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BUSINESS INTERNATIONAL - BOTTA DEL “WSJ” A MUSSARI: DIFFICILE CAPIRE COME MPS POSSA GIUSTIFICARE I SUOI PIANI PER IL 2011-2012 - “LA TRIBUNE”: PARMALAT POTREBBE ARRUOLARE LACTEOS CONTRO LACTALIS - “FT”: L’EUROPA E IL SUO LUNGO CAMMINO DI LACRIME VERSO L’UNIONE FISCALE - UNA RIFORMA FISCALE PER SALVARE L’AMERICA - “LES ECHOS”: BERTRAND EVOCA UNA LEGGE SUI PREMI SALARIALI ENTRO L’ESTATE - PORTOGALLO: L’AUSTERITY PER IL SALVATAGGIO - FRANCE TÉLÉCOM E DEUTSCHE TELEKOM SI METTONO IN SOCIETÀ…

Next: 1- ZORRO ZINGALES UCCELLA SUPERPASSERA CHE SVOLAZZA SUL \"CONFLITTO DI INTERESSI\" SECONDO L’ECONOMISTA DI CHICAGO, IL PIANO ALITALIA DI BANCAINTESA IN AMERICA SAREBBE STATA CONDANNATO PERCHÉ “UN CONSULENTE DEL VENDITORE NON PUÒ ASSUMERE AL TEMPO STESSO ANCHE IL RUOLO DI COMPRATORE”. ZORRO Z. TRAFIGGE ANCORA: \"IL CONFLITTO DI INTERESSI DI PASSERA STA PER RIPETERSI ANCHE NEL PIANO PARMALAT\" 2- I DUE MORATTI TERRORIZZATI PER LA SENTENZA CHE HA CONDANNATO I VERTICI DELLA THYSSEN TEDESCA. UN PRECEDENTE ECCEZIONALE CHE PUÒ RIMBALZARE SUI LORO IMPIANTI IN SARDEGNA DOVE IL 12 APRILE SCORSO È MORTO INTOSSICATO UN OPERAIO SARAS 3- POSSIBILE CHE \"FURBIZIO\" BASILE FOSSE IGNARO DEL “BUCO” FINANZIARIO DELL’ATAC E DEL CONTESTO ALEMANNIANO NEL QUALE ANDAVA A CACCIARSI? IN ARRIVO SEMBRA ESSERE ANTONIO CASSANO (L’ATTUALE DIRETTORE FINANZA DELL’AZIENDA TRANVIARIA) 4- BERNABÉ FA PER TRE: CADE LA STELLA DI OSCAR CICCHETTI, SALE L’ASTRO LUCA ROSSETTO
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DAGOREPORT

JOSE SOCRATES

1 - LES ECHOS
PORTOGALLO, SALVATAGGIO ABBINATO A PIANO DI "AUSTERITY"
http://bit.ly/f0w0EL

- Le discussioni in merito al salvataggio del Portogallo entrano nel vivo. Oggi, a Lisbona, i rappresentati della Commissione europea, della Bce e del Fondo monetario internazionale incontrano le autorità portoghesi.

L'aiuto previsto di 80 miliardi sarà abbinato a una cura di austerity sul modello di quelle già vissute da Grecia e Irlanda.

PREMI SALARIALI, BERTRAND EVOCA UNA LEGGE "PRIMA DELL'ESTATE"
http://bit.ly/gJEyzv

- Malgrado la levata di scudi degli industriali francesi, il ministro del Lavoro, Xavier Bertrand va avanti, torna sull'argomento dei premi salariali e annuncia una legge per "prima dell'estate".

France Telecom Logo

FRANCE TÉLÉCOM E DEUTSCHE TELEKOM VOGLIONO MUTUALIZZARE I PROPRI ACQUISTI
http://bit.ly/hyh5So

- France Télécom et Deutsche Telekom hanno annunciato la creazione di una società comune con il fine di mutualizzare gli acquisti. Un'operazione che le due compagnie telefoniche prevedono porterà un risparmio di 1,3 miliardi di euro l'anno in tre anni.

2 - THE WALL STREET JOURNAL

SE LA GRECIA FALLISCE SONO DOLORI PER TUTTI
http://europe.wsj.com/home-page

- Per molti economisti l'idea di un default greco è quasi una conclusione scontata. Ma il sentiero è pieno di insidie.

LE GRANDI AMBIZIONI DI MPS RICHIEDONO UN'ESECUZIONE PERFETTA
http://on.wsj.com/gJGspO

- Mps ha molti anni di età, scrive il "Wall Street Journal", ma le sue origini non ci riportano alla mitologia e agli eroi. Perciò è difficile capire come possa giustificare i suoi piani per il periodo 2011-2012.

Le crescita dell'economia italiana è scarsa e la banca senese sembra destinata a veder inchiodate le sue speranze ai più alti tassi d'interesse.

Atene

3 - LA TRIBUNE
LA BRASILIANA LACTEOS POTREBBE ALLEARSI CON PARMALAT CONTRO LACTALIS
http://bit.ly/iiDAHf

- Per Roma si fa sempre più seducente l'idea di una partecipazione straniera all'interno dell'alleanza italiana contro la francese Lactalis. In ballo c'è la brasiliana Lacteos.

4 - FINANCIAL TIMES
VIGNI: "DOPO RISTRUTTURAZIONE IL BANCASSURANCE SARÀ SEGMENTO CHIAVE PER MPS"
http://www.ft.com/

- Intervista al "Financial Times" del direttore generale di Monte dei Paschi, Antonio Vigni. Sul ruolo che soprattutto la Banca d'Italia ha avuto nelle operazioni di ricapitalizzazione delle più grandi banche italiane Vigni risponde: "Non siamo stati obbligati da nessuno, ma sappiamo che il nostro governo ha fatto presente in molte occasioni che il sistema bancario ha bisogno di una ricapitalizzazione. Questo è ovvio e, ovviamente, siamo d'accordo".

GIUSEPPE MUSSARI

Riguardo alla promessa fatta da Mps di pagare dividendi pari a due miliardi entro i prossimi tre, quattro anni, il giornalista del quotidiano inglese chiede a Vigni se sia stata una scelta dettata dall'esigenza di convincere la Fondazione, che possiede il 50% di Monte dei Paschi, ad accollarsi la ricapitalizzazione.

Vigni risponde che "No, l'impegno preso in merito ai dividendi riguarda tutti gli azionisti perché i nostri target sono target per migliorare i profitti - più di un miliardo di utile netto nel 2013 - e la politica del dividenti è indirizzata a tutti".

Parmalat

"Dopo la ristrutturazione della banca, vogliamo perseguire una nuova fase di crescita - prosegue Vigni - con uno stretto controllo di costi ed efficienza e un'attenzione privilegiata alla joint venture con Axa che sta andando molto bene. Penso che in futuro, il bancassurance, specialmente nel segmento delle pensioni, sarà un elemento chiave del nostro programma.

ANTONIO VIGNI DG MPS

L'EUROPA E IL SUO LUNGO CAMMINO DI LACRIME VERSO L'UNIONE FISCALE
http://www.ft.com/

- A volte diventa impossibile rimandare ulteriormente le scelte difficili. Germania e Francia si trovano di fronte a un'alternativa: affrontare l'implosione dell'eurozona oppure tirare un gran respiro e accettare un bond europeo.

LA RIFORMA FISCALE PUÒ ANCORA SALVARE L'AMERICA
http://www.ft.com/

OBAMA

- Repubblicani e democratici sono in trincea e il controllo del deficit pubblico è un argomento secondario rispetto al loro scontro. Per forzare la situazione potrebbe esser necessario un totale tracollo fiscale. Oppure una riforma...

 


1- ZORRO ZINGALES UCCELLA SUPERPASSERA CHE SVOLAZZA SUL \"CONFLITTO DI INTERESSI\" SECONDO L’ECONOMISTA DI CHICAGO, IL PIANO ALITALIA DI BANCAINTESA IN AMERICA SAREBBE STATA CONDANNATO PERCHÉ “UN CONSULENTE DEL VENDITORE NON PUÒ ASSUMERE AL TEMPO STESSO ANCHE IL RUOLO DI COMPRATORE”. ZORRO Z. TRAFIGGE ANCORA: \"IL CONFLITTO DI INTERESSI DI PASSERA STA PER RIPETERSI ANCHE NEL PIANO PARMALAT\" 2- I DUE MORATTI TERRORIZZATI PER LA SENTENZA CHE HA CONDANNATO I VERTICI DELLA THYSSEN TEDESCA. UN PRECEDENTE ECCEZIONALE CHE PUÒ RIMBALZARE SUI LORO IMPIANTI IN SARDEGNA DOVE IL 12 APRILE SCORSO È MORTO INTOSSICATO UN OPERAIO SARAS 3- POSSIBILE CHE \"FURBIZIO\" BASILE FOSSE IGNARO DEL “BUCO” FINANZIARIO DELL’ATAC E DEL CONTESTO ALEMANNIANO NEL QUALE ANDAVA A CACCIARSI? IN ARRIVO SEMBRA ESSERE ANTONIO CASSANO (L’ATTUALE DIRETTORE FINANZA DELL’AZIENDA TRANVIARIA) 4- BERNABÉ FA PER TRE: CADE LA STELLA DI OSCAR CICCHETTI, SALE L’ASTRO LUCA ROSSETTO

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1- ZORRO ZINGALES UCCELLA SUPERPASSERA
Non aveva l'aria molto allegra Corradino Passera quando ieri alle 16 è entrato nella sala congressi di IntesaSanPaolo a Torino.

CORRADO PASSERA

Forse era stanco per il roadshow che nei giorni scorsi lo ha portato da New York a Londra per spiegare agli analisti e a pochi intimi dell'informazione le ragioni dell'aumento di capitale che il suo Istituto ha fatto per affrontare nuove avventure, oppure si aspettava una folla pari a quella che a metà settimana ha accolto Mario Draghi al teatro Carignano per la lectio magistralis della "Biennale Democrazia".

Luigi Zingales

Eppure gli organizzatori gli avevano riservato un intervento conclusivo come sponsor principale dell'evento che ha avuto uno straordinario successo di pubblico; probabilmente l'aria infastidita del banchiere comasco era da attribuire al feroce attacco condotto da Luigi Zingales sul "Sole 24 Ore", il 48 enne economista-ragazzino di origini padovane che insegna all'università di Chicago, ma ha sempre gli occhi puntati sull'Italia.

In un articolo confinato astutamente dal giornale di Confindustria nella parte bassa di una pagina interna, il barbuto Zingales questa volta ha preso di petto la banca di Abramo-Bazoli e di Corradino Passera, mettendo a confronto il modello americano con il sistema italiano.

BAZOLI

Con una manciata di righe al vetriolo ha beffeggiato le operazioni condotte da Intesa per salvare l'Alitalia con la cordata dei patrioti italiani e in maniera puntigliosa ha ricordato le anomalie del "Piano Fenice" che Corradino mise in piedi con l'aiuto del governo, un'operazione che a suo dire in America sarebbe stata condannata perché "un consulente del venditore non può assumere al tempo stesso anche il ruolo di compratore".

Secondo Zingales il conflitto di interessi sta per ripetersi anche nel Piano Parmalat dove in nome dell'italianità si stravolgono le regole e sarà concesso a IntesaSanPaolo di vendere le principali partecipazioni estere al miglior offerente.

La conclusione del professore bocconiano, che si diverte a ficcare chiodi nella testa del Cavaliere, di Geronzi e di Franchino Bernabè, ha un tono beffardo: "dobbiamo riconoscere a Bazoli e Passera un brillante acume imprenditoriale", perché invece di operare nella patria del capitalismo spietato dove le banche perseguono il profitto alla vecchia maniera e spesso finiscono per perdere soldi, IntesaSanPaolo si mette al servizio di un Paese dove il capitalismo è temperato e riesce a ottenere leggi e favori che consentono profitti sicuri ("è un modello brillante. Per la banca, soprattutto").

Alitalia

La risposta di Corradino è arrivata a stretto giro dalla sala congressi di piazza San Carlo, ed è stata una replica piccata che ha negato qualsiasi conflitto di interessi nella vicenda Alitalia dove - ha detto l'ex-McKinsey - "siamo stati chiamati a dare un giudizio e ci hanno chiesto se si poteva trovare 1 miliardo di soldi privati".

Poi ha ammesso che la storia si ripeterà in qualche modo nella vicenda Parmalat. Alla faccia del barbuto Zingales e del conflitto di interesse.

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2- I DUE MORATTI TERRORIZZATI PER LA SENTENZA CHE HA CONDANNATO I VERTICI DELLA THYSSEN TEDESCA. UN PRECEDENTE ECCEZIONALE CHE PUÒ RIMBALZARE SUI LORO IMPIANTI IN SARDEGNA DOVE IL 12 APRILE SCORSO È MORTO UN OPERAIO
Anche a Milano c'è qualcuno che gira con l'aria mesta.

È la famiglia dei Moratti, la dinastia del petrolio che ha creato un impero grazie al lavoro del padre Angelo, grande imprenditore e presidente dell'Inter. A preoccupare i due eredi Massimo e Marco non sono le sorti della squadra che sta affondando nel ridicolo, e nemmeno la bagarre per le amministrative dove donna Letizia Moratti di Rivombrosa, moglie di Gianmarco, cerca di ripetere l'exploit del 2006 quando vinse a mani basse contro il candidato Bruno Ferrante.

FRATELLI MORATTI

Ieri la sindachessa mostrava la chiostra smisurata dei denti al teatro Nuovo mentre il Cavaliere sferrava uno dei tanti attacchi alla magistratura, e non aveva l'aria nemmeno troppo preoccupata per i manifesti criminali sulle Brigate Rosse di cui un candidato consigliere Pdl si è attribuito una paternità sospetta.

Donna Letizia è convinta di farcela anche questa volta senza quei 6,3 milioni che il marito le ha dato per vincere le precedenti elezioni, e sembra estranea alla problematica che in questo momento preoccupa da vicino il consorte e il cognato Massimo. I due Moratti sono infatti molto preoccupati per le notizie rimbalzate venerdì da Torino con la sentenza che ha condannato i vertici della Thyssen tedesca.

LETIZIA MORATTI

La sentenza rappresenta infatti un precedente eccezionale che chiama in causa le responsabilità delle aziende nella sicurezza degli impianti, ed è stata un autentico trionfo per Raffaele Guariniello, il 70enne procuratore alessandrino protagonista di un numero infinito di cause.

Raffineria Saras

Adesso per i Moratti si apre uno scenario inedito con conseguenze imprevedibili che toccano il problema della manutenzione dei loro impianti in Sardegna dove il 12 aprile scorso è morto un operaio siciliano per esalazioni di ossido di carbonio. Questo incidente fa seguito ai tre decessi del maggio 2009 quando in una cisterna persero la vita tre operai di una ditta di appalto esterna, e la Saras dei Moratti si affrettò a mettere in piedi un programma di manutenzione chiamato "Project Focus".

All'indomani dell'ultimo incidente il procuratore di Cagliari, Alessandro Pili, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma in Sardegna, dove papà Moratti sbarcò nel 1962, è scoppiata una polemica furibonda perché i sindacati ritengono che gli investimenti per la manutenzione si siano ridotti sensibilmente. A questo si aggiunge la crisi delle raffinerie europee e italiane per la concorrenza del mercato asiatico, ma il timore di chi come i Moratti opera nel settore è che prenda corpo la proposta dell'iperattivo Guariniello di creare un'Authority per la sicurezza.

Maurizio Basile


3- POSSIBILE INFATTI CHE BASILE FOSSE IGNARO DEL "BUCO" FINANZIARIO DELL'ATAC E DEL CONTESTO ALEMANNIANO NEL QUALE ANDAVA A CACCIARSI? IN ARRIVO SEMBRA ESSERE ANTONIO CASSANO (L'ATTUALE DIRETTORE FINANZA DELL'AZIENDA TRANVIARIA)
Quando la nave balla, i topi fuggono.

L'antico adagio vale per il sindaco dalle scarpe ortopediche, Alemanno, che non riesce più a contenere lo sfaldamento dei collaboratori e dei manager a capo delle utilities. Purtroppo il primo cittadino della Capitale non dispone di strumenti di comunicazione che sappiano spiegare il disastro della sua amministrazione, e ancora manca quel giornaletto con la forma di Maurizio Costanzo che pare abbia in mente di distribuire ai cittadini buttando al vento in questo modo altri milioni di euro.

GIANNI ALEMANNO

La botta più clamorosa gliel'ha data Maurizio Basile, il napoletano classe 1948 che dopo aver guidato Aeroporti di Roma è saltato sul carro di Alemanno con una bella giravolta politica. L'innamoramento del manager è stato sorprendente e il sindaco riconoscente lo ha fatto prima capo di gabinetto, poi lo ha messo alla guida dell'Atac, un'azienda con 13.600 dipendenti e un buco di oltre 130 milioni.

atac

Appena nominato Basile ha esibito la grinta dei manager più incalliti e ha ricordato a tutti come suo merito la privatizzazione dell'Ente Tabacchi che nel 2003 portò l'azienda nelle mani degli inglesi di Bat con la consulenza di Franchino Bernabè. La partenza della sua gestione all'Atac è stata fulminea, e il terrore si è sparso quando ha annunciato la creazione di cinque direzioni centrali facendo piazza pulita degli uomini che stavano accanto ad Adalberto Bertucci, il discusso ex-amministratore delegato dell'Atac.

Oscar Cicchetti

Dopo le dimissioni di Basile e del presidente Luigi Legnani, dall'entourage del sindaco è partita un'operazione di sputtanamento di Basile al quale si attribuiva la fuga per la riduzione dello stipendio da 350mila euro a 70mila. In realtà va detto che il manager napoletano non ha lasciato la sua poltrona per avidità; casomai gli va attribuita una dose notevole di ingenuità che è poi la caratteristica tipica dei manager ambiziosi che pensano di fornicare con la politica senza pagare pegno.

Non è possibile infatti che Basile fosse ignaro del "buco" finanziario dell'Atac e del contesto politico nel quale andava a cacciarsi. Adesso il volubile sindaco dalle scarpe ortopediche promette di risolvere la questione in pochi giorni e in pole position sembra essere Antonio Cassano (non quello altrettanto volubile che gioca al pallone, ma l'attuale direttore finanza dell'azienda tranviaria).

BERNABE


4- BERNABÉ FA PER TRE: CADE LA STELLA DI OSCAR CICCHETTI, SALE L'ASTRO LUCA ROSSETTO
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che a TelecomItalia la rivoluzione continua.

Dopo la nomina di Franchino Bernabè a superpresidente con superdeleghe e superstipendio, il nuovo amministratore delegato Marco Patuano venerdì sera ha tirato fuori dal cassetto il nuovo organigramma. La novità più importante è rappresentata dall'arrivo di Luca Rossetto che si occuperà della telefonia mobile.

Costui è un manager che fino al febbraio 2005 ha lavorato in Vodafone, poi è passato alla Rinascente dove si è occupato di rimettere a posto i magazzini Upim. Secondo il "Sole 24 Ore" cade la stella di Oscar Cicchetti, il fedelissimo di Bernabè che ha perso la supervisione sulla rete fissa per occuparsi di strategie alle dirette dipendenze di Batman-Bernabè.

Sarà invece una donna, Carlotta Ventura, a curarsi delle sponsorizzazioni e del Centro Media, mentre le deleghe sulle partecipazioni in Brasile e Argentina che dovevano essere assegnate al povero Napoletone, Luca Luciani, faranno capo direttamente all'invincibile superpresidente Bernabè".

 

SI ACCETTANO SCOMMESSE SU QUANTE PUNTATE MEDIASET CONCEDERà ANCORA A PAOLINO BANALIS: IL “SENSO DELLA VITA” (12,8%) DOPPIATO DA TERENCE HILL (23,8%) E BATTUTO DA “REPORT” (12,2% MA PIÙ SPETTATORI) - FAZIO IN GINOCCHIO DA NANNI MORETTI CHE LO PRENDE PER IL CULO (17%) - LA FORMULA1 DALLA CINA CON FURORE (40%) - DA LUCY C’È DI PIETRO (10%) - TGMINZO (23%), TGMIMUN (20,3%), TGCHICCO (6,7%)…

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Ornella Petrucci per "Il Velino"

il-senso-della-vita-bonolis

In 6 milioni 94 mila telespettatori, con il 23,85 per cento di share, hanno visto ieri in prima serata su Rai1 la fiction "Un passo dal cielo", con Terence Hill. Quasi tre milioni in meno per il resto della programmazione di prime time. Su Rai3 il programma di Milena Gabanelli, "Report", partito dal caso del comune di Bologna, è stato seguito da 3 milioni 113 mila telespettatori, con il 12,27 per cento di share. Su Canale5 il varietà "Il senso della vita", con Luca Laurenti e Paolo Bonolis, ha raccolto 2 milioni 673 mila telespettatori e il 12,87 per cento di share.

TERENCE HILL AL SECOLO MARIO GIROTTI - copyright Pizzi

Su Rai2 i telefilm "Ncis" e "Hawaii Five-0" hanno totalizzato 2 milioni 571 mila telespettatori e il 9,24 per cento di share. Su Italia1 il film "Superman Returns", di Bryan Singer, con Brandon Routh, Kate Bosworth e Kevin Spacey, ha ottenuto un milione 754 mila telespettatori e l'8,26 per cento di share. Su Rete4 la soap "Tempesta d'amore" ha realizzato un milione 674 mila telespettatori e il 6,46 per cento di share. Su La7 il film "Mona Lisa Smile", di Mike Newell, con Julia Roberts e Kirsten Dunst, ha registrato 582 mila telespettatori e il 2,59 per cento di share.

