1 - NAPOLISPIA
Carlo Tarallo per Dagospia
ARRESTI PER CAMORRA, SPUNTANO DUE CANDIDATI PDL...
I Carabinieri di Napoli arrestano 40 persone appartenenti al clan Polverino e spuntano due candidati Pdl al Comune di Quarto. Gli arresti sono stati eseguiti dopo una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli condotta dal 2007 a oggi, anche con la cooperazione) della Guardia Civil spagnola.
L'inchiesta ha reso possibile l'identificazione di capi e gregari del clan camorristico Polverino che, a partire dall'hinterland a nord di Napoli, ha il controllo di attività imprenditoriali e commerciali in Italia e in Spagna e gestisce un notevole traffico di stupefacenti dalla Spagna all'Italia per il rifornimento delle piazze di spaccio, in mano a vari clan del capoluogo.
Il procuratore capo di Napoli, Lepore, non ha dubbi: per evitare questo tipo di infiltrazioni la legge elettorale "dovrebbe essere modificata e dovrebbe essere studiato un sistema per cui, salvaguardando il diritto di partecipare alle elezioni, venga garantita l'onestà e la serietà di chi partecipa alle competizioni elettorali. La questione è morale: chi compila le liste dovrebbe essere più attento e rigoroso".
napoli monnezza ovunque maggio
- Vittorio Feltri infeltrisce come non mai Rosetta Iervolino, che copiaenciolla Lettieri, candidato Pdl a sindaco di Napoli, vedrebbe bene come senatrice a vita. ""In attesa della nomina - spara Vittorio - suggeriamo qualcosa di meno vago per eventualmente giustificare la cadrega senatoriale alla Iervolino. Diciamo pure che le va riconosciuta in quanto "madrina della monnezza".
http://www.libero-news.it/news/727778/L_editoriale.html
- A proposito di monnezza: ecco il bollettino di oggi, 3 maggio. Questa notte a Napoli raccolta a singhiozzo e molte zone della city sono completamente sommerse dai rifiuti. I vigili del fuoco ringraziano la pioggia: il maltempo diminuisce i roghi tossici. I napoletani andranno a votare turandosi il naso, su questo non c'è dubbio....
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/cumuli-di-rifiuti-bloccano-il-centro- della-citta/75463_cronaca_2.html
- Ah come è bello il posto fisso, soprattutto se arriva dalla mamma del mio migliore amico, che per puro caso è anche assessore regionale e capo della Fondazione che mi assume. Conchita Sannino su Repubblica Napoli tira fuori la classica storiella del raccomandato di ferro assunto dalla Fondazione Teatro festival di Napoli mentre la Regione taglia i fondi.... http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/05/03/news/teatro_festival_una_poltrona_per_l_amico_del_candidato- 15699561/
2 - IMPRESENTABILI E CONDANNATI A VOLTE RITORNANO
Vincenzo Iurillo per ilfattoquotidiano.it
Impresentabili e condannati a volte ritornano (in Regione) Si tratta di Roberto Conte e Alberico Gambino. Sospesi per le loro condanne, ora, dopo la firma del Cavaliere, rischiano di rientrare in gioco a sostegno del berlusconiano Caldoro
Alberico GambinoRieccoli, i condannati. Occupano le istituzioni. Vanno a sedersi nel consiglio regionale della Campania. Sono pronti a legiferare per noi. Con un decreto a firma del premier Silvio Berlusconi, si è infatti conclusa la sospensione dalla carica di due eletti alle regionali del marzo 2010, entrambi in forza al centrodestra del Governatore Stefano Caldoro. Si tratta di Roberto Conte, condannato nel 2009 in primo grado a due anni e otto mesi per concorso esterno in associazione camorristica per una storiaccia di voto di scambio alle regionali del 2000 col clan Misso, e di Alberico Gambino, condannato sia in primo grado che in appello per peculato. L'ultima sentenza gli ha inflitto una pena di un anno, cinque mesi e dieci giorni: deve rispondere di una disinvolta gestione della carta di credito del Comune di Pagani (Salerno), di cui Gambino era (ed è) sindaco.
Giovedì la giunta per le elezioni del parlamentino dovrebbe riunirsi per decidere sul reintegro di Conte e Gambino, sospesi in conseguenza di condanne non definitive, come stabilito dal decreto legislativo 267/2000 sull' ordinamento degli enti locali. L'esito è scontato: la giunta e l'Aula non potranno far altro che prendere atto del decreto di Berlusconi. "Una cambiale elettorale" secondo il Pd. Perché il segnale che arriva da Palazzo Chigi è dirompente, e fa riflettere la tempistica del decreto. I termini della sospensione di Conte e Gambino erano scaduti da tempo.
Rosa Russo JervolinoBerlusconi poteva agire prima, oppure aspettare il voto delle amministrative, o l'esito di una diffida della consigliera Pdl subentrata a Gambino, Monica Paolino, secondo la quale Gambino era comunque ineleggibile per non essersi dimesso da sindaco di Pagani prima di candidarsi (all'epoca era sospeso anche da quella carica). Invece il premier ha dato il via libera ai due condannati in piena campagna elettorale, infischiandosene delle polemiche sugli inquisiti candidati e sulla longa manus dell'imputato di camorra Nicola Cosentino sulla composizione delle liste azzurre.
Conte, eletto nella lista Alleanza di Popolo, tra i cui sponsor si ricorda l' avvocato-scrittore degli "strategismi sentimentali" Alfonso Luigi Marra, ha strappato nell'ultima tornata 10.460 preferenze. Nonostante la circostanza di essersi candidato da consigliere uscente già sospeso per la condanna pendente. Le sue vicende giudiziarie non hanno impressionato l'elettorato. Esattamente come per Gambino, eletto nella lista Pdl di Salerno col botto di 27.164 preferenze: pochi giorni prima della chiusura delle liste la Corte di Appello aveva confermato la condanna, con uno sconto di appena venti giorni rispetto alla pronuncia di primo grado.
