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L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - LA GUERRA SULL’EREDITÀ SORDI

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Barbara Palombelli per "il Foglio"

BARBARA PALOMBELLI

Che cosa sta succedendo attorno all'eredità dell'attore più amato da tutti noi? Non siamo stati moltissimi, a frequentare l'ultimo Alberto Sordi. Era un immenso privilegio, godere della compagnia e delle sue battute in versione privata, privatissima, quasi esclusiva. Cene da Cannavota a San Giovanni o da Perilli a Testaccio con l'adorato Piero Piccioni, serate in casa nostra, chiacchiere in casa sua, compleanni festosi, scambi di consigli su medici, medicine, rimedi tradizionali contro gli acciacchi dell'età.

Senza mogli, senza figli, Alberto aveva un sesto senso per capire chi gli volesse bene sul serio, in modo disinteressato. E scherzava volentieri sull'assenza totale di eredi, anche nel cinema non riconosceva discendenze... "Darò tutto ai poveri, alle suore, ai preti, voglio che preghino per me", era un suo ritornello. Al suo funerale, seduta stretta fra la segretaria Annunziata e la sorella Aurelia (praticamente gemella) ho anche raccolto alcune delle preoccupazioni "finali".

Alberto il grande Aurelia Sordi Carlo e Luca Verdone Photomovie Claudio Porcarelli embedded

Albertone non aveva un carattere facile e - come tutti i grandissimi - allontanava da sé il problema della morte. La sua casa-museo conteneva opere d'arte straordinarie, raccolte quando ancora il mercato antiquario offriva tesori da collezione. Ricordo perfettamente una visita dettagliata, in cui lui immaginava le destinazioni di ciascuna, con discreta competenza. Viene da chiedersi ora, nelle infinite questioni legali che si sono già aperte, che fine farà questo desiderio autentico, questa legittima ambizione d'immortalità che giustamente viene riservata a chi regala a tutti un bene proprio.

STEFANIA BINETTI CON AURELIA SORDI

Avrebbe potuto sistemare tutto da vivo? C'era e c'è tanto da allestire una sala in Campidoglio. Sì, ma non immaginate quanto fosse timido, schivo e pudico l'attore più sfacciato della commedia all'italiana. In particolare, c'era una Madonna quattrocentesca eccezionale: era destinata a una chiesa della città, si pensava anche a Santa Maria Maggiore, speriamo che non finisca all'asta... Negli ultimi anni, quello che ora viene definito "il cerchio magico" attorno alla sorella di Alberto ha allontanato progressivamente tutto quel mondo che teneva vivo il suo ricordo cinematografico.

Alberto Sordi la sua casa mostrata da Carlo Verdone

Le sue storiche addette stampa, le sue amiche, i suoi amici, non hanno avuto più accesso a casa sua. Il telefono squillava a vuoto anche a Natale, era impossibile fare gli auguri alla cara Aurelia, mandarle un saluto. Come in un film, ma di Hitchcock, un alone di mistero circondava anche le iniziative per l'anniversario. Altre figure, poco addentro ai veri sogni di Alberto, si sono inserite in una sorta di esclusiva che appare impossibile, oltreché illegale. Mi preoccupo perché non sento mai parlare di due progetti che stavano molto a cuore a Sordi.

Che fine faranno tutte le "pizze" dei suoi quasi duecento film, era la condizione che poneva a tutti i produttori, desiderava che fossero conservati, anche trasferendo su altre piattaforme le pellicole a rischio. Chi se ne sta occupando? Chi dovrebbe farlo? Sono pronta a testimoniare che questo pensiero era in cima alle sue preoccupazioni. Insieme a un altro, di cui parlammo anche in diverse interviste. Voleva che l'ultima serie di "Storia di un Italiano", già completata, fosse trasmessa in tv e dalle scuole.

ARTURO ARTADI L AUTISTA DI ALBERTO SORDI

Un progetto apparentemente semplice, bloccato dalla lentezza del riconoscimento dei diritti d'autore, dispersi fra decine di eredi delle varie produzioni per cui aveva lavorato. Nessuno parla dell'attore. Troppi parlano del milionario che amava la beneficenza e voleva destinare davvero il frutto del suo lavoro agli ultimi. Vogliamo anche ricordare l'uomo, l'interprete, trasmettere la sua arte al mondo e al futuro? Lo sento come dovere civile, professionale, umano. Non lasciamo che le cause legali per la successione e le risse sul denaro cancellino il nostro grande amico, lo trasformino in quello che non è mai stato e mai avrebbe voluto essere.

 


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