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TELECOM, ENNESIMA GAFFE: LA CATAPULTA INVENTATA DAI GRECI, NON DA LEONARDO - SPORT PARLAMENTARI: LA RIFORMA ’PROSTITUZIONALE’ - Come dare torto al Cavalier Pompetta quando dice che aiuta le sue girl a non prostituirsi? pagandole 5,000 euro a serata, gli evita di dover fare 50 marchette da 100 euro a botta - allo Smontezemolato con i suoi trenini che entra in politica nessuno glielo dice che anche lui ha un bel conflitto d’interessi?...

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Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Caro D'Agostino, quando non si sa più distinguere se è più suonato il pugile o il gong, non è ora di sospendere l'incontro? A proposito di sport: due palle! Quando si arriva a questo punto dell'ano con l'attività colitico-parlanamentare, su tutti i giornali sporchivi si scatena la solita noiosissima discussione sulla riforma prostituzionale e su chi vincerà il pappone d'oro.
Larry Svizzero

GERONZI profumo

Lettera 2
Caro Dago, AVANTI MIEI PRODI : Quelli che si scandalizzano per la buonuscita multimilionaria di Geronzi, sono gli stessi che tacquero quando una cifra simile la riscosse Profumo. Così, il buon Cesare impara a disertare le Primarie dell'Ulivo !
Natalino Russo Seminara

Lettera 3
Caro Dago, non riesco mai a finire di leggere un articolo di Furio Colombo perchè mi stanco prima, fortunatamente ha messo la seguente frase all'inizio dell'articolo.
Parlando dell'exploit di Bignasca, il "Bossi" ticinese che ci sfancula sempre allegramente, dice che ciò succede a pochi chilometri da Varese, definendola tra le altre cose "culla del pensiero con cui Bossi ama esprimersi sul complesso problema dell'immigrazione: un semplice e limpido foera di ball".

Forse non conosce Varese, addobbata di tricolori ben dopo la visita del Presidente Napolitano. Qui il leghismo non è quello di Prosperini, Gentilini, o delle valli bergamasche; qui attacca solo perchè gli amministratori sono decenti e perchè, come a livello nazionale, alternative valide non ce ne sono ( comunque tutto da verificare dopo le calate di braghe della Lega sulla legalità... ).

Giuliano Bignasca

Qui, caro Colombo, si è qualche anno avanti. Quando altri al posto vostro, caro Colombo, la smetteranno di autoassolversi, perchè il successo della Lega è anche merito vostro, vedrà che Varese, assieme a molte altre città del nord, non parla solo la lingua della Lega. E' che oggi purtroppo a votare il PD collaterale viene ancora di più il mal di stomaco.
Per la cronaca, comunque, i ticinesi di Bignasca sono altrettanto disprezzati, nell'ordine da : tutti gli altri svizzeri che si vergonano di loro, comaschi e varesotti per evidente gap culturale. Caro Colombo, mi creda, deve solo saltare il tappo generazionale, nessuno darà più dignità di quello che merita al Bignasca o Bossi di turno, e tutto almeno sembrerà più bello.
PotereAiPiccoli

Lettera 4
Caro Dago, a te supremo tra i non-conformisti, affido la seguente domanda umilmente rivolta all'inquilino del Colle. A Giorgio Napolitano, in piena sindrome del quinto anno di Presidenza - un'esternazione al giorno leva il medico di turno - chiedo, per favore, una riflessione sulle seguenti affermazioni del suo mai ripudiato maestro, Palmiro Togliatti:

Vincino su Napolitano

«La tradizione del Risorgimento vive nel fascismo, la rivoluzione antifascista non può che essere una rivoluzione contro il Risorgimento (1928)»;« E' motivo di particolare orgoglio per me l'aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica. Io non mi sento legato all'Italia come alla mia patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca, agli ordini del compagno Stalin. E' motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana, perché come italiano mi sento un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano (1930)».
L'umile mandolinista, Giancarlo Lehner

Lettera 5
Ciao Dago, Come dare torto al Cavalier Pompetta quando dice che aiuta le sue girl a non
prostituirsi? E' vero, pagandole 5,000 euro a serata, gli evita di dover fare 50 marchette
da 100 euro a botta. Ar-core non si comanda!

berlusconi ruby mubarak f

Lettera 6
Caro Dagospia, ma previti alle sue ospiti non faceva toccare un pene di una statua posta
all'ingresso della sua abitazione?L'amicizia nasce sempre inter similes.
Alessandro Profumo Caserta

Lettera 7
"sono un'insegnante sfanculata e attualmente dipendente pubblico, in via di ennesimo sfanculamento"...causa: fine contratto. al contrario di quello che dicono i miei colleghi io non mi sento affatto fenomeno da baraccone, anzi magari!! forse proprio la tv potrebbe rendere giustizia, attraverso un reale programma di "educazione e formazione" - seppur rivolto ai vip - al ruolo dell'insegnante, quale educatore, fonte diretta di trasmissione culturale, visto che a differenza degli altri paesi, siamo non solo precari, ma anche sottopagati!! il problema e': dove inviare il proprio curriculum?? e l'eventuale disponibilita'?? grazie per l'attenzione
Simona Moricone (ex docente di Scienze Sociali)

Lettera 8
Caro Roberto, da ieri gli operai italiani sai quelli che non arrivano alla fine del mese dovranno rinunciare alla loro quotidiana abitudine : quando arrivano a casa alla sera stanchi morti niente coppa di champagne accompagnata da un morceau di camembert. Si rivolgeva a loro Bossi o ho capito male ?
Margherita - Venezia

UMBERTO BOSSI CON FEDELISSINI ROBERTO CALDEROLI ROBERTO CASTELLI

Lettera 9
Dago darling, quando si dice una "dèbacle" tira l'altra! Dopo le sconfitte (pane al pane) dell'Italietta del Cav, nelle "campagne" di Libia e di Tunisia, ora ne arriva un'altra nella UE: 26 (tutti, da Stoccolma a Nicosia!) contro 1 (Italia). Il "celtico" ministro Maroni ha ragione: a che serve all'Italia rimanere nel patto di Schengen quando la sua vocazione é di entrare nel patto della Maghrebia? Con buona pace dei celoduristi delle valli varesine e bergamasche, che possono sempre chiedere di essere annessi al Canton Ticino.

Ammesso che Giuliano Bignasca, il trionfante condottiero della Lega dei Ticinesi, si degni di aver pietà di loro, dopo che l'hanno "de facto" duramente e democristianamente preso in quel posto. A giudicare dai latrati anticamambert, pare che abbiano goduto e che stiano "begging for more". Salamalikum e subito una moschea a Gemonio, patria di un famoso Mullah sotto mentite spoglie, così almeno qualcosa di duro ci sarà veramente: il minareto. Natalie Paav

Gita a Arcore

Lettera 10
Dago, vorrei dire la mia sul rituale della statuetta con la minchia sproporzionata che girava durante le cene eleganti di Arcore. Ebbene, con l'esperienza di chi ha giocato a basket pur essendo basso, posso assicurarti che il detto, "uomo basso tutto casso", trova una sua conferma. A mio modesto parere (mi occupo di contabilita' non di antropologia), quella che girava e veniva maneggiata con cura altro non era che la reliquia miniaturizzata o se preferisci il totem del "Santo puttaniere" in persona. E poi il rito propiziatorio del bacio alla matranga ha funzionato: tutte le presenti sono state premiate dalla generosita' e salvate dalla cattiva strada! Nulla di scandaloso, e anzi a mio avviso assolutamente "contestualizzabile" (come direbbe Bertone)!! Un abbraccio
Lo scrondo

Lettera 11
Caro Dago, 8000 euro al mese per fare le "meteorine" (ma che lavoro è?!?!? ) e si lamentano pure per qualche palpatina???!.... non c'è rispetto per il denaro. Saluti
Priapo Cialisconi

Lettera 12
Emilio Fede: un direttore "dimezzato". Metà lavora per i suoi telespettarori, metà per lui e Silvio Berlusconi. Vabbé che la pagnotta è la pagnotta! Ma anche la mignotta è la mignotta, allora.
Viper

Spot TIM Leonardo

Lettera 13
Forse sarebbe opportuno dire a TELECOM (o TIM) che la catapulta non è stata inventata da Leonardo. Era conosciuta già ai tempi dei greci. Cordiali saluti.
EUGENIO BONFIGLIO

Lettera 14
Complimenti Dago
sono un Italiano che vive all'estero da qualche anno e piu passa il tempo e meno ho voglia di ritornare, purtroppo.... siete la fonte di informazioni e contro-informazione piu accessibile e puntuale a cui qualsiasi persona puo' accedere. Riuscite a dare notizie tremende con ironia ed una dissacrante crudezza.... tutto sommato comunque il vostro turpiloquio e' appena adatto alla descrizione del marcio squallido contenuto della cronaca politico economica italiana..... Per quanto possa servire vi faccio i miei complimenti.
Paolo Mariani - Saigon

Lettera 15
Qualche mese fa le "barchette di Zion" prese a mitragliate. Ora è chiaro che riguardo ad Arrigoni non parliamo di omicidio ma di messaggio e di sicuro non si tratta di uno scazzo tra burattini palestinesi.
Giaz

draghi tremonti

Lettera 16
Caro Dago, tra Istat e Banca d'Italia siamo inondati di dati che ognuno interpreta a proprio uso e consumo. In mezzo l'italica stirpe costretta a muoversi nella difficoltà del vivere quotodiano. Fatto è che, a prescidere dalle dichiarazioni di Tremendino Tremonti e i "lament"i della Marcegaglia non mi pare che ci siano da registrare note positive sul fronte della diponibilità del reddito dei lavoratori: semmai avviene il contrario. Ci pensa in questa direzione il Trichet di turno, lautamente retribuito, che si preoccupa dell'aumento dell'inflazione e quindi annuncia nuovi aumenti sul costo del danaro, con conseguenti oneri per le famiglie. In tutta questa situazione i politici , di maggioranza e di minoranza, sembrano in tutt'altre faccende affaccendati. Cordiali saluti.
Giovanni Attinà

Lettera 17
Caro Dago, ma allo Smontezemolato con i suoi trenini che entra in politica con il codazzo già genuflesso nessuno glielo dice che anche lui ha un bel conflitto d'interessi?

Montezemolo NTV

Lettera 18
Vuoi vedere che alla stregua del W V.E.R.D.I. ( si scriveva una cosa e se ne voleva dire un'altra) , l'inneggiare alla Costituzione da parte della PD alla Camera alludesse alla mera costituzione di Berlusconi all'autorità giudiziaria di Milano ? Insomma W la costituzione di Berlusconi.
Però che fantasia. Bravo il PD. cordiali saluti
Giacomo

Lettera 19
Caro Dago, l'ultima frontiera leghista è il cetriolo. Da giorni ci dicono che l'Europa si occupa della misura del cetriolo, ma non degli sbarchi, quindi non serve a niente. Il loro cetriolo per noi si chiama Silvio, la statura, in fondo, è quella...Speriamo che risolva presto la sua fase fallica-freudiana...
Priapo

 


1- COME MAI, ORMAI ALCUNI GIORNI FA, SULLA STAMPA NESSUNO HA REGISTRATO UN BOMBASTICO ALDO BUSI CHE A \"LINEA NOTTE\" HA MASSACRATO I GENITALI DI BERLUSCONI? 2- VI PROPONIAMO IL VIDEO DELL’INTERVENTO SU RAI3, DAVANTI A UNA ATTERRITA BIANCA BERLINGUER: \"COME NAPOLEONE BERLUSCONI CE L’HA PICCOLO COME UN BAMBINO. VUOI VEDERE CHE SI COMPORTANO COSì PERCHÉ SONO UOMINI SENZA CAZZO?\" 3- \"CI VORRANNO VENTI ANNI PER BONIFARSI DEL BERLUSCONISMO - NON SOLO INFAUSTO, BERLUSCONI è OBSOLETO - UN BURATTINAIO? NO. è UN BURATTINO IN MANO AD ALTRI POTERI. NON C’è SPERANZA: QUALSIASI COSA È PREFERIBILE A QUESTO GOVERNO\"

Bankitalia: servirà una manovra da 35 miliardi - Lo hanno ucciso a freddo. La madre: fiera di lui. Napolitano: una barbarie” -‘Via le Br dalle Procure’. manifesti choc a Milano. Bruto Liberati: è un paragone ignobile - Il Pdl a Alfano: bisogna punire i pm di Milano - Thyssen, fu omicidio volontario - Berlusconi: ‘Non bombarderemo la Libia’ - Alfano; nel 2013 il candidato sarà ancora Silvio - Il vicedirettore di Rai2 G. Luigi Paragone all’assalto del direttore della rete, Liofredi - La nuova Roma è americana…

Next: 1- DRAGHI ACCENDE LA LUCE ROSSA: PER IL PAREGGIO DI BILANCIO ENTRO IL 2014, A CUI S’È IMPEGNATO TREMONTI, SERVE UNA MANOVRA CORRETTIVA DA OLTRE 35 MILIARDI DI EURO 2- PASSATE IL VOTO AMMINISTRATIVO, CI ASPETTA UNA VASCA DA BAGNO DI LACRIME E SANGUE 3- LA SPARATA DEL GOVERNATORE CONTRO L’AMMINISTRAZIONE BERLUSCONI-TREMONTI è IL TRAMPOLINO PER RAGGIUNGERE LA POLTRONA DI TRICHET, IN USCITA DALLA BCE 4- ECCO LA RICHIESTA DI UNA MANOVRA CHE SGOMBRI IL CAMPO DA QUALSIASI DIFFIDENZA E MALEVOLENZA FRANCO-TEDESCA VERSO UN ITALIANO CHE DOVRà AGIRE CONTRO IL PROPRIO PAESE INDEBITATO (AGGIUNGERE POI LA MINUS VALENZA DI UN PASSATO COME VICE PRES. EUROPEO DELLA GOLDMAN SACHS, SPECTRE DI TUTTE LE BANCHE) 5- COME PREMIO DI CONSOLAZIONE PER TREMENDINO TREMONTI, L’USCITA DA PALAZZO KOCH DEL DISISTIMATO DRAGHI VUOL DIRE APRIRE IL PORTONE AL “SUO” VITTORIO GRILLI
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Il Velino.it

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "Lo hanno ucciso a freddo. Napolitano: una barbarie"; "Il combattente di una guerra sbagliata"; "Gli assassini che rimpiangono il Medio Evo". Editoriale di Massimo Gaggi: "La solitudine degli ex grandi". Al centro: "Thyssen, fu omicidio volontario"; "Vite spezzate e colpe dei manager"; "Due fazioni in trincea e il Paese sta in mezzo". In basso: "Berlusconi: ‘Non bombarderemo la Libia'"; "E il premier frenò La Russa e i Tornado"; "Alfano; nel 2013 il candidato sarà ancora Silvio".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Il Pdl a Alfano: bisogna punire i pm di Milano"; "Thyssen, è omicidio volontario". Editoriali di: Curzio Maltese "Quei vergognosi manifesti sui brigatisti in Procura"; "L'ultima trovata per salvare il Cavaliere". Al centro: "Orrore per l'assassinio del volontario a Gaza. La madre: fiera di lui". Di spalla: "Bankitalia: servirà una manovra da 35 miliardi"; "Il pagamento posticipato". In basso: "Se il meteo diventa lo show più visto in tv"; "Al bando in Francia le cure anti-cellulite".

LA STAMPA - In apertura: "Ucciso il pacifista. Il dolore della madre ‘Orgogliosa di lui'" e "Quelle fragili vite in prima linea" di Lucia Annunziata. Editoriale di Francesco Guerrera "Wall Street si riconcilia con l'America". Al centro: "Thyssen, omicidio volontario" e "I nostri figli finalmente hanno giustizia". In basso: "Ruby, il Pdl: ispettori dai pm"; "‘Via le Br dalle Procure'. manifesti choc a Milano. Bruto Liberati: è un paragone ignobile"; "Cina. Al bando le pubblicità del lusso"; "La Scala. Torna Abbado. In cartellone anche Vasco"."Buongiorno" di Massimo Gramellini "La fine delle parole".

IL MESSAGGERO - In apertura: "Strangolato il pacifista italiano" e "Il dolore della madre ‘orgogliosa di lui'". Editoriale di Ennio Di Nolfo "L'orrore di un'altra guerra". Al centro: "Per il rogo della Thyssen 16 anni al manager ‘Fu omicidio volontario'"; "La nuova Roma è americana"; "Nella truffa dei Parioli ho perso i soldi per mio figlio disabile". In basso: "Casa Pound, pista interna"; "Dalla-De Gregori al Concertone".

IL TEMPO - In apertura: "Il delfinario di Berlusconi. Successione. La verità sulla cena in cui Silvio ha rivelato i nomi degli eredi Alfano, Gelmini, Frattini, Sacconi tra i papabili. Ma è solo un gioco del Cav". L'editoriale di Mario Sechi: "L'imprevisto della storia". Al centro: "Ucciso dai palestinesi. Attaccano l'Italia"; "Occidentale suo malgrado"; "Guerra in Libia. Il fallimento della Nato". In basso: "Adesso la Roma parla americano. Ieri la firma a Boston"; "Primo Maggio. Wojtyla vincerà la sfida con il pop"; "A San Giovanni il beato è Dalla".

L'UNITA' - In apertura: foto notizia sulla Thyssen "Omicidio volontario"; "‘Restiamo umani'. Ma lo hanno ucciso"; "Scritte e ispettori contro i pm"; "Verso la Tunisia in bicicletta". Di spalla: "La storia e il cortile" di Concita De Gregorio; "Giustizia Thyssen. Dal tribunale di Torino 16 anni e mezzo per l'ad Espenhahn. Dirigenti condannati"; "Il rogo del 2007. Morirono sette operai. Damiano: il governo ha tentato di ridurre le sanzioni a multe"; "Sentenza storica. L'applauso dei parenti. il pm Guariniello soddisfatto: questa sì, è una svolta epocale..."

