Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

SENATO THRILLING: A CHI VA IL VOTO DEI MONTIANI E GRILLINI?

$
0
0

Corriere.it

- TUTTO GIRA INTORNO AI 53 VOTI, O NON VOTI, DEL MOVIMENTO 5 STELLE AL SENATO.
Mentre l'elezione di Laura Boldrini a presidente della Camera era quasi scontata, la partita per l'elezione del presidente del Senato si gioca al ballottaggio, iniziato alle 16.40, sul filo di una manciata di voti di scarto. Il voto è segreto, M5S ammette che nell'ultima riunione la decisione non è stata unanime. E anche gli uomini di Mario Monti (19) potrebbero non essere compatti.

Roberta Lombardi capogruppo alla Camera del Movimento Cinque Stelle arriva in Senato per il vertice tra il Movimento e il Pd jpeg

IL TESTA A TESTA - C'è un testa a testa tra Renato Schifani, che il Pdl ha deciso di ricandidare per la presidenza (sostenuto anche dalla Lega) e Piero Grasso, ex procuratore antimafia e candidato del Pd. Il divario, con cinque senatori del Pdl, compreso Silvio Berlusconi, assenti era di 9 all'ultima chiama. I «grillini» confermano l'intenzione di votare scheda bianca perché - parola del capogruppo Vito Crimi - «questo voto non è la scelta tra una persona e l'altra, ma tra due strategie politiche. Noi non facciamo la stampella di nessuno». Scelta Civica in mattinata con una nota aveva annunciato l'intenzione di votare scheda bianca, e se si attenesse al programma, la vittoria andrebbe a Grasso.

APRISCATOLE IN SENATO FOTO TWITTER BEPPE GRILLO

BERLUSCONI PRESENTE - La terza votazione al Senato ha portato al ballottaggio, con Grasso che ha ricevuto 120 voti e Schifani 111. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari del Pdl, cinque senatori del Popolo della Libertà non hanno votato al terzo scrutinio (Silvio Berlusconi e Maria Rosaria Rossi, Luciano Rossi, Malan che si è sbagliato e Matteoli che non c'era). Ma questi cinque, confermano le stesse fonti, ci saranno nel pomeriggio, quindi il distacco non è di 9 voti, ma di 4, con qualche variabile.

VERTICE A PALAZZO GRAZIOLI E CON MONTI - Intanto Berlusconi e i big del partito, tra cui il segretario Angelino Alfano, si sono riuniti in un vertice a Palazzo Grazioli (presenti, tra gli altri, anche Niccolò Ghedini, Renato Brunetta e Paolo Bonaiuti). Fonti vicine a Scelta civica, inoltre, avevano riferito che Berlusconi avrebbe incontrato Mario Monti a Palazzo Giustiniani prima del voto. Poco prima della chiama, comunque, il senatore Gabriele Albertini ha confermato la scheda bianca del suo schieramento.

PIERLUIGI BERSANI PRESENTA LA CANDIDATURA DI PIETRO GRASSO

I MONTIANI ANNUNCIANO L'ASTENSIONE - Scelta Civica già in mattinata aveva diffuso un comunicato ufficiale nel quale si sostiene che, non sussistendo «le condizioni politiche e istituzionali per dar vita a un percorso ampio di condivisione e responsabilità», il gruppo avrebbe votato scheda bianca anche al Senato. «Nessun accordo su poltrone che non abbia un valore decisivo per sbloccare la situazione è percorribile», aggiungeva la nota.

ALFANO: O SCHIFANI O LE URNE - Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, al termine del discorso di Boldrini alla Camera, aveva sottolineato: «La scelta del Pdl per Schifani alla presidenza del Senato è una risposta istituzionale, una scelta di chi ha già ben rappresentato le istituzioni. Se si vota Schifani, ci potrebbero essere delle chance perchè la legislatura prosegua, altrimenti possiamo precipitare verso le urne».

Schifani Fornero Caltagirone

I 5 STELLE: SCHEDA BIANCA, MA NON UNANIME - Quello che è certo è che il comportamento dei 5 Stelle sarà decisivo al ballottaggio. «Qualcosa potrebbe cambiare - spiega una senatrice 5 Stelle -. Per noi Grasso, al di là del giudizio sulla persona, sarebbe comunque il portavoce di un sistema». Ma il capogruppo Vito Crimi aveva assicurato prima dell'ultima riunione: «Noi abbiamo fatto una scelta e quella scelta manteniamo», cioè non votare un candidato del Pd o del Pdl. La base, almeno sul blog di Grillo, invita però a prediligere Grasso, ricordando che un voto oggi «non significa allearsi con il Pd». La scelta di puntare sulla scheda bianca, di fatto, «non è stata presa all'unanimità», ha spiegato l'ex candidato al Senato Luis Alberto Orellana: «Come persone Grasso e Schifani non sono equivalenti: una è una scelta in continuità con il passato. Mi sono espresso personalmente contro la scelta del collega Schifani».

Vito Crimi jpeg

LA PROIEZIONE - Nella quarta chiama l'ex magistrato dovrebbe raccogliere i voti dei 109 democratici e 7 di Sel, per un totale di 116, a cui si aggiungono anche i 6 di Autonomie e il singolo voto di Lista Crocetta: in tutto 123 preferenze. Il presidente uscente di Palazzo Madama, Renato Schifani, oltre ai 98 voti dei colleghi di partito anche quelli, a quanto si apprende, della Lega Nord (17): in tutto 115. I voti, o non voti, dei 5 Stelle, sono 53, Scelta Civica ne conta 19. La astensione dei «grillini» e dei montiani, quindi, lascerebbe il risultato sul 123-115 per Grasso.

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

Trending Articles