In seconda serata "La domenica sportiva", in onda su Rai2 dalle 22.34, è stata vista da un milione 469 mila telespettatori, con il 10,23 per cento di share. Su Rete4 il competitor "ControCampo", in onda dalle 23.26, ha realizzato 553 mila telespettatori e il 6,59 per cento di share. Su Rai1 "Speciale Tg1 Il documentario", in onda dalle 23.30, ha riportato l'11,41 per cento di share, con un milione 279 mila telespettatori. Su Canale5 "Terra!", in onda dalle 0.31, ha siglato il 13,12 per cento di share, con 686 mila telespettatori.

gabanelli

Su Rai3 l'attualità targata "Cosmo", in onda dalle 23.49, ha raccolto 658 mila telespettatori e il 7,58 per cento di share. Su Italia1 il film "Ultraviolet", di Kurt Wimmer, con Milla Jovovich, in onda dalle 0.31, ha registrato l'11,16 per cento di share, con 487 mila telespettatori. Su La7 la riproposizione del programma "Bookstore", in onda dalle 0.18, ha realizzato 94 mila telespettatori e l'1,44 per cento di share.

FORMULA UNO

Sul fronte dei tg delle 20: il Tg1 ha raccolto 5 milioni 110 mila telespettatori e il 23,09 per cento di share; il Tg5 ha ottenuto 4 milioni 558 mila telespettatori e il 20,30 per cento di share; il TgLa7 ha realizzato un milione 512 mila telespettatori e il 6,79 per cento di share. Nel preserale il game show "L'eredità", in onda su Rai1 dalle 18.49, si è imposto totalizzando 3 milioni 437 mila telespettatori e il 21,07 per cento di share. In access prime time "Affari tuoi", in onda su Rai1, ha vinto con 5 milioni 276 mila telespettatori e il 19,53 per cento di share.

NANNI MORETTI A CHE TEMPO CHE FA

Nella stessa fascia su Rai3 "Che tempo che fa", con tra gli ospiti il regista Nanni Moretti, è stato seguito da 4 milioni 565 mila telespettatori, con il 17,08 per cento di share. Su Rai2 il Gran Premio di Formula1, con la vittoria di Lewis Hamilton, in onda dalle 8.55, ha riportato il 40,65 per cento di share, con 4 milioni 18 mila telespettatori. Sempre nelle prime ore del giorno su Rai1 "Mattina in famiglia", condotto da Tiberio Timperi e Miriam Mafai, ha siglato il 25,06 per cento di share, con un milione 481 mila telespettatori (sabato aveva realizzato un milione 393 mila telespettatori e il 25,52 per cento di share).

Nel pomeriggio il programma più visto è "Domenica in l'Arena" su Rai1: nella prima parte ha ottenuto 3 milioni 552 mila telespettatori e il 20,89 per cento di share; nella seconda 2 milioni 785 mila telespettatori e il 17,19 per cento di share; e nel segmento "Protagonista" 2 milioni 247 mila telespettatori e il 14,41 per cento di share. Nella stessa fascia "In mezz'ora", in onda su Rai3 dalle 14.33, con ospite di Lucia Annunziata il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, ha ottenuto un milione 652 mila telespettatori e il 10,03 per cento di share.

 

ABBI FEDE, IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE - L’OTTUAGENARIO EMILIO ALL’ATTACCO PERCHé LA SUA CARRIERA “NON FINISCA A PUTTANE”: “ADDIO AL TG4? CRETINATE; LITIGI CON SILVIO? FOLLIE, L’HO SENTITO IERI, DICE CHE MI DIFENDO POCO” - Il Cavaliere, bontà sua, secondo il compassato “Times”, l’ha assolto così: impossibile che le ragazze di Arcore toccassero Emilio proprio da quelle parti lì, perché \"per trovare il pisello di Fede devi fare la caccia al tesoro\"...

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Giovanni Cerruti per "la Stampa"

emilio fede al mare

Dipendesse da lui, dal decano dei Direttori, questa pagina e questo titolo dovrebbero essere dedicati ad altri e forse più nobili argomenti. «Non sarà mica il mio necrologio professionale, vero?», si raccomanda Emilio Fede. «Perché per quello c'è ancora tempo, tanto tempo. Continuerò a dirigere il mio Tg4, a fare il mio mestiere, la diretta è la mia vita».

Emilio Fede con la Olgettina Marysthell Garcia Polanco nel 2007

A giugno compirà 80 anni e quel giorno è facile immaginarselo lì, nella redazione del suo tg, perché Fede non stacca mai, è sempre Fede, è sempre sul pezzo, Natale, Capodanno e compleanno. A prolungare e difendere una carriera che non può, come si dice, finire a puttane.

Anche ieri, qualche minuto prima delle 19, ha dato il via al suo tg con il solito entusiasmo. Il capello però era meno curato del solito, il nodo della cravatta un po' troppo largo. Piccoli e forse unici indizi della frenesia di queste ore e questi tempi. C'è il telefono che suona sempre, e la risposte sono cortesi, disponibili, avvolgenti, a volte perfino elogi allo sconosciuto di turno.

Berlusconi Fede

Ci sono le cronache giudiziarie da leggere e rileggere. Ci sono gli avvocati da chiamare: «Non ho mai querelato nessuno e sono arrivato alla quinta in pochi giorni», annuncia. E solo un malintenzionato può sospettare che sia un invito alla cautela.

RUBY AL PARADISO DI RIMINI

Anche se non ne ha lo spirito, ora che ha l'età dei nonni - come si son permesse di ricordare un paio di ragazze che l'hanno frequentato ad Arcore -, il Direttore scopre che qualche cautela, appunto, a volte sarebbe consigliabile. «Altrimenti si può mettere tutto in ridicolo, e non è giusto».

E dunque prima di parlare si documenta, s'informa, verifica. E poi richiama. «Eccomi! Allora: il 6 gennaio ero qui al lavoro, poi sono andato in palestra e poi sì, credo, ad Arcore per la cena della Befana, mi ricordo certi pupazzi... Per l'ultima volta, come hanno scritto i giornali». Quella notte dell'Epifania che tutte le feste s'è portata via.

«Ma insomma, ma dài...». E mica si vorrà credere che sia davvero tutto finito, che se Fede non va più ad Arcore vita e affetti siano cambiati, compreso quello con Silvio Berlusconi. Non è vero, non è vero, non è vero. «L'affetto e la stima ci sono sempre, è falso che abbia problemi con lui. Se lo sento? L'ultima volta è stata tre giorni fa. Dice che dovrei difendermi di più, che sono troppo silenzioso».

Ambra Battilana e Chiara Danese Bunga Bunga con B Nonleggerlo

Il Cavaliere, bontà sua, secondo il compassato "Times"; l'ha assolto così: impossibile che le ragazze di Arcore toccassero Emilio proprio da quelle parti lì, perché «per trovare il pisello di Fede devi fare la caccia al tesoro».

Nel suo tg non ha bisogno di citare la sua disavventura, ammicca. L'altra sera c'era Maurizio Paniz, l'avvocato bellunese che ha convinto la maggioranza del Parlamento sulla parentela tra Mubarak e l'avvenente nipotina. «Se si fa un referendum l'opinione pubblica è contro l'abuso delle intercettazioni telefoniche», dice Fede. Allude, appunto. «A cosa mi riferisco? A nulla». Si deve trattenere. «Evito di utilizzare il mio tg per la mia difesa. Lo faccio per rispetto nei confronti del Comitato di Redazione, anche se l'altro giorno hanno scritto un comunicato che chiede chiarezza, e io avrei preferito fosse di appoggio».

Ambra Battilana

Ma non è più il tempo delle liti, non è il momento delle sfuriate in diretta, dei cazziatoni che basta un clic e si rivedono su YouTube. Ora è con i suoi giornalisti. «Si vuole tentare di far passare un angolo di informazione come una sorta di casting del malaffare - ha dichiarato all'agenzia Ansa -. Tutto questo mi amareggia, e condivido pienamente lo sgomento della redazione dove lavorano solo professionisti».

Che in questi giorni lo scrutano, notano una certa malinconia, e scommettono che non se ne andrà mai. La redazione è sempre stata la sua casa, il rifugio dove si sente coccolato, protetto, intoccabile.

Chiara Danese

«Adesso che ci ripenso - richiama -: non è vero che l'ultima volta l'ho sentito tre giorni fa. Con il Presidente Berlusconi ho parlato anche ieri, mi ha detto che è disponibile ad andare in tv per difendermi». Nell'attesa Fede provvede, e da solo. E in diretta s'infervora e s'impappina su uso&abuso, ovviamente delle intercettazioni telefoniche.

Chiara Danese

«Questo governo è già in ritardo». Non ce l'ha con l'uso, ma con l'abuso, «che mortifica la dignità delle persone». E ne discetta con Daniele Capezzone, portavoce Pdl, che almeno venerdì non l'ha salutato come all'inizio di questo caos di reati o peccati: «Tenga duro, Direttore».

Perché, sia chiaro, per Fede di reati qui non ce n'è. «E io non ho alcuna responsabilità penale». E le cene erano normalissime cene, e «non c'è bisogno di rivangare vicende che non esistono», e «sui giornali finiscono solo i pettegolezzi e bisogna intervenire», ed «è grave per me e la mia famiglia quello che viene scritto». E chi lo ferma più, questo Fede. Una risposta per tutto. Che ci faceva alle 3 di notte in piazza Loreto, alla stessa ora in cui risulterebbero lì anche due ragazze appena uscite da Arcore? Che domanda scema, ma certo che passa da Piazza Loreto di notte, c'è l'edicola che vende i quotidiani del giorno dopo...

Paolo Brosio ed Emilio Fede

Aspettando il Premier che lo difenderà in tv Emilio Fede resiste, resiste, resiste. Le voci maligne lo vorrebbero in partenza, incompatibilità con Berlusconi jr., via dal Tg4 in cambio di una vagonata di euro. «Cretinate», dice il Direttore.

Meno male che c'è chi si preoccupa per lui, ed è Paolo Brosio, il telecronista di Mani Pulite passato da Fede alla Madonna di Medjugorje: «Mi dispiace, chi tocca il Tg4 tocca la mia vita dice -. I magistrati facciano il loro dovere, ma spero che si chiarisca tutto. Il Direttore ha già passato momenti difficili, spero passino anche questi. Prego tanto per lui». E così sia.

 

CIAO CIAO, CIA! - FUGA DI AGENTI SEGRETI E ANALISTI PER LE AGENZIE PRIVATE DI SICUREZZA, LIEVITATE DOPO L’ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE - SOCIETà (FIGLIE DEL BUSHISMO CON LA PISTOLA) CHE PRIMA ARRUOLANO, A PESO D’ORO, I MIGLIORI CERVELLI DELLA CIA E POI ACCHIAPPANO APPALTI MILIONARI DAL PENTAGONO PER GESTIRE LE QUESTIONI PIÙ ROGNOSE - QUASI IL 30% DEGLI OPERATIVI DELL’INTELLIGENCE USA È COMPOSTO DA “CONTRACTORS” (LEGGI MERCENARI)…

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Francesco Semprini per "la Stampa"

È una vera e propria fuga di cervelli, quella con cui è alle prese la Cia da dieci anni. Dagli attentati dell'11 settembre 2001 le società di intelligence e sicurezza private hanno «rubato» decine di agenti segreti in forze a Langley, con l'obiettivo di conquistare un posto tra i contractor di riferimento della emergente industria di difesa privata.

Stephen Kappes Barack Obama e Leon Panetta

Le defezioni dalla Central Intelligence Agency non hanno riguardato funzionari qualsiasi, ma veterani con incarichi negli alti ranghi dei servizi segreti. Almeno 91 «cervelloni» sono passati dal pubblico al privato negli ultimi dieci anni, secondo un'inchiesta del «Washington Post», e alcuni di questi erano vertici dell'agenzia.

Oltre a tre direttori, la Cia ha perso quattro dei suoi vice, responsabili delle attività operative, tre capi del centro anti-terrorismo, e tutti i cinque capi divisione che erano in servizio al momento degli attacchi dell'11 settembre 2001. Non è una novità a Washington che dagli apparati pubblici vengano reclutati esperti dai privati.

Robert Grenier

Le aziende di difesa vanno a pescare al Pentagono i generali prossimi alla pensione, mentre le società di lobbying arruolano ex membri del Congresso o dell'Amministrazione. Ma quello che sta avvenendo a Langley ha fatto cadere un «codice di discrezione», una forma di consuetudine etica in base alla quale gli ex agenti quasi mai andavano a lavorare per contractor che forniscono servizi di intelligence al governo.

L'ondata di defezioni solleva interrogativi sulle perdite inflitte alla Cia: i funzionari che lasciano hanno conoscenze istituzionali e contatti nel mondo degli affari, che sono propri solo di chi lavora per la più importante agenzia di intelligence americana. Tra i «cervelloni» in fuga ci sono nomi illustri come Stephen Kappes, capo delle spie che operavano a Mosca, l'uomo che ha guidato il negoziato sul disarmo della Libia nel 2003. E c'è Henry Crumpton, uno dei primi agenti in Afghanistan subito dopo gli attacchi alle Torri Gemelle, e Cofer Black, direttore dell'antiterrorismo in carica l'11 settembre.

IL QUARTIER GENERALE CIA A LANGLEY

L'esodo verso il settore privato, spiega il Washington Post nel suo «Top Secret America Investigation», prende piede dal boom del settore di «private security». Secondo l'indagine, delle 854 mila persone con «licenza da spia», 265 mila sono «contractor». Ciò significa che il 30% del personale in forza alle agenzie di intelligence viene dal settore privato e si occupa delle più diverse attività.

«Dall'11 settembre il profilo demografico dell'agenzia ha subito una modifica sostanziale, diverse persone hanno lasciato e sono arrivati tanti giovani», dice Robert Grenier, in forze per 27 anni alla Cia e ora presidente di Erg Partners, boutique di investimenti specializzata nel settore intelligence. Per le società private alla conquista di appalti governativi, avere alti ranghi della Cia tra le proprie file è un fattore vincente. Per questo sono disposte a pagare compensi d'oro. Sebbene l'agenzia sia generosa con i propri veterani - i loro stipendi arrivano sino a 180 mila dollari l'anno -, i «contractor» sono disposti a staccare assegni molto più corposi.

BIDEN E LEON PANETTA

I picchi dell'esodo si sono registrati tra il 2002 e il 2007, in coincidenza con il boom del settore privato. L'Agenzia si era trovata impreparata in occasione dell'11 settembre a causa delle tante revisioni cui era stata sottoposta: tra il 1990 e il 1996 il Congresso aveva tagliato il suo budget, che è poi rimasto invariato sino al 2000. La guerra scatenata da Al Qaeda ha generato la richiesta di nuovi esperti e di personale aggiuntivo da impiegare nelle aree strategiche.

La Cia da sola non poteva far fronte a questa domanda, e per questo si è rivolta al settore privato. Leon Panetta ha cercato di frenare l'esodo dei «cervelloni», ma nonostante le politiche di incentivi, tre dei suoi maggiori esperti sono partiti, per un totale di 75 anni di «know-how» in fuga.

 

NON HABEMUS INCASSI: BUONO MA NON ECCEZIONALE IL PRIMO WEEKEND AL BOX OFFICE PER NANNI MORETTI: CON 500 COPIE SFIORATO 1.3 MLN €, BATTUTO DAL CARTOON “RIO” (1.674 MLN) - IL RECORD DELLA MEDIA PER SALA È DEL THRILLER DI CAGE E DE NIRO “LIMITLESS (3.790€) - PROFONDO FLOP PER IL CULO DI BELEN E LA FACCIA DI SOLFRIZZI (260MILA), SETTIMI CON LA PIÙ BASSA MEDIA DELLA TOP TEN…

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MORETTI- HABEMUS PAPAM

1 - TUTTI A RIO
Da www.cinematografo.it
- I colori di Rio dominano al box office: con 1.674.289 euro il cartoon di Carlos Saldanha conquista la vetta del botteghino, forte delle 626 sale monitorate da Cinetel. In seconda posizione Habemus Papam di Nanni Moretti, con 1.298.524 euro e una media copia di 2.905 euro. Altra new entry in terza posizione, Limitless, che incassa 943.779 euro ma fa registrare la più alta media per copia del weekend, pari a 3.790 euro.

MORETTI- HABEMUS PAPAM

Scende di tre gradini The Next Three Days di Paul Haggis, ora quarto con 608.784 euro e un incasso totale di 2.020.978 euro. Esordisce in quinta posizione Scream 4 (534.396 euro), seguito da C'è chi dice no, sesto con 405.913 euro. Solamente settimo Se sei così, ti dico sì di Eugenio Cappuccio, che incassa 261.537 euro per la più bassa media copia della top ten (836 euro), mentre Nessuno mi può giudicare è ottavo con 185.548 euro e un incasso complessivo di 7.497.328 euro. Perdono infine rispettivamente sei e cinque posizioni Drive Angry, nono con 138.548 euro, e Mia moglie per finta, decimo con 133.415 euro.

LIMITLESS

2 - BOX OFFICE USA, RIO CONQUISTA LA VETTA..
Da www.vivacinema.it
- Grandi incassi al box office Usa questo week end: a conquistare la vetta è Rio, il cartoon in 3D ambientato in Brasile. Prodotto dai Blue Sky Studios per la 20th Century Fox con 90 milioni di dollari di budget, il film ha incassato solo in Usa 40 milioni di dollari, recuperando la metà circa dei costi di produzione solo nei primi giorni di programmazione. Ma il dato più importante è quello relativo agli incassi worldwide: 168 milioni in tutto il mondo.

Davvero un esordio spettacolare per Rio, il nuovo film d'animazione dei creatori di Cattivissimo me, doppiato tra gli altri da Anne Hathaway.
Delude invece Scream 4, il nuovo capitolo del franchise diretto da Wes Craven, che esordisce in seconda posizione con 19.2 milioni di dollari.

BELEN E SOLFRIZZI

Scende invece dal primo al terzo posto Hop, che totalizza 82.6 milioni di dollari negli Stati Uniti, seguito da Soul Surfer, in quarta posizione con 7.4 milioni di dollari.
Quinto posto per Hanna, il film di Joe Wright che aveva esordito brillantemente la scorsa settimana e adesso arriva a un totale di 23.3 milioni.

Scivola al sesto posto Arturo, con 22.3 milioni in totale, mentre continua ad incassare Insidious, arrivato a 35 milioni di dollari.
A chiudere la classifica sono Source Code, che arriva a 36.9 milioni, The Conspirator, con 3.9 milioni in tre giorni e fanalino di coda, Your Highness, con soli 15 miloni.

 

MILANO THRILLING - NON SOLO PER IL BANANA, ANCHE PER RATZINGA LA CITTà A MISURA DUOMO è UN TEST STRATEGICO E CONVOCA (PER LA PRIMA VOLTA IN 80 ANNI) IL “CONGRESSO” DEI PRELATI, PER AVERE CONSIGLI SUL SUCCESSORE DELL’ARCIVESCOVO DI MILANO TETTAMANZI - SCOLA E RAVASI IN POLE POSITION, MA I CANDIDATI SONO MOLTI - ANCHE IN VATICANO, RIVOLGIMENTI IN VISTA: NUOVI NOMI PER IOR PROPAGANDA FIDE, SEGRETERIA DI STATO E AFFARI ECONOMICI....

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1 - PER IL DOPO-TETTAMANZI IL PAPA NON SCEGLIE DA SOLO - SI AFFIDA AL "CONGRESSO" DELLA CONGREGAZIONE DEI VESCOVI
Andrea Tornielli per "la Stampa"

Pap ratzinger jpeg

Nella seconda metà di maggio accadrà in Vaticano qualcosa che non ha precedenti negli ultimi ottant'anni: il «congresso» della Congregazione dei vescovi, cioè la riunione dei porporati e presuli membri del dicastero, discuterà della nomina del nuovo arcivescovo di Milano. È infatti scaduta lo scorso marzo la proroga di due anni ottenuta dal cardinale Dionigi Tettamanzi.

È stato Benedetto XVI a decidere che la nomina del pastore della diocesi più grande d'Europa e tra le più importanti del mondo, segua la trafila ordinaria e prima di arrivare sul suo tavolo venga discussa e vagliata. Nelle scorse settimane il nunzio in Italia, Giuseppe Bertello, ha compiuto un'ampia consultazione, chiedendo i pareri a circa un centinaio fra vescovi, sacerdoti e laici di Milano e della Lombardia. Proprio in questi giorni viene ultimato un secondo rapidissimo supplemento d'inchiesta, che porterà a disegnare l'identikit ideale e a precisare la rosa di nomi più significativi.

ARCIVESCOVO DIONIGI TETTAMANZI

Dal 1929, anno della designazione a Milano dell'abate Ildefonso Schuster, fino al 2002, anno della nomina di Tettamanzi, il ruolo chiave di pastore della diocesi ambrosiana è stato sempre stabilito dai Papi con l'aiuto di pochissimi collaboratori. Così fece Pio XII nel novembre 1954, quando decise per Giovanni Battista Montini. Così fece quest'ultimo, appena divenuto Paolo VI, scegliendo nel 1963 come successore l'ausiliare Giovanni Colombo. E lo stesso accadde per le due nomine ambrosiane di Papa Wojtyla: quella di Carlo Maria Martini e quella dell'attuale cardinale.

Cardinale Scola

Papa Ratzinger, invece, ha voluto seguire una via diversa, e anche se è molto probabile che abbia già un'idea precisa sul candidato, ha preferito sondare, consultare, ascoltare moltissimi pareri. E soprattutto, prima di decidere, ha stabilito che la discussione avvenga nella riunione ordinaria del dicastero competente, che potrebbe avvenire giovedì 19 o giovedì 26 maggio, subito dopo la visita del Papa a Venezia.

La decisione finale di Benedetto XVI dovrebbe essere annunciata a fine giugno e il nuovo arcivescovo si insedierà ai primi di settembre, per l'inizio dell'anno pastorale. I due candidati più illustri sono già cardinali. Il primo è Angelo Scola, 69 anni, nato a Malgrate (Lecco) in diocesi ambrosiana, da nove anni patriarca di Venezia. Ratzinger lo conosce personalmente da lungo tempo e lo stima molto, avendolo avuto come collaboratore alla Congregazione per la dottrina della fede.

CARDINALE RAVASI

È a tutt'oggi considerato in pole position. Il secondo cardinale, anch'egli ambrosiano, è Gianfranco Ravasi, 68 anni, biblista, «ministro della cultura» vaticano dal 2007. Nelle ultime settimane la candidatura di Ravasi è apparsa più defilata, a motivo della grande importanza del lavoro internazionale che il porporato sta svolgendo nel dialogo con il mondo della cultura, molto apprezzato dal Pontefice.