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "Rogo Thyssen: 16 anni all'ad per omicidio volontario"; Fiat. Marchionne vede i leader sindacali: Camusso al tavolo"; "L'inflazione rialza la testa". Editoriale di Carlo Bastasin "Debiti&Contagi. Perché Arene parla al mondo". Al centro: foto notizia "Al Fmi sotto esame il debito di Irlanda e Grecia. Dal G-20 indicatori anri-crisi. Tremonti: noi meglio di altri, ora fare di più. Cura shock della Grecia: privatizzazioni da 50 miliardi"; "Consob stringe su Generali. Sarà convocato Perissinotto"; "Calcio, la Roma passa alla cordata americana. Di Benedetto avrà il 67 per cento". Di spalla: "Sommerso, un freno da 120 miliardi"; "Ucciso a Gaza il pacifista italiano, Il Colle: barbarie, accertare verità"; Il punto di Stefano Folli "Libia e Libano, premier attento più alla Lega che agli alleati". In basso: "Equitalia rimedia: sgravio al contribuente e tante scuse"..

MILANO FINANZA - Apertura a tutto campo: "Pensioni da rifare. Milioni di italiani incasseranno meno di mille euro al mese. I nuovi calcoli da fare se il pil cresce poco come negli ultimi 10 anni"

ITALIA OGGI - In apertura: "Abusi di diritto miliardari. Contestazioni fiscali per più di 3 mld a Intesa e Unicredit. E il contenzioso tra le Entrate e i big di piazza Affari supera i 7 mld". Al centro: "Il vicedirettore di Rai2 G. Luigi Paragone all'assalto del direttore della rete, Liofredi"; "Sindaci leghisti incastrati. Le strisce pedonali possono essere solo bianche o gialle. Lo dice il ministro". In basso: "Impugnabile il no all'interpello. Possibile il ricorso in Commissione tributaria contro il fisco che non risponde sulle norme antielusive".

 

1- DRAGHI ACCENDE LA LUCE ROSSA: PER IL PAREGGIO DI BILANCIO ENTRO IL 2014, A CUI S’È IMPEGNATO TREMONTI, SERVE UNA MANOVRA CORRETTIVA DA OLTRE 35 MILIARDI DI EURO 2- PASSATE IL VOTO AMMINISTRATIVO, CI ASPETTA UNA VASCA DA BAGNO DI LACRIME E SANGUE 3- LA SPARATA DEL GOVERNATORE CONTRO L’AMMINISTRAZIONE BERLUSCONI-TREMONTI è IL TRAMPOLINO PER RAGGIUNGERE LA POLTRONA DI TRICHET, IN USCITA DALLA BCE 4- ECCO LA RICHIESTA DI UNA MANOVRA CHE SGOMBRI IL CAMPO DA QUALSIASI DIFFIDENZA E MALEVOLENZA FRANCO-TEDESCA VERSO UN ITALIANO CHE DOVRà AGIRE CONTRO IL PROPRIO PAESE INDEBITATO (AGGIUNGERE POI LA MINUS VALENZA DI UN PASSATO COME VICE PRES. EUROPEO DELLA GOLDMAN SACHS, SPECTRE DI TUTTE LE BANCHE) 5- COME PREMIO DI CONSOLAZIONE PER TREMENDINO TREMONTI, L’USCITA DA PALAZZO KOCH DEL DISISTIMATO DRAGHI VUOL DIRE APRIRE IL PORTONE AL “SUO” VITTORIO GRILLI

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1- DAGOREPORT
Draghi accende la luce rossa: per il pareggio di bilancio entro il 2014 a cui s'è impegnato Tremonti, serve una manovra correttiva dal 2,3% del Pil: in soldi fa oltre 35 miliardi di euro. Certo, il Governatore potrà accontentarsi di una "rata" da 10/15 miliardi di euro, appena passate le elezioni amministrative ovviamente, ma di certo ci aspetta una vasca da bagno riempita di lacrime e sangue. Checché ne dica Tremendino Tremonti.

draghi tremonti tremonti draghi

Ma dietro tale sparata si cela l'operazione-scalata che sta portando avanti, giorno per giorno disperatamente, Draghi per raggiungere la poltrona di Trichet, in uscita dalla BCE. Con tale "avviso di pagamento" a Giulietto ha inteso rassicurare il maggior oppositore al suo up-grade europeo, cioè la Germania della Merkel, che diffida di un italiano alle prese con il deficit malmesso del suo paese.

Ecco allora portarsi avanti il lavoro e battere subito la richiesta di una finanziaria correttiva che sgombri il campo da qualsiasi diffidenza e malevolenza (all'Italia berluscona occorre sempre aggiungere la minus valenza di un passato come vice presidente europeo della spectre delle banche d'affari, la Goldman Sachs).

DRAGHI, TREMONTI, GEITHNER Tremonti e Draghi

Certo, per Tremonti, l'uscita da Palazzo Koch del disistimato Draghi vuol dire aprire il portone al "suo" Vittorio Grilli, dunque un altro tassello nella geo-politica del potere che lo vede contrapposto a Gianni Letta, dopo la presa della Cassa Depositi e Prestiti, della Consob con Vegas, della presidenza Eni con Giuseppe Recchi, etc. Ma sull'altro piatto della bilancia grava una manovra che elettoralmente pesa come un macigno legato al collo.

2- DRAGHI: MANOVRE DA 35 MILIARDI E SMONTA I NUMERI-FARSA DI TREMONTI
Marco Palombi per Il Fattoquotidiano.it

tremonti draghi daLaStampa

Bassa crescita, disoccupazione - soprattutto giovanile - e precariato, consumi contenuti, prezzi che aumentano e potere d'acquisto reale che continua a diminuire. Oltre a questo, manovre recessive di finanza pubblica fin dove l'occhio può vedere. Questo il ritratto della situazione italiana contenuto nel Bollettino economico di Bankitalia diffuso ieri, al netto ovviamente del fumo di scena sparso da Giulio Tremonti col suo Piano nazionale di riforma (Pnr), che sarà all'esame del Parlamento la settimana prossima.

collage tremonti draghi

Che la situazione non fosse per niente piacevole, l'aveva già chiarito il governatore di Bankitalia Mario Draghi mercoledì: "Il nostro paese è entrato nella crisi già debole, ha pagato un prezzo alto di riduzione del reddito e dell'occupazione e ne esce con i suoi problemi strutturali ancora da risolvere".

Tradotto dal linguaggio curiale dei governatori: cosa ha fatto il governo in questi tre anni? Le pezze d'appoggio numeriche a questo ragionamento ce le ha messe invece ieri il suddetto Bollettino: la crescita economica, come previsto anche dal recentissimo Documento di economia e finanza (Def) del Tesoro, si attesterà all'1,1% quest'anno e all'1,3% nel 2012, il che ci tiene largamente sotto i livelli pre-crisi.

L'Italia deve ritrovare la sua "capacità di sviluppo", aveva avvertito Draghi, e la politica creare le condizioni perché questa "possa dispiegarsi appieno". È evidente che Bankitalia non si fida della frustata all'economia che dovrebbe arrivare dal Pnr a costo zero: uno 0,4% di crescita in più l'anno non può essere assicurato da un documento in cui non c'è un impegno preciso, una data, in cui si ritirano persino fuori le grandi opere infrastrutturali già bloccate da questo stesso governo.

Draghi e TremontiMARIO DRAGHI E SIGNORA

Così, avverte il Bollettino, per il pareggio di bilancio entro il 2014 a cui s'è impegnato l'esecutivo serve una manovra correttiva dal 2,3% del Pil: in soldi fa oltre 35 miliardi di euro. E questo senza contare che dal 2015 parte il Patto di stabilità Plus che prevede sanzioni assai pesanti per chi non riporta il debito pubblico entro il 60% del Prodotto a colpi di un ventesimo di riduzione dell'eccedenza l'anno: una roba da oltre 30 miliardi ogni 12 mesi (a cui vanno aggiunte pure cinque rate da 2,86 miliardi per il Fondo salva-Stati) che senza una crescita almeno del 2% sarà un incubo recuperare.

Ma è dal lato della crisi sociale che il Bollettino di Bankitalia morde di più l'immaginazione: "L'occupazione non riparte", scrive Palazzo Koch: "Dopo un lieve incremento nel 2010, il numero degli occupati è ripiegato nel primo bimestre di quest'anno sui livelli minimi dell'estate scorsa.

SANREMO O FOREX MARIO DRAGHI

Sono tornate a crescere le assunzioni con contratti flessibili e a tempo parziale; è proseguita la contrazione delle posizioni permanenti a tempo pieno. Il tasso di disoccupazione rimane stabile sui valori medi dello scorso anno, mentre sono aumentate l'incidenza dei disoccupati di lungo periodo e la disoccupazione giovanile".

Axel Weber e Mario Draghi

Crescono, dice Bankitalia, i "disoccupati" (+1,6% rispetto a un anno prima, 35 mila persone) e gli "inattivi" (+0,4%, 65 mila) e quelli che cercano lavoro da più di un anno (+7,4%, 73 mila) e pure gli "scoraggiati", che un posto non lo cercano neanche più (6,5%, 92 mila), mentre rimane su livelli di guardia la Cassa integrazione, specialmente in deroga.

Complessivamente il tasso di disoccupazione è dell'8,5%, con una situazione terrificante tra i giovani sotto i 25 anni: senza impiego il 29,8%. E infatti ieri, plasticamente, s'è saputo che il Fondo Gita - che doveva rilevare le attività di Vinyls Italia - non ha rispettato gli impegni e quindi si dovrà riaprire la gara e trovare un nuovo investitore: i lavoratori del gruppo chimico, insomma, rischiano seriamente di andare tutti a casa.

In una situazione del genere, ovviamente, anche i consumi soffrono: "Restano improntati alla prudenza i comportamenti di spesa delle famiglie, influenzati dalle condizioni del mercato del lavoro e dall'andamento del reddito disponibile, nel 2010 ancora diminuito in termini reali".

Draghi si tiene il suo tesoro - Bankitalia - Benny da Libero DRAGHI LAUREATO

A gennaio, scrive Palazzo Koch, le vendite al dettaglio sono tornate a calare insieme al "clima di fiducia dei consumatori". Questo il panorama, mentre il ministro dell'Economia continua a parlare di "fase 2": se la crescita è la stella polare, la diminuzione delle spese in conto capitale e dei contributi alle imprese certificata dal Def non è un bel segnale, mentre la pressione fiscale (stessa fonte) è prevista in crescita dello 0,2%. "Più che un documento economico-finanziario, una pubblica autoaccusa", ironizza l'ex segretario della Cisl Sergio D'Antoni.

 

 

il “caso del caso D’Addario” – la vera battaglia che si gioca alla procura di Bari tra scelsi e laudati non riguarda la posizione penale di Tarantini ma il destino delle sue intercettazioni - Nel fascicolo ci sono decine di telefonate con berluskazzi e le sue ragazze. Oggi sono segrete ma - dopo la chiusura dell’inchiesta - potrebbero finire sui giornali, imbarazzando certamente il premier ma anche chi ha mantenuto la sordina allo scandalo per due anni…

Next: 1- ROMA SVENDUTA PER 42 MILIONI: PER ORA L’AMERICA L’HA TROVATA ZIO TOM DIBENEDETTO 2- POSSIBILE CHE CHI COMPRA LA ROMA ABBIA GIÀ BISOGNO DI UN PRESTITO DELLA BANCA? 3- NEL COMUNICATO CONGIUNTO TSBUCA FUORI UN PRESTITO DI 40 MILIONI COSÌ CONGEGNATO: “L’EFFICACIA DEL CONTRATTO DI COMPRAVENDITA È SUBORDINATA... ALLA CONCESSIONE AD AS ROMA DA PARTE DI ROMA 2000 DI UN VENDOR LOAN (VALE A DIRE, UN PRESTITO AL COMPRATORE), DELLA DURATA DI 10 ANNI E DELL’IMPORTO DI 10 MILIONI DI EURO E ALLA SOTTOSCRIZIONE DA PARTE DI AS ROMA DI UN ACCORDO DI FINANZIAMENTO CON UNICREDIT, DELLA DURATA DI 5 ANNI E DELL’IMPORTO DI 30 MILIONI DI EURO” 3- UNICREDIT NON HA IN PRATICA INCASSATO NIENTE MA CAMBIATO UNICAMENTE IL DEBITORE, DA SENSI A UNO PIù AFFIDABILE (NON SOLO: CI SAREBBERO UN PAIO DI “ROGNE” GROSSE RIMASTE INSOLUTE PER LE QUALI C’è UNA CLAUSOLA CHE PERMETTE ALLE PARTI DI RECEDERE)
Previous: 1- DRAGHI ACCENDE LA LUCE ROSSA: PER IL PAREGGIO DI BILANCIO ENTRO IL 2014, A CUI S’È IMPEGNATO TREMONTI, SERVE UNA MANOVRA CORRETTIVA DA OLTRE 35 MILIARDI DI EURO 2- PASSATE IL VOTO AMMINISTRATIVO, CI ASPETTA UNA VASCA DA BAGNO DI LACRIME E SANGUE 3- LA SPARATA DEL GOVERNATORE CONTRO L’AMMINISTRAZIONE BERLUSCONI-TREMONTI è IL TRAMPOLINO PER RAGGIUNGERE LA POLTRONA DI TRICHET, IN USCITA DALLA BCE 4- ECCO LA RICHIESTA DI UNA MANOVRA CHE SGOMBRI IL CAMPO DA QUALSIASI DIFFIDENZA E MALEVOLENZA FRANCO-TEDESCA VERSO UN ITALIANO CHE DOVRà AGIRE CONTRO IL PROPRIO PAESE INDEBITATO (AGGIUNGERE POI LA MINUS VALENZA DI UN PASSATO COME VICE PRES. EUROPEO DELLA GOLDMAN SACHS, SPECTRE DI TUTTE LE BANCHE) 5- COME PREMIO DI CONSOLAZIONE PER TREMENDINO TREMONTI, L’USCITA DA PALAZZO KOCH DEL DISISTIMATO DRAGHI VUOL DIRE APRIRE IL PORTONE AL “SUO” VITTORIO GRILLI
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di Marco Lillo per Il Fatto

Esplode finalmente il "caso del caso D'Addario". I ritardi dell'indagine sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini al premier nel 2008 sono emersi ieri grazie all'addio del titolare delle indagini, Giuseppe Scelsi, in attrito negli ultimi mesi con il procuratore capo Antonio Laudati.

Davvero un brutto momento per il procuratore di Bari. Dopo essere stato messo nel mirino della stampa e del Consiglio superiore della magistratura per la partecipazione al convegno sulla giustizia finanziato dalla Regione presieduta dal suo indagato (poi archiviato) Nichi Vendola, ieri pomeriggio un articolo dell'Ansa ha fatto emergere il conflitto che covava da mesi in Procura per l'inchiesta su Tarantini e le escort.

Alle 16 e 17, sotto il titolo "Indagini ferme, lascia il pm del caso D'Addario", la solitamente compassata agenzia di stampa comunicava che: "Lascerà la procura di Bari il pm antimafia Giuseppe Scelsi ... perchè ci sono attriti insanabili con il capo della procura, Antonio Laudati". La nota Ansa chiariva senza mezzi termini la ragione dell'addio: "Uno scambio di lettere dai toni forti ... sull'impostazione da dare alle indagini sul caso D'Addario che sono ferme da troppo tempo".

Un ritardo ingiustificabile, notava l'Ansa, visto che "le prime intercettazioni sono partite a fine 2008 e vi è la confessione di Tarantini, accusato di favoreggiamento della prostituzione, che ha riferito di aver fornito "ragazze" ed escort sia a Berlusconi .... sia all'allora vicepresidente Pd della Puglia, Sandro Frisullo".

Da mesi ormai tutti gli osservatori notavano l'imbarazzante differenza di velocità della Procura di Bari rispetto ai pm di Milano. I primi erano fermi al palo da un anno e mezzo per fatti del 2008 mentre Ilda Boccassini e compagni erano giunti al processo per fatti del 2010.

Lo smacco era ancora più cocente se si leggevano i nomi delle protagoniste di oggi nel faldone di Milano e di ieri in quello di Bari: Barbara Guerra, Ioana Visan e Marysthelle Polanco, stessi nomi, stesso utilizzatore finale. Cambiava solo il favoreggiatore (Tarantini contro il terzetto Mora-Fede-Minetti) e soprattutto cambiava l'atteggiamento e il ritmo delle due procure.

Tre ore e mezza dopo il lancio della notizia che aveva incrinato i delicati equilibri giudiziari baresi, l'Ansa lanciava in rete una tiepida smentita di Scelsi: "Non mi sono dimesso dalla magistratura ma, su mia richiesta... sono stato promosso presso la procura generale presso la corte d'appello di Bari. Quanto alle presunte lettere infuocate smentisco categoricamente che i miei rapporti con il procuratore Antonio Laudati siano stati improntati a toni diversi dalla fisiologica e civile dialettica richiesta dall'Ordinamento giudiziario".

Eppure, stranezza nella stranezza, l'Ansa un'ora dopo pubblicava un secondo articolo che confermava il contenuto del primo e aggiungeva un particolare: "Quel che sembra aver amareggiato Scelsi è stata la notizia pubblicata a fine gennaio in cui una fonte autorevole della procura ha spiegato ai cronisti che nell'indagine sul D'Addario-gate, a due anni circa dal suo avvio, si stava definendo la qualificazione giuridica dei fatti e che non si escludeva una modifica dell'ipotesi di reato. Tutto ciò senza che Scelsi, titolare del fascicolo assieme a Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, sapesse nulla sulla modifica dell'accusa di favoreggiamento della prostituzione contestata al reo confesso Gianpaolo Tarantini".

In realtà, la vera partita che si gioca a Bari non riguarda la posizione penale di Tarantini ma il destino delle sue intercettazioni. Nel fascicolo ci sono decine di telefonate con il premier e le sue ragazze. Oggi sono segrete ma - dopo la chiusura dell'inchiesta - potrebbero finire sui giornali, imbarazzando certamente il premier ma anche chi ha mantenuto la sordina allo scandalo per due anni.

