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E ALLA FINE NAPOLITANO S’INCAZZO: “SULLA GIUSTIZIA SI è RAGGIUNTO IL LIMITE” - A MILANO IL PDL LITIGA SUI MANIFESTI PM-BR (LA MORATTI CHIEDE A LASSINI DI ANDARSENE) - IL PIDIELLINO CASOLI: FINI-ANM?A PENSAR MALE NON SI SBAGLIA MAI - FIRME FALSE ALL’OMBRA DEL PIRELLONE: ALTRI DUE NON RISPONDONO AI PM - I RESPONSABILI PRESSANO IL BANANA: RIMPASTO SUBITO - CIANCIMINO “SORPRENDE” IL LEGALE DI ROMANO…

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NAPOLITANO

1. NAPOLITANO,SU GIUSTIZIA ESASPERAZIONI, SI TOCCA LIMITE...
(ANSA)
- In una lettera inviata al vice presidente del CSM Michele Vietti e resa nota dal Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha annunciato la decisione di dedicare la celebrazione della Giornata delle vittime del terrorismo e delle stragi, prevista il 9 maggio prossimo al Quirinale, "in particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane. Tra loro -sottolinea Napolitano -, si collocano in primo luogo i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche".

"La scelta che oggi annunciamo per il prossimo Giorno della Memoria - afferma Napolitano - costituisce anche una risposta all'ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano con la sigla di una cosiddetta "Associazione dalla parte della democrazia", per dichiarata iniziativa di un candidato alle imminenti elezioni comunali nel capoluogo lombardo. Quel manifesto rappresenta, infatti, innanzitutto una intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle BR, magistrati e non.

VIA LE BR DALLE PROCURE

Essa indica, inoltre, come nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sull'amministrazione della giustizia, si stia toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni. Di qui il mio costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti".

2. MANIFESTI ANTI PM, AUTORIZZAZIONE A MINISTRO SARA' CHIESTA SUCCESSIVAMENTE...
(Adnkronos)
- L'autorizzazione a procedere per indagare sui presunti responsabili del manifesto affisso sui muri di Milano con la scritta "Via le Br dalle procure" sara' chiesta al ministro della Giustizia (come e' previsto dal codice di procedura penale in relazione al reato di vilipendio dell'ordine giudiziario,ndr) solo quando saranno definiti sia il quadro accusatorio sia gli indagati. Lo si apprende negli ambienti giudiziari dove sono in corso accertamenti per individuare altri presunti responsabili anche in relazione a un altro manifesto sul tema "toghe rosse ingiustizia per tutti".

Attualmente sono indagati l'avvocato Roberto Lassini, di cui e' stata acquisita l'intervista a 'Il Giornale' dove ha rivendicato la responsabilita' politica del manifesto, e altre due persone. Tra gli indagati di vilipendio dell'ordine giudiziario non c'e' nessun parlamentare.

Duran Duran a Milano Letizia Moratti Olycom

3. MANIFESTI; MORATTI, VIA LASSINI DA LISTA PDL...
(ANSA)
- Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, di sponda con il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, avrebbe avviato un pressing sul coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani per convincere l'autore dei manifesti anti-pm Roberto Lassini a rinunciare alla sua candidatura nella lista del Pdl alle prossime comunali.

A quanto si è appreso nel corso di una riunione politica nella sua abitazione milanese il primo cittadino avrebbe prospettato a Mantovani l'intenzione di firmare una lettera di dissociazione dalla candidatura di Lassini nel caso non ci fosse stato un suo passo indietro dalla corsa elettorale a Milano. A sostenere Letizia Moratti si sarebbe speso in prima persona anche Lupi che avrebbe rinnovato la sua condanna sui manifesti già dichiarata pubblicamente ieri a margine della convention nel capoluogo lombardo con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Visto che le liste sono già state depositate, l'unica strada percorribile per placare la bufera sarebbe la rinuncia di Lassini alla propria candidatura.

4. LASSINI, CHIARIRO' CON MAGISTRATI, MA NON MI RITIRO DA LISTA PDL... (Adnkronos) - "Non mi ritiro dalla lista del Pdl di Milano". Cosi' Roberto Lassini, l'autore dei manifesti che hanno equiparato le Br alle procure ed ex sindaco di Turbigo, commenta all'Adnkronos gli ultimi sviluppi giudiziari che vedono, oltre a Lassini altre due persone indagate.

"Non mi risultano -dice- persone iscritte nel registro degli indagati, se lo fossi andrei a chiarire con i magistrati". Alla domanda se e' pronto a rinunciare alla sua candidatura nel caso glielo chiedesse la Moratti, Lassini replica: "Allo stato non me l'ha chiesto nessuno. Non credo spetti alla Moratti, ma al coordinatore regionale", conclude.

