a cura di COLIN WARD E CRITICAL MESS
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1 - PASTICCIONI D'ITALIA
Re Giorgio fa sapere che "riflette" e invita anche i partiti a una "riflessione profonda". Zzzzzzzz. Non tragga in inganno il basso profilo tenuto dal presidente Banalitano, casualmente in gita in Germania. Mister President si trova nella situazione in cui ha più poteri, in cui può dare le carte che vuole facendosi scudo, da un lato di un risultato elettorale che gli consegna tre minoranze, dall'altro dei veti e degli imbarazzi incrociati dei partiti.
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Comunque vada a finire, checché ne dicano i giornali con il loro ventaglio di opzioni, sarà un governo del presidente. Anzi, di re Giorgio. Il tutto con i mercati e le famose "cancellerie" - che dialogano solo con Lui - a fare il tifo per il Governissimo guidato da Giuliano Amato. Altro che il domatore di giaguari. Il Tesoro emette oggi il nuovo BTP a 10 anni. La paura è che lo spread si allarghi ulteriormente e l'Italia debba tornare a pagare più del 5% per collocare i suoi titoli.
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Bersani non lo sa ma a Londra hanno deciso che la parola Governissimo è l'unica che può fermere, per un poco, la corsa dello spread. Se il PD pensa di aspettare l'insediamento del nuovo Parlamento per cercare una maggioranza rischia di trovare la porta chiusa per mancanza di fondi. Chi vincerà la volontà di Culatello di ricevere l'incarico da Napolitano o i traders di Londra? Una domanda retorica per chi non ha vinto neanche a Bettola. E ora passiamo ai messaggi a mezzo stampa.
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"Il Pd apre ai 5 Stelle per evitare la crisi" (Stampa, p. 2). "Bersani chiede aiuto a Grillo" (Messaggero, p. 1). "Bersani: Non abbiamo vinto, ma niente governassimo con il Pdl. Si può dialogare con Grillo'. E offre la presidenza della Camera al Movimento 5 Stelle" (Repubblica, p. 2). Ed ecco la prima risposta: "Grillo: valuteremo legge per legge. Il modello è la Sicilia. Il leader rilancia Fo per il Quirinale. Il premio Nobel declina: asse con il Pd" (Corriere, p. 12). Dalle parti di Hardcore ci si gode il risultato: "Napolitano al Colle e io al Senato. Ecco il piano del Cavaliere per i due anni di governissimo" (Repubblica, p. 17).
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"Il Cavaliere non si scompone: tanto dovranno venire da noi. Fanno i sostenuti, guardano a Grillo, non ce la faranno'. L'obiettivo principale resta un'intesa di legislatura, ma solo se i nostri programmi saranno parte integrante di quello di governo" (Corriere, p. 19). E chi dovrebbe guidare un governone dell'inciucione? La Repubblica di Cidibbì ha già pronto il suo uomo: "Spunta Amato per un governo tecnico. Per il Dottor Sottile l'ipotesi di un governo del presidente aperto al sostegno del Pdl" (p. 11). Avanti con il nuovo! Così si risponde alla voglia di cambiamento che bene o male è uscita dalle urne. Con l'ex consigliere di Bettino Craxi.
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Soddisfatto il Cetriolo Quotidiano: "Bersani si aggrappa a Grillo" in prima pagina e "Bersani vede le 5 stelle" dentro (p. 5). Gode anche il Giornale: "Bersani ammette la sconfitta e studia l'inciucio con i grillini" (p. 1).
2 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
In economia non esistono elezioni gratis e allora vai con il massacro di Borsa. Sole 24 Ore: "Lo shock elettorale travolge Borsa e spread. Il differenziale sui Bund vola a 344, all'sta BoT tassi in rialzo dello 0,73% a 1,24%. Oggi test sui BTp. Piazza Affari (-4,89%) affonda i listini europei. Raffica di sospensioni sui titoli bancari, stop della Consob allo short-selling" (p. 1).
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Sul Corriere è già gabinetto di guerra: "Monti convoca Visco e Grilli per la rete di sicurezza. Bernanke: I mercati? Reagiscono all'incertezza. Non sanno come sarà la nuova politica italiana" (p. 21). La Repubblica degli Illuminati riporta le euro-prediche: "Barroso: Non cedere ai populismi' (o ai popoli?, ndr). Rehn: Italia avanti con le riforme" (p. 6). Sulla Stampa, "Ue in ansia, Barroso chiama il Colle" (p. 16). Ma al Colle ieri non c'era nessuno. Re Giorgio prende il cellulare anche quando è dalla C.I. Merkel?
3 - MA FACCE RIDE!
A proposito. Merkel: "Gli italiani non hanno bocciato Monti per l'austerity" (Stampa, p. 16). Ce l'avevano con il suo cagnolino.
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4 - CUCU' LASETTETE
Zitto zitto, a urne calde, "Cairo chiude sull'acquisto di La7. Oggi si riunisce il consiglio di Ti-media per dare il via libera alla firma dell'accordo" (Sole 24 Ore, p. 30). L'ex segretario del Banana si appresta a piazzare un bel colpo, non solo per mettere in sicurezza i propri contratti pubblicitari con l'emittente di Telecom. Capolavoro dell'ambasciatore del Cav, Tarak Ben Ammar?
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5 - ULTIME DAI SALOTTI MARCI
Nonostante la grande sfiga di avere in pancia una bella quota di Telecom, Mediobanca aumenta i guadagni. Corriere con moderata soddisfazione: "Mediobanca svaluta Telco, ultile doppio. Nagel: con Generali e Basilea 3 pronto a giugno il piano strategico. Il patto limita i poteri del presidente Casò e dà via libera all'uscita di Riffeser (0,1%) (p. 48). Ma il piano strategico non doveva essere pronto a dicembre?
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6 - ULTIME DA UN POST-PAESE
"Tre milioni di under 18 a rischio povertà. Eurostat: in Italia sono un terzo, uno dei livelli più alti tra i ventisette. Peggio di noi solo Lettonia, Bulgaria e Romania, dove la metà dei minori è disagiata" (Repubblica, p. 46). Anche di questo, di lotta alla povertà, si sarebbe dovuto parlare in campagna elettorale. Ma era un tema troppo concreto per Lorsignori.