nonché inginocchiarsi al boss, al potente, financo al professionista dell'antimafia asceso a totem.
Il culto della personalità dell'uomo che conta e che tiene (vedi il milionario Roberto Saviano), oggi, è grottescamente celebrato con la fornitura gratuita di mozzarelle vita natural durante.
Tanta Magna-Magna Graecia a Saviano, ma così il Sud è sempre più Sud.
Giancarlo Lehner
Lettera 4
Caro D'Agostino, Lele Mora scende in politica? Bisogna prima di tutto notare che il verbo scendere non è sbagliato... la puzza, che in genere dà fastidio ai novellini e a volte li fa desistere, non la sentirà, essendo egli stesso da tempo nel fiorente ramo industriale della produzione di fetori. Però perché, con un passato del genere, sottoporsi alla fatica e alla volgarità delle elezioni? Vabbene essere umili, macchecazzo!
Potrebbe farsi intestare un ministero dal suo benefattore, con la normale forma del prestito infruttifero, rosicchiando per sé i sottosegretariati e lasciando spolpare il ministero vero e proprio al suo creditore, il direttore di Rubyquattro: tutto alla luce del sòla. Mora mi pare anche adatto a ricoprire il ruolo di Presidente della Commissione Bi Cameratale sulla Riforma della Prostituzione, che si annuncia sempre in pompa e magna... ma non si fa mai. Oppure, in prospettiva, Presidente della Re Pubica...
Larry Svizzero
Lettera 5
Gentile Dago, capisco che ne riporti gli articoli per una solidarietà generazionale, ma trovo che gli interventi della Palombelli abbiano ormai del patologico, che un passo dopo c'è il ridicolo. Non si capisce perchè la signora debba sempre andare a parare - in una coazione oltremodo sospetta - sull'amarcord di come eravamo belli, bravi, colti, librari, svegli noi e come era bello il mondo negli anni 70/80, esclusa ovviamente la ragione del voler compiacere i quattro lettori di un giornale fatto da ex sessantottini radical chic autoreferenziali che più ipocriti non si può.
Nell'ultimo addirittura figura un eclatante: "il lusso ci faceva anche un certo orrore", oh mon Dieu... Ma gentile signora, invecchiare non è mai bello, ma faccia la cortesia, la smetta di fare quella che si sveglia all'improvviso e si scopre in un mondo che fa cacca da tutte le parti e si chiede "toh! guarda un po', ma chi sarà stato?". Apra la finestra di una delle sue case e si specchi nel mondo che ha voluto e costruito questa sua generazione di mirtabili intelligentoni, che oggi si indignano per le condizioni dei giovani. PS Per carità, Lei non c'entra nulla, non sia mai, e nemmeno quel mecenate colto, quel raffinato intellettuale che rappresenta la proprietà del giornale su cui scrive e delle televisioni per cui lavora.
Alessio Dell'Acqua
Lettera 6
caro Dago, per mestiere saltello spesso da un sito d'informazione all'altro, e Repubblica.it lo vedo più volte tutti i giorni. Ecco perché sono trasalito quando ho visto il servizione di Matrix sul presunto abuso di tette e cosce da parte del sito e dei giornali di Mauro & C.: io non me n'ero mai accorto, e ti assicuro che sono sensibile all'argomento... Di sicuro non ci voleva un genio a immaginare una ritorsione Mediaset per la campagna mignottesca anti-premier del gruppo De Benedetti. Che poi la lezione morale e taroccata venga da gente che si è inventata il velinismo, a cominciare dal gran maestro Ricci, è possibile soltanto in questo loffissimo paese ultraridicolo.
Francesco Grifagno
Lettera 7
Egregio D'Agostino sulla querelle Striscia La Notizia - La Repubblica hai fatto un commento (un po' sbilanciato a favore del giornale, ma questo ci può stare) in cui, però, hai dimenticato due punti importanti: l'insopportabile, ipocrita, falso moralismo a senso unico propinatoci ogni santo giorno dai giornalisti del quotidiano tanto bravi a condannare ( e far condannare...) chi non la pensa come loro e la dimostrazione che si può fare opposizione efficace anche evitando di mostrare culi e tette come fa Il Fatto Quotidiano che, sotto questo profilo, dimostra molta più serietà e coerenza.
