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BARI E PATTA - L’ULTIMA TRANCHE DELL’INCHIESTA SU TARANTINI (IL TIPINO CHE PORTò LA VERGINE D’ADDARIO A PALAZZO GRAZIOLI) È UNA MAZZATA MICIDIALE SUL PD: COINVOLTI I CAPOCCIONI ESPONENTI DEL CENTROSINISTRA - DOPO IL DALEMONE TEDESCO, NEI GUAI ANCHE L’EX ASSESSORE DI VENDOLA, MARIO LOIZZO - NELLE INTERCETTAZIONI LA SPARTIZIONE DELL’APPALTO: “SÌ, FACCIAMO TRE LOTTI COME DICONO TUTTI, POI UNO A TE, UNO A TE E UNO A TE, E LI DIVIDIAMO TUTTI”…

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Giuliano Foschini per "la Repubblica"

ALBERTO TEDESCO

Una nuova bufera giudiziaria potrebbe presto abbattersi sul mondo politico e imprenditoriale pugliese. Sta per chiudersi l´ultima tranche dell´indagine nata nel 2008 sull´imprenditore della sanità Gianpaolo Tarantini. Un´inchiesta che nel 2009 portò per la prima volta a scoprire il giro di escort che frequentavano le residenze del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Ma che ha anche scoperchiato un giro di mazzette e appalti truccati attorno al mondo della sanità. E´ questo secondo filone che starebbe ora per chiudersi, coinvolgendo una serie di politici locali e nazionali di primo livello del centrosinistra. In particolare del Partito democratico.

VENDOLA

L´indagine - condotta dai sostituti procuratori Eugenia Pontassuglia, Ciro Angelillis e Giuseppe Scelsi - parte dalle dichiarazioni di Tarantini. Ma, grazie al lavoro attento della Guardia di finanza, è riuscita a ricostruire in più di un anno e mezzo di indagine una fitta rete di interessi di gruppi imprenditoriali che lavoravano con denaro e incentivi pubblici grazie all´appoggio di alcuni politici.

Emblematica, per raccontare il sistema, è l´intercettazione ambientale del 21 gennaio del 2009 tra Tarantini, l´ex direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, e gli imprenditori Cosimo Catalano, Rino Metrangolo ed Enrico Intini, tutti vicini al centrosinistra.

Giampaolo Tarantini

Si parlava di un appalto da spartire che la Asl di Bari stava per bandire e Tarantini come al solito aveva le idee chiare: «Rino, il problema sai cos´è? Che chi romperà i coglioni... chi può rompere i coglioni sono: o Alberto (Tedesco, il senatore del Pd per cui è stato chiesto l´arresto-ndr), se non si parlano, e con Alberto parla Enrico, o Cascina per il fatto della luce ed il gas, e ci parla Enrico, o gli altri che ora sono... Chi sono: il Cns (il Centro nazionale servizi-ndr) e chi sta? Il Cns che non è un problema, e Tre Fiammelle; ma Tre Fiammelle è un fornitore (diciamo così) locale che non è che ha tutte queste capacità di... e non è neanche il tipo che va a fare l´esposto in Procura piuttosto che la lettera a "La Gazzetta", non è assolutamente il tipo».

MASSIMO DALEMA

Ancora più espliciti quando si tratta di dover decidere come spartirsi un appalto. «Sì, facciamo tre lotti come dicono tutti, poi uno a te, uno a te e uno a te, e li dividiamo tutti». E riferendosi ad alcune imprese, l´imprenditore dice ancora: «Io so solo che li vuole Alberto dentro per forza! Secondo me, bisogna sentire almeno Mario Loizzo (ex assessore della giunta Vendola in quota Pd-ndr) e almeno Alberto Tedesco».

PATRIZIA DADDARIO

Tarantini insiste: «Ma tu non puoi parlare con Alberto e Mario e dire: "Senti, con questi qua dobbiamo fare queste cazzo di tre cose, come dobbiamo fare, chi dobbiamo portarci dentro?" Poi ve le dividete... cioè: per assurdo, facendo che in tre capogruppo, no?... Siete tu, lui e diciamo... «.

Questa intercettazione verrà depositata oggi integralmente dalla Procura nell´udienza al tribunale del Riesame che dovrà decidere sulla posizione di Tedesco. La Procura ha infatti chiesto che venga riconosciuta l´associazione a delinquere nei confronti del senatore del Pd. Mentre l´ex assessore regionale alla Sanità ha chiesto che venga annullata la richiesta di carcerazione a suo carico.

Non sono ancora chiari i tempi invece sulla seconda tranche dell´inchiesta: certo è che la polizia giudiziaria ha concluso la sua indagine. Nell´occhio della Procura, guidata da Antonio Laudati, non ci sarebbero però soltanto gli interessi sulla Sanità. La politica avrebbe utilizzato metodi simili per gestire anche altri business, primo tra tutti quello sull´eolico e sul fotovoltaico: l´inchiesta ha dimostrato che persone vicini a gruppi politici avrebbero creato società ad hoc per accedere ai finanziamenti.

 


1- CINE-SPIA! RECENSIONE DI \"HABEMUS PAPAM\" IN DIRETTA DALLA VISIONE PER LA STAMPA 2- UNA SPECIE DI ’DISCORSO DEL RE’ IN CHIAVE NANNIMORETTIANA IN UN VATICANO DA COMMEDIA ALL’ITALIANA. DEBOLE LA PARTE PSICANALITICA. STREPITOSA L’IDEA DELLA SECONDA PARTE È FARE USCIRE A ROMA IL PAPA E CHIUDERE MORETTI IN VATICANO 3- NANNI PSICOANALISTA DEI CARDINALI È COME VERDONE E SE MAGNA BENIGNI E ZALONE 4- LA COMMEDIA DELL’ANNO: RIPORTERà PROBABILMENTE LE SUORE E CATTOLICI AL CINEMA 5- TORMENTONI: \"SONO IL PIÙ BRAVO, PER QUESTO MIA MOGLIE MI HA LASCIATO\" (NANNI) E \"IL DEFICIT DI ACCUDIMENTO\" (BUY AL PAPA MICHEL PICCOLI, PRONTO PER IL PREMIO A CANNES)

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DAGOREPORT - SMS
Finora strepitoso. Una specie di 'discorso del re' in chiave morettiana che si muove in un Vaticano da commedia all'italiana che mantiene l'equilibrio dramma-commedia. I pezzi coi cardinali e col papa divertentissimi. Piccoli pronto per il premio a Cannes. Che mestiere fa? Gli chiede la Buy. L'attore, risponde Piccoli.

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

La parte psicanalitica sembra la più debole. L'idea della seconda parte è fare uscire a Roma il papa e chiudere Moretti in Vaticano. Moretti medico coi cardinali è come Verdone. Grande film comico.

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

Siamo nel morettismo puro. Cecov e fado. I cardinali ballano. Scopone, calcio. Un delirio. Seconda parte cultissima. Nanni se magna Benigni e Zalone e punta su Cannes per battere Sorrentino. Tormentoni: "sono il più bravo, per questo mia moglie mi ha lasciato" (Nanni) e "il deficit di accudimento" (Buy al papa).

Habemus Papam Nanni Moretti Set Da Sky

La commedia dell'anno. Zalone distrutto. Grande partita a pallavolo tra i cardinali. Riporterà le suore e i cattolici al cinema.

Il miglior film che fa da anni. Tipo 'Palombella rossa'. Finale drammatico sulla rinuncia, sul non farcela. Ma non va rivelato perchè è il motore del film. E' piaciuto a tutti. Mo' parte la conferenza stampa. Altra battuta chiave "Cardinale, non si gioca più' a palla prigioniera da 50 anni".

UN BENIGNI CI SEPPELLIRA’ - ALLA’ BIENNALE DELLA DEMOCRAZIA’, ROBERTACCIO HA LE MUNIZIONI BAGNATE (TROPPO DANTE FA MALE?) - BATTUTINE DEL TIPO: “IL MUSEO EGIZIO È L’UNICO POSTO DOVE NON SI RISCHIA DI INCONTRARLO, PERCHÉ CON L’EGITTO HA AVUTO UNA STRANA STORIA...” - LA MEJO: “HA DETTO DI AVER PAGATO RUBY PERCHE’ NON SI PROSTITUISSE? SAREBBE COME MANDARE UNA TORTA A FERRARA PER CONVINCERLO A DIMAGRIRE” - COMUNQUE TIRA PIU’ DI UN BERSANI QUALUNQUE…

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Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

benigni

Democrazia? Roba da ridere, se in Italia non ci fosse da piangere. Nel Purgatorio di Roberto Benigni, che si presenta al Palaolimpico Isozaki di Torino per celebrare la «Biennale Democrazia», e sorprenderla con la sua interpretazionedel VI Canto.

Questa è la cosa più importante organizzata in Italia. Come è difficile da pronunciare questo nome: demo, democra... demorazia...».

Vuole fare un omaggio all'Unità d'Italia, Benigni, nella città che l'ha inventata. Ma l'attualità lo rapisce e lo porta via: «Hanno fatto presidente delle Generali Galateri di Genola, un torinese. Pensate che in Francia lo hanno nominato pure cavaliere. Ma non potremmo fare uno scambio, e mandargli un nostro cavaliere bello e pronto?».

SILVIO BERLUSCONI

Berlusconi, ovvio, che se fosse qui tratterebbe Torino come Lampedusa: «Volevo mostrare il mio affetto per la città, allora mi sono buttato su Internet e ho trovato una villa bellissima, Palazzo Madama.

L'ho comprata, ci ho fatto vicino un campo da golf, e poi ho preso anche un palazzo là vicino per aprirci il Casino Royal». Ma subito ci ripensa, Benigni: «Non l'ho pagata, questa villa, perché in vita mia non ho mai pagato una villa! L'ho sempre conquistate col fascino, sennò che gusto c'è?». Gli è piaciuto anche il Museo Egizio, «ma quello è l'unico posto dove non si rischia di incontrare Berlusconi, perché con l'Egitto ha avuto una strana storia...».

GABRIELE GALATERIv

Ecco, siamo partiti con la democrazia, e siamo finiti a Ruby: «Avete visto l'inizio del processo? La prima udienza è durata sette minuti, e rischia di essere la più lunga». Eppure si è arrabbiato, Berlusconi, vedendo uno slogan offensivo nel tribunale: «La giustizia è uguale per tutti? Chi è quel comunista che l'ha scritto?». Mentre Benigni parla, la Camera sta facendo tardi per approvare il processo breve, «una legge per Berlusconi. Ma i deputati stanno votando una legge per liberare se stessi da lì: prendono mille euro per restare fino a sera, cinquemila per fare notte».

ruby

L'unica speranza, per Benigni, è che alla fine Berlusconi si imbrogli, fra i mille guai che deve tenere a bada: «Lei la notte del 25 marzo stava corrompendo l'avvocato Mills? No, stavo facendo l'amore con Ruby, anzi con l'autista di Mubarak, anzi...». Altrimenti dovrà continuare a sostenere le sue improbabili difese: «Ha dato a Ruby 45.000 euro per farsi la depilazione laser? Non sapevo che una ceretta costasse così tanto! L'ha pagata per non prostituirsi? Sarebbe come mandare una torta a Ferrara per convincerlo a dimagrire!».

Anche la crisi immigrazione preoccupa Benigni: «Maroni vuole uscire dall'Europa, ma questo governo rischia di farci cacciare da tutti i continenti». Il ministro degli Esteri Frattini aveva rassicurato Berlusconi sulla Libia, giurando che «la conosco tutta, fiordo per fiordo». Ma la crisi è scoppiata lo stesso, gli immigrati arrivano, e adesso sarebbe bello se gli altri Paesi si prendessero «alcune delle persone pericolose che sono in Italia: per esempio La Russa in Africa Equatoriale, Frattini in Portogallo, Cicchitto in Germania».

ROBERTO MARONI

Per rinfrancare l'Italia affranta, Benigni rispolvera una versione aggiornata della sua canzone dedicata a Berlusconi, È tutto mio. Stavolta il premier vuole all'Olgettina pure Rosy Bindi, e pretende di comprarsi anche Dio, «sarebbe a dire che compro me stesso». Del Purgatorio, dove si va per espiare le proprie colpe, non c'è traccia nei pensieri del premier: «È un concetto troppo difficile». Perciò Benigni passa a leggere il VI Canto, quello più politico, che parla di un'Italia d'altri tempi ridotta a bordello: «E qui la parola è stata interpretata in vari modi, ma significa proprio quello che dice: bordello».

«La prima ragione per scrivere la Commedia - dice Roberto - era la politica». Dante si lamenta perché l'Italia non è più «donna di province», ossia dominatrice, ma bordello «dove ci si concede a chi paga». Dante si rode dentro perché la terra di Giustiniano, patria del diritto, ha dimenticato i princìpi più basilari: «Che nostalgia!».

Terza Serata Sanremo Benigni

Si arrabbia perché gli uomini di Chiesa, invece di essere persone devote e lasciare a Cesare la sella, pretendono di governare: «Cose barbare - avverte Benigni - che accadevano solo nel Medioevo». Dante si rattrista per la sua Firenze, dove qualunque ricco parvenu diventa un leader, dove gente che nessuno ha mai cercato pretende di guidare la città, sobbarcandosi a questo sacrificio per il bene dei suoi cittadini: «Quante volte abbiamo sentito queste cose? La politica non è il mio mestiere, ma mi sacrifico!». Così la cosa pubblica diventa come un malato, che si rigira nel letto e cambia posizione, sperando di non sentire più il dolore. Ma invano. Premonizioni? Previsioni? Profezie? «Proiettili sparati nel futuro», dice Benigni.

BENIGNI A SANREMO

Dentro e fuori del Palaolimpico c'è un pubblico che farebbe la sua figura in qualunque talk show televisivo di quelli che fanno imbestialire Berlusconi. Renato Zanoli, per dirne una, è venuto a distribuire volantini che invitano a votare «Sì, contro il nucleare» al referendum di giugno. «È anche una questione di democrazia, come decidiamo di produrre la nostra energia, e in giro c'è una enorme ignoranza pilotata». «Ahi serva Italia, di dolore ostello...».

Terza Serata Sanremo Benigni

Ha qualche speranza in più Massimiliano Abbruzzese, 39 anni, laurea in Scienze Politiche, specializzazione in Scienze dell'amministrazione, master in Analisi delle politiche pubbliche, professione precario: «Lavoro come co.co. co al Consiglio regionale piemontese. Scrivo progetti di legge per il gruppo dell'Italia dei Valori, ma non ho la tessera». È venuto qui a esporre uno striscione che dice: «Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta».

Lui spera di uscire dal purgatorio, approfittando anche dell'ironia di Benigni: «Questa non è la Biennale della democrazia? Allora spero che qualcuno ci stia a sentire, perché chi è sensibile alla difesa della democrazia dovrebbe avere a cuore anche il lavoro, che non c'è». «E se licito m'è, o sommo Giove che fosti in terra per noi crucifisso, son li giusti occhi tuoi rivolti altrove?».

 

ILARIONA FA BUM CON TRAVAGLIO E FELTRI, SANTADECHé E MONTEZEMOLO, PALOMBA E DAGO (5,3%) - PRIME TIME ALL’INTER COLPITA E AFFONDATA (19%). BATTUTA LA FICTION DI CANALE 5 (16%) - LA SCIARELLI (13), MEGLIO DELLE “IENE” (13,5% MA MENO SPETTATORI) - BRU-NEO PRESCRITTO (13,4%), L’ERBA DI AZOUZ PER CAT-ALESSIO (10,8%) - TGMINZO (23,6%), TGMIMUN (20,3), TGCHICCO (9,8%)…

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Ornella Petrucci per "Il Velino"

Ilaria D'Amico

In 5 milioni 499 mila telespettatori, con il 19,24 per cento di share, hanno visto ieri in prima serata su Rai1 il match di Champions League Schalke 04-Inter che ha decretato la fine della corsa alla coppa dei nerazzurri. Su Canale5 la fiction "Non smettere di sognare", con Roberto Farnesi, ha raccolto 4 milioni 294 mila telespettatori e il 16,27 per cento di share. Su Rai3 il programma "Chi l'ha visto?" ha ottenuto 3 milioni 514 mila telespettatori e il 13,03 per cento di share.

