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VEDI NAPOLI E POI VOTA L’INQUISITO - DOPO IL DISASTRO DELLE PRIMARIE, IL PD NON TROVA DI MEGLIO CHE CANDIDARE A SINDACO IL PREFETTO MARIO MORCONE, AMICONE DI GIANNI LETTA E CON LUI SOTTO TIRO DI WOODCOCK SUGLI APPALTI PER L’ASSISTENZA AI RIFUGIATI - LA SFIDA CON L’ALTRO INQUISITO DE MAGISTRIS (MA PER “IL FATTO” È MENO INQUISITO DEGLI ALTRI) - IN ATTESA DI UN CANDIDATO PDL…

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Marco Lillo per "Il Fatto Quotidiano"

MARIO MORCONE

Dopo mesi di gestazione, un tentativo fallito di elezioni primarie, un corteggiamento respinto dal magistrato Raffaele Cantone, alla fine il Partito Democratico ha partorito il suo candidato a sindaco di Napoli: il prefetto Mario Morcone, attuale direttore dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia.

Morcone è un nome che i lettori del Fatto Quotidiano conoscono bene perché è il principale indagato - insieme al sottosegretario Gianni Letta - nell'inchiesta del pm Henry John Woodcock sull'assegnazione degli appalti per l'assistenza ai rifugiati, alla quale era dedicata la prima pagina del nostro giornale il 23 settembre 2009.

Il possibile candidato del centrosinistra è tuttora indagato con il numero due del governo di centrodestra in quell'inchiesta (ora trasferita a Lagonegro, in provincia di Matera) per abuso d'ufficio, turbativa d'asta e truffa. Per sostenere il prefetto il Partito Democratico è disposto a ingaggiare una lotta fratricida con l'Italia dei Valori che invece ha messo in campo la figura di Luigi De Magistris.

GIANNI LETTA

Nato a Caserta 58 anni fa, Morcone è stato promosso all'incarico attuale nell'aprile del 2010 dal governo Berlusconi. Sarebbe stato un naturale candidato a Napoli, ma per il Pdl. E invece a tirarlo fuori dal cilindro è il Pd. Nonostante gli sforzi del suo commissario provinciale Andrea Orlando, il partito di Bersani non riesce a trovare un candidato proprio, non riesce a convincere un magistrato indipendente e arriva a proporre come alternativa a Mara Carfagna un prefetto che - al di là della rilevanza penale dei suoi comportamenti - si è messo a disposizione degli amici di Gianni Letta che volevano fare affari con i rifugiati. Per il Pd, Morcone è comunque meglio di De Magistris che ha due difetti imperdonabili: proviene dall'Italia dei valori e rischia di vincere.

John Henry Woodcock

Sui quotidiani era trapelato nei mesi scorsi il nome di un secondo magistrato: quello del procuratore capo di Nola, Paolo Mancuso, famoso per le indagini sui rapporti tra camorra e politica e per le inchieste (poi archiviate a Roma) sulle trame di Silvio Berlusconi per comprare i senatori e piazzare le sue amiche in Rai. Di fronte a un pm anti-Cavaliere qualcuno aveva storto il naso. Ma nessuno avrebbe immaginato che al suo posto spuntasse un coindagato di Gianni Letta.

La presunzione di innocenza vale per tutti e in fondo anche Luigi De Magistris è indagato a Roma per un presunto abuso nell'acquisizione dei tabulati telefonici insieme a Gioacchino Genchi. Inoltre Morcone ha dalla sua la stima del sindaco Rosa Russo Iervolino (che lo ha conosciuto quando era ministro dell'Interno) e dell'ex pm anticamorra Raffaele Cantone. Ma i fatti ricostruiti nelle carte dell'inchiesta di Woodcock, svelati un anno e mezzo fa dal nostro quotidiano, forse avrebbero dovuto consigliare prudenza.

de magistris

Per gli investigatori Morcone avrebbe condizionato con Letta "a discapito della necessaria trasparenza ed imparzialità, l'assegnazione della gestione del Centro di accoglienza dei richiedenti asilo di Policoro (in provincia di Matera) a favore e nell'interesse economico della cooperativa sociale Auxilium dei fratelli Chiorazzo, prevaricando ed imponendo tale scelta al legittimo decisore individuato istituzionalmente nel Prefetto di Matera".

I fatti al centro dell'indagine che è tuttora aperta sul tavolo del procuratore di Lagonegro, Francesco Greco, si svolgono nell'estate del 2008. In quei giorni l'Italia è presa d'assalto dagli immigrati. La cooperativa Auxilium, vicina a Comunione e Liberazione, per ampliare il suo business nel settore, si fa raccomandare da Letta e riesce a ottenere l'affidamento di un centro per 200 immigrati che vale 4 milioni di euro all'anno.

Rosa Russo Iervolino

Per gli investigatori "nessuna tempestiva verifica preventiva è stata eseguita dal ministero per accertare che effettivamente la struttura fosse in possesso di tutti i requisiti necessari e per verificare la sicurezza dei luoghi". L'uomo forte di Auxilium, Angelo Chiorazzo, incontra Gianni Letta il primo settembre del 2008. Grazie alla sponsorizzazione del sottosegretario Letta e alla prontezza di Morcone nell'accoglierla, riesce a ottenere l'appalto in meno di due settimane il 12 settembre del 2008. Bisogna augurarsi che, se verrà eletto, Morcone garantirà tempi così celeri a tutti i cittadini napoletani. Non solo agli amici di Letta.

 


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