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Giampaolo Cadalanu per "la Repubblica"
L'enorme yacht Santra dondola appena, nel porticciolo di Limassol. È immatricolato nel Delaware, paradiso fiscale a stelle e strisce, ed espone due bandierine. In basso è l'insegna dell'Harley Davidson club di Mosca. Sopra sventola il bianco-rosso- blu della bandiera russa. Benvenuti a Limassol, la città più russa di Cipro, colonia dai nuovi ricchi d'Europa ormai ribattezzata scherzosamente Limassolgrad.
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Un'occhiata nel porto turistico chiarisce i rapporti economici: niente vernici scrostate o gommoni calcinati, questo è il regno del tek lucidato da inservienti di colore, dei ciclopici doppi e tripli alberi con vele comandate a motore, dei grappoli di moto d'acqua appesi a motoryacht che su altri mari servono come traghetti. Le bandiere russe sventolano quasi ovunque, anche se la patria ufficiale è quella del denaro: Belize, Jersey, Wilmington e ovviamente Limassol. Solo una barca d'epoca confessa di essere arrivata da Odessa.
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Poco sopra il porto, il ristorante Aurora sembra troppo vecchio per aver scelto il nome ispirandosi all'incrociatore da cui era partita la prima cannonata contro il Palazzo d'Inverno, a San Pietroburgo, nell'ottobre 1917. E chi pretende il menu in cirillico non sembra esattamente nostalgico dell'Unione sovietica. Al contrario, il nuovo colonizzatore è pronto a pretendere il meglio dell'Occidente e dei suoi vizi, spazzando via il ricordo dei vecchi padroni, i rappresentanti dell'impero britannico.
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Così, invece che cenare al Taste of Britain, meta dei pensionati di Sua Maestà, i russi di Limassol preferiscono il Taras Bulba, ristorante intitolato all'eroe di Nikolai Gogol, o il più esplicito Harem Russian Restaurant, o i night club e topless bar del lungomare, che offrono "ragazze nuove" con insegne al neon.
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Sottovoce, i ciprioti sottolineano che la comunità russa, stimata in 35-40 mila persone, fa ben poco per inserirsi. Secondo Natalia Kardash, direttrice del settimanale russo Vestnik Kipra, il vantaggio è proprio quello: «Tutti parlano russo, Cipro è molto comoda per chi vuole fare affari».
I ragazzi frequentano le scuole inglesi, le famiglie fanno la spesa in supermarket come lo Slavjanka, con la tv sintonizzata su Russia 24, caviale, salsicce e aringhe importate dalla Germania per i palati russi, ma anche vodka Putinka e birra Baltika, perfette per rallegrare i party nelle case private. La collina sopra Limassol, con vista sul Mediterraneo, è una serie di ville e villini, aiuole fiorite e Mercedes coupè, dove, a parte pochi benestanti, i ciprioti salgono solo per lavorare come sorveglianti o giardinieri. Non è diverso il panorama di Pafos, o di Larnaca, altre città costiere "colonizzate".
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Il rapporto fra Cipro e Mosca è così stretto che l'anno scorso il governo dell'isola ha preferito deludere i partner europei, lasciando partire il cargo russo MS Chariot anziché sequestrarne il carico di munizioni e lanciagranate destinati al regime siriano, dopo che la nave si era rifugiata proprio a Limassol per evitare una tempesta.
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Ma in questi giorni, dice la stampa locale, i russi sono arrivati in massa, per seguire le decisioni di Nicosia e valutare che fare dei risparmi. Già ieri si faceva sapere da Mosca che la questione sarà discussa durante gli incontri tra il governo russo e la Commissione europea guidata da Manuel Barroso. Putin non vuole perdere il vantaggio di tener concentrati nell'isola i patrimoni dei suoi oligarchi e, per quanto Gazprom smentisca di essere disposta a mettere sul piatto 10 miliardi per salvare le banche dell'isola, è evidente che Mosca vuole poter intervenire in qualche modo.
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Se alla fine l'Europa riuscirà a imporre al governo isolano un qualche prelievo, nemmeno il legame strettissimo impedirà loro di portarsi via tutto. E quando l'ultimo oligarca moscovita si sarà imbarcato, sarà costretto a cambiar mestiere anche il titolare del negozio "Avanti", sul lungomare di Limassol, che con i russi ha costruito un business lucroso. Più ancora che i problemi economici è il clima a ridurre la clientela cipriota per pellicce di zibellino da trentamila euro.
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