Su Italia1 "Le Iene Show" ha realizzato 3 milioni 149 mila telespettatori e il 13,54 per cento di share. Su Rai2 il film "Shall we dance?", di Peter Chelsom, con Richard Gere, Jennifer Lopez, Susan Sarandon e Stanley Tucci, ha registrato 2 milioni 280 mila telespettatori e l'8,06 per cento di share.

Su Rete4 il film "Il Santo", di Phillip Noyce, con Val Kilmer, ha interessato un milione 839 mila telespettatori, siglando il 7,17 per cento di share. Su La7 l'attualità targata "Exit" ha convinto un milione 148 mila telespettatori, riportando il 5,35 per cento di share.

INTER SCHALKE

In seconda serata "Porta a Porta", in onda su Rai1 dalle 23.31, ha riportato il 13,44 per cento di share, con un milione 98 mila telespettatori. Su Canale5 il competitor "Matrix", in onda dalle 23.25, ha siglato il 10,83 per cento di share, con 963 mila telespettatori. Su Rai3 il talk "Parla con me", in onda dalle 23.17, è stato seguito da un milione 219 mila telespettatori, con l'8,70 per cento di share.

FEDERICA SCIARELLI a chi lha visto

Su Italia1 il varietà "Saturday Night Live", in onda dalle 23.59, ha registrato l'11,44 per cento di share, con 812 mila telespettatori. Su Rete4 il film "Travolti dal destino", di Guy Ritchie, con Madonna e Adriano Giannini, in onda dalle 23.37, ha realizzato 767 mila telespettatori e il 9,58 per cento di share.

Su Rai2 il telefilm "Close to home", in onda dalle 23.11, ha totalizzato 685 mila telespettatori e il 4,40 per cento di share. Su La7 il documento "Storia proibita del 68", in onda dalle 0.44, ha interessato 124 mila telespettatori, col 2,92 per cento di share.

BRUNO VESPA

Sul fronte dei tg delle 20: il Tg1 ha raccolto 5 milioni 491 mila telespettatori e il 23,63 per cento di share; il Tg5 ha ottenuto 4 milioni 790 mila telespettatori e il 20,30 per cento di share; il TgLa7 ha realizzato 2 milioni 363 mila telespettatori e il 9,85 per cento di share. Nel preserale il game show "L'eredità", in onda su Rai1 dalle 18.49, si è imposto totalizzando 3 milioni 944 mila telespettatori e il 24,85 per cento di share.

ALESSIO VINCI

In access prime time "Striscia la notizia", in onda su Canale5, ha raccolto 5 milioni 293 mila telespettatori e il 18,61 per cento di share. Su Rai1 "Qui Radio Londra" ha ottenuto 4 milioni 710 mila telespettatori e il 18,48 per cento di share.

Su La7 "Otto e mezzo" ha registrato un milione 406 mila telespettatori e il 4,91 per cento di share. Nel pomeriggio la soap "Beautiful", in onda su Canale5 dalle 13.39, è stata vista da 3 milioni 645 mila telespettatori, con il 21,5 per cento di share. In mattinata il programma "La prova del cuoco", in onda su Rai1 dalle 11.59, è stato seguito da 2 milioni 595 mila telespettatori, con il 20,5 per cento di share.

 

BAT-MORATTI 2, IL RITORNO (AL CAPANNONE) - IL RAMPOLLO DEL SINDACO DI MILANO PENSA AL PATTEGGIAMENTO PER EVITARE UN PROCESSO PENALE: AVEVA TRASFORMATO UN LOCALE INDUSTRIALE IN UNA BAT-CASA CON PISCINA, RING DI BOXE E CINEMA, SENZA PERMESSI - FORSE MESTIZIA DOVRà FARE UN’ORDINANZA AD HOC PER IMPORRE AL PARGOLO GABRIELE DI RIPRISTINARE LO STATO DEI LOCALI - LE FOTO DELLA “MAGIONE BAUSCIA”…

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1 - LA PROCURA: SMANTELLARE LA BAT-CASA - MORATTI JR VERSO IL PATTEGGIAMENTO...
Walter Galbiati e Franco Vanni per "la Repubblica"

Casa Moratti JR scale e botola per il sotterraneo

Per porre rimedio al presunto abuso edilizio commesso dal figlio, Letizia Moratti potrebbe vedersi costretta a fare un´ordinanza ad hoc. In qualità di sindaco, potrebbe infatti dovere imporre al suo secondogenito Gabriele di ripristinare lo stato dei capannoni di via Ajraghi così come erano prima che lui li trasformasse in una casa da supereroe.

Sembra questa la via di uscita che sta studiando la procura sul caso della "casa di Batman" di 447 metri quadrati allestita da Gabriele Moratti, che ha registrato l´immobile come "commerciale" risparmiando 100mila euro di oneri di urbanizzazione, versando poi la somma dovuta al Comune solo in ritardo, lo scorso agosto.

I legali stanno pensando a un patteggiamento che, assieme al ripristino dei locali, eviterebbe a Gabriele di dovere rispondere del reato previsto dalla legge 380 del 2001: l´esecuzione di lavori in difformità o assenza di permessi, per cui si rischiano due anni di arresto.

Casa Moratti JR la cucina

La tesi sostenuta dai Moratti è che il maxi loft sarebbe uno showroom per un´azienda di abbigliamento, improduttiva fino a un mese fa e nata nel maggio 2010, un anno dopo la fine dei lavori. Le fotografie scattate nel loft, pubblicate ieri da Repubblica, mostrano cucina, vasca a idromassaggio e altri allestimenti tipici di una casa, non di uno spazio commerciale. Ma il sindaco, che pure ha visitato il loft, non molla: «Mio figlio lo donerà ad un´associazione di giovani - ha detto ieri - perché venga utilizzato per le finalità creative cui era destinato».

Casa Moratti JR il Ring

Stefano Boeri, capolista del Pd alle prossime elezioni comunali, dice: «Non c´è nulla di male nel trasformare un capannone in abitazione, peccato che la modifica sia stata fatta senza autorizzazioni».

E mentre la Lega difende la Moratti parlando di «responsabilità solo del figlio», Matteo Pavanello - progettista di impianti hi-tech in causa con i Moratti per 200mila euro di mancati pagamenti - fa sapere: «I bonifici per i lavori li faceva il marito del sindaco. È uno scandalo e la Moratti ne deve rispondere. Se perderò il processo, che mi auguro non sarà troppo lungo visti i tempi della giustizia civile, andrò a vivere all´estero».


2 - DALLA BOTOLA SEGRETA AL RING DI BOXE ECCO LA CASA STILE BATMAN DI MORATTI JR...
Franco Vanni per "
la Repubblica"

Casa Moratti JR il ponte levatoio sulla piscina

C´è tutto. La cucina con quattro forni e il "ponte levatoio" che sovrasta la piscina. La botola che conduce nella Bat Caverna sotterranea e il ring per esercitarsi nella kick boxing. Le fotografie scattate all´interno del loft di Gabriele Moratti lasciano pochi dubbi sul fatto che quei 447 metri quadrati di ex capannone industriale fossero destinati a essere abitati. Le immagini raccontano una casa, non uno showroom. Ed è questo il cuore della questione: il figlio trentaduenne del sindaco Letizia Moratti nell´unire e trasformare cinque capannoni in via Ajraghi 30, periferia nord-ovest milanese, ha sostenuto invece che la destinazione d´uso fosse commerciale, ottenendo uno sconto sugli oneri di urbanizzazione. Ma cosa ci fa una cucina in uno showroom? E la vasca a idromassaggio a livello col parquet?

SINDACO LETIZIA MORATTI

Il 9 marzo scorso Letizia Moratti dichiara: «Sono stata nell´immobile di via Ajraghi, parecchio tempo fa, per un paio di volte». A dire il vero, sulle prime si lascia sfuggire «sono stata a casa di mio figlio», poi si corregge. Quando ha visitato il loft è comunque realistico immaginare che il sindaco abbia visto anche la cucina e la vasca da bagno. Magari si sarà imbattuta nella lussuosa cabina armadio, o negli scaffali del bagno con piegati asciugamani e accappatoi. Gabriele avrà voluto mostrare alla madre anche il soppalco-palestra, a cui si accede con una "scala di luce", una delle tante chicche del loft. Sempre il 9 marzo, la Moratti assicura: «Abbiamo fatto tutto in regola».

gIANMARCO MORATTI

Ma perché allora il figlio Gabriele dichiara che si tratta di uno showroom? Lo ha sostenuto anche con i tecnici di Palazzo Marino incaricati di stabilire la natura dell´immobile. Secondo quanto raccontato da Gian Matteo Pavanello - progettista in causa con Gabriele Moratti per mancati pagamenti dei lavori nel loft - in quell´occasione gli elementi di struttura e arredo che provano la natura abitativa della casa furono nascosti con pannelli in cartongesso.

La batcasa di Gabriele Moratti

«Nel sopralluogo del settembre 2010 - si legge nella relazione presentata dal vicesindaco Riccardo De Corato al Consiglio comunale un mese fa - i progettisti hanno tenuto a precisare che l´immobile è utilizzato come spazio espositivo». In particolare, secondo quanto ripete Gabriele Moratti, servirebbe come showroom per la Redemption Choppers S.r.l., società inattiva fino allo scorso mese, costituita il 26 maggio 2010 quando la vicenda del loft era già nelle mani degli avvocati, per la contesa per i mancati pagamenti dei lavori.

gabriele moratti

Ma alla data di fondazione della società di abbigliamento, di cui il figlio del sindaco ultimamente sfoggia spesso una felpa, il loft era già allestito come si vede nelle immagini, compresa la sala sotterranea «in stile Bat-caverna» che Gabriele avrebbe chiesto ai progettisti. La domanda di «ampliamento a uso laboratorio» presentata al Comune è datata 4 agosto 2009.

La batcasa di Gabriele Moratti

Che nella versione dei Moratti qualcosa non funzioni lo sostengono in molti: operai e tecnici, o semplici conoscenti, che hanno avuto accesso - e hanno potuto fotografarlo - al loft di via Ajraghi, lavorando alla sua realizzazione o visitandolo nel corso delle feste che proprio nel loft Gabriele Moratti ha organizzato. Ha scattato fotografie anche la Guardia di finanza, che il 4 marzo scorso ha ispezionato l´immobile su mandato del procuratore aggiunto Alfredo Robledo. L´indagine vuole accertare la presunta violazione in materia edilizia da parte del figlio del sindaco, che ha versato gli oltre 100mila euro di oneri dovuti al Comune solo lo scorso agosto, con un anno di ritardo, e quando la contesa legale con il progettista era già avviata.

 

ARBASINO: Sarebbe ora il caso di considerare una qualche integrazione concreta e fattibile fra etnie tunisine e rom, così frequenti ormai sul nostro territorio? - VALDUGA: VEDO uomini mostrarsi in maniche rimboccate di camicia, come se avessero appena finito di aggiustare un rubinetto. PERCHé? - MARCENARO: Salvo, forse, una crisi di governo previo tradimento nel Pdl, salvo una guerra di cui non si capisce il senso, non sta succedendo niente di particolare. Una cosa. Scalfaro sta zitto...

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1 - IL «BON TON» FELPATO GETTATO VIA...
Alberto Arbasino per il "Corriere della Sera"

ALBERTO ARBASINO

Si discorreva parecchio di «integrazione» fra migranti di confine e frontiera. Pareva diventata una nuova moda etnica ed etica, antropologica e simpatica. Sarebbe ora il caso di considerare una qualche integrazione concreta e fattibile fra etnie tunisine e rom, così frequenti ormai sul nostro territorio?

Il famoso «crogiuolo» risulterà una metafora, o un pallone? Quanto «bon ton» felpato e ovattato e guantato risulta gettato nel cesso, davanti a bombe che non ragionano coi nostri «birignao» e ci inviano a «quel paese»?

E tutte quelle belle bandiere italiane già vendute in abbondanza davanti agli stadi del calcio, ora acquattate nelle finestrine, non prenderanno un senso di «va' fuori d'Italia, va' fuori, o straniero!» come nel Risorgimento appena celebrato, fra i pesci in barile? Anche boicottaggi risorgimentali, or ora esaltati, contro i prodotti dei bombardieri?


2 - CAMICIA DI FORZA
Patrizia Valduga per "D - la Repubblica"

Ho visto per un anno Bertolaso con la sua felpa-divisa da protettore civile e ho visto per un anno Marchionne col suo bravo maglione da bravo ragazzo (e non hanno belle spalle e starebbero molto meglio con una normale giacca). Adesso vedo sempre più uomini mostrarsi in camicia, in maniche di camicia, in maniche rimboccate di camicia, come se avessero appena finito di aggiustare un rubinetto o di montare una libreria.

Andrea Marcenaro

Mi domando perché lo fanno: per avere un'aria alla buona, casalinga, amichevole, informale? Per dare l'idea che stanno lavorando di gran lena, che si stanno prodigando? O per gestire con più agio? Per mostrarci le braccia? Per sembrare virili? Oppure hanno solo caldo? E perché la camicia di questi nuovi sbracciati, finti braccianti, non è mai colorata o a righe, ma quasi sempre bianca, bianchissima, di bucato, la più tradizionale? Per essere classici e disinvolti, eleganti e rustici a un tempo?


3 - NON SUCCEDE NIENTE DI PARTICOLARE...
Andrea Marcenaro per "Il Foglio"

Oscar Luigi Scalfaro

Salvo, forse, una crisi di governo previo tradimento nel Pdl, salvo l'uscita dell'Italia dall'euro e dall'Europa, salvo una guerra di cui non si capisce il senso, salvo un'invasione potenziale, ma di soli poveri "con interessi economici", salvo un paio di processi al presidente del Consiglio, un senatore forse in galera, i magistrati che vogliono fare le leggi, il solito Montezemolo che sta pensando al grande passo, la Maserati che potrebbe andarsene e la mia Sampdoria a tappe forzate in marcia verso la serie B, salvo questo, non sta succedendo niente di particolare.

Una cosa. Scalfaro sta zitto. Continua a stare zitto. Ha trattato con la mafia? E lui zitto. Ha conosciuto Conso? E zitto. Ha mai sentito nominare un tal Mancino? Muto. Ebbe per caso occasione di sentir parlare di un certo signor Ciampi? E Scalfaro, sempre come una mummia. Qualche tempo fa, un certo dottor Gifuni, tipo molto autorevole, raccontano, aveva riferito che la mummia qualcosa sapeva. L'altro ieri, il tipo molto autorevole è stato mandato di filato sotto processo dal gup di Roma per aver trafficato con le tenute del Quirinale. Sarà un'impressione personale, ma volevo avvisarvi che quello a occhio non ci sta.

 

GIUNGLA ITALIA, DAL BUNGA BUNGA ALLA CACCIA ALL’OMO - \"PAPPONE\", \"VENDUTO\", VERGOGNA\": CONTESTATO E ASSEDIATO DA UN GRUPPO DI RAGAZZI UN IMPERTUBABILE LELE MORA AL SALONE DEL MOBILE, DOVE è GIUNTO CON LA SUA ELEGANTE CORTE: Francesca Cipriani, Veridiana Mallmann e altre \"pupe\" al seguito - IL VIDEO....

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Da "Oggi.it" - http://bit.ly/ffrecB
Alessia Gabrielli per "Oggi.it"

Lele Mora contestato

IN VIA TORTONA, MILANO
Un cocktail e qualche stuzzichino per spezzare la tensione. Tra l'inchiesta sul caso Ruby e il recente fallimento personale, l'agente dei vip Lele Mora, si è concesso un aperitivo al Fuori Salone di Milano, in via Tortona, cuore pulsante degli eventi legati alla rassegna internazionale del design. Ad accompagnarlo martedì sera c'erano anche Francesca Cipriani, Veridiana Mallmann e altre «pupe». Giusto il tempo di una sosta in uno dei punti più caldi della movida milanese di questi giorni, un drink a metà e qualche tartina.

lele mora

LA CONTESTAZIONE DOPO L'APERITIVO
Tanto è durato l'aperitivo, prima che uno stuolo di ragazzi iniziasse a intonare cori e fischi indirizzati al manager. Le due starlette hanno fatto quadrato attorno a Lele Mora, fronteggiando gli sguardi. Il locale ha cercato di sovrastare l'improvvisata protesta aumentando il volume della musica da discoteca, senza però riuscire nell'intento. Una smorfia di disappunto ha segnato il volto della Cipriani, più disinvolta la Mallmann. L'unico imperturbabile sembrava proprio Lele Mora, che ha resistito senza scomporsi ai cori dei contestatori.

