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Aspettando il 15 aprile, giorno gaudioso dell’arrivo delle nostre sale di “Habemus Papam” di Moretti e di “Se sei così ti dico sì” con Belen col sedere di fuori (beh, sì, è meglio di quello di Nanni in “Caos calmo”), possiamo sempre divertirci con un’overdose di involontario trashismo - non solo quello della celebrata Bonev di “Goobye Mama”: è un peccato perdere “A Sud di New York” di Elena Bonelli - davanti a certi film, la domanda è sempre la stessa: Chi ha pagato? E perché?...

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Marco Giusti per il manifesto

bonev

Aspettando il 15 aprile, giorno dell'arrivo delle nostre sale di "Habemus Papam" di Nanni Moretti e di "Se sei così ti dico sì" con Belen col sedere di fuori (beh, sì, è meglio di quello di Nanni in "Caos calmo"), possiamo scaldarci con un doppio evento assolutamente "epocale", come si dice oggi.

bonev

L'8 aprile escono infatti contemporaneamente due opere prime molto attese dai fan del trash, se ancora ha senso parlare di trash, "Goobye Mama" di Dragomira Boneva detta Michelle Bonev, già stella della fiction Rai, e "A Sud di New York" di Elena Bonelli, già cantante attiva in ben 130 teatri.

I manifesti dei due film già riempiono le strade delle nostre città con le immagini ritoccatissime delle due invadenti protagoniste e registe. Il primo, "Goobye Mam", è un drammone femminile e anticomunista, presentato come autobiografico, con mamme senza cuore, nonne rincoglionite e ragazze forti che cercano fortuna in Italia. Ovviamente la mamma della Bonev se ne è tirata fuori ("Mi vergogno di mia figlia!"), ma fa lo stesso.

GOODBYE MAMA

Produce Rai Cinema con un milione di euro che potevano essere spesi meglio (infatti Rai Cinema produce anche il nuovo film di Renzo Martinelli che costa molto di più), e altri due messi, sembra, dal Bulgarian National Film Center, anche se, si legge sui giornali bulgari, gran parte di chi ci ha lavorato questi soldi non li ha mai visti, come nessuno ha ancora visto il film in patria.

fnd10 michelle bonev

Al Festival di Varna aspettano ancora la copia... Non solo. Ma si è scatenato, sia da noi che in Bulgaria, il ben noto scandalo della presentazione del film alla Mostra di Venezia dello scorso settembre. Imposto dall'alto (ma da chi realmente?) e visto pare da nessuno, anche se la Bonev che Muller lo ha visto cinque volte. Proiezione fantasma, non risulta neanche nel calendario ufficiale, premio patacca, "Action for Women" ideato dalla senatrice Deborah Bergamini (già attiva nel cinema come attrice in "Zombi 3" di Lucio Fulci) e consegnato dal ministro Mara Carfagna al presenza di Galan e del sottosegretario Giro (Bondi aveva la scusa della frana a Pompei).

3book04 sacca proietti michelle bonev

Ma soprattutto aereo privato e soggiorno pagato per un gruppo di 32 (chiamiamoli) vip bulgari capitanati da Vezdi Rashidov, il Bondi bulgaro. Un totale di 400.000 euro. "Chi ha pagato?" è la domanda che due valorosi giornalisti bulgari non si sono stancati di ripetere al ministro Vezdi Rashidov in un video, un hit su You Tube che vale molto più del film della Bonev. "Chi ha pagato? Certo non noi.", ha risposto Rashidov, scaricando su altri la patata bollente (ma chi? Bondi? Bonev?).

ELENA BONELLI

Inoltre, lui è andato a Venezia per discutere con gli italiani della presenza degli artisti bulgari alla Biennale d'Arte di giugno prossimo. Almeno venti nomi. Ma che bravo... Come se non bastasse Boyko Borisov, il Berlusconi bulgaro molto amico della Bonev (come Berlusconi), ha scaricato sul suo ministro anche la folle spesa del Bulgarian National Film Center (una società al collasso che in trent'anni ha prodotto otto film...): "Davanti alla bellezza della Bonev, il senso di autodifesa di Rashidov si sarà annullato", ha dichiarato Borisov. Grandiosa la risposta di Rashidov: "Non possiamo dire che la Bonev sia una brutta ragazza. Dopo tutto anche noi siamo uomini".

ELENA BONELLI

Certo, qualcosa la Bonev deve avere per essersi imposta così rapidamente in questo mondo di maschi. A Milano, assieme al calabrese Giuseppe Corasaniti, suo attuale socio cinematografico, ha diretto un'agenzia di modelle dell'est. Se nel cinema aveva ottenuto solo una particina in "The Passion" di Mel Gibson, alla Rai ottiene ruoli da protagonista nella fiction gestione Saccà. Il suo trionfo è "Artemisa Sanchez", polpettone storico calabrese che si è in gran parte diretta da sola divorando i registi. Ma lì siamo già nella mitologia. Aggiungiamo a questa incredibile sitcom italo-bulgara, le dichiarazioni della Bonev, sempre più esaltata: "Il mio è un film grandioso", "Ho altri dodici progetti nel cassetto".

ELENA BONELLI IN GNAM

Un po' diverso il caso di "A Sud di New York" di Elena Bonelli, non tanto per il budget dichiarato, due milioni di euro e sostegno del Ministero dei Beni Culturali (boh?), quanto per il fatto di non godere di una vera distribuzione, mentre la 01 distribuisce "Godbye Mama" in 80 copie. Non solo. La Bonev ha avuto una vetrina, per quanto fantasma, a Venezia, ma la Bonelli, malgrado ogni sforzo (suo e degli amici) non è riuscita ad avere neanche un angolino al Festival di Roma. Ha dovuto accontentarsi del festivalino italo-americano di Pascal Vicedomini, Los Angeles, Italia, (ma c'era pure Bellocchio quest'anno...).

Elena Bonelli

Se il film della Bonev, malgrado la difesa del sottosegretario Giro ("Le dico la verità, immaginavo peggio. Molto meglio di tante porcherie italiane viste a Venezia"), è un polpettone da fiction italiana con veri attori bulgari, oltre alla chiacchieratisssima Licia Nunez, Papi-girl del giro pugliese (il vero nome è Licia Del Curatolo, nata a Barletta...), quello della Bonelli è una sgangherato musicarello alla Ninì Grassia che vede protagonista la stessa regista in un ruolo comico accanto a Francesco Paolantoni e a due giovani cantanti, Luca Napolitano e Carmen Napolitano.

ELENA BONELLI

Malgrado il titolo, le scene a New York si riducono a qualche esterno dove la Bonelli gira con occhi spiritati, tacchi a spillo e vistosi cappelli, mentre il grosso della storia, che vede un ritorno in Italia per un'inesistente eredità e l'amicizia con una giovane cantante che la Bonelli vuole lanciare in America, sono tutte girate in quel di Puglia (leggi Apulia Film Commission).

ELENA BONELLI

Anche se ha iniziato la sua carriera nello spettacolo come attrice (particine nella "Piovra 6" e in "Ordinaria sopravvivenza" di Giovanni Leacche), la Bonelli non è una grande attrice e come regista si dimostra ancor meno professionale della Bonev, che ha una sua quasi funzionalità da fiction di Rai 1. Alla fine, però, il solo interesse per questi due film, totalmente inutili salvo che per la mitomania delle registe (due casi davvero conturbanti) e il loro involontario trashismo, è legato alla domanda insistenti dei due giornalisti bulgari: Chi ha pagato? E perché?

 


NON GETTATE LA CROCE SULLA CROCE ROSSA CHE È GIA’ IN CROCE PER LA GESTIONE (BALLERINA) DEI CENTRI IMMIGRATI - GALAN PRESENTA, CON RUTELLI, IL LIBRO DI STELLA E RIZZO MA È GIA’ PRONTO A SALVARE POMPEI (DA CHI, DAL MINISTERO?) - GERARDO BIANCO FA NERO ENRICO LETTA: “IL VITALIZIO PARLAMENTARE CI SALVA DALLE LOBBIES” (E PURE DAL LAVORO) - IL FINIANO ENZO RAISI E LA PIA ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI: “VENITE PURE, MA NON A CASA MIA” - SACCONI E QUELLA ANTIPATIA PER GLI ANNI SETTANTA (E PURE PER LUCIO BATTISTI) …

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GIANNI LETTA

da "Italia Oggi"

1 - NON SPERATE SULLA CROCE ROSSA...
Se ne parla ormai con insistenza, nei corridoi del potere romano: la fiducia con la quale il ministro dell'interno Roberto Maroni, pare su consiglio di Gianni Letta, ha coinvolto la Cri nelle operazioni di soccorso dell'ondata di immigrati non sarà adeguatamente ripagata. Da un lato, l'ente pubblico guidato da Francesco Rocca, ex collaboratore di Gianni Alemanno, denuncia la fatica di gestire centri e tendopoli in giro per l'Italia.

E, tra breve, presenterà un conto piuttosto salato della gestione del centro siciliano di Mineo, che costa molto ed avrebbe già esaurito i fondi messi a disposizione dal governo. Dall'altro, spuntano in parlamento interrogazioni (l'ultima è di Roberto Occhiuto, dell'Udc, molto vicino a Pierferdinando Casini) che chiedono perchè per la costituzione di nuovi centri immigrati la Cri sia stata preferita al volontariato cattolico.

IL PREFETTO FRANCO GABRIELLI

E mentre cresce il malumore delle Regioni nei confronti dei piani di accoglienza del governo, aumentano le grane che il nuovo commissario straordinario per l'emergenza immigrati Franco Gabrielli dovrà sciogliere quanto prima. La croce rossa se non rivedono gli importi, lascerà sicuramente Mineo a fine giugno. (Tino Fortunato)


2 - PD, LAVATA DI CAPO DI GERARDO BIANCO A ENRICO LETTA CHE VUOLE TOGLIERE IL VITALIZIO PARLAMENTARE...

«Caro Enrico, sono davvero curioso di leggere la relazione che accompagnerà il tuo preannunciato progetto di legge sull'abolizione del vitalizio parlamentare e sulla regolamentazione delle primarie nella vita dei partiti». Appartengono allo stesso partito, il Pd, eppure il presidente dell'Associazione degli ex parlamentari, Gerardo Bianco, già segretario del Ppi da cui proviene anche Enrico Letta, non si è trattenuto dal fargli un clamoroso liscio e busso finora rimasto riservato. La lettera risale a tre giorni fa ed ora è stata pubblicata anche sul sito internet dell'associazione.

fungv 34 gerardo bianco

«In verità, mi è parsa abbastanza balzana l'idea di abbinare i due argomenti», attacca Bianco, «ma, a pensarci bene, forse un nesso c'è, ed è quello di concepire la nostra democrazia come un sistema politico per ricchi!» All'anziano leader democristiano non interessa tanto l'argomento delle primarie per le quali «non inganni la prima esperienza prodiana di offerta dell'obolo da parte dei votanti; la seconda ha già dimostrato che occorrono parecchie risorse economiche».

E se diventassero obbligatorie per legge «saranno solo i paperoni o le loro "marionette" a giocarsi la partita». Ma è sul vitalizio che Bianco è sbottato: «Mi verrebbe da dire, tu quoque Henrice nella giostra del qualunquismo nostrano, senza un minimo di riflessione».

ENRICO LETTA

Nella sua lunga lettera Jerry White spiega a Letta che il riconoscimento della indennità ai parlamentari ha la sua origine («antica, e a.C.») nel principio che tutti i cittadini possano accedere alla massima carica elettiva («ricchi o poveri che siano»). È una «garanzia» per evitare anche per il dopo mandato «la subordinazione ai corposi interessi di lobbies».

«Da seniores». conclude Bianco, «potremmo, forse, offrire qualche utile suggerimento come abbiamo da tempo proposto, ma ci basta, comunque, che venga rispettata la nostra storia che, prima o poi, sarà anche la vostra, di persone che hanno inteso servire con passione l'Italia e non inseguire "privilegi" che tali non sono». (Franco Adriano)

ENZO RAISI

3 - RAISI NON VUOLE PROFUGHI A CASA...
Il finiano Enzo Raisi non vuole campi profughi nella sua Bologna. Colpito improvvisamente dalla sindrome Nimby (l'acronimo inglese per «not in my back yard», ovvero «non nel mio cortile»), il parlamentare di Futuro e libertà si è fatto notare per una singolare dichiarazione: dopo aver saputo che quasi mille extracomunitari provenienti da Lampedusa sono stati assegnati a Bologna da parte dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, ha detto: «Auspico che questa collocazione avvenga ovviamente nel pieno rispetto dei diritti di accoglienza di questi immigrati, ma anche considerando il territorio che ha già sofferto molte situazioni analoghe non avendo spazi idonei a questo tipo di interventi». Cerchiobottismo purissimo: a Bologna, nella zona indicata da Maroni, per Raisi «non ci sono le condizioni igienico sanitarie adeguate». (Donato de' Bardi)

GIANCARLO GALAN E MOGLIE

4-GALAN DEBUTTA CON RUTELLI...
Giancarlo Galan salverà gli scavi di Pompei. Nel frattempo il debutto romano del neo ministro per i beni e le attività culturali avverrà oggi, nello scenario della comunale Ara Pacis. Occasione dell'incontro un dibattito con l'ex titolare del dicastero, il leader di Alleanza per l'Italia, Francesco Rutelli, per presentare il libro «Vandali! L'assalto alle bellezze d'Italia», di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella.

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Galan ha già pronta una lunga serie di iniziative, proprio per rispondere a quanto è stato scritto dalla coppia giornalistica. Non a caso ieri l'ex governatore della regione Veneto si è recato a Pompei, luogo caro a Rizzo e Stella, che nel libro hanno ricordato che l'ultimo mosaicista è andato in pensione dieci anni fa, c'è un solo archeologo per 66 ettari di scavi, e un accordo sindacale vieta agli elettricisti di salire su scale più alte di settanta centimetri. (Pierre de Nolac)

Furio Colombo Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo


5- SACCONI ODIA GLI ANNI '70...
Maurizio Sacconi, ministro del lavoro, odia gli anni '70: «C'è stata solo qualche bella canzone». Ma non gli piace nemmeno Lucio Battisti. Ieri, nel romano palazzo Marini, alla presentazione del libro pubblicato da Marsilio e intitolato "Anni '70. I peggiori della nostra vita", scritto da Giuliano Cazzola, Simonetta Matone, Filippo Mazzotti e Domenico Sugamiele, il decennio è stato letteralmente distrutto: con Matone, magistrato di lungo corso, che ha puntato il dito contro i pretori d'assalto, protagonisti di una stagione che ha dato ben pochi risultati giudiziari ma tanta notorietà a quelle toghe.

SACCONI

E citando Francis Bacon, caro all'ex magistrato (e già presidente della Camera) Luciano Violante: «I giudici devono essere leoni, ma leoni sotto il trono», perché succedono solo guai se ci salgono. Immediati gli applausi da parte del pubblico. (Pierre de Nolac)

 

POVERO fini, ORA STA SULLE PALLE PURE AL PD: “IL PEGGIOR PRESIDENTE PER L’OPPOSIZIONE” - ALLA CAMERA LA MAGGIORANZA TIENE (BOCCHINO E LA MORONI E ALTRI DELL’UDC SONO A PASSEGGIO) - PER NOSFERATU GHEDINI SONO “INFONDATE” LE DICHIARAZIONI DELLE BUNGA GIRLS - IL BANANA CENA CON LA STAMPA ESTERA (E GLI ESCLUSI S’INCAZZANO) - DITE A RATZINGER CHE UN PRETE VUOLE SPARARE A BERLUSCONI - LE MAZZATE DI MICCICHé: LOMBARDO FIGLIO DI PUTTANA, LARUSSA FASCISTA - MARINE LE PEN PROVA A “SEDURRE” MARONI - idv: \"La Lega spara sì, ma solo cazzate\"…

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1. MA...
Jena per "La Stampa"
- La rubrica di oggi è breve ma prescritta.

fini

2. CAMERA, AL VOTO MAGGIORANZA TIENE,18 VOTI DISTACCO...
(ANSA)
- Cresce al voto il distacco tra la maggioranza e l'opposizione nell'Aula della Camera durante l'esame del testo sulla prescrizione breve. Ora si attesta tra i 16 ed i 18 voti di scarto. Colpa soprattutto delle assenze nei banchi di Fli, dove in Aula a votare non si vedono, tra gli altri, Italo Bocchino e Chiara Moroni. Qualche seggio vuoto si vede anche tra i banchi dell'Udc, dove si notano le assenze di Luca Volonté e Ricardo Merlo.

3. GIACHETTI (PD) ATTACCA FINI, PEGGIORE PRESIDENTE PER OPPOSIZIONE...
(Adnkronos)
- Parte subito caldissima la seduta sul processo breve. Roberto Giachetti del Pd ha duramente attaccato il presidente Gianfranco Fini definendolo "il peggiore presidente per l'opposizione" per via delle sue decisioni sui tempi a disposizione della minoranza. Subito dopo l'attacco di Giachetti e' intervenuto Pier Ferdinando Casini a difesa del presidente della Camera: "Inaccettabile".

Giachetti Roberto

Giachetti accusa Fini di non essere piu' imparziale da quando Pdl e Lega spingono per le sue dimissioni da presidente della Camera: "Da quando e' sotto attacco di Pdl e Lega che chiedono le sue dimissioni -attacca Giachetti- lei e' il peggior presidente della storia".

Fini non replica e prosegue nell'esame del processo verbale con cui si e' aperta la seduta della Camera. Ma e' Casini a prendere la parola per difendere Fini: "Sono allibito dalle parole del tutto incongrue di Giachetti contro il presidente: se avevo qualche dubbio sulla sua terzieta', ora ogni dubbio e' svanito".
"Qui ciascuno vuol tirare il presidente dalla sua parte, ma il presidente non si difende solo quando fa le cose che piacciono a noi", conclude il leader centrista.

4. ALFANO, A RISCHIO SOLO LO 0,2 PER CENTO PROCESSI PENALI...
(Adnkronos)
- "I processi penali a rischio sono lo 0,2 per cento" con il via libera al processo breve. Lo spiega in aula alla Camera il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Ogni anno -specifica il Guardasigilli- si prescrivono in media il 5 per cento dei processi penali aperti".

ANGELINO ALFANO

5. ALFANO, NON RISCHIANO PROCESSI VIAREGGIO E L'AQUILA...
(Adnkronos)
- La prescrizione breve non incidera' sui processi di Viareggio e L'Aquila. Lo dice il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenendo in aula alla Camera. I reati per "la tragedia di Viareggio si prescrivono in un tempo lontanissimo: 23 anni e 4 mesi", dice il Guardasigilli.
"Analoghe considerazioni", aggiunge valgano per il processo dell'Aquila. La prescrizione dei reati diminuirebbe 'solo di pochi mesi".

LONGO E GHEDINI big

6. GHEDINI E LONGO, INFONDATE DICHIARAZIONI APPARSE SULLA STAMPA...
(Adnkronos) - 'Le nuove dichiarazioni apparse anche quest'oggi su alcuni giornali in relazione alle serate in Arcore, sono destituite di ogni fondamento e contrastano con numerosissime indicazioni di segno completamente opposto. La genesi delle dichiarazioni e i tempi appaiono davvero indicativi e ne dimostrano l'assoluta inconsistenza'. E' quanto dichiarano l'avvocato Piero Longo e l'avvocato Niccolo' Ghedini.

7. BERLUSCONI: A CENA CON ALCUNI GIORNALISTI STRANIERI, ESCLUSI PROTESTANO...
(ASCA)
- E' una cena che per Silvio Berlusconi rischia di diventare mediaticamente indigesta, quella in programma stasera all'Hotel Parco dei Principi di Roma. Cena-incontro con alcuni giornalisti stranieri (tutto sulla carta rigorosamente 'off-the record'), tanti ma non tutti i piu' importanti corrispondenti in Italia. Una 'scelta incomprensibile', protestano un paio di cronisti rimasti esclusi dall'evento. Evento che pero', a onor del vero, non sarebbe stato organizzato direttamente da Palazzo Chigi.

SILVIO BERLUSCONI

Sarebbe stato invece il decano dei corrispondenti a Roma, Denis Redmont, a lungo presidente in passato dell'Associazione stampa estera - pare in veste di organizzatore del gruppo ristretto 'Petit press club', raccontano tra i colleghi stranieri, forse con un pizzico di malizia - ad aver formulato l'invito al premier. Tesi peraltro rimarcata in linea generale da fonti di palazzo Chigi, contattate dall'Asca, che puntualizzano: 'Non abbiamo organizzato alcun tipo di incontro, ma il presidente del Consiglio ha risposto solo ad un invito'.
Pertanto, 'non comprendiamo la ragione di eventuali polemiche'.

Di diverso avviso e' invece Sabina Castelfranco, reporter di punta per Al Jazeera e Cbs, che si fa portavoce di una protesta comune: 'E' una roba che non esiste al mondo, con il gruppetto degli esclusi da una parte e quello dei non esclusi dall'altra'. Una lamentela che si traduce alla fine della seguente richiesta: 'Vorremmo capire in base a quale tipo di selezione vengono scelti i giornalisti stranieri per cenare con il premier, in un momento tra l'altro cosi' delicato e importante per l'Italia, sia sul piano interno che estero, con una guerra tra l'altro in atto'. Richiesta a cui da Palazzo Chigi replicano in maniera netta: 'Noi stasera siamo ospiti'.

Marine le pen

8. LE PEN, CAPISCO BERLUSCONI, UE E' INERTE...
(ANSA)
- "I fatti mi hanno dato ragione. L'Unione europea non ha fatto nulla" per aiutare l'Italia a rispondere ai flussi di immigrati clandestini provenienti dal Nordafrica: lo ha detto la leader del Fronte nazionale (estrema destra), Marine Le Pen, aggiungendo di "capire Berlusconi".

9. LE PEN A MARONI, PARLIAMO INSIEME DI FINE UE...
(ANSA)
- La leader del Fronte Nazionale (estrema destra francese), Marine Le Pen, auspica un incontro con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per parlare insieme della "fine dell'Unione europea.

10. CALDEROLI, FEDELI A SILVIO FINO A 2013, NOI STIAMO AI PATTI...
(Adnkronos)
- "Samo stati eletti in questa coalizione con l'indicazione di Berlusconi nel ruolo di premier" , dice il leghista Roberto Calderoli al Messaggero spiegando che la Lega sara' fedele al premier fino al 2013 e che rispettera' i patti sottoscritti. A partire dai temi in materia di giustizia. "La Lega e' al governo per fare le riforme e dunque fin quando faremo le riforme andremo avanti: squadra che vince non si cambia"

Del resto, spiega Calderoli, il processo breve non e' una legge ad personam ma una norma "che discende da un'iniziativa europea contro l'Italia per l'irragionevole durata dei processi. Il processo breve e' un diritto di tutti gli italiani". Secondo Calderoli la quota di 330 deputati indicata dal premier "non e' lontana. Ne' numericamente, ne' temporalmente" e sul Cdm 'a tempo' per garantire la presenza dei ministri in aula sul processo breve, il ministro leghista commenta: "E' giusto che i ministri votino visto che sono anche deputati. Ed e' giusto che non ci sia concomitanza".

