1- BOSSI: "PUO' CAPITARE DI TUTTO"
Da "Corriere.it"
Se Berlusconi dovesse proseguire con la sua linea interventista «allora può capitare di tutto». Tre ore dopo aver rassicurato gli alleati, affermando in un comizio a Domodossola di non volere una crisi di governo per la Libia, Bossi, a notte fonda, al termine di una cena nella cittadina della Val d'Ossola, ha fatto capire, rispondendo ai giornalisti, che il contrasto interno alla maggioranza non è affatto superato: «Può capitare di tutto. Noi non facciamo passi indietro», ha ripetuto Bossi.
«Magari (Berlusconi ndr) cambia idea»: questa era la via indicata poco prima dal leader della Lega per «trovare la quadra», cioè conciliare la decisione del premier di partecipare ai raid aerei in Libia con la posizione contraria del Carroccio. «Speriamo di no, speriamo di trovare la quadra con Berlusconi, non vogliamo far cadere il governo per la Libia», ha detto a chi gli ha chiesto se ci sarà crisi di governo, al termine di un comizio a Domodossola a sostegno del candidato leghista a sindaco Riccardo Galvani.
LIBIAAnche se «la guerra è una roba che può diventare pericolosa» Bossi ha detto infatti durante il comizio che non vuole «far saltare il governo. La sinistra spera che tutto quello che succede serva a buttar per aria il governo». Bossi in comizio ha ribadito la sua contrarietà all'intervento in Libia: «Non va bene perché costa troppo - ha aggiunto - E poi se butti le bombe o i missili gli immigrati aumentano, scappano via tutti. Senza pensare che chi fa la guerra poi deve pagare magari per ricostruzione. Non è mai finita. Già una volta abbiamo pagato i danni della seconda guerra mondiale».
Secondo Bossi «finora abbiamo speso 15mila miliardi delle vecchie lire per cercare di fermare quelli che partono dalla Tunisia, una cifra ingentissima, spaventosa. Le immigrazioni clandestine costano in tutti i sensi. Non va mica bene le guerra».
Guerra in LibiaeOltre ai costi elevati e al rischio di invasione di immigrati la guerra in Libia è da evitare perché non basterà l'intervento aereo ma per sconfiggere Gheddafi servono le truppe di terra. «Secondo me con gli aerei non vinci - ha detto Bossi - Gheddafi non lo sconfiggi così. Ha un sacco di armi nascoste nel deserto. Oltre che un sacco di oro in giro con cui si paga i militari che vengono dall'Africa. Se andiamo là a bombardare alla fine toccherà mandare le truppe di terra, se si vuole vincere. È meglio stare fuori dei pasticci». «A Milano corre Berlusconi: se si perde, perde Berlusconi». È la secca risposta di Bossi a chi gli ha chiesto quale valore attribuisca la lega alle amministrative nel capoluogo lombardo.
Guerra in Libia e2 - BOSSI: «NON VOGLIO FAR SALTARE IL GOVERNO»
Da "Corriere.it"
«Io non voglio certo far saltare il Governo. Alla sinistra interessa farlo cadere nell'illusione di andare al Governo lei, ma la sinistra al Governo non ci andrà mai» ha detto il segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi, durante un comizio a Domodossola alla presentazione del candidato leghista Riccardo Galvani. «In consiglio dei ministri ho votato contro la guerra perché quando si accendono i motori dei cacciabombardieri costa troppo» aggiungendo che oltre ai costi della guerra, ci sono anche quelli della ricostruzione.
tornado«Speriamo di trovare la quadra con Berlusconi, non vogliamo far cadere il governo per la Libia». «Ci sarà la crisi? Speriamo di no» ha aggiunto il senatur che ha chi gli faceva notare che sulla Libia, Berlusconi s'è impegnato con Obama ha risposto: «Magari cambia idea». «Secondo me con gli aerei non vinci. Gheddafi ha un sacco di armi nascoste nel deserto e un sacco di oro per pagare i soldati. Io sono contrario ai bombardamenti: se butti bombe e missili gli immigrati aumentano e questo non va bene perchè costa troppo. Non vorrei che, quando è finita, ci dovesse toccare anche pagare i danni di guerra» ha concluso Bossi.
GHEDDAFI«Povero Berlusconi è rimasto un po' scombussolato» dalle richieste di Nicolas Sarkozy che rivendicava Parmalat, Edison e la partecipazione italiana alla guerra in Libia ha aggiunto il segretario federale della Lega Nord. «Tra i nostri amici annoveriamo tale Tremonti. Meno male che c'è lui perché, da una parte Berlusconi spenderebbe tutto».
«L'Italia non si è inginocchiata davanti alla Francia. È esattamente il contrario» risponde nelle stesse ore il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante una telefonata ad una convention per la presentazione del candidato sindaco del centrodestra a San Benedetto del Tronto Bruno Gabrielli. «Al contrario di quanto scritto dai giornali della sinistra, con la Francia non ci siamo inginocchiati, e anzi abbiamo fatto un patto comune di azione per gestire l'ondata migratoria dal nord Africa, chiedendo un supporto coordinato all'Unione europea». «Con la Francia abbiamo ottimi rapporti e 1.800 aziende italiane lavorano in quel paese - ha aggiunto Berlusconi -. Quello che sostiene la sinistra è un ribaltamento della realtà che continua anche sull'immigrazione e sul vento di libertà e democrazia che sta soffiando impetuoso anche dall'Africa».
TREMONTIPoi il premier attacca il presidente della Camera: «Fini è assolutamente inconsistente, Fli è al 2,1%». Con la sinistra al governo ci saranno più tasse e «intercettazioni a gogò». È la convinzione del premier. «La sinistra ha già detto che se arriva al governo, cioè tra due anni, - ha spiegato Berlusconi - come prima cosa reintrodurrà l'ici, aumenterà le imposte sulle rendite finanziarie, introdurrà una tassa patrimoniale su tutto e ci saranno intercettazioni a gogò. L'Italia non è un Paese davvero libero, se basta alzare il telefono per poi trovare le proprie conversazioni pubblicate sui giornali anche se non hanno rilevanza penale».
E poi - ha insistito - «vogliono spalancare le frontiere a tutti i clandestini e dargli il voto tra qualche anno in modo da spostare la bilancia elettorale». Per questo - secondo il premier - «va fatta opera di convinzione sugli elettori». E aggiunge: «Le elezioni amministrative del prossimo 15 maggio sono importanti non solo a livello locale ma soprattutto a livello nazionale perchè saranno viste come un sostegno al governo di centrodestra. Così saranno intese da tutti i cittadini e anche dalla stampa».
ROBERTO MARONIUna riforma dell'architettura istituzionale è particolarmente necessaria, secondo il presidente del Consiglio, perché «oggi tutto il potere è diviso tra il Capo dello Stato, le Assemblee parlamentari e la Corte di Cassazione, mentre nessun potere è dato al Consiglio dei ministri». Berlusconi se la è presa anche con «i pm di sinistra che se le leggi non gli piacciono le impugnano e le portano davanti alla Corte Costituzionali (fatta in maggior parte da giudici di sinistra) che le abroga. La sinistra sta cercando di far fuori chi vi parla per mezzo della magistratura». E poi conclude: «La maggioranza è solida e coesa» e il Governo «completerà la legislatura».