GIANFRANCO FINI

5. FINI, IO MOLLARE? QUALCUNO HA FATTO MALE I CONTI...
(ANSA)
- "Qualcuno ha fatto male i conti". Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha risposto a Trieste all'invito di un supporter di Futuro e Libertà che gli aveva gridato "presidente, non mollare". Fini, che presenterà questa sera il suo libro, ha partecipato a un brindisi con i candidati di Fli alle prossime amministrative.

6. CASOLI (PDL): FINI-ANM?A PENSAR MALE NON SI SBAGLIA MAI...
(ANSA)
- "Fini incontra l'Anm? A pensar male non si sbaglia mai, e servirà a poco, come si sbrigherà a breve qualche finiano, spiegare che è stato l'incontro tra una carica istituzionale, che per tutto il centrodestra non è più super partes, e la rappresentanza dei magistrati": lo afferma Francesco Casoli, vicecapogruppo del Pdl a palazzo Madama. "Il presidente della Camera la pianti di fare il maestrino con patetici richiami al rispetto reciproco tra le istituzioni quando c'é una parte politicizzata delle toghe che non ha il minimo rispetto per chi è eletto dal popolo.

Ha ragione Berlusconi quando dice che tra Fini e alcuni magistrati esiste una certa 'sintonia'. Napolitano vigili sulla casualità di questi incontri e come capo del Csm intervenga dove è necessario per ristabilire il corretto funzionamento istituzionale da tempo non più garantito dalla politicizzazione della terza carica dello Stato", conclude Casoli.

Saverio Romano

7. RESPONSABILI IN PRESSING SU BERLUSCONI, SUBITO RIMPASTO...
(Adnkronos) -
Sono sempre piu' impazienti i 'responsabili' che, dopo la nomina di Saverio Romano all'Agricoltura, attendono la seconda tranche del rimpasto di governo. Al vertice di maggioranza di giovedi' scorso a palazzo Grazioli Silvio Berlusconi aveva rassicurato il capogruppo di Ir alla Camera, Luciano Sardelli, promettendo che entro questa settimana si sarebbe chiusa la partita con la nomina di viceministri e sottosegretari promesse da tempo (probabilmente entro il Cdm di venerdi').

Di fronte alla prospettiva che i tempi possano allungarsi ancora il gruppo dei responsabili si troverebbe spiazzato e non tutti, in vista delle amministrative, potrebbero garantire il loro sostegno alla 'causa berlusconiana'. I maldipancia, dunque, crescono. 'Se Berlusconi dovesse rinviare tutto alle calende greche, la situazione potrebbe implodere', dicono a mezza bocca tra le file della 'terza gamba della maggioranza'.

Anche i Cristiano popolari, tra i fondatori del Pdl, scalpitano e attendono che venga onorato l'impegno assunto ufficialmente dal premier all'ultima assemblea congressuale quando assicuro' che Giuseppe Galati sarebbe entrato nel governo come sottosegretario.

8. FIRME FALSE; ALTRI DUE NON RISPONDONO A PM...
(ANSA) -
Anche il consigliere provinciale di Pavia Gianluigi Secchi e il consigliere provinciale di Monza Massimo Vergani, come gli altri quattro consiglieri provinciali indagati nell'inchiesta della Procura di Milano sulle presunte firme false per la lista di Roberto Formigoni, hanno deciso di non rispondere alle domande del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, che nei giorni scorsi ha notificato a loro un invito a comparire con l'accusa di falso ideologico.

BERLUSCONI A MILANO CON FORMIGONI

Stamani non avevano risposto al Pm i consiglieri provinciali milanesi Marco Martino, Massimo Turci e Nicolò Mardegan e quello provinciale di Varese Franco Binaghi, mentre l'unica a rispondere davanti agli inquirenti era stata il consigliere provinciale milanese Barbara Calzavara. Questo pomeriggio anche gli altri due consiglieri Secchi e Vergani si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nell'inchiesta ci sono anche altre sette persone indagate per cui l'interrogatorio è fissato nei prossimi giorni.

9. BARI; INTERCETTAZIONI SAVINO (PDL), NON UTILIZZABILI...
(ANSA) -
Non potranno essere utilizzate le telefonate in cui indirettamente fu intercettata la deputata del Pdl Elvira Savino, imputata nel processo Domino insieme con altre 46 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, tentato omicidio, traffico internazionale di droga, usura, turbativa d'asta e riciclaggio, tra cui il boss di Japigia Savinuccio Parisi. La deputata e' accusata, per un periodo antecedente al 2008, data nella quale fu eletta, di aver fatto da prestanome per un conto corrente di un bancarottiere barese, Michele Labellarte.