Infine sulle tensioni con l'Ue, aggiunge: "Retromarcia? noi non ritiriamo nessuna delle critiche all'Europa". Quanto alla Nato che hiede la partecipazione degli aerei italiani ai raid in Libia, Calderoli ribatte: "Ah ci chiedono aiuto? Ripagheremo i nostri alleati europei con la stessa moneta. Faremo come loro fanno con noi per la questione degli immigrati'.

6 calderoli castelli maroni 0018

11. BOSSI, GIUSTO BOICOTTARE PRODOTTI FRANCESI. CHI LA FA L'ASPETTI....
(ANSA)
- Boicottare i prodotti francesi dopo che la Francia ha respinto i permessi provvisori per i migranti? "Si fa bene. Anche i francesi hanno boicottato il latte padano. Chi la fa l'aspetti...". Lo afferma Umberto Bossi conversando con i cronisti a Montecitorio.

12. DONADI, LEGA SPARA? SI', MA SOLO C ...
(ANSA) -
"La Lega spara sì, ma solo cazzate. Le parole irresponsabili, violente e razziste di Castelli prima e di Speroni poi dimostrano solo l'incapacità del Carroccio di affrontare il fenomeno migratorio". Lo afferma il presidente del gruppo parlamentare Idv Massimo Donadi. "Fare demagogia - dice Donadi - e risolvere i problemi di immigrazione e sicurezza è facile a chiacchiere, ben più difficile è farlo con i fatti stando al governo. La deriva violenta assunta dalla Lega in questi giorni è la certificazione del fallimento delle politiche di questo governo sull'immigrazione". "I toni incendiari del Carroccio - conclude il capogruppo Idv - alimentano un clima d'odio che potrebbe creare seri problemi. Berlusconi e Maroni intervengano sulla questione e dicano se le parole di Speroni e Castelli rappresentano la linea del governo".

DENIS VERDINI METIDA

13. INCONTRO VERDINI-IR, SBLOCCO DELLE NOMINE PIU' VICINO...
(Adnkronos)
- Si va verso un'accelerazione degli accordi per il completamento della squadra di governo e del rafforzamento della maggioranza. E' quanto emerge dall'incontro che si e' svolto oggi tra il coordinatore del Pdl Denis Verdini e Iniziativa responsabile, i cui rappresentanti si sono dichiarati soddisfatti dall'andamento del confronto. Per arrivare a quota 330 deputati, infatti, il presidente del Consiglio dovra' procedere al 'rimpastino' con la seconda tranche di nomine (tre viceministri e oltre una decina di sottosegretari), compresi i 'posti' promessi ai Responsabili.

Per chiudere la partita delle nomine, secondo quanto hanno riferito gli esponenti di Ir, si attendera' comunque l'approvazione della legge sulla prescrizione breve in programma per domani. Poi (con tutta probabilita' giovedi') i Responsabili e Verdini dovrebbero rivedersi per un incontro conclusivo. Non si e' parlato di quote. Tuttavia i Responsabili vorrebbero ottenere 4 o 5 posti da sottosegretario. Questa, secondo quanto e' stato riferito da alcuni deputati di Ir, sarebbe la richiesta, con una preferenza per il ministero degli Esteri, dei Beni Culturali e del Commercio Estero.

Gianfranco Micciche

14. ROTONDI, ALFANO HA IN TASCA LA SUCCESSIONE A BERLUSCONI. IL COORDINATORE UNICO C'E' GIA', E' IL 'GRAN CUCINIERE' VERDINI...
(Adnkronos)
- 'Angelino Alfano ha in tasca l'assegno circolare della successione a Berlusconi, gia' firmato dal Cavaliere. E' l'uomo che con la sua riforma della giustizia segnera' la legislatura. Il suo delfinato e' garantito. Guidera' il partito, se Berlusconi si fara' un altro giro a Palazzo Chigi. Ma non e' escluso che sia lui il nostro prossimo candidato premier. Anche Giulio Tremonti ha in tasca piu' biglietti della lotteria vincenti. Deve decidere soltanto quale incassare". Lo afferma il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi in un'intervista al 'Riformista'.

'Nel PdL convivono due sindromi. Gli ex An -prosegue- pensano ancora di dover dimostrare qualcosa, anche se in Europa la tradizione di una destra di governo e' gia' consolidata. Gli ex forzisti, ragionando sul fatto che i voti li prende Berlusconi, pensano che chiunque entri nel Pdl sia un intruso. L'amalgama non pare riuscito -continua Rotondi- ma al sottoscritto, stavolta, interessa poco. Io, Giovanardi e Caldoro dovevamo costituire la cosiddetta terza forza del Pdl. Invece, per i soci fondatori, siamo 'non pervenuti'. Come se fossimo figli di un dio minore. Ma non ce l'ho con Berlusconi che ha molto piu' fiuto politico non solo dei suoi detrattori, ma anche dei suoi seguaci".

LOMBARDO A LAMPEDUSA

15. LO 'SFOGO' DI GELMINI IN TRANSATLANTICO, NO A TAGLI...
(AGI)
- In aula i deputati di maggioranza e opposizione votano sul processo breve e i ministri restano tutto il te mpo in Parlamento per assicurare il sostegno al provvedimento. Cosi' alcuni ministri sono costretti ad improvvisare riunioni con i propri staff, anche in vista di domani quando il ministro Giulio Tremonti presentera' la Def, la decisione di economia e finanza pubblica (gia' Dpef). Mariastella Gelmini, titolare dell'Istruzione, in serata incontra i funzionari del suo dicastero in pieno Transatlantico, sotto gli occhi dei cronisti. Che non possono fare di meno ascoltare il suo sfogo.

Si parla di tagli alla scuola e il ministro spiega ai suoi interlocutori: domani mattina io non ci sono, dovete dirlo voi: dite a Tremonti che io annullo le immissioni in ruolo, su questo non ci vedo... Accanto a lei c'e' Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura della Camera, e diversi funzionari di viale Trastevere. Ai funzionari - dice la Gelmini, ascoltata da parlamentari e giornalisti - io non taglio nulla, se ne
facciano una ragione. Piuttosto tagliate ai bidelli...

la russa

16. MICCICHÉ SHOW ALLA ZANZARA (RADIO 24) - "LOMBARDO E' UN FIGLIO DI PUTTANA DISPERATO"...
"Lombardo ha detto così perché è un figlio di puttana, ma non ha importanza, va bene così. E' uno che si difende, è disperato, ormai è fallito tutto e quindi l'unica è tentare di offendere cercando di farmi arrabbiare, ma io non mi arrabbio più..." Così il sottosegretario Gianfranco Miccichè alla Zanzara su Radio 24 ha commentato alcune dichiarazioni del Governatore Lombardo, che lo aveva accusato "di essere forse ancora in preda a indotta eccitazione, dalla quale - aveva sempre detto Lombardo - speravo si fosse ripreso".

LA RUSSA RESTA FASCISTA NEL SENSO PEGGIORE -"La Russa fino a ieri faceva benissimo il suo mestiere di colonnello di An; da colonnello a generale però il passo è pesante..."
La Russa resta sempre fascista? "Assolutamente sì - ha risposto Miccichè - ma nell'accezione più negativa, nella violenza, nell'arroganza. Lui comunque non si permetterebbe mai di essere arrogante con me, lui è sempre arrogante". "Insomma - conclude - lui non va bene per gestire un partito cui sono iscritto io".

IL PDL NON HA TESSERATI - Sul Pdl Miccichè ha aggiunto: "Se mi trovate un iscritto al Pdl sono pronto a pagare 100 mila euro: forse recentemente hanno iniziato a fare i tesseramenti, ma sino a quando c'ero io non c'erano tesserati"

IL VOTO SUL PROCESSO BREVE? SOLO ATTO POLITICO - E sul processo breve all'esame della Camera: "Il voto sul processo breve è solo un atto politico: va fermata l'anomalia che ha visto Berlusconi al centro di un accanimento giudiziario in tutti questi anni"

MARIASTELLA GELMINI

17. DON GIORGIO DE CAPITANI ALLA ZANZARA DI RADIO 24/ BERLUSCONI SAREBBE DA UCCIDERE, MI BASTANO UN EURO E UNA PISTOLA
"Berlusconi sarebbe da uccidere, mi bastano un euro e una pistola: l'euro però lo userei per accendere un cero alla Madonna": don Giorgio de Capitani, parroco di Monte di Rovagnate (Lecco), già protagonista qualche giorno fa per alcune dichiarazioni shock sul Presidente del consiglio, continua, alla Zanzara su Radio 24, con le sue invettive politiche.
"Lui non è un essere umano - ha detto - e l'unica remora che potrei avere è quella che se venisse ucciso poi diventerebbe un martire, gli farebbero una statua in ogni piazza".

18. NTV: CASTELLI, DA ME SOLO GIUDIZI POLITICO-ECONOMICI...
(Adnkronos)
- Botta e risposta a distanza tra Ntv e il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Roberto Castelli. Dopo la replica di Nuovo Trasporto Viaggiatori che ha definito false le dichiarazioni rese ieri dall'esponente della Lega Nord, non si e' fatta attendere la nuova presa di posizione dello stesso Castelli. 'Non ho mai affermato ne' in tv ne' in alcuna altra sede che ai sensi della normativa vigente vi sia un controllo societario di Sncf su Ntv. Il mio e' stato un giudizio di natura politica ed economica', precisa Castelli.

'Mi sembra legittimo- prosegue Castelli- ritenere che se una delle piu' importanti societa' ferroviarie europee acquista il 20% di un'importante societa' italiana possa pensare in un futuro di espandersi nel nostro mercato, se l'esperimento avra' successo. Non capisco le reazioni al di sopra delle righe di alcuni esponenti di NTV'.

GIANCARLO GALAN ANNA COLIVA

19. GALAN, SGRAVI FISCALI A PRIVATI PER INVESTIRE IN CULTURA...
(Adnkronos)
- 'Voglio ribadire l'obiettivo di incrementare il coinvolgimento economico dei privati, cittadini e aziende, anche perfezionando, migliorando e semplificando il sistema degli sgravi fiscali, sull'esempio di quanto gia' accade nel mondo, in Europa in particolare, e in Francia in special modo'. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, nel corso del suo intervento al Senato.

don giorgio de capitani

20. CSM: VOTO SU DECADENZA BRIGANDI' SLITTA A 4 MAGGIO...
(Adnkronos)
- Slitta al 4 maggio la decisione del plenum del Consiglio superiore della magistratura sulla proposta di decadenza del consigliere laico Matteo Brigandi', la cui incompatibilita' e' stata dichiarata dalla commissione verifica titoli per il suo ruolo di amministratore unico di una societa' con finalita' commerciali. La decisione di far slittare il voto del plenum e' stata annunciata dal vicepresidente Michele Vietti che ha assicurato che il rinvio e' solo per le votazioni finali e che "non sara' suscettibile di differimenti ulteriori".

Dopo l'annuncio di Vietti e' intervenuto il relatore della pratica, il togato, Aniello Nappi, che ha brevemente illustrato un nuovo parere "pro veritate" presentato dal consigliere Brigandi' dichiarando in conclusione che le osservazioni presentate dal consigliere non modificano la dichiarazione di incompatibilia'.

 

LA FORBICE DI SADO-MASI ALLE PRESE CON I CONTRATTI IN SCADENZA DELLE STAR “DE SINISTRA” DELLA RAI (COSTANO CARO MA IL RIENTRO PUBBLICITARIO È MAGGIORE) E BERNABÈ PROVA A PORTARE FAZIO A LA7 - AL CHIRURGO CHIC DE VITA NON PIACE LA CHIRURGIA TRASH-TV DI “PLASTIK” - “UMAN”, IL FORMAT CHE RICICLA IL REDUCE DA REALITY - LA TASK FORCE ANTI-ROMA DEL FINE LATINISTA LOTITO…

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Marco Castoro per "Italia Oggi"

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1 - RAI TRA RINNOVI E TRATTATIVE - Il rinnovo dei contratti in scadenza entra nella fase più calda. Il direttore generale dovrà intensificare le trattative con gli agenti di Che tempo che fa, Ballarò, Report e Parla con me. Il cassiere è in sofferenza e si cercherà di risparmiare. L'impresa non è facile, anche perché questi programmi, ormai collaudati, danno lustro e prestigio a Raitre.

Il programma condotto da Fabio Fazio costa 10 milioni a stagione (di cui 2 vanno al conduttore) ma porta a casa ben 17 milioni di pubblicità. Ogni puntata è vista in media da 4,5 milioni di telespettatori per uno share intorno al 14%. Ballarò costa 4 milioni l'anno e funziona sia dal punto di vista degli ascolti (15% di share e 3,8 milioni di spettatori in media), sia da quello pubblicitario (8 milioni raccolti).

GIOVANNI FLORIS - copyright Pizzi

Addirittura la Sipra ha chiesto di fare un break in più. Giovanni Floris percepisce 550 mila euro lordi a stagione. Report costa 2 milioni l'anno (180 mila per Milena Gabanelli), incassa 4 milioni di pubblicità e inchioda davanti al video oltre 3,5 milioni di spettatori (13% di share).

fabio fazio1

Un discorso a parte merita Parla con me con Serena Dandini. Costa circa 8 milioni l'anno (la Dandini è pagata da Fandango che riceve i soldi dalla Rai). Raggiunge circa 1,2 milioni di spettatori per un 8% di share in media che non è molto per una seconda serata. Tuttavia va detto che se la durata della trasmissione fosse spalmata per un'altra ora o più, come si fa per Porta a Porta e Matrix, lo share sarebbe maggiore. Lo stesso o forse di più del programma di Canale 5 condotto da Alessio Vinci. Invece la Dandini chiude inevitabilmente alle 23.56, in quanto deve andare in onda Tg3 Linea Notte.

Elio dalla Dandini

2 - LA 7 SI CANDIDA - Gli ottimi ascolti, non soltanto del tg di Enrico Mentana, ma anche di programmi come Otto e mezzo in access prime time (che lunedì ha stabilito il nuovo record assoluto: l'8,14% di share medio, con 2.292.254 telespettatori), l'Infedele, Le invasioni barbariche ed Exit in prima serata, stanno portando il target de La7 su livelli mai sfiorati (6,87% di share in prima serata e il 5,03% in seconda).

E proprio grazie a questa nuova linfa che l'emittente di Franco Bernabè ora sogna in grande. Addirittura si sta cercando di lavorare ai fianchi l'agente Beppe Caschetto (il più amato dai divi de La7) di convincere Fabio Fazio ad aprire una trattativa proprio con la tv di Telecom Italia Media. Tra l'altro la riconferma di Bernabè come capoazienda è stata accolta con gioia dai vertici dell'emittente.

gabanelli

Dall'amica di famiglia Lilli Gruber al braccio destro Giovanni Stella, da Mentana e signora (ora sarà più facile per Michela Rocco di Torrepadula portare a casa il programma su La7d) a Lillo Tombolini, direttore dei programmi, che rimasto alla guida della rete ha potuto procedere all'acquisto del format "Le vite degli altri", programma condotto da Angela Rafanelli, previsto in onda nella seconda serata di aprile, format prodotto dalla società Toro produzioni (i cui soci sono Pasquale Romano e Marco Tombolini, figlio di Lillo).

BERNABE

3 - COME TI RECUPERO IL REDUCE DEI REALITY - I personaggi dei reality sono indistruttibili. In pratica una volta usati non puoi più gettarli via. Come gli ultracorpi si rigenerano. Nomination ed eliminazioni purtroppo non servono allo scopo. Addirittura il nuovo programma Uman, dal 29 aprile su Italia 1, ha pensato di farli diventare ancora più protagonisti. Ed ecco che Davide Silvestri, Augusto De Megni, Pasqualina Sanna, Giada de Blanck e Veronica Ciardi saranno i tamagotchi umani in balia delle decisioni del pubblico. C'è anche il tasto per l'autodistruzione?

4 - PLASTIK TRASH - Plastik è il nuovo programma di Italia 1 che comincerà martedì 19 aprile in prima serata e sarà condotto da Elena Santarelli. A riguardo il chirurgo Roy de Vita non ha avuto peli sulla lingua: "Il programma è trash e affronta l'argomento della chirurgia estetica con molta leggerezza e per questo ho detto di no".

LILLI GRUBER

In pratica se sei un bravo chirurgo estetico ti tieni lontano dalle telecamere di Plastik. Chissà dopo questa bocciatura così illustre come si sentiranno i quattro chirurghi che partecipano alla trasmissione (Marco Klinger, Franz W. Baruffaldi Preis, Giulio Basoccu e Fiorella Donati).

ENRICO MENTANA

5 - TASK FORCE - Dietro la maschera del burbero latinista indossata da Claudio Lotito c'è un grande attore, capace di catturare l'occhio di bue su qualsiasi palcoscenico. Figuriamoci davanti alle telecamere. Dopo il far west con Aurelio De Laurentiis eccolo tornato ai vecchi e irriducibili nemici: gli arbitri e i giallorossi.

Il presidente della Lazio è riuscito a non esultare per il 4° posto conquistato in solitudine, in seguito alla sconfitta dell'Udinese, per prendersela con gli aiutini che a suo giudizio hanno premiato la Roma proprio contro i friulani. Ha detto che ora farà scendere in campo una task force per vigilare su eventuali favoritismi. Ma dov'era la task force un anno fa quando la Lazio non oppose resistenza all'Inter nella gara persa all'Olimpico che costò lo scudetto alla Roma?

 

JENNIFER LOPEZ E’ LA PIU’ BELLA DEL REAME (A LAS VEGAS CON RIHANNA) – I VIDEO PIU’ SEXY DI JESSICA ALBA - LADY GAGA, VERSIONE ‘BOLLYWOOD’ – JOHN TRAVOLTA E LINDSAY LOHAN ‘SARANNO MAFIOSI’ - JANUARY JONES, DI “MAD MEN”, NON E’ PERFETTA COME MRS. DRAPER – BRITNEY BALLA O NON BALLA? – LE ‘POWER COPPIE’ DI HOLLYWOOD SARANNO A CANNES – E’ L’ERA DEI NERD, ANCHE DI QUELLI GAY – BELLA MA MINI! HAYDEN PANETTIERE SPIEGA COME SI VA A LETTO COL GIGANTE – ‘HOT PARTY’ DI CONDE NAST TRAVELLER CON LE SEXY STAR – IL RITORNO DI SERENA WILLIAMS IN FUCSIA…

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1. LADY GAGA, VERSIONE ‘BOLLYWOOD'...
Perez Hilton

Ascolta la canzone "Born this Way" di Lady Gaga, remixata in versione ‘Bollywood': è una strizzata d'occhio per i suoi fan indiani.
Ascolta qui: http://bit.ly/ihommc

JESSICA ALBALADY GAGA

2. IERI SCARLETT JOHANSSON, OGGI JESSICA ALBA: I 10 VIDEO PIU' SEXY ...
Celeb Jihad

Dopo i 12 video più sexy di Scarlett Johansson, ecco una hitlist delle 10 clip più piccanti di Jessica Alba.
Guarda i video qui: http://bit.ly/helDrT

3. JENNIFER LOPEZ E' LA PIU' ‘GNOCCA' DEL REAME...
Perez Hilton http://bit.ly/emjkS6

Jennifer Lopez è stata nominata la più bella celebrità del 2011, secondo la rivista "People": ha ripreso il primo posto grazie al successo della sua nuova canzone, "On the Floor", e con il suo lavoro come giudice di "American Idol". Dimostra la sua bellezza nelle foto del suo nuovo video musicale per la canzone "I'm into You".

JENNIFER LOPEZ

4. ALLORA ERA VERO: BRITNEY SPEARS NON BALLA NEL SUO NUOVO VIDEO...
Perez Hilton

In questo video rallentato dei pezzi ballati di "Till The World Ends", di Britney Spears, si vede come la faccia della cantante sia spesso oscurata. Si pensa che la vera ballerina del video sia Tiana Brown, l'assistente del coreografo di danza.
Guarda il video qui: http://bit.ly/fAY3lH

JANUARY JONES

5. JANUARY JONES, LA BIONDA DI ‘MAD MEN', VUOLE CONVINCERCI CHE NON E' LA SIGNORA DRAPER SU "W"...
Socialite Life http://bit.ly/fV72zj

January Jones non è così perfetta come il suo personaggio su "MadMen", e lo prova facendo la disordinata su un servizio fotografico per la rivista "W". Nell'intervista racconta che il personaggio di Betty, non esisteva nella serie tv, ma che è stato creato apposta per lei quando si è presentata al casting per il ruolo della segretaria. Ammette anche che c'e' qualcosa di sexy nell'interpretare una donna di quell'epoca, con quei corsetti così stretti...

'POWER COPPIE'

6. A CANNES, TUTTE LE ‘POWER COPPIE' DI HOLLYWOOD...
Perez Hilton http://bit.ly/dI69py

Brangelina (Brad e Angie), Johnny Depp e Vanessa Paradis, Scarlett Johansson e Sean Penn, Penelope Cruz e Javer Bardem sono tutti ospiti confermati al festival di Cannes. Giovedì la conferma ufficiale. Robert De Niro fa parte della giuria; le altre star invitate sono: Madonna, Kieth Richards, Jack Black e Carla Bruni.

TIM COOK

7. E' L'ERA DEI NERD ANCHE SE SEI GAY: PER LA RIVISTA "OUT", IL PIU' INFLUENTE E' IL DIRETTORE GENERALE DELLA APPLE...
Gawker http://gaw.kr/fWRD4c

Il COO della Apple, Tim Cook è stato nominato il gay più influente d'America, nella lista "Power 50" della rivista "Out". Cook è a tutti gli effetti il ‘boss' della Apple, durante l'assenza (per motivi di salute) di Steve Jobbs.