 

1- ROMA SVENDUTA PER 42 MILIONI: PER ORA L’AMERICA L’HA TROVATA ZIO TOM DIBENEDETTO 2- POSSIBILE CHE CHI COMPRA LA ROMA ABBIA GIÀ BISOGNO DI UN PRESTITO DELLA BANCA? 3- NEL COMUNICATO CONGIUNTO TSBUCA FUORI UN PRESTITO DI 40 MILIONI COSÌ CONGEGNATO: “L’EFFICACIA DEL CONTRATTO DI COMPRAVENDITA È SUBORDINATA... ALLA CONCESSIONE AD AS ROMA DA PARTE DI ROMA 2000 DI UN VENDOR LOAN (VALE A DIRE, UN PRESTITO AL COMPRATORE), DELLA DURATA DI 10 ANNI E DELL’IMPORTO DI 10 MILIONI DI EURO E ALLA SOTTOSCRIZIONE DA PARTE DI AS ROMA DI UN ACCORDO DI FINANZIAMENTO CON UNICREDIT, DELLA DURATA DI 5 ANNI E DELL’IMPORTO DI 30 MILIONI DI EURO” 3- UNICREDIT NON HA IN PRATICA INCASSATO NIENTE MA CAMBIATO UNICAMENTE IL DEBITORE, DA SENSI A UNO PIù AFFIDABILE (NON SOLO: CI SAREBBERO UN PAIO DI “ROGNE” GROSSE RIMASTE INSOLUTE PER LE QUALI C’è UNA CLAUSOLA CHE PERMETTE ALLE PARTI DI RECEDERE)

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1- VENDUTA PER 42 MILIONI, L'AFFARE PER ORA LO HA FATTO ZIO TOM
Luca Valdiserri per il Corriere della Sera

ROMA AMERICANA -ANNUNCIO - GMT

Silvio Berlusconi, che si autodefinisce il più vincente presidente della storia, e il presidente della Lazio, Claudio Lotito, hanno salutato l'arrivo di Thomas R. DiBenedetto, nuovo «collega» alla guida della Roma, primo investitore straniero della serie A. Berlusconi l'ha avvisato che con il calcio, in Italia, non si guadagnano soldi ma si perdono. Lotito ha detto: «Adesso tutti esaltano lo zio Tom, ma anche lui non può portare più soldi di quelli che ha. Dovrà aumentare i ricavi dalle attività commerciali sostenute dai tifosi. Il problema è che se lo faccio io, passo per tirchio. Ma ormai i presidenti sono costretti a pensarla tutti comeme» .

DIBENEDETTO-SPICCIARIELLI- GMT/ROSSI

La cordata americana non è composta da mecenati: sono uomini d'affari e vogliono che la Roma produca utili. È possibile? Il contratto preliminare per il passaggio di proprietà del pacchetto di maggioranza (67%, valore 70,3 milioni) è stato firmato negli uffici di uno studio legale di 13 piani e con 600 dipendenti. Un particolare che dà l'idea del genere di affari che trattano DiBenedetto e soci.

DIBENEDETTO-GMT/ROSS

Perché, allora, nel comunicato congiunto trova spazio un prestito di 40 milioni così congegnato? «L'efficacia del contratto di compravendita è subordinata... alla concessione ad As Roma da parte di Roma 2000 di un vendor loan, della durata di 10 anni e dell'importo di 10 milioni di euro (reinvestendo in pratica una parte della somma della vendita; ndr) e alla sottoscrizione da parte di As Roma di un accordo di finanziamento con Unicredit, della durata di 5 anni e dell'importo di 30 milioni di euro» .

DIBENEDETTO-FIORENTINO- GMT

Possibile che chi compra la Roma abbia già bisogno di un prestito della banca? Unicredit ha in pratica rimodulato l'esposizione, visto che la Roma stava erodendo flussi di denaro futuri (contratti tv e di sponsorizzazione) in un'ottica di brevissimo periodo. Ora, con il finanziamento e con la prima ricapitalizzazione entro il 2011 (35 milioni), ci saranno 75 milioni di nuova finanza per fare mercato, pagare stipendi e spese vive, iscrivere la squadra al campionato facendola rientrare nei parametri, dare ossigeno a una programmazione di ampio respiro.

TOM DIBENEDETTO- TULLIO CAMIGLIERI

Unicredit scommette sul suo 40% e, anche se per ora gli americani hanno portato più idee che soldi, non c'era altra strada. Il piano industriale ha convinto Unicredit che c'è un futuro e la Roma era in una situazione pre-fallimentare. Nei giorni scorsi il 63% dell'Arsenal è finito nelle mani del magnate americano Stan Kroenke per una cifra vicina ai 450 milioni di sterline (501 milioni di euro). I quattro investitori americani, per ora, metteranno circa 10,5 milioni a testa, in attesa dell'Opa, le due ricapitalizzazioni e il calciomercato da finanziare.

TOM DIBENEDETTO

È tanto? È poco? La risposta è diversa: è il massimo che si potesse fare. Ora, però, comincia il difficile. La squadra battuta ieri in casa dal Palermo ha quasi azzerato le sue speranze di quarto posto, messo in crisi le speranze di Montella di una riconferma ma indebolito anche Gian Paolo Montali, direttore operativo che doveva essere il «motivatore» per questo finale di stagione.

Di-Benedetto non ha visto la partita, stava trasferendosi da Boston a Fort Myers, in Florida. Forse è stato meglio così. Avrebbe maledetto anche lui Vucinic, che lo emozionò segnando contro l'Inter nella prima partita che lo zio Tom vide dal vivo all'Olimpico, ma che ieri non ha saputo mandare in gol un pallone a porta vuota. La stessa porta. Ma tanto è cambiato da allora e tanto, tantissimo, cambierà presto. Della Roma di ieri, nessuno è più sicuro del posto. Anzi, uno sì: Totti.

TOM DIBENEDETTO

2- «FARANNO BUSINESS SUL MARCHIO SE NON RIESCONO, SE NE ANDRANNO»
Alessandro Capponi per il Corriere della Sera

«Cosa significano il giallo e il rosso per noi americani? Ketchup e senape. Ma è evidente che, al di là dell'aspetto sportivo, Di-Benedetto vuole tirare fuori soldi da altro. Sfruttando il brand. Forse abbinando la bandiera alla lupa capitolina. È difficile immaginare cosa voglia farne, forse negli Stati Uniti aprirà delle trattorie ‘‘Forza Roma''» .

TOM DIBENEDETTO

Dennis Redmont è uomo spiritoso, oltre che conoscitore di business: dopo gli studi a Parigi è stato per venticinque anni il direttore dell'Associated Press per il Mediterraneo, ora è il responsabile della comunicazione del Consiglio delle relazioni Italia-Usa, cioè il salotto buono del mondo degli affari tra statunitensi e italiani. Inviato in 80 paesi, tra le sue mille attività ce n'è anche una ludica: ha adattato in italiano le domande del Trivial Pursuit, il famoso gioco da tavolo, e ha fatto «mettere molte domande sulla Roma, io sono qui da trent'anni, sono affetto dal morbo del tifo romanista...» .

Cosa pensa l'America dell'operazione portata avanti da DiBenedetto?
«L'America si chiede: gli avranno venduto il Brooklyn Bridge? È un nostro modo di dire, significa: gli avranno dato una patacca?» .

ROMA USAdibenedetto b

Lei cosa ne pensa?
«La vicenda assomiglia a un carciofo alla romana, dopo ogni foglia c'è un sapore diverso. Di certo per voi potrebbe essere un boomerang: perché gli italiani hanno bisogno di investimenti stranieri, e già molti sono andati via. Se qualcosa andasse storto non sarebbe un bel segnale...» .

Arriviamo al cuore del carciofo: prevede sorprese? Sa com'è, i tifosi ora sognano già una squadra a livello Milan...
«I tifosi della Roma sono diffidenti invece, aspettano. Ma io credo che la nuova proprietà cercherà di fare business puntando molto sul brand: se riuscirà, bene. Sennò andrà via. Gli americani si danno un tempo e degli obiettivi, se non si raggiungono...» .

Dennis Redmont GMT-DiBenedetto in auto verso la riunione con Unicredit

Alla sua prima uscita italiana DiBenedetto s'è presentato con un maglioncino color arancio. Alcuni hanno storto la bocca...
«Hanno sbagliato. In America, per la maggior parte dei ricchi l'abbigliamento non conta. Avete visto come veste Steve Jobs?» .

Dal rapporto tifosi-proprietà cosa s'aspetta?
«Di certo, i soprannomi per DiBenedetto. Io spero che gliene diano uno, che di lui dicano così: santo subito...» .

 

 

assalto di Paragone, il pappagone dello scarparo, alla prima poltrona di rai2 - Sulla scrivania di Masi e Garimberti, ci sarebbe una lettera di fuoco scritta da legaiolo a pallini contro la gestione di Liofredi: \"sembra un po’ di vedere il canale Fox con un anno di ritardo\" - Intanto qualche sera fa Paragone è stato visto attovagliato con Della Valle e Carlo Rossella. Che abbiano già brindato a qualcosa di importante?...

Next: 1- CRONACA MARXIANA (TENDENZA GROUCHO MARX) DEL DIVINO QUIRINO CONTI DELLA MATINÉE ROMANA DI GIOVEDÌ SCORSO PER LA PROIEZIONE ALLA STAMPA DI “HABEMUS PAPAM” 2- \"L’IMPRESSIONE ERA CHE SI FOSSE DA UN’ALTRA PARTE, E NON DI CERTO A UNA PRIMA DI UN FILM DI MORETTI TANTO ATTESO. “ANCHE PER I CAPELLI BIANCHI, LE MÈCHE SONO FONDAMENTALI,” DICEVA UNA SIGNORA CON PESANTE STRASCICO DI SSSC ALLA VELTRONI, OPULENTA, BIONDISSIMA E BOCCOLUTA. “COME ARMANI E TRONCHETTI. ALTRIMENTI, È UN BIANCO GIALLASTRO. CON LE MESSSC, INVECE, LA TESTA ACQUISTA LUCE… LUMINOSITÀ!” 3- \"BARBE OVUNQUE; PERSINO UN RESIDUALE BAFFO ALLA MORETTI (NATURALMENTE NON “LUI”, MA IL CAPO BR). A POCO A POCO, UN’UMANITÀ TRISTANZUOLA E MONOCROMA STAVA RIEMPIENDO DI SÉ E DEL SUO INDEFINIBILE QUALUNQUE, OGNI RANGO DI POLTRONE\"
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Marco Castoro per Italia Oggi

liofredi-setta

Bufera su Rai2: è scontro aperto tra il vicedirettore Gianluigi Paragone e il direttore di rete Massimo Liofredi. A far scatenare la tempesta ci ha pensato la recente gestione dei palinsesti estivi. Qualche giorno fa, nel corso della trasmissione di Radio2 Un giorno da pecora con Claudio Sabelli Fioretti, Paragone non aveva risparmiato critiche al suo superiore, soprattutto sul centro Rai di Milano, che dovrebbe funzionare meglio, e sull'abbondante messa in onda di telefilm americani («sembra un po' di vedere il canale Fox con un anno di ritardo», aveva sentenziato Paragone).

paragone gian luigi

Lo scontro si è inasprito. Sulla scrivania di Mauro Masi e Paolo Garimberti, il direttore generale e il presidente Rai, ci sarebbe una lettera di fuoco scritta da Paragone contro la gestione di Liofredi. Al quale si contestano le mancate convocazioni dei vicedirettori di rete sulle tematiche inerenti alle deleghe ricevute. A cominciare dai palinsesti, decisi dal direttore dopo riunioni a cui partecipano soltanto due dirigenti di fiducia che non fanno parte però della squadra dei vicedirettori.

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Tra costoro anche Roberto Giacobbo sarebbe seccato con Liofredi per il fatto di vedere il suo fortunato programma di successo, Voyager, andare in onda non più con la stessa frequenza del passato.

La situazione sta degenerando. Lo scontro Paragone-Liofredi ha raggiunto la fase più calda. Il direttore ha bocciato le note spese del vice e non ha dato l'ok alla richiesta di Paragone di andare in onda con L'ultima parola anche a giugno, come richiesto dal conduttore, visto che di argomenti e spunti interessanti la politica italiana continuerà a darne a grappoli.

Roberto Giacobbo foto di MarinoPaoloni

Paragone accusa Liofredi di aver abbattuto le produzioni interne, a favore dei telefilm acquistati da fuori, e di aver messo in ginocchio il centro di produzione di Milano e i professionisti che ci lavorano, tanto più ora che non dovranno più occuparsi di X-Factor, programma perso da Raidue e finito nel bouquet di Sky.

Intanto qualche sera fa Paragone è stato visto in un noto ristorante romano a cena con gli amici Diego Della Valle e Carlo Rossella. Che abbiano già brindato a qualcosa di importante?

 

1- CRONACA MARXIANA (TENDENZA GROUCHO MARX) DEL DIVINO QUIRINO CONTI DELLA MATINÉE ROMANA DI GIOVEDÌ SCORSO PER LA PROIEZIONE ALLA STAMPA DI “HABEMUS PAPAM” 2- \"L’IMPRESSIONE ERA CHE SI FOSSE DA UN’ALTRA PARTE, E NON DI CERTO A UNA PRIMA DI UN FILM DI MORETTI TANTO ATTESO. “ANCHE PER I CAPELLI BIANCHI, LE MÈCHE SONO FONDAMENTALI,” DICEVA UNA SIGNORA CON PESANTE STRASCICO DI SSSC ALLA VELTRONI, OPULENTA, BIONDISSIMA E BOCCOLUTA. “COME ARMANI E TRONCHETTI. ALTRIMENTI, È UN BIANCO GIALLASTRO. CON LE MESSSC, INVECE, LA TESTA ACQUISTA LUCE… LUMINOSITÀ!” 3- \"BARBE OVUNQUE; PERSINO UN RESIDUALE BAFFO ALLA MORETTI (NATURALMENTE NON “LUI”, MA IL CAPO BR). A POCO A POCO, UN’UMANITÀ TRISTANZUOLA E MONOCROMA STAVA RIEMPIENDO DI SÉ E DEL SUO INDEFINIBILE QUALUNQUE, OGNI RANGO DI POLTRONE\"

Next: 1- SOLO ORA, SULL’ONDA DEL SUO TERRIBILE ASSASSINIO, SI DA NOTIZIA DI UN VIDEO CARICATO IL 12 OTTOBRE SCORSO, DI VITTORIO ARRIGONI CHE MASSACRA IL \"SIONISTA\" SAVIANO 2- L’AUTORE DI \"GOMORRA\" ERA INTERVENUTO AD UNA MANIFESTAZIONE A ROMA CHIAMATA ’PER LA VERITÀ, PER ISRAELE’ DEFINENDOLA ’UNA DEMOCRAZIA SOTTO ASSEDIO’ 3- \"’SE AVESSI AVUTO IL TEMPO DI GIRARE PER TEL AVIV (CHE SAVIANO DEFINIVA UNA \"CITTà CHE NON DORME MAI PIENA DI VITA E DI TOLLERANZA\") TI SARESTI RESO CONTO DELLE VERE LUCI DELLA CITTà, CHE SONO LE SUE OMBRE: DEI GHETTI DOVE VIVONO SEGREGATI GLI ARABI ISRAELIANI CHE SONO GLI STESSI GHETTI DEI NERI IN SUDAFRICA. NON HANNO DIRITTO ALLA PROPRIETÀ, NON POSSONO SPOSARSI. NELSON MANDELA SONO ANNI CHE DENUNCIA IL RAZZISMO DI ISRAELE. STO PARLANDO DI MANDELA, NON DI FABIO FAZIO. CARO SAVIANO, SCENDI DAL CARRARMATO E VIENI AD ABBRACCIARE LE VITTIME\" 4- ORA CHE FARà SAVIANO? QUERELERà ARRIGONI COME HA FATTO CON \"LIBERAZIONE\"?
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Quirino Conti per Dagospia

MORETTI- HABEMUS PAPAMQuirino Conti by Falsini

All'interno, la temperatura della sala era raggelante: notevolmente inferiore a quella, già rigida, di via Quattro Fontane. Né accennava ad addolcirsi con l'ingresso, a gruppi, a sciami, degli invitati. Così che il neofita, alla sua prima esperienza del genere, tra sé e sé pensava che se quello era il Cinema e la sua ospitalità forse c'era poco da stupirsi, poi, per le defezioni e l'abbandono del pubblico.

Comunque. Un'umanità tristanzuola e monocroma stava infatti riempiendo di sé e del suo indefinibile Qualunque i corridoi laterali e, a poco a poco, ogni rango di poltrone.

MORETTI- HABEMUS PAPAM

E poiché chiunque entrava era convinto di doversi procurare un posto inevitabilmente accanto a qualcun altro, era tutto un turbinio di cenni, di baci lanciati e di indici arrotolati in aria: rinviando a quando lo si fosse raggiunto, quel certo posto, accanto a chi lo doveva tenere, il fondamentale racconto di qualcosa ora solo accennato.

Niente a che vedere con il giornalismo cinematografico classico, quello raccontato mille volte dal Cinema stesso: neppure una sciarpa bianca in giro, né una bella checca lustra e azzimata, come si deve. Niente insomma di rivelabile, né di rilevante; come se ignoti e neutri passanti si fossero fatti deviare dentro quel cinema, per comodità, per snellire il traffico o per un forzato concentramento.

MORETTI- HABEMUS PAPAM

Molte teste mediocremente platinate, persino qualche berretto con visiera, e chissà mai perché, con quel gelo, diverse polo rigate con vasta barratura orizzontale su giovanotti neppure troppo giovani. E poi, nell'aria, discorsi di ogni genere: ma neppure uno, che fosse uno, a portata di udito del nostro neofita, che riguardasse il Cinema, quel film, l'autore, il papato, o qualsiasi altra cosa inerente a quelle dieci e un quarto del mattino, all'interno del Quattro Fontane.

MORETTI- HABEMUS PAPAM ROMA -MORETTI- HABEMUS PAPAM

"Anche per i capelli bianchi, le mèche sono fondamentali," diceva una signora con pesante strascico di sssc alla Veltroni, opulenta, biondissima e boccoluta, a un giovane signore grigio e slanciato, per quel che si poteva vedere dalla vita in su. E distante da lui due o tre file di poltrone. "Come Armani..." proseguiva convinta, "e Tronchetti Provera. Altrimenti, è un bianco giallastro. Con le messsc, invece, la testa acquista luce... luminosità!" L'altro assentiva, molto attento, in verità, a quei discorsi.

