Alessandro Da Rold per "il Riformista"
RENZO BOSSI VALERIO MEROLA E MONICA RIZZICi sono le storie di corna. Le foto. I numeri di camere d'albergo per gli incontri clandestini. E poi le mail imbarazzanti. Gli sms e persino alcuni fax. Insomma, c'è di tutto nei dossier piccanti che avrebbero intimorito alcuni esponenti della Lega Nord di Brescia, favorendo l'ascesa di Renzo Bossi al consiglio regionale della Lombardia. Una faccenda che si trova nelle mani della procura bresciana, che dovrà verificare se le denunce presentate dai giornalisti Marco Marsili e Leonardo Piccini siano fondate o meno.
Renzo Bossi e Valerio MerolaI due hanno consegnato gli esposti mercoledì e attendono risposte su una storia che potrebbe allargarsi a macchia d'olio coinvolgendo anche persone estranee alle faide interne del Carroccio. Di mezzo, infatti, non ci sarebbero solo esponenti della Lega Nord, ma anche giornalisti o persone sgradite all'entourage dell'assessore allo Sport, Monica Rizzi, bresciana che ha fatto posto al Trota nelle liste per le regionali del 2010. Non solo.
Iene Monica RizziLa storia sta iniziando a destare preoccupazione pure tra le stanze della sede via Bellerio, tanto che dopo l'indagine già partita sulla laurea fantasma in psicologia della Rizzi, qualche esponente del Carroccio starebbe pensando a chiedere l'espulsione dell'assessore: starebbe già circolando un nome per la sua sostituta al Pirellone. La procura starebbe verificando se Francesco Cerniglia, sottufficiale della Guardia di Finanza al comando provinciale di Brescia, abbia confezionato questi dossier attingendo informazioni anche dal Sistema d'indagine delle forze dell'ordine.
Si tratta dello Sdi, enorme banca dati a cui possono accedere solo funzionari di polizia, fiamme gialle e carabinieri. In sostanza, i pm che si stanno occupando della questione potrebbero velocemente scoprire se sono state commesse irregolarità per confezionare questi file e intimorire personaggi scomodi. Tra questi, ci sarebbero appunto Marsili e Piccini, giornalista dell'Espresso e del Fatto Quotidiano, che per primi tirarono fuori l'inchiesta sul cordone di persone che circondano il Trota. Ma toccati dall'attività di dossieraggio ci sarebbero anche il consigliere regionale della Lega Nord Enio Moretti e persino un dirigente dell'Asl di Mantova.
Monica Rizzi jpegLa vicenda avrebbe dei tratti anche paradossali. Perché oltre alla conferma dell'ex parlamentare del Carroccio Giulio Arrighini che avrebbe rifiutato di acquistare questi dossier da Cerniglia nel 2010, vedrebbe come protagonisti pure una maga vicina a Bossi jr e alla Rizzi. Si tratta di Adriana Sossi, autrice del libro La mia vita con gli spiriti, che sul suo sito internet, oltre a raccontare di un famigerato «extraterrestre della galassia di Oron», spiega di aver accumulato energia in una vita quotidianamente a contatto con «Forze superiori» ed «Entità angeliche».
La Sossi avrebbe avuto delle consulenze in regione Lombardia ed è titolare della Cagliostro investigazioni, agenzia privata di investigazioni nel bresciano. Un legame su cui la procura sta cercando di vederci chiaro. La storia vedrebbe persino la partecipazione di Valerio Merola, grande amico di Bossi jr, spesso a casa della Rizzi nel bresciano.
L'assessore allo Sport intanto ha deciso di querelare nuovamente l'ex portavoce Marsili, cacciato all'inizio dell'anno per aver pubblicato un libro sul bunga bunga.
«In relazione alle notizie di agenzia diramate a proposito di un esposto in Procura presentato dal Sig. Marco Marsili», si legge in una nota ufficiale, «l'assessore allo Sport e Giovani di Regione Lombardia Monica Rizzi interviene smentendo in maniera assoluta e categorica le illazioni, totalmente prive di fondamento, circa ipotetici e fantasiosi dossier ricollegabili a se stessa o al proprio entourage. L'assessore comunica inoltre di aver dato mandato ai suoi legali per querelare nuovamente il sig. Marsili - sia per forma sia per sostanza - in risposta a tutte le sue affermazioni, finalizzate esclusivamente ad ottenere una propaganda facile e gratuita per se stesso e per le proprie pubblicazioni».