Per entrambi le sentenze non sono definitive. Conte ha fatto ricorso in Appello. Nel frattempo, deve difendersi in un altro processo dove è imputato di corruzione per una vicenda di appalti di manutenzione di impianti antincendio per l'ente regionale. Secondo il pm si sarebbe messo in tasca 160.000 euro e le chiavi di una lussuosa Maserati. Il 19 maggio il Gup deciderà sul rinvio a giudizio. Tra le parti offese, il consiglio regionale nel quale a breve Conte verrà riammesso. Quanto a Gambino, a luglio la Cassazione esaminerà il suo processo. A fine febbraio è stato reintegrato anche nella carica di sindaco. Una legge della Campania gli imporrebbe ora di optare tra il Comune e la Regione. Ha qualche mese di tempo.
Giovanni LettieriConte e Gambino arrivano alla corte di Caldoro attraverso percorsi politici molto diversi. Conte è un ex dirigente dei Verdi, uno dei pochi in Campania a fare il muso duro contro Alfonso Pecoraro Scanio. Nel 2000 viene eletto in Regione nella lista del Sole che Ride nonostante l'aperta ostilità del suo partito, dal quale infatti esce poco tempo dopo per iniziare a collezionare casacche. Nel 2005 è nella Margherita, viene rieletto con oltre 30.000 preferenze, diventa un fedelissimo di Rutelli. Col quale approda nel Pd. Dopo la condanna, il passaggio nel centro destra attraverso una lista fiancheggiatrice.
Gambino invece è un azzurro che più azzurro non si può. Nel 2007, in Forza Italia, acquista fama nazionale perché diventa il sindaco più votato d'Italia: oltre il 76% di consensi al primo turno. Nel 2009 cumula gli incarichi di sindaco e di assessore provinciale di Salerno nella giunta del Pdl Edmondo Cirielli. Poi gli piomba in testa la tegola della condanna in primo grado. Con annessa sospensione da Comune e Provincia. Ma Cirielli non vuole rinunciare a lui: e lo recupera con un contratto di consulente al Turismo. In pratica, Gambino fa l'assessore ombra. Non può sedere in giunta, ma per un po' continua a far parte dello staff degli uomini di stretta fiducia dell'ex ufficiale dei Carabinieri. E c'è anche il sostegno di Cirielli, che nel Pdl è entrato in rotta di collisione col ministro salernitano Mara Carfagna, dietro all'exploit di preferenze di Gambino alle ultime regionali.
SILVIO BERLUSCONISul reintegro della coppia Conte-Gambino, il deputato napoletano del Pd e membro della commissione Antimafia Salvatore Piccolo ci va giù duro: "Mentre l' Istat informa che un terzo dei giovani è senza lavoro e Napoli è sommersa dai rifiuti, la sola preoccupazione del Governo Berlusconi è di rafforzare la traballante maggioranza di Caldoro anche a costo di reintegrare due consiglieri condannati". "E' questa la risposta del centrodestra - prosegue Piccolo - alla domanda della gente di avere istituzioni trasparenti e credibili? In realtà, la decisione del Governo Berlusconi scava, rispetto alle persone perbene della Campania, un altro solco profondissimo. Rappresenta l'ennesimo schiaffo a chi spera in un riscatto di Napoli e dell'intera Regione all'insegna della legalità. Il centrodestra, giorno dopo giorno, ha sempre meno credibilità in questo campo. Evidentemente, lo stesso Berlusconi ha preferito pagare in anticipo qualche cambiale elettorale anziché tutelare la dignità dei cittadini e delle istituzioni che li rappresentano. E il Governatore Caldoro? Davanti a questa desolante vicenda tace. Come sempre".
Vittorio Feltri
3 - LA DIPIETRINA CACCIATA PERCHé ERA CON LA FIOM...
Carlo Tarallo per il corrieredelmezzogiorno.it
Una «grana» per l'Italia dei Valori a Napoli, in piena campagna elettorale di Luigi De Magistris: Valentina Riegel, ex responsabile regionale del Dipartimento Lavoro e Welfare del partito, scrive una lettera durissima al giornale «Terra» nella quale lancia accuse molto pesanti all'indirizzo dei vertici del movimento di Antonio Di Pietro. La Riegel, in pratica, denuncia di essere stata licenziata senza motivo (o forse perché non era «tiepida» con la Fiom) dopo essere stata "ostacolata" in ogni modo. E affonda i colpi, puntando sul caso-Fiom.
«Nell'estate 2010 - scrive Valentina Riegel - Maurizio Zipponi, ex Fiom, responsabile nazionale del Dipartimento, mi chiede di andare a volantinare la sua posizione presso la Fiat di Pomigliano proprio mentre, nello stesso periodo, il segretario regionale Nello Formisano e il consigliere regionale Nicola Marrazzo agognavano l'arrivo in porto della proposta milionaria di Marchionne. A ottobre mi metto all'opera per organizzare frotte di dipietristi alla manifestazione della Fiom ma mi rispondono che non ci sono soldi per i pullman. Mi offro di pagare di tasca mia. Il vuoto».
Valentina va oltre: «Fuori dalle campagne elettorali - aggiunge - non si è più visto un dipietrista alle manifestazioni dei lavoratori campani. Così finisce l'Italia dei Valori che vuole battersi al fianco dei lavoratori: triturata dai dirigenti democristiani e dalla voglia di comparire a tutti i costi».