"I VERI UOMINI NON COMPRANO LE DONNE"

8. I PESI MASSIMI DI HOLLYWOOD CONTRO LA SCHIAVITU' SESSUALE: "PERCHE' I VERI UOMONI NON COMPRANO LE DONNE"...
Gawker

Demi Moore e Ashton Kutcher, che già avevano in passato creato una campagna contro il problema reale della schiavitù sessuale, hanno chiesto aiuto ai loro amici celebri. Si sono uniti Sean Penn Justin Timberlake e Jamie Foxx, la bellissima Eva Longoria e Jessica Biel, creando simpatici video su ciò che i veri uomini fanno, normalmente, per poi dire ciò che non fanno. Soprattutto, i veri uomini non comprano le donne!
Guarda tutti i video qui: http://gaw.kr/h3toU6

PUBBLICITA' J. CREW

9. CONSERVATORI TERRORIZZATI DALLO SMALTO ROSA DI UN BAMBINO, NELLA PUBBLICITA' DI J. CREW"- MA NON E' COLPA LORO, ‘SONO NATI COSI'...
Gawker http://gaw.kr/i0A99N

La settimana scorsa è stata spedita una email ai clienti della marca di vestiti americana, J. Crew, con l'immagine di Jenna Lyons, la presidentessa della compagnia, mentre dipinge le unghie rosa di suo figlio, con le parole: "Che bello aver avuto un figlio maschio che adora il rosa! Dipingere le unghie e' più divertente al neon!". Ciò che sembrava una pubblicità innocua ha creato scalpore e indignato i conservatori (terrorizzati dalla rottura delle barriere di ciò che ‘loro' considerano sia femminile o maschile). Lo psicologo Keith Ablow ha scritto: "Le ragazze si picchiano fra loro su You Tube. Giovani ragazzi si fanno i belli con gli addominali piatti e i capelli perfetti. Nonostante tutto ciò non sembri così spaventoso, lo sarà se entrambi i sessi si renderanno conto di non voler più prendersi cura dei bambini, soprattutto"...

"GOTTI" - LINDSEY LOHAN E VICTORIA GOTTI"GOTTI" - JOHN TRAVOLTA

10. IL FILM SUL BOSS DELLA MAFIA, JOHN GOTTI SR., SI FA, CON JOHN TRAVOLTA E (FORSE) LINDSAY LOHAN...
The Hollywood Reporter http://bit.ly/eFhAFW

Il film della casa di produzione Fiore Films sulla vita del boss della mafia John Gotti Sr. sarà intitolato "Gotti: Three Generations". John Travolta ha confermato il suo ruolo come il boss ovviamente, dicendo che e' emozionato a esplorare "la storia non-raccontata più interessante del paese", USA. La Fiore Films ha confermato di essere in trattativa con Lindsay Lohan per interpretare la parte della figlia, Victoria Gotti...

11. ARIDAJE CON LA SUOLA ROSSA...
Coco Perez http://bit.ly/hfBpty

Dopo aver fatto causa a YSL per avergli copiato il marchio della scarpa con la suola rossa, Christian Louboutin sta facendo di nuovo causa, per la stessa ragione. Questa volta la copiona è Carmen Steffens, una marca brasiliana.

X FACTOR USA- MARISA MILLER

12. MARISA MILLER, MODELLA DI VICTORIA'S SECRET, PRESENTERA' "X FACTOR", USA...
Just Jared http://bit.ly/hm7Ef3

Simon Cowell ha voluto la bella Marisa Miller, 30 anni, come presentatrice di "X Factor", versione USA. Marisa non è solamente una degli angeli di Victoria's Secret, ma è anche la testimonial della Harley Davidson, il NFL, e Captain Morgan.

RIHANNA E JENNIFER LOPEZ

13. RIHANNA E J. LO DARANNO SPETTACOLO AI BILLBOARD AWARDS DELLA MUSICA...
Popeater http://aol.it/ifrn0Y

Rihanna, Jennifer Lopez, e i Black Eyed Peas sono confermati come performance durante i Billboard Awards della musica che si terranno a Las Vegas in maggio. Tutti e tre hanno canzoni nella ‘top 10' dei "Billboards's Top 100 chart".

HAYDEN PANETTIERE

14. HAYDEN PANETTIERE PARLA DEL ‘SESSO DA GIGANTE' CON IL FIDANZATO, BOXER RUSSO, VLADIMIR KLITSCHKO...
Socialite Life http://bit.ly/fUxbI3

Hayden Panettiere, è una mini-attrice alta solo 1 metro e 54 ha spiegato a Ellen DeGeneres, sul suo talk show televisivo, come riesce a fare sesso con il suo fidanzato, Vladimir Klitschko, un boxer russo alto 1 metro e 98. Quando Ellen le ha fatto la domanda, l'attrice ha risposto "Quando c'e' voglia si trova una maniera", al che l'altra ha aggiunto, "Si, ma quale...?". La povera Hayden ha dovuto assicurare che "Tranquilla, un modo si trova"...

POMPIERE E MICIETTO

15. FOTO TENERA DELLA GIORNATA: UN'OVERDOSE DI DOLCEZZA ...
Teddy Hilton http://bit.ly/gQCDyD

Il biondo e giovane pompiere, che sta dando dell'ossigeno a un piccolo micetto, ci sta facendo girare la testa...è veramente adorabile!

16. SEXY STAR A ‘SOHO HOUSE' DI LOS ANGELES PER L'‘HOT PARTY' DI CONDE NAST TRAVELLER...
Radar Online http://bit.ly/ib894f

Le star più belle di Hollywood si sono fatte belle per partecipare alla festa di Conde Nast Traveller Hot Party. Fra gli invitati: la modella Brooklyn Decker, Vanessa Hudgens, Emma Stone, Sofia Vergara, James Marsden, Petra Nemcova e Matthew Rhys.

FESTA DI CONDE NAST TRAVELLER

17. QUEST'UOMO NON E' UMANO: SARA' UN NINJA O UN SUPEREROE?...
Digg

Su You Tube questo video ha fatto discutere. La domanda è: il ginnasta ripreso è umano, ninja o supereroe?
Guarda le ‘combo' del ginnasta qui: http://bit.ly/fNK5ci

SERENA WILLIAMS

18. IL RITORNO IN FUCSIA DI SERENA WILLIAMS...
Deadspin http://deadsp.in/hhyq45

Serena Williams si è presentata al torneo di Bruxelles in una tutina attillata fucsia fosforescente. Ci sembra un'ottima strategia: così, riflettendo la luce del sole negli occhi dell'avversaria, vincerà di sicuro!

19. LA PROTESTA DI CAMERON: NO A FILM IN TV DOPO 2 MESI...
Dal "Corriere della Sera"

Il regista James Cameron sta guidando una protesta contro la messa in onda in tv dei film dopo soli due mesi dalla loro uscita nelle sale. Il disappunto unisce cineasti e proprietari di sale e si rivolge contro la nuova offerta di Fox, Universal, Sony e Warner Bros: DirecTV, un servizio che permetterà di vedere i film richiedendoli on demand a 29 dollari e 99 centesimi ognuno, sul televisore di casa, appena due mesi dopo l'uscita in sala.

JAMES CAMERON

«Non penso sia saggio erodere la propria attività principale - ha detto Cameron al New York Times -. Il problema non è che il video on demand si accavalli all'uscita in sala, visto che la maggior parte dei film dopo un mese non è più nelle sale. Però molti spettatori potrebbero evitare l'esperienza della sala sapendo che il film sarà presto disponibile a casa» . Anche i maggiori circuiti di cinema negli Usa hanno annunciato che rifiuteranno di mandare i trailer e fare promozione per i film che saranno parte dell'offerta on demand.

20. «TRUE CRIME»: UN DELITTO VERO PER IL NUOVO POLANSKI...
Da "la Stampa"

Il nuovo film di Roman Polanski, True Crime , si basa su un vero fatto di cronaca. La sceneggiatura di Jeremy Brock racconta il misterioso omicidio di Dariusz Janiszewski che portò all'arresto dello scrittore Krystian Bala (tradito da un suo stesso romanzo).

 

 

MILANO A +0,33%, BENE PIRELLI, MALE LIGRESTI - TREMONTI ABBASSA LE STIME DEL PIL - CINA PADRONA DEL MONDO: NON SOLO GLI USA, HA IL 13% DEL NOSTRO DEBITO - BEN AMMAR INSISTE: “SE HANNO CAMBIATO QUELLA RIGA SUL BILANCIO DI GENERALI VUOL DIRE CHE AVEVA RAGIONE BOLLORé” - IL KUWAIT BLOCCA L’EXPORT DEL PETROLIO - OGGI RIUNIONE DELLA NUOVA AS ROMA - FS E LA JOINT VENTURE SIRIANA - MARCEGAGLIA APRE IL PRIMO IMPIANTO IN CINA - PROCTER&GAMBLE MULTATA PER IL CARTELLO DEI DETERSIVI - SPIAGGE: 30MILA STABILIMENTI A RISCHIO - LA GRECIA NON VUOLE RISTRUTTURARE IL DEBITO…

Next: 1- TELEFONICA SALVA BERNABÈ: PRESIDENTE SÌ MA CON DELEGHE \"PESANTI\". COSÌ FALLÌ L’OPERAZIONE PASSERA(INTESA), PAGLIARO(MEDIOBANCA), PERISSINOTTO(GENERALI), DI PORTARE GABRIELE BURGIO AD DI TELECOM. MA DOPO L’ESPLOSIVA ASSEMBLEA DI IERI SI IPOTIZZA CHE LA NUOVA GOVERNANCE, CON PATUANO E LUCIANI, SIA SOLO PROVVISORIA 2 - CALTARICCONE’S DREAM! UNA BANCA PEL CENTRO-SUD: IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA 3- SE NON SUPERERÀ I PASSAGGI DEL PROCESSO BREVE E DELLE AMMINISTRATIVE, IL PDL SI SQUAGLIERÀ COME LA NEVE AL SOLE. POST-SILVIO: GOVERNO DI TRANSIZIONE ALLA DINI CON FRATTINI (CARO A NAPOLITANO) O TREMONTI. MA NON IL BERLUSCONE ALFANO. IN CASO DI RIFIUTO DI B., STRADA APERTA A UN GOVERNISSIMO CON GIULIANO AMATO 4- GERONZICIDIO: GOLPE ORDITO DA NAGEL-PELLICCIOLI, DELLA VALLE COME ARIETE. PELLICCIOLI AVVISò CALTA, CALTA AVVISò GIANNI LETTA (MA ERA TROPPO TARDI) 5- RIUSCIRA’ UNICREDIT A OTTENERE DA DIBENEDETTO 40 MILIONI OLTRE ALLE GARANZIE PER L’OPA CHE LA NEWCO DOVRÀ LANCIARE PER LA CONQUISTA DELLA SQUADRA DEL “PUPONE”?
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1 - BORSA DI MILANO PROCEDE IN RIALZO, FTSE MIB +0,33%. BENE PIRELLI...
(LaPresse)
- Dopo circa due ore di scambi, la Borsa di Milano procede in territorio positivo. Il Ftse Mib guadagna lo 0,33% a 22.091,62 punti e il Ftse All-Share è in rialzo dello 0,35% a 22.793,20 punti. All'indomani della salita al 30% di Chrysler, Fiat perde in a Piazza Affari lo 0,47% a 6,405 euro. Ieri l'assemblea di Telecom Italia ha votato il nuovo board del gruppo e 12 consiglieri su 15 sono andati alla lista della holding Telco.

Salvatore e Jonella Ligresti

Il colosso guidato da Franco Bernabè registra un rialzo dello 0,66% a 1,068 euro. Tra gli altri titoli, salgono Diasorin (+2,22%), Enel (+1,19%), Prysmian (+1,24%), Tod's (+0,83%), Stmicroelectronics (+1,7%), Tenaris (+0,88%), Scendono Mediobanca (-0,57%), Generali (-0,12%), Ubi Banca (-0,57%), Fondiaria-Sai (-1,58%), Banca Montepaschi (-0,52%) e Popolare Milano (-1,2%). Decolla Pirelli, maglia rosa del paniere principale, con un rialzo del 2,68% a 6,51 euro.

2 - EGITTO, INDICE RIFERIMENTO BORSA EGIZIANA SALE DOPO ARRESTO MUBARAK...
(LaPresse/AP)
- L'indice di riferimento della Borsa egiziana Egx30 è salito dell'1,15% a mezzogiorno dopo che gli investitori hanno appreso la notizia dell'arresto dell'ex presidente Hosni Mubarak. Nella sessione di ieri l'indice aveva perso l'1,4%. Secondo gli analisti, la detenzione di Mubarak aiuterà a rassicurare i manifestanti, secondo cui i militari al potere in Egitto sono troppo lenti nell'introdurre le riforme promesse. Il mercato egiziano è rimasto relativamente stabile dopo la riapertura del mese scorso.

PIRELLI

3 - DEF: TESORO ABBASSA STIME PIL, PAREGGIO IN 2014 MA RISALE IL DEBITO...
Radiocor
- Il Tesoro abbassa ancora le stime di crescita: il Documento di economia e finanza (Def), al vaglio del Governo oggi, prevede un rialzo de l Pil dell'1,1% nel 2011 (stima di settembre: 1,3%), dell'1,3% nel 2012 (2%), mentre nel 2013 arrivera' all'1,5%. Confermate le stime per il deficit: al 3,9% del Pil quest'anno, al 2,7% il prossimo, all'1,5% nel 2013, con un sostanziale pareggio nel 2014. Rivisto al rialzo il rapporto debito/Pil: al 120% nel 2011 (a settembre 119,2%), al 119,4% nel 2012 (117,5%), al 116,9% nel 2013.

4 - CONTI PUBBLICI: ALLA CINA CIRCA IL 13% DEL DEBITO ITALIANO...
Alberto Forchielli per Radiocor
- Le dichiarazioni di Zapatero sono pesanti ma non sorprendenti. La Cina detiene ora il 12% del debito pubblico spagnolo, rispetto al 4% posseduto all'inizio della crisi, alla fine del 2008. Pechino ribadisce la sua amicizia con Madrid, ma non rilascia cifre ufficiali, coperte da discrezione e da timori di apparire un drago insaziabile. Eppure il suo intervento e' una necessita' per gli Stati europei in crisi - i cosiddetti Pigs, Portogallo, Italia, Grecia e Spagna - che trovano nella Cina una ciambella di salvataggio per i loro debiti ormai fuori controllo.

TREMONTIi

Dei quattro Pigs l'Italia e' l'unica che e' riuscita a tenere indebitamento e tassi sotto controllo anche perche' gia' da tempo puo' contare su un sostanzioso intervento da parte della Cina, con titoli piu' appetibili per gli investitori istituzionali del Dragone. In assenza di dati inequivocabili, e' possibile stimare con ragionevolezza, incrociando varie componenti, il possesso cinese dei titoli emessi dallo Stato italiano per finanziare il proprio debito.

Quest'ultimo ha superato 1.800 miliardi di euro, il 40% del quale acquistato e finanziato all'estero. La Cina ne detiene circa un terzo, piu' del 13% del totale, in linea con la percentuale spagnola. Un tasso vicino a quello delle economie piu' esposte, mentre nell'area euro la Cina possiede il 7,3% del debito pubblico, pari al 28% di quello detenuto all'estero.

5 - DOMANI INCONTRO BRICS IN CINA, OBIETTIVO È PERSEGUIRE INTERESSI COMUNI...
(LaPresse/AP)
- Le principali economie emergenti del mondo si riuniranno domani nel sud della Cina per quello che potrebbe essere un punto di svolta nella ricerca di più peso nella finanza globale. Il vertice del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e, per la prima volta, il Sud Africa) durerà un giorno e arriva in un momento cruciale, con il G20 che cerca di ristrutturare l'architettura finanziaria del mondo. I Paesi del Brics devono vedere se è possibile superare le differenze interne e agire come un blocco per perseguire interessi comuni. I cinque Paesi ospitano il 40% della popolazione mondiale, rappresentano il 18% del commercio e circa il 45% per cento della crescita attuale.

Hu Jintao

6 - GRECIA, MINISTRO FINANZE ESCLUDE RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO ATENE...
(LaPresse/AP)
- Il ministro della Finanza greco George Papaconstantinou ha escluso qualsiasi ristrutturazione del debito del Paese, in seguito a dichiarazioni simili fatte dal presidente dell'Unione europea Herman Van Rompuy. Mentre molti analisti sostengono l'idea di modificare i termini di rimborso, "il governo non è d'accordo" con il progetto. La Grecia ha evitato il fallimento l'anno scorso con un prestito di salvataggio di 110 miliardi di euro da parte dei partner europei e del Fondo monetario internazionale.

Il premier greco Papandreu

In cambio, il governo socialista ha tagliato le pensioni e gli stipendi dei funzionari pubblici, e ha aumentato le tasse e l'età pensionabile. Le misure di austerità hanno scatenato una serie di proteste dei sindacati e oggi i lavoratori in sciopero hanno bloccato l'ingresso del ministero delle Finanze nel centro di Atene.

7 - MEDIOBANCA: BEN AMMAR, LA POLITICA NON C'ENTRA...
(Adnkronos) -
"La politica non c'entra in Mediobanca". Ad affermarlo e' il finanziere franco-tunisinoTarak Ben Ammar, al termine del cda di piazzetta Cuccia che e' stato seguito dalle riunione controllo interno e operazione comparti correlati. "Tutto quello che avete letto -prosegue- e' political thriller che non esiste".

"Avete letto -continua Ben Ammar- che il presidente Berlusconi non era tenuto al corrente delle Generali. Da otto anni che sono in Mediobanca vedo sempre 'il finanziere tunisino vicino al presidente Berlusconi'. Ormai sono una colonia di Berlusconi. Onorato, e' un mio amico il vostro presidente del Consiglio, ma questo dimostra che separo la mia amicizia con il presidente del Consiglio e il mio ruolo in Mediobanca come consigliere, che prendo molto sul serio".

"Dunque -prosegue il finanziere e produttore cinematografico- veramente la politica non c'entra in Mediobanca. Da quando ci sono non l'ho vista entrare in Mediobanca e spero che neanche in futuro entrera'. Berlusconi ha detto 'sono stato tenuto all'oscuro'. Siccome gli sono molto amico, vuol dire che non gli ho detto niente".

Tarak Ben Ammar

A chi gli chiede se sia stato informato preventivamente dei cambiamenti alla testa della Generali, Ben Ammar risponde "di sicuro in Mediobanca so qualcosa. E di Generali qualcosina so, perche' Vincent Bollore' mi ha messo qui (in Mediobanca, ndr), anche se io di Generali non sono consigliere e in Generali si e' deciso in modo democratico e all'unanimita'".

Riguardo ai consiglieri ritenuti vicini al presidente del Consiglio, Ben Ammar afferma che "Marina (Berlusconi ndr) rappresenta la sua famiglia, Ennio Doris e' un grande investitore finanziario e rappresenta la sua societa' quotata in Borsa. Io sono un amministratore indipendente e, come indipendente, risposto ai requisiti di indipendenza".

Riguardo alle sue dichiarazioni in risposta al consigliere di Generali Diego Della Valle, Ben Ammar dice: "Non parlo mai per conto di qualcuno, rappresento solo me stesso. Non ero il portavoce di nessuno. il ruolo di consigliere in una societa' quotata e' quello di fare domande e di essere trasparenti sui bilanci. Se non sbaglio il fatto che sia stata cambiata una riga del bilancio (di Generali, ndr) ha confermato che sono tutti d'accordo con lui (Bollore', ndr)".

bollore article

8 - MEDIOBANCA: VISITA DI LIGRESTI, 'SIPARIETTO' CON BEN AMMAR...
(AGI)
- Visita di Salvatore Ligresti in Mediobanca. L'imprenditore e' entrato in piazzetta Cuccia nel tardo pomeriggio: "E' una vita che vengo qui e continuo a venirci", ha spiegato entrando in sede. Proprio in quel momento usciva Tarak Ben Ammar, che si era trattenuto in piazzetta Cuccia nel pomeriggio per partecipare ai comitati dopo la riunione del cda. Molto affettuoso il saluto tra i due, che sul cancello si sono concessi ai flash dei fotografi inscenando un 'siparietto'. "Tu sei un nordico rispetto a me", ha scherzato il finanziere tunisino rivolgendosi a un sorridente Ligresti, per poi salutarlo con un bacio a distanza.

EMMA MARCEGAGLIA

9 - MARCEGAGLIA: APRE PRIMO IMPIANTO CINESE...
(ANSA)
- Sara' inaugurato il prossimo 19 aprile, a Yangzhou, in Cina, il primo stabilimento in Asia del gruppo Marcegaglia. Si tratta del piu' importante investimento di un'impresa italiana nel celeste impero degli ultimi dieci anni e il piu' grande polo produttivo d'eccellenza per la fabbricazione di tubi di alta precisione.

10 - KUWAIT BLOCCA EXPORT PETROLIO, PRECAUZIONE DOPO TEMPESTE DI SABBIA...
(LaPresse/AP)
- La Kuwait Petroleum ha annunciato di aver bloccato tutte le esportazioni di petrolio dal Paese come "misura precauzionale", a causa delle tempeste di sabbia. Il portavoce, lo sceicco Talal Al Sabah, ha scritto in un comunicato pubblicato sul sito Web della società che sono state fermate anche altre attività connesse all'esportazione, comprese le operazioni portuali e i lavori di manutenzione nelle raffinerie. Lo sceicco Talal ha detto che la società rispetta i propri impegni con i clienti. Il Kuwait, membro Opec, produce circa 2,4 milioni di barili al giorno di greggio.

dibenedetto b

11 - AS ROMA: CDA NEWCO, RIUNIONE PER FORMALIZZARE POTERI FIRMA...
(Adnkronos)
- Questo pomeriggio si riunira' il Consiglio di Amministrazione della Newco Roma, presieduta da Attilio Zimatore, con Rosella Sensi e Antonio Muto per formalizzare, secondo quanto apprende l'ADNKRONOS, i poteri di firma, per potersi recare a Boston per firmare il preliminare di vendita dell'As Roma.

12 - UE MULTA PROCTER&GAMBLE E UNILEVER PER CARTELLO DETERSIVI...
(LaPresse/AP)
- Arrivano dalla Commissione europea multe a Procter & Gamble e Unilever, per un totale di 315,2 milioni di euro, per aver fatto cartello con Henkel e aver fissato i prezzi dei detersivi per bucato in polvere in otto paesi dell'Unione europea. La Commissione ha detto che Henkel ha evitato sanzioni perché ha fatto la soffiata sul cartello. Questo sarebbe durato dal gennaio 2002 fino al marzo 2005.

Rosella Sensi

Le tre società, i principali produttori di detersivi in Europa, hanno cercato di stabilizzare la loro posizione di mercato e coordinare i prezzi. Procter & Gamble Co. dovrà pagare 211,2 milioni di euro, mentre Unilever 104 milioni. Entrambe le società hanno avuto una riduzione delle ammende perché hanno collaborato all'inchiesta. Il cartello copriva Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Paesi Bassi.

13 - FS: IN DIRITTURA D'ARRIVO SOCIETA' MISTA CON FERROVIE SIRIANE
(Adnkronos)
- E' in dirittura d'arrivo la societa' mista tra Ferrovie dello Stato e le Ferrovie siriane. Arrivano gli attesi nulla osta per la societa' fra Italferr (Gruppo FS) e Chemins de Fer Syrien (CFS), che verra' costituita entro il 2011. Lo ha annunciato oggi George Mokabari, direttore generale delle Ferrovie siriane, all'amministratore delegato del Gruppo Fs, Mauro Moretti durante un incontro tenutosi a Roma, presso la sede del gruppo Ferrovie dello Stato. Per la firma ufficiale della costituzione della societa' l'ad di Fs si rechera' personalmente in Siria nei prossimi mesi.