Quindi: "È un tipo molto sulle sue, quel Guglielmi..." biascicando quel nome con un tono meno squillante e declamatorio, "un antipatico!... Nel suo palazzo abita una mia amica medico: be', tutte le volte che lo incontra in ascensore - ne è ormai atterrita - lui pretende di farsi auscultare; chiedendole poi di indicargli in quattro e quattr'otto due o tre medicinali meglio adattabili al suo problema... Non ne può più!".

MORETTI PAPA

Intanto, dalla fila dietro: "Ho ritirato fuori i vestiti d'inverno", mentre continuava a tossire da far paura. "...Dalle otto alle otto e cinquanta ho aspettato la metropolitana. Poi si è fermata per un quarto d'ora," qui sembrava stesse per strozzarsi, "e una signora che diceva di sentirsi male strillava che aprissero le porte. Ma nessuno le dava retta. Uno ha anche detto: ‘Tornatene a casa tua!'. Era straniera!".

MORETTI- HABEMUS PAPAM

E l'altra, senza badarle: "Per lei ho scelto un bel completo in tono. Per lui, un portachiavi della Roma". "Brava!". Da sinistra, poi, sfogliando la bella brochure, un ragazzo neppure trentenne alla sua vicina coetanea, con stupore: "Ah! Piccoli ha fatto anche ''La grande abbuffata'' di Ferreri, nel '73...". E l'altra, meravigliatissima: "Non lo sapevo!".

Nel frattempo era entrato Luca Telese, nuovamente con pizzo e baffi: a gran voce si ricongiungeva con qualcuno all'altro capo della sala. Dominò il brusio per qualche tempo, poi si spense anche il suo tono acuto. A guardarsi intorno, l'età media era molto inferiore a quella che ci si immagina debbano avere esperti patentati e firme di rango. Comunque, più maschi che femmine: e tra queste, chissà mai perché, moltissime sosia dell'Annunziata.

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

Se possibile, il gelo aumentava. Una vicina con occhiali alla Anouk Aimée, distante dal neofita una postazione, la occupava con la sua borsa, invitandolo a poggiarvi anche il suo zaino. E non appena con un sorriso di gratitudine lui lo ebbe fatto, ecco che un signore iniziava a scavalcare una decina di poltrone vuote pur di venirsi a sedere proprio lì, tra loro due. Costringendoli dunque a riappropriarsi dei rispettivi bagagli.

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

Intanto la sala si animava di schiocchi di luce, ovunque; ciascuno con il proprio lanternino tecnologico in mano: un popolo di lucciole a pila, insomma. Finalmente, entrarono due o tre giornalisti riconoscibili; con l'aria di sentirsi a casa fino a quando non ebbero scoperto d'essere anch'essi, proprio loro, ormai senza posto.

Interrompendo pertanto quell'iniziale, ilare e sciolto ingresso disinvolto, si scomposero immediatamente in frettolosi slanci verso quel poco che restava di vellutato e di rosso - le ultime poltrone - tra tanto grigiore.

Barbe ovunque; persino un residuale baffo alla Moretti (naturalmente non lui "lui", ma il capo delle BR). In genere, un'aria poco sveglia e afflitta su tutti. "Dev'esserci stato qualcosa di grosso..." si sentì allora da destra, "non c'era un autobus neanche a pagarlo..." "Piazza Barberini è completamente bloccata," confermò un altro.

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

E ancora, ma stavolta da dietro: "A Trastevere?!?... Ma come ci vai?!?... Che gli è venuto in testa di farlo a Trastevere!?!... Arriveremo che è tutto finito!". Quindi, le luci si abbassarono: e, come non fosse passato un solo giorno da quei beati felliniani anni Cinquanta, il solito "oooohhhhh!" dei cinema parrocchiali. Tra l'estasiato e il "finalmente!".

SANDRA AMURRI LUCA TELESE

Titoli di testa: il film. Il nostro neofita, a corto di kleenex, non aveva immaginato di piangere tanto: per la bellezza, le risate, e l'infinita commozione. Il suo vicino, quello che si era preso il posto della borsa e dello zaino, era rapito: e quando rideva, rideva come quando si è felici.

ROMA -MORETTI- HABEMUS PAPAM

L'altro, dall'altro lato - quello che non sapeva di Piccoli -, dopo un po' era come volesse dirlo al mondo intero, quel che gli passava nel cuore. E intanto si taceva e si rideva allo stesso modo, negli stessi tempi. E quando la sala taceva era come se un'estasi avesse preso possesso di tutti. Per una perfezione impareggiabile. Se si rideva, perché nessuno è come lui.

ROMA-QUATTRO FONTANE

Sui titoli di coda il nostro neofita se ne andò che faceva pietà. Non poteva rassegnarsi a quel finale. Era in ogni modo eccessivo. Troppo coraggioso, tempestivo, eroico, morale, religioso, troppo tutto, insomma, senza alcuna mediocrità possibile. E nonostante il solito Celestino V, era la sola cosa che non avrebbe mai previsto. Con tutto quel che c'è intorno.

Trovò via delle Quattro Fontane che si arruffava del suo solito caos; intanto che, all'angolo, Borromini continuava a fare da spartitraffico.

 


1- SOLO ORA, SULL’ONDA DEL SUO TERRIBILE ASSASSINIO, SI DA NOTIZIA DI UN VIDEO CARICATO IL 12 OTTOBRE SCORSO, DI VITTORIO ARRIGONI CHE MASSACRA IL \"SIONISTA\" SAVIANO 2- L’AUTORE DI \"GOMORRA\" ERA INTERVENUTO AD UNA MANIFESTAZIONE A ROMA CHIAMATA ’PER LA VERITÀ, PER ISRAELE’ DEFINENDOLA ’UNA DEMOCRAZIA SOTTO ASSEDIO’ 3- \"’SE AVESSI AVUTO IL TEMPO DI GIRARE PER TEL AVIV (CHE SAVIANO DEFINIVA UNA \"CITTà CHE NON DORME MAI PIENA DI VITA E DI TOLLERANZA\") TI SARESTI RESO CONTO DELLE VERE LUCI DELLA CITTà, CHE SONO LE SUE OMBRE: DEI GHETTI DOVE VIVONO SEGREGATI GLI ARABI ISRAELIANI CHE SONO GLI STESSI GHETTI DEI NERI IN SUDAFRICA. NON HANNO DIRITTO ALLA PROPRIETÀ, NON POSSONO SPOSARSI. NELSON MANDELA SONO ANNI CHE DENUNCIA IL RAZZISMO DI ISRAELE. STO PARLANDO DI MANDELA, NON DI FABIO FAZIO. CARO SAVIANO, SCENDI DAL CARRARMATO E VIENI AD ABBRACCIARE LE VITTIME\" 4- ORA CHE FARà SAVIANO? QUERELERà ARRIGONI COME HA FATTO CON \"LIBERAZIONE\"?

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1- ARRIGONI: IN UN VIDEO A SAVIANO, ADDOLORATO DA TUE POSIZIONI(
VIDEO: ARRIGONI RISPONDE AL SIONISTA SAVIANO.MP4 - http://www.youtube.com/watch?v=UPzZwNnq2nc

ARRIGONI

ANSA - Vittorio Arrigoni, il volontario taliano rapito e ucciso a Gaza City da estremisti salafiti e che da anni lottava per i diritti umani dei palestinesi, pochi mesi fa mando' un video messaggio direttamente a Roberto Saviano, che era intervenuto insieme ad altri politici e intellettuali italiani ad una manifestazione a Roma chiamata 'Per la verità, per Israele'.

ARRIGONI

In un video su youtube, caricato il 12 ottobre scorso, Arrigoni in collegamento da Gaza rispondeva alle affermazioni di Roberto Saviano che definiva Israele 'una democrazia sotto assedio'. L'attivista raccontava la sua esperienza e in polemica con lo scrittore diceva:

ARRIGONI

'Caro Saviano- diceva Arrigoni- mi permetto di darti del tu perche' siamo piu' o meno coetanei. Mi sento in dovere di inviarti questo video messaggio per compensare il dolore che ho subito nell'aver saputo del tuo appoggio a questo scempio, a questa manifestazione organizzata dai coloni sraeliani'.

Arrigoni ricorda allo scrittore di portare sulla sua pelle le cicatrici: 'per due volte sono stato imprigionato e torturato a Tel aviv, porto i segni delle catene di quando mi trascinavano..' E argomenta ancora il volontario rivolgendosi all'autore di Gomorra: 'se avessi avuto il tempo di girare per Tel Aviv (che Saviano definiva una 'citta' che non dorme mai piena di vita e di tolleranza') ti saresti reso conto delle vere luci della citta', che sono le sue ombre: dei ghetti dove vivono segregati gli arabi israeliani che sono gli stessi ghetti dei neri in Sudafrica.

Arrigoni

Ti saresti accorto delle scuole e degl ospedali degli arabi, dei loro diritti quotidianamente calpestati: non hanno diritto alla proprietà, non possono sposarsi. Nelson Mandela sono anni che denuncia il razzismo di Israele. Sto parlando di Nelson Mandela, non di Fabio Fazio'.

SAVIANO CON ECO AL PALASHARP DI MILANO

2- SAVIANO QUERELA 'LIBERAZIONE' PER ARTICOLO SU IMPASTATO - IL QUOTIDIANO, CI VUOLE METTERE BAVAGLIO
(Adnkronos) -
'Roberto Saviano ha querelato Liberazione. Una denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa e' stata depositata nei miei confronti, in qualita' di autore degl articoli messi sotto accusa, e del direttore Dino Greco. Sembra che Saviano non abbia gradito il modo in cui ho raccontato, lo scorso 14 ottobre, la vicenda della diffida inoltrata dal centro Peppino Impastato all'editore del suo penultimo libro, La parola contro la camorra'.

Lo scrive il giornalista di Liberazione Paolo Persichetti n un articolo che sara' pubblicato domani sul quotidiano 'La parola appunto - si legge nell'articolo - quella che Saviano dice fin dal titolo di utilizzare come strumento per combattere il crimine organizzato, veicolo di liberta' che lu sostiene di difendere contro le molte censure, sempre denunciate ma mai viste; quella parola che distribuisce su tutti i support mediatici, a destra e manca degli schieramenti politici, resta egittima solo se da lui pronunciata'.

ARRIGONI Saviano nella macchina del fango da Libero

'La sua parola - aggiunge Persichetti - intesa come unica parola possibile, che percio' stesso esclude le altre soprattutto se sono critiche nei suoi confronti, se ne raccontano imiti e inesattezze, se ne mettono in mostra la faccia nascosta o molto piu' semplicemente se dicono: 'Noi la pensiamo diversamente da te. Le verita' che affermi sembrano prese dal dizionario di monsieur de Lapalisse, per non dire le volte che travalicano la realta' dissolvendosi in fantasie'. Come dimostra la sistematica omissione delle fonti che rende impossibile la verifica di quel che scrive'.

ROBERTO SAVIANO EZIO MAURO

La seconda querela riguarda invece un articolo, scrive Persichetti, 'un corsivo, apparso il 10 novembre del 2011, sulla sua prestazione televisiva offerta nella prima puntata di ''Vieni via con me'', non so dirvi molto di piu' se non che sono assolutamente consapevole d'aver commesso l'imperdonabile crimine di lesa maesta'. Ma dovrebbe esser noto che a 'Liberazione' non sono graditi i monarchi, tanto piu' le monarchie intellettuali'

 

La Francia ferma i treni dall’Italia. Frattini protesta: ‘Norme violate’ - Prodi: ‘Un errore storico cavalcare l’euroscetticismo’ - Berlusconi attacca Fini: ‘Patto scellerato con i magistrati’ - Tremonti disse agli Usa: ‘Troppe concessioni ai russi’ - ‘Boom prezzi alimentari’. Draghi. Intervenire subito - La passione per il gioco divora il 7 per cento dei consumi...

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Il Velino.it

Tunisini al confine con la Francia

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "La Francia ferma i treni dall'Italia". In taglio alto: "Draghi: fiducia nella ripresa". Editoriale di Antonio Polito: "Un'immagine da difendere". Di spalla: "Quei dodici della Thyssen che sono rimasti soli". Al centro foto-notizia: "Il viaggio in Giappone cambia l'etichetta (e la Storia)" e "Berlusconi: tra Fini e i pm c'è un patto scellerato". In un box: "I manifesti e le Br, una vergogna senza attenuanti". In taglio basso: "Il sogno del buon cittadino: una vita ordinata e solidale" e " ‘I drammi delle alunne straniere' ".

LA REPUBBLICA - In apertura: "Immigrati, schiaffo francese", con il commento di Bernardo Valli: "Due populismi". A sinistra: "Berlusconi attacca Fini: ‘Patto con i magistrati'. La replica: senza vergogna". Editoriale di Stefano Rodotà: "La maggioranza lontana dalla democrazia". Al centro: " ‘Boom prezzi alimentari'. Draghi. Intervenire subito" e "Tremonti disse agli Usa: ‘Troppe concessioni ai russi' ". In taglio basso: " ‘Vorrei ma non posso'. Quelli del gran rifiuto" e "Ecco come l'imbroglio diventa regola di vita".

Tunisini al confine con la Francia

LA STAMPA - In apertura: "Il premier: patto Fini-toghe" e in taglio alto: "Parigi blocca i treni. Frattini protesta: ‘Norme violate' " e "Prodi: ‘Un errore storico cavalcare l'euroscetticismo' ". Editoriale di Luca Ricolfi: "Nord e Sud il paradosso della crescita". In un box: "Draghi: ‘L'economia va meglio' ". Di spalla: "Ebrei e arabi i nemici sconosciuti". Al centro foto-notizia: "La crisi? Per gli oligarchi russi è già finita".

IL SOLE 24 ORE - In apertura: "L'Italia del risparmio tradito". Editoriale di Antonio Quaglio: "La priorità è tornare alla fiducia". Al centro la foto-notizia: "Banchi di prova. Per l'Invalsi pronte 14 mila scuole" e "Treni, strade, reti: cura federalista per otto regioni". Di spalla: "Dalle imprese le idee per una nuova crescita" e "Professionisti in difesa sull'antiriciclaggio". In taglio basso: "La passione per il gioco divora il 7 per cento dei consumi".

IL GIORNALE - In apertura: "Ecco il patto Fini-pm". Editoriale di Magdi Cristiano Allam: "Milano può fare impresa anche con gli immigrati". Al centro la foto-notizia: "Liberi di votare il candidato anti toghe" e "L'ultimo affondo di Tettamanzi: inventa l'omelia ad personam". Di spalla: "Solo contro tutti. Sembra Mourinho ma è Berlusconi". A fondo pagina: "A. A. A. cercasi un po' di realtà nell'informazione".

Tunisini al confine con la Francia

IL TEMPO - In apertura: "Binario clandestino".

IL FOGLIO - In apertura: "Chi c'è dietro al Madoff dei Parioli?". Editoriale di Giuliano Ferrara: "L'autodeterminazione del pisellino, le iniezioni, e il Cav.".

L'UNITÀ - In apertura foto-notizia a tutta pagina: " ‘L'incubo deve finire' ". In taglio alto: "Ventimiglia, Francia ferma i treni".

 

LE PRIME PAGINE DEI QUOTIDIANI INTERNAZIONALI - ULTRADESTRA IN FINLANDIA: RISCHIO UE - Fmi e Ue vogliono evitare la bancarotta della Grecia - USA E ALLEATI CERCANO RIFUGIO PER GHEDDAFI - INGHILTERRA: SEGRETI FINITI SU INTERNET PER INCOMPETENZA DI WHITEHALL - L’ondata di profughi apre una crisi nella Ue. LA FRANCIA BLOCCA TRENI DALL’ITALIA - SCADENZA PER L’OTTANTENNE RAUL CASTRO - L’allarme dei chirurghi inglesi: I tagli al sistema sanitario costringono al “razionamento” delle operazioni...

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NYT

DAGOREPORT

1 - THE NEW YORK TIMES
- In apertura, "I crociati anti-immigrazione. L'evoluzione di un movimento politico e il suo controverso fondatore" - Di spalla, "Un anno dopo la marea nera: una stretta regolamentazione sulle piattaforme offshore resta qualcosa di inafferrabile" - In basso, "Usa e alleati cercano un rifugio per Gheddafi"

WSJ

2 - THE WALL STREET JOURNAL - EUROPE - In apertura, "Il voto finlandese rischia di avere una ricaduta sui salvataggi"

3 - LE FIGARO - In apertura, "Proglio: il parco nucleare di Edf è in eccellente stato" - Al centro, "Venti candidati potenziali a un anno dalle presidenziali" - In alto, "Washington cerca una via d'uscita per Gheddafi" - Fotonotizia, "Nadal a Montecarlo, sette vittorie in sette anni"

4 - LES ECHOS - In apertura, "Europa: il fallimento di uno stato non è più un tabù" - Al centro, "Tepco si dà nove mesi per mettere in sicurezza Fukushima"

LIBERATION

5 - LIBÉRATION - In apertura, reportage: "Nella zona rossa di Fukushima" - Di spalla, "Ségolène Royal, difficile ritorno" - "Algeria, Bouteflika a corto di ossigeno"

6 - THE GUARDIAN - In apertura, "L'allarme dei chirurghi inglesi: I tagli al sistema sanitario costringono al "razionamento" delle operazioni"

INDEPENDENT

7 - THE INDEPENDENT - A tutta pagina, "Miliband: Questo è un referendum sul sistema elettorale, non su Nick Clegg"

8 - THE TIMES - In apertura, "I bambini persi nel caos adozione. Campagna per raddoppiare il numero di quelli che trovano una famiglia"

9 - THE DAILY TELEGRAPH - In apertura, "Segreti finiti su internet per l'incompetenza di Whitehall" - In basso, "Cameron: Il voto alternativo minerebbe la democrazia" - "Cambridge toglie a Oxford il primo posto in classifica"

FT

10 - FINANCIAL TIMES - In apertura, "Preoccupante lacuna nelle regole di Vickers" - Fotonotizia, "Cina, proteste per chiedere il rilascio di Ai Weiwei" - Al centro, "La Fed preannuncia la fine dell'easing monetario"

EL PAIS

11 - DAILY MAIL - In apertura, "Famiglie al collasso. La metà dei bambini vedono i propri genitori separarsi prima dei 16 anni, mentre le nascite fuori dal matrimonio toccano il più alto livello degli ultimi due secoli" - Fotonotizia, "Britain's Got Talent perde un milione di spettatori"

12 - EL PAÍS - In apertura, "L'ondata di profughi apre una crisi nella Ue. La Francia blocca i treni dall'Italia" - Di spalla, "Il ministero del Lavoro alzerà il prezzo dei prepensionamenti nelle grandi aziende che fanno utili. Il progetto di legge obbligherà le imprese ad assumersene i costi" - In basso, "L'ultradestra fa un passo da gigante nelle elezioni finlandese"

FAZ

13 - EL MUNDO - In apertura, "L'omaggio a Gatza apre una crisi tra PP e Governo basco" - In basso, "Il quasi ottantenne Raul Castro ora propone un limite al mandato"

14 - FRANKFURTER ALLGEMEINE - In apertura, "Fmi e Ue vogliono evitare la bancarotta della Grecia" - Al centro, "La Tepco metterà in sicurezza Fukushima entro nove mesi"

 

I PENULTIMI GIORNI DI POMPEI - BERLUSCONI SA CHE IL VOTO DI MILANO DECIDERà IL SUO DESTINO E AL COMIZIO PER LA MORATTI NE SPARA DI TUTTI I \"DOLORI\": CONTRO LA MAGISTRATUTRA (\"CELLULE ROSSE\"), CONTRO FINI (\"PATTO SCELLERATO CON I PM\"), CONTRO DE BENEDETTI (\"Ho evitato che LA tessera numero uno del Pd mettesse le mani sulla Mondadori\"), CONTRO BERSANI (\"Amo talmente tanto la famiglia che ne ho due\") - INFINE si mette a gorgheggiare \"NUSTALGIA DE MILAN\"...

