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UNITED STATES OF PECHINO - COME UN QUALSIASI AGENTE DEL RECUPERO CREDITI, LA CINA PADRONA CAZZIA OBAMA: “VEDI DI AFFRONTARE LA CRISI DEL TUO DEBITO”, E IL PRESIDENTE AZZOPPATO MANDA GEITHNER IN TV A CONVINCERE GLI AMERICANI CHE SI TROVERÀ UN ACCORDO SUL DEFICIT - I REPUBBLICANI VOGLIONO MANTENERE I PRIVILEGI FISCALI DEI SUPER-RICCHI - TRA I TRACOLLI DI GRECIA E PORTOGALLO E I BUFFI DI OBAMA, C’È UN SOLO VINCITORE: L’ORO, CHE HA SFONDATO QUOTA 1500 $ L’ONCIA…

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Federico Rampini per "la Repubblica"

OBAMA

L´oro sfonda il record storico di 1.500 dollari per oncia. La Cina invita Barack Obama ad affrontare «con politiche responsabili» la crisi del debito. Il segretario al Tesoro Usa è costretto a un tour de force in tutti i talkshow del primo mattino per rassicurare i mercati sulla solvibilità della più grande economia del mondo. Il "day after", dopo l´inaudita minaccia giunta lunedì dall´agenzia di rating Standard & Poor´s di declassare il debito sovrano degli Stati Uniti, è stato dedicato a limitare i danni.

Che sono economici ma anche politici: nell´ultimo trimestre Obama ha perso sette punti nei sondaggi, scendendo di nuovo a un minimo nei consensi (47%) proprio per il giudizio negativo sul modo in cui affronta la situazione economica e l´emergenza-deficit.

GEITHNER

L´annuncio di S&P sul possibile "downgrading" degli Stati Uniti in realtà è stato accolto come una notizia già scontata da due grossi attori di questa vicenda: il mercato dei bond (titoli del Tesoro) e la Cina. Per quanto riguarda il colosso asiatico la spiegazione è semplice: l´agenzia di rating cinese da mesi ha anticipato sistematicamente le mosse delle sue concorrenti occidentali.

La Dagong è la società creata dal governo di Pechino per avere una sua fonte di valutazione sulla solvibilità dei tanti paesi a cui la Cina fa credito. Malgrado non venga riconosciuta ufficialmente dagli americani, la Dagong ha i riflessi veloci: dal declassamento del Giappone alla "messa sotto osservazione" del debito pubblico Usa, ha sempre bruciato sul traguardo S&P e Moody´s. Avanti di questo passo, e Wall Street finirà per delocalizzare in Cina anche questo mestiere.

Obama si inchina a Hu Jintao

In quanto al mercato obbligazionario, la ragione per cui non ha seguito i ribassi delle Borse è spiegata da uno dei massimi esperti di crisi finanziarie internazionali, Barry Eichengreen dell´università di Berkeley: «Standard & Poor´s non ha fatto che registrare quel che i mercati dei bond sapevano già. Le Borse sono state spaventate più dalle elezioni finlandesi, dalla nuova crisi dell´Eurozona, dall´inflazione in Cina. Resta il fatto che l´approssimarsi delle elezioni presidenziali rende più probabile una crisi finanziaria negli Stati Uniti: la paralisi decisionale può essere il catalizzatore per una fuga in massa dei capitali».

E´ proprio questo lo scenario che Tim Geithner cerca di esorcizzare. Il segretario al Tesoro si è precipitato a parlare su tutte le reti tv per garantire che «non esiste il rischio di una perdita di solvibilità degli Stati Uniti». Ha aggiunto che «il presidente, i repubblicani e i democratici al Congresso, riconoscono che la cosa giusta da fare per l´economia è varare riforme che riducono i nostri deficit».

WEN Jiabao

Lo stesso Obama ha ribadito ieri che esiste un consenso bipartisan «sulla necessità di tagliare 4.000 miliardi di deficit in un decennio». Ma il problema è come e dove tagliare. Il presidente tiene duro sulla sua linea: per risanare i conti pubblici vuole aumentare le tasse sui contribuenti più ricchi, e salvare invece gli investimenti nell´istruzione, nell´energia rinnovabile, nella modernizzazione delle infrastrutture. I repubblicani, che hanno la maggioranza alla Camera, rifiutano di mettere in discussione gli sgravi fiscali ai ricchi concessi dall´Amministrazione Bush, chiedono invece di smantellare pensioni e assistenza sanitaria.

La resa dei conti potrebbe avvenire presto, e questo giustifica le inquietudini di S&P anticipate da Dagong. E´ tutta colpa di una regola particolare, in vigore dal 1917. Fino a quell´anno la capacità del Tesoro Usa di emettere titoli del debito pubblico era sottoposta a un limite ancora più stringente: ogni collocamento di Treasury bond andava autorizzato da una legge del Congresso.

ORO

L´intervento degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale, con l´aumento della spesa militare, portò a un sistema un po´ più flessibile: da allora il Congresso vota un adeguamento annuo del limite del debito federale. Ma una volta raggiunto quel tetto, occorre una nuova autorizzazione, altrimenti tutto si ferma: il Tesoro non ha il potere legale di vendere Bot. E´ proprio quello che rischia di accadere dal 16 maggio, quando il debito totale di Washington avrà raggiunto la soglia massima autorizzata: 14.300 miliardi di dollari.

lo speaker della Camera Joe Boehner

Se in passato l´innalzamento fu spesso votato come una routine, nella congiuntura politica attuale quella regola è un´arma micidiale nelle mani della destra. I repubblicani, incalzati dalla loro corrente più oltranzista (il Tea Party), minacciano di negare la revisione del debito. In quel caso il Tesoro sarebbe nell´incapacità di onorare i suoi debiti pregressi: quel che si chiama la bancarotta.

congresso-USA

Per scongiurare uno scenario così estremo sono al lavoro "sei saggi", un comitato misto di deputati e senatori dei due partiti che cercano un compromesso. Nessuno li sostiene con più trepidazione del governo cinese, il più grosso creditore estero degli Stati Uniti. «Speriamo - ha detto ieri il ministero degli Esteri a Pechino - che l´Amministrazione Usa adotti le misure necessarie per proteggere gli interessi degli investitori». Intanto il nuovo record dell´oro tradisce una sfiducia generalizzata: alta inflazione in Cina, nuovi default in vista nell´eurozona, scontro sui tagli a Washington, di monete al riparo da incidenti non ce ne sono.

 


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