14 - SPIAGGE: 30MILA STABILIMENTI A RISCHIO, GOVERNO DECIDERA' SU DEROGA PER BALNEARI
(Adnkronos)
- Mentre la stagione estiva e' alle porte, e' a rischio la sopravvivenza di 30mila aziende balneari per la possibile 'messa all'asta', in base dalla direttiva europea sui servizi 'Bolkestein' che prevede, dal 2015, gare pubbliche per le concessioni demaniali per gli stabilimenti. Il grido d'allarme arriva dai sindacati delle imprese del settore che, anche in considerazione del 'no' alle aste arrivato trasversalmente da molti parlamentari, hanno chiesto una deroga alla direttiva. Nel corso di un incontro, che si e' svolto oggi al ministero per i Rapporti con le Regioni, tra Fitto, sindacalisti e rappresentanti dei governatori, si e' dunque deciso che il nodo verra' sciolto dal governo.

MAURO MORETTI AD FS

15 - QUI! GROUP: IN 2010 FATTURATO SUPERA 440 MLN...
(Adnkronos)
- QUI! Group si conferma anche nel 2010 al primo posto tra le societa' a capitale azionario interamente italiano nei titoli di servizio e nello sviluppo di circuiti: la crescita media si attesta intorno al 22%, con un fatturato che supera i 440milioni di euro. E' quanto si legge in un comunicato del gruppo. "Non piu' solo buoni pasto ma un mondo di servizi alle aziende e alle famiglie": il gruppo non solo e' leader nel mercato nazionale dei titoli di servizio, ma lo e' anche nello sviluppo e nella gestione delle reti, con oltre 120 mila esercizi affiliati e con 17 milioni di titolari fruitori dei propri servizi.

Grazie alla propria software house interna, QUI! Group ha realizzato Tytn, piattaforma tecnologica per la gestione di servizi a valore aggiunto su carte elettroniche e PoS, sviluppando il piu' avanzato modello di carta di pagamento elettronico. Fondamentali la partnership con Poste Italiane, che ha scelto il gruppo sia per lo sviluppo del programma di fidelizzazione cash-back di Sconti BancoPosta con oltre 12 milioni di utilizzatori, sia per l'integrazione del servizio di buono pasto elettronico sulla PostePay Lunch.

Numerose grandi realta' hanno scelto la professionalita' del gruppo, fra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ferrovie dello Stato, ma anche Enel, Eni, Unicredit e Consip 5, che vede QUI! Group fornitore di Enti pubblici di molte regioni d'Italia. Al momento in fase di sviluppo il circuito NOI CISL che prevede la raccolta punti per tutti i tesserati iscritti al sindacato, oltre 4,5 milioni di carte.

 

 

1- TELEFONICA SALVA BERNABÈ: PRESIDENTE SÌ MA CON DELEGHE \"PESANTI\". COSÌ FALLÌ L’OPERAZIONE PASSERA(INTESA), PAGLIARO(MEDIOBANCA), PERISSINOTTO(GENERALI), DI PORTARE GABRIELE BURGIO AD DI TELECOM. MA DOPO L’ESPLOSIVA ASSEMBLEA DI IERI SI IPOTIZZA CHE LA NUOVA GOVERNANCE, CON PATUANO E LUCIANI, SIA SOLO PROVVISORIA 2 - CALTARICCONE’S DREAM! UNA BANCA PEL CENTRO-SUD: IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA 3- SE NON SUPERERÀ I PASSAGGI DEL PROCESSO BREVE E DELLE AMMINISTRATIVE, IL PDL SI SQUAGLIERÀ COME LA NEVE AL SOLE. POST-SILVIO: GOVERNO DI TRANSIZIONE ALLA DINI CON FRATTINI (CARO A NAPOLITANO) O TREMONTI. MA NON IL BERLUSCONE ALFANO. IN CASO DI RIFIUTO DI B., STRADA APERTA A UN GOVERNISSIMO CON GIULIANO AMATO 4- GERONZICIDIO: GOLPE ORDITO DA NAGEL-PELLICCIOLI, DELLA VALLE COME ARIETE. PELLICCIOLI AVVISò CALTA, CALTA AVVISò GIANNI LETTA (MA ERA TROPPO TARDI) 5- RIUSCIRA’ UNICREDIT A OTTENERE DA DIBENEDETTO 40 MILIONI OLTRE ALLE GARANZIE PER L’OPA CHE LA NEWCO DOVRÀ LANCIARE PER LA CONQUISTA DELLA SQUADRA DEL “PUPONE”?

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1 - TELEFONICA SALVA BERNABÈ: PRESIDENTE SÌ MA SENZA "CAMPANELLO" E CON DELEGHE "PESANTI". COSÌ FALLÌ L'OPERAZIONE PASSERA-PAGLIARO-PERISSINOTTO (GENERALI), DI PORTARE GABRIELE BURGIO AD DI TELECOM
Gli uscieri di TelecomItalia non sono del tutto soddisfatti per l'esito dell'Assemblea che si è tenuta ieri a Rozzano seguita in streaming minuto per minuto.
Oggi poco prima delle 12 hanno salutato con un certo distacco Franchino Bernabè e gli altri membri del Consiglio di amministrazione che deciderà il nuovo assetto della governance, ma restano convinti che nella lunga assemblea di ieri non siano stati sciolti tutti i nodi e che la conclusione sia piuttosto forzata.

Si chiedono ad esempio per quale ragione Telco, la holding che con il 22,5% è uscita vincente dall'assemblea, possa lasciar fuori un'azionista come la famiglia Fossati che dentro la società ha buttato un mare di soldi per comprare il 5% delle azioni, e alla fine sia rimasta "scandalosamente" fuori dalla porta. Di sicuro agli uscieri è piaciuto il modo con cui il conte Gabriele Galateri di Genola (fortunato collezionista di presidenze) ha svillaneggiato il consigliere Luigi Zingales, il barbuto economista di Chicago che continua a rompere i coglioni perché vorrebbe squarciare il velo sul Rapporto Deloitte, la scatola nera di tanti misteri.

Ed è parso giusto anche se del tutto minimale l'annuncio di Bernabè circa la richiesta a Pirelli di 1,2 milioni come risarcimento per alcune attività che sono state tolte "nell'interesse esclusivo del Gruppo dei pneumatici". È evidente che Franchino non ha alcuna voglia di alzare il velo sulla gestione del passato e su quelle strane operazioni che vanno da Sparkle fino alla cessione di immobili pregiati venduti da Telecom e poi affittati alla società di Tronchetti Provera.

D'altra parte bisogna capirlo il manager di Vipiteno che stamane diventerà presidente e che ieri ha esclamato con enfasi "il passato è alle spalle. È l'ora di una svolta!". Gli uscieri dubitano che questa ora sia davvero arrivata e che si possa mettere il coperchio su vicende che ancora restano oscure, e a questa sensazione aggiungono un giudizio perplesso sul nuovo assetto che guiderà l'azienda nei prossimi anni.

Anche Franchino Bernabè non dovrebbe essere molto soddisfatto per il compromesso finale che lo fa salire sulla poltrona della presidenza e mette nelle mani del 47enne alessandrino Marco Patuano le deleghe di amministratore delegato. Sullo sfondo rimane incerta la posizione di Luca Luciani, il famoso Napoletone che già nel 2006 si è imbattuto nei magistrati e nella Guardia di Finanza a Rovigo per la storia delle sim false. L'unica cosa certa è che a menare la danza di ieri e di oggi è stata Telefonica, il colosso spagnolo di Cesar Alierta che ha messo uno stop ai giochetti degli altri azionisti in assemblea e ha chiuso il sipario sulle manovre che l'hanno preceduto.

E qui gli uscieri possono raccontare con dovizia di dettagli i contorni di una manovra che aveva come obiettivo quello di mandare ai giardinetti il giovane-anziano Bernabè, l'uomo che nel novembre del '98 fu chiamato per la prima volta a guidare Telecom.

Secondo una ricostruzione attendibile il timone del Gruppo sarebbe dovuto passare dalle mani di Franchino a quelle di un altro personaggio. Sembra infatti che l'operazione concepita nel triangolo Passera (Intesa)-Pagliaro (Mediobanca)-Perissinotto (Generali), tirasse la volata a Gabriele Burgio, il manager che per 14 anni ha guidato la catena spagnola Nh Hoteles. Il nome di Burgio è poco conosciuto in Italia perché la sua esperienza professionale si è svolta prevalentemente a Madrid fin dai tempi in cui Carletto De Benedetti lo spedì a curare gli interessi di Cir-Cofide.

Invece di tornare a Milano e di continuare a tifare per la Fiorentina, squadra della sua città d'origine, Burgio classe 1954, è rimasto in Spagna e con un lavoro intenso è riuscito a creare un colosso alberghiero che fattura oltre 1 miliardo in 21 paesi e gestisce 50mila stanze d'albergo tra cui quelle della catena Jolly Hotels.

Nella società madrilena si ritrovano azionisti pesanti come il padrone di Zara e altre banche tra cui quella di Corradino Passera. È su quest'uomo che l'asse milanese e triestino aveva messo gli occhi nella convinzione che agli spagnoli di Telefonica l'idea fosse gradita. Le ragioni per cui la candidatura di Burgio è caduta poche settimane fa avrebbero origine dalla figura di Bernabé presidente con deleghe pesanti. Che varebbero condizionato il ruolo di amministratore delegato e Burgio ha preferito mollare la partita.

All'inizio, il "segnale ai mercati", cogitato da Passera e Perissinotto, con Bernabé presidente non operativo, è stato subito segato da Telefonica. E non solo perché ha sempre avuto un robusto feeling con Bebè. A scatenare le ire di Cesar Alierta pare sia stato un passo falso compiuto dallo stesso Burgio il 9 febbraio scorso in un'intervista al "Sole 24 Ore" dove attaccava la crisi delle banche spagnole accusate di non cogliere il business "sol y playa" del turismo iberico.

Resta il fatto che a distanza di due settimane Burgio ha presentato le dimissioni lasciando il posto al banchiere Mariano Perez Clavier, già presente nel board di Nh Hoteles e rappresentante del 15% detenuto da una banca azionista della catena alberghiera.

Adesso gli uscieri fanno buon viso al nuovo assetto di Telecom, ma restano convinti che si tratti di una soluzione provvisoria; qualcuno addirittura si spinge a parlare di pateracchio con una governance voluta e pilotata da quella Telefonica che in America Latina è la più forte concorrente di TelecomItalia.

2 - CALTA'S DREAM: UNA BANCA PEL CENTRO-SUD: IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA - COME CADE BERLUSCONI - RETROSCENA SUL GERONZICIDIO
C'è un uomo a Roma, molto liquido e molto solido, che non vede l'ora di mettere in mare la barca.

È Francesco Gaetano Caltagirone, per gli amici Caltariccone, l'imprenditore che ha fatto del silenzio il suo grimaldello. Al Calta piace l'idea di aggiungere al suo silenzio quello del mare dove il fruscio delle onde consente di ragionare sulle vicende di questi giorni che lo hanno visto tra i protagonisti. E nelle rare volte in cui apre bocca gli piace ricordare le parole di De Gaulle quando diceva: "niente rafforza l'autorità quanto il silenzio".

Tacendo nei momenti caldi che hanno preceduto e seguito la battaglia delle Generali, l'autorevolezza del 68enne Caltariccone è stata apprezzata e gli ha fatto guadagnare punti nel gotha della finanza. Ma come tutti sanno gli interessi di questo erede di una famiglia palermitana sono molteplici e variegati.

Appena potrà sdraiarsi come una lucertola sul ponte del suo "canotto" miliardario, il Calta potrà fare un bilancio privato sui capisaldi dei suoi interessi che toccano l'editoria, l'utility, le banche e le assicurazioni. È questo il perimetro che oggi lo intriga ben più delle costruzioni e della politica.

Su quest'ultima non ha bisogno di chiedere lumi al genero Pierfurby Casini perché ormai ha maturato la convinzione che se il Cavaliere non supererà i due passaggi della processo breve e delle amministrative, il Pdl si squaglierà come la neve al sole. Questa prospettiva sarà di sicuro vantaggio per il marito della figlia Azzurra e potrebbe lasciare aperta la strada a un governo di transizione alla Dini con Frattini (molto benvoluto da Napolitano) o Giulietto Tremonti. Ma non il berlusconissimo Alfano. In caso di rifiuto del Cavalier, si apre la strada a un governissimo con Giuliano Amato ricco di lacrime e sangue.

Poi il futuro dirà se in famiglia potrà sedersi al tavolo anche Pierfurby nei panni di presidente del Consiglio.
In tutti i casi il Calta continuerà a guardare dall'alto del suo ufficio di via Barberini il quadrilatero dei suoi business. Un occhio c'è sempre sull'editoria dove nei giorni scorsi ha risolto in pochi minuti il problema del "Messaggero" con l'arrivo di Mario Orfeo, l'ex-direttore del Tg2 che è riuscito subito a riportare il giornale alla sua vocazione romana.

Per impegni legati alle vicende di Generali, il Calta non è potuto andare come fa di solito a insediare in via del Tritone il nuovo direttore e ha lasciato che a presentare Orfeo fossero la figlia e lo storico amministratore delegato Albino Majore.

Il secondo caposaldo del quadrilatero riguarda l'Acea dove in un anno e mezzo ha incrementato la sua partecipazione del 6% continuando a cacciare soldi come ha fatto fino a ieri per arrivare a una quota che supera ormai il 15% del capitale. Questo è il segno che nella strategia dell'imprenditore romano la multiutility dell'acqua e dell'energia è un altro grimaldello per un ruolo centrale nella Capitale. Qui purtroppo deve misurarsi con il sindaco dalle scarpe ortopediche Alemanno che tergiversa sulla privatizzazione di Acea.

Nell'aprile del 2008 Caltariccone disse in una rara apparizione pubblica: "chiunque vincerà nelle prossime elezioni, questo sarà un segno di discontinuità", parole che oggi stentano a trovare conferma, ma non scoraggiano l'uomo di via Barberini. A dispetto delle polemiche su parentopoli e sulle inefficienze, Acea è un investimento strategico dal quale sta portando a casa in questi giorni 14,2 milioni di dividendi e che all'assemblea di fine mese congederà Giancarlo Cremonesi, l'attuale presidente che gli ambienti romani hanno battezzato "er Pomata".

La centralità di Roma si ritrova nella volontà del Calta di avere nella città eterna una grande banca nazionale. Questo discorso l'ha fatto con parole chiare in un'intervista sul "Foglio" del 12 febbraio dell'anno scorso al giornalista Claudio Cerasa e dietro la prosa ossuta si è capito benissimo che la banca in questione è il MontePaschi di Siena del boccoluto Mussari.

Basta vedere lo spazio enorme che "Il Messaggero" di oggi dedica alla reazione in Borsa sull'annuncio dell'aumento di capitale fatto da MontePaschi per capire quanto ci tenga il Calta (vicepresidente dell'Istituto senese) a bilanciare la milanesità della finanza con una roccaforte operativa nel Centro-Sud.

L'ultimo tassello della sua strategia riguarda il ruolo di assicuratore che si è guadagnato comprando a piene mani azioni di Generali (oggi a quota 2,11%) e soprattutto gestendo nel silenzio la sua parte da protagonista. E qui vale la pena tornare ancora per una volta (sperando che sia l'ultima) alla trama che ha portato alle dimissioni di Cesarone Geronzi, un amico storico verso il quale ha sempre detto di avere stima, rispetto e sintonia.

Secondo voci raccolte dopo il regicidio consumato la settimana scorsa nel palazzo delle Generali di piazza Venezia, Caltariccone avrebbe avuto una parte niente affatto secondaria in tutta la vicenda. Tanto per cominciare sarebbe stato informato una settimana prima del golpe preparato dal tandem Nagel-Pelliccioli, che avrebbe mandato avanti Della Valle per rompere la cristalleria.

Da Pelliccioli, in particolare, il romano più liquido e più solido avrebbe capito che per l'amico Geronzi si stava preparando una fine cruenta, e di questo avrebbe avvisato (si tratta sempre di voci e non di certezze) anche il Gran Ciambellano, Gianni Letta, l'uomo che ieri girava per le stanze di Palazzo Chigi con l'aria distrutta e le occhiaie consumate da troppi spettacoli indecenti.

Nessuno pensi di andare a via Barberini per avere conferma di questa trama nella quale il ricco e furbo Pellicioli si è trovato accanto al ricchissimo e furbissimo Caltagirone; questa è soltanto la pagina di un intreccio che si è consumato in quel silenzio, mai interrotto da dichiarazioni incaute, e considerato per tutta la vita dal Calta come l'ingrediente che citava De Gaulle per aumentare l'autorevolezza.

3 - RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI UNICREDIT A OTTENERE DA ZIO TOM DIBENEDETTO 40 MILIONI DI EURO OLTRE ALLE GARANZIE PER L'OPA CHE LA NEWCO DOVRÀ LANCIARE PER CONQUISTARE LA SQUADRA DEL "PUPONE"?
Avviso ai naviganti N.1: "Si avvisano i signori naviganti che questa mattina all'aeroporto di Malpensa è partito un aereo carico di speranze.

A bordo sono saliti Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, i due manager di Unicredit che raggiungeranno Boston in serata quando, nella città americana, è l'ora della colazione. Appena scesi dall'aereo avranno appena il tempo di sciacquarsi il viso poi si siederanno a colazione con lo zio Tom Dibenedetto, il candidato a comprare la As Roma. I due manager di piazza Cordusio chiederanno caffè americano, toast, marmellate della California e soprattutto 40 milioni di euro oltre alle garanzie per l'Opa che la newco con dentro lo zio Tom dovrà lanciare per conquistare la squadra del "Pupone".

4 - MARCEGAGLIA, ASSISE GENERALE 2011 SBARRATA AL GOVERNO E AI POLITICI
Avviso ai naviganti N.2: "Si avvisano i signori naviganti che ai piani alti di Confindustria fervono i preparativi per l'assise generale 2011 che si terrà a Bergamo il 7 maggio sul tema "l'Italia che vogliamo".

Il programma è ancora segreto anche se si sa che la Marcegaglia non ha alcuna intenzione di offrire una passerella al governo e ai politici. Si sa soltanto che l'Assise sarà divisa in due parti: in mattinata aprirà i lavori Vincenzo Boccia, presidente della Piccola Industria, mentre il pomeriggio sarà dedicato alla sessione plenaria e alle conclusioni della Marcegaglia. L'unica cosa certa è che la banca di Corradino Passera sarà il main sponsor dell'evento mentre altri quattrini arriveranno dalla Fiat di Marpionne e Sorgenia di Carletto De Benedetti".

 

BARI E PATTA/1 - A BARI STA PER ESPLODERE LA BOMBA: UNA MAXI INCHIESTA, BASATA SULLE RIVELAZIONI DI TARANTINI, SU UN PACCHETTO DI APPALTI E DENARO NELLA SANITÀ PUGLIESE CHE COINVOLGEREBBE IMPRENDITORI E POLITICI LOCALI E NAZIONALI, LA MAGGIOR PARTE DEI QUALI VICINI AL PD - FRISULLO E MAZZARANO AVREBBERO GARANTITO COPERTURA A TGIANPY PER VINCERE APPALTI ALL’INTERNO DI ALCUNE AZIENDE SANITARIE - NELLE INTERCETTAZIONI SBUCA IL ‘GIOCO DEL LOTTO’: \"SÌ, FACCIAMO TRE LOTTI COME DICONO TUTTI, POI UNO A TE, UNO A TE E UNO A TE, E LI DIVIDIAMO TUTTI\"…

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Giuliano Foschini per "la Repubblica - Bari"

Giampaolo Tarantini

Ancora una volta Gianpaolo Tarantini. Ancora una volta la gestione della sanità pugliese. E sempre l'ombra di una scossa imminente. Sulle scrivanie della procura di Bari gira da mesi una piccola, grande bomba che sarebbe pronta per esplodere: una maxi inchiesta su un pacchetto di appalti, scambio di denaro nella sanità pugliese che coinvolgerebbe imprenditori e politici locali e nazionali, la maggior parte dei quali vicini al Partito democratico.

Sandro Mazzarano

L'inchiesta è condotta dai militari della Guardia di finanza, coordinata dai sostituti procuratori Ciro Angelillis, Eugenia Pontassuglia e Giuseppe Scelsi. Gli accertamenti preliminari sono sostanzialmente conclusi. A muovere l'indagine sono state le dichiarazioni di Tarantini, raccolte in più riprese a partire del settembre del 2009. L'imprenditore ha ricostruito a verbale una rete di interessi che si sarebbe sviluppata alle spalle delle Asl pugliesi. Il lavoro dei magistrati e dei finanzieri avrebbero poi dimostrato come dietro tutto ci fosse una rete politicoimprenditoriale che controllava gran parte degli appalti.

I nomi che tornano spesso nell'indagine sono quelli di alcuni ex esponenti della giunta Vendola, a partire dall'ex assessore ai Trasporti Mario Loizzo. Ma riguarderebbe anche esponenti politici nazionali di primo livello e imprenditori sempre di area democratica. Tutti iscritti nel registro degli indagati.

Sandro Frisullo

Tarantini a verbale ha raccontato per esempio di aver versato una tangente di 10mila euro all'ex segretario regionale pugliese dei Ds (oggi consigliere del Gruppo misto), Michele Mazzarano. "Con riferimento al pagamento di tangenti preciso - aveva spiegato Tarantini in uno dei suoi interrogatori - che gli unici due politici pugliesi ai quali ho corrisposto tangenti sono Sandro Frisullo e Michele Mazzarano". Mazzarano gli avrebbe garantito copertura per vincere appalti all'interno di alcune aziende sanitarie in tutta la Puglia. L'inchiesta avrebbe in realtà dimostrato che la rete non riguardava soltanto Tarantini ma era molto estesa sia al mondo imprenditoriale sia a quello politico. In questo senso arriva in soccorso, per esempio, una intercettazione ambientale registrata all'Hotel de Russie del 21 gennaio del 2008.

Michele Mazzarano

Al tavolo c'era Tarantini con l'imprenditore Enrico Intini e l'ex direttore generale della Asl, Lea Cosentino. "Sì, facciamo tre lotti come dicono tutti, poi uno a te, uno a te e uno a te, e li dividiamo tutti". E riferendosi ad alcune imprese, l'imprenditore dice ancora: "Io so solo che li vuole Alberto dentro per forza! Secondo me, bisogna sentire almeno Mario Loizzo e almeno Alberto Tedesco (ndr, che non sarebbe però coinvolto in questa tranche dell'inchiesta)".

Tarantini risponde: "Ma tu non puoi parlare con Alberto e Mario e dire: Senti, con questi qua dobbiamo fare queste cazzo di tre cose, come dobbiamo fare, chi dobbiamo portarci dentro? Poi ve le dividete... cioè: per assurdo, facendo che in tre capogruppo, no?... Siete tu, lui e diciamo...".