Questi - morto nel settembre 2009, pochi mesi prima dell'operazione che porto' in cella 83 persone - e' ritenuto dagli inquirenti il cassiere dei clan Di Cosola e Parisi. Le intercettazioni di Savino successive al 2008 non sono utilizzabili perche' il pm antimafia che coordino' le indagini, Elisabetta Pugliese, non ha chiesto alla Camera l'autorizzazione ad usarle. Quella telefonate, si apprende da fonti giudiziarie, non attengono pero' al periodo in cui la deputata avrebbe commesso il reato che le viene contestato. Entreranno, pero', come atti di prova nel processo le intercettazioni a carico di Savino disposte prima della sua elezione a parlamentare. Insieme con quelle, la prima sezione collegiale del Tribunale di Bari ne ha ammesse 1500, rigettando tutte le eccezioni presentate dai difensori.

berlusconi frattini PP

La prossima udienza e' prevista per il 9 maggio prossimo, quando comincera' l'ascolto dei testi, che sono 320. In aula il presidente, Giovanni Mattencini, ha proposto alle parti di stralciare di stralciare le posizioni degli imputati accusati di reati contravvenzionali o di evasione dai domiciliari e inottemperanza degli obblighi, che hanno tempi brevi di prescrizione. La pm ha acconsentito e nella prossima udienza i difensori scioglieranno la riserva. Se accettassero la proposta dei giudici, lo stralcio sarebbe rinviato davanti ad un giudice monocratico, alleggerendo il processo. Altri 58 imputati con le stesse accuse, tra cui il boss Antonio Di Cosola, sono a processo con rito abbreviato.

10. FRATTINI, BERLUSCONI NON LE CONSIDERA TEST DI CREDIBILITA'...
(Adnkronos)
- Commentando con i giornalisti a Trieste quando l'allora premier Massimo D'Alema si dimise perdendo le amministrative, il ministro degli Esteri Franco Frattini ha risposto che 'li' fu la valenza delle elezioni regionali, non quelle comunali e provinciali. Li' il presidente D'Alema disse che quelle elezioni regionali erano un test sulla credibilita' sua personale e del governo. E questo -ha spiegato Frattini- Berlusconi si guarda bene dal dirlo'.

Alla domanda se le prossime elezioni siano considerate dal governo un test politico o amministrativo, il titolare della Farnesina ha risposto: 'E' chiaro che Milano ha un significato simbolico tutto particolare. Le elezioni sono amministrative, ma e' chiaro -ha ribadito- che noi abbiamo in mente due citta' simbolo nazionali, Milano e Napoli, senza dimenticare che si vota a Trieste, si vota a Torino, che sono citta' anche di grandissima importanza'.

11. FRATTINI, RIFORMA BLOCCATA DA UOMINI CHIAVE DI FINI...
(Adnkronos)
- "Berlusconi ha sempre dimostrato, anche con i fatti e lo abbiamo visto anche noi in Parlamento negli ultimi due anni e mezzo: tutte le proteste organiche che miravano a una riforma incisiva della giustizia sono state bloccate da uomini chiave dell'attuale partito di Fini". Cosi' a Trieste il ministro degli esteri Franco Frattini, commentando le accuse rivolte da Silvio Berlusconi al presidente della Camera sull'esistenza di un patto tra Fini e la magistratura per farlo fuori.

Massimo Ciancimino

"La presidenza della commissione Giustizia onorevole Bongiorno -ha proseguito Frattini- e' stata certamente un elemento che ha impedito finora una buona legge sulle intercettazioni telefoniche. Sono dati di fatto e purtroppo le preoccupazioni del presidente Berlusconi sono preoccupazioni serie -ha aggiunto- che solamente con i fatti possono essere smantellate. Invitiamo Futuro e liberta' a mettersi attorno ad un tavolo seriamente per collaborare sulla riforma istituzionale che Alfano ha presentato e che noi abbiamo approvato in Consiglio dei ministri e che sta arrivando in Parlamento. Questo sarebbe il modo per dire -ha concluso- che non c'e' una collusione sotterranea".

12. LEGALE MINISTRO ROMANO, SORPRENDENTI DICHIARAZIONI CIANCIMINO...
(Adnkronos)
- "Mi sorprendono le dichiarazioni riportate in agenzia, in quanto in precedenza risultava cosa diversa". E' quanto scrive in una nota l'avvocato Raffaele Bonsignore, uno dei legali del ministro Saverio Romano, commentando le dichiarazioni rese oggi in un'intervista rilasciata da Massimo Ciancimino a un quotidiano online in cui parla di una somma di denaro destinata in passato "al ministro Romano e al suo gruppo politico".

Il legale ha quindi ricordato un lancio d'agenzia risalente al 14 marzo 2009, nel quale Ciancimino junior sosteneva: "Tutto quello che lo letto su giornali non corrisponde a quello che ho detto ai magistrati", riferendosi a notizie di stampa secondo cui il figlio di don Vito con le sue dichiarazioni avrebbe parlato di Carlo Vizzini e dell'allora deputato udc Saverio Romano. "E' rilevante cio' che risultera' dagli atti del procedimento", conclude l'avvocato Bonsignore.

 


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