 

MONTEPREZZEMOLO FA IL CAPOPOPOLO E SPARA SUL BANANA E TREMONTI: “C’è UN PAESE CHE PENSA AL BENE COMUNE E NON AI FATTI PROPRI” (GIULIETTO REAGISCI!) - BOCCHINO: MONTEZEMOLO? CI INTERESSA - MARONI SCOPRE CHE L’EMERGENZA MIGRANTI STA FINENDO - LETTIERI QUERELA DE MAGISTRIS - ANGELA NAPOLI DEL FLI DICE NO A FINI: “NON MI CANDIDO A REGGIO, VOTO INQUINATO” - NON SI CHIUDE L’INCHIESTA SU ROMANO, MINISTRO CON RISERVA - CONI: DI ROCCO PUNTA ALLA POLTRONA DI PETRUCCI - SONDAGGIO: A BOLOGNA LA LEGA SUPERA IL PDL…

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1. BERLUSCONI...
Jena per "La Stampa"
- Nel frattempo Tremonti prescrive il suo futuro.

CICCHITTO ALFANO TREMONTI

2. PRANZO BERLUSCONI CAPIGRUPPO A PALAZZO GRAZIOLI...
(ANSA)
- Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontrerà i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato a Palazzo Grazioli per pranzo. La riunione servirà a fare il punto sul proseguo della legislatura e sui provvedimenti da calendarizzare a breve.

3. CICCHITTO, ALFANO? BERLUSCONI NON LASCERA'...
(ANSA) - "Secondo me è una esercitazione di un giorno, che durerà un giorno, nel senso che Berlusconi non lascia, Alfano è una figura eminente del partito e del governo, ma non mi sembra che esistano i termini per modifiche di questo tipo". Lo ha detto Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, a proposito del dibattito su passaggio di mano da parte di Berlusconi.

4. NAPOLITANO, VALUTERO' EFFETTI PROCESSO BREVE PRIMA VOTO FINALE...
(ANSA)
- Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha intenzione di verificare gli effetti della prescrizione breve prima ancora della sua approvazione finale da parte del Parlamento. A chi gli chiedeva infatti cosa pensasse delle molte preoccupazioni espresse dal Csm e dalle famiglie delle vittime di Viareggio sul fatto che la legge possa fare saltare molti processi, il Capo dello Stato - a margine dell'inaugurazione della ristrutturata stazione centrale di Praga - ha detto: "valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell'approvazione definitiva in Parlamento".

5. MARONI, FASE ACUTA EMERGENZA E' FINITA...
(ANSA)
- "La fase acuta, diciamo così, dell'emergenza, si è conclusa": lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, rispondendo a una domanda sull'eventuale apertura di altri centri di identificazione o tendopoli per gli arrivi di immigrati dal Nord Africa. "L'accordo con la Tunisia - ha spiegato Maroni - sta funzionando, tutti i giorni vengono fatti rimpatri di coloro che sono arrivati dopo il 5 aprile, stiamo potenziando il sistema di controllo e di pattugliamento delle coste".

Fitto Cicchitto Alfano

6. E.LETTA, TESI ASOR ROSA AIUTANO BERLUSCONI...
(ANSA)
- "Son rimasto esterrefatto dalla lettura dell'editoriale di Asor Rosa di ieri sul Manifesto in cui propone lo 'stato di emergenza' con Carabinieri e Polizia per risolvere i problemi politici di questa legislatura. Non ci sono parole per commentare simili assurde tesi. Sono un ulteriore aiuto alla permanenza di Berlusconi in sella". Lo ha detto Errico Letta, vicesegretario del Pd.

7. MONTEZEMOLO, PAESE REALE PENSA A BENE COMUNE NON A SUOI AFFARI...
(Adnkronos)
- 'C'e' un Paese reale che ha voglia di fare, ha voglia di occuparsi del bene comune e non solo degli affari propri'. E' il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, a fotografare cosi' il momento che sta vivendo il Paese nel corso del suo intervento all'iniziativa che vede Telethon e Federparchi insieme per la solidarieta' sociale.

'A me piace vedere che c'e' un Paese reale che sta reagendo, che si sta dando da fare; li chiamo gli italiani ignoti che sono la grande forza di questo Paese malgrado una politica sempre piu' lontana dai problemi veri', aggiunge. 'Una politica lontana dalle esigenze vere e anche da scelte coraggiose che bisogna assolutamente fare per guardare al futuro a cominciare dal non trascurare la ricerca', conclude.

8. MONTEZEMOLO, MI DICONO DI SCENDERE, IO SCENDO NEI PARCHI...
(Adnkronos/Adnkronos Salute)
- "Viviamo in un Paese strano, in cui la classe politica ritiene di essere l'unica autorizzata a parlare di cose pubbliche. Ti dicono: se vuoi farlo, scendi in politica. Io scendo nei parchi". Liquida cosi', con una battuta, i rumors sul suo ingresso in politica Luca Cordero di Montezemolo, oggi a Roma a margine della presentazione di un accordo fra Telethon e Federparchi.

NAPOLITANO

9. MONTEZEMOLO A TREMONTI, VISTI I DATI POCA IRONIA...
(ANSA)
- "C'é poca ironia da fare vista la situazione di mancata crescita e di mancate iniziative di politica economica". Così Luca Cordero di Montezemolo commentando la battuta di Giulio Tremonti sugli industriali rimasti soli. "E' meglio metterci tutti con meno battute e invece impegnarci di più per avere più risultati. Condivido totalmente l'opinione di Emma Marcegaglia per quanto riguarda gli industriali".

10. BOCCHINO, MONTEZEMOLO? CI INTERESSA...
(ANSA)
- "Montezemolo è un personaggio che viene dalla società civile e i personaggi che provengono dalla società civile possono portare una ventata di freschezza e novità a questo Paese. Se scende in campo, lo fa per sparigliare i giochi. Se siamo interessati? Nel caso ci fosse un soggetto forte che fa parte della società civile e che scende in campo sì, siamo interessati". Lo dice il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, intervenuto ad Omnibus su La7.

11. LETTIERI, HO DATO MANDATO A MIEI LEGALI DI QUERELARE DE MAGISTRIS...
(Adnkronos) - "Ora De Magistris ha scocciato. Invece di parlare dei problemi della citta', passa il suo tempo ad insultare i candidati. Fa il politico come faceva il magistrato: sollevando polveroni, insinuando, facendo 'ammuina'. Non intendo tollerare questo modo di fare. Ho dato mandato ai miei legali di querelarlo. Anche se temo che, ancora una volta, ricorrera' all'immunita' parlamentare pur di sfuggire alla giustizia". Lo ha dichiarato il candidato sindaco Gianni Lettieri.

Roberto Maroni

12. DE MAGISTRIS, SISTEMA COMPATTO CONTRO DI ME...
(Adnkronos)
- 'Un sistema si sta compattando contro di me, fatto di personaggi interni al Pd e al Pdl fino a Mastella che parlano lo stesso linguaggio. Del resto, Lettieri e De Luca sono sotto processo insieme, per truffa, a Salerno. Appare evidente che qualora vincesse Lettieri, vincerebbe Cosentino; ma se vincesse Morcone, non solo vincerebbe la continuita' con Bassolino, ma lo stesso Lettieri rientrerebbe dalla porta, visto i rapporti passati e presenti che egli possiede con autorevoli esponenti del Pd'. Lo ha affermato Luigi de Magistris durante la conferenza stampa di presentazione di Arnaldo Maurino, della direzione provinciale Sel, come candidato della lista civica Napoli e' tua.

Sul candidato sindaco Pdl ha specificato: 'Lettieri e' un prenditore di soldi pubblici che acquisisce aziende che poi fa fallire'. De Magistris ha poi lanciato un'iniziativa: 'A maggio ci sara' un evento pubblico insieme a Monica Frassoni, copresidente dei verdi europei, la quale mi sostiene. Un appoggio a cui si accompagna quello di Daniel Cohn-Bendit'.

13. LEGA, INACCETTABILE DECISIONE SU BRIGANDI'...
(Adnkronos)
- 'E' politicamente inaccettabile che il Parlamento voti un componente del Csm e lo stesso Csm proceda poi a far decadere chi non e' gradito'. Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni in merito alla decisione del Csm di dichiarare decaduto per incompatibilita' il consigliere laico Matteo Brigandi'. 'E' la prima volta che accede - sottolinea Reguzzoni - ed e' la dimostrazione che si vogliono usare mezzi non ortodossi pur di portare avanti logiche politiche'.

ENRICO LETTA

14. ANGELA NAPOLI(FLI): A REGGIO VOTO INQUINATO, NON MI CANDIDO...
(ANSA)
- La deputata di Futuro e libertà Angela Napoli non è intenzionata ad accogliere l'invito rivoltole dalla presidenza nazionale del partito di candidarsi a sindaco di Reggio Calabria. "A Reggio - ha detto all'ANSA la deputata - c'é una presenza inquinante della 'ndrangheta che sicuramente non rende libero il consenso popolare''.

15. BERSANI, RICONSIDERARE SITUAZIONE POLITICA NEL GOVERNO LOMBARDO...
(Adnkronos)
- "I provvedimenti della Procura della Repubblica di Catania, recentemente assunti nell'ambito dell'inchiesta denominata 'Iblis', suscitano preoccupanti interrogativi che, al di la' degli sviluppi giudiziari, investono il ruolo istituzionale del presidente della Regione siciliana. Questi fatti richiedono una riconsiderazione della situazione politica nel governo della Regione e della iniziativa del Pd". Lo affermano, in una dichiarazione congiunta, il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, e il segretario regionale siciliano del Pd, Giuseppe Lupo, parlando dell'inchiesta che coinvolge il Governatore Lombardo per mafia.

EUGENIO SCALFARI ALBERTO ASOR ROSA

"A tal fine saranno convocati a breve gli organismi dirigenti siciliani con la partecipazione della segreteria nazionale", concludono.

16. NAPOLI; ARRESTATO CONSIGLIERE PROVINCIALE. INCHIESTA SU DANNEGGIAMENTO MEZZI DI ENERAMBIENTE S.P.A.
(ANSA)
- Quattro persone, tra le quali il consigliere provinciale di Napoli Dario Cigliano sono state arrestate questa mattina nell' ambito dell' inchiesta sul danneggiamento di automezzi di "Enerambiente s.p.a", incaricata della raccolta rifiuti solidi urbani. Con Dario Cigliano 41 anni, consigliere del Pdl, sono stati arrestati Antonio Cigliano, 79 anni, Corrado Cigliano, 46, e Gaetano Cipriano, 44 anni.

17. PALERMO, NON SI CHIUDE INCHIESTA SU MINISTRO ROMANO. UDIENZA DAL GIP RINVIATA AL 9 GIUGNO...
(Adnkronos)
- Resta aperta l'inchiesta a carico del ministro per l'Agricoltura Saverio Romano indagato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Il gip del Tribunale Giuliano Castiglia ha chiesto al pm che rappresenta l'accusa, Antonino Di Matteo, di produrre gli atti di un processo del 2004 denomiato 'Ghiaccio' e concluso con un'archiviazione.

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

L'indagine 'Ghiaccio' era poi stata riaperta l'anno successivo. Il gip ha deciso quindi di approfondire la posizione del ministro Romano con gli atti dell'inchiesta 'Ghiaccio' che vedeva coinvolti, tra gli altri, l'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro.

Nel corso della breve udienza il pm ha chiesto al gip di acquisire la sentenza definitiva a carico di Cuffaro che sta scontando una pena di 7 anni in carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Nella sentenza viene fatto anche il nome di Romano nelle dichiarazioni del pentito Francesco Campanella secondo cui il ministro, nel 2001, era 'a disposizione' della cosca mafiosa Villabate (Palermo). Il gip si e' riservato di decidere fissando una nuova udienza per il prossimo 9 giugno.

18. MACHIAVELLI, RENZI E LE DEDICHE AFFETTUOSE A B.
Giampiero Calapà per "il Fatto quotidiano"
- "A sinistra ‘l'unico bravo è Matteo Renzi', Silvio l'ha detto lunedì sera a Villa Gernetto, rivelando di aver ricevuto dal sindaco di Firenze il suo libro con tanto di dedica ‘molto affettuosa'. Renzi è ‘un berlusconiano', ha commentato Silvio, ‘lo dobbiamo portare a noi". Rivelazione di "Libero". Dallo staff di Matteo Renzi confermano: "Il libro è stato mandato a mezzo mondo, da Chiamparino a Veltroni". Quindi un'iniziativa quasi istituzionale? "No, assolutamente, privata.

Poi il Cavaliere ci avrà messo del suo come al solito, sull'affettuosità chiaramente". Il libro in questione, "Fuori", che il segretario del Pd Pier Luigi Bersani si è pubblicamente vantato di non voler leggere, è stato quindi inviato "a mezzo mondo". Dediche affettuose o meno, dopo il viaggio ad Arcore, un altro segnale di distensione tra il "giovane" boy scout e il principe del bunga bunga.

de magistris

19. CONI: DI ROCCO PUNTA ALLA POLTRONA DI PETRUCCI. E ATTACCA...
Da Repubblica.it
- Coni, è già iniziata la volata: nel 2013, come noto, scade il mandato di Gianni Petrucci e il Comitato olimpico italiano dovrà trovare una nuova guida. Petrucci ha fatto bene in questi anni, così come ha fatto bene (anzi, benissimo) a ricordare nei giorni scorsi i problemi immensi del ciclismo e adesso spera di lasciare con i Giochi olimpici del 2020 assegnati a Roma. Il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, che proprio Petrucci ha voluto in Giunta Coni, ci è rimasto male per le parole del presidente sul doping. Sostiene anzi con amici di essere cascato in una, perché ha intenzione di candidarsi alla presidenza del Coni.

Sicuro di poter avere l'appoggio di molte Federazioni (per oggi intanto ha convocato gli stati generali del ciclismo: e ha fatto bene, con quel che sta capitando...). Per questo Di Rocco crede che la 'trappola' dell'altro giorno sia stata organizzata, più che da Petrucci, da Raffaele Pagnozzi, anche lui candidato alla massima carica. Non solo: il n.1 del ciclismo ha detto anche in un'intervista di avere ricevuto solidarietà da Malagò, Ricci Bicci e Abete.

Di questi tre, due sicuramente non votano fra due anni e il terzo, Abete, potrebbe essere lui stesso candidato e quindi non votare certo Di Rocco. Pagnozzi aspira (legittimamente) alla presidenza del Coni, dopo tanti anni come segretario generale: un percorso già seguito in passato, ad esempio da Mario Pescante. Ma non è detto che in corsa ci siano solo Pagnozzi e Di Rocco: anche Luca Pancalli e Giancarlo Abete qualche ambizione ce l'hanno, no?. La volata è appena iniziata.ù

Matteo Brigandì

20. SONDAGGIO IPR: PDL AL 16% SORPASSO DEL CARROCCIO...
Da Repubblica.it
- Virginio Merola lotta per vincere al primo turno, "in bilico" nel nuovo sondaggio Ipr Marketing attorno al 51%. Dietro di lui il leghista Manes Bernardini si piazza secondo al 33% e Stefano Aldrovandi, civico sostenuto dal Terzo polo, resta all'8%, sotto la soglia del 12%, ottenuta da Giorgio Guazzaloca alle ultime amministrative. Tra i partiti risulta in crollo il Pdl, con un 16% che rappresenta quasi dieci punti in meno rispetto alle ultime regionali. Sorpasso del Carroccio, che sale al 16,5%. Anche le amministrative 2009 portarono al partito del premier il 15,4%, ma allora era in campo il civico Alfredo Cazzola che raccolse quasi il 10% dei voti con la sua lista civica sempre nel terreno del centro destra.