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BERLUSCONI breve e conciso Da Il Fatto

1- VIDEO: BERLUSCONI CANTA NUSTALGIA DE MILAN
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/04/17/visualizza_new.html_900624684.html

Ha fatto anche un intervento canoro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento a una manifestazione per le elezioni comunali a Milano, in cui ha ricordato la sua vita in citta' e anche gli anni durante la guerra in cui e' andato in Svizzera. Proprio li' ha detto che mamma Rosa gli faceva cantare quasi come un inno nazionale 'Nustalgia de Milan'. ''La conoscete?'' - ha detto - intonandone le prime parole e facendole cantare a tutti.

2- SENZA FRENI
Ansa.it

"Il berlusconismo non è al tramonto, a Milano supereremo i 53 mila voti delle ultime elezioni". Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi aprendo il suo intervento al teatro nuovo a sostegno della candidatura di Letizia Moratti alle prossime amministrative che definisce tornata elettorale dal valore 'nazionale' .

GIANFRANCO FINI

"Noi abbiamo introdotto una nuova moralità in politica che é quella di mantenere gli impegni assunti con gli elettori", ha aggiunto. "Mando un avviso ai naviganti delle procure - dice il premier intervenendo a Milano - faremo la riforma della giustizia anche se riusciranno a fami fuori perché abbiamo la maggioranza nel Paese e in Parlamento. Ma sono sicuro che non riusciranno a fare fuori Berlusconi. Le accuse su cui si basano i miei processi e sostenute dalla cellula rossa dei pm sono assolutamente infondate. L'ho giurato sulla testa dei miei cinque figli e dei miei amatissimi nipoti".

"Amo tantissimo la famiglia, nonostante quel che dice Bersani, talmente tanto che ne ho due": così ha continuato spiegando che le sue due famiglie gli hanno "dato grandi soddisfazioni: ho cinque figli uno più bravo dell'altro e anche cinque nipoti. Ne mancano sei e poi è la squadra del Milan".

CARLO DE BENEDETTI

FINI: 'DA PREMIER MENZOGNE, NON CONOSCE PAROLA VERGOGNA' - ''L'escalation di quotidiane menzogne di Berlusconi non e' piu' tollerabile. Anche oggi, e per l'ennesima volta, il presidente del Consiglio ha detto di avere le prove di un patto scellerato che avrei sottoscritto con la magistratura per impedire le riforme della giustizia. Lo sfido a dimostrare quel che dice: dica il nome del magistrato che glielo avrebbe detto, e fornisca le prove a sostegno delle sue parole: se non rispondera', cosa di cui sono certo, gli italiani avranno la prova che non sa cosa significhi la parola vergogna''. Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini replicando alle dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi.

"SENZA FINI RIFORME GIUSTIZIA, ISTITUZIONI, FISCO" - Silvio Berlusconi rilancia le riforme della giustizia, dell'architettura istituzionale e tributaria. Il premier parlando a Milano, alla convention pro Letizia Moratti, ha ribadito che queste riforme sono possibili anche grazie all'uscita di Fini dalla maggioranza.

bersani sulle barricate

"La sinistra ha tentato, tenta e tenterà una nuova eversione cercando di dare una spallata al governo eletto dagli italiani come hanno tentato di fare con la diaspore di Fini cercando di farci perdere la maggioranza contro il voto degli italiani. Ci hanno provato il 14 dicembre, gli è andata male, ma per fortuna alcuni deputati che venivano dalla società civili dopo aver conosciuto i sistemi comunisti hanno deciso di dare alla terza gamba della maggioranza dandoci una nuova maggioranza più esile nei numeri ma più coesa".

Lo afferma il premier Silvio Berlusconi sottolineando che "l'abrogazione dell'immunità parlamentare è stato un errore gravissimo, forse il più grave delle precedenti maggioranze", lanciandosi poi contro giornali e trasmissioni radio e tv che - dice- lo "azzannano" in continuazione.

BERLUSCONI CANTA NUSTALGIA DE MILAN - Ha fatto anche un intervento canoro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo intervento a una manifestazione per le elezioni comunali a Milano, in cui ha ricordato la sua vita in città e anche gli anni durante la guerra in cui è andato in Svizzera. Proprio lì ha detto che mamma Rosa gli faceva cantare quasi come un inno nazionale 'Nustalgia de Milan'. "La conoscete?" - ha detto - intonandone le prime parole e facendole cantare a tutti.

SINDACO LETIZIA MORATTI

"A Milano non ci sono più i negozi di una volta, non c'é più quello dove si compravano le meringhe per la mamma, ora c'é un negozio della Tim ma io non ci vado perché al presidente del Consiglio è vietato avere il telefonino perché sono controllato da tutte le procure d'Italia. Sono tornato a scrivere le lettere d'amore". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi ad un'iniziativa elettorale del sindaco Moratti.

"Ho evitato che il signor De Benedetti, tessera numero uno del Pd, mettesse le mani sulla Mondadori": così ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando a una manifestazione per le elezioni comunali a Milano.

ANM, DA DELEGITTIMAZIONE PERICOLI DEMOCRAZIA - La delegittimazione delle magistratura, per gli effetti che puo' avere nei processi che si celebrano quotidianamente, puo' portare alla ''messa in pericolo seria della democrazia''.Lo ha detto il presidente dell'Anm Luca Palamara nel corso di un'intervista al Tg3. Nel pomeriggio il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini nel corso della trasmissione ''In mezz'ora'' aveva parlato di un ''metodo di avvelenare le acque''. -

BERLUSCONI

'Quando Berlusconi dice che l'Anm avrebbe firmato accordo con Fini dice una bugia, una grave calunnia. Inviterei presidente del Consiglio a fare nomi e a farci vedere il documento documento di cui parla''. ''L'attacco alla persona del magistrato che sostiene l'accusa o il magistrato che giudica e' un metodo barbaro'', aveva aggiunto Casini sototlineando lo 'scempio istituzionale' creato dal fatto che si facciano leggi ''per determinare effetti su singoli processi''.

DI PIETRO, SE OK REFERENDUM NAPOLITANO SCIOLGA CAMERE
- ''Se si vince il referendum, il Capo dello Stato dovrebbe sciogliere le Camere''. E' quanto chiede il leader dell'Idv Antonio Di Pietro intervenendo alla trasmissione tv ''In mezz'ora''. Di Pietro torna ad appellarsi a Napolitano affinche' intervenga contro un presidente del Consiglio che attacca ''in questo modo un altro potere costituzionale'' come quello della magistratura.

 

1- VEDI LA PENOSA CRISI ITALIA-FRANCIA SUI RIFUGIATI E CAPISCI CHE COSA VUOL DIRE, DAVVERO IN CONCRETO A) ESSERE DUE NANI CON IL CUORE TROPPO VICINO AL C. B) SOMIGLIARSI TROPPO C) ESSERE UNA CARICATURA DI DE GAULLE (GIÀ MEGLIO) E UNA DEL DUCE (SI RIDE) D) AVER CONQUISTATO MILIONI DI VOTI CON GLI SLOGAN “ORDINE E SICUREZZA” E) ESSERE DUE POPULISTI IRRESPONSABILI F) MAL TOLLERARE LA LIBERTÀ DI STAMPA 2- \"IL GIORNALE\" \"DIMISSIONA\" L’ARCIVESCOVO DI MILANO. DEL RESTO È ORA DI FINIRLA CON QUESTA DIOCESI AMBROSIANA CHE PRIMA TI SFORNA UN MARTINI E POI UN TETTAMANZI, IN UNA REGIONE DOVE IL POPOLO AFFIDA INVECE DA ANNI LA TUTELA DEI VALORI CATTOLICI AL CELESTE FORMIGONI E A PAPI SILVIO. I TEMPI SONO MATURI PERCHÉ DA ROMA SI MANDI ANCHE QUI UN BEL CARDINALE DI COMUNIONE & FATTURAZIONE

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a cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

sarkozy berlusconi


1- GOLLISTI E PALLISTI

Vedi la penosa crisi Italia-Francia sui rifugiati e capisci che cosa vuol dire, davvero in concreto,
a) essere due nani con il cuore troppo vicino al c.
b) somigliarsi troppo
c) essere una caricatura di De Gaulle (già meglio) e una del Duce (si ride)
d) aver conquistato milioni di voti, sulla pelle dei più deboli, con gli slogan "ordine e sicurezza"
e) essere due populisti irresponsabili
f) mal tollerare la libertà di stampa

Tunisini al confine con la Francia

Insomma, avere al potere, e per giunta confinanti l'una con l'altra, due sedicenti "destre moderne".

Vabbè, e ora qualche titoluzzo. "Immigrati, schiaffo francese. Parigi chiude la frontiera. L'ira dell'Italia: "Violate le norme Ue". Bloccati tutti i treni provenienti da Ventimiglia". Per Gaetano Azzariti, esperto di diritto comunitario, "mancavano i presupposti per chiudere i confini" (Repubblica, 1-3).

Tunisini al confine con la Francia

Gravi ripercussioni non tanto sui rifugiati, quanto sui gitanti, come si apprende da un vibrante reportaggio della Stampa: "Noi prigionieri di Schengen". L'ira dei turisti italiani: meno male che siamo in Europa, mai vista una cosa simile" (p. 3). Hanno ragione, da domenica prossima basta gite in Costa Azzurra. Tutti in Val Varaita a cercare la famosa Mènta Piemonte o il cardo gobbo da insalata slowfood.

Soccorsi per il barcone affondato a Lampedusa

2- NESSUNO LO PUO' GIUDICARE, IL CAVALIER POMPETTA
"Berlusconi attacca Fini e i pm. "L'accordo tra Fini e i giudici diceva: voi proteggete me e i miei uomini e perseguite Berlusconi, io non farò passare nessuna riforma che vi dispiaccia". "La reazione del leader di Fli: porti le prove delle sue accuse. "Un giudice gli ha parlato di complotto? Dica chi è". (Corriere, p. 3).

Berlusconi Fini Mi Cacci

Ma no, non gliene frega un tubo al Banana. L'importante è trovare qualche scusa perché Angelino Jolie possa mandare i famosi ispettori di Via Arenula a inquisire gli inquisitori. Li guida sempre il prode Arcibaldo Miller, il quale poi non trova mai nulla perché, nel decadimento italiano, non c'è neppure più quella regia previtiana che oggi ci parrebbe infinitamente raffinata.

ANGELINO ALFANO

E magari a Milano il napoletano dagli occhi cerulei Miller incontrerà il vecchio amico Filippo Dinacci, oggi avvocato impomatato di stretta osservanza berlusconiana. Saranno baci e saranno abbracci, come ai tempi del rubizzo Biondi e del suo autista Belsito Paolo, oggi tesoriere della Lega.

Arcibaldo Miller

3- ULTIME DAL VENTENNIO A COLORI
Uno dei pochi pastori in circolazione, Dionigi Tettamanzi, si permette di affermare dall'altare che "C'è chi agisce con ingiustizia, ma non vuole essere giudicato" (Repubblica, p. 7). Incauto!

ARCIVESCOVO DIONIGI TETTAMANZI

Il Giornale di Mortimer Sallustioni e di Visibilia Santadechè gli somministra immediatamente la giusta purga: "L'omelia ad personam di Tettamanzi. L'ultima uscita politica dell'arcivescovo dimissionario di Milano" (p. 1 e p. 7). "Dimissionario", detto del cardinale, è fantastico. Manco fosse un assessore di Buccinasco, o un ministro con casa sul Colosseo finanziata a sua insaputa.

In ogni caso, una Cei silente e corriva, ma ben remunerata da Giulietto Tremonti, merita questo e altro. E avendo la coscienza sporca, subisce con santa rassegnazione. Del resto è ora di finirla con questa diocesi ambrosiana che prima ti sforna un Martini e poi un Tettamanzi, in una regione dove il popolo affida invece da anni la tutela dei valori cattolici al Celeste Formigoni e a Papi Silvio.

daniela santanche alessandro sallusti cortina x

I tempi sono maturi perché da Roma si mandi anche qui un bel cardinale di Comunione & Fatturazione (come Scola, patriarca di Venezia), in modo da normalizzare la situazione. Ha funzionato a Torino, Venezia e Bologna. Perché non deve funzionare anche a Milano?

4- IL CAVALIER PALPEGGIONI HA UN MACIGNO APPESO AI MARONI,
che si chiama Lega Nord. "Il premier: amministrative test nazionale". Ma la Lega avverte il Cavaliere. "Se si perde a Milano, salta tutto". E il ministro di Polizia, il mordace Maroni, regola così la goffa investitura di Angelino Jolie Alfano per il dopo-CaiNano: "Silvio non gli ha fatto un piacere" (Repubblica, p. 10).

Cardinal Martini

5- COME SALVARE IL SOLDATO SCARONI IN CASO DI RIBALTONE
(e già che ci siamo, Tremonti forever!) Povera stella di un Paoletto Pilkington Scaroni, in questi anni vittima delle angherie di Silvio e "amico Putin"! Apprendiamo con vivo disappunto su Repubblica ed Espresso (con uno leggi, con l'altro ripassi) : "Tremonti e l'allarme Usa sull'Eni. "Col gas russo spinti troppo in là". Nai cablo Wikileaks i dubbi di Scaroni: Mosca mi preoccupa. "Il ministro del Tesoro è convinto dell'esigenza di riequilibrare l'asse con Gazprom" (p. 21). Oh che bravi! E dicano, l'hanno poi fatto?

Cardinale Scola

6- NELLE MANI GIUSTE
"Pdl, il premier vuole la svolta e boccia le cene", scrive Marco Galluzzo sul Corriere (p. 8), in un pezzo dal quale si ricava che "Verdini resta alla guida della macchina organizzativa". Sulla Stampa, Ugo Magri raccoglie gli sfoghi dei soliti uomini "vicini al Cavaliere", stupiti per la rabbia del Sire di Hardcore, "pronto a scaricare sui coordinatori del partito" un eventuale inciuccesso erettorale (p. 7).

Solo il Secolo di Genova e Imperia, da giorni e giorni, si trastulla auspicando un qualche importante ruolo per Sciaboletta Scajola, lo statista in miniatura specializzato nell'azzoppare se stesso. Giusto perché i moderati italiani non devono proprio farsi mancare nulla, vero?

Roberto Maroni

7- MA FACCE RIDE!
Giuseppe Sotutto De Rita, di ritorno da una delle sue pensose scampagnate a Courmayeur, sentenzia: "Basta con gli studi inutili, meglio andare in fabbrica a lavorare" (Repubblica delle Elite Illuminate, p. 14). E ce lo dice solo adesso che ha smesso di insegnare?

E oggi un altro gran professorone, Maurizio Molinari da Nuova York, "colloquia" con quel che resta di Romano Prodi sulla prima pagina della Stampa. ("Un errore storico cavalcare l'euroscetticismo"). Nelle prime righe si legge che "fuori ci sono gli studenti in attesa di incontrarlo". Ma loro se ne fottono e parlano di alti scenari interstellari. Un po' snob, i nostri eroi. O solo un po' maleducati?

GIULIO TREMONTI

8- DISECONOMY
Sempre grandi soddisfazioni da Affari&Sfiganza di Repubblica. In prima pagina, il ragionier Colaninno assicura la Patria: "Alitalia non sara' francese". "Ma spiega che c'è un serio problema sullo sviluppo..." Quindi, diciamo la verità, il titolo giusto avrebbe dovuto essere: "Alitalia non sarà. Punto".

PAOLO SCARONI

9- FREE MARCHETT
A pagina 13 del Corriere delle banche, possiamo poi trepidare con il seguente notizione: "Intesa porta in consiglio il dossier Bankitalia". Nel quale la sempre sferzante Paola Pica dimentica di riportare le dure parole di SuperPassera alla Biennale Democrazia: "l'Evasione fiscale? Una rapina alla societa' " (vedi oggi Repubblica nella cronaca di Torino). Ha fatto bene. Diversamente, l'ottima giornalista avrebbe dovuto formulare la seguente sconvolgente domanda: "And what about Madera, mr. Passera?"

Berlusconi e Putin

10- L'IDIOTA IN REDAZIONE
"E i creativi riscoprono l'icona Italia". Due parole insulse in un solo titolo. Bel record del Corriere (p. 26) che saluta così la fine del Salone del Truciolato Brianzolo e del Plasticone d'Autore.

ROMANO PRODI

11- ORA D'ARIA
"Esiste una giustizia sociale, importante quanto quella dispensata dai tribunali". Per questo, "i tanti che si sono affrettati a parlare di svolta epocale, a proposito della sentenza di condanna per il rogo della Thyssen, forse dovrebbero prendersi a cuore le sorti di quei reduci che chiedono solo di lavorare". In prima pagina sul Corriere, Marco Imarisio spiega bene "il gesto che manca" sulla vicenda della fabbrica tedesca.