L'altro candidato forte è Gianni Ambrosio, 67 anni, vescovo di Piacenza, molto vicino al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che lo ha indicato quale rappresentante della Santa Sede nel cda della Cattolica di Milano. In corsa ci sono poi i vescovi di Bergamo, Francesco Beschi (59 anni) e di Brescia, Luciano Monari (69 anni).

PRESIDENTE IOR ETTORE GOTTI TEDESCHI

Hanno ottenuto voti anche l'arcivescovo di Chieti, Bruno Forte, 61 anni, teologo, come pure altri due prelati già segnalati per Torino, il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, 63 anni; e monsignor Aldo Giordano, 56 anni, osservatore al Consiglio d'Europa. Proprio quanto accaduto per il capoluogo piemontese, con la nomina dell'arcivescovo Cesare Nosiglia, dimostra come Ratzinger ascolti tutti ma poi scelga in piena autonomia.

Soltanto mediatica, infine, la candidatura di Angelo Bagnasco: il presidente della Cei ne avrebbe tutte le qualità, ma se venisse nominato sarebbe la terza volta in soli nove anni che Genova perde il suo cardinale perché trasferito altrove.

La nomina del successore di Tettamanzi vista l'importanza della diocesi ambrosiana, sarà letta anche in vista del Conclave. Ma chiunque sia il designato, non avrà tempo per pensare a futuribili strategie. Si troverà infatti a dover fare i conti con una diocesi di proporzioni sterminate e con due decisioni di Tettamanzi ormai irreversibili, ma molto discusse tra il clero: la riorganizzazione delle parrocchie in unità pastorali e l'entrata in vigore del nuovo lezionario ambrosiano.

Don Luigi Mistò


2- RIMPASTO OLTRETEVERE RATZINGER RIVOLUZIONA LA SQUADRA DI GOVERNO...
Giacomo Galeazzi per "la Stampa"

Nelle prossime settimane «Propaganda Fide», il Prelato dello Ior e il sostituto della Segreteria di Stato, a giugno-luglio la Prefettura degli affari economici e il Governatorato. Benedetto XVI cambia la squadra di governo con un giro di nomine in Curia che entro tre mesi porterà all'avvicendamento di alcuni uomini-chiave del pontificato.

Ad avviare il valzer delle poltrone è la decisione papale di affidare il ministero delle Missioni all'attuale «numero due» della Segreteria di Stato, l'arcivescovo Fernando Filoni (preferito al porporato australiano Pell), anche in virtù del comprovato rigore nell'amministrazione e della conoscenza della realtà cinese maturata negli Anni 90 ad Hong Kong (ha seguito il passaggio della ex colonia inglese sotto la sovranità della Cina).

Intanto al Governatorato il segretario generale Carlo Maria Viganò ha completato il piano di tagli alle spese ed è stato ricevuto due settimane fa dal Papa. Ha trasformato in un biennio il passivo di sette milioni di euro in un attivo di trenta.

Monsignor Piero Pioppo

Nei giorni scorsi Viganò ha incontrato il cardinale Velasio De Paolis, presidente della Prefettura degli affari economici e delegato pontificio dei Legionari di Cristo, per presentare i bilanci risanati. Finora Viganò era considerato il successore naturale del Governatore Giovanni Lajolo, ma adesso si fa il suo nome anche per la guida del ministero delle Finanze (incarico cardinalizio) al posto di De Paolis, al quale rimarrebbe la delega per la congregazione dei Legionari di Cristo.

Alla guida del Governatorato sembra destinato il nunzio in Italia, Giuseppe Bertello, vicino al segretario di Stato Tarcisio Bertone, che così riceverà la porpora (al pari di Filoni e Viganò) nel concistoro che potrebbe avvenire ad inizio 2012.

Imminente è anche la designazione a Prelato dello Ior di Luigi Mistò, responsabile nell'arcidiocesi di Milano del servizio per il sostegno economico della Chiesa.

Attilio Nicora

Un incarico di rilievo che garantisce libero accesso alle carte di tutte le operazioni finanziare d'Oltretevere e che, durante le gestioni dei «banchieri di Dio» Marcinkus e De Bonis, fu investita dall'onda d'urto degli scandali Sindona, Ambrosiano, maxitangente Enimont.

Su proposta del presidente dell'Autorità di informazione finanziaria, Attilio Nicora viene così riempita una casella vacante da un anno e mezzo, contesa da varie cordate interne. Da qui la decisione papale di affidarsi ad un ecclesiastico «extra-Vaticano». Il Prelato opererà in stretto coordinamento con il presidente dello Ior, Gotti Tedeschi. Da quando l'arcivescovo Piero Pioppo, braccio destro del cardinale decano Sodano, è stato nominato nunzio in Camerun e in Guinea Equatoriale, nessuno è riuscito a ottenere l'investitura.

Mistò, ex allievo all'Università Gregoriana del cardinale De Paolis, è espressione della finanza bianca lombarda ed è stimato anche da Ruini e dai bresciani Monari e Re. Non è ancora stata presa una decisione, invece, per l'ambita poltrona di Sostituto della Segreteria di Stato. Tra i possibili candidati, il delegato per le rappresentanze pontificie, Luciano Suriani, il nunzio in Francia, Luigi Ventura o gli ambasciatori papali in Venezuela e Libano, Pietro Parolin e Gabriele Caccia.

 

UN CAZZO ALLA SBARRA - LA PASSIONE DEMENZIALE PER LA GNOCCA HA FATTO PIOMBARE IL CAVALIER PALPEGGIONI SOTTO LA SCURE DELLE PROCURE DI MILANO, ROMA, BARI, PALERMO E NAPOLI - NON SOLO LA RICERCA DEL PISTOLINO FUMANTE, LA CACCIA AL CINGHIALONE DI ARCORE CONTINUA SUL FRONTE AFFARI: DALLE CORRUZIONI AI REATI FISCALI, DALLE STRAGI DI MAFIA ALLA P3 E LA P4, FINO AGLI APPALTI DEL G8 E LA RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO ALL’AQUILA…

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Franco Bechis per "Libero"

Caricatura-Silvio-Berlusconi-e-Nicole-Minetti-

Donne, donne, donne. Sì, non ci fosse stata la passione di Silvio Berlusconi per le donne il premier avrebbe tagliato di netto il 50 per cento dei fascicoli giudiziari che rischiano di metterlo alla sbarra o lo lambiscono in mezza Italia. Le sue serate allegre in villa hanno lasciate aperte in questo momento le curiosità giudiziarie di almeno cinque procure della Repubblica: Milano, Roma, Bari, Palermo e Napoli. Certo, uno avrà pure una passione un tantinello smodata per la gnocca, ma che per questo si ritrovi coinvolto direttamente o indirettamente in ben cinque inchieste, non è da tutti i giorni.

Non è mai accaduto nemmeno a chi è e sospettato di tenere le fila del racket internazionale della prostituzione, ma è accaduto a Berlusconi. Perché del processo Ruby si sa tutto o quasi. Il premier è già alla sbarra e sul filone parallelo corre il rinvio a giudizio di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti per avere indotto a prostituirsi con Silvio la bellezza di 32 ragazze. Ora c'è un po' di pasticcio, perché nell'elenco messo nero su bianco dalla procura delle 32 c'erano anche le due piemontesine appena soccorse da un avvocato torinese (civilista) parlamentare dell'Idv.

berlusconi ruby fede minetti e b b e a b d

Prima di quel tocco magico Ambra Battilani e Chiara Danese venivano definite "prostitute" negli atti della procura di Milano. Ora dovrebbero essere due giovani ragazze ignare testimoni choccate di atti di priapismo del premier.

nicole minetti

A Roma siamo invece solo alla curiosità giudiziaria: indagini flebili sulle feste a Tor Crescenza e su eventuale giro di escort a palazzo Grazioli. Ma tutto è blindatissimo e indagati al momento non ci sono. A Bari l'indagato è il solito Giampaolo Tarantini, ancora nel mirino per organizzazione e sfruttamento della prostituzione: avrebbe scelto ragazze facili da inviare a feste e festini, fra cui le serate sarde del premier a Villa Certosa.

Ambra Battilana e Chiara Danese Bunga Bunga con B Nonleggerlo

A Palermo è ancora aperto un filone parallelo che si intreccia con quello milanese: punta- no su Berlusconi (ma il reato qui non è chiaro per nulla) le deposizioni dell'indagata Perla Genovese, ex portaborse del Pdl e della frizzante e fantasiosa Nadia Macrì. Infine a Napoli vive il troncone di inchiesta aperto in seguito alle dichiarazioni di un'altra starlet che parlava con il premier via sms: Sara Tommasi.

Ambra Battilana

Naturalmente la caccia al cinghialone Berlusconi non passa solo attraverso le fanciulle in fiore, ultima moda giudiziaria per tentare il ko al premier. Il ventaglio di ipotesi di reato è assai ben fornito. Si va dalle corruzioni tradizionali ai reati fiscali-aziendali previsti da altri tre procedimenti noti di Milano (Mediatrade, Mills e diritti tv Mediaset) che nei risvolti cercano di azzoppare un po' anche collaboratori di Berlusconi e perfino i figli di primo letto.

Chiara Danese

Si salta a Roma dove è davanti al tribunale dei ministri un filone di inchiesta che appartenne alla procura di Trani e che vede il premier indagato per le pressioni esercitate su Rai e sull'Agcom per fare sospendere il programma di Michele Santoro, Annozero (pressioni che se vere certificano semmai lo scarso potere di Berlusconi).

Il nome del premier viene solo evocato a smozziconi qua e là, in modo anche roboante nelle inchieste di Firenze, Palermo e Caltanissetta sulla stagione delle stragi di mafia del 1992 e 1993. Se lì le inchieste procedono ancora con una certa prudenza, è in parte per la smentita data da Giuseppe Graviano alle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, ma soprattutto per il guaio imprevisto combinato dall'ex guardasigilli Giovanni Conso sul 41 bis. Avere rivelato come le richieste della mafia avessero trovato pronta risposta dal governo di Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro, ha guastato tutti i teoremi che si stavano formando.

500 crescenza castello Berlusca

Dopo un po' di choc i pm hanno ripreso a tessere la tela. Basta seguire le udienze processuali sulla strage di via dei Georgofili a Firenze per capire come con pazienza Spatuzza cerchi di assolvere il governo Ciampi e ributtare la palla a centrocampo e Graviano sia periclitante, pensieroso sulla posizione da prendere. Da un giorno all'altro anche lì si attendono super-rivelazioni. Dove andranno? Lo sappiamo già: a identificare in Berlusconi l'Andreotti della seconda Repubblica. E a spiegare le stragi come un favore fatto al futuro premier per sgombrargli la strada verso palazzo Chigi.

Giampaolo Tarantini

Restano le inchieste più classiche e fantasiose. Quelle su P3 e P4 sfiorano più volte Berlusconi, ma sembrano lambire assai più direttamente Gianni Letta, che del premier è il vero piedistallo. Lì parano anche le indagini sugli appalti di Finmeccanica, inutile nasconderselo.

nadia macri

E non sono distanti da quell'obiettivo quelle delle procure di L'Aquila, di Perugia e di Firenze partite da appalti del G8 e finite sulla ricostruzione post terremoto. Sfiorano Berlusconi e danzano intorno a Letta. Mentre in Sicilia va per la maggiore il concorso esterno in associazione mafiosa, reato buono per tutte le stagioni. Si scava intorno a Renato Schifani e ad Angelino Alfano. Senza trovare nulla di serio, per il momento.

 


COSÌ SI CATTURA UN PRINCIPE AZZURRO - COME UNA HOSTESS E UN OPERAIO Dell’aeroporto HEATROW SONO RIUSCITI A \"COSTRUIRE\" UNA FIGLIA PER IL RE - I Middleton sembrano profilati da un computer per mostrare le aspirazioni della classe media in ascesa e la Royal Family ha scelto i matrimoni come mezzo per inoculare sangue fresco evitando l’isolamento sociale dal \"pubblico\"...

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Richard Newbury per "la Stampa"

William e Kate scatti ufficiali

Da quando i matrimoni reali non sono più connessi ai trattati internazionali, la Royal Family ha scelto i matrimoni come mezzo per legarsi alle nuove classi in ascesa e inoculare sangue fresco evitando l'isolamento sociale dal «pubblico». La regina Vittoria scelse suo marito Albert in quella che Bismarck aveva definito «la stazione di monta d'Europa», cioè la casa d'Assia. Fu lui a creare il Vittorianesimo alleando la monarchia con i prosperosi creatori dell'«Officina del mondo».

Il primo ministro Lord Salisbury dichiarò che quando scopriva quel che pensava la regina, veniva a sapere anche quel che pensava la classe media. Poi Vittoria scelse la bella e bionda danese Alexandra per suo figlio, il futuro Edoardo VII, ma egli preferiva prosperose dark lady come Jenny Churchill, madre del premier Winston, o la signora Keppel bisavola di Camilla. Per Giorgio V scelse l'assennata, benché macchiata da sangue morganatico, Mary di Teck.

SI A CORTE

Nel 1917 Giorgio V cambiò non solo il nome di famiglia in Windsor ma anche le regole matrimoniali, completamente. I Reali furono autorizzati a sposare gente comune, e il primo a farlo fu il padre dell'attuale regina Elisabetta, il futuro Giorgio VI che sposò Elizabeth Bowes Lyon - ma dovette insistere, perché all'inizio incontrò un rifiuto.

Sua fratello Edoardo VIII tipicamente esagerò cercando di sposare un'avventuriera americana che aveva già divorziato due volte. L'attuale regina scelse per sé il principe Filippo di Grecia all'età di 14 anni e lo sposò nel 1947 quando ne aveva 21, superando i dubbi dei genitori.

Anche il principe Carlo, come sua madre e sua nonna, decise precocemente chi voleva sposare (Camilla), ma a differenza di loro non provò a insistere, e allora Camilla, considerata dalla Corte come adatta a fare l'amante e non di più, scippò Andrew Parker Bowles alla principessa Anna. Sposando Diana, che veniva da una famiglia aristocratica decaduta, Carlo associò la Famiglia reale all'incontinenza emotiva di un reality show.

SI A CORTE

Adesso il principe William scegliendo Kate Middleton ha intuitivamente legato un'altra volta la Vecchia Ditta cui appartiene alla classe media in ascesa. Cari genitori, se volete dare in sposa vostra figlia a un principe, dovete capire di che cosa va in cerca la Royal Family.

I Middleton sembrano profilati da un computer per mostrare le aspirazioni della classe media nell'èra di Internet, per di più in connessione con la classe operaia. Peter Middleton, padre di Kate, incontrò la futura madre di lei, Carole, quando lavorava all'aeroporto di Heathrow con uno stipendio da classe media di 35 mila sterline all'anno. Però le 10 mila sterline all'anno per la Preparatory School della figlia e le 27 mila per il Marlborough College furono pagate dalla famiglia Middleton grazie al «trust fund» lasciato loro dall'antenato vittoriano Francis Lupton. Tutti gli inglesi di oggi vivono, in un certo senso, del capitale accumulato nell'èra vittoriana. Tuttavia per alcuni questo è vero più che per altri.

PRINCESS PRES CORSO ALLETICHETTA REALE

Invece gli antenati di Carole erano minatori e muratori; e sua madre andò in visibilio quando Carole assurse al rango di hostess della British Airways. La stessa Carole si fece ispirare dall'esplosione del commercio via Internet creando la ditta «Party Pieces» (il momento topico in ogni anno della vita di una ragazzina è la festa di compleanno, con tutti gli amici e i connessi rischi di disastro sociale se qualcosa non funziona; Party Pieces fornisce ogni cosa per un party di successo).

KATE E WILLIAM

Carole ha incoraggiato sua figlia a puntare in alto, ha insistito per fornirle un'istruzione al top in scuole del tipo del Marlborough College, che sono fatte per i figli e le figlie dei gentlemen e delle lady e che hanno sempre avuto la funzione di forgiare altri gentlemen e altre lady.

Carole ha fatto questo ragionamento: se lei poteva raffinarsi abbastanza da diventare una hostess, perché la sua figliola perfettamente educata non avrebbe potuto diventare regina d'Inghilterra? Che è, dopo tutto, il sogno che Party Pieces vende online a tutte le piccole aspiranti principesse, e allo loro mamme e nonne!

 

VOLANO STRACCI TRA POLITICA E GIUSTIZIA: ROTONDI AVVISA fini: PRESTO SVELEREMO IL TESTIMONE DELL’ACCORDO FINI-PM - e GIANFRY DIFENDE L’ANM - BOTTA E RISPOSTA DE SIERVO-QUAGLIARIELLO E CICCHITTO-CASCINI - SILVIO E RIZZOLI MARTIRE - LA MINETTI DEPOSITA UNA MEMORIA DIFENSIVA - COLPO DI SCENA: MILLS DICHIARA CHE SILVIO è INNOCENTE ED è PRONTO A TESTIMONIARE - I TIPINI FINI DIVISI A MILANO (GRANATA PRO-PISAPIA) - FABIO CAPELLO SUPER-BERLUSCONE…

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GIANFRANCO ROTONDI

1. ROTONDI, PATTO FINI-PM? PRESTO FONTE SI RIVELERA'...
(ANSA)
- "Questa curiosità sarà soddisfatta presto, ma non dal presidente Berlusconi. Aspettate e vedrete". Così il ministro per l'Attuazione al programma Gianfranco Rotondi, intervenuto a "24 Mattino" su Radio 24, parla del presunto 'patto scellerato' tra Fini e i pm rivelato ieri dal premier Berlusconi. Rotondi, parlando della fonte nella magistratura che avrebbe rivelato a Berlusconi la sostanza di questo patto, ha aggiunto: "Il premier si riferisce a una circostanza che per una serie di ragioni sarà molto presto pubblica. Penso che il premier abbia appreso da una fonte diretta una cosa che questa fonte diretta ha intenzione di illustrare nel momento in cui separerà il suo ruolo dalla situazione nella quale ha appreso queste cose.

2. DI PIETRO, SU PATTO FINI-MAGISTRATI DENUNCIO IL PREMIER...
(Adnkronos)
- "Un fatto gravissimo, andro' a denunciarlo". Antonio Di Pietro, ospite a 'In mezz'ora', annuncia che si rivolgera' alla magistratura per le affermazioni del presidente del Consiglio su un patto tra Gianfranco Fini e i giudici.

"Su Fini, Berlusconi ha detto cose gravissime. Io non credo che sia avvenuto un fatto del genere ma la magistratura deve indagare perche' o e' una calunnia o e' un fatto vero. Bisogna accertare la verita'", ha detto il leader Idv.

DIPIETRO

3. CONSOLO, MANI SUL FUOCO SU INESISTENZA PATTO TRA FINI E MAGISTRATI...
(Adnkronos)
- 'Non solo come legale di Fini o come parlamentare del gruppo di Futuro e Liberta' ma soprattutto come amico del presidente della Camera, posso mettere non una ma due mani sul fuoco sull'assoluta inesistenza di qualsivoglia patto, accordo o intesa tra la magistratura e l'onorevole Fini'. Cosi' Giuseppe Consolo, deputato di Fli e vice presidente della giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio.

'Fini tra l'altro - spiega Consolo - come ha avuto modo di chiarire pubblicamente piu' volte, e' favorevole ad esempio, come lo sono anch'io, ad una vera riforma della giustizia. Una riforma che preveda pero' un vero processo breve, non quindi strumentale a favorire un determinato imputato, e non e' inoltre contrario ad una vera separazione delle carriere, ferma restando ovviamente l'assoluta indipendenza dei pubblici ministeri'.

'A questo punto - rimarca il deputato di Fli - i casi sono due: o il presidente del Consiglio si e' imbattuto nel pettegolezzo di un magistrato frutto della penna di Collodi, oppure ha riferito quanto riportatogli da qualcuno dell'ampia corte dei mettimale che, sempre piu' numerosi, lo circondano. 'Tertium non datur', avrebbe detto Plauto'.

GIUSEPPE CONSOLO

4. ANM DA FINI, FIBRILLAZIONE ISTITUZIONALE PROBLEMA DI TUTTO IL PAESE...
(Adnkronos) -
"Quanto sta accadendo non e' questione di un rapporto tra Berlusconi e la magistratura, e' un problema di fibrillazione istituzionale, un problema del Paese, dei cittadini, delle istituzioni a partire dal ministro della Giustizia". Lo ha spiegato il presidente dell'Anm, Luca Palamara, al termine di un incontro a Montecitorio con Gianfranco Fini cui ha preso parte anche il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini.

5. BERLUSCONI, RIZZOLI INCENSURATO DOPO 26 ANNI, ESEMPIO DI MALAGIUSTIZIA...
(Adnkronos)
- Silvio Berlusconi cita il caso di Angelo Rizzoli e l'"esproprio" del gruppo Rcs come esempio di malagiustizia italiana. "Oggi -ha detto il presidente del Consiglio dal palco del Teatro nuovo di Milano per la convention a sostegno di Letizia Moratti- mi ha telefonato il membro di una delle piu' nobili e antiche famiglie italiane: Angelo Rizzoli. E mi ha detto di usare il suo caso personale come esempio" di cattiva giustizia. "Dopo 26 ani e' stato assolto da tutte le accuse e oggi e' ancora incensurato", ha aggiunto il premier.

SILVIO BERLUSCONI

6. CASCINI, PARLAMENTO CHE LEGIFERA SUI PROCESSI E' UNO SCEMPIO...
(Adnkronos)
- "Non e' bello assistere allo spettacolo del Parlamento che legifera sui singoli processi. E' una anomalia". Lo ha detto Giuseppe Cascini a 'In mezz'ora', parlando degli interventi legislativi che hanno effetto sul processo Ruby a cominciare dalle norme sul 'processo lungo'. "Ho letto di queste ipotesi. Quando ci sara' questa iniziativa legislativa faremo sentire la nostra opinione", ha spiegato il segretario dell'Anm.