BUSINESS INTERNATIONAL - “FT”: BERLUSCONI FA LO SPAVALDO MA I SUOI PROCESSI ISOLANO L’ITALIA - IL MESSAGGIO DI DRAGHI SULLA RICAPITALIZZAZIONE HA COLPITO NEL SEGNO LE BANCHE ITALIANE, MA PASSERA E VIGNI GIÀ PENSANO A DISTRIBUIRE DIVIDEDI ALTISSIMI - “LES ECHOS”: IL MINISTRO FRANCESE AL BILANCIO PROPONE 1000 EURO DI PREMIO AI DIPENDENTI, MA GLI INDUSTRIALI RISPONDONO PICCHE - LA FRANCIA CRESCERÀ MENO DEL PREVISTO - “EL CONFIDENCIAL”: NEI PROSSIMI TRE ANNI “TELEFÓNICA SPAGNA” TAGLIERÀ 6000 POSTI DI LAVORO…

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1 - FINANCIAL TIMES
LE BANCHE ITALIANE PROGETTANO DI TORNARE AGLI ABBONDANTI DIVIDENDI DEL PERIODO PRE-CRISI
http://www.ft.com/home/europe

PARISOT

- "Le banche italiane progettano di tornare agli stessi livelli di dividendi, se non più alti, del periodo precedente alla crisi finanziaria, rovesciando la strategia di qualche mese fa. Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa San Paolo, e Antonio Vigni, il suo omologo al Monte dei Paschi di Siena, in due distinte interviste hanno dichiarato al "Financial Times" che torneranno a distribuire in dividendi la metà, se non oltre, degli utili annuali". [...]

"Non ci sono restrizioni", dice Passera, "in questo mondo incerto è importante prendere impegni sui dividendi. Saranno molto alti, superiori il 50 per cento".

IL MESSAGGIO DI DRAGHI HA COLPITO NEL SEGNO
http://www.ft.com/home/europe

- In un'intervista pubblicata sul "Financial Times" di oggi, Corrado Passera parla dell'aumento di capitale di Intesa San Paolo e delle altre grandi banche italiane. "È chiaro - scrive l'"FT" - che a decidere di ricapitalizzare ora non è stato lui, ma il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, il ministro Tremonti e la European banking authority".

"Abbiamo cambiato idea riguardo al nuovo livello di capitale considerato normale dai regolatori del mercato. Un paio di giorni dopo esserci riuniti - dice Passera - ho chiamato il presidente e gli ho detto: ho cambiato idea".

LAGARDE

BERLUSCONI FA LO SPAVALDO MA I SUOI PROCESSI ISOLANO L'ITALIA
http://www.ft.com/home/europe

"Sulla scena internazionale, i più autorevoli funzionari, in privato dicono che gli scandali di cui è protagonista Silvio Berlusconi e la sua vita privata, oltre ai suoi continui conflitti d'interesse, hanno fatto l'Italia oggetto del ridicolo e dell'irrilevanza. Vedono il governo italiano andare virtualmente avanti senza di lui, guidato da amministratori capaci come Giulio Tremonti e Franco Frattini. A Milano c'è disillusione anche tra le file dei suoi sostenitori.

I leader economici non mettono in dubbio il suo talento nell'intrattenimento, ma c'è una crescente frustrazione per il fatto che le sue battaglie legali hanno tolto le riforme economiche dalle priorità del governo".

DEUTSCHE BANK E GOLDMAN SACHS DEFERITE AL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA E ALLA SEC
http://www.ft.com/home/europe

LEONARDO FULVIA E FERRUCCIO FERRAGAMO

- La commissione permanente del senato americano che indaga sulla crisi finanziaria immobiliare e sul ruolo che in essa hanno avuto le banche, ha fornito al Dipartimento di Giustizia e alla Sec (l'equivalente Usa della nostra Consob) elementi riguardanti "Goldman Sachs" e "Deutsche Bank" che potrebbero dare avvio a dei procedimenti giudiziari.

- Sullo stesso argomento leggi anche ZERO HEDGE: http://bit.ly/dOXSsv

2 - LES ECHOS
LAGARDE RIVEDE AL RIBASSO LA CRESCITA FRANCESE: DAL 2,5 AL 2,25%
http://bit.ly/gq15UQ

- Il primo ministro francese Christine Lagarde, intervistato da "Les Echos", dice che l'economia della Francia crescerà del 2,25 per cento nel 2012, anziché del 2,5 come stimato in precedenza. Lagarde segnala una diminuzione della domanda estera di prodotti francesi e un aumento dei costi energetici.

L'inflazione per il 2011, aggiunge il ministro, sarà all'1,8 per cento, mentre nel 2012 sarà all'1,75. Il target per il deficit 2012 continua ad essere il 4,6 per cento del Pil, conclude Lagarde, confermando un target del 3 per il 2013. Quanto al debito pubblico, nel 2012 sarà l'86 per cento del Pil; nel 2013, l'85,6.

ALIERTA

IL MINISTRO FRANCESE AL BILANCIO BAROIN: "MILLE EURO DI PREMIO AI DIPENDENTI". MA GLI INDUSTRIALI SI OPPONGONO
http://bit.ly/fyQ62k

- Ieri il ministro al Bilancio francese François Baroin, sviluppando un'idea di Sarkozy, aveva evocato un premio di 1000 euro che le imprese dovrebbero versare ai propri dipendenti, distribuendo i dividendi.

Un modo per ripartire gli utili di impresa tra azionisti e lavoratori. Ma la risposta degli industriali non si è fatta attendere: oggi la presidente di Medef (l'equivalente francese di Confindustria), Laurence Parisot, ha bollato le proposte di Baroin come "incomprensibili".

3 - EL CONFIDENCIAL
NEI PROSSIMI TRE ANNI "TELEFÓNICA SPAGNA" TAGLIERÀ 6000 POSTI DI LAVORO
http://bit.ly/gVlmf1

CORRADO PASSERA

- "Telefónica Spagna", nei prossimi tre anni, prevede un taglio di dipendenti del 20 per cento. La compagnia presieduta da César Alierta, in Spagna, impiega 30mila persone. Ciò significa che la riduzione coinvolgerà circa 6000 lavoratori.

La misura rientra in un piano triennale di riduzione dei costi. Nel 2010, tuttavia, "Telefónica" ha registrato un utile netto di 10mila 167 milioni di euro, il 30,8 per cento in più del 2009. Un risultato su cui pesa anche l'acquisizione della compagnia brasiliana "Vivo".

berlusconi-draghi

4 - THE NEW YORK TIMES
GLENCORE ANNUNCIA IPO DA 12,1 MILIARDI DI DOLLARI A LONDRA ED HONG KONG
http://dealbook.nytimes.com/

- "Glencore" ha finalmente ufficializzato la sua quotazione sulle borse di Londra ed Hong Kong. Il gigante delle materie prime punta a raccogliere 12,1 miliardi di dollari.

 

1- OLTRE AI GUAI DI FAMIGLIA, LA CORSA DI \"PALLENZONA\" HA UN OSTACOLO: DIETER RAMPL IL PRESIDENTE DI UNICREDIT SI è RINGALLUZZITO DA QUANDO L’AD GHIZZONI (SCELTO DA LUI) PENDE DALLE SUE LABBRA, E A RAMPL NON FA PER NIENTE PIACERE VEDERE A SETTEMBRE UN PALENZONA TRONEGGIANTE SULLA POLTRONA DI PRESIDENTE DI MEDIOBANCA, DI CUI UNICREDIT È LA PRIMA AZIONISTA, COL SORRISO DEL NUOVO GERONZONE 2- LATTE AVVELENATO PER LUIGINO ABETE: SARÀ DURA UNIRE AL POOL DI BANCHE ITALIANE SALVA-PARMALAT ANCHE LA BNL-PARIBAS, COME VUOLE CDP BASSANINI, PERCHÉ VEDREBBE CONTRASTARE I FRANCESI DELLA LACTALIS DA PARTE DI ALTRI FRANCESI 3- DRAGHI PARLA A TORINO PERCHE’ BCE-FRANCOFORTE INTENDA: GOLDMAN SACHS CHI? 4- NUOVA MAGIA DI POTERE DI BERNABÈ: CAMBIO POLTRONA MA IL RISULTATO NON CAMBIA

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1 - LATTE AVVELENATO PER LUIGINO ABETE
Luigino Abete ha ripreso a sudare.

Le ragioni del fenomeno che lo fa gocciolare dalla fronte alla camicia sono molteplici, ma a renderlo particolarmente agitato è soprattutto l'idea che gli anni passano senza dargli le soddisfazioni che ritiene legittime.

LUIGI ABETE

Domenica ha compito 64 anni e di sicuro avrà celebrato il compleanno con la compagna Desirè e l'amico Franco Bassanini, il politico Pd milanese che è riuscito a piazzarsi nel 2008 al vertice della Cassa Depositi e Prestiti, la macchina di guerra e di soldi controllata da Giulietto Tremonti.

È probabile che i due abbiano analizzato il quadro politico e le partite che si stanno giocando in questo momento nel mondo della finanza e dell'economia. Luigino continua a chiedersi dove potrà arrivare lo sgomitamento dell'amico di merenda Luchino di Montezemolo al quale poche settimane fa ha ricordato con un certo scetticismo che i partiti ci sono già e non è il caso di scendere in campo per costruirne un altro.

FRANCO BASSANINI GIUSTINA DESTRO

Il legame tra i due rimane comunque sempre forte perché insieme a Dieguito Della Valle, rappresentano quella lobby-continua di giovani-anziani che ha in animo di ribaltare gli assetti di potere. Un occhio dell'ex-tipografo romano è sempre attento alle vicende romane ed è al corrente dell'incontro che si è svolto oggi alle 12 tra la Marcegaglia e Aurelio Regina.

La presidente di Confindustria si recherà nella sede dell'Unione Industriali di via Noale per incontrare l'uomo che dopo la disastrosa kermesse nel parco giochi di Valmontone è stato definito "Gattobaleno", e insieme metteranno a punto i lavori delle sessioni dell'Assise di Bergamo che si terrà nei primi giorni di maggio.

GIULIETTO TREMONTI CON BOTTA DI SONNO_1

Il presidente di BNL è impegnato da tempo a tirare la volata all'imprenditore del "Sigaro Toscano" Regina, ma è consapevole che il personaggio non ha ancora la statura per conquistare la poltrona di viale dell'Astronomia e battere le truppe confindustriali del Nord-Est.

Non è però questa la ragione principale che lo fa sudare quanto piuttosto il pressing che l'amico Bassanini gli ha fatto tra domenica e lunedì a proposito della vicenda Parmalat. Dopo il fallimento della cordata italiana vagheggiata da Corradino Passera con l'amico Montezemolo, la Cassa Depositi e Prestiti di Bassanini non ha alcuna voglia di gestire da sola la guerra con i francesi di Lactalis che hanno comprato il 29,5% della società di Collecchio.

Bassanini e l'amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini stanno trovando resistenze enormi da parte di Granarolo, l'unico gruppo industriale di Bologna che dopo la fuga dei piemontesi Ferrero sembrava interessato a mettere sul piatto qualche centinaio di milioni. E in una riunione che si è tenuta ieri pomeriggio, la Granarolo ha dimostrato una grande freddezza pari a quella di Unicredit e Mediobanca.

della valle montezemolo funerali pininfarina lap

In questo quadro, che si dovrebbe chiarire oggi in un'altra riunione alla quale parteciperà in conference call anche Piergiorgio Peluso (impegnato a Boston con lo zio Tom per l'acquisto della Roma), arriva la notizia che al pool delle banche potrebbe unirsi la BNL di Luigino Abete.

È questa la ragione che fa sudare terribilmente il presidente dell'Istituto di via Veneto perché, come tutti sanno, BNL nel 2006 è stata comprata dai francesi del Gruppo Paribas. La situazione ha quindi dei risvolti paradossali perché vedrebbe contrastare i francesi di Lactalis da parte di altri francesi.

Per Luigino, che ogni domenica prende il caffè a villa Borghese con l'amico Bassanini, la guerra del latte tra Italia e Francia è un dilemma davvero imbarazzante.

2 - DRAGI PARLA A TORINO PERCHE' FRANCOFORTE INTENDA
Anche Mario Draghi, un uomo che nasconde le emozioni meglio di una statua, è rimasto sorpreso davanti alla lunga fila di torinesi che ieri pomeriggio alle 15 lo hanno atteso davanti al Teatro Carignano.

L'invito a tenere una lectio magistralis gli era stato formulato dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsky che ogni due anni organizza la "Biennale Democrazia", e ad aspettarlo c'era il gotha della città guidato dagli esponenti della Compagnia San Paolo, uno dei principali sponsor dell'iniziativa. Nelle prime file si sono sistemati il sindaco Chiamparino, Angelo Benessia, Luciana Litizzetto ed Evelina Christillin, la signora che ha determinato le fortune del gentiluomo di campagna Galateri di Genola.

EMMA MARCEGAGLIA

Qualcuno avrebbe dovuto avvisare Draghi di una presenza così massiccia in modo da mettere un po' di calore dentro le 15 pagine del suo intervento che ha letto con la solita voce atona. Si sa che i torinesi sono freddi e cortesi; non si eccitano nemmeno quando Marpionne li lascia con il culo per terra, e gli unici brividi li provano per i Giandujotti e le sorti della Juventus. Quando però il Governatore leggendo la sua lectio su "Globalizzazione e politiche economiche" è arrivato alla pagina 14, la Christillin e il pubblico distribuito nei palchi hanno rizzato le orecchie.

È stato il momento in cui Draghi ha parlato del rischio di un deficit democratico provocato "dall'affermazione di un'opaca tecnocrazia globale, formata da regolatori non eletti", e ha aggiunto citazioni di Hobbes e Max Weber sulla necessità di introdurre regole contro chi pretende il monopolio dell'uso legittimo della forza.

Per chi ha sentito Draghi in questi anni queste parole non sono di poco conto poiché mai fino ad ora il Governatore aveva preso di petto il rischio di "un'opaca tecnocrazia globale". Alla platea più raffinata questa è parsa una presa di distanza netta e definitiva dall'accusa che da tempo è stata messa sulle spalle di Draghi di essere un tecnocrate, anzi il tecnocrate di Goldman Sachs.

È chiaro che il Governatore ha parlato a Torino ma aveva già la testa a Francoforte.

AURELIO REGINA

3 - "PALLENZONA" HA UN PROBLEMA CHE SI CHIAMA RAMPL
C'è un uomo che gira tra Milano e Roma con l'aria dimessa.

È Fabrizio Palenzona, per gli amici "Pallenzona", l'ex-camionista di Novi Ligure che grazie alla politica è entrato nei salotti più importanti della finanza. Molti hanno notato il silenzio in cui si è chiuso dopo le nomine del "fortunato" Galateri alla presidenza di Generali e al termine dell'ultimo consiglio di amministrazione di Mediobanca.

Qualcuno pensa che a chiudere la bocca del vicepresidente di Unicredit siano i guai familiari provocati dall'arresto di Roberto Mercuri a seguito dell'indagine della Procura di Crotone su una truffa legata ai finanziamenti europei.

È pur vero che questo Mercuri non è soltanto l'assistente di Palenzona ma anche il marito di sua figlia, ma in realtà l'ex-camionista vede allontanarsi la prospettiva di mettere i suoi possenti glutei su una poltrona importante. Alle Generali si sa come è andata e in Unicredit si è ringalluzzito di colpo quel Dieter Rampl che negli ultimi tempi sembrava aver scelto un ruolo ornamentale. L'austro-tedesco è fortissimo da quando l'amministratore delegato Ghizzoni pende dalle sue labbra, essendo stato scelto da lui e non dal "camionista" di Tortona.

Aurelio Regina

E a Rampl non fa per niente piacere vedere a settembre un Palenzona troneggiante sulla poltrona di presidente di Mediobanca, di cui Unicredit è la prima azionista, col sorriso del nuovo Geronzi. Troppo potere. Troppa visibilità. Troppa ombra. Per Rampl.

A nulla è servita l'intervista concessa poche settimane fa al "Corriere della Sera" in cui Palenzona tracciava per Unicredit il profilo "di una banca di sistema" in grado di competere alla pari con IntesaSanPaolo e Corradino Passera.

