Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

1- DIO, UNO E QUIRINO (CONTI)! DA WESTMINSTER A SAN PIETRO, ENNESIMA PROVA CHE DUE SOLE CORTI AL MONDO HANNO CONSERVATO INTATTE TUTTA LA GLORIA E LA MAGNIFICENZA DEL LORO APPARATO DA CIRCO BARNUM: LA CORTE INGLESE E QUELLA PONTIFICIA 2- IN QUELLA ABBAZIA TRASFORMATA IN FORESTA, KATE \"MIDDLE-CLASS\" MIDDLETON, MEDIATICAMENTE SPETTINATA COME UNA QUALUNQUE PENÉLOPE CRUZ O UNA PRETTY WOMAN CONVINTA DI AVERCELA FATTA, HA APPARECCHIATO UN REALE(TY) DA \"GRANDE FRATELLO\" 3- PRONTI PER L’\"ISOLA DEI FAMOSI\" QUELLA SORELLA CULOFORME DAL NOME SINGOLARMENTE ONOMATOPEICO, PIPPA, AL BRACCIO DI QUEL TENERO, INGOBBITO HENRY, CHE PER CRUDELTÀ IL DESTINO (OH DIANA SCOPONA!) SEMBRA VOLER SEMPRE PIÙ IDENTICO A QUALCUNO! 3- MENTRE, COME SOTTO OGNI TENDONE CHE SI RISPETTI, PER L’IMMANCABILE “NUMERO DEI CAVALLI”, CARLO FATICAVA L’INIMMAGINABILE PER TENERE A BADA, ACCANTO A SÉ, LA PIÙ INQUIETA E BIZZARRA CAVALLA DEL CIRCO: CAMILLA, DUCHESSA DI CORNOVAGLIA

$
0
0

Quirino Conti per Dagospia

Qualcuno che di potere e trionfi doveva di sicuro intendersene, a cavallo tra Otto e Novecento, documentatissimo, notava come due sole corti al mondo avessero conservato intatte tutta la gloria e la magnificenza del loro apparato trionfalistico - tra la cartapesta ormai, certo, e le luci della ribalta: la corte inglese e quella pontificia.

Quirino Conti by Falsini MATRIMONIO REALE

Ed è dunque curioso, e di sicuro rilevante, che a distanza di un secolo le cose non siano cambiate di una virgola. E cioè che di autentici, effettivi, efficaci Barnum - di genuini imprenditori di uno show business autoconservativo, insomma - in giro non siano rimasti ancora che loro. Loro soltanto. In contemporanea.

Ma attualmente, come profetizzato da quel geniale anticipatore di tutto - quell'incomparabile Barnum appunto, quando decretava di non aver mai perso un centesimo, uno solo, con la volgarità -, ecco che, nella corrente modernità, i due maggiori, più longevi impresari di autorappresentazione, anche su questo argomento essenziale restano appaiati: Buckingham Palace e i Palazzi Apostolici. Purché sia eccessivo, trash, sgangherato e volgare.

KAROL WOJTYLA ROYAL - JAMES MIDDLETON

Le danze dunque sono iniziate a Westminster, proseguiranno a San Pietro. E per ora, nonostante i troni barocchetto tirati fuori dalle soffitte e i vari Nabucco visti nel corso della Settimana Santa dal Vaticano, si può a ragione affermare che in quella abbazia trasformata in foresta - nella più autentica e geniale trasposizione del suo stile gotico -, la indecorosa palma del nuovo corso lì è stata contesa un po' da tutti. E sarebbe ingeneroso stabilire primati.

ROYAL - CARLO E CAMILLA

E purché dunque si resista (negli appannaggi e nei privilegi), e ovunque nel mondo, anche dalla più lontana bidonville, si possa godere di una simile ludoteca tematica, non si è badato a spese e non si è andati naturalmente troppo per il sottile. Che dire, infatti, cominciando proprio da lei, Catherine Middleton, di una futura regina d'Inghilterra, mediaticamente spettinata come una qualunque Penélope Cruz o una Pretty Woman convinta di avercela fatta?

Karol Wojtyla in bandana

E di quella sorella dal nome singolarmente onomatopeico, tra le più sconsiderate e aggressive sirenette mai viste in giro (e a Westminster Abbey, poi!) in quella condizione? Probabilmente, per entrambe, un certo volumetrico, rilevante attributo - fasciato di seta bianca nel caso della suddetta damigella - deve proprio essere l'elemento di forza: metaforico e, letteralmente, "Reale".

E che dire poi della loro madre con l'espressione smargiassa - e nient'affatto attenuata - di chi porta denaro fresco e l'abbia appena "combinata" davvero grossa? E del rampollo di casa, telematico commerciante di torte, che dal presbiterio scandiva quel che doveva leggere con la più intensa, convinta partecipazione, esattamente come in una telenovela brasiliana quando si vuol dar risalto ed espressione persino a battute salienti del genere "Che ore sono?".

ROYAL - CAROLE MIDDLETONROYAL - WINDSOR

Lei, Elizabeth, astuta e silenziosa come un'affittacamere, sembrava non vedere o non voler vedere; tutta dentro quel libretto per la cerimonia che dava l'impressione di occuparla più di qualsiasi altra cosa al mondo: come un rogito, o l'atroce nota spese del tutto. Purché lo spettacolo continui!