"L'anomalia grave e' assistere a questo scempio delle istituzioni senza che si reagisca -ha aggiunto Cascini-. Chi ha responsabilita' istituzionali nel centrodestra dovrebbe dire 'oltre questo limite no'. Parlo del ministro degli Esteri, dell'Interno, della Giustizia. Il fatto che chi ha responsabilita' istituzionali non si ribella, non dice nulla sulle espressioni del presidente del Consiglio, testimonia il degrado delle istituzioni".

7. CICCHITTO, CASCINI NON PUO' DARE LEZIONI, E' LUI EVERSIVO...
(Adnkronos)
- 'Se non fosse tragica la situazione sarebbe paradossale. Berlusconi viene attaccato e addiritura denunciato (da Di Pietro) proprio per cio' che egli denuncia, ma nessuno va a verificare se in questa sua denuncia c'e' qualcosa di vero. E la verita' e' che egli dal 1994 e' sottoposto ad un attacco giudiziario di massa'. E' quanto dichiara il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto.

MELANIA E ANGELO RIZZOLI

'Quanto al dottor Cascini egli non puo'dare lezioni di alcun tipo, visto che a suo tempo non ha riconosciuto alla maggioranza parlamentare la potesta' di legiferare. Se non si trattasse di un importante esponente dell'Anm, come tale al di sopra di ogni possibilita' di contestazione, questa sua posizione risulterebbe obiettivamente di carattere eversivo', rimarca Cicchitto.

8. DE SIERVO, IN DEMOCRAZIA NON C'E' QUALCUNO AL DI SOPRA DI TUTTI...
(Adnkronos)
- 'Chi e' al potere pensa di essere Dio, ma e' sconfitto perche' in democrazia non c'e' qualcuno che e' sopra a tutti'. Lo ha detto il presidente della Corte Costituzionale, Ugo De Siervo, in occasione dell'inaugurazione del Sentiero della Costituzione a Barbiana (Firenze), iniziativa promossa dalla Fondazione Don Lorenzo Milani.

'Nell'antica saggezza della mitologia greca - ha osservato De Siervo - si diceva che Dio acceca i potenti, vuol dire che chi detiene il potere diventa cieco o corre il rischio di diventarlo'.

9. QUAGLIARIELLO, DE SIERVO PENSI A PM CHE CALPESTANO SENTENZE...
(Adnkronos) -
"Appena ieri il gruppo di maggioranza relativa in Senato ha denunciato formalmente e pubblicamente gravi violazioni compiute ai danni del Parlamento in contrasto con la Costituzione, la legge e soprattutto con una consolidata giurisprudenza della Corte costituzionale. E' stupefacente e sconfortante che il giorno dopo il presidente della stessa Corte, a meno di due settimane dalla scadenza del mandato, invece che considerare le preoccupazioni espresse, non abbia trovato di meglio da fare che trascinare l'autorevole istituzione che ancora presiede in una intemerata contro la maggioranza". Lo afferma Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato.

GIUSEPPE CASCINI

"De Siervo -prosegue- avrebbe fatto piu' onore al suo ruolo se si fosse preoccupato piuttosto della scarsa considerazione della Procura di Milano per le sentenze della Corte costituzionale, in spregio alle quali e' stata compiuta per mesi e mesi un'attivita' illegittima di controllo sul presidente del Consiglio attraverso l'intercettazione di utenze in contatto con lui e il monitoraggio della sua abitazione e delle sue comunicazioni mediante la massiccia acquisizione e l'incrocio di tabulati telefonici".

"Siamo certi -conclude Quagliariello- che al presidente De Siervo non sfuggira' la sostanziale differenza tra una maggioranza che talvolta ha criticato qualche sentenza della Corte costituzionale ma rigorosamente l'ha sempre rispettata, e alcuni pm che si ergono a paladini della legalita' ma poi calpestano i pronunciamenti di uno dei massimi organi di garanzia del nostro Paese".

10. DI PIETRO, PER LA CONSULTA NON VOTERO' NE' PECORELLA NE' VIOLANTE...
(Adnkronos) -
"Non votero' mai alla Corte costituzionale chi ha fatto politica". Lo ha detto Antonio Di Pietro a 'In mezz'ora', in vista della seduta del Parlamento per la scelta dei nuovi giudici della Consulta. "E' la prima volta che sento fare i nomi di Pecorella e Violante -ha detto il leader di Idv-. Non bisogna scegliere ne' l'uno ne' l'altro, ma persone al di fuori della politica".
Di Pietro ha proseguito: "Borrelli non andrebbe bene? Lo dico con una battuta: bisogna scegliere chi non proviene dalla politica altrimenti non e' credibile".

11. RUBY: MINETTI DEPOSITA A PM UNA MEMORIA DIFENSIVA...
(ANSA)
- Il consigliere regionale del Pdl Nicole Minetti ha depositato oggi, tramite il suo legale, l'avvocato Daria Pesce, una memoria difensiva nell'ambito del filone di inchiesta appena chiuso sul caso Ruby in cui l'ex igienista dentale di Silvio Berlusconi è indagata insieme a Emilio Fede e a Lele Mora di induzione e favoreggiamento della prostituzione di 32 ragazze maggiorenni e della minorenne Ruby. La memoria difensiva, poche pagine, riguarda solo il secondo capo d'imputazione, cioé il favoreggiamento della prostituzione di Ruby. Nicole Minetti respinge tale contestazione. Visto il deposito della memoria difensiva, appare evidenti che la consigliere regionale non si sottoporrà ad alcun interrogatorio previsto in questa fase dell'inchiesta.

CICCHITTO

12. BRIGUGLIO, BERLUSCONI CONTRO FINI PER STOP LEGGI AD PERSONAM...
(Adnkronos)
- "Altro che patto giudici-pm, l'unico patto vero e' il patto politico che Fini, e con lui tutti noi, fece con Berlusconi. Per restare fedeli a questo patto per 16 lunghi anni votammo tutte le leggi ad personam in favore di Berlusconi e ad aziendam in favore di Mediaset". E' quanto dichiara Carmelo Briguglio, vice capogruppo di Fli alla Camera dei Deputati.

"La nascita di Fli ha messo fine a questo eccesso di lealta' da parte di noi finiani nei confronti del Presidente del Consiglio il quale ha tradito e calpestato la nostra fiducia che si basava sul rapporto politico. Venuto meno il quale, Berlusconi avrebbe voluto applicare con Fini e col suo mondo, senza riuscirci, l'unico sistema che conosce: pagare", aggiunge.

"Pagare tutto e tutti. Futuro e Liberta' e' nato perche' il mondo politico e valoriale che si riconosce in Fini non si e' piegato a questa logica del partito padronale e personale oggi rappresentato dal Pdl dove non a caso l'uomo forte e' Denis Verdini e nel quale, come presto si accorgeranno, non contano nulla ministri e ministre, da Frattini a Carfagna, da La Russa a Meloni e nemmeno personaggi da Scajola a Micciche' i di la' delle loro illusioni, sono destinati a occupare ruoli ininfluenti", conclude.

Ugo De Siervo

13. GRANATA ACCELERA, RONCHI DICE NO: IL CASO PISAPIA SPACCA FLI...
Dal "Corriere della Sera"
- «Se a Milano si andasse al ballottaggio, non ci sarebbe alternativa a Pisapia» . Fabio Granata scuote il Fli. La linea da tenere sarà decisa martedì, ma già qualcuno si porta avanti. Italo Bocchino spiega che «con Pisapia non c'è una convergenza politica» , ma demolisce la Moratti, «emblema del berlusconismo» : «A Milano il berlusconismo è nato e qui morirà» . Poi conviene con Pier Ferdinando Casini: «Potrebbe esserci l'ipotesi della libertà di voto».

Giuseppe Valditara è per l'equidistanza: «Siamo ugualmente alternativi a una destra degli interessi personali e a una sinistra conservatrice» . Giuseppe Consolo trova sbagliato l'intervento di Granata: «Non lo capisco. Avevamo deciso tutti che non avremmo mai votato la sinistra» . Non solo: «La Moratti mi sembra un candidato che merita attenzione. E comunque ci si può pure astenere: non è mica obbligatorio schierarsi».

Anche l'ex ministro Andrea Ronchi è critico: «Rispetto le opinioni di tutti, ma siamo nati per rifondare il centrodestra, non per distruggerlo. E siamo alternativi alla sinistra. L'antiberlusconismo viscerale non porta da nessuna parte» . Ronchi sta lavorando con Urso all'aggregazione di un'area moderata: «O si è nel centrodestra, in un nuovo centrodestra riformatore e legato ai temi laico-cristiani, o cessano le ragioni di esistere di Fli» . Benedetto Della Vedova butta acqua sul fuoco: «Di chi votare ai ballottaggi mi occuperò lunedì pomeriggio».

14. BONDI, NEL NUOVO PARTITO NE' TESSERE NE' CONGRESSI...
(Adnkronos)
- "Non dobbiamo ricadere negli errori dei vecchi partiti. Non dobbiamo rinunciare a costruire un movimento politico nuovo, organizzato quanto basta e aperto alla societa'. Sono scettico sul tesseramento". Lo dice Sandro Bondi a Il Giornale circa la riorganizzazione del Pdl.

GAETANO QUAGLIARIELLO

E a chi chiede invece tessere e congressi, il coordinatore del Pdl ribatte: "Personalmente cercherei di mettere a punto un modello di democrazia derivante dalla partecipazione degli elettori e degli iscritti, ma lasciando aperta la possibilita' della nomina e della cooptazione da parte del leader. In un partito che abbia un leader illuminato la cooptazione consente di formare gruppi dirigenti di qualita', come dimostra la storia del Pci e della Dc e la stessa esperienza di Berlusconi".

Quanto alla successione del Cavaliere, Bondi sottolinea che "tra i suoi meriti piu' importanti" di Berlusconi "vi e' anche la sensibilita' e la lungimiranza di aver provveduto alla formazione di una nuova classe politica formata da giovani preparati e gia' autorevoli, fra cui, per l'appunto, eccelle indubbiamente Angelino Alfano".

15. E. LETTA, BERLUSCONI PREPARA TERRENO ALLA 'BLOCCA-RUBY'...
(Adnkronos)
- Il premier Silvio Berlusconi "alza il tiro per creare un fuoco di sbarramento e prepara il terreno alla madre di tutte le leggi ad personam: quella che sospendera', con un colpo di maggioranza parlamentare, il processo sul caso Ruby". Ne e' convinto il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, che al Messaggero parla di "situazione abnorme" se dovessero realizzarsi i piani del Cavaliere. Per questo il Pd "vuole le elezioni anticipate" ma senza "tirare per la giacca" il presidente Giorgio Napolitano.

Letta commenta anche le parole del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, secondo cui gli immigrati lavorano tutti: "Credo che Tremonti abbia voluto dire che gli immigrati sono utili e sono d'accordo. Ma sbaglia a lanciare il messaggio che la disoccupazione giovanile e' frutto del rifiuto dei lavori umili". Nell'Italia di oggi, osserva, "i trentenni non lavorano, non fanno figli e sono mantenuti dai genitori. Siamo un paese che non ha trentenni nel motore".

Caricatura-Silvio-Berlusconi-e-Nicole-Minetti-

16. CASINI, SUBITO ALLE URNE MA NON CREDO A 'SANTE ALLEANZE'...
(Adnkronos)
- Il voto anticipato, perche' "in una situazione come quella che stiamo vivendo e' doveroso restituire la parola agli elettori". Ma senza ricorrere a 'sante alleanze'. Lo dice Pier Ferdinando Casini al Corriere della Sera rilanciando l'esigenza di andare alle urne e mettendo in chiaro che, se si dovesse votare, l'Udc correra' con il Terzo Polo.

"Io non ho mai creduto e non credo a sante alleanze: penso invece che e' dall'area moderata che deve nascere l'alternativa a Berlusconi", dice il leader centrista. Magari con il concorso di 'innesti' come Luca di Montezemolo e Emma Marcegaglia: "Non possono essere visti come un impaccio o un fastidio, ma come un'opportunita'".

Quindi, avanti con il Terzo Polo: "I sondaggi piu' pessimistici ci danno al 13, 14%. Ma per noi quello che conta e' superare l'8% in tutte le regioni". E avanti con il voto anticipato: il premier Silvio Berlusconi e' circondato da una "maggioranza di 'pgmei'" mentre agli elettori nel 2008 era stata "prospettata un'idea diversa di centrodestra, vogliamo chiedere che cosa ne pensano di questa situazione?". Quanto alle accuse del Cavaliere a Gianfranco Fini, Casini e' fulminante. "Buffonate".

17. ROTONDI, MONTEZEMOLO CI HA INSULTATI TUTTI PER ANNI...
(Adnkronos)
- "Montezemolo, che e' una persona capace e perbene, nel suo approccio alla politica trascura la difficolta' che gli deriva dall'averci insultati tutti per anni. A lui si intesta la retorica della casta dei politici che guadagnano troppo e non rendono niente". Lo dichiara il ministro Gianfranco Rotondi.

"Tutte cose, beninteso, che alla gente strappano il sorriso, il voto non so. E per scendere in campo devi bussare al palazzo: anche Silvio nel '93 chiamo' i politici e se tu per anni li hai chiamati sfaccendati non so che ti aspetta', conclude.

18. MILLS: LEGALE INGLESE, BERLUSCONI E' INNOCENTE, PRONTO A TESTIMONIARE...
(Adnkronos)
- David Mills, il legale inglese nei confronti del quale nel 2010 la Cassazione ha dichiarato prescritto il procedimento a suo carico attestando pero' che gli fu pagata una
tangente da Berlusconi, si dice pronto a testimoniare per il presidente del Consiglio. "Il signor Berlusconi - afferma intervistato da 'La Repubblica' - e' innocente. Del resto nessuno dei documenti citati in tribunale lo implicano direttamente in alcun modo. L'unico possibile testimone che potrebbe dichiararlo colpevole sono io e io dico che lui e' innocente".

FABIO GRANATA

Per quanto riguarda la sua situazione, l'avvocato Mills spiega: "a essere veramente sinceri, devo dire che chiunque abbia familiarita' con quelle accuse e quel procedimento capisce che sono totalmente inaccurate. Sono fiducioso che cio' verra' riconosciuto dal giudizio in appello".

19. FABIO CAPELLO: «HO VOTATO BERLUSCONI E LO RIFARÒ»...
Da "il Giornale"
- Se si tratta di scegliere la punta da mandare al governo, il mister non ha dubbi. Fabio Capello, allenatore pluriscudettato nonché campione d'Europa con il Milan del Cavaliere e oggi commissario tecnico dell'Inghilterra, ha dichiarato a Madrid: «Ho votato Berlusconi in passato e lo voterò ancora», ospite di un giornale sportivo spagnolo che l'ha premiato. E stuzzicato sulla questione degli sbarchi, il tecnico friulano ha piazzato un altro assist alla maggioranza: «Dico solo che 28mila rifugiati in arrivo dal Nordafrica sono troppi». Un futuro da ministro per Sir Fabio?

SANDRO BONDI E MANUELA REPETTI

20. IL FUORIONDA DI OBAMA...
Dal "
Corriere della Sera" - In un audio catturato dalla Cbs, il presidente americano Barack Obama, a una cena di donatori per la campagna elettorale 2012 a Chicago, ha riferito del suo recente confronto con i repubblicani: «Io ho detto loro "volete che abroghi la riforma sanitaria? Ok, andate pure avanti così. Avremo un dibattito su questo ma non sarete in grado di reggerlo facendomi le pulci sulla Finanziaria. Pensate che siamo degli stupidi"?» . E ancora «c'è voluto un anno e mezzo perché la riforma passasse. È impensabile che ora venga smantellata in un provvedimento di spesa di sei mesi».

 

 

RASSEGNA INTERNAZIONALE - LIBIA, IL \"BENZINAIO\" CAMERON VA CONTRO L’ONU E NON ESCLUDE DI INVIARE TRUPPE DI TERRA - L’INFLAZIONE CINESE METTE A RISCHIO LA CRESCITA MONDIALE - 2500 MONACI TIBETANI \"SEQUESTRATI\" DALLA POLIZIA CINESE - FACEBOOK OMOFOBO? RIMOSSA LA FOTO DEL BACIO GAY - LE VITTIME DELLO TSUNAMI GIAPPONESE A QUOTA 13,843 - “L’IPAD UCCIDE MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO” - SALUTI DALLO SPAZIO: LE INCREDIBILI IMMAGINI DELLA NASA…

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DAGOREPORT

1 - THE NEW YORK TIMES
L'INFLAZIONE CINESE È UN'ENORME SFIDA PER L'ECONOMIA MONDIALE

http://on.msnbc.com/e6Woz9

prezzi cinesi

- L'inflazione cinese ha conseguenze sull'intera economia mondiale. La Cina rischia di perdere il ruolo di "workshop" più economico del mondo e tanto le imprese quanto i paesi che hanno costruito la propria crescita su questo assunto potrebbero trovarsi in serie difficoltà.

2 - THE GUARDIAN
TIBET, 2500 MONACI BUDDISTI BLOCCATI IN MONASTERO DALLA POLIZIA CINESE

http://bit.ly/hDu5Yj

- Circa 2500 monaci buddisti sarebbero bloccati all'interno del monastero di Kirti, nella provincia del Sichuan, Cina occidentale. Esuli tibetani affermano che la polizia cinese ha circondato l'edificio.

proteste pro tibet

3 - CNN
GIAPPONE, LE VITTIME DELLO TSUNAMI RAGGIUNGONO QUOTA 13,843

http://bit.ly/fWdXKO

- Continua a salire il numero delle vittime dello tsunami che ha colpito il Giappone l'11 marzo scorso. Ad oggi, fanno sapere le autorità del paese, si contano 13mila 843 morti.

La distruzione dello tsunami

4 - THE TELEGRAPH
CAMERON: NON SI ECLUDONO TRUPPE DI TERRA IN LIBIA

http://bit.ly/hXUkOL

- Il Primo ministro David Cameron ha detto di non escludere un aumento dell'impegno inglese nel conflitto libico, con l'impiego di ruppe di terra. L'Inghilterra, ha detto Cameron, si sta preparando a "fare di più" per aiutare i ribelli a sconfiggere Gheddafi.

cameron big

5 - MAIL ONLINE
SALUTI DALLO SPAZIO: LE INCREDIBILI IMMAGINI DELLA NASA

http://bit.ly/i6gOZY

6 - REAL CLEAR POLITICS.COM
"L'IPAD UCCIDE MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO"

http://bit.ly/fZyEMX

Dalla Nasa immagini dallo spazio

- Il repubblicano Jesse Jackson Jr. punta il dito contro il tablet di Apple iPad, colpevole, secondo lui, di uccidere migliaia di posti di lavoro. Jackson, che fino a un mese fa promuoveva il dispositivo di Steve Jobs, si è convinto che la multifunzionalità del tablet rischia di far chiudere bottega a una miriade di lavoratori.

7 - GAWKER.COM
FACEBOOK OMOFOBO? RIMOSSA LA FOTO DEL BACIO GAY

http://gaw.kr/gHLAmq

Bacio gay censurato

- La scorsa settimana Richard Metzger ha "postato" su Facebook la storia della coppia gay che è stata buttata fuori da un pub di Londra per essersi scambiata un bacio sulla bocca. Il tutto, però, è stato presto rimosso da Facebook e Metzger ha ricevuto una mail in cui il social network di Mark Zuckerberg lo informa che quanto aveva pubblicato era contrario al "Facebook's Statement of Rights and Responsibilities".

 

CRAC PARMALAT: ASSOLTE LE BANCHE STRANIERE, DISASTRO PER I RISPARMIATORI - BORSE IN RIBASSO (MILANO -1,65%), MALE TUTTI I BANCARI - L’ORO VOLA VERSO 1500 $ - MARPIONNE PENSA A VENDERE LA FERRARI, ADDIO ALLO STIPENDIO DA 7 MLN DELLO SMONTEZEMOLATO (FORMULA ZERO PER MARANELLO) - ANALISTI: FIAT IN UTILE PER 75 MLN - LA FIOM DEPOSITA IL RICORSO ANTI-MIRAFIORI - AS ROMA A -30%, DIBENEDETTO SPINGE SUGLI STADI - BULGARI: OK AL BILANCIO, A LUGLIO PASSERÀ AD ARNAULT - ASTALDI COMPRA IL 4,75% DELLA SERENISSIMA - LA SVIZZERA NON RESTITUISCE I FONDI MUBARAK E BEN ALÌ - NEGOZIATI PER SALVARE IL PORTOGALLO…

Next: 1- IL SOTTOSEGRATARIO AGLI ESTERI STEFANIA CRAXI SOTTERRA IL SUO PREMIER: \"SILVIO DEVE USCIRE DI SCENA NEL MODO GIUSTO, NON PUÒ ESSERE TRAVOLTO DAL RIDICOLO. DEVE SMETTERLA DI RACCONTARE QUESTE BARZELLETTE OSCENE: NON GLI FANNO ONORE E NON FANNO RIDERE. È ORA DI APRIRE UNA STAGIONE NUOVA. CON IDEE NUOVE, UOMINI NUOVI, LINGUAGGI NUOVI. PERCHÉ, DIREBBE MIO PADRE, “NON ERA QUESTA L’ITALIA CHE SOGNAVO; DERISA ALL’ESTERNO E MISERABILE AL SUO INTERNO” 2- \"I MAGISTRATI LAVORANO POCO, DUE MESI DI VACANZA OGNI ANNO, SPESSO IN GIRO PER CONVEGNI, IL LORO TASSO DI PRODUTTIVITÀ È BASSISSIMO. VA DETTO. SENZA PAURA\" 3- NO AD ALFANO, MONTEZEMOLO E TREMONTI (\"TROPPE VOLTE DÀ L’IMPRESSIONE DI RINTANARSI NELLA LEGA\". CASINI SÌ: \"CON IL NUOVO SISTEMA POLITICO ESERCITERÀ UN FASCINO\" 4- \"VERONICA LARIO E’ UNA DELLE POCHE PERSONE CHE VOGLIONO ANCORA BENE A SILVIO\" 5- ULTIMO CALCIO NEL CULO: \"BERLUSCONI AL QUIRINALE? NO, E’ TROPPO VECCHIO\"
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1 - PARMALAT: BANCHE TUTTE ASSOLTE...
(ANSA) -
I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto le cinque banche imputate per la legge 231 in relazione al reato di aggiotaggio per il crack della Parmalat, quattro delle quali erano anche responsabili civili. Assolti anche i manager.

parmalat catena latte guardia finanza

2 - BORSA DI MILANO PROCEDE IN RIBASSO, ANCORA MALE I BANCARI...
(LaPresse) -
Al termine della mattinata di scambi in Borsa, il Ftse Mib cede l'1,65% a 21.462 punti e il Ftse All-Share lascia l'1,68% a 22.167,31 punti. Non si fermano le vendite sul settore bancario, con Popolare Milano che cede il 3,4% a 2,558 euro, Banca Montepaschi che perde il 2,79% a 0,8895 euro, Banco Popolare che lascia il 2,97% a 1,995 euro e Intesa Sanpaolo che cade del 2,31% a 2,11 euro. Forti ribassi anche per Ubi Banca (-2,7%) e Unicredit (-2,52%). Ma non soffrono solo le banche. Tra i maggiori rossi, si segnalano Stmicroelectronics (-2,31%), Tod's (-1,99%), FonSai (-2,2%). Sopra la parità si muovono Fiat (+0,39%), Bulgari (+0,08%) e Luxottica (+0,41%). Tiene Pirelli, che si mantiene sulla parità a 6,48 euro.

marchionne saluta a pugno chiuso

3 - ORO: NUOVO RECORD STORICO A 1.488,80 DOLLARI, ARGENTO OLTRE 43...
Radiocor -
Il prezzo di un'oncia d'oro e' salito a un nuovo record storico, avvicinandosi alla soglia dei 1.490 dollari, mentre l'argento ha attraversa to la soglia dei 43 dollari per oncia per la prima volta dal 1980, sotto la spinta dell'inflazione e della crisi del debito pubblico europeo. Il prezzo di un'oncia d'oro ha raggiunto 1,488.68 dollari sul mercato spot, un nuovo record, eclissando il precedente di 1.488,18 dollari toccato venerdi'. Il prezzo dell'argento e' salito fino a 43,37 dollari, il livello piu' alto da 31 anni.

marchionne

4 - FIAT: UTILE GESTIONE ORDINARIA 245 MLN NEL PRIMO TRIMESTRE...
Radiocor -
Nel primo trimestre Fiat SpA dovrebbe aver segnato un utile della gestione ordinaria pari a 245 milioni di euro e un utile netto pari a 75 milioni. E' quanto emerge dalle stime medie di un consensus di 23 analisti raccolte dalla societa' e consultate da 'Radiocor'. Il contributo al risultato della gestione ordinaria da parte delle divisioni Fiat Group Automobiles e Ferrari & Maserati e' stimato rispettivamente a 140 e a 60 milioni.