Così oggi gli sembra inopportuno esporsi su un possibile aumento di capitale di Unicredit per rispondere alle sollecitazioni di Draghi che vuole irrobustire il patrimonio delle banche. Adesso il povero (si fa per dire) Palenzona è alle prese con problemi minori quale il braccio di ferro tra Aeroporti di Roma di cui è presidente e l'Enac sul tema delle tariffe aeroportuali.

GORNO TEMPINI

Domani l'ex-camionista incontrerà quello che resta di Gianni Letta per sciogliere questo nodo, ma dovrà parcheggiare il camion delle sue ambizioni davanti a Palazzo Chigi in attesa dell'autunno quando si scatenerà la battaglia nel patto di sindacato che governa Mediobanca.

Sarà quello il momento in cui a costo di passare per il "nuovo Geronzi" affonderà il coltello in nome di quel sistema di relazioni costruito per decenni, ma che nell'ultima settimana gli è servito ben poco. Rampl permettendo.

4 - L'ULTIMA MAGIA DI POTERE DI BEBÈ BERNABÈ
È bella la fotografia del "Sole 24 Ore" dove si vede Franchino Bernabè che entra in ascensore insieme al nuovo amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, e saluta con la manina.

Piergiorgio Peluso

Da ieri le redini dell'azienda sono in mano a questi due uomini, ma i giornali opportunamente ispirati tengono a sottolineare che quelli di Bernabè saranno superpoteri. La terminologia fa ricordare i fumetti dei Supereroi che piacciono tanto ai bambini, ma nella vicenda Telecom bisogna ricorrere a queste forzature per spiegare che Franchino non è stato spiumato e manterrà superdeleghe con supercompensi.

Fuori dai giochi rimane Luca Luciani, il biondo manager di Copacabana che per adesso resta amministratore delegato di Tim Brasil in attesa che la giustizia faccia il suo corso nelle indagini sulle Sim fasulle.

MARIO DRAGHI

Per il giovane Napoletone è un colpo durissimo che non viene bilanciato dalla nomina a vicepresidente di Aldo Minucci; costui è un personaggio abbastanza anonimo che viene da Trieste dove occupa la carica di vicedirettore delle Generali. Dopo la laurea all'università locale nel 1970 è entrato nel palazzo del Leone dove ha sviluppato la sua carriera professionale. Sarà lui a prendere il posto del conte Galateri di Genola alla presidenza di Telco, la scatola che controlla TelecomItalia, ma il suo profilo non potrà far dimenticare i successi del povero Luciani che con le performances in Brasile ha salvato l'ultimo bilancio dell'azienda.

5 - PARISI SEMBRA AVER VINTO LA BATTAGLIA PER CREARE DENTRO CONFINDUSTRIA UNA NUOVA LOBBY DELLE TELECOMUNICAZIONI E DELL'INFORMATICA
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che Stefano Parisi sembra aver vinto la battaglia per creare dentro Confindustria una nuova lobby delle telecomunicazioni e dell'informatica.

Luciana Littizzetto

Nel corso di una riunione molto accesa che si è svolta ieri mattina nella sede di Confindustria Servizi in via Barberini, i grandi player come Cisco, Telecom, Accenture e Microsoft hanno deciso di aggregarsi ad Asstel, la nuova associazione che Parisi vuole creare per contare di più dentro Confindustria e nelle politiche del settore".

 

LA LINGERIE BURLESQUE BY DITA VON TEESE - SHAKIRA SCIPPATA IN MESSICO DURANTE UN CONCERTO – BEYONCÈ LOOK: IERI REGINA, OGGI SGUALDRINA - LE DUE BONONE DI “MAD MED”: CHI E’ PIU SEXY? - SEXY PUBBLICITà - “GAGAVISION” FOREVER – J.LO E I PIÙ BELLI SECONDO “PEOPLE” – IRINA SHAYK NUDA PER UNA BUONA CAUSA – KOBE BRYANT: UN OMOFOBICO NEI LAKERS –– KIRSTEN DUNST SENZA VELI PER IL “DOGMATICO” VON TRIER - CATHERINE ZETA JONES IN OSPEDALE (DEPRESSA), MICHAEL DOUGLAS IN TRIBUNALE (CITATO DALLA EX MOGLIE)…

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1. VIDEO: SHAKIRA SCIPPATA IN MESSICO...
Perez Hilton

Nel video potete vedere come durante un concerto Monterrey, in Messico, Shakira subisca uno scippo mentre cammina fra la folla! Che coraggio messicani! La perfetta show girl, nonostante lo shock, continua a cantare...non sarà stato molto costoso!
Guarda il video qui: http://bit.ly/hvEcfI

SHAKIRA

2. WEB-EPISODIO PAZZESCO DI "GAGAVISION"...
Perez Hilton

Ecco il secondo episodio della serie web "Gaga Vision", in cui possiamo vedere come vive veramente Lady Gaga. Come mai c'era un pezzo di pizza nella doccia?...
Guarda il video qui: http://bit.ly/dIqLVn

PUBBLICITA' SEXY

3. UN'ALTRA CLASSIFICA: I 6 SPOT PIU' PICCANTI...
The Smoking Jacket

The Smoking Jacket promette di portarvi il meglio del sexy...con questi 6 nuovi spot molto piccanti. Siete pronti?...
Guarda i video qui: http://bit.ly/hpIAKt

EVA LONGORIA

4. LE DIECI PERSONE PIU' BELLE SECONDO "PEOPLE"...
Have U Heard

Jennifer Lopez avrà anche vinto il primo posto della classifica delle dieci persone più belle per "people" Magazine, ma chi cono gli altri nove? Eva Longoria s'è piazzata al secondo posto, seguita da Ryan Reynolds, Reese Witherspoon, Jennifer Lawrence e Sandra Bullock.
Vuoi vedere la lista completa? Clicca qui: http://bit.ly/hMWhjt

CHRISTINA HENDRICKS

5. LE DUE BONONE DI "MAD MEN" SI SPOGLIANO: CHI E' PIU' SEXY?
Hollywood Life http://bit.ly/gmA5PN

Christina Hendrick, la roscia curvosa di "Mad Men" ha sorpreso il pubblico a Broadway mostrandosi in biancheria intima; intanto a Los Angeles January Jones, la bella bionda della serie, si è presentata alla partita dei Lakers in maglietta e stivali altissimi, senza pantaloni. Hollywood Life ha messo a confronto le due donne per vedere quale delle due sia più sexy...
Giudica anche tu, guarda le foto in gallerie...

JANUARY JONES

6. IRINA SHAYK DI NUOVO NUDA! MA PER BENEFICENZA...
Coco Perez http://bit.ly/fRZnat

La Irina Shayk è l'ultima celebrità a spogliarsi per la campagna di Marc Jacobs, "Protect the Skin You're In". La maglietta che mostra il bel corpicino di Irina è adesso in vendita nei negozi di Marc Jacobs per 35 dollari. I proventi andranno al gruppo Interdisciplinary Melanoma Cooperative della facoltà di medicina dell'Università di New York.

IRINA SHAYK PER MARC JACOBS

7. L'EMPIRE STATE BUILDING VITTIMA DEI FULMINI...
Gawker

Dicono che un fulmine non colpisca mai due volte lo stesso punto...ma se sei altissimo e fatto di metallo forse non è da escludere. Durante una tempesta di fulmini a New York City una telecamera ha ripreso come l'Empire State Building sia stato colpito ben tre volte!
Guarda il video qui: http://gaw.kr/dOR6sn

KOBE BRYANT

8. KOBE BRYANT E LA MULTONA (100.000 DOLLARI!!!) PER L'INSULTO OMOFOBICO...
Gawker

E' bastato che l'arbitro gli fischiasse un fallo perché Kobe Bryant perdesse talmente le staffe da piazzare una bella sequenza di offese. il giocatore di basket l'ha insultato, tra le altre cose, dicendo "frocio di m...". Adesso dovrà non solo subire le critiche per quel commento apertamente omofobico, ma dovrà anche pagare una salatissima multa di 100.000 dollari. Certo, considerando che il suo stipendio è di 25 milioni di dollari all'anno, per Kobe la maximulta sarà come un buffetto sulla mano!
Guarda il video dell'incidente qui: http://gaw.kr/dYUTZ7

CAST DI WOODY ALLEN

9. IL CAST COMPLETO DEL NUOVO FILM DI WOODY ALLEN...
Perez Hilton http://bit.ly/ieDxPj

Nel nuovo film di Woody Allen, che si girerà a Roma, reciteranno non solo Alec Baldwin e Penelope Cruz, ma anche i giovani Ellen Page e Jesse Eisenberg (del "Social Network").

10. IL FILM DI GUS VAN SANT, "RESTLESS", APRIRA' LA SEZIONE "UN CERTAIN REGARD" A CANNES...
The Hollywood Reporter http://bit.ly/gfPvW2

Ieri e' stato annunciato che il film di Gus Van Sant, "Restless", aprirà la selezione "Un Certain Regard" al festival di Cannes. Nel film recitano Mia Wasikowska e Henry Hopper.

11. LE PUZZOLE SONO I NUOVI CANI...
Teddy Hilton http://bit.ly/eLjZ8p

Addio mini cani, sono arrivate le puzzole domestiche, e sono l'ultima moda negli USA. Almeno 2.000 puzzole vengono accudite come animali domestici.

DITA VON TEESE

12. LA SEXY STAR DEL BURLESQUE, DITA VON TEESE, LANCIA UNA LINEA DI BIANCHERIA INTIMA...
Coco Perez http://bit.ly/hyqSNv

Preparatevi per la linea di biancheri a intima sexy della quintessenza della lussuria: Dita Von Teese, la più famosa ballerina del Burlesque al mondo. La diva collaborerà con la marca "Lime Door Brands". La distribuzione dei prodotti partirà dall'Australia e poi arriverà nel resto del mondo.

CATHERINE ZETA JONES

13. CATHERINE ZETA JONE IN OSPEDALE, MICHAEL DOUGLAS CITATO DALLA SUA EX MOGLIE ...
Gawker http://gaw.kr/hPpYMk

Catherine Zeta Jones è stata ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo esser stata considerata affetta da disturbo bipolare. Il suo portavoce ha dichiarato che dopo lo stress della lunga battaglia per battere il cancro del marito, Michael Douglas, Catherine ha preferito curarsi per un rapido recupero. L'attrice comincerà a lavorare ai suoi prossimi due film già in questa settimana.

MICHAEL E DIANDRA DOUGLAS

Perez Hilton http://bit.ly/frckUr
Il divorzio fra Michael Douglas e la sua ex moglie, Diandra Douglas, non è stato facilissimo, e continua a non esserlo. La donna ha riportato in tribunale l'ex marito perché pensa che le spetti una parte dei soldi che lui ha guadagnato nel film "Wasll Street 2", nonostante i due si siano lasciati molto tempo fa e il giudice avesse già stabilito che alla donna spettasse parte del guadagno solo dei film girati durante il loro matrimonio.

BEYONCE'

14. IERI REGINA, OGGI SGUALDRINA: UN ALTRO GIORNO, UN ALTRO LOOK PER BEYONCE'...
Just Jared http://bit.ly/h1Grv1

Ecco... la nuova foto di Beyoncé dal terzo giorno di lavoro sul set del suo nuovo video. Devo dire che sta meglio così, che con quel costume di ieri stile regina "Quinto Elemento"...

15. KE$HA E ROCKER IGGY POP: CAMPAGNA CONTRO IL MASSACRO DI FOCHE ...
Rolling Stone http://bit.ly/eN3BCs

La stella pop, Ke$ha, e il leggendario rocker, Iggy Pop, si sono uniti per le foche in Canada. I due hanno unito le loro forze con la PETA per lanciare una campagna pubblicitaria globale contro la violenza verso le foche, uccise per il loro pelo morbidissimo. Fa rabbrividire...

IGGY POP E KESHA

16. COACHELLA MUSIC FESTIVAL STA ARRIVANDO....
Rolling Stone http://bit.ly/gZrkiA

Il festival di Musica Coachella Valley avverrà questo weekend. I fan non soltanto potranno vedere le loro band preferite ma l'architetto Muti Randolph, con il suo team ha organizzato varie installazioni audio visuali. Il programma è stato organizzato attraverso il Creator's Project, un programma organizzato da Intel e Vice, che connette i gruppi musicali con la tecnologia più innovativa. Al Coachella ci saranno i Kings of Leon, Cee Lo Green, Chemical Brithwers, Kanye West, The Strokes, i Scissor Sisters e molti altri.

PIKAMICIO

17. GUARDA..UN PIKA-MICIO...
Teddy Hilton http://bit.ly/gQmaLj

Troppo tenero!! Questo è un Pokemon che non cambieremmo mai con nessun altro! L'unico problema? Nessuno ha raccontato al proprietario che i Pokemon non vanno più di moda!

18. KIRSTEN DUNST E' COMPLETAMENTE NUDA NEL NUOVO APOCALITTICO FILM DI LARS VON TRIER...
MR. SKIN http://bit.ly/f6TsD1

Nel nuovo film "Melancholia", di Lars Von Trier, Kirten Dunst si denuda completamente, Certo che in America c'e ben poca ritrosia a spogliarsi...
Vuoi vedere il trailer? Clicca qui: http://bit.ly/eIJHsQ

KIRSTEN DUNST

19. UNA DONNA MUTILA IL GATTO DI FAMIGLIA PER INDOSSARE IL SUO SANGUE AL CONCERTO DI LADY GAGA...
Gawker http://gaw.kr/gltkGO

Angelina Barnes, una donna di venti anni, ha mutilato e ucciso il gatto di famiglia per usare il suo sangue come decorazione per il suo ‘look' in vista del concerto di Lady Gaga. Proprio un ‘piccolo mostro'! La ragazza però non è andata al concerto a Miami: è stata portata direttamente in un ospedale psichiatrico.

 

È GIUNTA L’ORA DEI FASCIOCOMUNISTI - L’INCARFAGNATO BOCCHINO UFFICIALIZZA LO SBARCO NEL CENTROSINISTRA DI FLI: IN CASO DI BALLOTTAGGIO A NAPOLI E A MILANO, APPOGGERÀ LA SINISTRA - “LETTIERI È IL CANDIDATO DI COSENTINO E SOTTO LA MADUNINA SI CELEBRA LA PERSONALIZZAZIONE DELLA CAMPAGNA POLITICA DI BERLUSCONI” - CHI SA COME LA PRENDERANNO URSO E RONCHI: LA PASQUA SI AVVICINA, LE \"COLOMBE\" FINIRANNO PER ESSERE DIVORATE DAI FALCHETTI O RESTERANNO SULLO STOMACO A FINI E BOCCHINO?...

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Carlo Tarallo per Dagospia

ITALO BOCCHINO

Il terzo polo? Si butta a sinistra: Italo Bocchino, vicepresidente nazionale di Fli, ufficializza la scelta dei centristi per le prossime amministrative. "La rottura con il Pdl e Berlusconi vuol dire che non si puo' votare con il Pdl e con Berlusconi. Ma questa decisione, in ogni caso, sara' presa prima degli eventuali ballottaggi: le scelte prevedono delle ragioni politiche.

Giovanni Lettieri

Il lavoro fatto dal Pdl a Milano e Napoli non alimenta nessuna convergenza per le elezioni amministrative - spiega Bocchino in diretta ospite di Omnibus su La7 - e i sondaggi dicono che le elezioni si concluderanno al primo turno in due delle quattro grandi citta' coinvolte in questa tornata elettorale: Torino e Bologna. A Milano e Napoli sicuramente no. A Milano l'ultima volta la Moratti ha vinto con il 51% dei consensi prendendo i voti nostri e dell'Udc. Ora non li ha".

fini-berlusconi

Ballottaggio in vista all'ombra del Duomo e del Vesuvio, e questa non è una notizia. La novità invece è che il terzo polo al ballottaggio non appoggerà né Lettieri né la Moratti: "Questa decisione sarà presa prima degli eventuali ballottaggi - aggiunge Bocchino - e le scelte prevedono delle ragioni politiche. In ogni caso due elementi non alimentano la nostra convergenza: uno e' la personalizzazione della campagna politica di Berlusconi a Milano, dove sarà capolista. L'altro e' che a Napoli il candidato del Pdl è il candidato di Cosentino. Il lavoro fatto dal Pdl a Milano e Napoli, quindi, non alimenta nessuna convergenza"

ADOLFO URSO

E sullo smontezemolato: 'Montezemolo e' un personaggio che viene dalla societa' civile e i personaggi che provengono dalla societa' civile possono portare una ventata di freschezza e novita' a questo Paese. Se scende in campo, lo fa per sparigliare i giochi. Se siamo interessati? Nel caso ci fosse un soggetto forte che fa parte della societa' civile e che scende in campo si', siamo interessati'.

