Federica Angeli e Maria Elena Vincenzi per "la Repubblica"
Guadagni stellari, interessi che nemmeno nel paese di Bengodi, roba da accendere un mutuo per poter investire. «Una gestione dissennata», secondo Raffaella Raspi, compagna di Gianfranco Lande, il "Madoff dei Parioli", che li ha messi nei guai: i due insieme ad altri tre collaboratori sono stati arrestati per la truffa che ha coinvolto molti vip e notabili romani.
«I rendimenti in Eim Inc viaggiavano su medie anche del 18 per cento - spiega la Raspi in un memoriale che gli uomini del nucleo speciale di polizia valutaria hanno trovato nel suo pc - I clienti sono addirittura stimolati al disinvestimento, quale mezzo di incentivo. Molti arriveranno ad azzerare i propri conti bancari, a prendere mutui sulle proprie case o peggio, per portare loro i soldi ed ottenere incredibili guadagni».
LANDE- SEDE EGPUn albero della cuccagna, insomma, che "accalappiava" clienti uno dopo l´altro, spiega la Raspi. «Gli alti tassi e il loro immediato possibile disinvestimento sono lo stimolo della raccolta, il cliente versa e ritira i soldi, almeno per il 90 per cento dei casi, con ritmi da bancomat, il tracciato bancario testimonia migliaia di operazioni in entrata e in uscita, Torregiani è personalmente in banca quasi due volte al giorno».
È lui, secondo la Raspi, la causa di tutti i mali. I clienti si moltiplicano, ma dentro Eim è un caos. «La clientela è totalmente fuori controllo, il passa parola fa in modo che alcuni clienti non siano nemmeno conosciuti direttamente dai due promotori, contravvenendo ad ogni possibile idea di controllo».
GUZZANTI E TRUFFATI PARIOLIIn questo quadro arriva lo scudo fiscale 2009, l´inizio della fine, secondo la compagna di Lande. «L´uscita dello scudo sembra essere la soluzione»: passare i clienti Eim in Egp. Ma «la massa dei clienti Eim da scudare è troppo alta» (600 persone), «ha ritmi di investimento altissimi (...) e si tratta di una clientela ingessata la cui gestione economica sarà nulla».
Lei e il fratello Andrea, che la donna difende ad oltranza, dicono no, ma Lande è favorevole. Poi, la stilettata: «Una situazione purtroppo annunciata da più persone, me inclusa, di cui Lande non ha voluto percepire la gravità». E il finale è scontato: «Accogliere Eim Inc in Egp ha portato sotto i riflettori la seconda e ha accentuato tutte le irregolarità della prima, con la conseguenza che il lavoro di anni si è vanificato in pochi mesi».