Angela Camuso per "Corriere.it"
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«Un vescovo non può aver paura davanti a chi aggredisce il suo gregge». Lo dichiara Monsignor Charles Scicluna, l'ex promotore di giustizia della Santa Sede, garante della linea della trasparenza nella lotta contro la pedofilia propugnata da Ratzinger.
A fine anno scorso Scicluna è stato trasferito a Malta, con l'incarico di vescovo ausiliario, si sospetta per accontentare chi, dentro la Curia e all'insaputa del Papa, non aveva gradito le sue prese di posizione, più volte critiche nei confronti della Conferenza Episcopale Italiana che secondo Scicluna non faceva abbastanza per obbligare i vescovi informati alla denuncia.
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«Il Papa dimettendosi ha mandato via tutte le persone di cui non si fidava pienamente. Non potendo decapitare tutti, se ne è andato», dichiara Scicluna. Cordate di potere avrebbero finito per sopraffare Benedetto XVI, con l'avanzare dell'età e della malattia. Per questo, secondo l'ex promotore di giustizia, Ratzinger «andando via ha fatto un'azione rivoluzionaria. Ha anticipato la sua morte. Ha fatto decadere tutti capi. Secondo me questo è un segnale che deve essere colto da chi è chiamato a scegliere il nuovo Papa».