 

IL BUNGA BUNGA DEL BIGNÈ - LE DUE MISS CHE HANNO RACCONTATO I DETTAGLI EROTICI DELLA FESTA DI ARCORE, ERANO I “BIGNȔ CHE DOVEVANO TOGLIERE LA “FIDANZATINA” ROBERTA BONASIA DALLA TESTA (E DALLA POMPETTA) DEL BANANA INFOJATO - PER EMILIO FEDE, ROBERTA ERA “UNA STRONZA DI MERDA CHE AVEVA PRESO POSSESSO DI TUTTO” - MA IL DIRETTORE DEL TG4 QUERELA LE DUE TEMPESTIVE TESTIMONI: “NON HO MAI TOCCATO NESSUNO IN VITA MIA, E ORA HO UNA NIPOTE CHE VEDE IL NONNO INDICATO COME UNO CHE FA IL MERCATO DELLA PROSTITUZIONE”…

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1 - "QUESTI BIGNÈ DOMANI A ARCORE E SILVIO DIMENTICHERÀ LA BONASIA" -
I PM: COSÌ FUNZIONAVA LA PREPARAZIONE DEL BUNGA BUNGA...
Piero Colaprico e Emilio Randacio per "la Repubblica"

Ambra Battilana

Esiste, sostengono i pubblici ministeri, uno «schema» collaudato: seleziona le ragazze e le porta alle feste a luci rosse organizzate a beneficio del premier Silvio Berlusconi, l´«utilizzatore finale» di show girl e prostitute. Le clamorose testimonianze di Ambra Battilana e Chiara Danese, pubblicate ieri da Repubblica, lo confermano.

Questi i fatti. La sera del 22 agosto scorso ad Arcore, insieme con Berlusconi, c´erano sedici ospiti. Oltre al direttore del Tg4, Emilio Fede, e al consigliere regionale del Pdl, Giorgio Puricelli, ci sono ben quattordici ragazze. Gli investigatori, scrupolosamente, annotano come «sembrerebbe che alcune persone abbiano trascorso la notte all´interno della villa. Si tratta di nove ragazze. Lisa Barizonte, Iris Berardi, Roberta Bonasia, le gemelle Imma ed Eleonora De Vivo, Marystell Polanco, Nicole Minetti, Ioana Visan e l´ultima che identificano come «tale «Marisiel»». Ci sono però tre telefonini che si allontano da Arcore alle 3.31. A chi appartengono? A Fede, Ambra e Chiara. Quindi, è evidente che le due diciottenni «non ci stanno» (come avevano detto) e vanno via: accompagnate da chi le ha portate ad Arcore.

Ambra Battilana e Chiara Danese Bunga Bunga con B Nonleggerlo

Ma «come» le ha portate Fede? E perché? È sufficiente scorrere i faldoni raccolti dalla procura per rendersi conto - a dispetto della controffensiva berlusconiana - come funziona il meccanismo. C´è un «dietro le quinte» per abbindolare le due ragazze, che sognavano di entrare nel mondo dello spettacolo, ma si sono ritrovate, come dicono, «in fatti più grandi di noi». Si mette in moto, questo congegno, il 21 agosto, quando l´agente dei divi Lele Mora, considerato l´arruolatore, e il giornalista Mediaset, nel ruolo di selezionatore, scambiano qualche opinione su Daniele Salemi, manager delle due ragazze. E Fede dice: «È arrivato con queste due splendide, Chiara e Ambra, mamma mia ragazzi, che belle!». Dunque, non c´è alternativa: «Bisogna portare ad Arcore quel bignè domani sera».

Ambra Battilana

E il giorno dopo, giorno di bunga bunga, alle 17 e 29 il direttore del Tg4 richiama Mora e lo allerta: «Ho parlato con lui (Berlusconi) oggi pomeriggio alle tre e mezza... È stanco e incazzato per ´sta storia di Bossi e Casini, poi ha detto che andava alla partita», la finale a San Siro del trofeo Luigi Berlusconi. «Silvio aveva capito che conoscevo delle ragazze, dice: "Portale". Sono quelle due belle che mi hanno presentato ieri sera», queste Ambra e Chiara che Fede ha già ricevuto a Milano 2. Si è offerto di dare loro ripetizioni di televisione a casa sua, le ha «provinate» nel giardino di un costoso ristorante-albergo. E perché ci tiene, a Chiara e Ambra?

Chiara Danese

Per controbilanciare la «fidanzatina» del premier, Roberta Bonasia: «Ha preso già troppo possesso, pretende tutto». Mora concorda: «Ho capito, cambiamo, eh?». Impresa difficile, lo stesso Fede ne è conscio: quella ragazza che si traveste da porno-infermiera, che è miss Torino 2010, «non gliela togli, perché lui (Berlusconi) è preso». Alle 17,56 Mora contatta il manager Salemi, mentre le due partecipano alle selezioni di miss Piemonte, e poco dopo è lo stesso Fede a farsi sotto, chiama il manager, si fa passare Ambra e rilancia: «Tanto stasera forse ceniamo insieme, no?». Fa il simpatico: «Beh, ieri ci siamo divertiti, poi, alla fine». E a Chiara, la più impacciata delle due, domanda: «Allora, abbiamo imparato a parlare?».

Chiara Danese

Le ragazze finiscono la gara, sono stremate, alle 22.12 Fede viene informato dalla stessa Ambra di aver vinto il titolo di miss Piemonte. «Eh, non avevo dubbi - si congratula - e stasera festeggiamo». I festeggiamenti ad Arcore diventano «un incubo»: balzellette zozze, gira la statuetta del Priapo, si succedono spogliarelli, toccamenti, tutto è talmente «sconcio» che Ambra e Chiara decidono di fuggir via.

Eppure, a qualche cosa sono servite. Il 23 agosto Fede ragguaglia Mora sullo svolgimento della serata: «Abbiamo fatto un po´ tardino... abbiamo spazzato via come era prevedibile spero quella Roberta (Bonasia), che è una stronza di merda... quando ha visto queste due (Ambra e Chiara) è impallidita... Bene, è arrivato lui, non l´ha più cagata per tutta la serata, perché guardava queste, capito?».

Berlusconi Fede

Ragazze come pasticcini, come numeri, come «cose». Ragazze semplici. Ambra, che vive a Torino in una casa popolare all´ex villaggio olimpico, ancora a settembre, spinta dal manager, cerca al telefono Emilio Fede. Vuole comunque ringraziarlo.

Sul Tg4 è stato messo in onda un servizio su Miss Italia: «È un onore sapere che mi sostiene», dice Ambra. E perché Fede la sostiene? «Sappiamo - le invia un sms il manager Salemi - che uno dei venti uomini più potenti del mondo ti muore dietro e ti ha pensato tutta la sera. Come ti senti...». Chissà, davvero, come ci si sente.


2 - "MAI TOCCATO NESSUNO IN VITA MIA QUELLE DUE SI SONO INVENTATE TUTTO"
Carlo Brambilla per "la Repubblica"

«Tutto falso al 110 per cento. Tutto inventato. Nessuna statuetta di Priapo, nessun palpeggiamento, nessuna nudità. Nessuna promessa di diventare meteorina... Ma vi pare possibile che io faccia cose del genere? E´ vergognoso. Naturalmente ho querelato per calunnia le due ragazze. Mi pongo però una domanda, alla quale ognuno può dare la risposta che crede: come è possibile che dopo 5 mesi due persone decidano di presentarsi ai giudici per una dichiarazione spontanea, lo facciano di lunedì, alla vigilia del voto sul processo breve e lo facciano rivolgendosi a un avvocato donna, deputato dell´Italia dei Valori»?

lele mora

Emilio Fede, tirato direttamente in ballo da Ambra Battilana e Chiara Danese, nel loro racconto sui bunga-bunga e le notti da incubo ad Arcore, sceglie la linea difensiva dell´indignazione. E nega assolutamente tutto.

Direttore ma le due ragazze erano presenti o no alla cena di Arcore?
«Che fossero presenti alla cena non è falso. Anche se di loro mi ricordo molto vagamente. Ma sono arrivate con quello, come si chiama, Daniele Salemi, amico di Lele Mora».

Poi lei poi le ha riaccompagnate in auto a Milano, fino a piazzale Loreto, come raccontano loro?
«Sì ho dato loro un passaggio fino a piazzale Loreto, dove ho l´abitudine di andare all´edicola di notte perché trovo le prime copie dei quotidiani. Però non è che mi ricordi esattamente. Anzi forse mi confondo. Adesso che ci penso meglio le due ragazze sono andate via con quello, come si chiama? Salemi. Le ho salutate nel cortile di Arcore e sono andato via per conto mio».

roberta bonasia miss torino 2010-01

E la statuetta col grande pene che viene fatto baciare alle ragazze?
«Mi fa ridere. Non l´ho mai vista. In ogni caso non sarebbe stato sicuramente un reato».

I palpeggiamenti vari?
«Non ho mai toccato nessuno in vita mia».

Emilio Fede con la Olgettina Marysthell Garcia Polanco nel 2007

Lei non ha mai conosciuto queste due ragazze prima della cena di Arcore? Non si è dato da fare in nessun modo per presentarle a Berlusconi?
«Può essere che le abbia incontrate una sera a cena da Giannino. Si incontrano tante persone. Mi ricordo vagamente. Mi ricordo che questo Daniele Salemi lo avevo incontrato un paio di volte».

E la minaccia di non diventare meteorine se le ragazze fossero andate via prima?
«Questa è una cosa vergognosa. E´ gettare discredito su una testata. Le meteorine che lavorano qui lo fanno una da sette anni e l´altra da quattro. Non sono mai state cambiate. E poi me lo lasci dire, il vero dramma in questa vicenda è per la mia famiglia. Ho una nipote che vede il nonno indicato come uno che fa il mercato della prostituzione. Come si può pensare»?

 

NESSUNO TOCCHI GIANBOCCHINO - IL PD (IN CERCA DI SPONDE ANTI-BANANA) COSTRINGE ROBERTO GIACHETTI A RIMANGIARSI L’ATTACCO A FINI, (“LEI È IL PEGGIORE PRESIDENTE DELLA CAMERA NEI CONFRONTI DELL’OPPOSIZIONE”) - PIERFURBY, DURANTE LA SEDUTA, INTERVIENE PER DIFENDERE IL SUO SOCIO DI MINORANZA NEL TERZO POLO - CON IL PDL CHE NE CHIEDE LE DIMISSIONI, LE STRIGLIATE DEL QUIRINALE (CHE CHIEDE TERZIETÀ) E FUTURO E LIBERTÀ GIÀ AL PASSATO PROSSIMO, GIANFRY È ALLE CORDE - MA NON HA BATTUTO CIGLIO PER L’ACCUSA DI GIACHETTI: GLI È UTILE PER NON PASSARE PER IL ‘PRESIDENTE DELLA SINISTRA’…

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Da "il Giornale"

GIANFRANCO FINI

Nella giornata dei paradossi succede di tutto. Persino - ed è la prima volta da un anno, da quando si consumò la rottura dentro il centrodestra - che Gianfranco Fini venga applaudito dai banchi del Pdl. Gli stessi da cui contro si levavano solo pochi giorni fa salve di fischi ( e volavano anche giornali), ieri battevano le mani in solidarietà col presidente della Camera, attaccato dal Pd Roberto Giachetti e poi difeso da Casini per la sua gestione dell'aula.

Giachetti Roberto

E poi succede che il Pd blocchi le critiche di Giachetti, mandando in campo addirittura il segretario Bersani per assicurare che il parlamentare Pd «ha esagerato un po'», e che non si può certo dare un «giudizio globale» negativo sulla presidenza Fini. Con il vice capogruppo Michele Ventura che interviene in aula per dire che «noi del Pd non abbiamo mai messo in discussione il suo ruolo e imparzialità», e con lo stesso Giachetti che deve correggere la linea dopo che il suo partito ha fatto scudo a Fini, e spiega che le sue critiche erano relative solo agli ultimi giorni.

PIERLUIGI BERSANI

Giachetti,l'uomo che ha guidato in queste settimane tutta la macchina da guerra dell'opposizione parlamentare, chiede la parola di buon mattino e va giù duro contro Fini: «Da quando Pdl e Lega hanno iniziato ad attaccarla e a chiedere le sue dimissioni- dice - si è comportato come forse il peggior presidente in quest'aula verso l'opposizione». Parole aspre, accuse argomentate con un elenco di capi di imputazione: Fini ha tagliato i tempi dell'ostruzionismo; ha negato voti segreti che potevano essere trappole per la maggioranza; è stato troppo indulgente a proposito della «scena invereconda » fatta (contro di lui) dal ministro La Russa, comminandogli «una sanzione-non sanzione »; ha «rotto la prassi» decidendo di portare in aula, anziché votare in giunta dove il centrodestra non avrebbe avuto la maggioranza, la decisione sul conflitto di attribuzioni.

ITALO BOCCHINO

Fini ascolta, non fa una piega, ma Casini chiede subito la parola e si dice «allibito» per l'attacco al suo collega di Terzo polo che «presiede impeccabilmente ». E lo stenografico della Camera registra vivi applausi da «Udc, Fli, Pdl e Lega». Un evento, appunto. Tanto che il deputato Pdl Maurizio Bianconi sale al banco di Giachetti e gli dice: «Confessa, dai, ti eri messo d'accordo con Fini!». Non è vero, ovviamente, ma ammette anche il Pd Enrico Letta: «A Fini fa gioco che ogni tanto lo attacchiamo, così non passa da presidente della sinistra...».

Nel Pd però si arrabbiano. Non solo per gelosia nei confronti di Giachetti, finito in tutti i tg con la sua intemerata, ma anche perché Fini fa pur sempre parte, idealmente, della Santa alleanza anti- Cav, e non si può trattarlo troppo male finendo per litigare pure con Casini. Anche se in realtà Giachetti dice quel che in molti pensano da giorni, nel Pd: difficilmente dalla presidenza della Camera potranno arrivare ancora assist all'opposizione,nei prossimi mesi.

NAPOLITANO

Messo sotto pressione dal Pdl, che ne chiede le dimissioni ad ogni incidente; attentamente osservato dal Quirinale dove non vogliono essere richiamati a tutelare la «terzietà» delle istituzioni; in difficoltà col proprio partito, Fini si mostra bene attento ad evitare passi falsi. A fine seduta Giachetti assicura che per il presidente della Camera ha una «stima immutata». Replica di Fini: «Anche la mia per lei, onorevole », e a sera (votato il processo breve) torna la pace.

 

 

PARIOLI-BAHAMAS, SOLA ANDATA - GRAN PARTE DEL TESORO DEL MADOFF DE’ NOANTRI STAREBBE NEI CARAIBI - LA VERSIONE DI TORREGIANI, UNO DEI BROKER DI LANDE (DI CUI OGGI SI DECIDE LA SCARCERAZIONE): “TUTTI I CLIENTI SAPEVANO CHE I FONDI ERANO ALL’ESTERO. LANDE ERA STATO MINACCIATO CON LE ARMI DA CRIMINALI CHE RIVOLEVANO INDIETRO I SOLDI” - TRA I TRUFFATI, UNA CONSIGLIERA DEL MINISTRO MARONI E L’EX MOGLIE DEL DEPUTATO PDL DI CAGNO ABBRESCIA - SI INDAGA SUI 500 NOMI CRIPTATI, CHE NON AVEVANO VOLUTO LO SCUDO FISCALE (TROPPI SOLDI O MAGAGNE DA NASCONDERE), e COME PSEUDONIMI USAVANO I NOMI DEI PROPRI CANI…

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1 - MADOFF PARIOLI, TESORO ALLE BAHAMAS - CACCIA AI FONDI NEL PARADISO FISCALE...
TGCOM
- Mentre proseguono le indagini sui conti cifrati legati alla truffa del Madoff dei Parioli, all'appello mancherebbero ancora milioni di euro. Si tratta del tesoro nascosto di Gianfranco Lande, il cervello del grande raggiro. Il bottino, secondo gli investigatori, sarebbe alle Bahamas. Il Nucleo valutario ha accertato infatti l'esistenza di alcuni fondi chiusi intestati proprio a Lande. Non sono però noti né il loro contenuto, né il valore.