Lettera 8
Caro Dago-Roberto, noto che tratti con colpevole e meschina sufficienza il vero, unico Genio che l'Italia di oggi può vantare, l'Uomo che il mondo intero ci invidia, una Persona che ha fatto della intelligente competenza e della competenza intelligente uno stile e una ragione di vita. No, non mi riferisco al Prof. Bondi, ma al Dott. Antonio Ricci, professionista che solo Papi e Bonolis hanno sconfitto sul campo degli ascolti del preserale, mentre la Ventura fu annientata (nonostate vanti una formazione e una cultura di pari livello). Ebbene, perchè ti accanisci contro questo Esempio integerrimo, uno che neppure ha paura di fare critiche all'On. Berlusconi (tanto da chiamarlo "cavaliere mascherato")? perchè mai dovrebbe mostrare le immagini ributtanti della mercificazione della donna cui si abbassa "La Repubblica"? Ne bis in idem, caro Dago, e sutor, ne ultra crepidam. Ad majora. Sursum corda.
Giuseppe Tubi
Lettera 9
Caro DAGO confermo: avendo avuto a che fare professionalmente con molti marocchini, posso dire che la maggioranza di loro è registrata all'anagrafe il 1° gennaio dell'anno successivo alla nascita. Questo perchè il padre va all'anagrafe quando gli gira, a pupo già in via di svezzamento. Come poi Ghedini o chi per lui possa aver prova della data di nascita effettiva, è un mistero. Peraltro una volta, quando i mulini erano bianchi, trombarsi una diciassettenne consenziente e consapevole non era reato, eccheccazzo.Sai chi ha inasprito il profilo penale? Proprio lui. E poi dice che non si fa le leggi "ad personam"...
Saluti
BLUE NOTE
Lettera 1
Caro Dago, buone notizie per Papi Silvio. La Boccassini in realtà è nata dieci anni prima, pertanto adesso dovrebbe essere in pensione e tutte le sue indagini sono nulle.
Pinoluk
Lettera 10
Come il solito, Antonio Socci, quando affronta argomenti religiosi, non ne azzecca una. Certissimo che la ragazzine di oggi abbiano ancora pregiudizi medioevali, e siano persuase che sessualità, soprattutto se femminile, e peccato, s'indentifichino, ha deciso che la brutta vicenda della sventurata tredicenne di Brembate sia identica a quella di Maria Goretti (articolo su Libero del 1 marzo). Intanto ha stabilito lui, prima degli inquirenti, che l'assassino abbia ucciso perché rifiutato dall'adolescente. Può darsi, ma che cosa c'entra mai Maria Goretti, la quale si difese perché temeva di fare peccato?
Il suo assassino, Alessandro Serenelli, racconta che la Santa, capite le sue intenzioni, prese a dirgli: "No, no, Dio non vuole, se fai questo vai all'inferno". Ecco, occorre davvero tanta fantasia per immaginare che una ragazzina dei tempi d'oggi, rifiuti le prepotenze di un uomo, perché teme che Dio non voglia. Significa offendere la loro dignità. Le donne, fatte oggetto di prepotenze da parte degli uomini, difendono la propria persona. Scrive, il nostro: "E' eroico oggi essere cristiani. Come è eroica la purezza". Ma che dice?
P.S: Non ci è dato sapere, ma è possibile che Maria Goretti, se non avesse avuto timore di peccare, avrebbe accettato le proposte del giovane che si era invaghito di lei.
Miriam Della Croce
Lettera 11
Capisco lo scorno dell'estensore della rubrichetta quotodiana, proveniente direttamente dal collettivo di via dei Volsci, al quale sta sullo stomaco che Veronesi dica che il nucleare non fa venire tutti quei tumori che lui vorrebbe. Peccato che faccia il suo mestiere, dicendo questo, essendo presidente dell'agenzia nucleare nonché noto oncologo. Se invece preferisce che ne parli Pecoraro Scanio, mi spiace ma è rimasto indietro di un giro. In ogni caso, un po' di self control non guasterebbe.
