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1- VITTORIA! VITTORIA DE CHE? DOLCE & GABBANA SALVI IN TRIBUNALE MA NON DAL FISCO 2- CI SONO DUE VICENDUOLE DI TUTTO RISPETTO IN BALLO: L’ESTEROVESTIZIONE DELLA GADO SRL (ACRONIMO DELLE INIZIALI DI GABBANA E DOLCE). ALTRA GRANA, PRESSO LA COMMISSIONE TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO: LA CESSIONE DEL MARCHIO “D&G” ALLA GADO. PER 360 MILIONI DI EURO, DICONO I SARTI CESAREI. NOSSIGNORI, RIBATTONO ALLA GUARDIA DI FINANZA: ALMENO TRE VOLTE TANTO VALE IL VOSTRO MARCHIO, UN MILIARDO 3- MA SU TUTTI I QUOTIDIANI, ECCETTO \"IL FATTO\", SI CELEBRA IN POMPA \"L’ASSOLUZIONE\"

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Leo Sisti per Il Fattoquotidiano

volantin o contro il ventennale di dolce e gabbana

Vittoria! Quando il giudice dell'udienza preliminare Simone Luerti ha letto ieri la sua decisione nell'inchiesta per evasione fiscale sugli stilisti Dolce e Gabbana, i due avvocati che li difendono, Massimo Dinoia Francesco Miglioretti, non hanno trattenuto un sorriso.

in piazza contro il ventennale dolce e gabbana

Il duo amato da Madonna può esultare: prosciolto dalle accuse di dichiarazione infedele e truffa allo Stato per un miliardo di euro. Si potrebbe solo parlare di elusione, ma senza rilevanza penale. Qualcosa "border line", anche se la formula esatta è: "Il fatto non sussiste". Proscioglimento pieno.

Da un punto di vista tecnico giuridico ciò che ha creato intoppi è stata una sentenza delle sezioni unite della Cassazione di ottobre che sosteneva che quando c'è un reato fiscale non ci sarebbe truffa. Ma con tutta probabilità il pm Laura Pedio impugnerà il verdetto di Luerti quando, dopo il deposito, avrà letto le motivazioni.

Se per ora l'aspetto penale sfuma, rimane quello amministrativo. Ci sono due vicenduole di tutto rispetto, già scoppiate, la premessa del giudizio penale appena parzialmente accantonato. E tutt'e due oggetto di contestazione da parte dell'erario.

dolce-gabbana

La prima è legata all'esterovestizione della Gado srl (acronimo delle iniziali di Gabbana e Dolce), creatura lussemburghese alla quale nel 2004 la società milanese "D&G" ha ceduto il marchio per gestire dal Granducato le royalties sui prodotti venduti in licenza, dagli occhiali alle mutande.

dolce&gabbana

Il Lussemburgo era però una cortina di fumo: Milano comandava sempre su tutto. Nel 2007 dopo aver fatto rientrare la Gado in Italia, D&G hanno pagato 40 milioni di euro tra Iva, sanzioni e interessi.

Per l' esterovestizione della Gado i due hanno già perso davanti alle commissioni tributarie di primo e secondo grado (rimane la Cassazione). E' ancora aperta però un'altra grana, presso la commissione tributaria di primo grado: la cessione del marchio "D&G" alla Gado. Per 360 milioni di euro, dicono alla maison milanese.

Nossignori, ribattono alla Guardia di Finanza: almeno tre volte tanto vale il vostro marchio, un miliardo. Nelle retrovie, studi legali e Fiamme Gialle stanno negoziando una strada mediana.

 

 


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