Tribunale penale di Roma

Ma non è tutto qui. Gli inquirenti sono infatti a caccia anche degli investimenti ricostruiti dal liquidatore, Gianluca Brancadoro. Una cifra che si aggira intorno ai 30 milioni di euro negoziati tramite la banca inglese Crest Euroclear per conto di 120 clienti tra il dicembre del 2008 e il giugno del 2009 e svaniti letteralmente nel nulla.

2 - IN CORSO UDIENZA RIESAME PER LANDE E ALTRI TRE...
(ANSA) -
E' in corso davanti al tribunale del riesame di Roma l'udienza sollecitata da quattro dei cinque componenti della cosiddetta 'Banda dei Parioli' per chiedere la revoca delle ordinanze di custodia cautelare in carcere. Si tratta di Gianfranco Lande, ritenuto dalla procura il principale artefice della megatruffa da 170 milioni di euro, della compagna Raffaella Raspi, di Andrea Raspi e di Gian Piero Castellacci De Villanova.

Il quinto indagato, Roberto Torreggiani, è stato esaminato dal tribunale del riesame la settimana scorsa e si è visto rigettare l'istanza di scarcerazione. L'udienza è stata caratterizzata dalla sospensione di un'ora per consentire ai difensori degli indagati di consultare l'ulteriore documentazione, una ventina di allegati, depositata ieri dal pubblico ministero Luca Tescaroli.

Gianfranco Lande


3 - LE MINACCE AL MADOFF DEI PARIOLI I BOSS CON LE PISTOLE NEL SUO UFFICIO...
Federica Angeli e Maria Elena Vincenzi per "la Repubblica"

È prevista per oggi l´udienza del Riesame per la scarcerazione dei protagonisti della truffa dei Parioli. Il giudice dovrà decidere se rimettere in libertà Gianfranco Lande, la compagna Raffaella Raspi e il fratello Andrea, e Giampiero Castellacci. Lo farà alla luce dei nuovi interrogatori per i maghi della stangata da 170 milioni di euro in cui sono finiti vip, calciatori, bancari, politici e notabili romani.

E mentre dall´elenco dei 1.678 clienti truffati spuntano nuovi nomi - come quello di Mara Carluccio, nello staff del ministro Maroni come consigliere sulle politiche di genere comunitarie e internazionali e Patrizia D´Abramo, ex moglie del deputato del Pdl Simeone Di Cagno Abbrescia e dipendente alla Sogei, società informatica che lavora per conto del ministero dell´Economia e delle Finanze - vengono fuori particolari importanti che potrebbero portare all´identificazione dei "500" clienti eccellenti non ancora decriptati dalla Finanza. Molti di loro come nome in codice avevano usato quello del proprio cane.

LANDE- SEDE EGP

A fornire la chiave di lettura di quella lista di persone che ha deciso di non avvalersi dello scudo fiscale, forse per sfuggire al fisco o magari perché non voleva essere riconoscibile nel malaffare del Parioli per via di ingenti investimenti che dovevano restare segreti (come Lande stesso ha ammesso davanti agli inquirenti), è Roberto Torregiani, uno dei broker della giostra mangia soldi. Quando il pm Luca Tescaroli gli domanda se conosca le identità degli investitori che compaiono come "Aless. x" o "Asia. x", lui risponde: «Queste persone non le conosco come molti altri investitori. Posso solo immaginare che i conti cifrati erano dovuti a motivi vari. Castellacci aveva dei clienti che avevano nomi vari. Ricordo che qualcuno si faceva chiamare come il suo cane». Un buon punto di partenza per la decodificazione.

Luca Tescaroli

Pm Tescaroli. «Per i clienti più importanti vi erano delle condizioni diverse rispetto agli altri?»
Torregiani. «Per me no. Io trattavo tutti allo stesso modo. Era il cliente che veniva da noi. Molti clienti erano contenti, come il prof. Alessandro Tella, il quale mi ringraziava per i guadagni percepiti».

Altra questione, chiarita nell´interrogatorio, è il collegamento del Madoff dei Parioli col clan della ‘ndrangheta dei Piromalli. Lande, al riguardo, aveva dichiarato di non sapere che quei soldi venivano dalla cosca.

Di Cagno Abbrescia

Pm Tescaroli. «Ha conosciuto come investitori Giuliano Ricci e Paolo Piromalli?»
Torregiani. «Credo che fossero clienti diretti di Gianfranco Lande, il quale spiegò la mancanza di liquidità per essere stato costretto a consegnare 5 o 6 milioni di euro a seguito di minacce, anche con armi. Venne fatta una riunione in ufficio con Lande e un ufficiale dei carabinieri, il quale disse che vi erano delle telecamere per riprendere le condotte estorsive che avevano consentito di arrestare delle persone. Lande ci raccontò che l´investimento era riferito a Cosmi e che Piromalli e Coppola erano coloro che avevano posto in essere l´estorsione».

GUZZANTI E TRUFFATI PARIOLI

Pm Tescaroli. «Le risulta che Gianfranco Lande fosse iscritto a una loggia massonica?»
Torregiani. «Non lo so, ma sto scoprendo giorno per giorno cose strane. Comunque io non lo so».
Torregiani spiega poi la decisione di far aderire allo scudo fiscale i clienti che avevano investito in conti esteri. Un´operazione, secondo gli inquirenti, "irregolare" mirata a nascondere da una parte le attività del Madoff dei Parioli - che ha trascinato una parte di clienti della società Eim, quella fantasma, nelle due consobizzate Egp e Dharma - dall´altra finalizzata ad intascare il 5% (la tassa stabilita da Tremonti) che spettava allo Stato, ma che lui si faceva consegnare in contanti dai clienti o trattendendoli dal loro conto corrente. Dalle parole dell´indagato si apre un altro scenario: tutti i clienti erano consapevoli degli investimenti all´estero.

Paolo Guzzanti

Pm Tescaroli. «Vuole spiegare la ragione per la quale le posizioni di investimento sono state fatte transitare da Eim a Egp?».
Torregiani. «Erano i clienti a volerlo. Pensavo che lo scudo offrisse la possibilità di avere una maggiore trasparenza. Lande faceva delle riunioni serali con i clienti ai quali spiegava la convenienza di aderire alla procedura dello scudo fiscale. Ho ritenuto che lo scudo fosse destinato a regolarizzare le posizioni e avere un rapporto migliore con il proprio capitale».

SABINA GUZZANTI

Pm Tescaroli. «Lande afferma che lei ha proposto ai suoi clienti di fare lo scudo e che lui ha subito la sua determinazione. Cosa può dire in proposito?»
Torregiani. «Io non avevo il potere di imporre a Lande la possibilità di proporre lo scudo fiscale. Io ripeto di non aver avuto coscienza di dover nascondere nulla, pensavo che fosse tutto regolare».

SAMANTHA DE GRENET

Pm Tescaroli. «Secondo quanto lei afferma è stata volontà dei clienti di aderire allo scudo fiscale. Ma perché il cliente avrebbe avuto questa necessità se, come lei afferma, doveva essere tutto regolare e i clienti non avevano alcuna conoscenza dell´assenza di legittimazione da parte di Eim?».
Torregiani. «Io pensavo che lo scudo fiscale fosse utile per rendere più agevole riavere i propri capitali. Tutti i clienti sapevano che gli investimenti erano all´estero. La dimostrazione di questo è che la maggior parte dei clienti chiedeva di fare la C. V. S (casuale valutaria statistica)».

 


(PROPAGANDA) MARCIA SU ROMA - LE COMUNALI 2013 S’AVVICINANO E PER FAR DIGERIRE AI ROMANI I PASTICCIACCI BRUTTI DELLE ASSUNZIONI DEI SUOI AMICI E PARENTI ALL’ATAC E ALL’AMA, ALE-DANNO HA BISOGNO DI UN LIFTING D’IMMAGINE - SU PROGETTO DI MAURIZIO COSTANZO, ECCO UN FREE-PRESS CON I BAFFI, IN STAMPA DA SETTEMBRE - CON IL ‘MESSAGGERO’ DI CALTARICCONE AL SERVIZIO DEL TERZO POLO, AL SINDACO DE’ ROMA SERVE UNA BOCCA DI FUOCO FEDELE…

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1- DAGOSPIA DEL 6 APRILE 2011
- Ale-danno, con problemi di sondaggi, starebbe pensando da lungo tempo a farsi un giornale free press a lui riconducibile (ovviamente non direttamente del Campidoglio). Per un periodo avevano pensato di rilevare la testata E Polis in crisi, ma poi quell'eventualità è saltata. Ma il progetto va avanti, ed avrebbero anche trovato il direttore: Maurizio Costanzo. Questo è quello che dicono nelle segrete stanze capitoline.

GIANNI ALEMANNO

2- UN FREE PRESS CON I BAFFI
Carlo Tecce per "il Fatto quotidiano"

Bruciano ancora le polemiche per le assunzioni nelle società pubbliche di Atac e Ama, i profughi afghani dormono all'addiaccio in tendopoli improvvisate e la capitale affascinante senza buche, sicura senza criminalità a Tor Bella Monaca è un miraggio.

Ma Gianni Alemanno è già proiettato verso la campagna elettorale del 2013, il gong che segna cinque anni di amministrazione e un bel po' di scandali al Campidoglio. Il sindaco di Roma pensa a un giornale gratuito per informare i cittadini, un'operazione mediatica che mira con largo anticipo al voto. Il Fatto Quotidiano ha consultato un appunto di Maurizio Costanzo, già consigliere per la comunicazione, inviato al sindaco l'11 marzo.

Il portavoce di Alemanno, Simone Turbolente e il conduttore confermano l'attendibilità del documento, e lo fanno in simultanea perché, quando vengono interpellati, si trovano insieme: "È una semplice proposta - spiega Turbolente - un'idea tra le tante che ci sono arrivate. Credo che il giornale sarà pronto per settembre". E i ritardi e l'impegno televisivo, forse, spingono Costanzo a sottrarsi al lavoro quotidiano: direttore di un giornale che sarà pubblicato almeno cinque giorni su sette, notizie, commenti e storie su Roma e dintorni. Una redazione di dieci persone, un periodo sperimentale per capire quanto investire e con quanta intensità.

MAURIZIO COSTANZO - copyright Pizzi

Il profilo è tracciato, mancano i soldi, i milioni che Alemanno spera di trovare in un gruppo di imprenditori romani, finanziatori di una campagna elettorale-mediatica. In quattro pagine di testo, Costanzo aveva riassunto il progetto: "Una volta disegnato il logo del titolo (Roma mia, ndr), quel "mia" dovrebbe esser messo a lambire la A di Roma, perché laddove il format dovesse funzionare potremmo vendere Torino mia, Napoli mia, eccetera".
Il giornalista immaginava di allegare il foglio di Alemanno al Tempo o al Corriere dello Sport: "Per la distribuzione si suggerisce un accordo con un quotidiano che si stampa a Roma".

Costanzo sprona il sindaco a fare un giornale di propaganda raffinata, non troppo vistosa, non troppo smaccata: "Dovrebbe essere un giornale che si rivolge a Roma e ai romani, di nascita o comunque che vi abitano, ma che deve sempre tener presente la Capitale. Non un giornale - precisa - alla ‘volemose bene'.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Penso a un accordo con una o più reti private sul territorio e un sito con una costante interattività tra persone del giornale o designate dal comune o vedremo come, ma l'interazione deve essere importante in quanto il giornale deve progressivamente sopperire alle difficoltà, talvolta impossibilità, di mantenere un rapporto ‘caldo' fra gli amministratori e gli amministrati".

Ecco, come: "Certo sarà un giornale ‘amico' del sindaco di Roma, ma non emanazione del sindaco, perché questo comporterebbe uno schieramento nel lettorato che non sarebbe utile. Al contrario se mai ci saranno carte da mettere in campo lo si farà quando questo sarà di vantaggio, ad esempio alla vigilia di una consultazione elettorale".
Forse Costanzo si farà da parte, ma Alemanno terrà in cassaforte i suoi preziosi consigli.

 

ti faccio un cult così! - DAL 2OO1, VA AVANTI LA GUERRA TRA GRASSO E SERENA DANDINI - LA FONDATRICE DI A.V.A.G. (ASSOCIAZIONE VITTIME DI ALDO GRASSO), via VERGASSOLA, spara \"una battuta piuttosto volgare\" nei confronti del critico del corriere, a proposito della serie ’’Boris’’ - e l’aldissimo la sbrana: \"ma quante volte la Dandini ha invitato qualcuno della serie, in onda per tre stagioni su Sky, per farla conoscere al grande pubblico, visto che era così cult? mai....

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Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

Serena Dandini

A Raitre risparmiano sugli autori. Nel prologo di «Ballarò», Maurizio Crozza riferisce di una frase del premier sul «caso Ruby»: «Le ho dato soldi per aiutarla ad aprire un centro estetico». Battuta di Crozza, riferita a Ruby: «Gliel'ho data perché non andasse a mignotte». Finito «Ballarò» ecco «Parla con me» e Dario Vergassola ripete paro paro la battuta di Crozza (martedì, ore 23,22).
O hanno lo stesso autore o hanno attinto alla stessa fonte.

ALDO GRASSO CRITICO TV

A proposito di battute, giorni fa Vergassola, durante il lancio promozionale del film Boris, ne ha rivolta una piuttosto volgare nei miei confronti. Edulcoro: avrei sempre scritto male della serie Boris.
Tutto questo, mentre Serena Dandini, come una civetta sul comò, squittiva: «È una serie cult, è una serie cult, è una serie cult». E senza contare che uno degli autori di Boris, Mattia Torre, è anche autore di «Parla con me», così tanto per chiarire.

VERGASSOLA GNAM

Preso da senso di colpa sono andato a rileggermi le recensioni sulla serie, ben tre, e non vi ho trovato nulla di così esecrabile (sono nell'archivio del «Corriere» e chiunque può controllarle), anzi. Ho fatto di più: sono andato a vedere il film (pagando regolare biglietto, in una sala pressoché deserta). Al termine, in un empito di vanità, confesso di aver pensato che a volte le critiche fanno bene. In teoria, possono anche aiutare a migliorare il prodotto.

Ma il punto è un altro. Mentre la Dandini si riempiva la bocca di cult, cult, cult (provate a immaginarla, mentre stridisce, chioccia, starnazza, insomma fa il verso cult, cult) mi è venuto questo pensiero: ma quante volte la Dandini ha invitato qualcuno della serie, in onda per tre stagioni su Sky, per farla conoscere al grande pubblico, visto che era così cult? Se ben ricordo, l'invito non è mai partito. Boris è stato promosso solo ora perché distribuito dalla Rai? A volte la bontà è solo la maschera della pigrizia o dell'impotenza.
Meglio, molto meglio, un po' di sana cattiveria.

 

1- TRA IERI SERA E STAMATTINA TUTTO LO STATO MAGGIORE DELLA LEGA HA URLATO AI MAGGIORENTI DEL PDL CHE NON SE NE PARLA DI NOMINARE SUCCESSORI AL DI SOTTO DELLA LINEA GOTICA, FIGURATEVI UN SICILIANO NON SPONSORIZZATO DA MANUELA BOSSI POI 2- UMBERTO B. HA TELEFONATO A SILVIO B. PAROLA D’ORDINE CELTICA, IL SUDISTA NON PASSERÀ 3- GIULIETTO T. HA POTUTO MISURARE TUTTO L’AFFETTO LEGHISTA, E ANCHE MARONI BOBO SI È SENTITO PARTE DELLA PARTITA VERA, QUELLA CHE SI DECIDE TRA VARESE E PAVIA. INTANTO IL TROTA R. SI CHIEDE CHI È E COSA VUOLE QUESTO MISTERIOSO DELFINO 4- E IL BANANA CORRE AI RIPARI: \"MAI DETTO CHE ALFANO SARà IL MIO SUCCESSORE\"

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1- DAGOREPORT

UMBERTO BOSSI GIULIO TREMONTI

Al Delfino un po' più Delfino degli altri saranno fischiate le orecchie e alle compagnie telefoniche stavano per saltare le linee perché le urla celtiche hanno un che di metallico che manda in tilt i ripetitori dei cellulari: tra ieri sera e stamattina tutto lo stato maggiore della Lega ha urlato ai maggiorenti del Pdl che non se ne parla di nominare successori al di sotto della linea gotica, figuratevi addirittura un siciliano non sponsorizzato dalla signora Manuela Bossi poi.

bossi maroni lap

Come un sol uomo, Umberto B. ha telefonato a Silvio B. mentre i generali telefonavano ai loro pari gradi e i colonnelli agli ex colonnelli di An. Parola d'ordine celtica, il sudista non passerà.