Le dichiarazioni di Tarantini rappresentano però soltanto una parte dell'inchiesta. In un anno di lavoro i militari della Guardia di finanza hanno sbobinato migliaia di intercettazioni telefoniche e ricostruito una fitta rete tra appalti e grossi quantitativi di denaro. L'indagine punta molto in alto e si annuncia come un vero e proprio terremoto all'interno del centrosinistra e in particolare del Partito democratico. In Procura mantengono le bocche cucite proprio per la delicatezza dell'inchiesta. Lo stesso pool di magistrati ha in mano anche la parte, almeno mediaticamente più delicata, dell'inchiesta su Gianpaolo Tarantini: quella sulla prostituzione.

Enrico Intini

L'indagine - nonostante i fatti si riferiscano all'estate del 2008, quindi a più di tre anni fa e sia stata seguita praticamente in presa diretta dalla Finanza che aveva sotto controllo i telefoni dei protagonisti - è ancora nella fase dell'indagine preliminare tanto che gli stessi legali delle persone indagate sono sorpresi di continuare a ricevere proroghe delle indagini. In discussione c'è ancora la qualificazione del reato: non è ancora chiaro se Tarantini alla fine venga accusato di sfruttamento della prostituzione o di favoreggiamento, in una fattispecie che sembra molto simile a quella contestata a Milano nel processo Ruby a Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.

Indagine che risale a meno di sei mesi fa è che già a processo. Rispetto a Milano la differenza sostanziale sta però nel ruolo di Silvio Berlusconi: per la procura di Bari era soltanto un "utilizzatore finale" e non sapeva che le ragazze che Tarantini portava alle sue feste fossero a volte prostitute.

 


POLVERINI NELLA POLVERE! - MICROSPIE E PROPAGANDA COI SOLDI PUBBLICI: È LA GOVERNATORA PIÙ CHIACCHIERATA DEL MOMENTO! - LA “MACCHINA DEL FANGO” DI SALLUSTIONI E I FATTOIDI DI TRAVAGLIO, UNITI NEL BASTONARE LA SORA RENATA - PER LO SPIONAGGIO IN REGIONE, “GIALLO” SU UNA SOCIETÀ DI LOTITO (E SU 4 PERSONE MISTERIOSE ENTRATE NELL’UFFICIO DELLA PRESIDENTE) - 500MILA € A PIOGGIA ALLA STAMPA PER FARE PROPAGANDA ALLA POLVERINI: DA “REPUBBLICA” AL “CORRIERE”, DAL “MESSAGGERO” PASSANDO PER LA COMUNISTISSIMA RADIO CITTÀ APERTA…

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RENATA POLVERINI

1 - LE MICROSPIE DELLA POLVERINI: GIALLO SU UNA SOCIETA' DI LOTITO...
Gian Marco Chiocci per "Il Giornale"


Microspie e veleni, il giallo del pezzo di carta che scotta. Trattasi di un documento lungo una pagina stilato dai sindacati dei vigilantes appartenenti a Cgil Cisl e Uil, ora in possesso della Digos incaricata di fare luce sulle microspie nell'ufficio del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. L'esposto inviato per conoscenza anche alla Governatrice (la data è quella dell'8 marzo) dà conto di relazione di servizio redatta da alcuni vigilantes della società Roma Union Security, di cui Claudio Lotito patron della Lazio è socio di minoranza, che sovrintende la sicurezza del palazzo regionale in via Cristoforo Colombo a Roma.

Un documento che racconta di strane intrusioni notturne, di prelievi di chiavi dell'ufficio della Polverini, di ritorsioni nei confronti di chi non ha tenuto la bocca chiusa. Una relazione da prendere con le pinze, anche perché Lotito, rintracciato in tarda serata dal Giornale, lo definisce pieno «di inesattezze e falsità», scritto da qualcuno che «rischia seriamente di essere denunciato per calunnia perché arriva a trarre conclusioni senza sapere le cose come stanno».

CLAUDIO LOTITO

E come stanno le cose, Lotito lo dice subito dopo: «Io non dovrei neanche parlare perché dovrebbero parlare il presidente e l'amministratore. Comunque le cose stanno in questo modo: la società ha operato senza commettere alcun reato. E' tutto regolare, re-go-la-re, regolarissimo. Se dico così è perché so quel che dico. Piuttosto bisogna chiedersi perché qualcuno è arrivato a scrivere certe cose.

E non è escluso che a qualcuno potrebbe presto essere contestato anche uno specifico reato». Roba d'intralcio alla giustizia. Lotito non fa mistero di essere pronto a denunciare chiunque arrivi a sostenere il contrario.

La triplice, nelle persone di Lisi, Brinati e Ariodante, racconta quanto appreso da alcuni dipendenti della Roma Union Security che il 3 marzo e il 18 marzo scorso sarebbero stati testimoni (il condizionale è d'obbligo) di «fatti che richiedono sia fatta la necessaria chiarezza». In quei due giorni, sempre intorno alle ore 23, a leggere la nota dei sindacati, nella sede della Regione si sarebbero presentati alcuni funzionari dell'istituto di vigilanza «i quali ordinavano a tutte le G.P.G. in servizio di abbandonare le proprie postazioni, di non effettuare i previsti giri periodici di controllo e di radunarsi al pian terreno dello stabile» dove sarebbero rimasti per tre ore.

regione lazio

«Nel contempo» - scrivono sempre i sindacati - i due funzionari «facevano accedere nei locali della Regione Lazio, con un automezzo aziendale, quattro persone sconosciute ed in borghese, prelevavano le chiavi degli uffici tra cui la chiave della presidenza, vi accedevano e vi si trattenevano per oltre due ore e quaranta minuti.

Successivamente venivano riposte le chiavi degli uffici "visionati" fra cui quello della presidenza e (i due funzionari, ndr) accompagnavano le quattro persone in borghese fuori degli uffici della Regione Lazio, liberavano le G.P.G. in servizio che fino a quel momento erano state trattenute all'interno della reception, ordinando loro di riprendere le proprie postazioni ed effettuare i residui giri di controllo, senza fare menzione a nessuno dell'accaduto».

A detta dei sindacati, una volta venuta a conoscenza dell'esposto, la società avrebbe reagito «trasferendo ad altri servizi al di fuori dell'appalto della Regione Lazio» coloro che non avevano rispettato la consegna al silenzio.

Accuse gravissime, sottolineate da riferimenti velenosi al Laziogate di Storace e alla conoscenza «dei fatti sopra esposti» da parte dei «vertici aziendali». Accuse rispedite duramente al mittente da un pirotecnico Lotito che al Giornale s'è mostrato sin troppo sicuro della «correttezza comportamentale» della società di vigilanza: «Le cose o sono legittime o sono illegittime.

Lo spot della Polverini

Se sono regolari vuol dire che allora c'è qualcuno che sta commettendo un reato, che sta intralciando l'accertamento della verità da parte dell'autorità giudiziaria. Chi ha fatto quello che ha fatto era autorizzato a farlo, e mi fermo qui». Il presidente biancoceleste si morde la lingua. Non dice una parola di più. «C'è un'inchiesta in corso». Come dire, aspettate e vedrete.

2 - PROPAGANDA A PESO D'ORO: LA POLVERINI SI REGALA 500MILA EURO PUBBLICI
Luca Telese per "Il Fatto Quotidiano"


A Renata Polverini noi cittadini stiamo a cuore, molto a cuore. Ci teneva in così grande considerazione, la presidente della Regione Lazio, da pensare che fosse davvero necessario comunicare questo lodevole slancio sentimentale a tutti gli abitanti del Lazio con una imponente profusione di mezzi: pubblicità su autobus, radio, giornali (tutti i principali tranne l'Unità e il Fatto, per nostra fortuna), manifesti murali. Una simpatica campagna di comunicazione, divisa in più delibere, e in più tranche di finanziamento, per diversi soggetti.

Slogan ammiccante: "Mi state a cuore, Renata Polverini", con tanto di logo con coccardina azzurra. Totale della spesa? Centinaia di migliaia di euro per ogni campagna, per una spesa totale che supera (soldo di più, soldo di meno) il mezzo milione di euro. Non ci sarebbe nulla di male, nel farsi pubblicità, per un presidente di Regione, se questa campagna così smaccatamente personale non fosse stata finanziata con i fondi destinati alla comunicazione istituzionale della Regione Lazio.

In pratica la Polverini ha usato degli spazi che erano stati formalmente presi (e profumatamente pagati) per informare i cittadini, infarcendoli con il suo privatissimo slogan. Ci ha fatto sapere quanto le stiamo a cuore a spese nostre, come quegli adolescenti che telefonano a casa effettuando la chiamata a carico dei genitori.

RENATA POLVERINI

Si tratta di un piccolo record. Perché è vero che le istituzioni usano spesso la promozione istituzionale in modo improprio, per favorire in modo più o meno occulto l'immagine degli amministratori (già questo non dovrebbe essere consentito) o per finanziare gruppi o clienti "amici" per procacciare delle benevolenze al potere esecutivo.

Ed è anche vero che Silvio Berlusconi è riuscito nell'impresa rara di farsi infilare da Michela Brambilla nello spot per la promozione del nostro Paese all'estero (immaginate che appeal...): ma nemmeno lui era arrivato a utilizzare slogan di chiaro sapore elettoralistico all'interno delle pubblicità progresso pagate dalla Presidenza del Consiglio.

Avevamo assistito - è vero - alla prodigiosa apparizione dell'attrice Elena Russo nello spot di Palazzo Chigi sulla risoluzione dell'emergenza rifiuti, con un passaggio spericolato dall'inchiesta di Vallettopoli alla pubblicità progresso. Ma - persino quando nel 1995 varò la famosa campagna di spot "Fatto" (nel senso di obiettivo raggiunto), il Cavaliere ebbe il pudore di non metterci la faccia. La Polverini invece, ha costruito (soprattutto sulla Sanità) un ibrido inquietante: il manifestone, in formato 4 per 3, per esempio, si apre, inequivocabilmente con la fascia blu e il marchio ufficiale della Regione Lazio.

RENATA POLVERINI

Poi mostra una parata di medici in camice bianco solari e sorridenti. E quindi procede con un annuncio chiaramente (e correttamente) di servizio: "Sabato e domenica ambulatori aperti". Subito dopo, però, ecco la griffe pubblicitaria, enorme: "Mi state a cuore" (scritta e solito fiocco in azzurro) "Renata Polverini" (Scritto in nero con un corpo cubitale).

Lo stesso format veniva replicato sui torpedoni e sui mezzi dell'Atac, e anche sui flani destinati alle pagine dei quotidiani (compresa Repubblica e persino - sia pure con qualche spicciolo - alla "comunistissima" Radio città aperta!). Insomma, due piccioni con una fava: promuoversi presso il pubblico, e far circolare qualche lira fra gli addetti ai lavori, per di più in una stagione in cui tutti gli investimenti delle campagne crollano ai minimi termini. Una mossa che ha ispirato alla "bestia nera" della Polverini, la consigliera dell'Italia dei Valori Giulia Rodano, una pioggia di interrogazioni e un ricorso all'Autorità garante per le comunicazioni.

La presidente non ha ritenuto necessario rispondere ai quesiti in Consiglio regionale, per l'autorità (come sappiamo sempre molto solerte in materia radiotelevisiva) vedremo. Dice la Rodano: "Si tratta di un pericoloso precedente, che può aprire la strada a un uso indiscriminato della comunicazione istituzionale a scopi propagandistici". E non c'è dubbio che questa forzatura stupisca, in una persona come la Polverini, che aveva costruito la sua fortuna con il buonsenso e con una grande capacità di equilibrio.

Renata Polverini e il marito Massimo Cavicchioli

Ma i tempi della politica impongono gli azzardi: "Con il tracollo di immagine di Alemanno e le divisioni nel Pdl - osserva la Rodano - la Polverini approfitta del denaro pubblico per rifarsi il look e posizionarsi nel nuovo scenario del Pdl". Una delle delibere più corpose (la 22076 del 21 dicembre 2010) mostra la capillarità della spesa. Alla voce "Progetto donna mi state a cuore - affidamento servizi comunicazione istituzionale " vengono erogati 97.887.60 euro, così ripartiti: "15 mila euro alla Publikompass Spa; 14.400 euro alla Manzoni e C. Spa; 14.400 euro alla Rcs Spa; 18.000 euro alla Piemme Spa; 6.600 euro alla Globo records Srl; 8 mila euro a Dimensione Advertising srl; 1.440 a Radio proletaria soc. Coop".

Nel dettaglio della delibera si scopre l'entità delle testate toccate dalla campagna: Corriere dello Sport, il Tempo, Libero, Repubblica (giornale più sito), Corriere della Sera, il Messaggero, Radio città aperta, Radio Globo, Radio Dimensione suono. Sempre per il "progetto donna" vengono stanziati in altra delibera 10.807,20 euro (per spazi sul Giornale) e altri 7.142,40 alla "Posto 9, srl", per la promozione del "Progetto donna - mi state a cuore", relativo alle popolazioni migranti. Altri stanziamenti promozionali (90 mila) per pubblicizzare "La giornata regionale della sicurezza e dello sport" (con cinque società finanziate), di cui 70 mila euro vanno in defibrillatori per i corsi e 85 mila "per realizzare, e distribuire materiale informativo e divulgativo".

L appartamento di Renata Polverini a San Saba Roma

Ma il cuore di tutta la campagna è la delibera da 280.941,96 euro per la "campagna di comunicazione per la riduzione delle liste di attesa negli ospedali". Qui le società finanziate sono 13 (tutte quelle che si occupano di affissione). Altri 265.837 euro servono per la campagna di primavera con il camper ambulatorio della regione.

La ripartizione dei fondi rivela il carattere mediatico del'iniziativa: "Solo 150 mila euro infatti - spiega la Rodano - sono destinati alla campagna vera e propria, mentre 108.694 euro vanno in comunicazione e 7.142 euro addirittura per le hostess". Di fatto quasi un euro su due della delibera (il 42%) non sono dedicati alla sanità, ma solo alla promozione dell'immagine presidenziale.

Un'ultima delibera, per una cifra molto bassa è interessante per un altro motivo. Si tratta di 720 euro che servono a stampare i manifesti da affiggere sugli autobus. Si legge nell'articolato: "Gli spazi sono stati messi a disposizione gratuitamente dall'azienda". Perché a Renata stiamo a cuore noi, ma - evidentemente - anche all'Atac "sta a cuore" Renata.

 

SPACCANAPOLI - LA REPLICA DEL CANDIDATO TERZOPOLISTA PASQUINO: “ALTRO CHE CONSULENZE, LE MIE ATTIVITÀ RIGUARDAVANO IL COLLAUDO DI ATTREZZATURE” - POI LA MAZZATA A VELARDI: “C’È LUI DIETRO QUESTA CAMPAGNA? OGGI SPIN-DOCTOR DEL CANDIDATO PDL, FINO A IERI ASSESSORE DI BASSOLINO. PROPRIO LUI CHE SPARSE IN GIRO SOLDI PUBBLICI PER TAPPEZZARE LA CITTÀ DI MANIFESTI CON LA SCRITTA “MONNEZZA A CHI?”…

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Riceviamo e pubblichiamo

Raimondo Pasquino

Gent.mo dott. D'Agostino, in riferimento all'articolo pubblicato oggi sul suo portale, desidero farLe avere alcune precisazioni, con la speranza di fornirLe elementi utili e veritieri per fare chiarezza.

CLAUDIO VELARDI

Altro che consulenze, le attività da me svolte per il commissariato all'emergenza rifiuti in Campania riguardavano il collaudo di attrezzature quali compattatori, press-container per imballaggio della carta, campane per il vetro, sacchetti per la raccolta, bidoni per oli esausti, contenitori per umido e quant'altro fosse necessario ad attivare la raccolta differenziata.

Mi chiedo, piuttosto, se dietro la campagna di aggressione nei miei confronti non ci sia il signor Claudio Velardi, un professionista del trasversalismo, oggi spin-doctor del candidato del Pdl ma fino a ieri assessore della giunta Bassolino. Proprio lui che sparse in giro soldi pubblici per tappezzare la città di manifesti recanti la scritta "Monnezza a chi?".

Giovanni Lettieri

Questi untorelli del trasversalismo clandestino fanno mercato delle idee e si distinguono per straordinaria fragilità etica. Qualcosa di molto meno concreto e forse pure più costoso dell'attività professionale che, in tutti questi anni, ho svolto nell'interesse esclusivo della collettività.

ANTONIO BASSOLINO - Copyright Pizzi

Avrò molte responsabilità, non certo quella di essere ingegnere. Se poi l'esperienza professionale sviluppata nel corso di tanti anni è una colpa, ebbene sì... ammetto la colpa ma, ahimè, solo per l'anagrafe.
Raimondo Pasquino

 

W IL PARTITO DELL’AMORE (IN COMODE RATE) - DOPO L’ABBUFFATA DI \"ORGETTINE\", IL PDL DI FORMIGONI DA’ IN PASTO AL SUO INFOJATO PREMIER UNA SORPRESA SMUTANDATA: UNA MODELLA SVEDESE IN UN UOVO DI PASQUA ALTO DUE METRI CON UN VIOLINO IN MANO (NON IL PIFFERO) - PER OMAGGIARE LA VIRTU’ NASCOSTA DI SILVIO, I PEONES HANNO COMPRATO ANCHE UN TORO IN CRISTALLO SWAROVSKY: \"SILVIO, HA DUE PALLE COME LE TUE\"…

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Andrea Montanari per "la Repubblica"

BERLUSCONI A MILANO CON FORMIGONI

Silvio Berlusconi "conquistato" da Charlotte Crona. Modella biondissima, svedese, occhi azzurri e curve mozzafiato. Era nascosta dentro un finto uovo di Pasqua alto quasi due metri. Questa la sorpresa del Pdl lombardo per il premier, lunedì notte, al termine della cena offerta dal Cavaliere a tutto il coordinamento del partito a villa Gernetto, in Brianza.

La bella Charlotte Crona

La cronaca. Mancava poco meno di mezz´ora a mezzanotte. Uscita dall´uovo, la showgirl, modella e violinista ventisettenne, nota anche per aver ricoperto il ruolo di protagonista sulla pagine patinate della rivista Fox, ha subito sedotto il premier. Prima con il suo violino elettronico, poi con lo sguardo. Lui, che aveva appena finito di intrattenere i centoquaranta commensali intonando prima Pigalle, uno dei suoi cavalli di battaglia, poi una canzone napoletana, ha esclamato: «Sono commosso, è un regalo che apprezzo moltissimo».

Davanti allo sguardo divertito del governatore Roberto Formigoni, Berlusconi è rimasto rapito dall´esibizione di Charlotte, che oltre ad essere molto conosciuta sulle passerelle, si esibisce nelle discoteche accompagnando i dee jay con il suo violino. «Sono single, adoro il violino - ha dichiarato di recente la modella - E una volta terminata la carriera di modella, voglio fare la poliziotta». Oltre che per le sue "doti naturali", la bionda svedese deve la sua popolarità anche a diverse apparizioni televisive negli studi Mediaset di «Buona Domenica».

Charlotte e il violino

È stato allora che il coordinatore del Pdl lombardo Mario Mantovani ha consegnato al premier il secondo omaggio del partito. Un toro di cristallo Swaroski: «Ha due palle come le tue, Silvio». Risata generale. Ma Berlusconi, nonostante l´ora tarda e la giornata alle spalle particolarmente gravosa, non ha rinunciato alla battuta: «Il paragone - ha commentato - mi sembra particolarmente appropriato».

Charlotte Crona novembre

Qualche signora è arrossita, gli uomini meno. Al tavolo di Berlusconi anche sindaco di Milano Letizia Moratti, che il Cavaliere aveva appena rimproverato per il ritardo invitandola a fare come penitenza «un doppio bunga bunga». Molte le dita sui telefonini per immortalare la scena: ma premurosi, fedelissimi collaboratori del premier hanno sconsigliato i presenti dal farlo.

Charlotte Crona

C´è stato il tempo anche per un siparietto con Formigoni che i Radicali hanno accusato di aver approfittato di alcune centinaia di firme false a sostegno del suo listino alle ultime elezioni Regionali. «Roberto - ha ironizzato il premier - so che questo metodo di partecipazione democratica non ti porta fortuna». Nel pomeriggio, Berlusconi aveva trovato il tempo anche per concordare ad Arcore con i suoi più stretti collaboratori lo schema della sua campagna elettorale come capolista del Pdl a Milano alle prossime elezioni amministrative.

A cominciare da una lettera che il premier ha intenzione di scrivere ai milanesi e uno spot televisivo in cui prometterà una Milano più pulita, più sicura e più bella per l´Expo del 2015. In altre parole, di realizzare le stesse promesse che la Moratti aveva già fatto cinque anni fa.

 

BUSINESS INTERNATIONAL - “EL CONFIDENCIAL”: CARLOS SLIM ACQUISISCE IL 3% DI PRISA PER AIUTARE IL FONDATORE DI EL PAÍS - “LES ECHOS”: BRUXELLES RILANCIA IL MERCATO UNICO EUROPEO - “FT”: L’EMIGRAZIONE VERSO LA GERMANIA ACCRESCE IL SENSO DI INFERIORITÀ DELLA SPAGNA - “WSJ”: INDIA, WEB-ECONOMY IN RAPIDA ASCESA - IL GIGANTE ASSICURATIVO ALLIANZ ALL’EUROPA: “DOVREBBE ASSICURARE IL DEBITO” - “NYT”: MORGAN STANLEY AL PALO , MALUMORI PER LA RIPRESA CHE NON ARRIVA...

Next: 1- NEL ROMANZO CRIMINALE DEL MADOFF DEI PARIOLI MANCA QUALCUNO. è IL PESCE PILOTA 2- COSÌ COME IL VERO MADOFF POTEVA VANTARE NOMI COME ELI WIESEL FRA I SUOI CLIENTI E DUNQUE ACCREDITARSI PRESSO LA COMUNITÀ EBRAICA MONDIALE COME UN BENEFATTORE, ANCHE QUI DEVE ESSERCI UN \"TESTIMONIAL\" CHE HA INTORTATO I VIP ROMANI 3- I PRIMI NOMI CRIPTATI. NELLA RETE BANCHIERI, POLITICI ED ESPONENTI DELLE FORZE DELL´ORDINE 4- LA FIDANZATA DI LANDE METTE IL DITO NELLA PIAGA: \"I CLIENTI TACEVANO SULLA PROVENIENZA DEI SOLDI. MOLTISSIMI HANNO GUADAGNATO CIFRE IPERBOLICHE. POI IN 700 CI CHIESERO IL RITORNO PER LO SCUDO FISCALE, COSÌ IL MECCANISMO SI È INCEPPATO\" 5- CHE RUOLO HA AVUTO LA SOCIETÀ DI REVISIONE DELOITTE, CHE \"ERA IL NOSTRO CONTROLLORE ESTERNO, FACEVA DA TRAMITE TRA LA SOCIETÀ E LE AUTORITÀ DI VIGILANZA\"? 5- BATTUTONA DI MAX GIUSTI: “SIAMO PASSATI DALLA BANDA ALLA BANCA DELLA MAGLIANA”
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DAGOREPORT

MERCATO UE

1 - LES ECHOS
IMPRESE, FISCO, BREVETTI: BRUXELLES VUOLE RILANCIARE IL MERCATO UNICO EUROPEO
http://bit.ly/gRBpFD

- La commissione europea vara un ampio programma di lavoro per rinnovare il mercato unico europeo, nella speranza di trovare in un suo miglior funzionamento dei nuovi margini di crescita. In agenda, una dozzina di misure, dalle imprese, al fisco, ai brevetti, da inaugurare entro il 2012.

