Sivia Bizio per "la Repubblica"
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Sembrava un film tv innocuo, il biopic di un personaggio, Phil Spector, un tempo famoso come estroso produttore musicale, l'artefice di album importanti dei Beatles e dei Ramones, poi però diventato un assassino e finito in galera. E invece quel film sta scatenando in America polemiche a non finire, attaccato da critici tv delle maggiori testate, dai parenti dei personaggi coinvolti e con gli attori che danno volto ai protagonisti messi sotto accusa senza mezzi termini, e sono nomi di prim'ordine come Al Pacino e Helen Mirren e lo sceneggiatore, il celeberrimo David Mamet, attaccato da tutti.
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La storia è questa. La celebre Hbo produce e manda in onda (ieri sera) Phil Spector, un
film sul celebre ex-produttore dei Beatles, uno che dal 1989 è nella Rock and Roll Hall of Fame, che ha lavorato con Tina Turner, ha realizzato Let it be con i Beatles. Nel 2003 Spector è accusato di aver ucciso una donna con cui aveva passato una serata, Lana Clarkson, una attrice in cerca di successo. Liberato dietro pagamento di una cauzione di 1 milione di dollari, viene processato per omicidio e condannato in via definitiva il 13 aprile 2009 a una pena di 19 anni.
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Il film, interpretato da Al Pacino nel ruolo di protagonista, ricostruisce le ragioni della difesa, inizialmente presa in mano da una famosa avvocatessa Linda Kenney Baden (sullo schermo un'energica bionda e con i capelli lunghi Helen Mirren) ed è proprio da qui che sono nate le critiche di chi si domanda perché due attori come Pacino e
Mirren, per non parlare di uno scrittore come Mamet, abbiano voluto trattare un simile argomento, cadendo per di più in una serie di errori storici. Famiglia e amici della Clarkson accusano il film di "uccidere la verità"; la terza moglie di Spector lamenta che il marito è descritto come un "volgare e violento megalomane".
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La giornalista del Angeles Times che aveva seguito i processi, ha scritto che il film "mischia fatti e finzione in un frullato disinformativo". Insomma, uno sfacelo. Al Pacino, impegnato nel frattempo su un doppio progetto di un biopic su Napoleone e su un Re Lear al cinema, difende David Mamet di cui ha recentemente riportato a teatro Glengarry Glen Ross difende l'autore: «I grandi scrittori prendono un'idea da un personaggio realmente esistito e la rivedono. Gli fanno esprimere quello che vogliono loro, il personaggio diventa una estensione della loro fantasia. È normale».
Quanto al "vero" Phil Spector, Al Pacino confessa di aver recentemente scoperto di averlo conosciuto . «Non lo ricordavo affatto - ride l'attore che nel film cambia una quantità di parrucche degne dell'estroso personaggio che interpreta- ma qualcuno mi ha mostrato una foto di noi due insieme. Eravamo a una festa, e tutti e due guardavamo la macchina fotografica, due uomini che non volevano farsi fotografare. Lui lavorava dietro le quinte e io non sapevo chi fosse. Ma per la verità anche lui sembrava non avere idea di chi fossi io».