L'utile ante imposte e' atteso a 75 milioni e l'indebitamento netto industriale negativo per 815 milioni. Si tratta della prima trimestrale della nuova Fiat dopo la scissione dalle attivita' industriali 'pesanti' che hanno dato vita a Fiat Industrial. Il Lingotto pubblichera' i risultati del primo trimestre il 20 aprile.

Maurizio Landini

5 - FIAT: DEPOSITATO RICORSO FIOM...
(ANSA) -
I legali della Fiom hanno depositato, pochi minuti fa, presso il Tribunale di Torino il ricorso annunciato sabato contro la Fiat per le newco costituite a Pomigliano e a Mirafiori.

6 - FERRARI:MARCHIONNE, IPO PUO' VALERE 5 MLD...
(ANSA) -
Nel caso di Ipo Ferrari potrebbe valere 5 miliardi. Lo ha ribadito l'a.d Fiat, Sergio Marchionne, a Bloomberg, spiegando che alcuni banchieri hanno fatto pressioni per convincerlo a quotarla. ''Ho sempre visto Ferrari come brand sacro e i brand sacri sono particolari - ha aggiunto - So che potrei quotare Ferrari in qualsiasi momento, ma sulla mia scrivania non c'e' niente.E' difficile fare una valutazione di brand sacri e ci sono giorni in cui penso che il valore sia superiore a 5 miliardi''.

Montezemolo visto da Benny

7 - F1: MONTEZEMOLO, QUESTO NON DEVE ESSERE LIVELLO FERRARI...
(Adnkronos) -
'Questo non puo' e non deve essere il livello della Scuderia. E' un momento molto delicato'. Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari, fa il punto dopo il Gp di Cina che le rosse di Felipe Massa e Fernando Alonso hanno chiuso al sesto e settimo posto. 'Mi aspetto che i nostri tecnici agiscano con determinazione e sappiano tirare fuori il massimo delle loro capacita' per migliorare la prestazione della macchina in tempi brevi. Voglio la Ferrari la' dove tutti noi ed i nostri tifosi vogliamo che sia', ha detto Montezemolo dal sito ufficiale del Cavallino.

Montezemolo davanti alle montagne russe

Dopo la gara disputata a Shanghai, il team principal Stefano Domenicali e alcuni tecnici hanno gia' fatto rientro alla base. Grazie al gioco dei fusi orario, avranno praticamente tutta la giornata a disposizione per analizzare insieme ai colleghi rimasti a Maranello sia l'andamento dell'ultima gara sia, soprattutto, i programmi di sviluppo della 150° Italia in vista dell'inizio della stagione europea. Il Mondiale sbarca nel Vecchio Continente con il Gp di Turchia in programma tra 2 settimane.

Per i team, intanto, si e' conclusa una delle trasferte piu' lunghe dell'anno. Dopo il trittico Australia-Malesia-Cina. Per tanti meccanici della Ferrari e' un ritorno a casa dopo un mese di assenza, visto che molti di loro erano partiti intorno al 20 marzo per Melbourne, dove si e' svolta la prima gara della stagione.

8 - PORTOGALLO:AL VIA NEGOZIATI SALVATAGGIO...
(ANSA) -
Al via oggi a Lisbona le trattative politiche fra Ue e Fmi e il governo del premier dimissionario del premier socialista Jose' Socrates sul piano di salvataggio finanziario chiesto dal Portogallo, in una fase resa delicata dal successo in Finlandia ieri del partito di estrema destra ostile all'aiuto europeo al paese lusitano.

jose socrates primo ministro portghese

9 - SPAGNA PIAZZA 4,7 MLD BUONI TESORO CON RENDIMENTI IN RIALZO...
(LaPresse/AP) -
La Spagna ha piazzato 4,7 miliardi di euro in buoni del Tesoro a 12 e 18 mesi, con rendimenti in rialzo. Per 3,5 miliardi di titoli annuali assegnati, il tasso di interesse medio si è attestato al 2,77%, rispetto al tasso del 2,13% dell'ultima asta del 15 marzo. Per gli 1,2 miliardi in titoli del Tesoro a 18 mesi, il tasso medio si è attestato invece al 3,36%, rispetto al 2,44% dello scorso mese. Anche se l'offerta è stata coperta, la domanda per entrambi i buoni è diminuita rispetto all'asta precedente.

10 - GRECIA:ATENE,NO CHIESTE PROCEDURE DEBITO...
(ANSA) -
Atene non ha chiesto a Fmi e Ue l'avvio di procedure per la ristrutturazione del debito. Lo ha reso noto -riferisce l'agenzia greca Ana- il ministero delle Finanze smentendo cosi' notizie apparse sulla stampa ellenica.

''Non e' vero'' che il governo greco abbia avanzato tale richiesta,e' detto in un comunicato diffuso dal ministero in cui sono citate anche le ripetute smentite venute dal ministro delle Finanze George Papaconstantinou da Washington durante le riunioni di Banca Mondiale e Fmi.

ZAPATERO

11 - AS ROMA: IN BORSA APRE A 0,73 EURO...
(ANSA) -
L'As Roma riesce a fare prezzo entra agli scambi a 0,73 euro e viene di nuovo fermata in asta di volatilita'. Ora il calo teorico e' del 29,67% a 0,81 euro.

12 - CALCIO: CAMIGLIERI, ROMA DEVE COMPETERE SU PIU' FRONTI - 'GLI STADI SONO UN ELEMENTO FONDAMENTALE'...
(Adnkronos) -
"La Roma puo' puntare ad essere una squadra che esca dai confini cittadini per competere a livello internazionale su piu' fronti". Sono le parole di Tullio Camiglieri, portavoce di Thomas Di Benedetto, il numero uno della cordata statunitense che sta acquistando la Roma, intervenuto a Radio Anch'io Lo Sport. Come sottolinea Camiglieri si tratta di "investitori italo-americani e gia' questo e' importante. Hanno una presenza importante nello sport professionistico".

TOM DIBENEDETTO- TULLIO CAMIGLIERI

Se si puo' guadagnare o meno con il calcio in Italia si vedra'. "E' una scommessa che viene inseguita da tempo. Certo se si potessero fare discorsi seri sugli stadi, il ragionamento cambierebbe. Sono rimasto colpito dalla reazione del presidente del Coni. Gli stadi sono un elemento fondamentale, devono essere un luogo di aggregazione, ma e' un discorso che si fa da anni e speriamo si faccia un passo avanti, evitando speculazioni chiedendo aree edificabili per fare dello stadio un qualcosa che serva alla collettivita'".

Il portavoce dell'imprenditore americano non si sbilancia sui prossimi passi. "Ricapitalizzazioni? La Roma e' una societa' quotata in borsa. E' stato fatto un primo passo, siamo in attesa dell'autorizzazione di Consob e Antitrust, ma e' stato un investimento importante". Sulla sconfitta con il Palermo, aggiunge: "la prova e' stata da dimenticare. Credo che bisognera' impostare un lavoro diverso e piu' attento. Uno degli obbiettivi fondamentali che il nuovo management sportivo dovra' fare".

13 - BILANCIA PAGAMENTI: DISAVANZO 6,3 MLD...
(ANSA) -
A febbraio il disavanzo di conto corrente della bilancia dei pagamenti italiana e' stato pari a 6,337 miliardi (-8,12 miliardi a gennaio). Lo segnala la Banca d'Italia ricordando che a febbraio 2010 il deficit si era attestato a 5,161 miliardi. Nei 12 mesi terminanti a febbraio di quest'anno il disavanzo ha totalizzato 53,867 miliardi.

MAITE E PAOLO BULGARI

14 - BULGARI: OK A BILANCIO,CEDOLA 0,12 EURO...
(ANSA) -
Via libera dall'assemblea degli azionisti di Bulgari al bilancio 2010 che si chiude con un utile netto di 38 milioni di euro, dopo la perdita di circa 47 milioni del 2009. I soci, presenti per il 56,96% del capitali hanno anche approvato la distribuzione di un dividendo di 0,12 euro per azione, piu' che raddoppiato (+ 140%) a confronto con quello dell'esercizio scorso, in pagamento il 26 maggio (con stacco cedola il 23).

15 - BULGARI:A LUGLIO FINITO PASSAGGIO A LVMH...
(ANSA) -
''Io penso che sia realistico aspettarsi che per la fine del mese di luglio l'Opa abbia portato a Lvmh piu' o meno tutte le azioni e che quindi avvenga il delisting''. E' quanto ha affermato l'amministratore delegato di Bulgari, Francesco Trapani, rispondendo ai cronisti sui tempi del passaggio del marchio del lusso al colosso francese guidato da Bernard Arnoult. L'ad, a margine dell'assemblea che ha approvato il bilancio 2010, ha ricordato che Lvmh possiede gia' circa il 21% di Bulgari.

16 - ASTALDI: P. ASTALDI, A GIORNI ACQUISTO QUOTA 4,75% IN SERENISSIMA...
(Adnkronos) -
Il gruppo Astaldi acquisira' a giorni la quota del 4,75% nella societa' concessionaria dell'autostrada Serenissima (Brescia-Padova), posta in vendita dal Comune di Milano. Ad annunciarlo sono stati i vertici del gruppo, il presidente Paolo Astaldi e l'amministratore delegato Stefano Cerri, al termine dell'assemblea degli azionisti.

Astaldi Concessioni aveva presentato al propria offerta il 5 novembre scorso ed ora puo' procedere alla finalizzazione dell'acquisizione essendo "scaduto il termine -ha spiegato Astaldi- per esercitare il diritto di prelazione da parte dei soci e della societa'. Nei prossimi giorni procederemo all'acquisto". Il valore della quota si attesta a 50 milioni di euro.

Questo passo, ha evidenziato il presidente del gruppo, e' l'ulteriore conferma dell'interesse di Astaldi nel settore autostradale. "E' da mesi che stavamo seguendo la vicenda. C'e' un interesse per alcune cose del mercato italiano e vogliamo dotare la concessionaria di esperienze e qualifiche per il futuro. Questo ci consentira' anche l'acquisizione di quote di lavori".

BAZOLI

17 - COSTITUZIONE: BAZOLI, SECONDA PARTE NON PUO' ESSERE MODIFICATA SENZA LIMITI
(Adnkronos) -
'La seconda parte della Costituzione contiene istituti di garanzia democratica a tutela delle minoranze', pertanto 'non puo' essere modificata illimitatamente'. L'invito a 'prestare attenzione' ai tentativi di cambiamento della Carta e' stato il presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, intervenuto ad un incontro sull'attualita' della Costituzione nell'ambito di Biennale Democrazia.

'Il limite implicito al cambiamento - ha osservato Bazoli - e' rappresentato dalla necessaria coerenza con i principi fondamentali enunciati nella prima parte. La possibilita' di una revisione e' contemplata, ma attenzione: la seconda parte contiene strumenti di tutela democratica delle minoranze, come la Corte costituzionale e l'indipendenza della magistratura', ha aggiunto ribadendo il convincimento che la Costituzione 'sia davvero la casa comune di tutti gli italiani che ha la sua ragione d'essere nel costruire e conservare l'unita' del popolo', per questo 'le critiche e le riserve non sono fondate'.

'Sono convinto che la Costituzione sia frutto di un compromesso, ma ogni legge negli ordinamenti democratici e' frutto di compromesso, il problema dunque e' chiedersi se si tratta di compromesso alto oppure no', ha proseguito respingendo la tesi che in essa vi siano 'scorie marxiste' e, ripercorrendo la storia che ha portato alla nascita della Carta, ha ricordato che allora le forze socialiste e comuniste erano contrarie agli istituti di garanzia della seconda parte perche' visti come ostacoli alla sovranita' popolare.

mubarak

18 - SVIZZERA: FONDI MUBARAK E BEN ALI, BERNA CHIEDE DOMANDE ASSISTENZA MIGLIORI ...
(Adnkronos/Ats) -
La Svizzera ha temporaneamente respinto, perche' non sufficientemente motivate, le richieste di assistenza giudiziaria presentate dalle autorita' del Cairo e di Tunisi per la restituzione degli averi degli ex presidenti Hosni Mubarak e Zine El Abidine Ben Ali.

Berna aiutera' comunque attivamente i due governi a migliorare le domande, affinche' diventino conformi alle norme.La Confederazione ha fatto sapere ai due stati lo scorso 30 marzo, attraverso note diplomatiche, che non puo' accordare l'assistenza richiesta, ha indicato all'ATS il portavoce dell'Ufficio federale di giustizia (UFG) Folco Galli, confermando una notizia pubblicata oggi dalla "NZZ am Sonntag".

19 - PETROLIO: INCONTRO IN RUSSIA BP-ROSNEFT...
(ANSA) -
I presidenti di Bp e Rosneft hanno avuto modo di incontrarsi e discutere tra loro, nonostante il divieto di una corte inglese, partecipando entrambi su invito del premier Vladimir Putin ad un consiglio di supervisori della societa' geografica russa. Lo riferiscono gli autorevoli quotidiani Kommersant e Vedomosti, giornale quest'ultimo che ironizza sulla casualita' dell'incontro e della presenza di un interprete accanto ai due dirigenti.

BEN ALI benali

20 - TOYOTA: PRODUZIONE IN GIAPPONE RIPARTE...
(ANSA) -
Toyota Motor riparte dopo la catastrofe del terremoto/tsunami dell'11 marzo, annunciando di aver ripreso la produzione in tutti i suoi stabilimenti sparsi sul territorio nazionale. Il colosso dell'auto di Nagoya, che lo scorso 14 marzo aveva sospeso le operazioni in 17 fabbriche, ha riavviato oggi la produzione nei 14 stabilimenti che erano ancora fermi per mancanza di componenti, compresi due situati nell'area del nordest duramente colpita dalle calamita' naturali.

21 - RISANAMENTO:INTERESSE AREA SANTA GIULIA...
(ANSA) -
Risanamento conferma, su richiesta Consob, le indiscrezioni di stampa su una manifestazione di interesse per l'area di Santa Giulia. Si tratta - si apprende - della cordata guidata da Stefano Stroppiana, numero uno di McArthurGlen, la multinazionale che in Italia e' presente con l'outlet di Serravalle. A questa il gruppo immobiliare ha concesso un periodo di esclusiva per la due diligence sino al 31 maggio.

l'Ad di Toyota Akio Toyoda

22 - INTERPUMP GROUP ACQUISISCE 80% DI AMERICAN MOBILE PER 6,8 MLN DOLLARI...
(LaPresse) -
L'emiliana Interpump Group, attiva nel settore delle pompe ad alta pressione e in quello delle prese di forza e dei relativi componenti oleodinamici, acquisisce la statunitense American Mobile Power, con sede a Fairmount, in Indiana. E' quanto comunica l'azienda italiana in una nota. Gli americani sono una società con un fatturato da 7,5 milioni di dollari e un ebitda pari al 19% delle vendite. Attraverso l'operazione a Interpump Group va l'80% delle azioni di American Mobile per il prezzo complessivo di 6,8 milioni di dollari, pagati per cassa, mentre l'ulteriore 20% sarà acquisito nell'aprile 2016 sulla base dei risultati raggiunti dalla società nei due anni precedenti.

23 - LAVORO: DE RITA, BASTA CON STUDI INUTILI MEGLIO IMPARARE IN FABBRICA...
(Adnkronos) -
"Basta con gli studi inutili, meglio andare a imparare in fabbrica". Ne e' convinto il sociologo e fondatore del Censis, Giuseppe De Rita che, intervistato da 'La Repubblica', commenta l'analisi del ministro dell'Economia Tremonti che aveva accusato i giovani italiani di scarsa considerazione per i lavori che gli immigrati fanno invece volentieri. "Nel 1977 - ricorda De Rita - il Censis fece la prima ricerca sugli immigrati in Italia. E lo dicemmo allora: ci sono lavori che gli italiani lasciano agli immigrati".

"Da allora - spiega De Rita - il fenomeno e' diventato di massa. C'e' stata una divaricazione nel mercato del lavoro: da una parte i nostri giovani hanno imboccato la strada della scolarizzazione progressiva; dall'altra gli immigrati che hanno coperto i buchi lasciati liberi. I nostri giovani sono stati colpiti dalla maledizione/benedizione della scuola. Gli abbiamo detto: investi in istruzione che il lavoro verra'. Abbiamo pompato frequenze e titoli di studio". Dunque "se si studiano cose che non servono" studiare puo' fare anche male. "Abbiamo sacrificato gli istituti tecnici, quando l'Italia si e' costruita su di loro. Che ce ne facciamo dei diplomi generici? E dei corsi di laurea che non hanno alcuna ragione d'essere?", si chiede De Rita.

6lp11 giuseppe derita

"La strategia della scolarizzazione ad oltranza - sostiene il sociologo - e' la stessa che ha portato i giovani nordafricani alla rivolta per la democrazia. Da noi, pero', conduce solo al galleggiamento continuo finche' ci saranno i pochi soldi dei nonni e dei padri". La soluzione, secondo De Rita e' "o quella che suggerisce Tremonti, cioe' di tornare al lavoro manuale" o "accettare la formazione sul posto di lavoro. Serve - conclude - un grande piano nazionale per formare sul lavoro i giovani, servono risorse pubbliche per incentivare i piccoli imprenditori a prendersi i precari e formarli".

 

 

1- IL SOTTOSEGRATARIO AGLI ESTERI STEFANIA CRAXI SOTTERRA IL SUO PREMIER: \"SILVIO DEVE USCIRE DI SCENA NEL MODO GIUSTO, NON PUÒ ESSERE TRAVOLTO DAL RIDICOLO. DEVE SMETTERLA DI RACCONTARE QUESTE BARZELLETTE OSCENE: NON GLI FANNO ONORE E NON FANNO RIDERE. È ORA DI APRIRE UNA STAGIONE NUOVA. CON IDEE NUOVE, UOMINI NUOVI, LINGUAGGI NUOVI. PERCHÉ, DIREBBE MIO PADRE, “NON ERA QUESTA L’ITALIA CHE SOGNAVO; DERISA ALL’ESTERNO E MISERABILE AL SUO INTERNO” 2- \"I MAGISTRATI LAVORANO POCO, DUE MESI DI VACANZA OGNI ANNO, SPESSO IN GIRO PER CONVEGNI, IL LORO TASSO DI PRODUTTIVITÀ È BASSISSIMO. VA DETTO. SENZA PAURA\" 3- NO AD ALFANO, MONTEZEMOLO E TREMONTI (\"TROPPE VOLTE DÀ L’IMPRESSIONE DI RINTANARSI NELLA LEGA\". CASINI SÌ: \"CON IL NUOVO SISTEMA POLITICO ESERCITERÀ UN FASCINO\" 4- \"VERONICA LARIO E’ UNA DELLE POCHE PERSONE CHE VOGLIONO ANCORA BENE A SILVIO\" 5- ULTIMO CALCIO NEL CULO: \"BERLUSCONI AL QUIRINALE? NO, E’ TROPPO VECCHIO\"

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STEFANIA CRAXI

1- STEFANIA CRAXI: «BERLUSCONI E' AL TRAMONTO E NEL GOVERNO GLI NASCONDONO LA VERITA'. BASTA BARZELLETTE OSCENE E BASTA FESTE AD ARCORE: LUI HA IL DOVERE DELL'ESEMPIO»
Stefania Craxi, sottosegretario agli Esteri e amica del premier, rompe il silenzio nel governo e, in una lunga intervista concessa al settimanale "A" in edicola da mercoledì 20, invita Berlusconi a prepararsi al passo indietro. «È ora di aprire una stagione nuova. Con idee nuove, uomini nuovi, linguaggi nuovi. Perché, direbbe mio padre, "Non era questa l'Italia che sognavo; derisa all'esterno e miserabile al suo interno"».

cxri37 silvio berlusconi stefania craxi

La Craxi spiega la durezza con l'affetto: «Silvio deve uscire di scena nel modo giusto, non può essere travolto dal ridicolo. Deve smetterla di raccontare queste barzellette oscene: non gli fanno onore e non fanno ridere». E rompe il silenzio anche sulle feste di Arcore: «Su questo dico solo due cose. La magistratura deve perseguire il reato e non moralizzare la società. Ma tutto quello che è successo non è stato un spettacolo bello».