L'ECONOMIA HA BISOGNO DI UN'IMMIGRAZIONE RAGIONEVOLE
http://www.lesechos.fr/

WEB ECONOMY

- La teoria secondo cui gli immigrati toglierebbero posti di lavoro non regge. Se è vero che la Francia, per la sua natura demografica, non ha bisogno di ricorrere massicciamente alla mano d'opera straniera, scrive Jean-Francis Pécresse, è pur vero che il paese necessita di "un'immigrazione ragionevole" per i suoi bisogni ciclici.

2 - FINANCIAL TIMES
LA NUOVA EMIGRAZIONE VERSO LA GERMANIA CHE ACCRESCE IL SENSO DI INFERIORITÀ DELLA SPAGNA
http://on.ft.com/eVdXil

JAMES P GORMAN

- Fino a qualche anno fa gli spagnoli in Germania erano un segno della rapida crescita economica che il paese iberico stava vivendo. Adesso, invece, rischiano di diventare bersaglio di battute sulla povertà e sul debito.

Anche la Spagna, come l'Italia, infatti, fa i conti con una nuova emigrazione che spesso coinvolge giovani competenti e con qualcosa da offrire, ma ai quali la nazione non è in grado di garantire sufficienti prospettive.

La Germania li accoglie, ma tutto ciò sta accentuando il senso di inferiorità della Spagna, con ripercussioni sulla quotidianità di chi sceglie di cercarsi un futuro oltreconfine.

3 - THE WALL STREET JOURNAL
IN INDIA COMINCIA A FIORIRE LA WEB-ECONOMY
http://on.wsj.com/hmiY6s

- Nonostante l'India dia i natali a una miriade di esperti informatici e sviluppatori di software, la sua web-economy è ancora sottosviluppata. Adesso qualcosa sta cominciando a muoversi.

INDIA

Sta emergendo una schiera di compagnie che competono per diventare le versioni indiane di Amazon, Groupon o Expedia. Alcune tra queste "giovani" indiane, tra cui "Flipkart.com", "Letsbuy.com" e "Snapdeal.com", stanno crescendo rapidamente e grossi nomi della Silicon Valley come "Sequoia Capital" e "Accel Partners" hanno iniziato a mostrare interesse.

ALLIANZ: "L'EUROPA DOVREBBE ASSICURARE IL DEBITO"
http://on.wsj.com/e6IrGy

- Il gigante assicurativo tedesco "Allianz" sta spingendo affinché l'Europa assicuri il suo debito. Una mossa, spiega Allianz, che incoraggerebbe gli investimenti e ridurrebbe il rischio di default.

Carlos Slim


4 - EL CONFIDENCIAL
IL SUPERMILIONARIO CARLOS SLIM ACQUISISCE QUASI IL 3% DI PRISA PER AIUTARE IL FONDATORE DI EL PAÍS
http://bit.ly/gw80OD

- Il multimilionario messicano Carlos Slim, proprietario di "Telmex" e "América Móvil", avrebbe acquisito una partecipazione tra il 2 e il 3% del capitale del "Gruppo Prisa", il conglomerato mediatico che controlla anche il quotidiano spagnolo "El Paìs". Slim, che secondo la rivista "Forbes" è l'uomo più ricco al mondo, avrebbe agito per dare una mano al fondatore di El Paìs, Juan Luis Cebrián.

SPAGNA, SPESA PUBBLICA AI LIVELLI DI 30 ANNI FA
http://bit.ly/dE0BJR

ZAPATERO

- La spesa pubblica spagnola segna un crollo storico. Le ultime stime rivelano che è scesa ai livelli di 30 anni fa, rispetto al Prodotto interno lordo. La voce infrastrutture l'anno prossimo segnerà un 2,4% del Pil. Già da quest'anno scenderà sotto la quota del 3, considerata invalicabile per stimolare la crescita economica.

5 - NEW YORK TIMES
MORGAN STANLEY, MALUMORI PER LA RIPRESA CHE NON ARRIVA
http://nyti.ms/i9R7DH

- La riorganizzazione della Morgan Stanley dura da un anno e mezzo senza grandi risultati. Gli azionisti stanno cominciando a manifestare segni di impazienza verso James P. Gorman, l'amministratore delegato della banca d'affari americana, nominato nel gennaio 2010.

 

1- NEL ROMANZO CRIMINALE DEL MADOFF DEI PARIOLI MANCA QUALCUNO. è IL PESCE PILOTA 2- COSÌ COME IL VERO MADOFF POTEVA VANTARE NOMI COME ELI WIESEL FRA I SUOI CLIENTI E DUNQUE ACCREDITARSI PRESSO LA COMUNITÀ EBRAICA MONDIALE COME UN BENEFATTORE, ANCHE QUI DEVE ESSERCI UN \"TESTIMONIAL\" CHE HA INTORTATO I VIP ROMANI 3- I PRIMI NOMI CRIPTATI. NELLA RETE BANCHIERI, POLITICI ED ESPONENTI DELLE FORZE DELL´ORDINE 4- LA FIDANZATA DI LANDE METTE IL DITO NELLA PIAGA: \"I CLIENTI TACEVANO SULLA PROVENIENZA DEI SOLDI. MOLTISSIMI HANNO GUADAGNATO CIFRE IPERBOLICHE. POI IN 700 CI CHIESERO IL RITORNO PER LO SCUDO FISCALE, COSÌ IL MECCANISMO SI È INCEPPATO\" 5- CHE RUOLO HA AVUTO LA SOCIETÀ DI REVISIONE DELOITTE, CHE \"ERA IL NOSTRO CONTROLLORE ESTERNO, FACEVA DA TRAMITE TRA LA SOCIETÀ E LE AUTORITÀ DI VIGILANZA\"? 5- BATTUTONA DI MAX GIUSTI: “SIAMO PASSATI DALLA BANDA ALLA BANCA DELLA MAGLIANA”

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1 - «IN 700 CI CHIESERO LO SCUDO FISCALE COSÌ IL MECCANISMO SI È INCEPPATO»
Lavinia Di Gianvito e Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

Gianfranco Lande

«La maggior parte dei clienti è stata remunerata sia nel capitale che negli interessi, a volte con cifre esageratamente più alte del capitale iniziale... » . È il 26 marzo scorso. Davanti al giudice Simonetta D'Alessandro parla Raffaella Raspi, 48 anni, la fidanzata di Gianfranco Lande ormai conosciuto come il «Madoff dei Parioli» .

Anche lei è stata arrestata insieme ai titolari e ai promotori delle società utilizzate per la truffa: Roberto Torregiani, Giampiero Castellacci de Villanova e suo fratello Andrea Raspi. Anche lei- come gli altri- cerca di minimizzare il proprio ruolo. Ma di fronte a contestazioni specifiche non può negare.

E agli investigatori della Guardia di finanza che li hanno smascherati offre spunti anche sull'attività degli investitori, rivelando un passaggio chiave per gli accertamenti relativi all'ipotesi di riciclaggio: «Molti di loro, quando si è trattato di valutare l'ipotesi di accedere allo scudo fiscale ci hanno detto: "Io non le dico come e perché ho questi denari"» .

«ROVINATI DALLO "SCUDO"»
L'inchiesta condotta dal pubblico ministero Luca Tescaroli è ormai in una fase cruciale.
Perché nei nuovi elenchi di clienti esaminati proprio in queste ore dagli specialisti del Nucleo valutario ci sono i nomi di almeno cinquecento persone, moltissimi professionisti e imprenditori, che attraverso il meccanismo messo in piedi da Lande e dai suoi soci avevano come obiettivo l'occultamento dei fondi all'estero.

LANDE- SEDE EGP

E infatti adesso bisognerà capire anche che ruolo abbia avuto la società di revisione Deloitte, che - come conferma Raspi- «era il nostro controllore esterno, faceva da tramite tra la società e le autorità di vigilanza» .

Così l'indagata racconta l'evoluzione della vicenda: «Nei primi anni c'è stata una gestione abbastanza trasparente e cristallina, cioè i clienti investivano dei fondi liquidi che venivano tramutati in titoli e poi, nel tempo, riliquidati e restituiti ai clienti. Via via credo che il meccanismo sia diventato estremamente diffuso, ha dilagato moltissimo» .

Tre anni fa le cose però cominciano ad andare male. Afferma Raspi: «Nel 2008 è un problema importante, perché essendoci stata una contrazione degli investimenti, un problema a livello generale di risparmi e di movimento economico deficitario, questa macchina che funzionava evidentemente deve essere sfuggita di mano, sicuramente a Torregiani che evidentemente aveva un problema gestionale» .

Paolo Guzzanti

Ma il vero disastro, almeno a sentire la donna, viene provocato dallo scudo fiscale: «Nel 2009, quando si è profilata l'idea del decreto sullo scudo, io e mio fratello ci siamo resi negativi perché riguardava sei, settecento clienti, e la nostra struttura non era pronta a far fronte ad una massa così grande, in così breve tempo.

Il secondo punto era che i titoli in mano a questi clienti erano di difficile negoziabilità: fondi offshore, non quotati. Magari nel 2004 non sarebbe stata la stessa cosa, ma nel 2009 era così... Invece il fatto che Torregiani dicesse "Scudate perché così finalmente recuperate i vostri soldi e state tranquilli" che cosa ha fatto? Ha fatto sì che questi clienti abbiano scudato entro dicembre e dal primo gennaio, in massa, richiesto tutta la liquidità possibile» .

LE «OMISSIONI» DELLA CARISPAQ

Nella truffa da 300 milioni la maggior parte del denaro sarebbe transitata su un conto della Carispaq aperto fin dal ' 94, quando Lande e soci hanno iniziato a investire i soldi di nobili, professionisti e vip.

«Per il periodo compreso dal 2006 al 2008 - si legge in un'informativa del Nucleo valutario- risultano 415 movimenti di capitale per diversi milioni di euro, e precisamente per l'anno 2006 euro 16.009.693,00 con natura "denaro importato in precedenza", per l'anno 2007 euro 17.747.020,00 con natura "finanziaria"e per l'anno 2008 euro 13.939.156,00 con natura "finanziaria"ed euro 725.080,00 con natura "corrente mercantile"» .

SABINA GUZZANTI

Dunque i broker finiti in carcere usavano il conto della Carispaq per diversi scopi ma, stando ai risultati dell'inchiesta, la banca non avrebbe mai fatto le segnalazioni previste dalle norme antiriciclaggio. Neppure quando i promotori hanno versato cifre a molti zeri. L'informativa del 10 dicembre 2009 prende le mosse dalla denuncia di Paola V., che inutilmente avrebbe tentato di recuperare 152 mila euro investiti. Torregiani gliene avrebbe offerti soltanto diecimila aggiungendo: «Prendere o lasciare» . Ricevuta la denuncia, la Guardia di finanza ha cominciato a interrogare le banche dati.

È emerso che il broker (tra i suoi clienti Samantha De Grenet) era stato cancellato dall'albo dei promotori di via Nazionale «dal 1 ° dicembre 1999 con delibera numero 12226 per omesso pagamento » . E si è ricostruito che tra il 2001 e il 2008 Torregiani ha siglato nove compravendite di immobili e azioni. In particolare, il 28 dicembre 2001 il broker ha acquistato un fabbricato da 64.567 euro insieme a Lande e una costruzione commerciale da 2.582 euro. Il 7 marzo 2003 ha speso 204 euro in azioni e il successivo 9 dicembre 70 mila euro per un immobile.

DAVID RIONDINO

Il 5 giugno 2004 ha comprato un altro fabbricato da 10.300 euro, il 12 maggio 2006 ancora azioni per settemila euro e il 4 giugno 2007 un'altra costruzione commerciale del valore di 55.058 euro. Il 25 febbraio 2008 Torregiani ha stipulato un preliminare per l'acquisto di un immobile di cui non è indicato il valore, mentre meno di un mese dopo, il 12 marzo, ha firmato un contratto di locazione finanziaria di fabbricato per 60 mila euro.

Negli stessi sette anni, aggiunge l'informativa, «risultano 28 movimenti di capitale di import ed export con Svizzera, Gran Bretagna e Francia» . A Torregiani, come agli altri promotori arrestati, sono stati sequestrati immobili e conti correnti.

Ma ora il Nucleo valutario ha individuato altri beni e anche di questi la Procura ha chiesto il sequestro. Alcuni però sono all'estero e perciò, per bloccarli, saranno necessarie diverse rogatorie. Come per la casa a Londra di Lande oppure per due fabbricati di Torregiani: un appartamento a Parigi («Da 30 metri quadri» , precisano gli avvocati Riccardo Olivo e Nicola Apa) e una multiproprietà a Sharm El Sheik. I sigilli potrebbero scattare anche domani, quando il Tribunale del riesame discuterà i ricorsi dei difensori contro le misure cautelari.

2 - ECCO I PRIMI NOMI CRIPTATI DAL MADOFF DEI PARIOLI -NELLA RETE BANCHIERI, POLITICI ED ESPONENTI DELLE FORZE DELL´ORDINE - LO SCENEGGIATORE ENRICO VANZINA: "GLI AVEVO AFFIDATO I RISPARMI DI UNA VITA DI MIO PADRE STENO"
Federica Angeli e Francesco Viviano per "la Repubblica"

ENRICO VANZINA - Copyright Pizzi

Ecco i nomi scottanti della lista super segreta del Madoff dei Parioli. Il primo dei 500, ovvero quei clienti che la guardia di finanza sta cercando di decriptare, è «Aless.x». L´ultimo è «Zoe.x»; in mezzo ci sono «Ben.x» e «Ciol.x». Nomi in codice, clienti che dovevano rimanere coperti dal segreto. Investitori "eccellenti" che hanno deciso di non fare lo scudo fiscale quando Lande & co. hanno proposto il passaggio dalla società fantasma Eim a quella consobizzata Egp. Gli uomini della polizia valutaria della Finanza romana stanno lavorando da giorni a questo elenco di nomi che Gianfranco Lande, la mente del raggiro, ha memorizzato nel suo computer personale.

Massimo Ranieri phMarinoPaoloni

I "cinquecento" fanno parte di un pacchetto clienti di 1.678 persone. Non 1.200, come si era detto in un primo momento, ma quasi mille e settecento persone. Tra questi, oltre a vip, calciatori e notabili romani, che hanno affidato i loro soldi al mago della truffa capitolina - «Erano i soldi di mio padre Steno», ha dichiarato Enrico Vanzina - spuntano nomi "grossi". Banchieri, politici di spessore, uomini delle forze dell´ordine. E poi un personaggio chiave, di cui fino a oggi nessuno aveva ipotizzato l´esistenza.

Un big dell´alta finanza internazionale. Uno che in passato ha aiutato la gang dei Parioli a mettere in piedi la grande giostra mangia soldi e ha consentito operazioni velocissime di apertura e di chiusura dei conti esteri. Uno che oggi, Gianfranco Lande sta coprendo e di cui, nei vari interrogatori, non ha mai parlato.

Inquietante al riguardo una scoperta contenuta in un documento redatto da Gianluca Brancadoro (il consulente cui la procura e Bankitalia hanno affidato il compito di mettere ordine negli affari bancari del Madoff dei Parioli) e depositato lo scorso lunedì in procura. Nel lavoro eseguito dal consulente della procura si legge di conti, prospetti informativi e depositari decodificati da file super segreti di Lande.

Un passaggio risulta essere fondamentale ed è ora al vaglio degli inquirenti. Quello in cui si parla del "Depositario Crest". «Il file - è scritto nel documento - contiene i saldi alla fine di ciascun mese sul depositario Crest Euroclear per il periodo 31/12/2008-28/02/2011, suddivisi per codice del Conto deposito/ Cliente / Codice titolo e descrizione, relativi a circa n. 120 conti deposito, identificati da un codice alfanumerico di 5 caratteri maiuscoli, collegati ad altrettanti nominativi Clienti e ad un conto "pool" intestato alla Egp».

BARBARA PALOMBELLI

I conti deposito evidenziano una consistenza titoli che rimane invariata, in genere, per alcuni mesi, trascorsi i quali il deposito risulta improvvisamente azzerato. Di più: il file non evidenzia da quale intermediario o depositario risultano provenire gli strumenti finanziari e non evidenzia i beneficiari dei successivi trasferimenti dei singoli titoli o della liquidità proveniente dalla vendita di quei titoli.

Un mistero. I soldi ci sono per un certo periodo e poi improvvisamente se ne perde traccia. Si parla di decine di milioni di euro, nel documento redatto da Brancadoro, spariti senza una traccia. Ed è qui che entrerebbe in scena, secondo le ipotesi degli inquirenti, il ruolo dell´alto finanziere, qualcuno in grado di fare spostamenti senza che nessuna ponga quesiti, qualcuno in grado di aggirare ostacoli burocratici. E quel qualcuno è molto più in alto della gang dei Parioli.


3- MA QUI MANCA IL PESCE PILOTA...
Barbara Palombelli per "Il Foglio"

max giusti

Nel romanzo criminale romano manca qualcuno. E il giallo dei Parioli non è la solita storiella dei risparmi svaniti: accanto, dietro, sopra e sotto c'è molto altro. I livelli sono tanti e sono collegati dal dio denaro (che in tempi di crisi puzza meno che in tempi di vacche grasse). Non è una certezza, è una sensazione. Ogni iniziativa speculativa ha i suoi "testimonial" (parola orribile ma quanto mai adeguata al caso in questione, visto che finiranno in aula molti vip).

E dunque, così come il vero Madoff poteva vantare nomi come Eli Wiesel fra i suoi sottoscrittori e dunque accreditarsi presso la comunità ebraica mondiale come un benefattore, anche qui deve esserci un Nome. Liste e listerelle - è sempre una questione, drammatica, di elenchi - sono state certamente sbianchettate. Almeno fino ad oggi, quei cognomi non corrispondono a coraggiosi e / o intrepidi speculatori. Si tratta spesso di borghesi e aristocratici piuttosto indolenti, non giovanissimi, molto preoccupati di crearsi una rendita per la meritata e imminente quarta età.

Non credo che senza un pesce pilota al di sopra di ogni sospetto avrebbero smosso i loro capitali per destinarli al gruppetto che ora è sotto inchiesta. Nei prossimi giorni sapremo anche - lo spero per i truffati - dove sono finiti i soldi scomparsi, al netto di case e barche comunque rivendibili e recuperabili. Nel romanzo criminale romano, in compenso, è arrivato il morto.

Una sparatoria nel tranquillo quartiere Delle Vittorie, a pochi metri dalla Rai, dai carabinieri, dai vigili del fuoco, significa molto. Chi sgarra paga: il messaggio, chiarissimo, viene mandato con forza. Non devono esserci dubbi. In queste ore le banche stanno richiedendo indietro fidi e prestiti: commercio e imprese sono sfiniti dalla recessione.

FIORENZA SARZANINI

E' il momento d'oro per ricomprare, a prezzi scontatissimi, immobili e negozi. Girando per la città, non c'è bisogno di un detective per vedere insegne storiche cedere il passo a sigle sconosciute quanto scintillanti. Chi vende sa chi compra, chiude un occhio e incassa. Un po' di nero, molte cassette di sicurezza straripano di contanti, e via. In città i soldi lavano tutto: bastano, come dimostrano i furbetti pariolini, una bella casa, una barca giusta, belle macchine. Il biglietto d'ingresso in società è accessibile.

La differenza con le altre città, è che nella capitale il malaffare fa stare bene tutti: dal malato terminale, ottimo per intestarsi auto, testimoniare, firmare fissati bollati in Borsa, all'indigente che dorme in macchina, fino all'avvocaticchio che riceve al parco sulla panchina. L'arcipelago democratico fondato sul passaggio di cash - ora formalmente vietato dalle norme severe del Tesoro e dunque ancora più ambito e prezioso - è trasversale alle classi sociali.

Qui risiede la sua forza speciale: la speranza romanissima di "svoltà" per avere una vita migliore unisce nella sfida illegale l'alta aristocrazia e il parcheggiatore abusivo, il divo tv e il bancarellaro di strada. Ce n'è un po' per tutti, nel vuoto morale della politica e della amministrazione. Come dice Max Giusti, grande comico cittadino, "siamo passati dalla Banda alla Banca della Magliana".

 

BARI E PATTA/2- Arrestato l’ex consulente informatico della procura barese che, a settembre 2009, avrebbe passato al Corriere della Sera i verbali, secretate dal pm scelsi, su Berlusconi e le serate con la D’Addario a Palazzo Grazioli - ai domiciliari Andrea Morrone, 39 anni, che smaniava per diventare giornalista e con lo scoop fu accontentato con un contratto di collaborazione con l’edizione pugliese del quotidiano di via Solferino....

Previous: 1- NEL ROMANZO CRIMINALE DEL MADOFF DEI PARIOLI MANCA QUALCUNO. è IL PESCE PILOTA 2- COSÌ COME IL VERO MADOFF POTEVA VANTARE NOMI COME ELI WIESEL FRA I SUOI CLIENTI E DUNQUE ACCREDITARSI PRESSO LA COMUNITÀ EBRAICA MONDIALE COME UN BENEFATTORE, ANCHE QUI DEVE ESSERCI UN \"TESTIMONIAL\" CHE HA INTORTATO I VIP ROMANI 3- I PRIMI NOMI CRIPTATI. NELLA RETE BANCHIERI, POLITICI ED ESPONENTI DELLE FORZE DELL´ORDINE 4- LA FIDANZATA DI LANDE METTE IL DITO NELLA PIAGA: \"I CLIENTI TACEVANO SULLA PROVENIENZA DEI SOLDI. MOLTISSIMI HANNO GUADAGNATO CIFRE IPERBOLICHE. POI IN 700 CI CHIESERO IL RITORNO PER LO SCUDO FISCALE, COSÌ IL MECCANISMO SI È INCEPPATO\" 5- CHE RUOLO HA AVUTO LA SOCIETÀ DI REVISIONE DELOITTE, CHE \"ERA IL NOSTRO CONTROLLORE ESTERNO, FACEVA DA TRAMITE TRA LA SOCIETÀ E LE AUTORITÀ DI VIGILANZA\"? 5- BATTUTONA DI MAX GIUSTI: “SIAMO PASSATI DALLA BANDA ALLA BANCA DELLA MAGLIANA”
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Massimo Malpica per "il Giornale"

daddario

Arrestato l'uomo che, a settembre 2009, avrebbe passato al Corriere della Sera i verbali su Berlusconi e le serate con la D'Addario a Palazzo Grazioli. Carte riservatissime, secretate dal pm, pubblicate nel giorno dell'insediamento del procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, spedito nel capoluogo per tentare di sanare le spaccature interne al palazzo di giustizia. Quell'esordio «amaro» è uno schiaffo che Laudati non ha mai digerito. Tanto da arrivare a promettere che la «talpa», prima o poi, sarebbe stata individuata.