Paolo
Lettera 12
Gentile Redazione di Dagospia, Ho visto su "corriereTV" il servizio, datato 25 febbraio, intitolato: "Barbara Guerra: Ruby non ci sta con la testa" a firma di Taddei e De Faveri. Verso la fine del filmato, la Polanco afferma di essere diventata cittadina italiana, di avere quindi il passaporto italiano. Penso proprio che varrebbe la pena verificare questa affermazione! Prima dello scoppio dello "scandalo", la Polanco era stata ricevuta dal Prefetto di Milano al quale aveva esposto la sua richiesta di diventare cittadina italiana.
Fino ad oggi è stato scritto che la sua richiesta era stata respinta per mancanza di requisiti. Delle due l'una: o la Polanco mente (molto probabile), oppure dice la verità (improbabile ma possibile), se io fossi un giornalista, verificherei .... e se scoprissi che la Polanco ha ottenuto la cittadinanza senza averne i requisiti, magari grazie a qualche scorciatoia, avrei fatto bingo! Cordiali saluti.
Il Samurai
Lettera 13
Gentil Dago, il governo che vuole buttare nel cesso 300 milioni di euro rifiutandosi di accorpare amministrative e referendum è lo stesso che nel milleproroghe per racimolare 5 milioni ha tagliato i fondi ai malati terminali?
G. Bohm
Lettera 14
Caro D'Agostino, grazie per aver pubblicato l'articolo di Bechis, veramente comico. Uno come lui che da direttore del Tempo, per mesi,
ha difeso a spada tratta l'indifendibile Fazio, rendendosi a dir poco tragicomico -per non parlare di quando difendeva Pollari &c. -,dovrebbe avere quantomeno il buon gusto di tacere. Se poi qualcuno dovesse ripubblicare i suoi articoli su Fini - nel periodo in cui era in ottimi rapporti con silviuccio - allora dovrebbe nascondersi a vita. Non ricordo severi articoli nel periodo in cui Daniela & Checchino erano interessati alla sanità del Lazio. Caro Roberto, dopo "Mutande Pazze" dovresti girare il film: "Penne Oscene". sei uno dei pochi che la mattina specchiandosi, non si fa schifo.
Vittorio Pietrosanti
Lettera 15
Ho saputo che il 12 marzo ci sara' un convegno(?) a difesa della costituzione. Spero intervenga anche il ragionier Ugo Fantozzi.Potrebbe alzarsi e urlare la famosa frase : per me la nostra costituzione ( come la corazzata Potiomkin) e' una cagata pazzesca ! Verrebbe immediatamente lapidato ma forse qualcuno comincerebbe a chiedersi se e' vero o no. Con affetto . Caino (nessuno tocchi)
Lettera 16
Alla faccia tosta non c'è mai fine. La scuola francese di Roma è sì una scuola statale francese, ma sicuramente non gratuita. E poi perché una scuola francese? Per la sua laicità? Ma se la scuola pubblica italiana è prevalentemente social-comunista. Santoro, come tutti i radical-chic (beh, lui proprio chic non è), ama la distinzione, l'esotismo. Io avrei preferito una scuola cinese, molto più attuale e sotto il controllo del Partito Comunista. Ci si troverebbe meglio. Lui. I figli non so. Comunque ci faremo una ragione che i figli di Santoro invece di declamare Benigni "Nel mezzo del cammin di nostra vita..." (ups, intendevo Dante) ci delizieranno con "Mignonne, allons voir si la rose..."Ma il nostro sa di chi sono questi versi? E lo sanno i suoi figli?