2- «PRIMA DI USCIRE, SILVIO VINCERA' LA GUERRA SULLA GIUSTIZIA. LUI HA GLI STESSI NEMICI DI MIO PADRE, MA E' PIU' FORTE E NON FARA' LA SUA FINE»
Stefania Craxi attacca frontalmente i magistrati: «Lavorano poco, hanno due mesi di vacanza ogni anno, sono spesso in giro per convegni, il loro tasso di produttività è bassissimo. Tutto questo va detto. Senza paura». Poi azzarda un parallelo Craxi-Berlusconi:

CRAXI-BERLUSCONI

«Sono stati chiamati a combattere con gli stessi avversari politici. Certi clan della magistratura politicizzata, certi clan dell'informazione, un certo mondo finanziario che vuole un governo ai propri ordini... Ma Berlusconi è più forte di Craxi. E non può, anzi non deve, finire come Craxi. Silvio ha il consenso popolare che Craxi non aveva. E poi ha tv e denaro. Deve andare avanti per completare il lavoro sulla giustizia. Deve difendersi e impedire che la sovranità popolare si sposti dalle urne alle toghe. È la sua battaglia, ma è anche la mia».

3- STEFANIA CRAXI BOCCIA ALFANO E MONTEZEMOLO. «BERLUSCONI AL QUIRINALE? NO, E' VECCHIO»

Berlusconi al Quirinale? «Vorrei vedere l'età abbassarsi. Siamo un Paese vecchio e la mia generazione si consumerà in questa lunga transizione. Interroghiamoci allora: da quanto tempo i nostri capi dello Stato hanno ottant'anni?». Stefania Craxi frena sull'ipotesi Colle per il premier.

ANGELINO ALFANO

E gela le ambizioni di Alfano come successore: «Non può un'intera classe dirigente politica essere nominata con il favore del potente di turno. Io per prima. Non è questo il modo per selezionare una classe dirigente. Il ministro della Giustizia? Stiamo sempre parlando di classi dirigente scelte dall'alto».

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

Poi invita Tremonti a farsi avanti: «Giulio ha fatto bene, ha tenuto la barra dell'economia dritta. Ma troppe volte dà l'impressione di rintanarsi facendo solo conto sulla Lega... Deve ragionare, deve capire che la Lega non gli basterebbe». Ultimo sì a Casini: «Quando si riorganizzerà il sistema politico eserciterà un fascino. Sicuramente più di altri». E ultimo no a Montezemolo: «Potrà mettere qualche soldo nella politica, ma soldi ce ne sono già a sufficienza».

GIULIO TREMONTI

4- «VERONICA LARIO E' UNA DELLE POCHE PERSONE CHE VOGLIONO ANCORA BENE A SILVIO»
Stefania Craxi parla anche del suo rapporto con Veronica Lario. «I miei figli sono cresciuti con i suoi figli. Abbiamo diviso vacanze, momenti spensierati e anche momenti duri. Siamo insomma amiche e posso dirle che Veronica ha amato infinitamente Silvio ed è nella lista delle poche persone che gli vogliono ancora bene». E una moglie che vuole ancora bene all'ex marito che potrebbe fare? «Forse nulla. E immagino che tutto sia successo proprio per questo».

 

PRIMI SGARBI PER GALAN - IL PALLORE GONFIATO S’IMPUNTA E PRETENDE DI ESSERE NOMINATO SOPRINTENDENTE SPECIALE DI VENEZIA - IL MINISTERO DEVE VALUTARE I CURRICULA DEI CANDIDATI, MA IL CRITICO D’URTO (DI NERVI) MINACCIA DI LASCIARE LA DIREZIONE DEL PADIGLIONE ITALIA ALLA BIENNALE - VITTORIO GIÀ POGGIò LE SUE NATICHE SULLA POLTRONA DI SOPRINTENDENTE (CE LO PIAZZÒ BONDI) MA LA CORTE DEI CONTI LO HA SFANCULATO SOSTENENDO CHE ALTRI CANDIDATI AVREBBERO AVUTO TITOLI MAGGIORI DEI SUOI…

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Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

VITTORIO SGARBI

La prima grana del neoministro per i Beni Culturali Giancarlo Galan porta il nome di Vittorio Sgarbi ed ha come sfondo Venezia. Domani, martedì, la direzione generale per gli Affari generali, diretta da Antonia Pasqua Recchia, valuterà i curricula dei candidati al bando per la soprintendenza speciale di Venezia e indicherà al ministro una scelta che dipenderà direttamente da Galan. Tra i nomi c'è Sgarbi che ha dovuto lasciare quello stesso incarico l' 8 marzo scorso dopo la sentenza della Corte dei Conti che ha invalidato la sua nomina da parte dell'ex ministro Sandro Bondi poiché altri candidati soprintendenti avrebbero avuto titoli maggiori dei suoi.

GIANCARLO GALAN

Ora si torna daccapo e Sgarbi fa sapere: «Ho più titoli di tutti, è bene che Galan lo sappia. Se il ministro sceglie me non ci sono problemi altrimenti invalido il concorso, chiedo di sospendere tutto e valuto l'eventualità di mollare la Biennale, i due progetti erano pensati insieme. Ne ho parlato anche con Berlusconi». Sgarbi in sostanza progetta di lasciare clamorosamente la direzione del Padiglione Italia dove ha immaginato una serie di mostre legate organizzativamente alla «sua» soprintendenza.

SANDRO BONDI E MANUELA REPETTI

Al bando, chiuso venerdì 15 aprile, hanno partecipato Mario Scalini, soprintendente a Pisa, Giorgio Rossini (Genova), Stefano Cascio (Torino), Giovanna Damiani (Parma con interim per Venezia), Fabrizio Vona (Lecce), Giovanna Bertoldo (da un liceo romano). Galan ha di fronte a sé due strade: nominare Sgarbi (ora anche Alto Commissario per l'area di Piazza Armerina in Sicilia, con un ricorso pendente per vedersi riconoscere la qualifica di Dirigente generale dei Beni culturali della Regione a statuto speciale). O seguire le recentissime indicazioni della Corte dei Conti, per evitare futuri ricorsi.

LUCA ZAIA

La segreteria Uil Beni culturali fa sapere che «Galan ha iniziato bene ma con l'affare Sgarbi rischia di rovinarsi la credibilità e la carriera da ministro. Non faremo sconti a nessuno. E confidiamo nell'equilibrio di Gianni Letta, che ha a cuore la cultura, affinché eviti questo ennesimo scempio». Il 25 maggio 2010, quando si parlò di Sgarbi soprintendente a Venezia, l'allora ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan disse: «Ipotesi singolare, bisogna decidere con responsabilità». Sgarbi gli replicò: «Di Galan non m'importa, mi basta il gradimento del governatore Zaia». E oggi, anzi domani, cosa accadrà?

 

JACKO SHOCK! IMPRONTE DI UN ESTRANEO SULLA SIRINGA CHE HA UCCISO IL RE DEL POP - IL VIDEO DI NICOLAS CAGE CHE SBROCCA CON LA MOGLIE - QUANTE STAR AL COACHELLA MUSIC FESTIVAL! - JACK LO SQUARTATORE ERA UN MARINAIO TEDESCO GIUSTIZIATO NELL 1894 - ASCOLTA “JUDAS” DI LADY GAGA, GLI U2 E I MUSE CHE CANTANO IN UNA DISCOTECA BRASILIANA E UN INEDITO DI JIMI HENDRIX - CONDI RICE CAMEO NELL’ULTRA LIBERAL “30 ROCK” - IL VECCHIONE PAUL MCCARTNEY SCALMANATO TRA I 20ENNI - LA SCIMMIA CON LA FACCIA DI BARACK OBAMA? “NON PENSAVO FOSSE RAZZISTA”…

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CONRAD MURRAY

1 - MICHAEL JACKSON FORSE UCCISO DA UN ESTRANEO ENTRATO IN CASA SUA
The Sun http://bit.ly/gVkLoV

Sulla siringa che ha ucciso Michael Jackson ci sono le impronte digitali di un estraneo. è l'ultima svolta nelle indagini sulla morte del Re del pop. Un intruso potrebbe essersi intrufolato a casa sua e averlo ucciso con un'iniezione letale. Un'ipotesi che scagionerebbe Conrad Murray, il dottore della star finito sotto accusa.

2 - VIDEO: NICOLAS CAGE UBRIACO PRIMA DELL'ARRESTO, CIONDOLA E STRATTONA LA MOGLIE
Tmz

Guarda il video imperdibile di Nicholas Cage la sera del suo arresto. Cage entra in un negozio di tatuaggi. È così ubriaco che dice ai dipendenti di non sapere nemmeno dove vive. Poi comincia a litigare con la moglie, strattonandola. L'attore è stato arrestato per abusi domestici e disturbo della quiete pubblica.
Guarda il video qui: http://bit.ly/eOggPN

NICHOLAS CAGE

3 - PARATA DI STARRRRRS AL "COACHELLA MUSIC FESTIVAL"...
Perezhilton.com http://bit.ly/frLTsQ

Justjared.com http://bit.ly/ePLLx0
Parata di star, questo weekend, al "Coachella Music and Arts Festival", in California. L'elenco comprende Usher, Robert Downey Jr., Leonardo di Caprio, Katy Perry, Tara Reid, Camilla Belle e Nicole Richie, Lindsay Lohan, rihanna, Vanessa Hudgens, Alexander Skarsgard, Kate Bosworth e Alessandra Ambrosio. È stato veramente un fine settimana imperdibile nel deserto alle porte di Los Angeles!
Guarda tutte le foto delle star in galleria...

COACHELLA MUSIC FESTIVAL- ALESSANDRA AMBROSIO

4 - IL VECCHIONE PAUL MCCARTNEY (68) SCALMANATO TRA I 20ENNI...
X17

L'ex Beatle di 68 anni, Paul McCartney è uscito incredibilmente illeso dal "Coachella Music Festival", dove si è divertito a fare il ragazzino in mezzo a una moltitudine di ventenni scalmanati. Dopo la baldoria ha pure avuto la forza di tornare a Los Angeles per cenare insieme alla famiglia all'Osteria Mozza. La domanda è: cos'è peggio? I paparazzi di L.A. o il caos di Coachella?
Guarda il video: http://bit.ly/hXg4vh

COACHELLA MUSIC FESTIVAL- PAUL MCCARTNEY

5 - LADY GAGA CONTINUA A CONQUISTARE IL MONDO: ASCOLTA IL NUOVO SINGOLO "JUDAS", GIÀ NUMERO UNO IN 12 PAESI - GUARDA LE 10 PARODIE DELLA COPERTINA DELL'ALBUM "BORN THIS WAY"...
Perez Hilton

Ecco il nuovo singolo di Lady Gaga, già numero uno in 12 paesi. Alla fine è uscito fuori prima del previsto!
Ascolta "Judas di Lady Gaga qui: http://bit.ly/gjEcMo

COPERTINA "BORN THIS WAY"

Gawker
La "cover art" del nuovo album "Born This Way" di Lady Gaga, in cui si vede una motocicletta cromatissima, con la testa della popstar incassata nel manubrio e le braccia ancorate alla ruota anteriore, ha ispirato fan e detrattori che si sono sbizzarriti in simpatici fotomontaggi.
Se vuoi vedere le 10 migliori clicca qui: http://gaw.kr/gd4Zyw

Condoleeza small

6 - CONDOLEEZA RICE FARÀ DA GUEST STAR NELLA SERIE TV "30 ROCK"...
Digital Spy http://bit.ly/gQZc2c

Condoleeza Rice, l'ex segretario di Stato Usa, comparirà in un episodio della serie tv comica, "30 Rock". La Rice interpreterà se stessa, nel ruolo di ex fidanzata di Jack Donaghy, il personaggio di Alec Baldwin. Sarà sicuramente imperdibile...

MATRIMONIO DI BRAD GREY

7 - I "PICCOLI" A COACHELLA, I GRANDI...AL MATRIMONIO DI BRAD GREY, PRESIDENTE DI PARAMOUNT PICTURES: BRAD PITT, TOM CRUISE, KATIE HOLMES, GWEN STEFANI, JENNIFER LOPEZ...
Just Jared http://bit.ly/e6Muth

Brad Pitt, Tom Cruise con la moglie Katie Holmes, Gwen Stefani e Jennifer lopez hanno fatto mostra di sé al matrimonio di Cassandra Huysentruyt e Brad Grey, 53 anni, presidente della Paramount Pictures. La cerimonia si è svolta a casa di Gray, a Bel-Air, Los Angeles. Scopri tutte le foto in fondo alla pagina...

JACK LO SQUARTATORE

8 - JACK LO SQUARTATORE? ERA UN MARINAIO TEDESCO GIUSTIZIATO A NEW YORK NEL 1894
The Local http://bit.ly/em0a0Y

Secondo la teoria di Trevor Marriott, un ex detective inglese della squadra omicidi, Jack lo Squartatore era un mercante marinaio tedesco, di nome Carl Feigenbaum, arrestato e giustiziato a New York per l'assassinio di Juliana Hoffmann, nel 1894. Secondo così fosse, Jack "The ripper", sarebbe il primo omicida seriale trans-continentale della storia.

EMAIL RAZZISTA SU BARACK OBAMA

9 - REPUBLICANA DELLA CALIFORNIA NON PENSAVA CHE LA EMAIL CON OBAMA A SCIMMIA FOSSE RAZZISTA...
My Daily News http://nydn.us/hMAJpi

Emily Davenport chiede scusa. L'ufficiale del partito repubblicano della California è l'autore dell'email raffigurante Barack Obama su un corpo di scimmia. "Ora sapete perché non esiste un certificato di nascita", recitava la frase posta sotto l'immagine. "Non pensavo fosse una cosa razzista", ha dichiarato Davenport.

DAVID BECKHAM

10 - VIDEO ALLUCINANTE! DAVID BECKHAM È IL SUPEREROE DEL CALCIO...
The Insider

David Beckham continua a farsi notare come stella del calcio, purtroppo non nel campo ma sulla spiaggia. Guarda come il calciatore vince una scommessa contro i paparazzi centrando per ben tre volte un secchio distante centinaia di metri! Dei tiri sovrumani! Poi guarda le nuove foto di Beckham sulla spiaggia in fondo alla pagina...
Guarda il video qui: http://bit.ly/fMO32G

MATRIMONIO REALE PER T MOBILE

11 - LO SFOTTÒ PIÙ DIVERTENTE DEL MATRIMONIO DI WILLIAM E KATE...
The Insider

Nella nuova pubblicità di T Mobile si vedono i sosia della famiglia reale camminare verso l'altare il giorno del matrimonio di William e Kate. Il video è veramente divertentissimo!
Guarda il video qui: http://bit.ly/gQhikC

JON BON JOVI

12 - JON BON JOVI: "MI HANNO RUBATO I GIOIELLI"...
Perez Hilton http://bit.ly/ftMMTn

Jon Bon Jovi ha dichiarato di essere stato vittima di un furto di gioielli per un valore di 100mila dollari. La polizia ha arrestato Nicholsa Tracy, un russo di 21 anni. Certo che Bon Jovi potrebbe pure custodire oggetti di valore in una cassaforte invece che buttarli in un cassetto...

APPARTAMENTO PIU' COSTOSO DI LONDRA

13 - VENDUTO APPARTAMENTO A LONDRA PER 221 MlN $: GUARDA IL VIDEO, E VEDI COSA TI SEI PERSO...
Gawker

Un miliardario ucraino che vuole restare anonimo si è comprato un appartamento a Londra per 221 milioni di dollari. Si tratta dell'attico di One Hyde Park, il complesso di appartamenti che si affaccia sul celebre parco londinese. Fra le amenities? Servizio esclusivo offerto dal 60 Mondrian Oriental Hotel e finestre a prova di proiettile.
Guarda il video qui: http://gaw.kr/gXsYM4 oppure guarda le foto in galleria...

SIENNA MILLER

14 - MURDOCH OFFRE, SIENNA MILLER ACCETTERÀ? L'OFFERTA È DI 100MILA STERLINE...
Deadline http://bit.ly/gpHZho

Sienna Miller ha fatto causa al "News of the World" di Rupert Murdoch per essere stata vittima di intercettazioni illegali sul proprio cellulare. Il tycon dei media le ha offerto 160.000 sterline. La Miller ci sta pensando...

CHRIS HEMSWORTH

15 - IL BEL CHRIS HEMSWORTH A ROMA PER PROMUOVERE "THOR"...
Just Jared http://bit.ly/i6ODFz

Durante la tappa italiana del tour promozionale per il film "Thor", il bellone Chris Hemsworth si è fatto fotografare all'Hotel Hassler di Roma, venerdì. L'australiano 27enne interpreta il dio Nordico, Thor; i suoi co-protagonisti sono Natalie Portman e Anthony Hopkins.

JIMI HENDRIX

16 - ASCOLTA L'INEDITO DI JIMI HENDRIX, "CAT TALKING TO ME", CORTESIA DI ROLLING STONE MAGAZINE...
Rolling Stone Magazine

Finiranno mai le canzoni postume di Jimi Hendrix? A 41 anni dalla morte ecco un nuovo inedito, contenuto nell'abum "Soul Southern Delta".
Ascolta qui: http://bit.ly/fXRcCj

17- GLI U2 E I MUSE CANTANO COVER DI DAVID BOWIE, ROLLING STONES E TALKING HEADS IN UNA DISCOTECA BRASILIANA...
Rolling Stone Magazine

Gli U2 e i Muse hanno ufficialmente finito il loro tour sudamericano... ma al Bar Secreto, una discoteca di San Paolo, Brasile, le due band hanno continuato a dare spettacolo, cantando cover di Rolling Stones, Talking heads e David Bowie!
Vuoi vedere le performance? Clicca qui: http://bit.ly/hIXzZZ

BATTERISTA DI TALENTO

18 - GUARDA IL VIDEO DEL BATTERISTA/GIOCOLIERE: QUESTO SI CHE È MULTI-TASKING...
Perez Hilton

In questo video un uomo suona la batteria e allo stesso fa il giocoliere. Che talento...
Guarda il video qui: http://bit.ly/gyAMzj

 

 

 


QUANDO L’FBI SI PRODUCEVA IN CASA LA SUA \"NOVELLA 2000\" - \"LA GESTAPO AMERICANA\" (MAILER DIXIT) APRE GLI ARCHIVI E OFFRE AI VOYEUR DEI TABLOID UNA VAGONATA DI FILES FINORA COPERTI DA SEGRETO DI STATO - MEZZO SHOW BUSINESS, NEGLI ULTIMI DECENNI, è STATO ‘ATTENZIONATO’ DAI FEDERALI - DA SINATRA AI KISS, DA HEMINGWAY A MICHAEL JACKSON, DA LENNON A TRUMAN CAPOTE, TUTTI SPIATI E ‘DOSSIERATI’ PER MONITORARNE GLI ECCESSI PERSONALI (DROGHE E TENDENZE PEDOFILE) O SIMPATIE COMUNISTE E RAPPORTI CON LA MAFIA…

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Tommy Cappellini per "il Giornale"

Julian Assange b W

Mortificata da Julian Assange e da Porn Wikileaks (che ha pubblicato nomi, indirizzi e analisi mediche di 12mila attori porno), l'Fbi ha deciso di rilanciare la propria immagine e all'inizio di aprile ha aggiunto al suo archivio pubblico (http:// vault.fbi.gov) una bella carrettata di pruriginosi files sino ad oggi coperti da segreto di Stato. Le redazioni dei tabloid anglosassoni ci stanno andando a nozze- soprattutto per le rivelazioni che confermerebbero la presenza di Ufo nel cielo del New Mexico - e tra gli intellettuali c'è attesa per il prevedibile commento di Slavoj Zizek: «Come volevasi dimostrare, la missione storica dell'America è di gettare tutto in pop».

Non avrebbe torto, il filosofo sloveno. Frugando nei cosiddetti «Vault files», infatti, si scopre che non pochi di coloro che negli ultimi decenni sono stati «attenzionati» dall'-Ufficio federale di investigazione appartengono (da protagonisti) alla pop culture più ortodossa. Michael Jackson fu spiato nel 1993-94 e poi di nuovo nel 2004-05, causa sospetta pedofilia.

PORN-WIKILEAKS

Nel dossier su di lui troviamo la copia della patente di guida (con i capelli ancora ricci), i report di interrogatori condotti persino nelle Filippine (dov'erano tornati alcuni domestici che avevano lavorato per Jackson nella residenza di Santa Barbara), lettere private e una buona collezione di articoli presi dalle riviste scavafango di Hollywood. James Ellroy ci sguazzerebbe come un bambino: leggendolo si percepiscono fisicamente, come in un thriller, le trame dello spionaggio investigativo stringersi intorno al cantante e si seguono, quasi in cinemascope, tutti gli spostamenti da un motel all'altro, da un aeroporto all'altro, dei detectives assegnati all'indagine.

Molte star fanno compagnia a Jackson: da Frank Sinatra (2500 pagine di dossier, sorvegliato a fasi alterne dal 1943 al 1985 per presunta collusione con la mafia, estorsione e addirittura «tendenze comuniste»: una volta osò persino cantare due canzoni a una festa di sinistra) al rapper Notorius B.I.G., coinvolto in varie vicende borderline e assassinato il 9 marzo del 1997 su una Chevrolet Suburban da un afroamericano vestito con smoking blu e papillon (raccomandiamo ai cronisti in erba di studiare questi dossier per imparare «il mestiere dei dettagli»).