E così, per la procura, è successo. Andrea Morrone, 39 anni, ex consulente informatico della stessa procura, reinventatosi giornalista con un contratto di collaborazione proprio con l'edizione pugliese del quotidiano di via Solferino, da ieri è ai domiciliari. Con l'accusa di avere, il 4 agosto del 2009, «rovistato» abusivamente nel pc del pm Pino Scelsi, collegandosi all'archivio informatico della procura con le password ancora in suo possesso, nonostante fosse stato licenziato dalla società che gestiva proprio la sicurezza del network giudiziario barese più di un anno e mezzo prima di quel giorno.

Giampaolo Tarantini

Un dettaglio che forse spiega anche le tante fughe di notizie di quella calda estate barese. Ma, pur se apparentemente aiutato dalla scarsa sicurezza informatica della procura-colabrodo, Morrone secondo i pm era da arrestare. E il gip l'ha pensata allo stesso modo, pur spendendo 8 mesi per accogliere la richiesta della procura, arrivata sul suo tavolo nell'agosto del 2010.

Per l'accusa, il movente dell'ex consulente informatico era lavorativo: avrebbe deciso di sottrarre i file per passarli a una cronista barese del Corriere del Mezzogiorno (che la procura ha indagato per ricettazione) proprio sperando in una assunzione nel quotidiano. E a febbraio del 2010 il Corriere pugliese ha offerto a Morrone un contratto di collaborazione presso la redazione di Lecce.

Al suo nome gli inquirenti sono arrivati, in un certo senso, per esclusione. Quei verbali erano solo nel pc del magistrato che indagava Tarantini, non erano stati dati in copia nemmeno ai legali dell'imprenditore. E il 4 agosto qualcuno aveva consultato i file della cartella «interrogatori Tarantini», collegandosi in condivisione al computer del pm.

Controllando i tabulati, e le celle «attivate» dal telefonino di Morrone, gli investigatori hanno ricostruito da un lato una serie di contatti tra l'arrestato e la giornalista del Corriere, e dall'altro hanno appurato la presenza dell'ex consulente nell'area della procura. Pur licenziato, l'uomo continuava infatti ad aver accesso a una stanza con computer al piano interrato della procura, ed era ancora in possesso delle password di accesso.

Berlusconi fotografato il 31 maggio 2009 davanti all'ingresso dell'hotel Palace di Bari, alle sue spalle Patrizia D'Addario

Il contenuto di sms e telefonate tra la presunta «talpa» e la giornalista sono sconosciuti, ma - scrive il gip - «pur non potendosi conoscere il contenuto delle conversazioni e dei messaggi telefonici (...) esistono elementi fattuali di natura logica che supportano l'ipotesi d'accusa». E a confermare che la cronista fosse in possesso dei verbali, all'inizio dell'agosto 2009, ci sono le dichiarazioni del colonnello della Finanza Salvatore Paglino (l'uomo che svolse le indagini sul filone D'Addario e che poi era finito indagato lui stesso, intercettato e spedito ai domiciliari con le accuse di stalking, peculato e rivelazione di atti coperti da segreto).

Il procuratore Laudati

Interrogato dal pm, Paglino ha raccontato che, in quella settimana d'estate, era stata la stessa giornalista, incontrata in procura, a dirgli che aveva i verbali.

Nelle 17 pagine dell'ordinanza, il gip rimarca infine come l'unica delle esigenze cautelari a carico di Morrone sia la reiterazione del reato. Non solo per la «determinazione più che apprezzabile» nell'accedere abusivamente all'archivio informatico della procura, e nella «sicura consapevolezza del contenuto antigiuridico della condotta», ma anche perché l'ex consulente ora, appunto, fa il giornalista.

«Potrebbe nuovamente sfruttare le cognizioni tecniche di cui è dotato per violare sistemi informatici» e ottenere documenti da pubblicare, conclude il gip.

 

PREGO PAGARE! - I BLOGGER DELL’HUFFINGTON POST BATTONO CASSA: 105 MLN $, OVVERO UN TERZO DI QUANTO HA INTASCATO L’AVIDA ARIANNA HUFFINGTON (SENZA DAR LORO MANCO UN CENTESIMO) DALLA RECENTE VENDITA DEL SITO ALLA AOL - IL GRUPPO HA APERTO UNA CLASS ACTION E ACCUSA: “NOI COME SCHIAVI NELLA SUA PIANTAGIONE” - ARIANNA SPREZZANTE: “NON SIETE I PRIMI CHE CERCANO DI PRENDERSI CON GLI AVVOCATI CIÒ CHE NON SIETE CAPACI DI OTTENERE DA SOLI”…

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1 - UN PAESE DI WINKELVOSSES
http://slate.me/gVYOpl

Huffington

- Viviamo in "una nazione di Winkelvosses". Risponde così Arianna Huffington, ai blogger che hanno deciso di intentare contro di lei e contro l'Aol una class action da 105 milioni dollari. I Winkelvosses sono i gemelli di Harvard che hanno cercato senza riuscirci di fare la guerra al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg.

Come loro, dice in sostanza la Huffignton, anche voi blogger siete destinati a fallire. E, riadattandola al caso che la riguarda, cita una parte della motivazione della sentenza che ieri ha chiuso la celebre causa contro il social network più famoso del mondo: "Non siete i primi che cercano di prendervi con gli avvocati quello che non siete stati in grado di guadagnarvi sul mercato".

2 - I BLOGGER DENUNCIANO, "NOI SCHIAVI DI ARIANNA" - AZIONE LEGALE COLLETTIVA PER RISARCIMENTO DI 105 MLN DOLLARI

aol logo

Radiocor - Arianna Huffington, il suo sito web di notizie 'Huffington Post' e AOL sono stati querelati da un gruppo di blogger che accusano la società di non averli mai pagati per il loro lavoro. Il gruppo, guidato da Jonathan Tasini, scrittore e sindacalista che ha scritto piu' di 250 articoli per il sito senza essere pagato, accusa la Huffington di aver venduto il sito per 315 milioni di dollari ad AOL senza dare ai blogger un centesimo dei profitti, e chiede un risarcimento di 105 milioni di dollari.

Cameron e Tyron Winkelvoss

"I blogger sono essenzialmente stati trasformati in moderni schiavi nella piantagione di Arianna Huffington", afferma Tasini. Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg i querelanti e i loro avvocati stimano che circa 9.000 persone abbiano scritto per l'Huffington Post senza essere state pagate e sostengono che i loro articoli abbiano contribuito per circa un terzo del valore di vendita del sito web, esattamente i 105 milioni richiesti.

In una dichiarazione ufficiale, l'Huffington Post ha detto che qualsiasi azione legale collettiva sarebbe "completamente infondata. I blogger utilizzano la nostra piattaforma per connettersi e garantire che le loro idee e le loro opinioni siano viste da quante piu' persone possibili".

 


ATTO (OSCENO) DI FEDE - LE DUE NUOVE TESTIMONI SUI FESTINI PALPEGGIONI DEL BANANA, AMBRA BATTILANA E CHIARA DANESE, RACCONTANO DELL’INCONTRO CON EMILIO FEDE - “CI DISSE CHE, SE AVESSIMO FATTO TARDI AL LAVORO, POTEVAMO DORMIRE A CASA SUA” - IL DIRETTORE DEL TG4 PROMETTE ALLE DUE UN POSTO DA METEORINE (QUASI 8 MILA € AL MESE) E POI LE PORTA AL RISTORANTE DOVE PROCEDE CON IL CUL-TEST: \"VOLLE GUARDARCI OSTENTATAMENTE IL SEDERE, DAVANTI ALLE ALTRE PERSONE PRESENTI, E POI FACEVA BATTUTINE ALLUSIVE\"…

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Giuseppe D'Avanzo, Piero Colaprico ed Enrico Randacio per "la Repubblica"

Ambra Battilana e Chiara Danese sono invitate ad Arcore il giorno dopo aver sostenuto un provino con Emilio Fede che le ingaggia come «meteorine». Ecco come vanno le cose, quel giorno. È il 21 agosto 2010.

Ambra Battilana

Ambra: «Il mio agente Daniele Salemi parla di me e Chiara ad Emilio Fede. Magnifica la nostra bellezza e le nostre qualità personali. La prospettiva naturalmente è quella di crearci un buon "aggancio" con il direttore del Tg4, di farci fare magari "meteorine", di farci entrare nel mondo dello spettacolo. È nato così il contatto con Fede. Lo incontriamo il 21 agosto 2010 negli studi di Mediaset a Milano 2.

Dopo un´attesa di un´ora in una sala dove c´è una bandiera italiana, siamo ricevuti dal direttore. Fede si mostra subito elettrizzato. Ci fa un sacco di complimenti e ci dice, rivolgendosi a Salemi, il nostro agente, che andiamo benissimo, anzi testualmente "Vanno benissimo, sono bellissime".

Da questa sala ci spostiamo direttamente nello studio di Fede, dove ci ripete che andiamo benissimo per fare le meteorine, che guadagneremo 1800 euro a settimana più un importante rimborso spese, e che però avremmo dovuto lavorare tutti i giorni presso gli studi di Rete 4. Ricordo che Fede aggiunge anche che può capitare che facessimo molto tardi al lavoro. In tal caso avremmo potuto dormire a casa sua. Ricordo in particolare che Fede rivolgendosi a Chiara la definisce un po´ troppo timidina e silenziosa.

Ambra Battilana e Chiara Danese Bunga Bunga con B Nonleggerlo

Ma ci rassicura, avremmo potuto fare delle prove direttamente con lui e direttamente a casa sua. Prove di dizione. Modo di comportarsi in televisione durante il programma del Tg4. Io e Chiara siamo stupefatte che il direttore, una persona così importante, ci voglia addirittura fare personalmente le prove su questo lavoro, anche se non esterniamo il nostro stupore, almeno a parole».

Chiara: «Fede non ci chiede alcuna prova, ma si mostra subito deciso a sceglierci come "meteorine". Ci dice che possiamo anche vederci con lui nella sua abitazione per fare delle "prove riservate", eventualmente delle lezioni di dizione. A noi ci sembra un sogno e siamo molto felici, ma anche "basite" per il fatto che il direttore ci voglia fare lui stesso, personalmente, da maestro». I pubblici ministeri Pietro Forno e Antonio Sangermano chiedono spiegazioni alla diciottenne. «Ma lei in quella circostanza ha pensato che ci potessero essere dei secondi fini nel proporle queste prove riservate?».

Chiara: «Sul momento assolutamente no, anche perché francamente Emilio Fede potrebbe essere mio nonno».

Ambra Battilana

Ambra: «Ricordo che io e Chiara per la verità abbiamo precisato al direttore che prima di iniziare il lavoro da meteorine - entrambe - dovevamo finire il concorso di Miss Italia, nel quale eravamo in quel momento impegnate. Ripeto che il direttore appare particolarmente elettrizzato, ci tempesta di domande sui nostri impegni e si mostra dispiaciuto di dover andare a Forte dei Marmi per un impegno personale. Ci lasciamo. Io, Chiara e Daniele (l´agente) siamo usciti per andare a prendere un gelato nei pressi dello studio di Rete 4.

Mentre siamo lì, il direttore chiama Daniele e dalla telefonata capisco che Fede è riuscito a liberarsi dai suoi impegni e quella stessa sera ci saremmo potuti vedere a cena. Fede ci invita a mangiare al ristorante "Bulgari". Ceniamo io, Chiara, Salemi (l´agente) ed Emilio Fede. Ricordo che il nostro tavolo è nel cortile del ristorante e che sono presenti numerosi avventori.

Ricordo che Fede mostra disinvoltura e confidenza con il ristorante, fa molto lo spiritoso, anche con qualche battutina allusiva, in riferimento per esempio al fatto che Chiara abbia studiato come estetista e quindi magari gli avrebbe potuto praticare qualche massaggio non meglio precisato. Sono battutine che ci imbarazzano molto.

Ambra Battilana

In particolare Chiara, che è più timida di me, mostra tutta il suo disagio. Francamente pensavo che un uomo di 80 anni non potesse superare un certo limite, ma fosse tipo i nonni delle mie amiche che scherzano ma senza una particolare malizia. A un certo punto, però, Emilio Fede chiede a Chiara di alzarsi da tavola e la fa girare di spalle. Le tiene le mani sui fianchi. Le guarda ostentatamente il sedere. Sono stupefatta da questa scena anche perché avviene di fronte a tutta la gente presente nel cortile del ristorante e io mi vergogno tantissimo.

Chiara mi guarda visibilmente imbarazzata e terrorizzata, anche perché io sono seduta esattamente di fronte a lei. Fede tiene le mani sui fianchi di Chiara, ma non le tocca il sedere o altre parti intime. Nonostante questo non sia un atteggiamento normale, specialmente in un ristorante, non riteniamo di andare via, anche perché ci interessa quel tipo di contatto con il direttore che, tutto sommato, si era mantenuto abbastanza nei limiti. La cena poi prosegue fino a quando abbastanza tardi, intorno a mezzanotte, ci salutiamo e ce ne andiamo con l´impegno di rivederci».

Emilio Fede

Chiara: «A un certo punto Fede, che siede accanto a me, mi chiede di alzarmi, di stare di fronte a lui e di girarmi. Mi sistema le mani sui fianchi, senza peraltro toccarmi in alcun modo in maniera scorretta. Ricordo che Fede dice a Salemi (l´agente) che quello è un modo per potermi valutare, dal che deduco che la parte che intendeva valutare fosse il mio fondoschiena. Ricordo che guardo Ambra in maniera interrogativa perché francamente mi pare un po´ anomalo che per condurre una trasmissione televisiva mi debba sottoporre a quel tipo di prova e comunque devo dire che sino a quel momento le cose erano nei limiti dell´accettabile».

Chiara: «Ricordo che il conto del ristorante lo paga Fede, non so se con carta di credito o in contanti. Ricordo anche che io e Ambra gli diciamo che il giorno successivo è prevista la selezione di miss Piemonte e che siamo entrambe concorrenti. Fede sembra molto divertito e ci dice che se lo avesse saputo prima non avrebbe rifiutato l´invito a far parte della giuria di Miss Italia. Il giorno dopo, 22 agosto, alle selezioni sul Lago d´Orta, per l´elezione di Miss Piemonte, Ambra viene incoronata vincitrice e io arrivo terza».

Berlusconi Fede

Questo è il prologo. È la selezione che, secondo la testimonianza delle due ragazze ora depositata agli atti dell´inchiesta milanese, Emilio Fede conclude prima di portare le due ragazze per una serata a Villa San Martino.

Ma chi sono queste due neomaggiorenni?

Ambra: «Mio padre ci ha abbandonato cinque anni fa, e si è sostanzialmente disinteressato della vita della famiglia. Mia madre è una persona semplice, che fa la collaboratrice domestica in un´azienda di pulizie, ed era molto spaventata per questa vicenda».

Chiara: «I miei genitori sono due persone semplici. Mio padre faceva l´autista portando cartelli pubblicitari, mia mamma per tanti anni ha fatto la collaboratrice domestica. Di fronte allo stillicidio di notizie, dopo il 14 gennaio, mia madre mi ha consigliato di ristabilire la verità rivolgendomi al legale e alla autorità giudiziaria».


TOM CRUISE CANTERINO COL PROF DI AXL ROSE - STEVEN TYLER, UNA BIO A BASE DI SEX, DRUGS AND ROCK ‘N’ ROLLI - RINA SHAYK E’ BELLA ANCHE IN BIKINI – LACHAPELLE FOTOGRAFA KATY PERRY – BRADLEY COOPER: PRIMA “NOTTE DA LEONI” ADESSO “IL CORVO” –LE BOTTE DA PORNO DEL “BUMFIGHT PORN” – BEYONCE’: “MOVE YOUR BODY!” – PARIS HILTON IN UN NUOVO VIDEO - RIFATTE O NON RIFATTE: LA LOTTA ALL’ULTIMO BIKINI – DONALD TRUMP: LA PRIMA SCELTA DEI REPUBBLICANI? – LA VILLA MALEDETTA DI NORIEGA – BOLIVIA: DIRITTI A MADRE NATURA - LA BARBIE DALLE DIMENSIONI UMANE, DA PAURA!...

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1. LE FOTO IMPERDIBILI DI IRINA SHAYK: SI SPOGLIA PER LA CAMPAGNA DEI BIKINI 2011...
Hello Magazine http://bit.ly/ek57Q4

La bellissima Irina Shayk ci risorprende con una nuova campagna pubblicitaria... bikini!! La 25enne modella russa sarà la testimonial della collezione di costumi da bagno Luli Fama, 2011. Guarda tutte le foto in fondo alla pagina...

IRINA SHAYK

2. STEVEN TYLER, IL ROCKER DI AEROSMITH PROMETTE UN'AUTOBIOGRAFIA SCOPPIETTANTE...
New Daily http://bit.ly/hKhnR0

Il 3 maggio di quest'anno, Steven Tyler, cantante rocker degli Aerosmith, pubblicherà la sua autobiografia con la promessa di condividere tutte le storie "non censurate, che faranno impazzire, con eventi maleducatissimi, sesso e droga e dipendenza chimica che vorrete sentire".

STEVEN TYLER

3. LA BATTAGLIA: TETTE VERE CONTRO TETTE FINTE ...
Radar Online

La battaglia di oggi è per chi sta meglio nel bikini: le star con il seno vero o con quello rifatto. Dal lato delle rifattone ci sono Kim e Kourtney Kardashian, Tori Spelling, Heidi Montag, Kendra, e Pamela Anderson. Invece, dal lato dei seni real ci sono Annalynne McCord, Whitney Port, Courtney Cox e Stacey Kiebler. A voi la scelta!
Guarda tutte le foto sul sito: http://bit.ly/i8UBjq

LOTTA DEL BIKINI- ANDERSON VS. KIEBLER

4. VIDEO DEL BACKSTAGE DEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI PARIS HILTON ...
Radar Online

Paris Hilton posa per il servizio fotografico della rivista "YBR Magazine", e Radar Online pubblica il video del dietro le quinte...
Guarda il video qui: http://bit.ly/ehx2GG

PARIS HILTON

5. ASCOLTA: REMIX DELLE DUE ‘HOT SONGS', DI BRITNEY SPEARS E ADELE...
6. Perez Hilton

Ascolta il remix creato da Jarod Ripley che mischia le due canzoni ‘hot' del momento: "Rolling in the Deep" di Adele, e "Till the World Ends" di Britney Spears.
Ascolta la canzone qui: http://bit.ly/g73cB0

BRADLEY COOPER

7. BRADLEY COOPER: PRIMA "NOTTE DA LEONI" ADESSO "IL CORVO"...
The Hollywood Reporter http://bit.ly/g71nQ9

Bradley Cooper vorrebbe veramente tanto il ruolo de "Il Corvo" nel remake del film. Secondo i rumors il ruolo, che originalmente fu di Brandon Lee, sarebbe stato interpretato da Mark Wahlberg.

BEYONCE'

8. BEYONCE': BALLA PER ‘MOVE YOUR BODY' CONTRO L'OBESITA'...
Popeater

Beyonce' si è unita alla first Lady USA, Michelle Obama, per la campagna di "Lets Move!", che cerca di combattere l'obesità' infantile. Il risultato? Beyonce' balla, e insegna a muoversi come lei, in una versione remixata di "Single Ladies", intitolata "Move Your Body". Il filmato, sarà in seguito, distribuito alle scuole.
Guarda il video e balla come Beyonce' qui: http://aol.it/hvesse

VITTIMA DEL BUMFIGHT PORN

Dago Nota: Intanto Beyonce' è a Los Angeles e filma il suo nuovo video musicale, vestita da ‘regina futuristica'.

9. BOTTE DA PORNO: IL MONDO DA INCUBO DI "BUMFIGHT PORN"...
Gawker http://gaw.kr/eDPNA6

I senza tetto di St, Petersburg, in Florida, sono diventati le star di alcuni video porno ‘fetish' realizzati da una casa di produzione locale. Gli homeless, assoldati per 50 dollari, venivano pesantemente picchiati da donne poco vestite. Alcuni degli uomini sono finiti perfino all'ospedale, e due hanno deciso di fare causa al regista il 58enne, Jeffrey S. Williams.

BARBIE A DIMENSIONI REALI

10. LA BARBIE A DIMENSIONI UMANE, DA PAURA...
Huffport College http://huff.to/eDapRo

Se Barbie fosse una donna vera, sarebbe alta un metro e ottanta tre, avrebbe la vita di 45 cm, il busto di 99 cm e i fianchi di 83 cm. La vera Barbie, a dimensioni umane è stata costruita per alimentare il dibattito sul problema dell'anoressia, durante la settimana dedicata ai problemi alimentari all'Hamilton College di Clinton, New York.

TOM CRUISE

11. TOM CRUISE INGAGGIA IL PROF DI CANTO DI AXL ROSE PER CANTARE IN "ROCK OF AGES"...
Perez Hilton http://bit.ly/g6RncH

Quando Tom Cruise decide di fare una cosa, diventa una missione per lui! Dovendo cantare nel film "Rock of Ages", ha ingaggiato il professore di canto di Axl Rose, dei Guns & Roses e passa in studio di registrazione cinque ore al giorno...

12. DONALD TRUMP CANDIDATO PRESIDENTE PER I REPUBBLICANI?...
Perez Hilton http://bit.ly/gcN1AS

Sembra proprio che i Repubblicani USA amino Donald Trump. Infatti, il miliardario è il candidato numero uno, con il 19 per cento dei consensi, negli exit poll pre-nomination del partito Repubblicano. Al primo posto con lui, anche Mike Huckabee.

JAMIE FOXX

13. JAMIE FOXX BALLA IMITANDO IL PRESIDENTE USA, BARACK OBAMA...
OK! Magazine

L'attore Jamie Foxx adora imitare il ballo del Presidente degli Stati Uniti. In diverse apparizioni televisive, Foxx ha imitato la maniera di Ballare di Barack Obama, commentando che in questo non aveva ereditato la genetica dei neri.
Guarda il video qui: http://bit.ly/f3IWCu

KATY PERRY

14. KATY PERRY POSA PER LA CAMPAGNA SEXY DELLA GHD - IL FOTOGRAFO? DAVID LACHAPELLE!...
Coco Perez http://bit.ly/em74v9

Ecco le tre foto del servizio fotografico di Katy Perry per la campagna pubblicitaria di GHD, scattate da David LaChapelle. La pubblicità per la marca inglese vede la Perry in tre versioni: boho chic, glamour e new wave.
Le altre due sono in galleria..