Wizardofoz
Lettera 17
Caro Dago, non sono l'agente della Canalis, né un suo parente e nemmeno il suo avvocato, ma fossi l'Elisabetta risponderei così all'acida Alba Parietti che l'ha definita "fidanzata di una star" e non star in proprio come, invece, sarebbe la Bèlen. "Cara Alba, non è colpa mia se Christopher Lambert t'ha mollata appena t'ha guardato bene, mentre George, pur avendomi vista struccata e nature, sta ancora con me " .Ciao
Natalino Russo Seminara
Lettera 18
Lele Mora scenderà in politica. Vuole proprio farsi trombare da un sacco di gente.
Vittorio Leletifaremomale InFeltrito ImBelpietrito
Lettera 19
Caro Dago, Il buon Santoro nel cercare di difendere (da cosa poi) la scelta della scuola afferma che la scuola francese non e privata ma pubblica . Poi pero afferma che la retta non e esosa ( provocatoriamente chiederei : ma allora in Francia si paga la scuola pubblica?) e chiosa dicendo che e stata scelta perché scuola laica. Toto esclamerebbe ... ma mi faccia il piacere!! .
Basta con questa ipocrisia tutta della nostra sinistra! Ma tutto lo stipendio che prende come volete che lo usi ? Lo spende , come giusto, per se ( vini sempre francesi e macchine tedesche alla faccia dei cassaintegrati su cui fa decine di puntate) e per la propria famiglia . Giusto si ..... Se la smettesse di farci sempre i predicozzi
Paolo rip
Lettera 20
Caro Dago, a beneficio dei lettori, un commento all'articolo di Repubblica di Francesca Caferri presentato col titolo "il generale Tremonti".
Che gli americani si lamentino per non avere succhiato altri miliardi dalla difesa italiana è comprensibile, ma non è motivo per Repubblica (e per riflesso per il tuo sito) di fare ironie sul nostro governo. Scrive: "la preoccupazione degli Stati Uniti di fronte alla prospettiva di un ritiro italiano dal SAC, (Strategic Airlift Capabilities) il comando aereo strategico della Nato, un programma che prevedeva l´acquisto e la condivisione di aerei da trasporto militare C130 per fornire supporto alle truppe sul terreno."
Allora, il programma SAC non è il comando aereo strategico della N ATO, e nemmeno la condivisione di trasporti C-130, dei quali l'Italia ne ha già 22, modernissimi, ma solo di aerei C-17, più grossi, basati in Ungheria. Con un minimo sforzo di ricerca in Internet la giornalista poteva almeno citare l'aereo giusto.
ANTONIO SOCCI - Copyright PizziLa flotta trasporti attuale, più la possibilità di noleggiare aerei più grandi per i trasporti eccezionali, basta e avanza, senza sperperare denaro. Cosa questo c'entri con la questione di "non compromettere il prestigio internazionale dell'Italia" e quale sia "l'importanza strategica del SAC" ce lo dovrebbero spiegare Letta e la Russa.
Roland Delmay
Lettera 21
Caro Dago, Ma chi, mi domando, non vive per la mozzarella? Fanculo moglie e figli, (al limite pure Dio). Io 'sta sera mi faccio una caprese e mi tuffo dove il mare è veramente mare, mica Tor Vajanica!
Lettera 22
Caro Dago, a proposito di Disegni: "UN ANZIANO COL CERONE CHE FREQUENTA MINORENNI E CHE È COINVOLTO IN PROCESSI PER CORRUZIONE È UGUALE A UNO CHE RACCONTA I SEGRETI DELLA CAMORRA FACENDO NOMI E COGNOMI E DEVE GIRARE CON LA SCORTA SENNÒ LO AMMAZZANO, VERO?"
Davanti alla satira, sì. Altrimenti seguendo il filo logico la libertà di parola non va data a tutti, così come il voto. Però mi raccomando, salviamo l'Italia, salviamo la democrazia!
Nicolò
Lettera 23
Carissimo Dago, Della Valle è un Fini in piccolo... Arriva la Magistratura ad azzannare le bestie grosse ( il Berlusca prima e Geronzi adesso, dati gli 8 anni richiesti per Cirio ) e loro, prevedendolo con breve anticipo, si buttano a mozzicare i polpacci... Il quadro è di una tristezza desolante, e alla Magistratura tocca fare il lavoro suo e quello della Politica...