MICHAEL JACKSON

I Kiss, invece, furono «seguiti » di routine a causa degli «insoliti problemi di ordine legale» (si legga: esplosioni di violenza) che si creavano durante le loro performances, mentre per Jimi Hendrix e i Grateful Dead (con Jerry Garcia titolare di un Vault file dedicato) le ragioni della Legge appaiono più chiare: droga. Nel marzo del 1969, con il beneplacito del direttore J. Edgar Hoover (che scrive: «Tutto ciò potrebbe avere effetti dannosi sui nostri giovani »), Jim Morrison & The Doors furono messi sotto osservazione per «linguaggio sporco e repellente» e per una serie di inqualificabili, lascive esibizioni pubbliche.

Che vanno a far compagnia a quelle di John Lennon e Yoko Ono (nudi sulla copertina di un album): i due, tra l'altro, come viene riportato in un file di 200 pagine, coltivavano una profonda amicizia con le droghe e finanziavano gruppi di sinistra. Anche gli altri Beatles davano filo da torcere: sceriffi locali e agenti dell'Fbi scrutavano che tipo di pubblico attirava la band e riuscivano a intercettare in anticipo (come in un report da Kansas City nel 1964) l'atmosfera che si sarebbe creata durante il concerto.

Frank Sinatra

Ci sono pure dossier più recenti da cui sappiamo che la coniglietta di Playboy Anna Nicole Smith possedeva una 357 Magnum regolarmente registrata «per autodifesa», che però non la difese abbastanza da se stessa (morì per l'abuso di almeno nove sostanze diverse). La Smith fu indagata anche per aver dichiarato il falso durante una causa per bancarotta personale (nascose alcuni asset e gioielli del suo patrimonio).

C'è poi il capitolo scrittori. E qui, complice il narcisismo della categoria, se ne vedono di tutti i colori. Bertolt Brecht fu «attenzionato» nel 1943 per «inclinazioni comuniste », che nonostante la sua richiesta di diventare cittadino statunitense non si curava minimamente di sfumare. Il dossier su di lui riporta lunghi stralci di poesie e analisi filologiche dei suoi libri, con una pignoleria che si trova solo nei critici accademici.

JOHN LENNON E YOKO ONO JOHN LENNON E YOKO ONO BED IN

Truman Capote era sponsor di «Fair Play for Cuba Committee», gruppo filocastrista sorto nel 1960 per «dire la verità a chiunque la chieda » a proposito della Rivoluzione Cubana. Di Norman Mailer sappiamo fin dalle cronache: tendenza al whisky, alla marijuana e alle risse per strada; nel 1960 ferì una delle molte mogli (tre anni con la condizionale, lui commentò: «Finché usi il coltello c'è ancora un po' di amore»). Ma per l'Ufficio federale il problema era un altro: Mailer andava in giro a dire che la stessa Fbi era una «polizia segreta» e che la si doveva abolire, prendeva parte a campagne pacifiste e rimaneva un «leftist» convinto, uno di sinistra, sebbene quando gli faceva comodo tendesse a nascondere la propria posizione politica.

truman capote

Il malinconico e vitale Hemingway, invece, ha dato molto lavoro agli agenti dell'Fbi, in quanto residente a Cuba nei critici anni Quaranta e Cinquanta. Durante la guerra pattugliò la costa in cerca di sommergibili tedeschi (molto whisky, pochi avvistamenti), più tardi fece «copertura di intelligence» per gli Usa, ma tutto finì «in report vaghi, infondati e sensazionalistici », per non dire di altre roboanti attività spionistiche che si piccò di svolgere, a sua volta spiato dall'Fbi, in un cortocircuito surreale. E da un dispaccio informativo all'ambasciatore all'Avana viene fuori che il vecchio Ernest andava in giro a dire che l'Fbi, in fondo, non era altro che «la Gestapo americana».

 

CAPITALISMO AVARIATO - L’ECONOMISTA ZORRO ZINGALES CI SPIEGA IL \"SALVATAGGIO\" DI PARMALAT DAGLI STRANIERI: BIS DELL’OPERAZIONE ALITALIA - TANTI PERDENTI: IL MERCATO, I CONSUMATORI, I RISPARMIATORI E LE FINANZE PUBBLICHE DELLA CDP - UNICO VINCITORE: LA “BANCA DI SISTEMA” DI PASSERA, CHE “SI METTE A SERVIZIO E RICEVE IN CAMBIO LEGGI E FAVORI CHE LE CONSENTONO PROFITTI SICURI” - MA PER CORRADINO, CHE DIMENTICA COME SALVò IL CRAC DI AIRONE FONDENDOLA CON ALITALIA, “NON C’ERA NESSUN CONFLITTO DI INTERESSE, ALITALIA NON LA VOLEVA NESSUNO”…

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1 - MODELLO AMERICANO, SISTEMA ITALIANO
Editoriale di Luigi Zingales per "Il Sole 24 Ore"

Luigi Zingales

In un lungo intervento sul Sole 24 Ore (14 agosto 2008), il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli rivendicò «la responsabilità sociale che grava sull'impresa banca», di cui il banchiere deve farsi carico. Contro il modello "americano" che impone «l'imperativo categorico del continuo aumento dei profitti e del valore per gli azionisti», Bazoli proclamò il modello di una banca al servizio del Paese.

Nei giorni scorsi, sul Financial Times Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, ha ugualmente richiamato la funzione della banca per il Paese, anche se in maniera più sfumata, visto che doveva far digerire alla City un aumento di capitale di 5 miliardi.

Per giudicare cosa questo modello significhi in pratica, basta guardare alle due maggiori operazioni di sistema intraprese da Intesa Sanpaolo: Alitalia e Parmalat.

Corrado Passera

Cominciamo con Alitalia.
Intesa Sanpaolo fu chiamata come consulente del Governo, che deteneva la maggioranza della compagnia di bandiera. Il piano Fenice, da lei elaborato, vide la stessa banca nel ruolo di uno degli acquirenti della "parte buona" di Alitalia. Nello spietato mondo americano, dove valgono le regole del profitto, ma anche quelle della trasparenza, un consulente del venditore non può assumere allo stesso tempo anche il ruolo di compratore, perché in palese conflitto di interessi.

Ma in Italia, si sa, il conflitto di interessi non è un problema molto sentito. Anzi, il conflitto di interessi non esiste neppure, perché Intesa Sanpaolo non segue la spietata logica del profitto, ma opera nell'interesse del Paese.

BAZOLI

Il piano Fenice prevedeva il commissariamento della vecchia compagnia, mettendo i nuovi azionisti al riparo da possibili rivalse di fornitori, creditori, vecchi azionisti e obbligazionisti. Nell'interesse del Paese, quindi, il piano Fenice espropriò i legittimi proprietari del poco di valore ancora presente in Alitalia, per trasferirlo alla nuova società, di cui guarda caso Intesa Sanpaolo è socia.

Che la procedura non fosse normale lo conferma il fatto che il Governo dovette fare un decreto per mettere al riparo gli amministratori di Alitalia, che altrimenti sarebbero stati perseguibili dagli azionisti e dai creditori. Per tener buoni gli azionisti, infine, si diede loro un indennizzo a spese del fondo di protezione degli azionisti contro le truffe finanziarie, previsto dalla Legge sul risparmio.

carlo toto air one lap

Delle due, o il valore dell'attivo Alitalia era inferiore alle passività, e le azioni non valevano niente (ma allora perché rimborsarle anche parzialmente?) o non lo era, e il compito del commissario Fantozzi doveva essere quello di realizzare il massimo dall'attivo, non di svendere i (pochi) gioielli di famiglia al consulente-compratore. Se non bastasse, nell'interesse del Paese la legge Marzano fu modificata ad hoc per permettere l'operazione.

Dal punto di vista operativo, il piano Fenice prevedeva anche un nuovo modello basato «punto-punto sul breve raggio con quote dominanti nei principali aeroporti serviti». Tradotto in linguaggio corrente questo significa che la nuova compagnia area si specializzava nello sfruttare il potere di mercato conseguito nei principali aeroporti nazionali grazie al consolidamento con AirOne.

AUGUSTO FANTOZZI

Per questo una delle condizioni del piano fu la deroga dell'Antitrust sul mercato domestico da parte delle autorità nazionali ed europee. Se Intesa Sanpaolo fosse una banca orientata al profitto, tanto potere di mercato nelle mani di un solo operatore avrebbe spaventato. Ma trattandosi di una banca al servizio del Paese, il consenso dell'Antitrust fu ottenuto in un battibaleno.

Liberata dell'eccesso di manodopera (a spese dello Stato), dei debiti (a spese dei creditori) e dei vincoli concorrenziali (a spese dei consumatori), Alitalia potrà profittevolmente essere venduta da Intesa Sanpaolo ai francesi tra qualche anno.

Il piano Parmalat segue linee simili.
Intesa Sanpaolo beneficia, sotto forma di un prezzo di acquisto minore, del decreto del Governo che paralizza Lactalis, costringendola a svendere. Intesa Sanpaolo beneficierà anche di una probabile revisione del decreto milleproroghe, che aveva impedito di distribuire la liquidità in pancia a Parmalat.

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I consumatori faranno la loro parte, sopportando un forte aumento della concentrazione nel settore del latte. In nome dell'italianità di Parmalat, sarà concesso a Intesa Sanpaolo di vendere le principali partecipazioni estere di Parmalat al miglior offerente. La nuova entità beneficierà anche dei finanziamenti agevolati della Cassa depositi e prestiti.

Dobbiamo quindi riconoscere a Bazoli e Passera un brillante acume imprenditoriale. Nella patria del capitalismo spietato, dove le banche perseguono il profitto "alla vecchia maniera", spesso finiscono per perdere soldi. Ma nel Paese del capitalismo temperato, Intesa Sanpaolo ha trovato una strategia migliore: mettendosi "a servizio del Paese", ne riceve in cambio leggi e favori che le consentono profitti sicuri. È un modello brillante. Per la banca, soprattutto.

Enrico Bondi


2 - PARMALAT: PASSERA, CON PROGETTO INDUSTRIALE VALIDO POTREMO DARE NOSTRO CONTRIBUTO...
(Adnkronos)
- "Come in altri casi, se ci sara' un progetto industriale valido e un'operazione di mercato condivisibile potremo dare il nostro contributo". Cosi' il consigliere delegato di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, sulla vicende Parmalat a margine della sua partecipazione Biennale democrazia, sottolineando che "e' chiaro che potrebbe essere un'occasione per mettere insieme iniziative industriali italiane".

A chi gli domandava se con Lactalis esistono ancora margini di trattativa, Passera ha risposto: "Sarebbe sbagliato fare telecronaca pubblica di questi temi".

Lactalis


3 - PASSERA, NESSUN CONFLITTO INTERESSE IN OPERAZIONE ALITALIA...
(Adnkronos)
- Intesa Sanpaolo si e' adoperata nell'operazione Alitalia "per cercare una soluzione industriale" che permettesse "il rilancio di un'azienda che nessuno voleva piu'", pertanto "dal punto di vista nostro non c'e' stato alcun conflitto d'interesse". A sottolinearlo e' stato il consigliere delegato della banca, Corrado Passera che a margine di un incontro a Biennale Democrazia ha replicato ad un editoriale pubblicato oggi su il 'Sole 24 Ore'.

"Riguardando oggettivamente i fatti, il conflitto d'interesse dal nostro punto di vista non c'e' - ha osservato Passera - a un certo punto siamo stati chiamati a un giudizio sulla vecchia Alitalia e abbiamo detto che quell'azienda dopo tanti anni di consumo di soldi pubblici non aveva i numeri e le caratteristiche per andare avanti e che bisognava prendere atto che non era un'azienda che meritava di stare sul mercato".

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"Dall'altra parte - ha proseguito il ceo di Intesa Sanpaolo - esistevano i presupposti e ci e' stato chiesto di valutare se si poteva trovare un miliardo di soldi privati per valorizzare quella parte dell'azienda che ancora poteva esserlo, facendo investimenti importanti e cercando di creare un'azienda del trasporto aereo. Ci siamo adoperati a quel punto - ha ricordato Passera - sul progetto che aveva come obiettivo la ricerca di una soluzione industriale di fondi privati per investire in un'iniziativa di questo genere e con grande fatica la soluzione e' stata trovata".

Alitalia

"Si e' partiti da un momento in cui nessuno voleva piu' Alitalia, si e' valutato che la vecchia Alitalia non aveva piu' i numeri per star su e anche il governo ne ha preso atto, dopo di che ci e' stato chiesto se c'era la volonta' di cercare altre soluzioni e sono state trovate - ha concluso il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo - chiunque l'ha vissuto dall'interno sa che non ci sono stati conflitti d'interesse".

 

MADAMA, L’INTRALLAZZO è QUESTO! - PER GLI UFFICI DEI SENATORI A PALAZZO MADAMA SONO STATI BUTTATI VIA, IN 14 ANNI, QUASI 82 MLN € - L’ACQUISTO (A PREZZO SPROPOSITATO) DEL PALAZZO A LARGO TONIOLO - I RADICALI: “ISTITUZIONI USATE COME UN BANCOMAT PER IMPRENDITORI D’AREA” - “SEMBRA CHE LA PRIORITÀ FOSSE FAR GIRARE SOLDI PIÙ CHE AVERE NUOVI UFFICI. ORA CI RITROVIAMO UNA CITTÀ DELLA POLITICA CHE OCCUPA 220 MILA METRI QUADRATI, QUATTRO VOLTE IL LOUVRE”…

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Sergio Rizzo per il "Corriere della Sera"

Palazzo Madama

Ottantuno milioni e 600 mila euro: è lo spaventoso conto che è stato presentato ai contribuenti italiani per gli uffici di 86 senatori a partire dal 1 ° maggio 1997. Circa 950 mila euro ciascuno. Ovvero, 67.857 euro l'anno, 5.654 al mese, per una stanza nel centro di Roma. Tanto per capire, con quei soldi si paga a Roma la pigione di una decina di appartamenti in periferia.

Oppure l'affitto di almeno un paio di uffici da 123 metri quadrati come quello di proprietà dell'Ipab occupato in piazza Campitelli dall'assessore alla Casa del Comune, l'europarlamentare Alfredo Antoniozzi. Ma per capire come si è arrivati a spendere una cifra che ha dell'incredibile è necessario tornare al 1997, quando l'amministrazione di palazzo Madama (presidente del Senato era Nicola Mancino e segretario generale Damiano Nocilla) stipula con una società dell'immobiliarista Sergio Scarpellini un contratto d'affitto di un ex albergo romano, il Bologna, dove collocare 86 studi di altrettanti senatori.

Prezzo, tre miliardi e mezzo di lire l'anno: un milione 807.599 euro più Iva e rivalutazione Istat. Scarpellini è un personaggio piuttosto noto negli ambienti istituzionali: è il proprietario dei palazzi Marini, occupati, con un meccanismo contrattuale di cui beneficia la sua società Milano 90, del tutto analogo a quello dell'ex albergo Bologna, dagli uffici dei deputati. Ma per cifre molto più ingenti, considerando i volumi: in 13 anni l'amministrazione di Montecitorio ha speso 561 milioni per gli affitti e i servizi annessi.

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I contratti prevedono infatti che Scarpellini fornisca alla Camera non solo gli spazi fisici ma anche il servizio chiavi in mano: portineria, commessi, pulizie, bar... Così anche all'ex albergo Bologna. Dove il Senato paga dal 1997 per i servizi una cifra netta aggiuntiva alla pigione pari a un milione 291.142 euro l'anno. Tutto sembra filare liscio fino al 2001, quando il Senato decide di far valere una clausola contrattuale che gli garantisce il diritto ad acquistare l'immobile. Il prezzo viene fissato da un collegio arbitrale in 23 milioni 920.475 euro. Ma Scarpellini lo contesta e ne nasce un contenzioso.

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Alla fine il Senato rinuncia all'acquisto e Scarpellini rinuncia a due anni di pigione. E si va avanti con l'affitto, grazie a un nuovo contratto di 10 anni con scadenza il 1 ° maggio 2013. Nel frattempo però l'amministrazione del Senato, dove è salito alla presidenza Marcello Pera e Antonio Malaschini è diventato segretario generale, non se ne sta con le mani in mano. Sono gli anni in cui non si bada a spese e qualche mese prima compra un palazzetto a Largo Toniolo dalla società di un signore che ha rilevato quello stabile da un fallimento e non è certamente un illustre sconosciuto.

MANCINO NICOLA E SIGNORA

È un senatore in carica. Si chiama Franco Righetti, autore di una lunga traversata centrista dal Ccd all'Udeur. Pur senza i numerosi protesti bancari che per giunta affliggono l'onorevole in questione, ce ne sarebbe abbastanza per porsi più d'una domanda. Che però, al Senato, nessuno si pone. In quel palazzetto, secondo i piani, dovrebbero in futuro finire una parte degli uffici dell'ex albergo Bologna.

Ma l'avventura immobiliare si rivela un mezzo disastro: il palazzetto è composto da una decina di appartamenti classificati come abitazione, e il Comune di Roma non concede il cambiamento di destinazione d'uso. La pratica si sblocca soltanto nel 2008, quando il sindaco Walter Veltroni si candida alle politiche e nella giunta tecnica che gli subentra compare come «sub commissario» con delega all'urbanistica proprio una dirigente del Senato. Fulmineo, a quel punto, il via libera del Comune. E i lavori possono partire: in quel palazzetto troveranno posto 30-35 uffici.

Sergio Scarpellini

Non contenti, mentre si sta comprando il palazzetto di Largo Toniolo, i signori del Senato concludono un'altra ardita operazione immobiliare: l'affitto dall'Isma, l'Istituto Santa Maria in Aquiro, di un altro palazzetto di 3 mila metri quadrati a poca distanza dal Pantheon. È così malandato che saranno necessari interventi costosissimi. Ma la ristrutturazione sarà quasi interamente a spese dello Stato.

Senza considerare che il Senato comincia fin da subito, prima ancora dell'inizio dei lavori di ristrutturazione, a pagare l'affitto: 425 mila euro l'anno più Iva e adeguamento Istat. Il calvario va avanti otto anni e oggi non è ancora finito. Dopo lavori interminabili, soltanto nei giorni scorsi sono stati consegnati i primi 21 uffici. La ristrutturazione, gestita come quella del palazzetto di Largo Toniolo dal provveditorato alle opere pubbliche del Lazio, già regno di Angelo Balducci, è costata allo Stato 26 milioni: quasi 9 mila euro al metro quadrato, cifra addirittura superiore, secondo le quotazioni di mercato, al valore dell'immobile.

Franco Righetti

Ben 7 volte il costo che una perizia del Demanio, rivelata dalla trasmissione Le Iene su Italia 1, aveva considerato congruo: pena la possibilità di dichiarare nullo quel contratto. Che però, guarda caso, nessuno si sogna di impugnare. Commenta il segretario radicale Mario Staderini: «Sembra che la priorità fosse far girare soldi più che avere nuovi uffici. La sensazione è che Camera e Senato siano stati utilizzati come un bancomat per imprenditori d'area e annesse spartizioni partitocratiche. E ora ci ritroviamo una città della politica che occupa 220 mila metri quadrati, quattro volte il Louvre» .

E il bello è che se i radicali non avessero preteso che fossero resi pubblici tutti i contratti, di questo pasticcio non si conoscerebbero molti dettagli. Il bilancio è agghiacciante. Per affittare gli 86 uffici dell'ex hotel Bologna il Senato ha già sborsato, Iva compresa, circa 26 milioni mezzo: tre milioni in più di quello che, secondo la stima contestata da Scarpellini, sarebbe costato acquistare l'immobile. Altri 25,7 milioni per comprare e ristrutturare il palazzetto di Largo Toniolo dove andrebbero 35 uffici.

RENATO SCHIFANI

Per non parlare dei 29,4 milioni andati in fumo per Santa Maria in Aquiro, che dovrebbe accogliere altri 51 (ma c'è chi dice 54) uffici: 26 milioni per ristrutturarlo più 3,4 milioni di affitti inutilmente pagati per 8 anni, dal 1 ° marzo 2003 a oggi. Per questo immobile lo Stato ha speso più quattrini di quanti ne sarebbero serviti per comprarlo. Invece l'immobile resterà di proprietà dell'Isma e quando sarà scaduto il contratto, nel 2021, se il Senato vorrà continuare a occupare quegli uffici dovrà pagare una pigione raddoppiata: 850 mila euro.

Un affarone. Il totale speso finora per quegli 86 uffici è dunque di 81,6 milioni. Oltre alle bollette e ai servizi necessari al loro funzionamento. Il tutto per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, se si eccettua il piccolo stabile di Largo Toniolo. Risponderà mai qualcuno per questo immane spreco di denaro pubblico?

 

LA RESA DEI CONTI (CORRENTI) DI LANDE - I PM SEQUESTRANO CONTI DEL MADOFF DEI PARIOLI PER OLTRE 25 MLN € - NEL MIRINO, LA CASSA DI RISPARMIO DELL’AQUILA E L’INGLESE CREST EUROCLEAR. LA FINANZA STA CALCOLANDO QUANTO CIASCUNO HA VERSATO E QUANTO HA PRELEVATO - SI CERCA CHI HA PRECEDENTI NELLA LISTA DEI TRUFFATI: DA MARIO DE GRENET (PADRE DI SAMANTHA, CHE LO DIFENDE), AD ENRICO VANZINA (TRUFFA ARCHIVIATA SENZA CHE LO SCENEGGIATORE NE SAPESSE NULLA)...

