Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"
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Angela Bruno passa al contrattacco. La dipendente della Green Power, offesa giorni fa sul palco da Silvio Berlusconi, sceglie di postare su Facebook tutti gli sms scambiati con i superiori dopo l'incidente con il Cavaliere. Emerge tutto il disagio della donna e nessuna partecipazione divertita, come invece lasciato intendere dall'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, che aveva minacciato di rendere pubblici alcuni sms.
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Nomi non ne fa, ma i messaggini svelati da Angela Bruno - scambiati a partire dal 10 febbraio - raccontano una realtà completamente diversa. La dipendente reclama pubbliche scuse e scrive: «Mi offendono!». L'interlocutore la invita però a cambiare prospettiva: «Da questa situazione, se gestita bene, possiamo trarne tutti grandi vantaggi, anche tu stessa, e non parlo di mostrine o applausi ». E ancora: «Oggi sei tutta la rete, sei l'azienda e guai a chi la tocca!».
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Passano le ore e i giorni, messaggio dopo messaggio la fiducia di Angela Bruno sembra venire meno. I toni sono lontani da quelli entusiastici contenuti in alcuni sms scritti a caldo e riportati ieri da alcuni siti. Il superiore chiede alla donna di non «isolarsi», ma l'amarezza per le pubbliche offese ricevute dall'ex premier ha il sopravvento: «Mi spiace Ruggero, ma non sto bene. Mi stanno massacrando. Non me lo aspettavo. Come ti ho detto ieri: no comment ». Per il suo interlocutore, però, il no comment sembra non bastare: «Non va bene».
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Il confronto precipita, la dipendente evita di rispondere al telefono. Il pressing su di lei diventa insistente: «Angela non va bene così, hai voluto salire sul palco, ora devi assumertene assieme a noi la responsabilità. Ti chiamo un'ultima volta». E ancora: «Se la gestisci è una grande opportunità, diversamente è un casino e a questo punto per tutti. Non fare pazzie».
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Altri brandelli di conversazione. La tensione cresce perché sui media emerge un primo commento di Angela Bruno: sarebbe "onorata" per quanto accaduto su quel palco. La venditrice non ci sta, è infuriata: «Onorata? Ma se c'era tua figlia lì era onorata?? Pesatele le parole! Pronta a smentirla - scrive - voglio la faccia pulita! Non sono per niente onorata, mi spiace».
La replica dell'interlocutore - «non abbiamo fatto nessuna comunicazione per tuo conto, noi comunichiamo per GGP non per te» - sembra riportare la calma: «Scusa, sono molto arrabbiata». Ora la donna è pronta ad andare fino in fondo: «Sto vivendo un inferno. Sono pronta a tutto».
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