Tant'è che un'altra Cirio oggi potrebbe pure ripetersi senza problemi, visto quanto son stati cattivi i legislatori in tema di Falso in Bilancio...
Personcine e arraffatori, improvvisamente svegli dopo 20 anni di porcherie sotto il naso e sopra le mani, solo bravi ora a fare i froci col culo degli altri
PotereAiPiccoli
Lettera 24
Gentil Dago, proprio simpaticoni questi sinistrorsi e F. Sergi ne è valido rappresentante quando si lamenta che presto dovremo sorbirci "le litanie dell'Elefantino" e le "imprecazioni di Sgarbi" senza contraddittorio (con due tt compagno Sergi, due tt!). Che orrore! un "progressista" che avrebbe dunque in odio Santoro re dei non contraddittoristi!. Capisco le sue ragioni ma perché lui - progressista e sempre nel giusto per antonomasia come tutti i compagni - aveva il diritto di farci sorbire senza contradddittorio Enzo Biagi e il comico (comico?) Luttazzi? C'è per i compagni contraddittorio e contraddittorio? Salvatore Mastruzzi
Lettera 25
Le donne italiane si stanno accingendo a celebrare l'8 marzo. La maggioranza, godrà l'amena giornata all'insegna di mimose, chiacchiere, gossip e discoteche. Una minoranza invece, la vivrà rivendicando in qualche convegno semideserto, le magnifiche sorte e progressive delle conquiste femministe, vale a dire il diritto all'aborto e la gestione privata dell'utero. Le conseguenze le conosciamo tutti: milioni di bimbi abortiti e sfascio della famiglia. Scontato che tra le donne "impegnate" non mancherà qualche radical chic politicizzata che accuserà Berlusconi di calpestare la dignità femminile.
Attualità a parte, la mitologia femminista ha tramandato per decenni il racconto che la data dell'8 marzo fu scelta alla seconda Conferenza internazionale di donne socialiste a Copenhagen, nel 1910, per commemorare la carneficina di oltre cento operaie di una camiceria di New York, intrappolate in un incendio appiccato dal padrone della fabbrica per vendicarsi di uno sciopero. Qualche anno fa si scoprì che, l'incendio non era riconducibile né a scioperi, né a serrate, che fece vittime anche fra gli uomini, e che soprattutto avvenne nel 1911, cioè un anno dopo Copenhagen.
GIULIO TREMONTIIn realtà, l'istituzione dell'8 marzo come Festa della donna risale alla III Internazionale comunista, svoltasi a Mosca nel 1921, dove fu lanciata da Lenin come "Festa internazionale delle operaie", in onore della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo. Il racconto di un 8 marzo istituito in memoria di un massacro frutto di odio classista e capitalista fu opera del Partito Comunista Italiano, che nel 1952, in piena Guerra Fredda, pubblicò la cronaca di questo incendio vero, ma manipolato in chiave anti-americana.
Stefano Disegni su Luca e Paolo da "Sette"La versione fu ripresa dall'Unione Donne Italiane, il settore femminile della Cgil, per organizzare quell'anno la festa dell'8 marzo, e poi dalla Cgil stessa, che vi ricamò ulteriormente, aggiungendo altri personaggi al racconto due anni dopo. La vicenda è indicativa dell'egemonia cercata, e alla lunga ottenuta, dalla sinistra italiana sulle false istanze delle donne.
Se questa è la verità, ha senso festeggiare un'invenzione ideologica il cui unico fine è dare fiato ad un certo tipo di femminismo radicale che odia gli uomini (Berlusconi in primis), la proprietà privata, il libero mercato, l'America e al contempo ha promosso il diritto allo sfratto degli esseri umani nascenti a conquista di cui andare fieri? Se le donne vogliono festeggiare l'8 marzo a tutti i costi, piuttosto che stucchevoli dibattiti pseudo culturali, meglio una cenetta a lume di candela con mariti e fidanzati.
Gianni Toffali Verona