 

LA MONA NEL PALLONE. BISCARDI: “Il Cavaliere ha trattato un argomento fondamentale, il rapporto tra la figlia e Pato. QUANTO TEMPO HA PARLATO? POCO, 48 MINUTI” - ILARIA D´AMICO: “LOTITO, ADESSO MI SENTE?” E LOTITO FA ALBERTONE: “SÌ, SENTO. AMMERICA ME SENTI? ONE, TWO, THREE, FOUR!” - \"Hernandez si fa chiamare Cicharito, ovvero piccolo pisello. Per gli occhi verdi, eh?\"...

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1- ONE, TWO, THREE LOTITO E LA SQUADRA SEGRETA CHE ASPETTA MISTER LIPPI
Antonio Dipollina per "la Repubblica"

Ilaria D'Amico

1 - Claudio Lotito: «Vedete, il calcio non è come le bocce, dove l´obiettivo è solo quello di andarci vicino».
Massimo Mauro: «Grazie Presidente per avercelo ricordato».
Lotito: «E lo so che lei è un ragazzo intelligente».
Ilaria D´Amico: «Ma che è successo, stavate parlando tranquillamente, chi è che ha preso d´aceto di voi?».
Lotito: «Io no, io bevo solo acqua, non bevo il vino. L´acqua non va in aceto, i vini vecchi sì».
Mauro: «Lei non sa niente di vino! Sono i vini vecchi quelli pregiati».
Lotito: «Lei si sbaglia, per i vini bianchi l´invecchiamento è deleterio, invece sui rossi ha ragione lei...»
Ilaria D´Amico: «Lotito, mi sente?».
(Improvvisamente, su Sky, per qualche oscuro motivo salta il collegamento tra lo studio e Lotito).

CLAUDIO LOTITO

(Dopo cinque minuti ritorna il collegamento).
Ilaria D´Amico: «Lotito, adesso mi sente?».
Lotito: «Sì, sento. Ammerica me senti? One, Two, Three, Four.....». (Sky Calcio Show).

Massimo Mauro

2 - A Stadio Sprint ospite in collegamento è Marcello Lippi. Che annuncia di essere lì perché vuole tornare ad allenare e quindi deve farsi vedere e parlare di calcio e tutti lo devono sapere. Poi precisa che non vuole più allenare in Italia, che il Real Madrid certo, come no, ma non gli risulta che il Real sia interessato e le altre grandissime, beh, chissà. Più altri distinguo e squadre e nazioni che non vanno bene o a cui ha già detto di no. Alla fine a occhio rimarrebbe solo il Goteborg. E poteva dirlo subito.

3 - Massimo Marianella: «Hernandez si fa chiamare Cicharito, ovvero piccolo pisello. Per gli occhi verdi, eh?»
Massimo Mauro: «Va bene» (Sky).

4 - «In caso di qualificazione dell´Inter, Mazzola ha promesso che tornerà in Italia in autostop. Buon viaggio, Sandro» (Giampiero Galeazzi, Raiuno). «Meno quattro!» (L´urlo spericolato di Stefano Bizzotto dopo il momentaneo pareggio dell´Inter con lo Shalke. Raiuno). «Ecco, lo avevo appena detto, queste sono le palle di Maggio» (Antonio Di Gennaro, Sky). «Nell´Inter la fase di non possesso palla è il nocciolo della matassa» (Riccardo Ferri, Italia 1).

SIMONA VENTURA

2- LA SCOPERTA DI LOTITO: «IL CALCIO NUN È LE BOCCE»
Elio Pirari per "la Stampa"

1 - StraLotito. Dopo il crollo della Roma e il 4-1 al Catania Lotito si sente l'emanazione di Jehovah. Ilaria D'Amico: «Lotito, mi sente?», Lotito: «America me senti?, me senti America? one, two, three, four», «Presidente...», «Che c'è?, n'avete capito?, il calcio nun è il gioco delle bocce», Mauro prova a fare lo spiritoso: «Meno male, se non ce lo diceva lei non lo sapevamo», «A Mauro, lei è molto intelligente, ma solo nel gioco delle bocce», Ilaria: «Lotito, siamo sotto Pasqua, perché prende d'aceto?», «Io nun prendo d'aceto, me piace er rosso ma so' astemio», Ilaria: «Allora guardi, in studio abbiamo un ottimo Barolo, le passo Sconcerti».

Aldo Biscardi

2 - L'uomo Credibile. «Ora che Cassano è padre sembra più credibile», Lippi.

3 - L'Uomo Incredibile. «Sono incredibile. Non so se in televisione si può dire, ma ho sempre voglia di sputare sangue», Cassano.

Barbara Berlusconi e Pato

4 - Borderline 1. «In teoria potremmo anche guardare avanti, ma di questi tempi è meglio essere prudenti, meglio pararsi di dietro», Daniele Cacia.

5 - Borderline 2. «A Manchester Mancini è in un limbo, a bagnomaria tra certezze e delusione», De Grandis.

6 - Auto Mobile. «Per la gioia degli automobilisti, in settimana Milano ha celebrato un evento cult, il Salone del Mobile», Simona Ventura.

7 - Finale di Montecarlo. Nadal al servizio, l'arbitro chiama la palla fuori, Ferrer protesta: «Is good», indifferenza glaciale dell'arbitro, Ferrer non ci sta: «Is good», l'arbitro controlla: «Is out». P.S. Scusandosi per l'ingerenza i presidenti della nostra serie A hanno proposto una task force e l'affidamento di Ferrer a uno psichiatra.

LIPPI

8 - Interviste lampo. Simona Ventura: «Aldo tu sei l'ultimo ad aver parlato con Berlusconi», Biscardi riassume il suo incontro al vertice: «Il Cavaliere ha trattato un argomento fondamentale, il rapporto tra la figlia e Pato», «Quanto tempo ha parlato?», «Poco, 48 minuti».

9 - «Che egoista Cossu, invece di tirare in porta ha fatto l'assist al compagno», cronaca Sky di Lecce-Cagliari.

 

BORSE IN CALO IN TUTTA EUROPA - IL TITOLO DELLA ROMA SOSPESO (CALO TEORICO -35%) - MOODY’S DECLASSA LE BANCHE IRLANDESI - IL “CAMIONISTA” PALENZONA E LA POLIZZA MILIONARIA DI GEMINA - BPM: L’AUMENTO SARÀ DA UN MILIARDO - DE BENEDETTI: “SPROPORZIONATA LA QUOTA PUBBLICITARIA DI MEDIASET. LA7? la quota di share è ancora bassa” - SACCONI: “THYSSEN NON LASCERÀ L’ITALIA, L’ACCUSA ERA SOLIDA” - COLANINNO: “ALITALIA NON LA VENDO AI FRANCESI NÉ ALLA CDP” - GLI SPECIALISTI DEI FALLIMENTI PER SEAT PG - CARIGE NON VUOLE RICAPITALIZZARE…

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Rosella Sensi

1 - BORSA, TUTTE NEGATIVE LE PIAZZE EUROPEE, MILANO -0,59%...
(LaPresse)
- Apertura negativa per la Borsa di Milano che segna un -0,59% per l'indice all-share e -0,63% per il Mib. In controtendenza Fiat Industrial che cresce dello 0,60%, mentre Fiat spa segna un balzo dell'1,66%. Deboli tutte le piazza europee con Francoforte a -0,24%, Londra a -0,07% e Parigi a -0,25%.

2 - BORSA TOKYO: NIKKEI -0,36% IN ATTESA RISULTATI SOCIETARI...
Radiocor
- Ancora una seduta attendista per la borsa di Tokyo, dove il Nikkei e' sceso oggi dello 0,36% a 9.556,65 punti, in attesa del debutto della stagione dei risultati societari. La tendenza di fondo rialzista dello yen e le persistenti inquietudini per la centrale nucleare di Fukushima non tranquillizzano gli scambi. L'indice Topix e' sceso dello 0,59% a 836,34 punti.

DIBENEDETTO-GMT/ROSS

3 - AS ROMA: -35% TEORICO IN BORSA...
(ANSA)
- Non riesce a fare prezzo l'As Roma che, 20 minuti dopo l'apertura della seduta di scambi a Piazza Affari, resta in asta di volatilita'. Il calo teorico del titolo e' ora del 35,76 per cento. Venerdi' aveva chiuso a 1,16 euro e il mercato lo sta adeguando al valore pagato dalla cordata americana di Thomas DiBenedetto (che sara' anche il prezzo dell'opa obbligatoria), fissato dall'accordo firmato nella notte di tra venerdi' e sabato a 0,6781 euro.

Fabrizio Palenzona

4 - LA SUPERPOLIZZA DI PALENZONA...
Gianni Dragoni per Sole 24 Ore
- Per chi ama definirsi «un camionista», una superpolizza di assicurazioni è una gratifica migliore di un lauto stipendio. La polizza è stata stipulata da Gemina, la finanziaria che possiede il 95,76% di Aeroporti di Roma (AdR), per coprire il rischio derivante dall'impegno «ad erogare, al soggetto beneficiario designato, in caso di decesso entro 7 anni a partire dal 15 giugno 2010, un capitale decrescente compreso tra 3,6 e 3,3 milioni di euro».

Il «beneficiario» è Fabrizio Palenzona, dal 28 aprile 2010 presidente di Gemina. La polizza è stata stipulata con le Generali, compagnia che è socia di Gemina con il 3,61% e nel patto di sindacato. Palenzona ha ricevuto dalla società nel 2010 compensi per 383.019 euro, più 10mila come presidente di AdR.

Al presidente di Gemina sono conferite «alcune deleghe gestionali»: «segue» le iniziative generali per la promozione dell'immagine della società e delle partecipate e «vigila» sull'andamento degli affari sociali. Il presidente «cura» altresì i rapporti istituzionali della società e delle partecipate e «gestisce» la relativa comunicazione istituzionale.

Banca Centrale Irlandese

Gemina nel 2010 ha perso 8,7 milioni, il consolidato è in rosso per 37,27 milioni. I compensi del «camionista» Palenzona, che si definisce tale per i trascorsi nei sindacati degli autotrasportatori, non si fermano qui. Tra le società quotate, nel 2010 ha ricevuto 333mila euro da Unicredit, di cui è uno dei quattro vicepresidenti e 150mila come consigliere di Mediobanca: in totale quindi 876.019 euro lordi. Oltre alla presidenza di Gemina, Palenzona ha altri «11 incarichi». Sarà anche per questo che l'anno scorso ha partecipato solo al 67% delle riunioni del cda.

5 - IRLANDA: MOODY'S DECLASSA IL DEBITO DELLE PRINCIPALI BANCHE...
Radiocor
- L'agenzia di rating Moody's ha rivisto al ribasso lunedi' i rating del debito delle principali banche irlandesi, relegandoli alla categoria degli investimenti speculativi, dopo il downgrade del Paese di cui aveva abbassato di due gradini il rating venerdi' scorso. Le note sui depositi a lungo termine di Allied Irish Banks, Bank of Ireland, Ebs e Irish Life & Permanent sono state abbassate di due tacche, ha reso noto Moody's in una nota.

GRUPPO GAVIO

I rating delle banche sono stati portati a 'Ba2', salvo che per Bank of Ireland, che e' stata ridotta a 'Ba1'. Questi nuovi declassamenti sono anche accompagnati da un outlook negativo, come per il Paese, vale a dire che Moody's non esclude di degradare ulteriormente il debito nel medio termine. L'agenzia di rating ha motivato tale decisione con il taglio, annunciato venerdi', nel rating del debito sovrano d'Irlanda, sceso a 'Baa3'.

6 - MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor
- MERCATI: Aumenti di capitale. I prossimi 30 miliardi (CorrierEconomia, pag.4). Le materie prime utili al portafoglio (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.23)

RIPRESA: Draghi: fiducia nella ripresa. Ma piu' poverta' del caro-cibo (dai giornali)

SCOMMESSE: La passione per il gioco divora il 7% dei consumi (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.1-14)

Pozzi di petrolio

INTESA SANPAOLO: Intesa porta in consiglio il dossier Bankitalia (Il Corriere della Sera, pag. 13)

GRANDE FINANZA: Cosi' le Fondazioni salgono al potere (Il Giornale, pag. 18). Le svolte vincitori: Generali, Mediobanca, Telecom e Unicredit (CorrierEconomia, pag.6)

ENI: Tremonti e l'allarme Usa sull'Eni: 'Col gas russo spinti troppo in la'' (La Repubblica, pag. 21)

ENEL: Quei piani segreti sulle rinnovabili (CorrierEconomia, pag.1-7)

FIAT: Fiat-Chrysler, una scalata senza le auto (Affari&Finanza pag.1)

PONZELLINI

MEDIOBANCA: Le mire di Nagel tra Cuccia e Richelieu (Affari&Finanza pag.1-9)

UNICREDIT: la via stretta di Ghizzoni (Affari&Finanza pag.20)

PARMALAT: Granarolo e la scalata dei mille (CorrierEconomia, pag.11)

RISPARMIO: Truffe finanziarie. L'Italia del risparmio tradito (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.1-3). I fondi sono affidabili? Ecco i 20 che hanno fatto meglio (CorrierEconomia, pag.1-14,15).

GAVIO: mani in pasta in tutte le autostrade. Ma il segmento emergente e' la logistica (Affari&Finanza pag.21)

INFRASTRUTTURE: Treni, strade, reti: cura federalista per otto regioni (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.1-7).

ALITALIA: 'Non vendo ai francesi ma non dovete lasciarci soli'. Intervista al presidente Roberto Colaninno (Affari&Finanza pag.2)

LAVORO: Generazione 40 anni: si scrive flessibile ma si legge precario (La Stampa, pag. 9). De Rita: 'Basta con gli studi inutili, meglio andare a imparare in fabbrica' (La Repubblica, pag. 14)

ENERGIA: Raffinerie, una su quattro a rischio chiusura (Affari&Finanza pag.12)

CARLO DE BENEDETTI

MADOFF PARIOLI: Bankitalia denuncia Cassa Risparmio Aquila (Il Messaggero, pag. 11)

7 - PETROLIO: OPEC INQUIETO SUGLI ALTI LIVELLI DEI PREZZI...
Radiocor
- Il segretario generale dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec), Abdallah El Badri, ha indicato lunedi' che i Paesi produtto ri sono 'inquieti' per i livelli elevati raggiunti dal prezzo del greggio. Secondo El Badri i mercati sono sufficientemente approvvigionati di greggio.

8 - MORNING NOTE: L'AGENDA DI LUNEDI' 18 APRILE...
Radiocor
- Milano: 'Stati generali del turismo in Lombardia', organizzato dal Met, Master in economia del turismo della Bocconi e da Regione Lombardia. Partecipano, tra gli altri, Roberto Formigoni, presidente Regione Lombardia; Antonio Tajani, vicepresidente Commissione europea; Michela Vittoria Brambilla, ministro Turismo.

- Milano: convegno Confindustria e Assolombarda su 'Una rete al servizio della tua impresa'. Partecipa, tra gli altri, Edoardo Garrone, vice presidente Organizzazione e Marketing Associativo Confindustria; Aldo Bonomi, vice presidente per le Politiche territoriali Confindustria.

Flavio Cattaneo

- Milano: incontro Inail per la presentazione delle Linee guida per il Progetto 'Sicurezza e Prevenzione Expo 2015'. Partecipa, tra gli altri, Giuseppe Sala, a.d. Expo 2015.

- Roma: si riunisce l'assemblea degli azionisti di Bulgari per approvare il bilancio 2010

- Roma: si riunisce l'assemblea di Astaldi per approvare il bilancio 2010

Roma - audizione dei sindacati in Parlamento sul Documento di economia e finanza varato dal Governo

9 - BPM VA VERSO UN AUMENTO DA UN MILIARDO...
Da "La Stampa"
- Fine settimana di lavoro per i vertici della Banca popolare di Milano, che tengono continui contatti con la Banca d'Italia e che stanno studiando l'aumento di capitale da circa un miliardo di euro. L'operazione dovrebbe essere sottoposta al consiglio di amministrazione dell'istituto milanese di martedì.

Con due ipotesi: una visita a Roma alla Vigilanza di Bankitalia dei dirigenti di Bpm anche per mettere a punto i dettagli di un aumento sollecitato proprio da Bankitalia e un importo che potrebbe sfiorare o raggiungere il miliardo.Una quota superiore ai 600 milioni bocciati dal Cda di Bpm prima dell'intervento della Banca d'Italia. Oltre ai 600 milioni di aumento c'è anche il convertendo da 400 milioni di euro legato ai Tremonti bond che scade nel 2013.

GIULIO TREMONTI

10 - DE BENEDETTI: "SPROPORZIONATA QUOTA PUBBLICITÀ DI MEDIASET"...
Da "la Repubblica"
- «Mettere un tetto alla pubblicità della Rai ha consentito a Mediaset di avere una quota di mercato sproporzionata che non ha nessun riscontro in nessun´altra democrazia occidentale» ha dichiarato Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Espresso, durante il Festival del giornalismo a Perugia. «È un condizionamento vero nel mondo editoriale: dal punto di vista economico, rappresenta una violenza sul mercato; dal punto di vista dei contenuti, è una grave ferita alla pluralità».

De Benedetti ha ribadito la funzione del giornalismo: «I giornali di carta non solo non moriranno, ma saranno sempre più un´infrastruttura portante delle nostre imperfette democrazie». Sulla tv: «Oggi non è economicamente possibile fare un terzo polo televisivo rilevante». Quanto ad un interesse per la 7: «E´ una realtà importante, ben fatta, ma la quota di share è ancora bassa».

11 - ASTALDI:OK A CONTI 2010,CEDOLA 0,15 EURO...
(ANSA)
- Via libera dell'assemblea degli azionisti di Astaldi al bilancio 2010, chiuso con ricavi per 2,045 miliardi (+9,2%) e un utile netto di 63 milioni (+12,8%); l'utile per la capogruppo e' stato di 46,89 milioni (+2,8%). E' stato approvato un dividendo di 0,15 euro con stacco della cedola il 2 maggio e pagamento il 5 maggio. L'assemblea ha anche approvato l'ingresso nel Cda di Piero Gnudi, ex presidente Enel ed Eni, gia' in Astaldi prima della quotazione.