LA BOLIVIA E L'INQUINAMENTO

15. LA BOLIVIA E I DIRITTI A...MADRE NATURA...
The Raw Story http://bit.ly/hdKD2n

La Bolivia passerà alla Storia per essere stato il primo paese ad aver riconosciuto dei diritti legali a...Madre natura: è in discussione una legge, infatti, che costringerebbe i cittadini ad andare in tribunale per distruzione ambientale. La legge è stata chiamata "Ley de Derechos de la Madre Tierra" (Legge dei Diritti di Madre Natura).

SICUREZZA ALL'AEREOPORTO

16. VIDEO: UN UFFICIALE DELLA SICUREZZA DEGLI AEREOPORTI CONTROLLA SE UNA BAMBINA DI 6 ANNI E' ARMATA?...
Gawker

Non abbiamo parole...il mondo non è sicuro al punto che bisogna guardarsi anche dalle bambine di 6 anni? In questo video un agente della sicurezza all'aeroporto palpa una bambina per controllare che non sia armata, davanti allo sguardo sconcertato della madre.
Guarda il video qui: http://gaw.kr/fjd7HL

KARINA SMIRNOFF

17. LA BELLA BALLERINA UKRAINA DI "DANCING WITH THE STARS" SULLA COPERTINA DI PLAYBOY...
The Insider http://bit.ly/gssx1x

Anche le ballerine dei programmi tv sono ormai delle star. La prova? Karina Smirnoff, la ballerina Ukraina che danza su "Dancing with the Stars", la versione americana di "Ballando con le Stelle", e' stata scelta per la nuova copertina di Playboy.

VILLA NORIEGA

18. LA VILLONA DI NORIEGA E' MALEDETTA: LA CASA DEL DITTATORE PANAMENSE NON SI RIESCE A VENDERE...
Gawker http://gaw.kr/gaHAyk

La villona dell'ex dittatore Panamense Manuel Noriega ancora una volta è rimasta in venduta. La casa è in vendita per 2,5 milioni di dollari. Non sarà mica maledetta?!

LE STRIPPER IN CLASSE

19. PROFESSORE DIVENTA FAMOSO CON IL METODO "SPOGLIARELLISTA IN CLASSE"...
Gawker http://gaw.kr/dXyWO9

Jack Rappaport è diventato famoso dopo esser stato sospeso e messo sotto indagine per aver pagato delle stripper per una esibizione di lap dance per i suoi studenti all'Università' La Salle di Philadelphia. La lap dance era parte del simposio sull'Etica del Business, Platonica e Hegeliana.

VIDEO: LAVORO PEGGIORE

20. VIDEO: IL TUO NON E' IL PEGGIORE LAVORO AL MONDO...
The Insider

Guarda il video di quest'uomo e apprezza il tuo di lavoro! Per noi è sicuramente uno dei lavori più pericolosi: pulire il covo del cobra!
Guarda il video qui: http://bit.ly/e4Fovf

21. IL DOMINIO MONDIALE DELL'IPAD...
Broadband Expert http://bit.ly/fSaUmj

La compagnia Garter, una IT Research e Advisory Company molto conosciuta, ha confermato che il mercato dell'Ipad continuerà a monopolizzare il mercato dei tablet computers fino al 2015. L'Apple controlla il 64 per cento del mercato del 2011, e rappresenterà il 47 per cento del mercato dei tablet del 2015.

IPADS

 

TOGLIERE I SOLDI DI STATO AI CINEPANETTONI (GALAN ALL’OPERA) - UNO SPERPERO CHE IL MINISTERO ATTRIBUISCE A TUTTE LE PELLICOLE USCITE: DAL film D’AUTORE A \"NATALE A RIO\" - La proposta di galan: un’unica percentuale del 10%, un tetto massimo di incassi per accedere al premio fissato a 10 milioni di euro, erogazione del rimborso vincolata rigorosamente alla produzione di un altro film di interesse culturale nazionale...

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Michele Anselmi per "il Secolo XIX"

GIANCARLO GALAN

Il tema posto sabato in prima pagina dal "Secolo XIX", con una lettera aperta a Giancarlo Galan intitolata «Caro ministro, tolga i soldi di Stato ai film da maxi-incassi», ha trovato ascolto. Il nuovo titolare dei Beni culturali, ieri a Pompei, non replica per ora, e un po' dispiace; ma promette di affrontare la questione relativa ai contributi percentuali sugli incassi cinematografici, in gergo ristorni, cioè quei premi automatici che vanno direttamente nelle tasche dei produttori.

SANDRO BONDI E MANUELA REPETTI

Faccenda delicata, perché tocca interessi consolidati e privilegi corporativi. Ma qualcosa bisogna fare, pure d'urgenza, pena l'impossibilità dello Stato di sborsare cifre sempre più impegnative, quasi proibitive. Dal 2006 a oggi il debito nei confronti dei produttori è cresciuto fino a 50 milioni di euro. Impossibile reperirli con il Fus-cinema 2011 fermo a 76 milioni di euro in tutto.

Dal Collegio Romano, sede del ministero, fanno sapere che già oggi Galan fornirà qualche delucidazione in merito: prima esponendo le sue linee programmatiche alla commissione Cultura del Senato, poi incontrando le associazioni di categoria presso la Consulta dello spettacolo. L'idea è di fornire alcuni indicazioni di principio, in attesa di incontrare nei giorni prossimi il mondo del cinema per discutere un'ipotesi di rimodulazione radicale del sistema che regola i contributi sugli incassi. Vedremo.

Natale a Beverly Hills

La partita non è solo tecnica. Attualmente lo Stato attribuisce premi in denaro a tutti i film usciti in sala, sia al piccolo film d'autore sia al cinepanettone di successo. Sulla carta una scelta democratica, finalizzata a sostenere l'industria cinematografica nel suo complesso, nei fatti una pratica che favorisce i campioni di incassi. Ricapitoliamo. Il meccanismo prevede un rimborso a scalare, suddiviso per scaglioni. Una prima quota di rimborso del 25 per cento per incassi fino a 2 milioni e 600 mila; una seconda del 20 per cento fino a 5 milioni e 200 mila; una terza del 10 per cento fino a 10 milioni e 320 mila; una quarta del 7 per cento fino a 20 milioni e 700 mila.

La banda dei Babbi Natale

Una pacchia per i titoli di forte appeal commerciale, che pescano in tutte e quattro le aliquote. Qualche esempio può tornare utile. Solo restando al 2010, "Benvenuti al Sud", quasi 30 milioni di euro al botteghino, riceverà altri 2 milioni e 400 mila dal ministero sotto forma di premio; "Io, loro e Lara" 2 milioni. "La banda dei Babbi Natale" 1 milione e 800 mila. "Natale in Sudafrica" 1 milione e 900 mila. "Maschi contro femmine": 1 milione e 850 mila.

natale new york

Così non si può più andare avanti. Con gli anni, specie dopo l'exploit commerciale del cinema italiano di commedia, il peso dei rimborsi è diventato insostenibile, una mazzata che toglie risorse destinabili a film meno sicuri e protetti. Pensate: 20 milioni nel 2007, 23 nel 2008, 30 nel 2009, 35 nel 2010. Visto il lievitare della somma, l'ex ministro Bondi decise il 30 dicembre scorso di sospendere il decreto legislativo 28 del 2004 (articolo 10). Ma le richieste di rimborso continuano ad arrivare. Per il 2011, grazie al successo di film come "Che bella giornata" o "Immaturi", si parla addirittura di 50 milioni. Non si vuole l'abolizione dei contributi? Un ripensamento è comunque d'obbligo, anche perché solo da noi vige un meccanismo del genere, che permette all'impresa di incamerare denaro solo in virtù degli incassi.

La proposta allo studio del ministero è la seguente: un'unica percentuale del 10 per cento, un tetto massimo di incassi per accedere al premio fissato a 10 milioni di euro, erogazione del rimborso vincolata rigorosamente alla produzione di un altro film di interesse culturale nazionale. Se l'ipotesi passasse, il costo per l'erario - restando al 2010 - scenderebbe da 35 e 17 milioni. Significa recuperare denari preziosi per la produzione di film di qualità, s'intende non necessariamente astrusi o noiosi, in un quadro che, l'anno scorso, ha visto crollare il finanziamento pubblico a 25.5 milioni, tra film d'autore, opere prime e seconde, cortometraggi e documentari.

GLI AIUTI PUBBLICI AL CINEMA DAL SECOLO XIX

Ma non sarà facile, per Galan, trovare l'accordo. L'articolo del "Secolo XIX", ad esempio, non è piaciuto a Riccardo Tozzi, presidente dei produttori e titolare di Cattleya. Pur dichiarandosi d'accordo con il tetto dei 10 milioni, accusa: «Iniziativa irresponsabile, ispirata a tesi brunettiane. I contributi sono questione di vita o di morte per gli incassi piccoli e medi. L'eliminazione dei rimborsi farebbe un danno limitato ai grandi successi, ma darebbe il colpo di grazia al cinema d'autore». Avrete capito che, appena si tocca l'argomento, scatta un certo nervosismo.

 

LA MONTAGNA INCARTATA - L’INFORMAZIONE CARTACEA VA TALMENTE MALE CHE BASTA UN SERVIZIO DEL TGMINZO CHE si vendica di tutte le critiche quotidiane SCOPREndo L’ACQUA CALDA PER FAR INCAZZARE IL PRESIDENTE DELLA FIEG MALINCONICO: “UN INCATTIVIRSI NEI CONFRONTI DI UNA CONCORRENTE CHE DA’ RISORSE A TUTTO IL SETTORE ANCHE TRAMITE IL WEB” - GLI EDITORI CHIEDONO UNA POLITICA DI SOSTEGNO: “IL GOVERNO È ATTENTO MA NON C’È UNA LIRA”…

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1. LETTA, MASSIMA ATTENZIONE A SETTORE MA CONGIUNTURA DIFFICILE...
(Adnkronos)
- E' "massima" l'attenzione del governo per le richieste delle imprese editrici italiane, a favore delle quali si deve tentare di trovare soluzioni se "non ideali" certo "le piu' vicine possibili" alle esigenze del settore. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, intervenendo alla presentazione del Rapporto Fieg su 'La Stampa in Italia', rassicura gli editori sul fatto che troveranno "il massimo della comprensione" per un settore cosi' delicato e la cui responsabilita', del resto, e' affidata pro-tempore "a due persone che proprio dal quel settore provengono".

Carlo Malinconico

"Certo -ha proseguito il sottosegretario alla Presidenza- i momenti sono difficili, e non sempre le proposte possono essere accolte, bisogna infatti fare i conti con una congiuntura difficile. Mi auguro -ha proseguito- che il 2011 consolidi quei segnali di ripresi emersi nel 2010 con risultati ancora migliori".

Nel sottolineare che da parte degli editori italiani vi e' stata "grande capacita' di comprensione delle nuove tendenze in atto sul mercato", Gianni Letta ha dato atto agli imprenditori di avere dimostrato di essere pronti alle nuove sfide che le tecnologie digitali pongono di fronte alla comunicazione.

"Certo -ha concluso- lo Stato e per esso il governo deve mettere le aziende in condizioni di precedere e accompagnare il cambiamento e consentire loro di affrontare e di guardare al futuro con fiducia".

2. MALINCONICO, SCONCERTO PER INIZIATIVA TG1 CHE RIMARCA CRISI STAMPA...
(Adnkronos)
- "Desta sconcerto l'iniziativa della prima rete, in particolare del Tg1, che ha rimarcato la situazione di crisi in cui versa la carta stampata, e che sembra esulare dai compiti del servizio pubblico". E' una critica senza mezzi termini quella che il presidente della Fieg Carlo Malinconico, rivolge al telegiornale della rete ammiraglia in occasione della presentazione dello studio de 'La Stampa in Italia'. Secondo Malinconico "sembra un incattivirsi nei confronti di una concorrente che da' risorse a tutto il settore anche tramite il web".

AUGUSTO MINZOLINI

3. MALINCONICO, A ISTITUZIONI CHIEDIAMO POLITICA INDUSTRIALE SOSTEGNO...
(Adnkronos)
- Con i segni di ripresa che il settore editoriale ha evidenziato nel 2010 le imprese hanno dimostrato di avere la capacita' di "reagire alla crisi, generale e di settore", ma cio' che chiedono ora alle istituzioni e' "una politica industriale di sostegno".

E' il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, a sintetizzare cosi', nella sua relazione allo studio su 'La Stampa in Italia', le richieste degli editori al governo. In primis la Fieg sollecita le misure incentivanti gia' richieste al governo nel documento di agosto dello scorso anno: la detassazione degli utili reinvestiti in beni strumentali innovativi; il rifinanziamento del credito agevolato per progetti di ristrutturazione tecnico-produttiva, di innovazione tecnologica, di miglioramento del circuito distribuito e di formazione professionale.

E ancora "l'adozione di una fiscalita' di vantaggio" e soprattutto, sottolinea Malinconico, "la valorizzazione dei contenuti editoriali, attraverso misure di protezione efficaci sul terreno del copyright". Infine, tra le richieste degli editori vi e' "la destinazione delle risorse alla promozione della lettura giovanile nelle scuole e nelle famiglie".

Non solo queste misure avrebbero una ricaduta positiva per le finanze pubbliche in termini di imposte e di Pil, ma, conclude il presidente della Fieg, "se ne avvantaggerebbe l'intera filiera cui fa capo l'editoria, che e' un comparto assai rilevante in termini di investimenti e occupazione, diretta e indotta".

GIANNI LETTA

4. FIEG, IN 2010 SEGNALI RIPRESA, PUBBLICITA' RESTA NOTA DOLENTE...
(Adnkronos)
- Il ritrovato equilibrio delle condizioni di gestione traspare anche dall'andamento ricavi/costi delle societa' editrici quotate in borsa. Nel 2009 la flessione dei ricavi (-14,3%) non era stata compensata dalla diminuzione dei costi (-8,5%), determinando una forte contrazione del mol (-62,6%) ed una perdita netta di 172,8 milioni di euro. Nel corso del 2010 l'andamento si e' gradualmente rovesciato e, nell'arco dei primi nove mesi dell'anno, grazie alla ripresa dei ricavi (+0,6%) e al piu' accentuato calo dei costi (-4,0%), il mol si e' piu' che raddoppiato (+104,6%) e si sono riaffacciati utili netti per 58,1 milioni di euro.

In un mercato caratterizzato da una domanda strutturalmente debole, le aziende non hanno avuto alternative alla ricerca dell'equilibrio dei conti attraverso il contenimento delle voci di spesa, come sottolinea lo studio della Fieg. Nel 2009, la flessione del fatturato editoriale (-11,9%) era stata determinata dal calo degli introiti pubblicitari (-16,3%) e da quello piu' contenuto dei ricavi da vendita (-6%). Su questi ultimi aveva anche influito il pesante arretramento delle vendite di collaterali (-23%). A fronte di tale andamento i costi di produzione erano scesi soltanto del 6,6%.

L'azione di contenimento dei costi aveva dato risultanti evidenti soprattutto sul terreno degli oneri relativi all'approvvigionamento di carta (-14,5%) e ai servizi (-9,7%). Le spese del personale erano restate, invece, sostanzialmente invariate, anzi con una leggera tendenza all'aumento (+0,2%), nonostante la riduzione del numero degli addetti (-3,8%). Nel 2010, la situazione e' migliorata sul piano degli equilibri gestionali.

giornali

Il ritrovato equilibrio delle condizioni di gestione traspare anche dall'andamento ricavi/costi delle societa' editrici quotate in borsa. Nel 2009 la flessione dei ricavi (-14,3%) non era stata compensata dalla diminuzione dei costi (-8,5%), determinando una forte contrazione del mol (-62,6%) ed una perdita netta di 172,8 milioni di euro. Nel corso del 2010 l'andamento si e' gradualmente rovesciato e, nell'arco dei primi nove mesi dell'anno, grazie alla ripresa dei ricavi (+0,6%) e al piu' accentuato calo dei costi (-4,0%), il mol si e' piu' che raddoppiato (+104,6%) e si sono riaffacciati utili netti per 58,1 milioni di euro.

In un mercato caratterizzato da una domanda strutturalmente debole, le aziende non hanno avuto alternative alla ricerca dell'equilibrio dei conti attraverso il contenimento delle voci di spesa, come sottolinea lo studio della Fieg. Nel 2009, la flessione del fatturato editoriale (-11,9%) era stata determinata dal calo degli introiti pubblicitari (-16,3%) e da quello piu' contenuto dei ricavi da vendita (-6%). Su questi ultimi aveva anche influito il pesante arretramento delle vendite di collaterali (-23%). A fronte di tale andamento i costi di produzione erano scesi soltanto del 6,6%.

L'azione di contenimento dei costi aveva dato risultanti evidenti soprattutto sul terreno degli oneri relativi all'approvvigionamento di carta (-14,5%) e ai servizi (-9,7%). Le spese del personale erano restate, invece, sostanzialmente invariate, anzi con una leggera tendenza all'aumento (+0,2%), nonostante la riduzione del numero degli addetti (-3,8%). Nel 2010, la situazione e' migliorata sul piano degli equilibri gestionali.

giornali

Questo poiche' la contrazione dei ricavi editoriali si e' notevolmente attenuata (-1,2%), mentre si sono andate accentuando le politiche di contenimento dei costi (-6,1%) che hanno investito anche le spese del personale (-9,5%).

La crisi economica ha colpito con particolare intensita' la stampa periodica. Nel 2009, i ricavi editoriali sono diminuiti del 14,2%, soprattutto a causa della forte flessione degli introiti pubblicitari (-29,1%), accompagnata dalla diminuzione dei ricavi da vendita (-9,0%). L'andamento declinante si e' attenuato nel 2010, con una contrazione del fatturato editoriale (-2,2%), imputabile in misura presso che pari alla pubblicita' (-2,1%) e alle vendite delle copie (-2,3%). Sul piano diffusionale, i settimanali sono diminuiti del 10,9%, nel 2009, e del 2,5%, nel 2010; i mensili del 4,4% e del 7,0%, rispettivamente.

Anche gli indici di lettura dei periodici hanno subito una graduale erosione negli ultimi anni. Il trend e' stato declinante in misura contenuta anche nel corso del 2010: i tre cicli di rilevazione condotti nell'anno indicano, per i periodici nel complesso, una flessione dello 0,8%, con un indice di penetrazione della popolazione che, comunque, resta elevato (62%).

 

 

1- PRENDI IL LIBRO-INTERVISTA DI JAS GAWRONsKI A WOJTYLA E METTI INTORNO A UN TAVOLO DEL CIRCOLO CANOTTIERE ANIENE, ANFITRIONE MEGALò MALAGò I CARDINALONI DE’ NOANTRI GIOVAN BATTISTA RE E SILVESTRINI, LA TALEBANA DEL BERLUSCONISMO COMBATTENTE ’ROSPY’ BINDI E IL VOLPINO PAOLO MIELI CHE ULTIMAMENTE SI è RICORDATO DELLA SUA ORIGINE EBRAICA (GATTONA CI COVA?) ED è TORNATO MOLTO ATTIVO NELLA SINAGOGA ROMANA PER SUPPORTARE LA CANDIDATURA VINCENTE DI RICCARDO PACIFICI 2- PADRE SILVESTRINI: \"GIOVANNI PAOLO II NON ERA CERTAMENTE PIÙ FAVOREVOLE AL COMUNISMO MA EBBE MOLTE RISERVE ANCHE SUL CAPITALISMO CHE RAPPRESENTAVA L’ESPERIENZA DI UN INTERESSE DI PARTE MENTRE IL COMUNISMO ERA OPPRESSIONE DI REGIME CHE NEL FONDO VOLEVA RISPONDERE A UNA ESIGENZA DI GIUSTIZIA SOCIALE\" 3- (FOTO STREPITOSA DI UN BACIAMANO AL CARDINAL RE CHE VALE TUTTO IL CAFONAL)

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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

WOJTILA FANS

(Ansa) - Giovanni Paolo II non era "certamente più favorevole al comunismo ma ebbe molte riserve anche sul capitalismo che rappresentava l'esperienza di un interesse di parte mentre il comunismo era oppressione di regime che nel fondo voleva rispondere a una esigenza di giustizia sociale".

ROSY BINDI

E' quanto ha affermato il cardinale Achille Silvestrini intervenendo ad un dibattito su Giovanni Paolo II promosso dal presidente del Circolo Canottieri Aniene, Giovanni Malagò, in cui i relatori hanno commentato alcuni passaggi dell'intervista che Papa Wojtyla concesse nel 1993 al giornalista Jas Gawronski, incentrati sul ruolo che Giovanni Paolo II ebbe nella caduta della cortina di ferro e sulla sua valutazione del comunismo e del capitalismo.

REBECCHINI HAUSMANN

"In tutta la sua azione - ha osservato da parte sua il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione dei Vescovi - il papa era ispirato da motivi religiosi, era un grande mistico però è stato veramente un gigante perché era allo stesso tempo totalmente inserito nella realtà e ha avuto un influsso nella situazione concreta del momento contribuendo a far crollare il sistema senza spargimento di sangue".

PAOLO MIELI ROSI BINDI

Senza dubbio Giovani Paolo II fu fortemente anticomunista anche per l'ambasciatrice polacca presso la Santa Sede ed ex capo del governo polacco, Hanna Suchocka che però ha voluto sottolineare come Wojtyla si fosse speso moltissimo anche contro "gli abusi del capitalismo" come ben evidenziato nell'enciclica "Centesimus annus del 1991".

JAS GAVRONSKI

Un'analisi condivisa anche da Rosy Bindi secondo cui in Giovanni Paolo II "c'é fedeltà al percorso della dottrina sociale della Chiesa che confluisce appunto nella Centsimus annus dove c'é una condanna del capitalismo e del comunismo.

JAS GAVRONSKI GIOVANBATTISTA RE

Ma il comunismo - ha spiegato - viene condannato come risposta sbagliata a un problema che però esiste e la risposta che ci indica è nella promozione della dignità del lavoro". Un discorso ancora attuale e che tuttòoggi "ci interpella" secondo Bindi, e difatti riproposto anche da Benedetto XVI nell'enciclica Caritas in Veritate.

"Il lavoro - ha detto Bindi - non può essere meramente considerato come merce che risponde al rapporto domanda-offerta" mentre, ha aggiunto, "é la democrazia che ha corretto il capitalismo come spiega anche la Centesimus Annus, poiché l'economia è libera nella misura in cui promuove la dignità della persona".

JAS GAVRONSKI GIOVANBATTISTA RE MARIO DURSO

 

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