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IL FOSSATO TELECOM NEI CONTI DI FOSSATI - ESCLUSA DAL CDA E DECISA A DAR BATTAGLIA, LA FAMIGLIA DEGLI EX PROPRIETARI DI STAR (CHE HA IL 5% DEL CAPITALE DEL COLOSSO TELEFONICO) PENSA ANCHE A UN’USCITA DI SCENA DALLE TLC, MA IL COSTO È CARO: TRA SVALUTAZIONI PASSATE E L’ATTUALE QUOTAZIONE DEL TITOLO, LA PERDITA POTENZIALE DEL PACCHETTO È SUPERIORE AI 500 MILIONI. DICASI MEZZO MILIARDO DI EURO…

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Marigia Mangano per "Il Sole 24 Ore"

Marco Fossati di Findim

Fuori dal consiglio di amministrazione di Telecom Italia, ma pronti a dare battaglia in assemblea. La famiglia Fossati, socio di peso del gruppo telefonico con il 5% del capitale, ha già fatto capire che dopo l'esclusione dal board farà sentire la propria voce nelle sedi opportune. Intendendo, con queste ultime, l'assemblea di Telecom Italia che la famiglia può tecnicamente convocare come e quando vuole.

Tuttavia in molti, sul mercato, si interrogano su quale sarà poi nei fatti la linea d'azione che seguiranno gli ex proprietari di Star. Tanto che qualcuno, a Piazza Affari, azzarda perfino una possibile uscita di scena attraverso la vendita del pacchetto. Di certo alla famiglia l'avventura nel mondo delle tlc sta costando tanto. Tra svalutazioni passate e l'attuale quotazione del titolo, la perdita potenziale del pacchetto è superiore ai 500 milioni di euro. Mezzo miliardo.

marco fossati

TELECOM IN CARICO A 1,7 - La quota detenuta in Telecom Italia è infatti in carico nel bilancio della holding lussemburghese Findim, l'ultimo depositato e relativo all'esercizio 2009, a un valore di 1,705 euro. Valutazione che - si legge nel documento del Granducato - è stato ritenuto adeguato dal consiglio di amministrazione in considerazione di piani di sviluppo futuri». Attualmente la quota complessiva del 4,99% è iscritta nel bilancio a un valore di 1.140 milioni di euro contro un valore di Borsa di 702 milioni.

In pratica, per la famiglia Fossati la minusvalenza complessiva potenziale sull'intero pacchetto è pari a 438 milioni. A tale valore, peraltro, bisogna sommare il costo del «passato». Già perché solo un anno prima la famiglia Fossati aveva allineato il valore che esprimeva inizialmente un prezzo per azione intorno ai 2 euro. La svalutazione era stata pari a 85,3 milioni, con il risultato finale che in tutto la quota Telecom è costata 523 milioni di euro. Una montagna di soldi.

IL PORTAFOGLIO - Peraltro, quanto al portafoglio partecipazione complessivo della capogruppo Findim Group Sa, le cose non vanno certo meglio per gli altri investimenti, anche se in questo caso le cifre in ballo sono molto ridimensionate rispetto al capitole Telecom Italia. Il riferimento è alla partecipazione del 12,4% in Gas Plus.

BERNABE MARCO FOSSATI

La partecipazione, iscritta in bilancio per 44,6 milioni, esprime un prezzo per azione pari a 7,81 euro. Oggi il titolo Gas Plus non arriva a 4 euro: il prezzo di Borsa segnato ieri è di 3,83 euro. Il risultato è che la quota ha una minusvalenza potenziale di 23 milioni, praticamente la metà dell'investimento fatto. E difficilmente tale valutazione potrà essere mantenuta anche nel bilancio 2010.

Per il resto, spicca come nota positiva in tema di investimenti in Borsa, solo il trading sul colosso Usa Apple. La Findim Group era entrata con un pacchetto sotto l'1%, ma del valore di 390 milioni, nel 2008. L'anno dopo la famiglia ha deciso di vendere con una plusvalenza di 28,3 milioni. Nello stesso periodo sono stati ceduti anche una manciata di titoli Telecom, operazione che ha comportato una minusvalenza di 590mila.

Logo "Telecom"

Nell'insieme gli asset di Findim Group totalizzavano secondo l'ultimo rendiconto 1,40 miliardi di euro, di cui 1,18 in partecipazioni. Nel corso dell'esercizio, la finanziaria è rientrata di parte del debito verso imprese collegate, sceso a 240 milioni da 430 e verso persone collegate (333 milioni contro 658 milioni).

 


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