COLANINNO

12 - TERNA: CDP DEPOSITA LISTA CDA, CONFERMATI CATTANEO E ROTH...
Radiocor
- La Cassa depositi e prestiti, titolare del 29,86% del capitale di Terna, in vista dell'assemblea convocata per il 12 e 13 maggio prossimi, ha depos itato la lista per il rinnovo del Consiglio di amministrazione. La lista prevede la conferma degli attuali vertici del gruppo: l'amministratore delegato Flavio Cattaneo e il presidente Luigi Piergiuseppe Ferdinando Roth. Come amministratori vengono indicati anche Andrea Camporese, Matteo Del Fante, Paolo Dal Pino e Michele Polo (gli ultimi due come consiglieri indipendenti). Per il rinnovo del collegio sindacale la lista della Cdp prevede Alberto Luigi Gusmeroli e Lorenzo Pozza come sindaci effettivi e Flavio Pizzini come sindaco supplente.

13 - CRISI: TREMONTI, ANDIAMO MEGLIO DI ALTRI, NON DARE RETTA A PASTICCIONI...
Radiocor
- Dai lavori dell'Fmi, in corso in questi giorni a Washington, 'l'Italia viene fuori piuttosto bene'. Lo ha detto il ministro dell 'Economia, Giulio Tremonti, a margine delle riunioni. I dati, spiega, 'raccontano che siamo messi in modo molto diverso da come ce la raccontano i pessimisti in Italia. Noi siamo persone serie. Ci sono difficolta', ma molte cose sono state fatte'.

Sulla crisi, Tremonti dice che 'dobbiamo fare molto di piu', lo stiamo facendo e lo vogliamo fare', ma, in ogni caso, le cose 'sono oggettivamente molto diverse da come vengono rappresentate. La situazione sarebbe potuta essere diversa e molto peggiore, l'Italia e gli italiani hanno fatto bene', ma 'se fossimo andati dietro ai chiacchieroni e ai pasticcioni, saremmo potuti finire male'.

CORRADO PASSERA

14 - ALITALIA: COLANINNO,NON LA VENDO A FRANCESI,NO A FONDO CDP...
(ANSA)
- "Non ci sono impegni, lettere o patti parasociali che ci impongano di vendere ad Air France Klm e ad oggi non prevedo nulla del genere". Ad affermarlo, in un' intervista ad 'Affari e Finanza' di Repubblica, è il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, che detta le sue condizioni per un urgente rilancio delle infrastrutture: "la concorrenza - dice - non si fa con gli aerei, ma con gli aeroporti". "Non ho investito - chiarisce Colaninno - per fare una speculazione finanziaria, ma per realizzare un progetto e le basi per andare avanti ci sono".

Alitalia, aggiunge, "non ha bisogno di risorse" del nuovo fondo della Cdp creato per difendere l'italianità delle imprese strategiche. "L' Italia - sottolinea Colaninno - è uno dei quattro maggiori paesi europei e non può non avere una sua infrastruttura di trasporto aereo; il punto è che "ora dobbiamo crescere, sviluppare le potenzialità dell'Italia e della compagnia, il che però richiede tre cose: un rafforzamento degli aeroporti, la creazione delle infrastrutture di collegamento con gli aeroporti e un rafforzamento della capacità di Alitalia di esprimere a pieno le potenzialità del suo business".

james Pallotta

Insomma, "Alitalia può dare grandi risultati, ma ha bisogno di risorse e infrastrutture che rendano concorrenziale la parte che sta a terra. Se si sarà un contesto di questo genere la mia intenzione e quella degli altri principali azionisti è di portare avanti il nostro progetto, perché si tratta di un ottimo investimento. Altrimenti saremo tutti ben contenti se la prenderà qualcun altro. E, aggiungo, non mi sentirò responsabile per questo".

15 - PARMALAT:PASSERA,OCCASIONE PER ITALIA...
(ANSA)
- Il progetto Parmalat ''potrebbe essere, come in altri casi, un'occasione per mettere insieme iniziative industriali italiane''. Lo ha detto l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, a margine di un incontro con i giovani a Biennale Democrazia. Passera non ha voluto dire nulla sul ruolo della Ferrero (''non posso parlare in conto di altri'') e sui margini di trattativa con Lactalis ha osservato: ''sarebbe sbagliato fare la telecronaca pubblica di questi temi''.

16 - L'ATTACCO A TRE PUNTE CON RUANE E PALLOTTA...
Da "
Il Sole 24 Ore" - A UniCredit e alla Roma interessano persone «dalle spalle larghe». Spalle finanziarie, naturalmente. E sebbene nessuno si azzardi a dirlo neppure «off the record», il timore è che quelle di Tom DiBenedetto, il finanziere bostoniano che ha finora condotto la trattativa della cordata americana, non siano ritenute sufficientemente larghe. È per questo che viene ritenuta essenziale la presenza nella cordata di Michael Ruane e soprattutto di Jim Pallotta.

BERNESCHI

Sul patrimonio di quest'ultimo nessuno ha dubbi. Così come non si ha dubbi sul fatto che in questo momento sia alla ricerca di opportunità di investimento. Oltre ad aver lanciato un nuovo fondo hedge - il Raptor Evolution Fund - si è appena unito a una cordata di investitori nel campo dei new media. Assieme a Jim Lerer, co-fondatore dell'Huffington Post, il sito appena venduto ad Aol per oltre 315 milioni di dollari. (C.G.)

17 - SPECIALISTI IN FALLIMENTI PER LA RINASCITA DI SEAT...
Da "
Il Sole 24 Ore" - La missione è più che complicata, meglio prendere un esperto in disastri societari. Seat Pg ha un obiettivo impegnativo, quello di rifinanziare i 2,7 miliardi di euro di debito. Così l'amministratore delegato Alberto Cappellini ha pensato di chiedere, insieme all'advisor Rothschild, l'intervento dei campioni mondiali del turnaround management, quell'Alvarez&Marsal che negli Stati Uniti fu chiamata dal governo americano a recuperare il recuperabile dal fallimento di Lehman Brothers e che in Gran Bretagna ha appena dovuto fare lo stesso lavoro per l'omologo di Seat European Directories.

Nei giorni scorsi il managing partner italiano Adriano Bianchi insieme al collega inglese Peter Briggs hanno presentato il proprio piano al consiglio d'amministrazione. Per loro sarà una Pasqua di lavoro. In Seat ovviamente sperano di Resurrezione. Per ora si è vista solo la Quaresima. (R.Fi.)

18 - AEROFLOT CHIEDE I DANNI PER I RITARDI DEL SUPERJET...
Da "Il Sole 24 Ore"
- Un battesimo di fuoco per il Superjet-100, il primo aereo regionale civile russo post sovietico, nato dalla joint venture tra Sukhoi e l'italiana Alenia (Finmeccanica) . A maggio doveva essere in programma la prima consegna alla compagnia aerea Aeroflot, ma ieri la stessa compagnia ha fatto sapere di avere chiesto al governo di Mosca l'applicazione di sanzioni per il mancato rispetto dei contratti. «I tempi di consegna sono scaduti» ha detto lo stesso ministro dei Trasporti Igor Levitin, citato dall'agenzia Itar-Tass.

Maurizio Sacconi

«Aeroflot ha anche numerose questioni riguardanti i parametri tecnici del superjet, che differiscono da quelle fissate nel contratto firmato alcuni anni fa», ha aggiunto Levitin. Che impatto avranno queste dichiarazioni? I programmi al momento non cambiano. La prima consegna del Superjet-100 è prevista entro la fine di aprile alla compagnia armena Armavia, quella ad Aeroflot a maggio, sanzioni permettendo. (Ma.Mo.)

19 - PAUSA DI BERNESCHI SUGLI AUMENTI CARIGE...
Da "Il Sole 24 Ore"
- Aumento di capitale? No, grazie. Banca Carige si allinea, almeno per il momento, a UniCredit e non intende seguire l'esempio di Intesa Sanpaolo e Mps. «Emmu za detu», «abbiamo già dato», si dice a Genova rammentando che l'istituto guidato da Giovanni Berneschi ha messo in cantiere, nel corso degli ultimi tre anni, un aumento di capitale da un miliardo e un bond convertibile da 400 milioni.

Una ricapitalizzazione si potrà ipotizzare probabilmente più in là, non nel 2011, finalizzata a cogliere qualche opportunità di crescita che il mercato sarà in grado di offrire. Intanto, in occasione dell'assemblea di bilancio del 29 aprile, gli azionisti della banca saranno chiamati a deliberare alcune modifiche dello statuto allo scopo di legittimare come capitale le azioni di risparmio che, sulla scorta del dettato di Basilea 3, non sono considerate tale. (D.Ra.)

Thyssen operai

20 - THYSSEN, SACCONI: NON CREDO CHE L'AZIENDA LASCERÀ L'ITALIA...
(LaPresse)
- "Non credo dirigenti Thyssen abbandoneranno l'Italia. L'impianto dell'accusa era molto solido. Quello che deve accadere è d'ora in poi ci sia un maggiore impegno nella prevenzione di tragedie simili, è una risposta fondamentale che arriverà con un approccio che non sia solo formalistico, ma sostanziale". Così Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, intervistato da Maurizio Belpietro a Mattino 5, commenta la sentenza sul rogo della Thyssen.

21 - NESTLÉ SI ALLARGA IN CINA ACQUISENDO QUOTA DI YINLU FOODS...
(LaPresse/AP)
- Il gigante svizzero del food and beverage, Nestlé, si sta allargando in Cina con l'acquisizione di una quota di controllo di Yinlu Foods Group. L'ammontare della quota non è nota. L'azienda con sede a Vevey ha dichiarato che acquisirà il 60% del noto brand cinese, che è già coproduttore del caffé istantaneo Nescafé in Cina. L'azienda svizzera si espanderà così nel grande mercato asiatico in crescita. La transazione è soggetta ad approvazione degli enti regolatori cinesi. Nestlé è in Cina da 20 anni e ha annunciato che l'amministratore delegato di Yinlu, Chen Qingyuan, resterà in carica nell'azienda di famiglia.

22 - PHILIPS, CALO PROFITTI DEL 37% IN PRIMO TRIMESTRE 2011 RISPETTO A 2010...
(LaPresse/AP)
- L'olandese Royal Philips Electronics, la più grande società di illuminazione del mondo, ha registrato un calo dei profitti del 37% nel primo trimestre del 2011 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le perdite hanno colpito il settore dei televisori, parte della produzione che la Philips sta cedendo in maggioranza alla Tpv Technology, società di Hong Kong. In seguito a un accordo firmato venerdì scorso, la Tpv avrà il controllo del 70% della nuova joint venture che si occuperà delle vendite di televisori nella maggior parte dei mercati al di fuori di Stati Uniti e Cina.

lapresse thyssen 1

Il gruppo olandese riferisce che il profitto netto per i primi tre mesi del 2011 è pari a 137 milioni di euro, mentre nello stesso periodo del 2010 era di 200 milioni di euro. Le vendite in generale sono cresciute del 5,6% a 5,26 miliardi di euro. In particolare, il settore delle vendite di televisori ha fatto registrare una perdita di 106 milioni di euro a causa dell'intensa competizione dei prezzi. La società prevede ulteriori problemi e interruzioni nelle forniture a causa del terremoto e dello tsunami in Giappone.

 


BANANA BABILONIA - SE SALTA MILANO (O NAPOLI), SALTA IL PDL E ARRIVA IL GOVERNO TECNICO - E Berlusconi corre al comizio di letizia moratti e attacca il solido ritornello per trasformare le Amministrative nel solito referendum: o con me, o con i \"comunisti\" - SFATTO LETTA, SAREBBE LA NEFASTA INFLUENZA DELLA SANTEDECHÈ A SCATENARE GLI ISTINTI demenziali DEL CAINANO...

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Ugo Magri per "la Stampa"

santanche

I primi a stupirsi delle smisurate ingiurie ai giudici sono i collaboratori del premier, i suoi colonnelli, magari quegli stessi personaggi che poi, nelle dichiarazioni domenicali, lo spalleggiano. Si domandano sottovoce perché Berlusconi abbia voluto battere proprio adesso tutti i record, lui che già ne aveva stabiliti parecchi. Altre inchieste in arrivo? No, perlomeno non risulta. Nuove ragazze pronte a testimoniare su Ruby? «Più di quanto abbiano già raccontato le ultime due, sarebbe impossibile».

Una dopo l'altra, nel giro stretto berlusconiano vengono smontate tutte le tesi più sofisticate, tipo quella che vede una guerra in atto contro Napolitano. Il quale sarebbe riluttante a mettere la controfirma sotto il processo breve, dunque Berlusconi cercherebbe di provocarlo sui giudici e di trascinarlo in una rissa da bar. Teoria suggestiva, peccato che non stia in piedi.

Anzitutto perché al varo finale della legge in Senato mancano settimane, forse mesi. E nessuno, tantomeno ad Arcore, è in grado di scommettere come si regolerà quel giorno il Presidente della Repubblica. Sul Colle il riserbo è totale. Che Napolitano sia preoccupato non si fatica a crederlo. Però di farsi coinvolgere in un duello rusticano col premier, il Capo dello Stato non ci pensa nemmeno. Le istituzioni avrebbero solo da rimetterci, e quanto Napolitano doveva dire lo ha detto già.

GIANNI LETTA

Insomma: le dietrologie non aiutano a capire il senso dell'escalation. Per cui bisogna battere strade più semplici. Alcune perfino banali. Il Cavaliere aveva un testo scritto, l'avevano preparato i suoi uffici e gli era pure piaciuto. Di «cellule rosse» nella magistratura non vi si parlava minimamente. Poi però, in teatro, Berlusconi si è scatenato «a braccio».

Può darsi che l'ambiente lo stimolasse. Guarda caso, in prima fila erano seduti Mario Mantovani, coordinatore lombardo Pdl, capace di assecondarlo al punto da fargli trovare una bionda violinista nell'uovo di Pasqua, e la sottosegretaria Daniela Santanché, che nel giro del berlusconismo moderato (ancora esiste) paragonano chissà per quale motivo a Luisa Ferida, attrice del Ventennio e «repubblichina» tra le più assatanate. Ogni qualvolta Berlusconi torna a Milano, finisce nell'orbita di quei due e degli altri «pasdaran» che Gianni Letta (ieri disperato) a Roma non farebbe nemmeno avvicinare. I risultati si vedono.

IGNAZIO LARUSSA

L'ultima spiegazione degli assalti alle toghe sta nelle elezioni alle porte. Tra meno di un mese si vota per grandi città, in bilico ci sono Milano e Napoli, due piazze «mai facili» riconosce Bonaiuti. Se Berlusconi vince ambedue le sfide, completa lo scenario Quagliariello, «poi ha due anni di legislatura in discesa». E se non vince? Allora sarebbero guai. Il Cavaliere scaricherebbe la colpa sul Pdl, capro espiatorio della sconfitta.

Denis Verdini

«E' colpa vostra» direbbe irato ai coordinatori nazionali. Però i contraccolpi arriverebbero sul governo. La maggioranza potrebbe sciogliersi come neve al sole perché nessuno ama stare con chi sembra destinato a perdere, i Responsabili scoprirebbero quant'è bello il governo tecnico o, per dirla con Veltroni-Pisanu, di «decantazione». Berlusconi attacca i giudici, è dunque il parere più accreditato, per trasformare le Amministrative nel solito referendum: o con me, o con i «giudici comunisti».

2- SI DECIDE TUTTO A MILANO
Tommaso Labate per Il Riformista

SANDRO BONDI

Non c'è paese al mondo dove le tornate elettorali locali, anche quelle minori, hanno un impatto così pesante sullo scenario nazionale. Le prossime amministrative - si vota il 15 maggio per il primo turno - non fanno eccezione, tanto più che sono chiamati al voto alcuni tra i principali capoluoghi.

Le ragioni di questo peso spropositato sono fin troppo ovvie. Non c'è governo della Seconda Repubblica (a parte i primi mesi dell'ultimo Berlusconi) che abbia conosciuto momenti di reale stabilità.

mario mantovani

Con un quadro così precario, è ovvio che basti il minimo sussulto a fare danni. Nel 2003 fu la sconfitta del centrodestra alle provinciali di Roma - in sé tutt'altro che epocale - a innescare la guerra totale nella allora Casa delle libertà. Nel 2007, col centrosinistra tornato al governo, fu sufficiente un pugno di comuni persi, soprattutto nel nord Italia, per gettare nel panico assoluto i maggiorenti del Pd, che si accordarono in un lampo sulla concessione della leadership a Walter Veltroni, considerato l'unico possibile salvatore della patria. Veltroni la patria non la salvò, e nemmeno salvò il governo Prodi, già di suo traballante, che fu presto travolto dal peso della diarchia.

ruby

Ora la domanda è: che effetto può avere sul governo Berlusconi il voto del 15 maggio? È lecito attendersi scossoni? Per rispondere, basta notare come l'attesa del voto abbia persino resuscitato gli scenari di governo tecnico, dei quali non si parlava più da mesi. Gli avversarsi del Cavaliere si aspettano molto da questa tornata.

Sanno che solo dalle urne può arrivare la spallata che invece mai arriverà da alleati, complotti interni o disgrazie giudiziarie. Ed è ben chiaro, tenendo sotto occhio la mappa elettorale, qual è l'unico vero epicentro di un eventuale terremoto politico: Milano.

Giovanni Lettieri

Nelle altre grandi città il pronostico appare scontato. A Torino, Piero Fassino dovrebbe farcela al primo turno. A Bologna, Virginio Merola potrebbe aver bisogno del ballottaggio, ma non corre grandi pericoli. A Napoli difficilmente il centrosinistra manterrà la guida del Comune, ma la vittoria di Lettieri sulle macerie del dopo Iervolino non è evento in gradio di risalire i confini regionali.

La bella Charlotte Crona

A Milano, invece, un'eventuale sconfitta di Letizia Moratti avrebbe effetti devastanti su Berlusconi. Il centrodestra perderebbe la sua grande roccaforte e il Cavaliere vedrebbe espugnato il cuore stesso del suo impero mediatico e politico. Può succedere? Difficile, ma non impossibile.

