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paghe-rai tutto! - SADO-MASI IMPONE AI DIPENDENTI UN PIANO LACRIME E SANGUE E POI SVUOTA LE CASSE PER UN MAXICONTRATTO A SGARBI (200MILA € A PUNTATA PER CINQUE SERATE) - LA TRASMISSIONE NON HA ANCORA UN NOME, NON SI SA QUANDO ANDRA’ IN ONDA MA SUCCHIA 8 MILIONI € - MEZZA RAITRE (GABANELLI, FAZIO, FLORIS, DANDINI) ATTENDE IL RINNOVO, MA IL DG uscente pensa a un contratto per la fidanzata a \"uno-Mattina\" …

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Carlo Tecce per "il Fatto quotidiano"

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Per un critico d'arte scegliere un nome è il compito più difficile. Vittorio Sgarbi cambia ogni giorno titolo al suo programma per il debutto in Rai: Il mio canto libero, Il bene e il male, Capra e cavoli. Sul contratto e i costi di produzione, l'arte si fa da parte, e la cifra è tonda: cinque serate su Raiuno, otto milioni di euro.

Per scongiurare lunghe riflessioni e ripensamenti, il direttore generale Masi ha offerto a Sgarbi un accordo in esclusiva di un milione di euro, spalmato in cinque comode rate: 200 mila euro a puntata. Masi con i suoi preferiti è un dirigente premuroso e sbrigativo, un mecenate grondante di soldi pubblici. Impose a Vieni via con me di ospitare gratis Roberto Benigni. Obbliga Vauro e Marco Travaglio a lavorare gratis ad Annozero. Ricordate? Roba vecchia.

Vittorio Sgarbi

Per l'appalto esterno con la società di Bibì Ballandi, incaricata di costruire la trasmissione X di Sgarbi, viale Mazzini spende 2,350 milioni di euro, un pelino sotto i 2,5 per evitare il fastidioso voto in Consiglio di amministrazione. E maniche larghe ovunque: 3,150 milioni di euro per i costi di rete, più 1,5 milioni per la produzione. Totale (Sgarbi compreso): 8 milioni di euro, 1,6 a serata. E per cosa? Per un programma misterioso che slitta nel palinsesto perché a maggio, il mese indicato, cadono le elezioni amministrative: Sgarbi, versione sindaco di Salemi, viola la par condicio.

gabanelli

Nessun problema, le regole in Rai mica valgono per tutti. Masi è flessibile: prima scrive nelle sue amate circolari che i nuovi contratti vanno sforbiciati del 20 per cento, poi ingaggia Giuliano Ferrara con un sontuoso triennale e temporeggia sui rinnovi di mezza (e odiata) Raitre, Fabio Fazio, Giovanni Floris, Milena Gabanelli e Serena Dandini. E fa pure una pernacchia ai dipendenti: piano industriale di lacrime e sangue, e dunque niente aumenti. Così per settembre Raitre sarà in bilico: Che tempo che fa, Parla con me, Ballarò, Report. Masi è un direttore generale che tutti danno in uscita, ma con i piedi saldamente dentro.

bibi ballandi

L'ultima partita per normalizzare viale Mazzini la gioca da solo, chi ha i contratti in scadenza deve passare nel suo ufficio, almeno un paio di volte, per poi sentirsi rimandato, richiamato, tenuto in sospeso. Masi mostra la sua efficienza per Ferrara, un triennale firmato all'istante (senza nemmeno avvisare il Cda) oppure per Sgarbi, invocato per fare il contraddittorio a Marco Travaglio ad Annozero e precettato a novembre per creare un Vieni via con me in salsa berlusconiana.

Una salsa talmente forte che Oliviero Toscani, già assessore a Salemi, lasciò il gruppo dell'ex ministro senza convenevoli: "Non presto il fianco al Cavaliere". La Rai investe al buio 8 milioni di euro per una trasmissione che nessuno conosce, che potrebbe esordire a giugno per una concorrenza balneare con Mediaset. Per salvare il sindaco di Salemi dal duello pubblicitario - il famoso periodo di garanzia - e farlo gareggiare con la terza replica dei Cesaroni.

michele santoro

Mai viale Mazzini ha svuotato le casse per il palinsesto estivo, il fuori stagione televisivo. Provi a chiedere a Ballandì quando andrà in onda? Risposta, mercoledì 18. Ri(provi) con la Rai? Anticipano di un paio di mercoledì. E autori, ospiti, argomenti? Chissà. L'idea di Sgarbi fu estemporanea, ispirata a Vieni via con me: "Io sarò l'anti-Saviano. Adesso prepariamo il numero zero. L'importante è che vada in onda - disse a novembre - in prima serata per avere una risonanza tale da rispondere ai dibattiti suscitati da Fazio".

GIOVANNI FLORIS

Il prototipo è proprio lo speciale-evento di Raitre. Aspettando un confronto di ascolti, Sgarbi stravince il paragone dei costi: lo scrittore di Gomorra guadagnava 50 mila euro a serata (lui 4 volte di più), Vieni via con me con una media del 29 per cento di share legittimava i 500 mila euro a puntata (lui 3 volte in più).

fabio fazio1

Non serve spulciare troppo i conti dei programmi sgraditi al governo, Sgarbi casca sempre male: Annozero, 194 mila euro a puntata; Ballarò, 110 mila; Report, 139 mila. E tutti registrano ascolti che fanno incassare pubblicità all'azienda. L'ingaggio di Sgarbi (un mese!) è il doppio di quanto prendono in un anno Michele Santoro e Floris. Cinque volte lo stipendio di Gianluigi Paragone e Lucia Annunziata, per non parlare della Gabanelli. E via con moltiplicazioni e divisioni. Non pretendete che un critico d'arte sappia maneggiare i numeri: "Quelle di B. sono amanti, non escort".

Ingrid Muccitelli nel palinsesto Rai per Unomattina Estate

CHE "UNOMATTINA ESTATE" SAREBBE SENZA LA COMPAGNA DEL CAPOAZIENDA?
Da "
il Fatto quotidiano" - Ogni tanto ci prova, Mauro Masi. E cerca di trovare uno spazio per la sua compagna, Ingrid Muccitelli. Stavolta il suo nome - come testimonia il documento ufficiale di Rai 1 che pubblichiamo qui a fianco - è nella scheda programma di "Unomattina estate". La storica rubrica di Raiuno, da giugno a settembre, cambia facce e forma, ma resta la staffetta tra i conduttori feriali (dal lunedì al venerdì) e i conduttori festivi (il sabato e la domenica). Per il fine settimana l'azienda indica addirittura due conduttrici, e questo non è mai successo: un giorno per Elisa Isoardi, un giorno per la Muccitelli.

Ieri in Cda i consiglieri di opposizione hanno sollevando l'argomento spiegando che, seppur non ci sia nulla di personale contro la Muccitelli, che già lavora per la Rai (a "Mattino in famiglia" il sabato e spesso è inviata di "Quelli che il calcio"), forse per una questione di "opportunità" Masi dovrebbe desistere. Ma i palinsesti per l'estate sono stati rinviati, dunque il direttore generale potrà riflettere sul dilemma tra il cuore e l'azienda.

 


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