Alla fine però il siparietto con la stampa estera ha accontentato tutti: Silvio B., sia pure con la smentita incorporata di Bonaiuti P., ha fatto la figura del padre nobile pronto a farsi da parte per avere più tempo per le cene eleganti. Alfano Angelino è passato per un attimo ancora come il Delfino.

Umberto Bossi e sua moglie Manuela Marrone 2giu parata21 angiolino alfano silvio berlusconi

Giulio T. ha potuto misurare tutto l'affetto leghista, e anche Maroni Bobo si è sentito parte della partita vera, quella che si decide tra Varese e Pavia. I colonnelli, in ogni caso, sono contenti se qualcuno telefona. Intanto il Trota R. si sta chiedendo chi è e cosa vuole questo misterioso Delfino.

2- BERLUSCONI: MAI DETTO CHE ALFANO MIO SUCCESSORE...
(AGI)
- "Non ho assolutamente detto che Alfano sara' il mio successore. Ad una domanda specifica sul ministro Alfano, ho detto che e' uno capace. Ma poiche' siamo un partito democratico, il mio successore lo decidera' il partito". Queste le parole del premier, Silvio Berlusconi, pronunciate al vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli e riportate dal capogruppo dei Responsabili, Luciano Sardelli.

renzo bossi by marziano copytrota

 

POTERI MARCI IN MARCIA - CADUTO GERONZI, IL ’’FACCENDIERE’’ DEL CAINANO TARAK BEN AMMAR, LANCIA SEGNALI MASCARATI ALLA COPPIA SMONTEZEMOLATA - “LUCA FA L’IMPRENDITORE, MEGLIO CHE STIA FUORI DALLA POLITICA” - “DELLA VALLE DOVREBBE COMPRARE IL CORRIERE, ALMENO SI FAREBBE CHIAREZZA” - “PALENZONA, BAZOLI E NAGEL? CON GERONZI E’ FINITA L’EPOCA DEI PADRONI DELLA FINANZA” - “NESSUNA GUERRA IN MEDIOBANCA. ANCHE SE NON TUTTI LA PENSIAMO ALLO STESSO MODO”…

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Gigi Riva per "l'Espresso" in edicola domani

Nagel e Pelliccioli

Sarebbe bene, dice Tarak Ben Ammar, che Diego Della Valle si comprasse il "Corriere della Sera": un elemento di chiarezza. E sarebbe altrettanto bene se il mondo degli affari e quello della politica restassero ben separati, senza invasioni di campo, come da perenne anomalia italiana. Ma pensa che né «Diego», né «Luca» (Montezemolo) siano tentati di scendere in campo. Come fece, a suo tempo, quello che considera «più di un amico, un familiare», cioè Silvio Berlusconi. Ma non è anche lui un imprenditore che ha fatto un partito? «Sì ma è diverso...». E in questa intervista con "l'Espresso" spiega il perché.

Tarak Ben Ammar, 61 anni, è al centro, in questa fase, di tutte le partite più importanti che investono il riassetto del nostro capitalismo e non solo. Consigliere del premier sul Nord Africa, mediatore con le autorità di Tunisi del precario accordo sull'immigrazione come a suo tempo lo fu per la chiusura del contenzioso con la Libia. Siede nel Consiglio di Mediobanca e in quello di Telecom. Uomo dai poliedrici interessi e dalla diffusa influenza. Qui parla di Bolloré e di Geronzi. Di piazzetta Cuccia e del Leone di Trieste. Partendo però, da un biglietto da visita che vuole rettificare. Tarak Ben Ammar, finanziere franco-tunisino, vicino a Silvio Berlusconi.

Tarak Ben Ammar

«Preciso. Ho preso la cittadinanza francese quando sono dovuto andare in esilio dal mio Paese perché, per via di madre, mi spettava. Ma mi sento assai più italiano che francese. Non sono mai stato un finanziere, semmai sono un produttore cinematografico. Quanto a Berlusconi non rinnego l'amicizia, anzi, ma non sono mai stato il suo rappresentante dentro Mediobanca. Una menzogna che viene ripetuta da sette anni e che è diventata a lungo andare una verità».

Lei come pezza d'appoggio per la sua autonomia ripete in questi giorni che Berlusconi si è arrabbiato perché nessuno lo ha avvertito della defenestrazione di Geronzi.
«Esatto. Che ci si creda o no, in sette anni non ho mai parlato con lui di quello che si decide in Mediobanca o in Telecom».

Forse di Geronzi non sapeva nemmeno lei.
«Errato. Lo sapevo la sera prima. E lo sapeva anche Geronzi. E se facessi parte della squadra di Berlusconi, come si pretende, avrei avvertito il capoallenatore, o no? Invece niente».

Sapevate, la sera prima, che anche il vicepresidente di Generali Alberto Nagel avrebbe firmato la lettera contro Geronzi?
«Si trattava di sacrificare Geronzi e salvare Bolloré. Nagel non poteva andare contro lo schieramento che si era formato dopo che si era rotto il rapporto di fiducia col presidente. E Nagel ha protetto Bolloré. Non dimentichiamo che era Bolloré nel mirino, gli intimavano di chiedere scusa e di mettersi da parte perché non aveva firmato il bilancio (sul quale, tra l'altro, leggo dai giornali, ha avuto qualche dubbio anche l'Isvap, l'organismo di controllo sulle assicurazioni). Geronzi a quel punto ha capito che era meglio uscire con eleganza. Cosa che ha fatto. E gli hanno pure detto grazie».

Luca Cordero Di Montezemolo e Diego Della Valle - Copyright Pizzi

Come?
«Con gli svariati milioni di euro che ha avuto per buonuscita. È stato come il capro espiatorio biblico. Sacrificato per il superiore interesse delle Generali».

Generali garantisce un ritorno dell'investimento meno interessante delle società concorrenti in Europa. E Geronzi ha nuociuto alle performance di tutte le aziende in cui è stato. Lo documenta l'economista Alessandro Penati.
«Lo dice Penati ma questa non è né la mia opinione né quella di Mediobanca che lo aveva nominato presidente delle Generali».

Fabrizio Palenzona

Lei, con Bolloré, ha cercato di difenderlo fino all'ultimo. Tanto che a un certo punto è sembrato uno dei tanti derby Italia-Francia.
«Raccontata così sembra Disneyland, sembra una fiction. Io sono per la difesa dell'italianità di certe aziende, ma in un modo intelligente. L'ho dimostrato in Mediobanca, in Telecom. E sono per la reciprocità. Ricordo quando gli americani stavano per comprarsi la Danone, gli yogurt, e in Francia sembrava stessero rubando la Tour Eiffel. Il problema è che il capitalismo italiano è più debole di quello francese e si strumentalizza questo argomento. Certi italiani cittadini del mondo lo usano per questioni che sono invece italo-italiane».

Sta pensando a Diego Della Valle con cui tra l'altro si è scontrato?
«Non mi sono scontrato. Non mi è piaciuto quando ha sparato sull'età di alcune persone, quando ha attaccato i vecchietti. Che c'entra? La mia Tunisia la stanno salvando due ottantenni. Più che il giovanilismo contano le capacità o no? Una delle società televisive dove sono azionista, la Lux Vide, ha come presidente Ettore Bernabei che ha 90 anni. E che testa ha!».

GERONZI IN PRIMO PIANO

Non sarà che dietro tutto questo la vera sfida sia sulla Rcs, sul "Corriere della Sera"?
«Io penso che Diego dovrebbe comprarsi il "Corriere della Sera". Sarebbe un elemento di chiarezza. Il problema adesso non è l'intervento di Tizio o di Caio che forse non si azzardano nemmeno a chiamare il direttore o il giornalista per esercitare una pressione. Ma, con tanti soggetti nell'azionariato, c'è un'influenza indiretta e fastidiosa. Non si capisce bene quale sia la linea del giornale. Mentre è interesse della democrazia che ci sia trasparenza e che un grande giornale esprima una linea chiara anche se di parte. Succede per la Fiat con "la Stampa", succede per De Benedetti con "Repubblica". Sarebbe meglio succedesse anche col "Corriere"».

ALESSANDRO PENATI

E succederà secondo lei?
«Difficile mettere tutti d'accordo, ma sarebbe auspicabile. Oltretutto Diego, che rispetto perché è un uomo onesto, adora la comunicazione, il protagonismo mediatico».

E vorrebbe magari entrare in politica così come Luca Cordero di Montezemolo?
«Diego non credo, da come lo conosco e dal suo stile di vita. Ama troppo la sua libertà, le sue aziende. Anche la posizione di Luca mi sembra abbastanza chiaramente espressa».

bollore article

Lei sostiene di non apprezzare la commistione tra imprenditoria e politica. Quella che chiama la "zona grigia" italiana. E dunque consiglierebbe loro di non farlo?
«Chi sono io per dare dei consigli? Io sono lo straniero di troppo, un arabo in Mediobanca. In assoluto però sì, meglio che imprenditoria e politica restino separate».

Una evidente contraddizione con quello che ha fatto il suo amico Silvio Berlusconi.
«Ma è diverso. Erano altri tempi. Lo ha detto lo stesso Berlusconi. Era crollato un mondo, erano stati azzerati tutti i suoi referenti politici. Si è trattato di lotta per la sopravvivenza. Se la sinistra si fosse presa tutto, se Occhetto lo voleva distruggere e la prospettiva era di finire in galera, ha fatto bene a entrare in politica».

GABRIELE GALATERIv

Non le sembra una rappresentazione un po' caricaturale di quella che comunque, bene o male, è una democrazia occidentale?
«Forse sì, ma nessuno ha una risposta su come sarebbe potuta andare. Tutti, io compreso, avevamo cercato di dissuaderlo ma Silvio ha fatto di testa sua. Per tornare all'origine della domanda per Della Valle o per Montezemolo non si tratterebbe di lotta per la sopravvivenza...».

Col senno di poi consiglierebbe ancora a Berlusconi di non entrare in politica?
«Ha dimostrato di avere una marcia in più, spesso. Come nel caso dell'accordo con la Libia di Gheddafi. Ha avuto il coraggio di chiedere scusa per gli errori del colonialismo, cosa che la Francia, ad esempio, non si è mai sognata. Mi ricordo quando andammo a Bengasi e Silvio aveva il discorso retorico che gli avevano preparato. Gli consigliai di buttarlo e di parlare col cuore. Lo fece. Aveva davanti il figlio in carrozzella di Omar al-Mukhtar, l'eroe libico ammazzato dal generale Graziani, e andò ad abbracciarlo. Gheddafi a quel punto rinunciò al suo di discorso antitialiano e si mise a elogiare la patria di Cavour e Garibaldi. Ho visto i libici piangere. Un momento indimenticabile».

Silvio Berlusconi

La cronaca ci racconta anche altro di Berlusconi. Dal bunga bunga in giù. Lei che gli è così vicino non si è mai sentito di dargli dei consigli, di correggere certe rotte?
«La nostra è un'amicizia vera. Dunque gli dico tutto quello che penso senza timore di infrangere un solido legame. Un rapporto di verità che non è offuscato da nessun freno».

E che gli ha detto in questi frangenti per lui difficili?
«Cose che non racconto certo a un giornale».

Per tornare al rapporto tra imprenditoria e politica ci sarebbe sempre, poi, la mai risolta questione del conflitto di interessi.
«Il conflitto di interessi non deve essere una legge ma un'etica personale. Io sono amico di Berlusconi ma non l'ho mai informato di cosa succede in Telecom, Mediobanca o Generali, nonostante si dica che io sono solo la voce del padrone. Credo, in assoluto, che in Italia ci vorrebbe più trasparenza, anche nel mondo finanziario e che la si finisse di pensare che c'è sempre un complotto. Basta vedere come sono state interpretate le ultime vicende».

BAZOLI

E come sono state interpretate?
«Come se si trattasse di un film. Arcore ha perso perché ha perso Geronzi e adesso arriva la cavalleria con alla testa Diego Della Valle che caccerà i francesi o anche gli arabi. E siccome Geronzi è amico di Letta, ha perso Letta e ha vinto Tremonti. Quando le cose sono molto più semplici. Generali rappresenta la metà degli utili di Mediobanca. Io sto nel consiglio di Mediobanca e sono interessato che Generali faccia utili e mi comporto di conseguenza».

Lei è contento della nomina di Gabriele Galateri per Generali?
«Certo, è un uomo che rispetto. Lo abbiamo voluto noi in Telecom quando nessuno ci credeva. L'uomo giusto, al posto giusto, al momento giusto. E serve per rasserenare il clima rovente che si era determinato. Ora si può guardare avanti».

Tremonti e Gianni Letta Dal Riformista

Fuori Geronzi, finisce l'era dei banchieri di sistema.
«Ma io non l'ho mai considerato tale».

Chi sarà, adesso, il giudice di ultima istanza della finanza italiana? Palenzona? Bazoli? Nagel?
«Io credo sia finita l'epoca dei giudici di ultima istanza. Il mondo è cambiato dall'epoca di Cuccia. Adesso il mercato è globale. In Mediobanca c'è un equilibrio molto sano. Non ci sono guerre. Certo non tutti la pensiamo alla stessa maniera, ma è come nei divorzi. Magari non ci si ama più ma ci sono i figli e si intrattiene una relazione comunque civile nel loro interesse. Pur con diverse sensibilità, l'interesse di tutti è quello di creare ricchezza».

 

ALFONSINA’S BIRTHDAY - SIGNORINI AUTO-CELEBRA SU “CHI” IL MEGA PARTY DA GIANNINO PER IL RAGGIUNGIMENTO DI 47 PRIMAVERE - AUGURI DA GIGI D’ALESSIO E VALERIA MARINI, CATERINA BALIVO E BARBARA D’URSO - ARIA DI BUNGA BUNGA CON FEDE E ZARDO - CLIMAX CULT TRASH: ALFONSINA LA PAZZA E MARCELLA BELLA CHE DUETTANO SULLE NOTE DELL’IMMORTALE HIT: “VIOLENTAMI MIAO”! - CHISSà ALFO SE METTERà SU \"CHI\" ANCHE LA FESTA RISERVATA CON MARINA B...

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Immagini per gentile concessione di "Chi"

FESTA SIGNORINI DA CHI

Alfonso Signorini, direttore di "Chi" e di "TV Sorrisi e Canzoni", ha festeggiato i suoi 47 anni da Giannino con Caterina Balivo, Barbara D'Urso, Valeria Marini, Federica Panicucci, Ana Laura Ribas, Elena Santarelli. La torta del party era a forma di libro, pesava 9 chili e misurava un metro per sessanta centimetri. Realizzata con fatica dai pasticceri di Giannino.
Signorini, mattatore della serata, ha cantato fino a tarda notte.

FESTA SIGNORINI DA CHI

Nelle foto, tra gli altri, Lorenzo Tonetti, titolare del ristorante, Raffaella Zardo, Chiara Argenti, Valeria Marini. Gigi D'Alessio, il condirettore di Sorrisi, Rosanna Mani, Irene Ghergo, il direttore delle News Mediaset Mauro Crippa e Fabio Del Corso, Claudio Brachino con la moglie Barbara Benedettelli, Emilio Fede, Gabriella Dompé con Stefano Trabucco, la produttrice Mediaset Gigliola Barbieri

Momento clou della serata il duetto sulle note di "Violentami, miao", tra Alfonsina La Pazza e Marcella Bella.

 

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