I sondaggi prevedono la possibilità per Pisapia di arrivare al ballottaggio.A quel punto, tutto potrebbe accadere, e a fare la differenza potrebbero essere fattori oggi imponderabili, come l'affluenza o la direzione che prenderebbero al secondo turno i voti del Terzo Polo (promessi a Pisapia da buona parte del gruppo dirigente di Fli).

Quanto sia decisiva la battaglia di Milano, Silvio Berlusconi ha dato prova di esserne cosciente ieri, quando ha lanciato la grande mobilitazione elettorale («Ditemi voi se non c'è da andare a votare contro questi magistrati»). Fossimo in Bersani passeremmo a Milano gran parte delle prossime quattro settimane. È lì, quartiere dopo quartiere, che servirebbe quella campagna porta a porta annunciata qualche mese fa e poi finita nel nulla.

 

L’ARCHITETTO BOERI (PD), DOPO AVER PERSO LE PRIMARIE, CORTEGGIA LO SMONTEZEMOLATO (ha disegnato le sale passeggeri di Ntv) PER COMBATTERE INSIEME MESTIZIA MORATTI DALLA PARTE DEL TERZO POLO - DUE \"GIOVANI ANZIANI\" PROFUMO E GALATERI, NONNI DI PRIMAVERA - STENO E ANTONIO MARCEGAGLIA INAUGURANO I LORO TUBI CINESI - DURA LA VITA DEI MANAGER MILIONARI: GIRO DEL MONDO IN BARCA A VELA…

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Carlo Cinelli e Federico De Rosa per "CorrierEconomia - Corriere della Sera"

Stefano Boeri

1 - ADESSO BOERI CORTEGGIA MONTEZEMOLO...
Prove di alleanza al Salone del Mobile. Complice l'opening del nuovo Design Village di Poltrona Frau, Stefano Boeri ha trovato l'occasione giusta per «agganciare» Luca Cordero di Montezemolo , star della serata. I due si conoscono da tempo: l'architetto milanese, sconfitto alla primarie da Giuliano Pisapia ma capolista del Pd al Comune, ha disegnato le sale passeggeri di Ntv. E proprio attorno al plastico dei nuovi spazi Boeri e Montezemolo si sono ritrovati a parlare fitto fitto. Di politica? C'è chi dice di sì. E chi va anche oltre, raccontando che l'idea sarebbe quella di un'alleanza su Milano tra Pd e terzo polo per vincere contro Letizia Moratti .

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

2 - PROFUMO E GALATERI NONNI DI PRIMAVERA...
Nonni di primavera tra Milano e Trieste. Ed è una primavera fortunata, soprattutto per Gabriele Galateri di Genola , che insieme alla nomina a presidente delle Generali ha festeggiato il battesimo di Bianca , primogenita del giovane torinese Marco Grossi e di Virginia, figlia unica del manager sabaudo e di Evelina Christillin . A Milano, invece, i fortunati sono Alessandro Profumo e Sabina Ratti . Il loro Marco, fresco sposo, gli ha annunciato che presto arriverà un nipote.

GABRIELE GALATERI

3 - STENO MARCEGAGLIA SBARCA IN CINA...
Per non restare soli. Steno Marcegaglia sarà domani a Yangzhou, in Cina, per inaugurare il suo primo stabilimento nel continente asiatico. Steno, con al fianco il figlio, amministratore delegato del gruppo, Antonio Marcegaglia , battezzerà il più importante investimento di un'impresa italiana nel paese del Dragone degli ultimi dieci anni e il più grande polo produttivo per la fabbricazione di tubi di alta precisione, destinati alle diverse filiere manifatturiere del mercato locale e dei mercati asiatici del Pacifico.

ALESSANDRO PROFUMO

4 - IL GIRO DEL MONDO DEI MANAGER...
Per non stare fermi. Il giro del mondo a staffetta organizzato da Kamana Sailing Expedition imbarca sul Solaris 72, un cutter da 21 metri, un po' di manager e finanzieri con tempo libero e ampie possibilità. Si segnalano Fabio Cannavale , imprenditore di eDreams e Volagratis; Davide Serra, ormai orfano (professionale) di Antoine Bernheim , co-gestore di Algebris, l'hedge fund che per un po' ha picchiato duro sui salotti buoni e poi ha cominciato a farci affari. A bordo anche Fausto Boni , general partner di 360 ° Venture Capital e Stefano Rossi amministratore delegato di Rothschild Sgr.

 

ITALIA CHI? (Così cambia il mondo) - NON STRACCIAMOCI GLI STRACCI SE SIAMO STATI BUTTATI FUORI DAI \"sette grandi\". tanto le economie d’importanza sistemica (USA, Cina, Giappone, Germania, Francia, gb e India) NON DECIDONO NULLA: non solo PARALIZZATE DAI VETI RECIPROCI, la difficoltà dei grandi Paesi è quella di mettersi d’accordo con sé stessi...

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Stefano Lepri per "la Stampa"

SILVIO BERLUSCONI

L' Italia non potrà più vantarsi di essere fra i «sette grandi». Nelle decisioni appena prese dal G-20, le 7 economie d'importanza sistemica sono Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna e India. Sono questi sette i Paesi che si impegnano (vagamente) a coordinare le loro politiche nell'interesse collettivo. Resta sì ancora in piedi il G-7, consesso di cui l'Italia fa parte, ma solo per questioni circoscritte.

Così cambia il mondo, e non c'è nemmeno troppo da dolersene. Già il Brasile ci aveva soffiato il settimo posto nella graduatoria del pil; il G-20 preferisce attribuire quella casella all'India, che ha sei volte gli abitanti del Brasile. Può darsi che il nostro governo sia perfino contento di non aggiungere altri condizionamenti a quelli che ci vengono dai Trattati europei e dal giudizio quotidiano dei mercati finanziari.

OBAMA

Altri e più seri mutamenti, altre e più serie debolezze e decadenze si manifestano nei vertici in corso a Washington. La dice lunga un dettaglio curioso: quella lista di 7 non sta scritta nel comunicato ufficiale, eppure circola come segreto di Pulcinella del quale a nessuno si nega la conoscenza. Sono stati i cinesi a volere così,per non apparire troppo legati; e ormai Pechino ha ampi poteri di veto.

Ben poco si può fare senza i cinesi, ben poco si può convincere i cinesi a fare. Di qui la battuta dell'economista-star Nouriel Roubini: più che un G-20, o un occulto G-2 in condominio fra Stati Uniti e Cina, la verità è che abbiamo un G-0, ovvero non comanda nessuno. Non a caso è già la terza volta che si annuncia «accordo» sulla questione della sorveglianza reciproca sulle politiche per evitare squilibri, ogni volta aggiungendovi qualche dettaglio in più (dissacrante è il commento riga per riga del comunicato finale del G-20, affidato a noti esperti, che compare sul Wall Street Journal ).

Cameron e le spille-papavero in Cina

Nella lunga fase di uscita dalla crisi, sotto gli occhi di tutti è la difficoltà di mettere d'accordo i Paesi. Meno evidente, ma più preoccupante, è la difficoltà dei grandi Paesi a mettersi d'accordo con sé stessi. Non si tratta solo degli Usa, dove la destra chiede di risanare il bilancio a scapito di ogni solidarietà verso gli anziani, i malati, gli esclusi, la sinistra in nome dei disoccupati ignora i rischi di una crisi del debito di portata epocale, e Obama tenta di destreggiarsi nel mezzo.

berlusconi merkel

Si tratta anche della Cina: che se ne fanno a Pechino di questo tesoro enorme di riserve, giunto prima del previsto a superare i 3.000 miliardi di dollari? Potrebbero in teoria comprarci le grandi multinazionali del pianeta, o gli aerei, le portaerei, i carri armati e i missili del Pentagono, come calcola The Economist ; siccome è impossibile, prima o poi qualcuno potrebbe sfidare la repressione del regime per gridare che quei soldi sono del popolo, o che vanno spesi per dominare il mondo.

L'ECONOMISTA NOURIEL ROUBINI

Nel rapporto semestrale che il Fondo monetario ha pubblicato alla vigilia dei vertici, si individua come primo pericolo la complacency , ossia prendersela troppo comoda, sottovalutare i rischi che il futuro presenta. Tra le righe vi si legge il timore che l'attuale fase di ripresa possa incontrare ostacoli prima del previsto, sia negli Stati Uniti sia in Cina.

Da entrambe le parti risulta difficile aggiustare la rotta attuale; e da due politiche di eccesso, troppa liquidità in dollari, troppi investimenti in tutti i Paesi emergenti, è difficile che non scaturiscano squilibri. Forse finirà per farsi dare ragione da tutti la Banca centrale europea, che con l'aumento dei tassi di interesse ha segnalato di allacciare le cinture.

 

SINISTRATI - UN PD INDECISO A TUTTO CERCA DI CAPIRE COME REAGIRE ALLA SCELTA DEL CAVALIER POMPETTA DI “METTERE LA FACCIA” SULLE AMMINISTRATIVE - COSA ASPETTA BERSANI A FARE LA CAMPAGNA MILANESE? IL BANANA CALA NEI SONDAGGI, MA NELLE CAMPAGNE ELETTORALI DÀ IL MEGLIO (E IL PEGGIO) DI SÉ - I DEMOCRATICI PREFERISCONO PUNTARE SUI GUAI DELLE MORATTI E SCORDARSI DI SILVIO - DUBBI ANCHE SULLA STRATEGIA PER I REFERENDUM DI PIETRO...

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Fabio Martini per "la Stampa"

PIERLUIGI BERSANI

Al Pd si stavano ancora misurando la palla, incerti sul da farsi. Ma anche stavolta Silvio Berlusconi ha giocato d'anticipo, facendo capire di voler trasformare le elezioni amministrative di Milano e Napoli in un referendum sulla sua leadership. Capolista del Pdl in entrambe le città - ed era già un segnale - ora il presidente del Consiglio ha chiarito la posta in gioco: si vota a Milano, ma in ballo c'è il governo di Roma. Dunque, il Cavaliere ci mette la faccia.

Ma al Partito democratico conviene o no nazionalizzare la battaglia? Porterà bene politicizzare lo scontro, in particolare a Milano, una città nella quale il sindaco Letizia Moratti ha deluso - così suggeriscono i sondaggi - una parte degli elettori di centrodestra per le sue scelte amministrative? Enigma di non facile soluzione per un'opposizione che naviga tra la "Scilla" della propaganda (Berlusconi è in caduta libera) e la "Cariddi" di quel realismo che faceva ripetere spesso a Francesco Cossiga: «Silvio? La cosa che sa far meglio sono le campagne elettorali».

SILVIO BERLUSCONI

Come sa bene anche un altro sardo, Renatu Soru, presidente della Regione Sardegna che nel 2009, a dispetto di un eccellente consuntivo e di un valore aggiunto personale di 4 punti percentuali, dovette cedere le armi alla martellante campagna sull'isola del presidente del Consiglio.

Dunque? «Dunque, non bisogna aver esitazioni sulla "morattizzazione" della campagna - dice l'" emergente" Pippo Civati, consigliere regionale lombardo del Pd - rivolgendosi ai delusi di centrodestra, battendo sul flop Expo e non solo. Il che non significa spoliticizzare la battaglia: la Moratti è notoriamente berlusconiana, Milano vale mezzo Paese, dal punto di vista economico e psicologico e naturalmente non possiamo dimenticarci di un anno di Ruby».

LETIZIA MORATTI

Dunque, una campagna prevalentemente su Milano, ma evitando una Stra-Milano? «Davanti ad un Berlusconi che sta cercando di politicizzare la battaglia e di oscurare il fallimento della giunta milanese - dice l'ex ministro della Comunicazione Paolo Gentiloni - non faremo l'errore di rincorrerlo nella sua speranza di trasformare le elezioni amministrative in un referendum nazionale su di lui. E' la solita arma che usa Berlusconi, dovremo dimostrare che stavolta è un'arma spuntata, anche perché i sondaggi di tutti gli istituti dicono che oramai il premier gode di una fiducia personale che è al disotto di quella della sua coalizione e di gran parte dei suoi ministri».

pippo-civati

Effettivamente i sondaggi convergono su questa analisi. Eppure, quando il Cavaliere accende la sua macchina propagandistica quasi sempre sono dolori per gli avversari, come indirettamente conferma anche Rosy Bindi: «Il principale segno di debolezza del centrodestra a Milano è la discesa in campo di Berlusconi a fianco della Moratti». Come dire che il Cavaliere è ancora un moltiplicatore di consensi?

ROSY BINDI

«Lui crede di avere ancora delle risorse e per questo ci sarà un doppio gusto a farcela». Alla fine sarà Pier Luigi Bersani a decidere come dosare gli ingredienti, ma al quartier generale del Pd sembrano aver già deciso la strategia di fondo: «Lo slogan che segnerà questa campagna elettorale preannuncia Stefano Di Traglia, responsabile Comunicazione del Pd - sarà questa: "Un voto per la tua città, per il tuo Paese". In altre parole, non consideriamo queste elezioni - pur importanti - come l'occasione per la spallata al governo, ma - chiedendo di mandare a casa amministrazioni che hanno mal operato - ci attendiamo segnali di carattere generale».

PAOLO GENTILONI

I ballottaggi per le amministrative si incroceranno con la campagna referendaria (acqua, nucleare, legittimo impedimento) e uno dei promotori, Antonio Di Pietro, sembra rompere gli indugi: «Il 13 giugno ci sarà il giudizio di Dio: può un premier farsi leggi per non farsi processare?». Ma politicizzare sul referendum anti-Silvio non rischia di allontanare gli elettori bipartisan, sensibili ad acqua e nucleare? «Effettivamente sostiene il costituzionalista del Pd Stefano Ceccanti - il rischio è quello di portare a votare più elettori "tuoi", ma di demotivare quelli bipartisan e quindi di restare lontani dal quorum».

 

LIBIA CHE FARE? - DALLE STELLE ALLO STALLO LA MISSIONE DEI \"BENZINAI\" SARKO E CAMERON - GHEDDAFI È SEMPRE NELLA SUA TENDA E CON LE RESTRIZIONI ONU ALL’INTERVENTO (NIENTE TRUPPE DI TERRA) LA GUERRA DIVENTA LUNGA E LOGORANTE - PER SALVARE LA FACCIA, FRANCIA, USA E GB SPERANO CHE GHEDDAFI ACCETTI L’ESILIO IN UN PAESE ‘AMICO’ - MA I RIBELLI, POCO ADDESTRATI E MALE EQUIPAGGIATI, OPPONGONO UNA RESISTENZA TROPPO MOLLE…

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Giordano Stabile per "la Stampa"

Gheddafi arringa i fedeli a Tripoli dopo i bombardamenti

Gheddafi se ne deve andare. Il terzetto Usa-Francia-Gran Bretagna ha posto l'obiettivo della campagna di Libia. Il problema è dove e come. Ieri, fra dichiarazioni e indiscrezioni, è apparso il quadro. Una guerra lunga, mesi di logoramento, finché il raiss non cede.

Un Paese africano, che non abbia firmato la convenzione con la Corte penale internazionale dell'Aja, disposto ad accoglierlo. Nessun intervento di terra, ma armi e addestramento agli insorti, nel tentativo di trasformarli in qualcosa che assomigli a un esercito.

Ha parlato il premier britannico David Cameron, in una intervista a Sky-News. Ha puntato il dito sulle «restrizioni» del mandato dell'Onu, che di fatto limitano la portata dell'offensiva. Restrizioni «giuste», si è affrettato a precisare: «Non stiamo occupando il Paese, non lo stiamo invadendo. E questo è naturalmente una restrizione, ma credo sia una restrizione giusta».

Ribelli libici

Il succo è che senza un accordo al Consiglio di sicurezza - «improbabile una nuova risoluzione», secondo il ministro La Russa, sbarcato ieri sera a Washington per incontrare il collega del Pentagono Robert Gates -, e senza il «consenso del mondo arabo», non ci sarà mai un intervento a terra e questo rende la missione più complessa. Tanto che l'esito finale «è difficile da prevedere».

Ribelli libici Convoglio

Anche perché «la Libia e Gheddafi non sono totalmente prevedibili», gli ha fatto eco il ministro della Difesa francese Gerard Longuet, in un colloquio con il quotidiano Le Parisien. E c'è il rischio che il conflitto finisca per diventare «lungo e complicato». Un mettere le mani avanti. Ma non ancora i piedi sul suolo libico.

Robert Gates il Segretario alla Difesa USA

Ipotesi scartata anche dall'analista Shashank Joshi, del Royal united services institute. Che ammette «le restrizioni» del mandato Oni. Ma considera «una terribile idea» l'intervento a terra. L'unica soluzione è «stringere nell'angolo» Gheddafi e «aumentare la pressione». Finché non arrivi una qualche «soluzione diplomatica».

SARKOZY

Cioè qualcuno gradito a Gheddafi che sia disposto ad accoglierlo. L'amministrazione Obama, è l'indiscrezione del New York Times , sta sondando una serie di Paesi africani. Il problema è che il Colonnello va verso un'incriminazione all'Aja per l'attentato di Lokerbie (l'abbattimento del volo Pan Am 103, il 21 dicembre 1988) e per le atrocità commesse durante la repressione. Oltre metà delle capitali africane hanno aderito alla Corte penale internazionale e quindi la rosa si restringe: Ciad, Mali e Zimbabwe.

cameron big

Prima però bisogna mettere il Colonnello sulla difensiva. Ieri, con Misurata martellata dalle bombe e le colonne degli insorti in fuga da Brega e Ajdabiya, era ancora un'ipotesi lontana. Sempre al Nyt , il capo militare degli insorti, generale Abdel Fattah Younis, ha ammesso che le sue forze stanno ricevendo armi da governi «non meglio precisati». E qui si pone un altro problema. La risoluzione 1973 dell'Onu proibisce la fornitura di armi. Anche agli insorti? Non è chiaro. Per l'ex capo delle forze armate britanniche, Lord Dannatt, c'è spazio per manovrare: «Se non vogliamo accettare lo stallo, e non vogliamo mandare truppe sul terreno, allora dobbiamo armare quelli che sono già sul terreno. Sono libici, che chiedono solo di potersi scegliere chi li governa».

 

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