Proprio là, nell'abbazia di Westminster, dove i Windsor avevano pubblicamente e in mondovisione ricevuto l'affronto degli Spencer; e dove avevano dovuto raffazzonare una specie di tumulazione per la povera Diana: quella sì - in gramaglie - fieramente sentita e gloriosamente dignitosa. "...Ora, come allora, tra di noi, simili a una banda; purché non se ne accorgano e continuino a pagarci, tutto va bene..."

ROYAL - PIPPA, DAVANTI E DIETRO

Compreso quel tenero, ingobbito Henry, che per crudeltà il destino sembra voler sempre più identico a qualcuno!, caduto in una divisa malfatta e peggio indossata. Come per una festa a tema. Mentre quella vermiglia del fratello veniva sopraffatta dal suo sorriso inquietante. Proprio in quel luogo e tra gli stessi aguzzini di sua madre.

ROYAL - BEATRICE ED EUGENIE

Quindi fu la volta della parata delle mostruosità e delle aberrazioni; e così si fecero avanti le più terribili sorelle siamesi a memoria d'uomo: le terrificanti Eugenie e Beatrice, figlie del duca di York. Con in testa l'incommentabile. Di sicuro consapevoli della parte loro affidata: raccapriccianti. Perché questo doveva essere stato l'input: "...Impietosite, terrorizzate! Questo il mondo vuole: deridervi, deriderci. Altrimenti... via l'appannaggio!...".

ROYAL -REGINA ELISABETTA COME JIM CARREY IN "THE MASK" ROYAL -WILLIAM ED HENRY

E intanto che lo sposo salutava con la piccola mano infantile guantata, teneramente, come un bimbo addestrato a suon di ceffoni, non si poteva non ricordarlo biondo e bellissimo sprofondare nel seno profumato di sua madre per riceverne conforto. Mentre, come sotto ogni tendone che si rispetti, per l'immancabile "numero dei cavalli", Charles faticava l'inimmaginabile per tenere a bada, accanto a sé, la più inquieta, nervosa e bizzarra cavalla del circo: Camilla, duchessa di Cornovaglia.

E senza volerci dilungare troppo su un tema abbondantemente dibattuto, tutti quei cappelli e quei trofei sbilenchi forse altro non erano che la plastica rappresentazione visiva di ciò che passava o non passava, sotto di loro, in quei cervelli un po' appannati dal rito: sghembi mozziconi di pensiero, squilibratissime tranches di idee... "...Purché ci si chiami ancora tutti nel coro, o a fare da comparse. In questo Don Carlo tragico ma senza l'ombra di una passione..."

ROYAL - ELTON JOHN E IL MARITO DAVID MATRIMONIO REALE

Un mistero aleggiava però su tutto. Chi mai fossero, tra così tante deformità (i coniugi Beckham sembravano appena usciti da un porno set da high-society) quelle due suore, una alta e pinnacolare, l'altra nana e tondetta. Sempre al centro della scena, sedute accanto alla Royal Family e, nel corteo, tra le prime, dopo i prelati.

Naturalmente il clero, di ogni ordine e grado, fino ai vescovi e agli arcivescovi, non poté che adattarsi alla regia: "...Il peggio, il peggio!...". E, anch'essi: "...Purché ci paghino! Noi qui, come si sa, dopo la Riforma teniamo pure, purtroppo, famiglia...". E così trionfò l'amore. Tra le braccia degli stessi persecutori di Diana Spencer.

ROYAL-LUCCHETTI PONTE MILVIOROYAL- KATE E WILLIAM AL VOLANTE DI UNA ASTON MARTIN CABRIO LASCIANO BUCKINGHAN

Intanto che il solito Elton John, capace ormai di qualsiasi cosa, cantava beatamente; un po' confuso, in verità, sulla cerimonia in cui era capitato, tra così tanti funerali, matrimoni, cresime e battesimi. Anche lui, purché lo invitino, piantatosi lesto il parrucchino in testa, con quella specie di maritino accanto, subito pronto ad attaccare con il suo repertorio. Mai in pensione, sempre su piazza, il regal ribelle. Ma questo purtroppo è il tempo, e simili le crudeltà, il cinismo e il rumore. Di telecronaca in telecronaca, di sciocchezza in sciocchezza. Tra l'ironico, il servile e il fuori luogo.

VATICANO, SALA CLEMENTINA ROYAL - BECKHAM E VICTORIA

Solo che a quella interminabile diretta, per raggiungere la perfezione, mancava un'inquadratura essenziale: per aprire e chiudere lo show. Una lenta, silenziosissima carrellata da Roma su Auschwitz-Ponte Milvio, e sui suoi atterrenti lucchetti, ancora lì, tutti appesi come nefasti segnali di fedeltà e di sentimento. Sì, perché probabilmente la sola espressiva dell'amore, in questa stupida modernità alla Moccia: un amore stolto, esibito, inconsapevole, crudele, ingannevole. E pesantissimo. Come quell'osceno spettacolo di ferraglie romane pseudo-Kounellis.

ROYAL - DIANA E WILLIAM

E nonostante il leggerissimo William non abbia voluto al dito neppure il suo anello nuziale, da queste parti, su quello sciagurato ponte, l'amore è al contrario ferrigno, tenace, rozzo. Fasullo. In simil arte povera (davvero di tutto). Come un macabro ex-voto.
Ma tant'è, purché anche qui lo spettacolo continui. Ai prossimi giorni, dunque. Oltre Tevere. In fervorosa diretta tra Castel Sant'Angelo e il Cupolone.

 

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

Trending Articles