Next: 1- PRIMA L’INVITO AL CATTO-BOICOTTAGGIO, ORA LA SCOMUNICA DEI PAPABOYS: PER UN FILM CHE AL PRIMO WEEKEND HA DELUSO IL BOTTEGHINO È SANTA MANNA PER MORETTI 2- OLTRE AL VATICANISTA DELL’AGI (\"PER ME IL PAPA È IL VICARIO DI CRISTO E NON SI TOCCA. RAPPRESENTARLO IN UNA FARSA, MI SEMBRA UNA COSA BRUTTA\") E AL VESCOVO DI MANTOVA (\"RUFFIANATA\"), SCENDE IN PIAZZA L’ASSOCIAZIONE DEI PAPABOYS: \"NON POTEVAMO ASPETTARCI OPERE D’ARTE DA NANNI MORETTI, E QUESTO E’ CHIARO. MA DOVERSI TROVARE A VEDERE UN FILMETTO DI SECONDA CATEGORIA CHE SA DI ’CINEUOVO’ (PER I ’CINEPANETTONI’ C’E’ IL PERIODO NATALIZIO) PROPRIO NON CE LO ASPETTAVAMO\" 3- LA PEGGIO PUBBLICITà ARRIVA DALLE LODI DI GIULIANO FERRARA E DA VITTORIO MESSORI: \"MI È PARSO UN FILM AGNOSTICO MA TUTT’ALTRO CHE ANTICLERICALE, LA VISIONE DELLA CHIESA È BONARIA: SI VEDE CHE MORETTI È UN ROMANO DOC, CRESCIUTO ACCANTO AL VATICANO, ED È INGIUSTO PRENDERSELA PERCHÉ NON HA FEDE\"
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1 - I CONTI DEL MADOFF DEI PARIOLI...
Lavinia Di Gianvito per il "Corriere della Sera"

Si trovano in Gran Bretagna e nei paradisi fiscali. Dopo i sequestri scattati venti giorni fa, il gip Simonetta D'Alessandro ha disposto i sigilli per altre società individuate in seguito agli arresti del 24 marzo. Sigle in cui potrebbero essere transitati, o spariti, i soldi della truffa architettata dal «Madoff dei Parioli» e dai suoi collaboratori.

Gianfranco Lande

Per la stessa ragione, il giudice ha dato il via libera ai sequestri di vari conti correnti, fra cui uno considerato centrale nell'inchiesta: l'inglese Crest Euroclear, sul quale sono confluiti più di 25 milioni di euro. Il file relativo al depositario con sede a Londra contiene la lista di 120 investitori ed è stato esaminato dal commissario liquidatore, Gianluca Brancadoro, per il periodo compreso tra il 31 dicembre 2008 e il 28 febbraio di quest'anno.

«Le consistenze - si legge nella relazione inviata al pm Luca Tescaroli - permangono invariate per alcuni mesi, trascorsi i quali il deposito risulta improvvisamente azzerato» . La procura vuole bloccare il conto per studiare la movimentazione dei titoli, poiché il cd-rom in mano al liquidatore «non evidenzia i beneficiari dei successivi trasferimenti».

Ricostruire gli investimenti dei clienti è uno degli obiettivi dell'inchiesta: in questi giorni il Nucleo valutario della Finanza sta calcolando quanto ciascuno ha versato e quanto ha prelevato. Nell'elenco dei conti cifrati, per esempio, Angelfra. X ha consegnato a Gianfranco Lande 52 mila euro e ne ha ritirati più di 122 mila. Aless. X con meno di 18 mila euro ne ha guadagnati quasi 91 mila. Invece ad Asia. X è andata male: i suoi ventimila euro non sono cresciuti di un centesimo.

Lo scopo del conteggio è stabilire i reali danni subiti da ogni investitore: secondo chi indaga, infatti, andrà risarcita solo la perdita del capitale, visto che gli interessi promessi dal «Madoff dei Parioli» erano tutt'altro che realistici. Un testimone, Franco Pedrotti, ha riferito al pm che secondo il principe Pignatelli «Lande era un persona geniale».

LANDE- SEDE EGP

Eppure quando la piramide che aveva costruito gli si è sgretolata tra le mani non ha potuto fermare la rovina. «Nell'ultimo periodo - ha raccontato Gian Piero Castellacci de Villanova, interrogato il 31 marzo- Lande ha utilizzato le risorse dei clienti consegnate per l'acquisto delle obbligazioni Dharma perché doveva far fronte a pretese restitutorie alle quali non poteva sottrarsi. Le cedole inerenti a tali obbligazioni non sono state più pagate e ciò ha comportato molte denunce».

Il gestore ha subito anche uno sfratto per morosità: non è più riuscito a pagare l'affitto della sede della Eim a Bruxelles e per questo ha dovuto far trasferire a Roma 40 scatoloni di documenti poi sequestrati.

Altri nomi, intanto, spuntano fra i 90 clienti di Lande con precedenti. Nella lista compare per omicidio colposo Mario De Grenet, padre di Samantha. E poi l'avvocato Gianluca Santilli (ritiro della patente e abusi edilizi), il chirurgo Pietro Bormioli (reati commessi con frode), Marco Seghi, capo dei rapporti con i club della AS Roma (ingiuria e minaccia) e Maria Arabella Salviati, discendente della famiglia che ha fondato nel '600 l'ospedale San Giacomo e denunciata a Firenze per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico Nazionale. Nell'elenco c'è anche Enrico Vanzina, ma l'accusa di truffa è stata archiviata senza che il regista ne sapesse nulla.

Luca Tescaroli


2 - TRUFFA PARIOLI, NEL MIRINO I VERTICI CARISPAQ - I PM: NON AVREBBERO SEGNALATO A BANKITALIA LE OPERAZIONI SOSPETTE DI LANDE
Maria Elena Vincenzi per "la Repubblica - Roma"

Inchiesta sulla truffa dei Parioli, nel mirino i vertici di Carispaq, la Cassa di risparmio dell´Aquila, su cui, dal 1994, sono transitati decine di milioni di euro di Lande&Co, i soldi spariti che hanno permesso a "Madoff" e ai suoi di mettere in piedi una truffa da oltre 170 milioni di euro. Operazioni sospette che non sarebbero mai state segnalate alla Banca d´Italia e che ora potrebbero mettere i dirigenti della banca sotto accusa.

Il pm Luca Tescaroli e gli investigatori del Nucleo valutario della Guardia di Finanza stanno vagliando le operazioni fatte su quel conto, intestato alla Eim, sul quale operavano Gianfranco Lande e Roberto Torregiani. Oltre dieci anni di operazioni, quasi cinquecento tra il 2006 e il 2008, stando a un´informativa delle Fiamme gialle, che, per legge, la Carispaq avrebbe dovuto segnalare alla Uif, l´unità di informazione finanziaria di palazzo Koch, che vigila contro il riciclaggio. Ma di quelle segnalazioni, in Bankitalia, non c´è traccia: motivo che induce gli inquirenti a ipotizzare che la banca sapesse e volesse coprire gli affari della "gang dei Parioli".

SAMANTHA DE GRENET

Un nuovo fronte dell´indagine che si unisce agli accertamenti ai quali gli investigatori lavorano già da alcuni giorni: i sequestri predisposti dal gip la scorsa settimana e le rogatorie verso mezzo mondo che dovrebbero partire in questi giorni. E, presto potrebbero essere risentiti i cinque indagati (oltre a Lande e Torregiani, anche Gian Piero Castellacci di Vita e Andrea e Raffaella Raspi).


3 - DE GRENET SU TRUFFE A VIP, NE SONO USCITA MA DEVO DIFENDERE MIO PADRE...
(Adnkronos)
- 'L'uomo che mi ha tirato dentro alla truffa dei Parioli e' un uomo che fa parte della 'Roma bene', una di quelle persone delle quali non penseresti mai male e mi e' stato presentato da una persona di famiglia e me l'ha presentato come una persona che poteva gestire i miei soldi anche con investimenti interessanti e, perche' no, guadagnare qualcosa con gli interessi. Di lui si diceva che fosse molto bravo e molto attento, si muoveva molto bene nell'ambiente finanziario e che era una persona corretta".

E' la testimonianza a 'Domenica cinque' di Samantha De Grenet, una delle vittime di quella che e' stata chiamata la 'truffa dei Parioli', truffa nella quale molti vip, imprenditori e personaggi della cosi' detta 'Roma bene', sono stati imbrogliati e hanno perso molti dei loro risparmi.

ENRICO VANZINA - Copyright Pizzi

"Io sono andata a conoscerlo nel suo ufficio nel centro di Roma -prosegue- e lui mi disse che faceva questi investimenti e si avvaleva di un collaboratore esperto di borsa che operava 24 ore su 24 via computer. Non mi ha mai promesso guadagni del 16% o 18% come si e' letto sui giornali perche' gli interessi erano piu' bassi.'

'Io avevo rapporti solo con Roberto Torreggiani che per era il direttore della societa' EIM - continua lDe Grenet - non sapevo che la societa' era cambiata e quando gli ho chiesto di avere un appuntamento con lui perche' volevo togliere il mio denaro, all'appuntamento c'era il signor Lande".

"Di solito ci si incontrava nel suo ufficio o Torreggiani, per gentilezza, passava da casa mia e io gli affidavo i miei soldi; lui mi rilasciava una ricevuta e tutto sembrava nella norma; mi ripeteva sempre che c'era la possibilita' di guadagnare bene perche' c'era questa persona che era un mago degli investimenti in borsa.' Samantha De Grenet racconta cosi' il suo rapporto con il promotore finanziario Roberto Torreggiani: 'Il mio rapporto con Torregiani e' durato piu' di 10 anni. C'e' stato un episodio in cui avevo bisogno di soldi e lui me li ha resi indietro senza problemi e questo ha incrementato la mia fiducia in lui. Era diventata praticamente una persona di famiglia. Anche mio padre ha investito con lui i suoi risparmi".

"Questa persona -prosegue- poi diventava sempre piu' nervosa e arrogante; un giorno gli chiesi un appuntamento e lui mi ha detto di contattare la sua segretaria e la' mi sono sentita come tradita e la cosa mi ha insospettito. Io ho chiamato, ho preso un appuntamento e gli ho detto che volevo uscire dalla cosa. Tutti volevano farmi rimanere all'interno di questa organizzazione ma grazie alla mia cocciutaggine mi sono fatta rendere i miei soldi.'

Carispaq

Samantha De Grenet conclude parlando della vicenda che vede protagonista suo padre: 'Io ne sono uscita, ma adesso devo difendere mio padre; sono i suoi risparmi di una vita e non posso permettere che gli vengano portati via solo per essersi fidato di una persona che lo ha truffato.'

 

1- PRIMA L’INVITO AL CATTO-BOICOTTAGGIO, ORA LA SCOMUNICA DEI PAPABOYS: PER UN FILM CHE AL PRIMO WEEKEND HA DELUSO IL BOTTEGHINO È SANTA MANNA PER MORETTI 2- OLTRE AL VATICANISTA DELL’AGI (\"PER ME IL PAPA È IL VICARIO DI CRISTO E NON SI TOCCA. RAPPRESENTARLO IN UNA FARSA, MI SEMBRA UNA COSA BRUTTA\") E AL VESCOVO DI MANTOVA (\"RUFFIANATA\"), SCENDE IN PIAZZA L’ASSOCIAZIONE DEI PAPABOYS: \"NON POTEVAMO ASPETTARCI OPERE D’ARTE DA NANNI MORETTI, E QUESTO E’ CHIARO. MA DOVERSI TROVARE A VEDERE UN FILMETTO DI SECONDA CATEGORIA CHE SA DI ’CINEUOVO’ (PER I ’CINEPANETTONI’ C’E’ IL PERIODO NATALIZIO) PROPRIO NON CE LO ASPETTAVAMO\" 3- LA PEGGIO PUBBLICITà ARRIVA DALLE LODI DI GIULIANO FERRARA E DA VITTORIO MESSORI: \"MI È PARSO UN FILM AGNOSTICO MA TUTT’ALTRO CHE ANTICLERICALE, LA VISIONE DELLA CHIESA È BONARIA: SI VEDE CHE MORETTI È UN ROMANO DOC, CRESCIUTO ACCANTO AL VATICANO, ED È INGIUSTO PRENDERSELA PERCHÉ NON HA FEDE\"

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1 - LETTERA SU «AVVENIRE» CONTRO MORETTI. LUI: PRIMA VEDETE IL FILM
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"

MORETTI- HABEMUS PAPAM

«Mi dà fastidio, tutto qua. Per me il Papa è il Vicario di Cristo e non si tocca. Rappresentarlo in una farsa, come fa Moretti, mi sembra una cosa brutta» . Salvatore Izzo, vaticanista dell'agenzia Agi con vent'anni di esperienza, pare quasi stupito della eco che ha avuto il suo invito al boicottaggio di Habemus Papam, «un giudizio personale» .

Di certo, nella lettera inviata ieri ad Avvenire, non l'ha mandata a dire: «Non fidiamoci dei critici cattolici, anche se preti, che lo assolvono. Bocciamolo al botteghino. Saremo noi cattolici a decretare il successo di questo triste film, se ci lasceremo convincere ad andare a vederlo» .

Lui non lo ha visto né lo vedrà: «Perché dobbiamo finanziare chi offende la nostra religione?» . Nanni Moretti, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, non si è scomposto: «Sul mio lavoro c'è libertà di opinione, chiunque può dire qualsiasi cosa, ma io non commento. Dopo averlo visto possono boicottarlo» .

MORETTI- HABEMUS PAPAM

Nel mondo cattolico, peraltro, non tira aria di campagne contro il film. Avvenire ha pubblicato la lettera ma la posizione del quotidiano, espressa dall'editorialista Marina Corradi, è ben diversa: un film «ben fatto» e «intelligente» ma «senza la fede» , dove «anche i cardinali sono raccontati con simpatia affettuosa» da uno sguardo «acuto» nel quale però «Dio è il grande latitante» .

Un giudizio lontano da ogni boicottaggio: «Abbiamo pubblicato una lettera tra le altre, come una posizione legittima e argomentata di chi si sente indignato, ma non è la linea del quotidiano» , spiega il direttore Marco Tarquinio. Che aggiunge: «Il film andrò a vederlo e per quanto mi riguarda non esiste che si facciano boicottaggi sulle opere d'arte. Una cosa diversa sono le operazioni blasfeme come le rane crocifisse, ma quella non è arte» .

La Radio Vaticana, del resto, ne ha parlato bene («Nessuna ironia, nessun macchiettismo. Tutto molto umano» ) e dalla Cei fanno notare che la commissione per i film «non ha mai proposto boicottaggi» . Solo il vescovo di Mantova, Roberto Busti, ha parlato di «ruffianata» .

MORETTI- HABEMUS PAPAM

Boicottaggio? Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, si mostra esterrefatto: «Ma come, la Chiesa non è mai stata così fragile nell'opinione internazionale, la si attacca e si cerca di infangarla per limitarne le prerogative, ed ora che esce un film che rappresenta un Papa umano e cardinali giocosi, una lezione di tolleranza e ironia, lo si vuole boicottare? È un sintomo di incapacità politica e culturale grave...» .

Lo dice anche il regista Franco Zeffirelli, che pure non sopporta Moretti: «Guardi, da ragazzo sono cresciuto sotto un regime e non amo i boicottaggi. In privato dirò tutto ciò che penso di questa operazione spregevole, ma pubblicamente no: si fa solo pubblicità. Lo lasci dire a chi è stato criticato aspramente e ingiustamente: mi hanno avvantaggiato» .

Vittorio Messori sorride: «Come diceva Fouché: soprattutto mai troppo zelo. E poi, quanto a Moretti, non ne vedo la ragione: mi è parso un film agnostico ma tutt'altro che anticlericale, la visione della Chiesa è bonaria: si vede che Moretti è un romano doc, cresciuto accanto al Vaticano, ed è ingiusto prendersela perché non ha fede» .

E il vescovo Domenico Mogavero: «Mi riservo di dare un giudizio quando andrò a vederlo, ma non vedo con favore le preclusioni, guai ai roghi!, e rispetto la libertà creativa» .

MORETTI- HABEMUS PAPAM

2 - "BRUTTA TROVATA LA PARTITA IN CONCLAVE" - RADIO VATICANA E GESUITI CONTESTANO LA SCENA DEI CARDINALI CHE GIOCANO A PALLAVOLO...
Orazio La Rocca per "la Repubblica"

«Il film mi è piaciuto molto e alla fine della proiezione ho fatto i complimenti all´autore e regista». Per Habemus Papam, arriva anche una sorta di imprimatur ecclesiastico, dopo quello che nei mesi passati fu impresso alla sceneggiatura dal cardinale Gianfranco Ravasi, ministro della Cultura della Santa Sede. Il placet questa volta arriva da uno dei più esperti editorialisti del quindicinale dei Gesuiti, "Civiltà Cattolica", padre Virgilio Fantuzzi, che ieri mattina ha visto, in incognito, l´anteprima del film nella proiezione dedicata alla stampa in un cinema di Roma.

ROMA -MORETTI- HABEMUS PAPAM

Il placet del gesuita arriva in sintonia con i pareri espressi da altri prelati, anche se non manca qualche critica. Luca Pellegrini, critico cinematografico della Radio Vaticana e del quotidiano cattolico, Avvenire, commenta: «il film mi è piaciuto molto, anche se ci sono dei passaggi piuttosto surreali, come ad esempio la famosa partita di pallavolo tra i cardinali chiusi in Conclave ed in attesa del ritorno del nuovo Papa eletto scappato fuori dalle mura vaticane per un attacco di panico.

Il regista ha voluto descrivere quella sorta di smarrimento e di sorpresa che si avverte ad ogni elezione papale tra elettori ed eletto, ma - precisa padre Pellegrini - ridurre tutto ad una partita di pallavolo tra anziani cardinali, è stato esagerato. Forse se questa scena fosse stata più corta, il film alla fine ne avrebbe tratto più vantaggio e sarebbe stato più credibile. Ma, comunque, nel suo complesso, al di là di aspetti che possono non essere totalmente condivisibili, alla fine il film l´ho trovato anche divertente».

Titolato il parere Padre Fantuzzi, storico critico cinematografico di "Civiltà Cattolica" (il periodico della Compagnia di Gesù i cui testi prima della pubblicazione vengono supervisionati dalla Segreteria di Stato della Santa Sede), docente di Analisi del linguaggio cinematografico alla Pontificia università Gregoriana e, in passato, amico di Pierpaolo Pasolini e Federico Fellini.

MORETTI- HABEMUS PAPAM

«Sono amico di vecchia data anche di Nanni Moretti. Ci conosciamo da anni e lui sa che l´ho sempre apprezzato. Ed anche questa volta ha fatto un buon lavoro. Habemus Papam mi è piaciuto molto. Devo dire che ho avuto la chiara impressione che gli ha fatto molto piacere vedendomi all´anteprima».

Più problematica l´analisi di un altro ecclesiastico padre Vito Magno, religioso e giornalista: «Sono rimasto molto perplesso, anche se nel racconto cinematografico ci sono episodi che possono fare sorridere. È un lavoro alla Nanni Moretti che può piacere e non piacere, e forse il regista per aver voluto insistere su alcuni episodi surreali e discutibili, come la partita di pallavolo in Conclave, che è sostanzialmente una trovata senza alcun fondamento logico, ha perso una occasione per fare un´opera cinematografica più credibile e più accessibile al grande pubblico, e magari a quella parte di spettatori che hanno una certa dimestichezza con la vita della Chiesa».

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

«Va pur detto, però - tiene a puntualizzare padre Magno - che la materia trattata nel suo insieme nel film di Moretti non è una stupidaggine e non ci sono state cadute, mancanza di rispetto e, tanto meno, di blasfemia. A mio parere, in passato Moretti ha fatto film superiori. La Messa è finita mi è piaciuta molto di più di questo Habemus Papam che però ha il merito di aver affrontato e sottolineato quel profondo tratto di umanità che emerge in sede di Conclave, specialmente in chi è stato chiamato a guidare la barca di Pietro. Secondo me, Moretti avrebbe fatto meglio a non insistere troppo nel tratteggiare quadretti e situazioni surreali e nel calcare la mano con la psicanalisi».

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

3 - PAPABOYS, 'HABEMUS PAPAM' FILMETTO DI SECONDA CATEGORIA -
'SE IL VATICANO HA DATO LE IMMAGINI DI PAPA WOJTYLA, NON SIVERGOGNA?'
(Adnkronos)
- "Non potevamo aspettarci opere d'arte da Nanni Moretti, e questo e' chiaro. Ma doversi trovare a vedere un filmetto di seconda categoria che sa di 'cineuovo' (per i 'cinepanettoni' c'e' il periodo natalizio) proprio non ce lo aspettavamo". E' questo il commento di Daniele Venturi, presidente dell'associazione nazionale Papaboys, al film 'Habemus Papam' del regista Nanni Moretti. Circa le immagini della morte di Giovanni Paolo II "sfruttate" dal regista, Venturi si domanda: Moretti "ha pagato i diritti per quelle immagini? Se si, le ha pagate al Vaticano che le detiene? Se si, si vergogna il Vaticano ad aver contribuito a questa stupida pellicola?".

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

L'associazione nazionale Papaboys e' nata da giovani cristiani ispirati dalla figura di papa Wojtyla. Il presidente dell'associazione, fondata a marzo 2004 ed operativa sul territorio nazionale dalla fine del 2005, ritiene che nel film di Moretti non ci sia niente, se non un tentativo di 'fare cassetta'.

Ed aggiunge :"Duemila anni di storia non si piegano neanche di mezzo millimetro di fronte ad un tentativo esasperato che puzza di illuminismo francese, di allagare una stanza, quella della sensibilita' e del buon gusto, con acqua stagnante, con una storiella neanche tanto originale, di un pontefice in piena crisi di personalita' che abbandona il suo posto".

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

"E' Nanni Moretti - prosegue Venturi - e non l'attore che interpreta il Papa, che scappa per le strade di Roma alla ricerca di un attimo di popolarita', ed anche di una coerente identita' di regista mai trovata". Qualcosa di buono c'e' pero' nel film secondo Venturi, ovvero "la ricerca del Sacro, del bene, del bello, che e' nei cuori di una generazione sbandata e senza preciso indirizzo etico, che non fa capo certamente a Nanni Moretti, bensi' a qualche suo superiore, maestro o gran maestro che sia".

"Certo e' che nei giorni della settimana Santa, faceva meglio il regista, a mettersi in fila con una palma in mano ed accogliere Gesu' su un asino che entrava in Gerusalemme. L'unico asino visto in queste ore - conclude Venturi - e' proprio lo psicoterapeuta abbandonato che Moretti interpreta, ma si confonde il ruolo dell'attore con quello del regista e non si capisce bene che sia il piu' asino dei due".

 

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